Parliamo un po dei Rioni di Gessate. La voce dei gessatesi

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1 Anno XXVIII n. 2 Settembre-Ottobre 2009 La voce dei gessatesi Edito dal Comune di Gessate Autor. Trib. Milano n.112 dem 23/3/1981 Stampa: Imago Media s.r.l. - Dragoni (CE) Distribuzione: CSD - Agrate Brianza (MI) Editoriale Dov è finita quell espressione di appartenenza e di partecipazione, dove sono fuggite le animazioni e le competizioni? Le innumerevoli sere passate a preparare carri e presepi, ma anche a stabilire strategie per il Palio del Pane Oggi dei Rioni sono rimasti soltanto quattro nomi e quattro stemmi, e dei confini disegnati sulla piantina. Nulla di più, da ciascun Rione non arrivano neppure quattro ragazzi che corrano per il Palio. Va bene: ammetto che non abbiamo le Contrade di Siena, e che i nostri Rioni non vantano tradizioni centenarie, però sono nati quasi venticinque anni fa con grande coraggio e tanti sacrifici. E hanno saputo creare con orgoglio numerosi momenti di aggregazione ed animazione, regalando molte soddisfazioni. Certo, i tempi d oro sono passati, il mondo cambia e Gessate pure, ma penso che mai come ora servano i Rioni. Sono il giusto strumento per ri-vitalizzare Gessate ed i suoi momenti di festa, ma soprattutto per amalgamare i gessatesi ed avvicinare i nostri nuovi concittadini. E perché fermarsi all animazione ed al folklore: i Rioni potrebbero anche rappresentare interessi comuni ed espressioni collegiali nei confronti dell amministrazione cittadina Ma per ora basterebbe meno, molto meno: almeno gli addobbi su ogni casa! IN QUESTO NUMERO: I Rioni a Gessate Dialogo coi Cittadini Dialogo Sagra Biblioteca Matteo Magnifico Dialogando LiberaMente Le Associazioni dialogano con noi Le Associazioni Contatti 38ª Sagra della Paciarela Parliamo un po dei Rioni di Gessate È una sorpresa apprendere che i Rioni di Gessate non sono un istituzione antica. Risalgono infatti a solo ventiquattro anni fa. Le origini Da secoli esistevano agglomerati di case o nuclei abitativi, per lo più attorno al centro storico, che si distinguevano per nome, origine e caratteristiche. Senza la realtà remota di questa progenie urbanistica mai si sarebbe arrivati alla definizione dei rioni attuali. Per individuare tali zone occorre fare alcune considerazioni. Lo sviluppo urbanistico di Gessate va da nord a sud. Fin dal XV secolo il borgo era attraversato da una strada che collegava Villa delle Fornaci con Bellusco. Questo ha fatto via via assumere al centro una forma allungata. Oltre alle abitazioni, anche chiese e cappelle sono sorte lungo la via principale. Va ricordato che un tempo (si parla dei secoli IX-X) la chiesa principale era dedicata a San Pietro apostolo e sorgeva al posto dell attuale chiesa dell Addolorata. Attorno all attuale piazza Roma esistevano un castello, un cimitero e diverse abitazioni. Fino al XV secolo la popolazione viveva aggregata attorno al centro storico, e tale situazione si è mantenuta sostanzialmente fino a pochi decenni fa. Analizzando una planimetria del 1866 (pubblicata a pg. 70 del libro su Gessate di Federico Bertini) si distinguono chiaramente quattro agglomerati di cui tre gravitano segue a pag. 2

2 Dialogo Anno XXVIII n. 2 Settembre-Ottobre 2009 Edito dal Comune di Gessate Autor. Trib. Milano n.112 dem 23/3/1981 La redazione Direttore responsabile Matteo Magnifico Redazione: Comune di Gessate Ufficio socio-culturale Piazza del Municipio Tel Capo redattore: Marianna Calenti Segretaria di Redazione Flora Leoni Redattori: Walter Visconti Giuseppe Baffo Maria Teresa Bertini Prestampa e Stampa: IMAGO MEDIA s.r.l. Dragoni (CE) Tel Distribuzione: CSD Agrate Brianza (MI) copie Stampato su carta ecologica segue da pag. 1 attorno al centro storico mentre uno è decentrato: 1 zona Castellaccio (attuali piazza Roma, via Monte san Michele, via ai Boschi): 2 zona Badia (attuale via Badia); 3 zona Cittadella (piazza e via Cittadella); 4 zona Malcantone (attuale via Montello). Un importante motivo di polarizzazione, assolutamente da non tralasciare, è quello della disponibilità dell acqua, ovvero dell ubicazione dei pozzi. Ad eccezione di poche abitazioni padronali che avevano pozzi propri, ogni zona o antico rione ne aveva uno. Dal medioevo ai nostri tempi L esigenza attuale