I NUOVI CONGEDI PER LA VIOLENZA DI GENERE. Avv. Carlo Fossati Studio Legale ICHINO BRUGNATELLI E ASSOCIATI

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1 I NUOVI CONGEDI PER LA VIOLENZA DI GENERE Avv. Carlo Fossati Studio Legale ICHINO BRUGNATELLI E ASSOCIATI 1

2 FONTI NORMATIVE Raccomandazione Cedaw (Committee on the Elimination of Discrimination Against Women) n. 19 del 1992 Convenzione di Istanbul, 11 maggio 2011 Legge 15 ottobre 2013, n. 119 Decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 80 2

3 RACCOMANDAZIONE CEDAW N. 19/1992 La violenza maschile contro le donne è una minaccia al godimento dei diritti e delle libertà fondamentali, ai sensi del Diritto internazionale generale e delle Convenzioni sui Diritti Umani, poiché implica una molteplicità di violazioni dei diritti delle donne e costituisce un odiosa negazione della loro dignità. 3

4 CONVENZIONE DI ISTANBUL 11 MAGGIO Convenzione del Consiglio d Europa per la prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica

5 CONVENZIONE DI ISTANBUL 11 MAGGIO 2011 Art. 3: Definizioni Violenza nei confronti delle donne: violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita privata; 5

6 CONVENZIONE DI ISTANBUL 11 MAGGIO 2011 Violenza domestica: atti di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all interno della famiglia o del nucleo familiare o tra attuali o precedenti coniugi o partner (...); Violenza contro le donne basata sul genere: qualsiasi violenza diretta contro una donna in quanto tale, o che colpisce le donne in modo sproporzionato. 6

7 CONVENZIONE DI ISTANBUL 11 MAGGIO 2011 Art. 22 Servizi di supporto specializzati 1.Le Parti adottano le misure legislative o di altro tipo necessarie per fornire o, se del caso, predisporre, secondo una ripartizione geografica appropriata, dei servizi di supporto immediato specializzati, nel breve e lungo periodo, per ogni vittima di un qualsiasi atto di violenza che rientra nel campo di applicazione della presente Convenzione. 2.Le Parti forniscono o predispongono dei servizi di supporto specializzati per tutte le donne vittime di violenza e i loro bambini. 7

8 CONVENZIONE DI ISTANBUL 11 MAGGIO 2011 Art. 23 Case rifugio Le Parti adottano le misure legislative o di altro tipo necessarie per consentire la creazione di rifugi adeguati, facilmente accessibili e in numero sufficiente per offrire un alloggio sicuro alle vittime, in particolare le donne e i loro bambini, e per aiutarle in modo proattivo. 8

9 CONVENZIONE DI ISTANBUL 11 MAGGIO 2011 Art. 24 Linee telefoniche di sostegno Le Parti adottano le misure legislative o di altro tipo necessarie per istituire a livello nazionale apposite linee telefoniche gratuite di assistenza continua, operanti 24 ore su 24, sette giorni alla settimana, destinate a fornire alle persone che telefonano, in modo riservato o nel rispetto del loro anonimato, delle consulenze su tutte le forme di violenza oggetto della presente Convenzione. 9

10 CONVENZIONE DI ISTANBUL 11 MAGGIO 2011 Art. 25 Supporto alle vittime di violenza sessuale Le Parti adottano le misure legislative o di altro tipo necessarie per consentire la creazione di centri di prima assistenza adeguati, facilmente accessibili e in numero sufficiente, per le vittime di stupri e di violenze sessuali, che possano proporre una visita medica e una consulenza medico-legale, un supporto per superare il trauma e dei consigli. 10

11 CONVENZIONE DI ISTANBUL 11 MAGGIO 2011 LEGGE 27 GIUGNO 2013 N. 77 Con Legge n. 77 del 27 giugno 2013 l Italia ha ratificato la Convenzione del Consiglio d'europa di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica. 11

12 LEGGE 15 OTTOBRE 2013 N Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 agosto 2013 n. 93, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province

13 LEGGE N.119 DEL 2013 L Italia, oltre alla ratifica della Convenzione, ha anche approvato una legge contro il cd. Femminicidio che all art. 5 prevede l adozione di un Piano d azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere, con l obiettivo di disegnare un sistema di politiche pubbliche a tutela della donna. 13

