1. Le Omeoproteine ( Homeodomain proteins )

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "1. Le Omeoproteine ( Homeodomain proteins )"

Transcript

1 SOMMARIO Nella tesi è analizzata, mediante tecniche istochimiche, l'inattivazione del gene prep1.1 nel teleosteo Danio rerio, un organismo modello per la genetica e la biologia dello sviluppo dei vertebrati. prep1.1 codifica per un cofattore di trascrizione importante nella determinazione dello sviluppo del neuroectoderma. La sua inattivazione ottenuta iniettando uova fecondate con un oligonucleotide antisenso per l'rna messaggero di prep1.1, risulta in embrioni che presentano una alterata struttura del romboencefalo e le cui cellule delle creste neurali non si differenziano in cartilagine. Ho inoltre avviato il sequenziamento del gene prep1.2 (paralogo di prep1.1), e ne ho determinata l'espressione nei primi stadi dello sviluppo a livello delle cellule delle creste neurali. I due geni sembrerebbero quindi entrambi controllare gli stadi differenziativi delle cellule derivate dalle creste neurali. 5

2 INTRODUZIONE I vertebrati presentano uno schema corporeo segmentale che appare evidente nel tronco e nella coda, dove fin dalle prime fasi dello sviluppo il mesoderma dorsale si suddivide nei somiti, precursori di metamerici di vertebre e muscoli. Altre strutture metameriche sono i nervi spinali che fuoriesono a coppie ai lati di ogni vertebra. La testa è solo apparentemente priva di segmentazione e nello sviluppo precoce dei vertebrati si evidenzia che questa metameria interessa strutture di origine mesodermica, neurodermica ed endodermica. I nervi cranici possono essere paragonati in base al tipo di fibre nervose, alle radici dei nervi spinali oppure ai nervi spinali di anfiosso e lampreda in cui le radici dorsale e ventrale rimangono completamente separate. Le radici ventrali dei nervi spinali sono quelle che accolgono solo fibre motrici somatiche ed innervano i muscoli somatici; questi ultimi si sviluppano dai miotomi dei somiti, e i somiti sono strutture metameriche. Per questa ragione le radici ventrali sono delle strutture segmentali. Nel capo, come nel tronco e nella coda le fibre motrici somatiche sono connesse con i miotomi. Tre piccoli e piuttosto aberranti somiti pre-otici danno origine ai muscoli estrinseci dell occhio; ciascuno ha il proprio nervo, rispettivamente il III, il IV ed il VI. I somiti posteriori del capo formano i muscoli ipobranchiali nei pesci e la muscolatura della lingua nei tetrapodi e sono innervati dai nervi spino-occipitali e dall ipoglosso (XII) loro omologo nei tetrapodi, tutti questi costituiti esclusivamente da fibre somatomotorie. La disposizione segmentale è mantenuta. Il problema sorge quando si sviluppa l orecchio interno, questo occupa lo spazio che dovrebbe di norma contenere dei somiti e, necessariamente, la sequenza dei somiti viene interrotta. I nervi formati dalle radici dorsali, o branchiali, costituiscono una serie che però non è connessa ai miotomi o ad altre strutture somatiche, ma ad elementi viscerali, sia scheletrici che 7

3 muscolari, associati alle branchie. Perciò, il trigemino (V) è il nervo dell arco mandibolare, il faciale (VII) dello ioideo, il glossofaringeo (IX) innerva il primo arco branchiale, mentre gli altri quattro archi branchiali sono innervati ciascuno da una branca del nervo vago (X). Quindi si può ipotizzare che ci sia un unico schema corporeo al quale ubbidiscono i miotomi, i nervi cranici, gli archi viscerali e le tasche branchiali. In questo contesto si inserisce la capacità di alcune cellule di migrare durante lo sviluppo embrionale, le cellule delle creste neurali hanno questa attività, sono pluripotenti, ed esclusivamente nella testa danno origine a tessuti come cartilagini e ossa che altrove derivano dal mesoderma. Si può affermare che la faccia è in gran parte il prodotto delle creste neurali cefaliche e il differenziamento della mandibola, dei denti, e delle cartilagini della faccia dipende dalla localizzazione di queste cellule. Il romboencefalo è segmentato lungo l asse antero-posteriore in rombomeri. In pollo le creste neurali della testa migrano in base al loro rombomero di origine attraverso tre principali vie (Figura 1) (Creuzet et al., 2002; Lumsden e Keynes 1989). Nella prima di queste vie le cellule derivate dal mesencefalo e dai primi due rombomeri migrano nell arco mandibolare e generano il ganglio del trigemino. Nella seconda le cellule derivate dal rombomero 4 migrano nell arco Figura 1: Rappresentazione schematica della migrazione delle creste neurali in un embrione di pollo. I numeri romani indicano i nervi cranici che innervano gli archi viscerali indicati dai numeri arabi 1-4. Abbreviazioni: 1, arco mandibolare; 2, arco ioideo; 3-4; primo e secondo arco branchiale; Di, diencefalo; Ames, mesencefalo anteriore; Pmes, mesencefalo posteriore; NFB, abbozzo naso-frontale; r1-8, rombomeri, r8 si sviluppa tardivamente rispetto agli altri rombomeri (Creuzet et al., 2002). ioideo e originano i gangli del faciale e dello stato-acustico (VIII). Nella terza via le cellule delle creste neurali che derivano dal rombomero 6, migrano negli archi branchiali, danno origine a ghiandole (timo, tiroide e paratiroidi) e ai gangli del 8

4 glossofaringeo e del vago. Le cellule delle creste neurali derivate dai rombomeri 3 e 5 muoiono per apoptosi, o si uniscono all uno o all altro dei vicini gruppi migranti. Nei mammiferi gli archi viscerali permangono negli individui adulti e corrispondono agli ossicini dell orecchio medio, martello, incudine e staffa, allo ioide e alle cartilagini della laringe. Alla base di questi processi differenziativi si trovano determinati geni regolatori che, generalmente, codificano per specifici fattori trascrizionali. Questi ultimi regolano l espressione di geni bersaglio che, come parte di una complessa cascata di segnali intracellulari, intervengono nel differenziare le specifiche regioni del tubo neurale. 1. Le Omeoproteine ( Homeodomain proteins ) Un importante gruppo di fattori trascrizionali è caratterizzato da una regione proteica definita omeodominio, altamente conservato dal lievito all uomo. Attraverso di esso, le proteine sono in grado di legarsi al DNA e regolare l espressione dei geni bersaglio, giocando un ruolo essenziale nel processo di differenziamento del sistema nervoso. Nei vertebrati i geni hox specificano, ad esempio, la precisa identità dei rombomeri, i diversi segmenti del romboencefalo (Krumlauf, 1994; Lumsden e Krumlauf, 1996; Moens e Prince, 2002; Prince et al., 1998). L inattivazione di geni hox espressi dalle creste neurali della testa dà luogo alla perdita di identità della regione di interesse che acquisisce le caratteristiche morfologiche di quelle vicine, e anche da trapianti di cellule delle creste neurali dalla loro sede di origine in un contesto cellulare, si dimostra che esse hanno già un identità definita e determinano la morfologia della struttura a cui appartengono. Le proteine contenenti un omeodominio ( Homeodomain proteins ) costituiscono una super-famiglia di fattori di trascrizione caratterizzati da un dominio molecolare di 60 amminoacidi (omeodominio) che si lega a determinate regioni del DNA. In questo modo vengono attivate precise batterie di geni che specificano le proprietà di ogni segmento del corpo. Questi fattori di trascrizione sono infatti fondamentali per il 9