dei rioni è emersa in un preciso momento, in tutta la zona. Non solo a Gessate, ma in tutta Italia a metà anni 80 si registrava l evoluzione dei rioni. Allora a Gessate si promuoveva solo la Sagra della Paciarèla, che stava morendo, aveva circa vent anni, poiché era nata nel I rioni sorsero anche per interessare un po la gioventù. All inizio fu istituito il Palio dei rioni : nei primi quattrocinque anni il Palio veniva vissuto con diverse manifestazioni durante l arco dell anno, a punti, e alla fine chi aveva più punti vinceva, non un palio come adesso, bensì un piatto. Le competizioni in cui i rioni rivaleggiavano erano: i carri in occasione del carnevale, una caccia al tesoro estiva, i presepi in occasione del Natale, e una gara finale in occasione della Sagra della Paciarèla. Lo scopo era appunto quello di creare una gustosa rivalità tra le zone del paese accentuando l attenzione della popolazione su un costruttivo spirito competitivo. E pochi anni dopo, proprio sulla scia della creazione dei rioni, fu possibile rinverdire la vecchia Sagra della Paciarèla con le iniziative attuali: infatti nel 1989 furono istituiti il Palio del pane, la Manifestazione storica e la Sfilata storica. Dalla storia sono invece stati estrapolati i nomi assegnati ai rioni, sulla cui origine peraltro si registrano versioni anche contrastanti. CASTELLACCIO: In una pergamena dell anno 957 viene citato un castello. Si dice che a Gessate si fermarono alcuni feudatari provenienti dalla Germania, i quali fecero costruire un forte - castello con vestigia di torri (dal depliant Perché la 2 I Rioni a Gessate Sagra ). Comunque si ha ancor oggi testimonianza di una fortificazione eretta a difesa del lato nord del paese i cui resti si trovano all interno del cortile denominato Scartalasc in via ai Boschi n 6. Il Castellaccio ha rappresentato per secoli il vero centro dell agglomerato urbano. Lo stemma adottato dal rione rappresenta per l appunto un castello. BADIA: Un certo Bellebuono di Trezzo nel 1135 donò alcuni possedimenti di Gessate ai monaci di Chiaravalle. Da qui si originò il nome Badia che significa convento (secondo quanto scritto nel depliant Perché la Sagra ). Un altra versione fa risalire il nome a un insieme di casali e stalle di proprietà di un abbazia (badia) dell ordine benedettino. Occorre rilevare che i monaci di Chiaravalle non erano Benedettini (ma Cistercensi), mentre l attuale stemma adottato per rappresentare il rione è chiaramente ispirato a San Benedetto fondatore dell omonimo ordine. CITTADELLA: L origine del nome è abbastanza difficile da spiegare. Il termine cittadella, come fa notare il Bertini, sembrerebbe indicare un polo fortificato e autonomo, il che testimo-

3 I Rioni a Gessate Dialogo 3 nierebbe la presenza di una dimora centrale nobiliare. Potrebbe anche trattarsi di un agglomerato di case contadine, autosufficienti, da cui il nome Cittadella. Secondo un altra ipotesi, a mio avviso non molto credibile, il nome Cittadella prenderebbe spunto da un nucleo di case costituitosi attorno alla villa Beccaria (dunque in epoca molto più recente, siamo agli inizi del 1800). È certo che la zona Cittadella si sviluppò verso l attuale via Beccaria e acquistò importanza (nel 1771 contava 330 abitanti pari al 30% della popolazione di Gessate). Lo stemma adottato dal rione, riproduce quello della famiglia Beccaria. SAN PANCRAZIO: L origine del nome è inequivocabile. Deriva dall omonima chiesa medievale collocata nella zona sud dell abitato la cui datazione viene dai più collocata nel 1600, ma ci sono affermazioni che fanno risalire la sua origine al 1200 (o addirittura tra il X e il XII secolo). Come nascono i moderni rioni Nel 1985, per iniziativa della Commissione Cultura e Tempo Libero di allora, con l assessore Capitanio, il paese venne suddiviso in quattro rioni in base a documentazioni storiche e alle tradizioni. Questo arduo lavoro fu affrontato con grande impegno da parte della Commissione che però commise qualche errore non centrando bene le tradizioni e attribuendo alcune vie che gravitavano su un rione a un rione diverso. Nel frattempo il paese è cresciuto. Nuove vie hanno preso nome. Qualche confine andava spostato. Occorreva un lavoro di riordino. Il risultato è stato una delibera di fine settembre 2008 in cui