14 LEGGE N. 119 DEL 2013 Art. 5 Finalità del Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere: informazione e sensibilizzazione della collettività; sensibilizzazione degli operatori dei settori dei media; promozione di un adeguata formazione del personale della scuola e sensibilizzazione e formazione degli studenti; potenziamento dell assistenza e del sostegno alle vittime, attraverso il rafforzamento della rete dei servizi territoriali, dei centri antiviolenza e dei servizi di assistenza alle donne vittime di violenza; adeguata formazione di tutte le professionalità che entrano in contatto con fatti di violenza di genere o di stalking; rafforzamento della protezione delle vittime, attraverso una maggiore collaborazione tra tutte le istituzioni coinvolte; 14

15 LEGGE N. 119 DEL 2013 Art. 5 Finalità del piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere: sviluppo e attivazione, in tutto il territorio nazionale, di azioni di recupero e di accompagnamento degli soggetti responsabili di atti di violenza al fine di limitare i casi di recidiva; raccolta, aggiornata con cadenza almeno annuale, dei dati del fenomeno, ivi compreso il censimento dei centri antiviolenza, anche attraverso il coordinamento delle banche di dati già esistenti; promozione di specifiche azioni positive che tengano anche conto delle competenze delle amministrazioni impegnate nella prevenzione, nel contrasto e nel sostegno delle vittime di violenza di genere e di stalking e delle esperienze delle associazioni che svolgono assistenza nel settore; definizione di un sistema strutturato di governance tra tutti i livelli di governo, che si basi anche sulle diverse esperienze e sulle buone pratiche già realizzate nelle reti locali e sul territorio. 15

16 LEGGE N. 119 DEL 2013 Durata del Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere Il Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere è stato adottato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 7 luglio 2015; Il Piano ha durata biennale a decorrere dalla sua adozione. Entro il 31/12/2015, e successivamente con cadenza annuale, sarà competenza del livello centrale di governo inviare al Parlamento italiano lo stato di attuazione delle azioni e degli interventi indicati nel Piano; 16

17 LEGGE N. 119 DEL 2013 Art. 5 bis Azioni per i centri antiviolenza e le case-rifugio Al fine di potenziare le forme di assistenza e di sostegno alle donne vittima di violenza, il Legislatore ha previsto la sovvenzione dei centri antiviolenza e delle case-rifugio, pubbliche o private, esistenti in ogni Regione riservando parte del sovvenzionamento all istituzione di nuovi centri antiviolenza e di nuove case-rifugio; 17

18 LEGGE N. 119 DEL 2013 Art. 5 bis Azioni per i centri antiviolenza e le case-rifugio I centri antiviolenza e le case-rifugio, alle quali è l anonimato, sono promossi da: enti locali in forma singola o associata; garantito associazioni e organizzazioni operanti nel settore del sostegno e dell aiuto alle donne vittima di violenza, che abbiamo maturato esperienze e competenze specifiche in materia di violenza contro le donne, che utilizzano una metodologia di accoglienza basata sulla relazione tra donne, con personale specificamente formato; soggetti di cui sopra di concerto, di intesa o in forma consorziata. I centri antiviolenza e le case-rifugio operano in maniera integrata con la rete dei servizi socio-sanitari e assistenziali territoriali. 18

19 D. LGS. 15 GIUGNO 2015, N Misure per la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro

20 D. LGS. 15 GIUGNO 2015 N. 80 In ambito giuslavoristico l art. 24 del D.lgs. n. 80/2015 riconosce alle donne vittima di violenza di genere il diritto al congedo. Tale diritto, azionabile in costanza di rapporto di lavoro, non è soggetto ad alcuna preventiva autorizzazione da parte del datore di lavoro. 20

21 D. LGS. 15 GIUGNO 2015 N. 80 Art. 24 Titolarità Dipendente di datore di lavoro pubblico; Dipendente di datore di lavoro privato; Lavoratrice titolare di rapporto di collaborazione coordinata e continuativa; E escluso dal campo applicativo della norma il solo lavoro domestico. 21