5 corretto sviluppo di un asse A/P sia nei vertebrati che negli invertebrati. L omeodominio è codificato da una sequenza di DNA di 180 pb altamente conservata e conosciuta come homeobox (individuato per la prima volta nel 1984 all interno dei geni omeotici Antp e Ubx di D. melanogaster). Attraverso questa regione, la proteina è in grado di legarsi a specifiche sequenze di DNA, regolando l espressione genica. La funzione di questi fattori di trascrizione è quindi essenziale per specificare, nel corso dello sviluppo embrionale, il destino differenziativo di ogni cellula. A livello molecolare, l omeodominio possiede una struttura secondaria definita da tre α-eliche. Due di esse generano una conformazione a elica-giro-elica ( helixturn-elix ), caratteristica di quei fattori trascrizionali che si legano al solco maggiore del DNA. La terza α-elica, invece, è la regione di amminoacidi in grado di riconoscere e legare in maniera specifica le basi puriniche e pirimidiniche. Una proteina che possiede un omeodominio è quasi certamente un fattore trascrizionale. Di conseguenza, i geni che contengono un homeobox (omeogeni) risultano essere elementi fondamentali per la regolazione dell espressione genica e per il corretto sviluppo embrionale. Questo ha spinto la ricerca ad individuare un numero molto elevato di omeogeni contenenti un homeobox molto conservato. Sulla base della sequenza amminoacidica primaria, gli omeodomini possono essere suddivisi in classi differenti, a seconda del loro grado di omologia con la sequenza prototipo codificata dall homeobox del gene omeotico Antp di D. melanogaster. 2. I geni hox Nei vertebrati, il gruppo più conosciuto e studiato di omeoproteine viene codificato dai geni hox, espressi nel romboencefalo ed in regioni posteriori, che governano lo sviluppo del corpo lungo l asse cefalo-caudale, attraverso un espressione combinata ma selettiva per ciascun segmento (Krumlauf, 1994; Moens e Prince, 2002). In tutti i vertebrati la polarità cefalo-caudale viene specificata attraverso l espressione dei geni hox già alla gastrulazione. Questi geni sono gli 10

6 omologhi di quelli che costituiscono, in D. melanogaster, il complesso omeotico (HOM-C) (Lewis, 1978) e giocano un ruolo fondamentale nello specificare l identità dei diversi segmenti lungo l asse A/P dell embrione. Il complesso HOM-C comprende due gruppi di geni (i primi homeobox ad essere stati scoperti) sul cromosoma 3, definiti come Antennapedia e Bithorax (figura 2), i quali possono essere però considerati un unica unità funzionale (in altri insetti, come il Tribolium, nel nematode Caenorhabditis elegans e nell anfiosso esiste un unico complesso omeotico). I geni del complesso HOM-C sono disposti sul cromosoma nello stesso ordine con cui vengono espressi lungo l asse antero-posteriore del corpo. Il gene labial, ad esempio, è quello più vicino all estremità 3 e regola lo sviluppo delle strutture più anteriori. Al contrario il gene AbdB, che si trova più spostato verso il 5, specifica lo sviluppo della porzione più posteriore dell addome. L espressione di ogni gene omeotico determinerà, infine, il fenotipo di ogni cellula che, assieme alle altre, contribuirà all identità complessiva del segmento al quale appartiene. Il fenotipo risultante da mutazioni in uno di questi geni consiste in una Complesso Antennapedia Complesso Bithorax lab Pb Dfd Scr Antp Ubx AbdA AbdB Figura 2: Rappresentazione grafica dei due complessi omeotici situati sul cromosoma 3 di D. melanogaster. Una prima regione, definita Antennapedia, contiene i geni labial (lab), proboscipedia (pb), deformed (dfd), sex combs reduced (scr) ed antennapedia (antp). I geni lab e dfd specificano i segmenti della testa, mentre scr e antp conferiscono l identità ai segmenti toracici. La funzione di pb sembra essere importante solo nell adulto ma, in sua assenza, i palpi labiali divengono zampe in seguito ad una trasformazione omeotica (Wakimoto et al., 1984; Kaufman et al., 1990). La seconda regione cromosomica è definita Bithorax e contiene i geni ultrabithorax (ubx), abdominala (AbdA) e abdominalb (AbdB). Ubx specifica l identità del terzo segmento toracico mentre AbdA e AbdB sono geni essenziali per il corretto sviluppo dei segmenti addominali. Antennapedia e Bithorax costituiscono, nell insieme, un'unica unità funzionale definita complesso omeotico HOM-C. 11

7 trasformazione di strutture appartenenti ad un segmento in quelle appartenenti ad una altro (omeosi): ad esempio si sviluppa un antenna al posto di una zampa. La funzione dei geni omeotici di D. melanogaster rispecchia quella svolta dai geni hox dei vertebrati. Diversi esperimenti hanno infatti dimostrato che mutazioni a cui consegue la perdita di funzione di uno o più geni hox, causano la scomparsa dell identità di determinati segmenti lungo l asse A/P del corpo (Rijli et al., 1993; Gendron-Maguire, 1993; Horan et al., 1995; Studer, 1996). Contrariamente al moscerino della frutta, i vertebrati possiedono più gruppi di geni omeotici disposti ognuno su un cromosoma differente, probabilmente originatisi nel corso dell evoluzione mediante un meccanismo di duplicazione e divergenza. Nei tetrapodi, ad esempio, esistono quattro clusters di geni hox (hox a-d), come nel topo, nell uomo e nel pollo (McGinnis e Krumlauf, 1992). D. rerio ed altri teleostei possiedono, invece, sette gruppi di geni hox (Prince et al., 1998; Amores et al., 1998) e ciò suggerisce un ulteriore evento di duplicazione genica nella linea evolutiva degli organismi appartenenti a quest ordine. Nonostante queste differenze, in tutti i vertebrati possiamo riconoscere 13 gruppi paraloghi di geni hox, ognuno dei quali comprende i geni equivalenti dei diversi complessi omeotici che mostrano un estesa omologia di sequenza (figura 3). Cambiamenti nell espressione di geni hox causano trasformazioni omeotiche per cui, ad esempio, le strutture più anteriori possono acquisire il carattere di regioni più caudali (Krumlauf, 1994). Come in D. melanogaster è stato dimostrato che anche nei vertebrati l espressione di ogni gene hox rispecchia la sua posizione all interno del complesso omeotico sul cromosoma (colinearità): ad esempio il gene più spostato verso l estremità 3 è quello espresso più anteriormente nell embrione e mano a mano che ci si avvicina al 5 l espressione genica si fa più caudale. (Gaunt et al., 1988; Graham et al., 1989; Peterson et al., 1994; Duboule e Dolle, 1989; Dekker et al., 1992; Godsave et al., 1994). Nella maggior parte dei casi, l espressione dei geni hox è strettamente correlata con i confini tra i vari segmenti od i punti di maggior transizione morfologica lungo l asse dell embrione (Burke et al., 1995; Horan et al., 1995; Lumsden e Krumlauf, 12

