LECTIO DIVINA PER LA VIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO. «Non preoccupatevi del domani» Mt 6, di Emio Cinardo

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Federico Colli
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1 LECTIO DIVINA PER LA VIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO di Emio Cinardo «Non preoccupatevi del domani» Mt 6,24-34

2 Lettura del testo Dal Vangelo secondo Matteo (6,24-34) In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l uno e amerà l altro, oppure si affezionerà all uno e disprezzerà l altro. Non potete servire Dio e la ricchezza. Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l erba del campo, che oggi c è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».

3 Contesto Geografico Gesù percorreva tutta la Galilea (Mt 4,23). La predicazione di Gesù inizia nelle prossimità di Cafarnao, per cui si ritiene che il discorso della montagna sia stato fatto al Nord del mar di Galilea.

4 Contesto letterario Il vangelo di questa domenica rientra ancora nel grando discorso della montagna, nel quale la predicazione di Gesù affronta tematiche di vario genere: cultuale, morale, sociale, spirituale. Il brano in questione è una catechesi riguardo la fede in Dio e alla sua presenza provvidente per gli uomini. All interno del vangelo è così collocata: PROLOGO Mt 1 2: Racconti dell infazia di Gesù (genealogia, nascita e infanzia). PRIMA PARTE Mt 3,1 4,11: Preparazione dell attività di Gesù (predicazione del Battista, battesimo nel Giordano, tentazioni nel deserto). SECONDA PARTE Mt 4,12 11,30: Inizio dell attività pubblica. - 4,12-23: Gesù a Cafarnao. Chiamata dei primi discepoli. - 5,1: Discorso della montagna (le beatitudini). - 5,13-16: Il sale e la luce ,38-48: Amate i vostri nemici ,24-34: Non preoccupatevi del domani

5 Analisi del testo Struttura del testo Detto simbolico In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l uno e amerà l altro, oppure si affezionerà all uno e disprezzerà l altro. Non potete servire Dio e la ricchezza. Spiegazione del detto simbolico Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l erba del campo, che oggi c è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena». Il detto simbolico, di impronta dualista, è spiegato in seguito. La ripetizione non preoccupatevi struttura il brano, nel quale l osservazione della natura chiarisce in modo graduale l atteggiamento da assumere. Lo stile del brano è vicino alla letteratura sapienziale, dal quale si distingue per la predicazione del Regno di Dio.

6 Non potete servire due padroni! Questa prima parte può essere considerata come un detto figurato, che viene poi spiegato con le immagini del cibo e del vestiario, risalente a Gesù. Il servizio che uno schiavo deve rendere a due padroni risulta evidentemente inconciliabile, quindi non realizzabile. Si impone allora la scelta verso un solo servizio. Mammona, la cui etimologia è controversa, indica il possesso, il denaro e non sempre con valenza negativa. Se leggiamo il brano precedente (luce e tenebre vv ), al quale è collegato il nostro brano, ne scopriamo la struttura antitetica: luce-tenebre; Dio-possesso, nel quale si evince il dualismo bene-male, tipico di Matteo, che chiarisce il senso negativo di mammona. Il confronto fra Dio e il possesso impone una scelta di natura etica. Anche se non viene precisata la natura del possesso, qui sembra mettere in guardia dai pericoli morali che potrebbero derivare dalla ricchezza. L accumulo dei beni potrebbe diventare un idolo che fa dimenticare Dio. La ricchezza deve essere condivisa con i poveri. L odio verso Dio o verso mammona è qui legittimato da Gesù, il quale invita l uomo a fare una scelta di fronte all offerta della salvezza. Sulla preoccupazione L esortazione a non affannarsi è legata al detto simbolico, di cui ne è la spiegazione. Questa viene svolta per gradi, e si riferisce al nutrimento per la vita, al vestiario per il corpo. La preoccupazione non giova nulla, poiché l uomo non ha il potere di allungare la propria vita, che spetta a Dio. Anche la preoccupazione per il vestito è fatta rientrare in serena naturalezza, rimandando alla proverbiale ricchezza e splendore del re Salomone. Il preoccuparsi è indice di poca fede, poiché il Padre celeste ha cura degli uomini. Gesù rimprovera la poca fede dei discepoli, non perché abbiano poca conoscenza, ma perché essa è ancora troppo debole, insufficiente. Il rimanere legati alle cose materiali è tipico dei pagani, di coloro che non si dirigono verso l essenziale. Pagani sono coloro che non riescono a portare a compimento la propria vita. Mentre i pagani, per questo, perdono la loro vita, i discepoli devono cercare la giustizia di Dio, certi che darà quanto è sufficiente per la loro vita.

7 Cura paterna di Dio Dal brano emerge l immagine paterna di un Dio che si prende cura delle creature, come in diverse espressioni dall Antico Testamento. Salmo 104,10ss: 10 Tu mandi nelle valli acque sorgive perché scorrano tra i monti, 11 dissetino tutte le bestie dei campi e gli asini selvatici estinguano la loro sete. 12 In alto abitano gli uccelli del cielo e cantano tra le fronde. 13 Dalle tue dimore tu irrighi i monti, e con il frutto delle tue opere si sazia la terra. 14 Tu fai crescere l'erba per il bestiame e le piante che l'uomo coltiva per trarre cibo dalla terra, 15 vino che allieta il cuore dell'uomo, olio che fa brillare il suo volto e pane che sostiene il suo cuore. Ma il brano precisa la maggiore attenzione che il Padre rivolge agli uomini, per i quali non fa mancare il necessario. Il Padre celeste conosce i bisogni dell uomo, ne conosce la radice profonda delle sue necessità, ai quali provvede in anticipo. Cosa scegliere/cercare? Di fronte a questo forte dualismo, l uditore non può rimanere inerte, ma è come esortato a prendere posizione e quindi fare una scelta. L invito non è qui ad una assenza di preoccupazioni, come al dolce far niente. L uomo deve impegnarsi per essere libero per il Regno dei Cieli e la giustizia del Padre. È questo che il discepolo deve cercare e perseguire. Cercarla e trovarla è il compimento della vita. Scegliere di seguire la giustizia di Dio è il proposito deciso di fare la sua volontà, avendo per modello Dio stesso e la sua perfezione, mediante il quale si realizza il suo Regno. Il consiglio di lasciare al domani le sue preoccupazioni ha una fondamento sapienziale e lascia il campo a diverse interpretazioni: lo stoico raccomanda l estrema via d uscita, allontanando la preoccupazione, mentre Epicuro insegna la tranquillità, consolandosi col carpe diem. Gesù invita alla consolazione, perché la via delle beatitudini sia scelta serena e convinta. Il conforto viene dalla provvidenza che il Padre concede ai suoi figli, come può essere colto anche nella preghiera del Padre nostro. La prima istanza chiesta da Gesù è quella di una fede coerente al suo insegnamento e modo di operare. La libertà di Gesù per il regno dei cieli è motivo conduttore della

8 vita cristiana, alla quale fare continuo riferimento; liberi da continue costrizioni che appesantisco la vita, come gli uccelli del cielo e i gigli del campo. Il regno di Dio e la sua giustizia Questa dimensione è accordata dal Padre celeste a coloro che ascoltano la parola di Gesù e cercano di farla diventare realtà nella propria vita e nei propri rapporti con gli uomini. Il Regno di Dio e la sua giustizia chiudono il brano in esame, consegnandoci le coordinate dell agire cristiano.

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