22 D. LGS. 15 GIUGNO 2015 N. 80 Art. 24 Presupposti applicativi La lavoratrice che intenda usufruire del congedo deve essere inserita nei percorsi di protezione relativi alla violenza di genere, debitamente certificati dai servizi sociali del comune di residenza o dai centri antiviolenza o dalle case rifugio di cui all art. 5-bis della l. n. 119/2013. Il congedo deve essere funzionale al percorso di protezione cui risulta iscritta la lavoratrice. Ai fini dell esercizio del diritto, la lavoratrice, salvo i casi di oggettiva impossibilità, è tenuta a darne preavviso al datore di lavoro o al committente, con un termine non inferiore a sette giorni, indicando l inizio e la fine del periodo di congedo e allegando la documentazione attestante l inserimento nel percorso di protezione. 22

23 D. LGS. 15 GIUGNO 2015 N. 80 Lavoratrice dipendente Art Oggetto del diritto: La lavoratrice dipendente di datore di lavoro pubblico o privato ha diritto ad assentarsi dal posto di lavoro per un periodo non superiore a tre mesi nell arco di tre anni. In caso di mancata regolamentazione da parte della contrattazione collettiva comparativamente più rappresentativa sul piano nazionale delle modalità di fruizione del congedo, la lavoratrice potrà scegliere di fruirne su base oraria o giornaliera. La fruizione su base oraria è consentita in misura pari alla metà dell orario medio giornaliero del periodo di paga quadrisettimanale o mensile immediatamente precedente a quello nel corso del quale ha inizio il congedo. 23

24 D. LGS. 15 GIUGNO 2015 N. 80 Art Oggetto del diritto: Lavoratrice dipendente La lavoratrice dipendente di datore di lavoro pubblico o privato ha diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno in lavoro a tempo parziale, orizzontale o verticale, ove disponibile in organico. Il rapporto di lavoro a tempo parziale deve essere nuovamente trasformato, su richiesta della lavoratrice, in rapporto di lavoro a tempo pieno. 24

25 D. LGS. 15 GIUGNO 2015 N. 80 Lavoratrice dipendente Art Trattamento economico: Durante il periodo di congedo, la lavoratrice ha diritto a percepire un indennità corrispondente all ultima retribuzione, con riferimento alle voci fisse e continuative del trattamento. Tale periodo è coperto da contribuzione figurativa. L indennità è corrisposta dal datore di lavoro secondo le modalità previste per la corresponsione dei trattamenti economici di maternità. I datori di lavoro privati, nella denuncia contributiva, detraggono l importo dell indennità dall ammontare dei contributi previdenziali dovuti all ente previdenziale competente. 25

26 D. LGS. 15 GIUGNO 2015 N. 80 Lavoratrice dipendente Art Incidenza del congedo: Il periodo di congedo è computato a tutti gli effetti: ai fini dell anzianità di servizio; ai fini della maturazione delle ferie; ai fini della maturazione della tredicesima mensilità; ai fini del TFR. 26

27 D. LGS. 15 GIUGNO 2015 N. 80 Lavoratrice titolare di rapporto di collaborazione coordinata e continuativa Art Oggetto del diritto: La lavoratrice ha diritto alla sospensione del rapporto contrattuale per il periodo corrispondente all astensione dal lavoro, la cui durata non può essere superiore a tre mesi. 27

28 D. LGS. 15 GIUGNO 2015 N. 80 Art. 26 Disposizioni finanziarie Per far fronte agli oneri derivanti, tra gli altri, dall applicazione della norma in analisi il Legislatore ha istituito nello stato di previsione del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali un apposito fondo con dotazione di milioni di Euro per l anno 2015 (art. 1, comma 107, legge 23 dicembre 2014, n. 190). Il Legislatore ha stimato in 104 milioni di Euro gli oneri necessari per dare concreta attuazione a tutte le misure previste dal D. Lgs. 80/

29 D. LGS. 15 GIUGNO 2015 N. 80 Art. 26 L impianto normativo designato dall art. 24 ha natura sperimentale per il solo anno 2015 e per le sole giornate di astensione riconosciute in tale lasso di tempo. Il riconoscimento del congedo per gli anni successivi al 2015 è condizionato all adozione ed entrata in vigore di ulteriori decreti legislativi che individuino un adeguata copertura finanziaria. 29

30 GRAZIE PER L ATTENZIONE 30

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