8 1996;). Questo è evidente soprattutto a livello del romboencefalo, suddiviso lungo l asse rostro-caudale in una serie di segmenti definiti rombomeri che giocano un ruolo importante nell organizzazione e nella funzione della testa dei vertebrati (Guthrie, 1996; Lumsden e Krumlauf, 1996). I rombomeri rappresentano zone di sviluppo separate ognuna con un differente destino differenziativo e danno origine, ad Gruppi paraloghi Topo-Hoxa A Zebrafish - hoxaa hoxab Hoxb B hoxba hoxbb Hoxc C hoxca hoxcb D Hoxd hoxda Figura 3: Rappresentazione grafica dell organizzazione dei geni Hox in topo ed in zebrafish. Come si può notare, i geni Hox di topo (raffigurati in arancione) sono distribuiti in quattro clusters omeotici (A, B, C, D) localizzati ognuno su un diverso cromosoma. In zebrafish, invece, sono presenti sette gruppi di geni Hox (in verde). I clusters genici derivati tramite duplicazione dei gruppi Hoxa, Hoxb, Hoxc e Hoxd sono indicati come Hoxaa/Hoxab, Hoxba/Hoxbb etc. Ognuno dei 13 gruppi paraloghi comprende geni Hox con alta omologia di sequenza. Tutti i geni di uno stesso insieme, infatti, derivano da duplicazioni multiple iniziate da un unico gene Hox ancestrale. Il rettangolo nel cluster hoxaa di zebrafish rappresenta uno pseudogene omeotico. 13

I MOTORI DELL EVOLUZIONE PT6. POMERIGGIO DI AGGIORNAMENTO PROF. M.A. ZORDAN, Ph.D UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA

I MOTORI DELL EVOLUZIONE PT6. POMERIGGIO DI AGGIORNAMENTO PROF. M.A. ZORDAN, Ph.D UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA I MOTORI DELL EVOLUZIONE PT6 POMERIGGIO DI AGGIORNAMENTO 23.03.2011 PROF. M.A. ZORDAN, Ph.D UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA 1 EFFETTO MATERNO 2 Effetto materno Si definisce effetto materno la modalità

Dettagli

L APPARATO BRANCHIALE. Organi della testa e del collo che originano dall intestino faringeo o branchiale

L APPARATO BRANCHIALE. Organi della testa e del collo che originano dall intestino faringeo o branchiale L APPARATO BRANCHIALE Organi della testa e del collo che originano dall intestino faringeo o branchiale Apparato branchiale Apparato branchiale Membrana branchiale Organizzazione degli archi Apparato branchiale

Dettagli

Organizzazione del genoma umano

Organizzazione del genoma umano Organizzazione del genoma umano Famiglie di geni o geniche Copie multiple di geni, tutte con sequenza identica o simile. La famiglia multigenica corrisponde a un insieme di geni correlati che si sono evoluti

Dettagli

2. Negli Anfibi la circolazione e doppia ma incompleta. Il cuore di una rana ha pertanto:

2. Negli Anfibi la circolazione e doppia ma incompleta. Il cuore di una rana ha pertanto: Test n. 3 Dalle olimpiadi delle Scienze Naturali 2004 1. L uomo, come tutti i vertebrati, possiede un sistema circolatorio chiuso. Nei mammiferi la circolazione è doppia e completa, poiché il sangue ossigenato

Dettagli

L APPARATO SCHELETRICO

L APPARATO SCHELETRICO L APPARATO SCHELETRICO Lo scheletro assile (cranio e gabbia toracica=vertebre, coste, sterno) deriva dal mesoderma parassiale (somitomeri e somiti) e in piccola parte anche dalle creste neurali. Lo scheletro

Dettagli

4^ settimana: eventi fondamentali

4^ settimana: eventi fondamentali LA QUARTA LA QUARTA 4 mm In ogni phylum di animali c è uno stadio dello sviluppo detto stadio filotipico, in cui gli embrioni di tutte le classi del phylum si assomigliano. La prima fila rappresenta lo

Dettagli

SOLUZIONI AI PROBLEMI DEL CAPITOLO 23. Domande concettuali

SOLUZIONI AI PROBLEMI DEL CAPITOLO 23. Domande concettuali SOLUZIONI AI PROBLEMI DEL CAPITOLO 23 Domande concettuali C1. I quattro processi sono: la divisione cellulare, il differenziamento cellulare, il movimento cellulare, e la morte cellulare. La divisione

Dettagli

1. Come viene distinto, dal punto di vista anatomico, il sistema nervoso dei Vertebrati? 2. Come viene distinto, dal punto di vista funzionale, il

1. Come viene distinto, dal punto di vista anatomico, il sistema nervoso dei Vertebrati? 2. Come viene distinto, dal punto di vista funzionale, il 1. Come viene distinto, dal punto di vista anatomico, il sistema nervoso dei Vertebrati? 2. Come viene distinto, dal punto di vista funzionale, il sistema nervoso dei Vertebrati? 3. Da quale vescicola

Dettagli

Embrione è piatto. Embrione formato da 3 foglietti. Mesoderma. endoderma. Mesoderma cordale. ectoderma

Embrione è piatto. Embrione formato da 3 foglietti. Mesoderma. endoderma. Mesoderma cordale. ectoderma Alla fine della terza settimana Embrione è piatto Embrione formato da 3 foglietti Mesoderma ectoderma Mesoderma cordale endoderma Alla fine della terza settimana Nei 3 foglietti si distinguono diverse

Dettagli

10/30/16. non modificato CAP al 5 e poly-a al 3. RNA messaggero: soggetto a splicing

10/30/16. non modificato CAP al 5 e poly-a al 3. RNA messaggero: soggetto a splicing procarioti eucarioti poli-cistronico mono-cistronico non modificato CAP al 5 e poly-a al 3 RNA messaggero: procarioti eucarioti policistronico monocistronico non modificato CAP al 5 e poly-a al 3 continuo

Dettagli

Dipartimento di BIOLOGIA CICLO: XXI. SCHELETRO FACCIALE DI Danio rerio

Dipartimento di BIOLOGIA CICLO: XXI. SCHELETRO FACCIALE DI Danio rerio UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PADOVA Dipartimento di BIOLOGIA SCUOLA DI DOTTORATO DI RICERCA IN : Bioscienze INDIRIZZO: Genetica e Biologia Molecolare dello Sviluppo CICLO: XXI RUOLO DEI GENI prep NELLA FORMAZIONE

Dettagli

BIOLOGIA DELLO SVILUPPO

BIOLOGIA DELLO SVILUPPO BIOLOGIA DELLO SVILUPPO La biologia dello sviluppo un giorno rappresenterà la base comune di tutte le discipline e, in continua simbiosi con queste, giocherà un ruolo di primo piano nella soluzione dei

Dettagli

Evoluzione del genoma. Silvia Fuselli, 29 novembre 2011

Evoluzione del genoma. Silvia Fuselli, 29 novembre 2011 Evoluzione del genoma Silvia Fuselli, fss@unife.it 29 novembre 2011 In questa lezione parleremo di Meccanismi di evoluzione del genoma Formazione di nuovi geni Dimensioni del genoma e complessità degli

Dettagli

L'ultima parte del differenziamento, che si compie dopo che è cessata l'attività proliferativa, si definisce differenziamento terminale.

L'ultima parte del differenziamento, che si compie dopo che è cessata l'attività proliferativa, si definisce differenziamento terminale. Il differenziamento è il processo mediante il quale una cellula diventa diversa dalla sua progenitrice e dalle altre cellule figlie della stessa progenitrice. L'ultima parte del differenziamento, che si

Dettagli

Il midollo spinale è un cordone che decorre all interno della colonna vertebrale, costituita da ossa chiamate vertebre

Il midollo spinale è un cordone che decorre all interno della colonna vertebrale, costituita da ossa chiamate vertebre MIDOLLO SPINALE Il midollo spinale è un cordone che decorre all interno della colonna vertebrale, costituita da ossa chiamate vertebre, separate fra di loro da dischi intervertebrali. La colonna vertebrale

Dettagli

Delezione. Duplicazione. Variazioni della struttura. Inversione. Traslocazione. Mutazioni cromosomiche. Nullisomia Monosomia Trisomia Tetrasomia

Delezione. Duplicazione. Variazioni della struttura. Inversione. Traslocazione. Mutazioni cromosomiche. Nullisomia Monosomia Trisomia Tetrasomia Delezione Variazioni della struttura Duplicazione Inversione Mutazioni cromosomiche Variazioni del numero Traslocazione Aneuploidie Nullisomia Monosomia Trisomia Tetrasomia Variazioni del numero di assetti

Dettagli

Sistema nervoso. Midollo spinale

Sistema nervoso. Midollo spinale Sistema nervoso Midollo spinale Il presente materiale didattico e ciascuna sua componente sono protetti dalle leggi sul copyright, sono qui proposti in forma aggregata per soli fini di studio e per uso

Dettagli

EMBRIOLOGIA. Docente: Dr. Alessia Ongaro

EMBRIOLOGIA. Docente: Dr. Alessia Ongaro EMBRIOLOGIA Docente: Dr. Alessia Ongaro Orario ricevimento: martedì ore 12.00-13.00 Modalità di esame: ORALE Iscrizione: ONLINE all esame di Embriologia Testi consigliati: -Embriologia, Autori: M. Barbieri,

Dettagli

L encefalo: a) Il telencefalo. b) Il diencefalo c) Il cervelletto. d) Il tronco. d1) mesencefalo. d2) ponte

L encefalo: a) Il telencefalo. b) Il diencefalo c) Il cervelletto. d) Il tronco. d1) mesencefalo. d2) ponte L encefalo: a) Il telencefalo b) Il diencefalo c) Il cervelletto d1) mesencefalo d2) ponte d) Il tronco cerebrale d3) bulbo Bulbo (5) o mielencefalo (vescicola mielencefalica) Ponte (4) o metencefalo (vescicola

Dettagli

Lezione XXI-XXll martedì 22-XI-2011

Lezione XXI-XXll martedì 22-XI-2011 Lezione XXI-XXll martedì 22-XI-2011 corso di genomica Laurea Magistrale Biotecnologia Industriale aula 8 orario : Martedì ore 14.00-16.00 Giovedì ore 13.00-15.00 libro consigliato Zanichelli Introduz.

Dettagli

PRIMO LABORATORIO Anatomia comparata SVILUPPO DELL EMBRIONE DI RANA

PRIMO LABORATORIO Anatomia comparata SVILUPPO DELL EMBRIONE DI RANA PRIMO LABORATORIO Anatomia comparata SVILUPPO DELL EMBRIONE DI RANA Blastula Girino Ciclo vitale di Xenopus da Wolpert et al.: Biologia dello sviluppo Tutte le uova di vertebrati sono protette da involucri

Dettagli

SVILUPPO DI UN CEFALOCORDATO L ANFIOSSO

SVILUPPO DI UN CEFALOCORDATO L ANFIOSSO SVILUPPO DI UN CEFALOCORDATO L ANFIOSSO Comunicazioni: Martedì 25 novembre la lezione di Biologia dello Sviluppo delle ore 16-18 sarà sostituita da una lezione di Zoologia del Prof. Bologna. La settimana

Dettagli

TRASDUZIONE DEL SEGNALE CELLULARE

TRASDUZIONE DEL SEGNALE CELLULARE TRASDUZIONE DEL SEGNALE CELLULARE RECETTORI I recettori ormonali sono proteine (spesso glicoproteine) capaci di riconoscere e legare l ormone L interazione tra ormone e recettore è estremamente specifica

Dettagli

Immunologia e Immunologia Diagnostica MATURAZIONE DEI LINFOCITI

Immunologia e Immunologia Diagnostica MATURAZIONE DEI LINFOCITI Immunologia e Immunologia Diagnostica MATURAZIONE DEI LINFOCITI Il percorso di maturazione dei linfociti Sviluppo della specicifità immunologica I linfociti B e T avviano le risposte immunitarie dopo il

Dettagli

UCCELLI IL IL POLLO COME MODELLO

UCCELLI IL IL POLLO COME MODELLO IL IL POLLO COME MODELLO Vertebrati amnioti Facile allevamento e deposizione regolare delle uova Grandi dimensioni degli embrioni Sviluppo diretto e relativamente rapido Possibilità di manipolazione chirurgica

Dettagli

LO SVILUPPO EMBRIONALE

LO SVILUPPO EMBRIONALE 1 LO SVILUPPO EMBRIONALE Introduzione Lo sviluppo embrionale detto anche ontogenesi, inizia subito dopo la fecondazione: l'ovulo fecondato, chiamato zigote, incomincia a dividersi mediante ripetute divisioni

Dettagli

CROMOSOMI SESSUALI e ALLELI

CROMOSOMI SESSUALI e ALLELI CROMOSOMI SESSUALI e ALLELI Nelle due immagini che seguono possiamo osservare una fotografia dei 46 cromosomi di una cellula somatica umana (a sinistra) e gli stessi cromosomi sistemati, grazie ad un programma

Dettagli

Introduzione alla Biologia dello Sviluppo. Principi generali dello sviluppo embrionale (I. Albanese, G. Augusti-Tocco, C. Campanella) 1 1.

Introduzione alla Biologia dello Sviluppo. Principi generali dello sviluppo embrionale (I. Albanese, G. Augusti-Tocco, C. Campanella) 1 1. Introduzione alla Biologia dello Sviluppo. Principi generali dello sviluppo embrionale (I. Albanese, G. Augusti-Tocco, C. Campanella) 1 1. Sviluppo embrionale 2 Tipi di uova e sviluppo embrionale in rapporto

Dettagli

Il DNA, insieme a diverse proteine si organizza in una

Il DNA, insieme a diverse proteine si organizza in una MITOSI E MEIOSI Il DNA, insieme a diverse proteine si organizza in una struttura che è detta CROMOSOMA. I cromosomi sono costituiti da cromatina, che consiste di fibre contenenti DNA e proteine. Quando

Dettagli

Es. BCR-ABL. Es. RAS Es. ERBB2. Es. MYC. Si riscontra frequentemente nei cancri degli animali, mentre è raro nell uomo.

Es. BCR-ABL. Es. RAS Es. ERBB2. Es. MYC. Si riscontra frequentemente nei cancri degli animali, mentre è raro nell uomo. Il cancro è associato a alterazioni dei meccanismi di controllo del ciclo cellulare. mutazioni del DNA a carico di oncogeni, geni oncosoppressori, geni del riparo del DNA, geni che regolano l apoptosi

Dettagli

Indice. 15 Prefazione alla II edizione

Indice. 15 Prefazione alla II edizione Indice 15 Prefazione alla II edizione 17 Introduzione Importanza dell embriologia nella preparazione dello studente di materie biomediche, 18 Un po di terminologia e di unità di misura, 19 21 Parte Prima

Dettagli

Sistema Nervoso Centrale (nelle cavità ossee)

Sistema Nervoso Centrale (nelle cavità ossee) Anatomia del SNC Sistema Nervoso Centrale (nelle cavità ossee) encefalo midollo spinale Sistema Nervoso Periferico nervi SISTEMA NERVOSO PERIFERICO Somatico Controlla i muscoli scheletrici Autonomo Controlla

Dettagli

2. Sistema liquorale e meningi Sistema ventricolare Meningi Spazi Cisterne 39

2. Sistema liquorale e meningi Sistema ventricolare Meningi Spazi Cisterne 39 Indice 1. Morfogenesi 15 1.1 Formazione del Tubo neurale 16 1.2 Sviluppo del Tubo neurale 20 1.3 Istogenesi 23 1.4 Malformazioni legate a difettoso sviluppo del Tubo neurale 26 2. Sistema liquorale e meningi

Dettagli

Lo sviluppo delle piante

Lo sviluppo delle piante Lo sviluppo delle piante IN COSA CONSISTE LO SVILUPPO DI UNA PIANTA? OGNI PIANTA HA IL SUO SVILUPPO LE FASI PRINCIPALI DELLO SVILUPPO ORIGINE DEI TESSUTI NELLE PIANTE LO SVILUPPO DELLE PIANTE PASSA ATTRAVERSO

Dettagli

LO SVILUPPO DEL FIORE

LO SVILUPPO DEL FIORE LO SVILUPPO DEL FIORE FIORE: complesso apparato di strutture funzionalmente specializzate e radicalmente diverse dall organismo vegetativo sia nella forma che nei tipi cellulari La transizione verso la

Dettagli

Elena Menegola. Erminio Giavini. Università degli Studi di Milano. Manuale di ANATOMIA COMPARATA

Elena Menegola. Erminio Giavini. Università degli Studi di Milano. Manuale di ANATOMIA COMPARATA Erminio Giavini Università degli Studi di Milano Elena Menegola Manuale di ANATOMIA COMPARATA MANUALE DI ANATOMIA COMPARATA Copyright 2010, EdiSES s.r.l. Napoli 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 2015 2014 2013 2012

Dettagli

Organizzazione del sistema nervoso. Sistema nervoso centrale (SNC): Encefalo Midollo spinale

Organizzazione del sistema nervoso. Sistema nervoso centrale (SNC): Encefalo Midollo spinale Organizzazione del sistema nervoso Sistema nervoso centrale (SNC): Encefalo Midollo spinale Sistema nervoso periferico (SNP): Nervi cranici Nervi spinali Nervi sensitivi (vie afferenti) Nervi motori (vie

Dettagli

DOGMA CENTRALE DELLA BIOLOGIA. Secondo il dogma centrale della biologia, il DNA dirige la. sintesi del RNA che a sua volta guida la sintesi delle

DOGMA CENTRALE DELLA BIOLOGIA. Secondo il dogma centrale della biologia, il DNA dirige la. sintesi del RNA che a sua volta guida la sintesi delle DOGMA CENTRALE DELLA BIOLOGIA Secondo il dogma centrale della biologia, il DNA dirige la sintesi del RNA che a sua volta guida la sintesi delle proteine. Tuttavia il flusso unidirezionale di informazioni

Dettagli

Sistema nervoso. Midollo spinale

Sistema nervoso. Midollo spinale Sistema nervoso Midollo spinale Il presente materiale didattico e ciascuna sua componente sono protetti dalle leggi sul copyright, sono qui proposti in forma aggregata per soli fini di studio e per uso

Dettagli

I NERVI CRANICI. ESCLUSIVAMENTE SENSITIVI: I, II, VIII (sensibilità speciale)

I NERVI CRANICI. ESCLUSIVAMENTE SENSITIVI: I, II, VIII (sensibilità speciale) I NERVI CRANICI Il I e il II NC sono falsi nervi connessi rispettivamente con telencefalo e diencefalo, dal III al XII sono connessi al tronco encefalico. A differenza dei nervi spinali, i NC possono essere

Dettagli

Sistematica e filogenesi dei Vertebrati

Sistematica e filogenesi dei Vertebrati Sistematica e filogenesi dei Vertebrati Lezione 8: Sviluppo dei vertebrati dott. Andrea Brusaferro Scuola di Scienze Ambientali Unità di Ricerca in Ecologia Animale Università di Camerino - UNICAM 0737/403226

Dettagli

GRANDI IDEE DELLA BIOLOGIA L ACQUA E LE BIOMOLECOLE NEGLI ORGANISMI RISORSE DIGITALI RISORSE DIGITALI

GRANDI IDEE DELLA BIOLOGIA L ACQUA E LE BIOMOLECOLE NEGLI ORGANISMI RISORSE DIGITALI RISORSE DIGITALI B1 GRANDI IDEE DELLA BIOLOGIA 1. GLI ESSERI VIVENTI POSSIEDONO CARATTERISTICHE TIPICHE B2 2. LA CELLULA È L UNITÀ DI BASE DELLA VITA B3 3. LA VITA È ORGANIZZATA IN DIVERSI LIVELLI DI COMPLESSITÀ B4 4.

Dettagli

La comunicazione intercellulare nello sviluppo

La comunicazione intercellulare nello sviluppo La comunicazione intercellulare nello sviluppo Le cellule durante lo sviluppo comunicano in continuazione: Cosa si dicono? e soprattutto: come si parlano? La comunicazione intercellulare nello sviluppo

Dettagli

Mutazioni genetiche 2

Mutazioni genetiche 2 Mutazioni genetiche 2 Cosa sono le mutazioni? Le proteine sono in grado di svolgere la loro funzione solo se la loro sequenza amminoacidica è quella corretta. In caso contrario si possono generare delle

Dettagli

COSA SONO L ANATOMIA E LA FISIOLOGIA

COSA SONO L ANATOMIA E LA FISIOLOGIA L ORGANIZZAZIONE DEL CORPO UMANO COSA SONO L ANATOMIA E LA FISIOLOGIA L anatomia e la fisiologia sono fondamentali per comprendere le strutture e le funzioni del corpo umano. L anatomia è la scienza che

Dettagli

Ricevimento Studenti: Lunedì previa prenotazione. Cenci lab

Ricevimento Studenti: Lunedì previa prenotazione. Cenci lab Cenci lab Giovanni Cenci Dip.to Biologia e Biotecnologie C. Darwin Sezione Genetica Piano 2 -Citofono 3/4 0649912-655 (office) 0649912-843 (lab) giovanni.cenci@uniroma1.it Ricevimento Studenti: Lunedì

Dettagli

Cellule tessuti e corpo in generale

Cellule tessuti e corpo in generale Cellule tessuti e corpo in generale Il corpo umano è una macchina straordinaria e meravigliosa. È fatta di oltre 200 ossa, 450 muscoli, 100.000 capelli in testa, 130.000.000 di recettori sul fondo della

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE DEL MATERIALE EREDITARIO. Dipartimento di Scienze Agronomiche e Genetica Vegetale Agraria Giovanna Attene

L ORGANIZZAZIONE DEL MATERIALE EREDITARIO. Dipartimento di Scienze Agronomiche e Genetica Vegetale Agraria Giovanna Attene L ORGANIZZAZIONE DEL MATERIALE EREDITARIO Dipartimento di Scienze Agronomiche e Genetica Vegetale Agraria Giovanna Attene TESSUTO DNA CELLULA NUCLEO CROMOSOMA GENOMA Il genoma è l insieme del materiale

Dettagli

Caratteristiche generali dei sistemi viventi

Caratteristiche generali dei sistemi viventi Caratteristiche generali dei sistemi viventi Unicità chimica Possesso di un programma genetico Riproduzione Sviluppo Complessità ed organizzazione gerarchica Metabolismo Interazione ambientale Lo sviluppo

Dettagli

Forma e funzioni nei viventi (prima parte) Lezioni d'autore di Paola Vinesi

Forma e funzioni nei viventi (prima parte) Lezioni d'autore di Paola Vinesi Forma e funzioni nei viventi (prima parte) Lezioni d'autore di Paola Vinesi TRE PUNTI DI VISTA Il legame tra forma e funzione va interpretato in base a tre diversi aspetti: storia evolutiva di una specie

Dettagli

18. LA CROMATINA E IL CONTROLLO TRASCRIZIONALE DELLA ESPRESSIONE GENICA! DR. GIUSEPPE LUPO!

18. LA CROMATINA E IL CONTROLLO TRASCRIZIONALE DELLA ESPRESSIONE GENICA! DR. GIUSEPPE LUPO! 18. LA CROMATINA E IL CONTROLLO TRASCRIZIONALE DELLA ESPRESSIONE GENICA! DR. GIUSEPPE LUPO! Il DNA Eʼ ORGANIZZATO IN CROMOSOMI! I CROMOSOMI SONO! COSTITUITI DA CROMATINA:! DNA ASSOCIATO A PROTEINE.! LO

Dettagli

MIDOLLO SPINALE Nervi spinali e gangli sensitivi

MIDOLLO SPINALE Nervi spinali e gangli sensitivi MIDOLLO SPINALE Nervi spinali e gangli sensitivi Encefalo CENTRALE (SNC) SISTEMA NERVOSO PERIFERICO (SNP) Nervi Midollo spinale Encefalo (contenuto nella scatola cranica) Midollo spinale (contenuto nel

Dettagli

ESAME DEL NERVO TRIGEMINO

ESAME DEL NERVO TRIGEMINO ESAME DEL NERVO TRIGEMINO Il trigemino è un nervo misto, con funzione prevalentemente sensitiva, in quanto conduce la sensibilità della cute della faccia attraverso tre branche periferiche: oftalmica,

Dettagli

Staminali, via italiana per farle ringiovanire Vita

Staminali, via italiana per farle ringiovanire Vita Vita La scoperta Staminali, via italiana per farle ringiovanire Alessandra Turchetti 14 aprile 2016 «Ecco il codice che origina la vita e che regola le funzioni di tutte le cellule: il codice epigenetico.

Dettagli

I SENSI CHIMICI: IL GUSTO E L OLFATTO

I SENSI CHIMICI: IL GUSTO E L OLFATTO I SENSI CHIMICI: IL GUSTO E L OLFATTO SISTEMA GUSTATIVO Il sapore è una caratteristica che dipende dalla composizione della sostanza. La maggior parte degli stimoli gustativi è formata da sostanze idrofile,

Dettagli

Come indicare i cromosomi sessuali negli incroci

Come indicare i cromosomi sessuali negli incroci Come indicare i cromosomi sessuali negli incroci Femmina eterozigote per un carattere autosomico A ed uno X-linked B A a B 1 1 X X b OPPURE AaBb Se volete scriverlo e se avete queste informazioni Maschio

Dettagli

Il controllo genico durante lo sviluppo. Copyright (c) by W. H. Freeman and Company

Il controllo genico durante lo sviluppo. Copyright (c) by W. H. Freeman and Company Il controllo genico durante lo sviluppo Come si trasforma un uovo fecondato in un organismo pluricellulare complesso? Questo processo richiede che specifici geni vengano attivati secondo una esatta sequenza

Dettagli

SVILUPPO DEGLI ANFIBI

SVILUPPO DEGLI ANFIBI SVILUPPO DEGLI ANFIBI SVILUPPO DEGLI ANFIBI UTILITA DEL MODELLO Vertebrati tetrapodi Facile allevamento Sviluppo esterno e pianificabile Uova relativamente grandi (circa 1 mm) Sviluppo rapido (circa 18h

Dettagli

I diversi tipi di sesso:

I diversi tipi di sesso: I diversi tipi di sesso: -Sesso cromosomico: determinato dal tipo di cromosomi presenti nello zigote -Sesso genetico: determinato dai geni deputati alla trasformazione della gonade indifferenziata in gonade

Dettagli

Piani anatomici Tra i piani sagittali, il piano sagittale mediano rappresenta il piano di simmetria bilaterale Questo permette di individuare nel corpo umano due antimeri (emisoma destro e emisoma sinistro).

Dettagli

Cordati PHYLUM CHORDATA

Cordati PHYLUM CHORDATA Zoologia ed elementi di Ecologia delle acque Corso di Laurea in Sc. e Tec. per la Cons. delle Foreste e della Natura - Sede di Cittaducale Docente S. Adriani a.a. 2014/2015 Testo di riferimento: Hickman

Dettagli

La divisione cellulare è implicata nella riproduzione asessuata e sessuata

La divisione cellulare è implicata nella riproduzione asessuata e sessuata La divisione cellulare è implicata nella riproduzione asessuata e sessuata La divisione cellulare avviene quando una cellula «madre» si divide producendo due nuove cellule «figlie». La divisione cellulare

Dettagli

LO SVILUPPO DEL FIORE

LO SVILUPPO DEL FIORE LO SVILUPPO DEL FIORE FIORE: complesso apparato di strutture funzionalmente specializzate e radicalmente diverse dall organismo vegetativo sia nella forma che nei tipi cellulari La transizione verso la

Dettagli

VERIFICA La cellula si divide, gli organismi si riproducono

VERIFICA La cellula si divide, gli organismi si riproducono ERIICA La cellula si divide, gli organismi si riproducono Cognome Nome Classe Data I/1 ero o also? Il ciclo cellulare corrisponde alla vita di una cellula. La duplicazione del DNA avviene durante la divisione

Dettagli

Apparato scheletrico

Apparato scheletrico Apparato scheletrico L'apparato scheletrico ha la funzione di sostegno e di protezione degli organi interni ed è costituita dalle ossa. Le ossa sono formate dal tessuto osseo, composto da una sostanza

Dettagli

Tipi di ricombinazione

Tipi di ricombinazione Tipi di ricombinazione Omologa tra sequenze molto simili (durante la meiosi) Sito-Specifica tra sequenze con limitata similarità. Coinvolge siti specifici Transposizione movimento di elementi di DNA da

Dettagli

Geni che regolano la divisione cellulare

Geni che regolano la divisione cellulare Geni che regolano la divisione cellulare!geni il cui prodotto proteico promuove un aumento del numero di cellule (oncogeni) Oncogeni = acceleratori!geni il cui prodotto proteico induce una riduzione del

Dettagli

MENDEL E L EREDITARIETA

MENDEL E L EREDITARIETA MENDEL E L EREDITARIETA Gregor Mendel (1822-1884) era un monaco ceco, biologo e matematico; E considerato, per le sue osservazioni sulla trasmissione dei caratteri ereditari, il precursore della moderna

Dettagli

-85% del genoma é trascritto in RNA -Solo 1.1% codifica per proteine (c.a geni) -Le proteine sono milioni ( ogni gene più proteine) I GENI SONO

-85% del genoma é trascritto in RNA -Solo 1.1% codifica per proteine (c.a geni) -Le proteine sono milioni ( ogni gene più proteine) I GENI SONO Replication -85% del genoma é trascritto in RNA -Solo 1.1% codifica per proteine (c.a 20000 geni) -Le proteine sono milioni ( ogni gene più proteine) I GENI SONO QUINDI AMBIGUI I processi epigenetici,tutti

Dettagli

Dipartimento di Osteopatia Cranio-Sacrale EMBRIOGENESI Tutti i diritti sono riservati

Dipartimento di Osteopatia Cranio-Sacrale EMBRIOGENESI Tutti i diritti sono riservati Dipartimento di Osteopatia Cranio-Sacrale EMBRIOGENESI 2011 Tutti i diritti sono riservati EMBRIOGENESI RIASSUNTO 1^ SETTIMANA: FECONDAZIONE SEGMENTAZIONE migrazione della BLASTULA attraverso l ovidutto

Dettagli

Programma del corso di Istologia CL in Infermieristica-sedi di Perugia e Terni

Programma del corso di Istologia CL in Infermieristica-sedi di Perugia e Terni Programma del corso di Istologia CL in Infermieristica-sedi di Perugia e Terni Docente: dott. Tiziano Baroni (tbaroni@unipg.it) Il corso (1 CFU=30 ore), affronterà argomenti teorici e pratici concernenti

Dettagli

La Genetica. La scienza dell ereditarietà

La Genetica. La scienza dell ereditarietà La Genetica La scienza dell ereditarietà La Genetica In che modo il patrimonio genetico è trasmesso alle nuove cellule che devono sostituire quelle che muoiono? (riproduzione cellulare) In che modo il

Dettagli

Università degli Studi di Camerino Laurea Specialistica in Farmacia Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute Facoltà di Farmacia

Università degli Studi di Camerino Laurea Specialistica in Farmacia Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute Facoltà di Farmacia Università degli Studi di Camerino Laurea Specialistica in Farmacia Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute Facoltà di Farmacia SINTESI DI TETRAIDRODIBENZOSSAZECINE COME POTENZIALI LIGANDI

Dettagli

Nei batteri non è presente una membrana nucleare

Nei batteri non è presente una membrana nucleare La cellula procariota (Bacteria e Archaea) Morfologia generale Composizione chimica Le strutture cellulari e le loro funzioni parte 1 L involucro Appendici esterne: Le strutture cellulari e le loro funzioni

Dettagli

GENETICA prima parte

GENETICA prima parte GENETICA prima parte Le caratteristiche di ogni persona formano il patrimonio ereditario e sono trasmesse dai genitori ai figli. Gregor Mendel per primo spiegò come si trasmettono questi caratteri. Vissuto

Dettagli

ANNO SCOLASTICO 2013/2014 PROF. FAUSTO PITROLINO PROGRAMMA SVOLTO DI SCIENZE CLASSE 3^A

ANNO SCOLASTICO 2013/2014 PROF. FAUSTO PITROLINO PROGRAMMA SVOLTO DI SCIENZE CLASSE 3^A LICEO SCIENTIFICO STATALE «GALILEO GALILEI» Via Ceresina 17 - Tel. 049 8974487 Fax 049 8975750 35030 SELVAZZANO DENTRO (PD) ANNO SCOLASTICO 2013/2014 PROF. FAUSTO PITROLINO PROGRAMMA SVOLTO DI SCIENZE

Dettagli

Nei sistemi modello approcci di modificazione genetica che producono o sequenze genetiche alterate o espressione genetica alterata fenotipo alterato.

Nei sistemi modello approcci di modificazione genetica che producono o sequenze genetiche alterate o espressione genetica alterata fenotipo alterato. Nei sistemi modello approcci di modificazione genetica che producono o sequenze genetiche alterate o espressione genetica alterata fenotipo alterato. Correlazione tra fenotipo alterato, o a livello cellulare,

Dettagli

Il Sistema Nervoso Autonomo

Il Sistema Nervoso Autonomo Il Sistema Nervoso Autonomo Il Sistema Nervoso Autonomo Il SNA è la suddivisione dels istema nervoso periferico che regola quelle attività corporee che generalmente non sono sotto il controllo della coscienza

Dettagli

SISTEMA NERVOSO CENTRALE PERIFERICO.

SISTEMA NERVOSO CENTRALE PERIFERICO. Il sistema nervoso controlla ogni attività del nostro corpo compresi i movimenti involontari e comprende tutti gli organi dell'apparato nervoso che è composto dal SISTEMA NERVOSO CENTRALE e da quello PERIFERICO.

Dettagli

La Riproduzione e l Apparato Riproduttivo Umano

La Riproduzione e l Apparato Riproduttivo Umano La Riproduzione e l Apparato Riproduttivo Umano Perchè riprodursi? La riproduzione è il processo attraverso il quale gli esseri viventi generano nuovi individui della stessa specie: è il meccanismo per

Dettagli

Lezione 1 secondo semestre mercoledi 3 Marzo

Lezione 1 secondo semestre mercoledi 3 Marzo Lezione 1 secondo semestre mercoledi 3 Marzo Prof: Marco Tripodi tripodii@bce.uniroma1.it BIOLOGIA e GENETICA a.a.2012-13 Sezione di Genetica Molecolare La cosa più importante di tutto il corso Capire,

Dettagli

Mutazioni nelle cellule somatiche e genetica del cancro. (Teoria Boveri - Sutton)

Mutazioni nelle cellule somatiche e genetica del cancro. (Teoria Boveri - Sutton) Mutazioni nelle cellule somatiche e genetica del cancro (Teoria Boveri - Sutton) Walter Stanborough Sutton Theodor Boveri Walter S. Sutton: Teoria dell ereditarietà dei cromosomi 1914: Teoria cromosomica

Dettagli

FORMAZIONE DEL LEGAME PEPTIDICO

FORMAZIONE DEL LEGAME PEPTIDICO AMINOACIDI FORMAZIONE DEL LEGAME PEPTIDICO SEQUENZA AMINOACIDICA DELL INSULINA STRUTTURA SECONDARIA DELLE PROTEINE STRUTTURA TERZIARIA DELLE PROTEINE STRUTTURA QUATERNARIA DELLE PROTEINE Definizione Processi

Dettagli

Doutez de tout et surtout de ce que je vais vous dire. Bouddha a.c.

Doutez de tout et surtout de ce que je vais vous dire. Bouddha a.c. Doutez de tout et surtout de ce que je vais vous dire Bouddha 556-480 a.c. Il punto: -genotipo fenotipo -eredita -gene Esercitazione Bonus: 0-1.5 Presenza obbligatoria -gene malattia -manipolazione del

Dettagli

Modulo di BIOLOGIA DELLO SVILUPPO

Modulo di BIOLOGIA DELLO SVILUPPO Corso Integrato di Anatomia Comparata e Biologia dello Sviluppo (12 CFU) Modulo di BIOLOGIA DELLO SVILUPPO 6 CFU Prof. Sandra Moreno sandra.moreno@uniroma3.it Info generali Lezioni, esercitazioni, esami

Dettagli

Dimensioni dei Genomi Eucariotici

Dimensioni dei Genomi Eucariotici Dimensioni dei Genomi Eucariotici plasmids viruses bacteria fungi plants algae insects mollusks bony fish amphibians Il Genoma umano è costituito da circa 3 miliardi di bp e contiene un numero di geni

Dettagli

Trascrizione negli Eucariotici

Trascrizione negli Eucariotici Trascrizione negli Eucariotici Cytoplasm DNA RNA Transcription RNA Processing mrna G Nucleus AAAAAA Export G AAAAAA CLASSI DI GENI Le unità di trascrizione eucariotiche sono più complesse di quelle procariotiche

Dettagli

TAVOLA DI PROGRAMMAZIONE

TAVOLA DI PROGRAMMAZIONE TAVOLA DI PROGRAMMAZIONE MATERIA: SCIENZE INTEGRATE (BIOLOGIA) CLASSE SECONDA DOCENTE: PIETRO VISCONE INDIRIZZO* AFM * indicare Amministrazione, Finanza e Marketing per il biennio. Per il triennio indicare

Dettagli

RELAZIONE di BIOLOGIA MOLECOLARE

RELAZIONE di BIOLOGIA MOLECOLARE NOME: Marini Selena MATRICOLA: 592330 RELAZIONE di BIOLOGIA MOLECOLARE CHE ORGANISMO MODELLO È DICTYOSTELIUM? CHE RISORSE BIOINFORMATICHE AGEVOLANO I RICERCATORI CHE LO STUDIANO? Dictyostelium è un genere

Dettagli

Omnis cellula e cellula

Omnis cellula e cellula ogni cellula deriva da un altra cellula Omnis cellula e cellula Virchow 1858 LA MAGGIOR PARTE DEI PROCESSI NUCLEARI E CELLULARI DURANTE LA MITOSI E INDISTINGUIBILE IN PIANTE,ANIMALI E FUNGHI. DIVISIONE

Dettagli

Principi di biologia Introduzione alla biologia

Principi di biologia Introduzione alla biologia Principi di biologia Introduzione alla biologia Prof.ssa Flavia Frabetti BIOLOGIA è la scienza della vita, che indaga le caratteristiche dei sistemi viventi biologia animale biologia cellulare biologia

Dettagli

1 modulo didattico - Impatto clinico delle malattie genetiche e

1 modulo didattico - Impatto clinico delle malattie genetiche e 1 modulo didattico - Impatto clinico delle malattie genetiche e fondamenti di genetica GENETICA MEDICA OBBIETTIVI FORMATIVI Conoscere le basi cellulari e molecolari dell eredità Conoscere le basi genetiche

Dettagli

Lo scheletro assile.

Lo scheletro assile. Lo scheletro assile www.fisiokinesiterapia.biz La colonna vertebrale La colonna è il pilastro centrale del vertebrale corpo. La sua posizione cambia in rapporto alle regioni che attraversa. Funge da contenitore

Dettagli

Relazioni evolutive tra i viventi. Le distanze tra le ramificazioni sono proporzionali alla entità della differenza

Relazioni evolutive tra i viventi. Le distanze tra le ramificazioni sono proporzionali alla entità della differenza Relazioni evolutive tra i viventi. Le distanze tra le ramificazioni sono proporzionali alla entità della differenza LUCA: Last Universal Common Ancestor 1 µm ARCHAEA La morfologia e le dimensioni degli

Dettagli

Malattie genetiche. Dott. Giovanni LONGO

Malattie genetiche. Dott. Giovanni LONGO Malattie genetiche Dott. Giovanni LONGO Il ruolo della ricerca scientifica Esistono una quantità quasi infinita di rimedi o cure contro un'altrettanta quantità di malattie. La ricerca scientifica si occupa

Dettagli

Il Sistema Nervoso coordina le attività della vita di relazione e svolge le

Il Sistema Nervoso coordina le attività della vita di relazione e svolge le Il Sistema Nervoso coordina le attività della vita di relazione e svolge le seguenti funzioni: riceve stimoli ed elabora risposte; memorizza informazioni; elabora ragionamenti. L unità fondamentale del

Dettagli

Genetica e sesso. Paolo Edomi - Genetica

Genetica e sesso. Paolo Edomi - Genetica Genetica e sesso determinazione genetica del sesso eredità legata al sesso prova della teoria cromosomica dell eredità compensazione di dose eredità autosomica e sesso Determinazione del sesso A. autofecondazione

Dettagli