appunto si promuoveva l impegno alla rideterminazione dei rioni. Quindi per quanto riguarda la parte interna del paese alcune vie sono state ricollocate. Per la periferia, che si è allargata progressivamente, l assegnazione in alcuni casi era scontata, mentre in altri casi bisognava dare un senso ai nuovi insediamenti (ad esempio la zona a ridosso di via Verdi a cavallo tra Badia e Cittadella in cui è sorto un mezzo paese tra i campi è stata assegnata al rione Cittadella). A seguito di tali decisioni è stata redatta una piantina con la nuova suddivisione in rioni. È in corso di elaborazione una catalogazione delle vie, delle famiglie, e degli abitanti per rione di appartenenza. Riferimenti Molte di queste considerazioni e citazioni emergono da una conversazione con Paolo Leoni. Altre notizie sono tratte dalla rilettura di depliant e locandine della Sagra. Infine, importanti riferimenti sono tratti dal libro Gessate, un popolo e la sua storia di Federico Bertini, che rimane a tutt oggi il documento più completo sulla storia di Gessate, disponibile presso la nostra biblioteca. Walter Visconti LE ZONE DI GESSATE Le antiche zone di Gessate, che costituivano i nuclei abitativi più significativi, erano: - Zona Castellaccio (attuali via Monte san Michele, piazza Roma, via ai Boschi) - Zona Badia (ultimo tratto di via Badia) - Zona Cittadella (via e piazza Cittadella e via Beccaria) - Zona Malcantone (via Montello) Lo sviluppo di questi rioni è da collocare presumibilmente in età medioevale. Vedi: Gessate un popolo e la sua storia pg. 69 Alcune fotografie dei luoghi simbolo dei moderni rioni: CASTELLACCIO: foto in alto nella pagina precedente la struttura esterna ove sorgeva la dimora dei Bonesana prima e dei Beccaria poi, di cui oggi rimane solo una torre nel cortile interno. Il complesso era detto il palazzo. CITTADELLA: foto in basso nella pagina precedente via Beccaria; piazza Roma. BADIA: foto in alto in questa pagina, la moderna Corte Grande. SAN PANCRAZIO: foto in basso in questa pagina; la bella chiesetta.

4 Dialogo Mi ricordo I Rioni a Gessate Oggi la maggior parte dei gessatesi conosce i rioni grazie al Palio del pane, che viene corso durante la manifestazione storica della Sagra della Paciarela, ma i rioni erano coinvolti in numerose altre iniziative. La mia famiglia ha cominciato a collaborare quando una vicina chiese una mano per realizzare gli abiti di Carnevale: la mamma aiutava a cucire mentre noi cercavamo gli accessori presso amici, parenti e conoscenti, Gli anni successivi ci siamo vestiti per il carro del Rione, abbiamo ancora nell armadio i costumi realizzati. E facile avere un idea, molto più arduo renderla concreta, la cosa più difficile era la costruzione dei carri, c erano persone che s impegnavano gratuitamente per crearli ed erano veramente bellissimi. Alcuni erano talmente belli che avrebbero potuto essere ripresentati l anno successivo, così avremmo avuto una sfilata con molti più carri, ma purtroppo mancava un magazzino dove poter tenere il materiale. Un altro momento importante era la Sagra della Paciarela: durante tutta la primavera e l estate osservavamo presso le feste degli altri paesi gli addobbi dei cancelli e dei balconi, a settembre decidevamo la decorazione e l intero condominio aiutava a realizzarla. C erano regole precise su come adornare il paese, ad esempio non si poteva semplicemente tirare i nastri, bisognava intrecciare le catene con i colori del rione, poi ogni anno si inventava qualcosa di diverso grazie alla fantasia di una vicina di casa: rose, margherite, scritte gotiche ecc. La decorazione più bella è stata il mosaico dello stemma del rione fatto con i chicchi di riso e le perline, la stessa tecnica usata a metà del secolo scorso per decorare i portoni dei cortili di Gessate nelle occasioni importanti. Finalmente c era la Manifestazione Storica e naturalmente ci si vestiva tutti da popolani", ricordo di essermi sempre divertita moltissimo. Anche qui c erano regole severissime per il vestito. Lo scialle doveva essere rigorosamente nero o marrone, senza nessun ricamo colorato, anche la camicia bianca di lino o cotone non doveva avere decorazioni evidenti, la gonna era scura e il grembiule bianco o nero. La cosa più difficile da trovare erano gli zoccoli di legno! Chiusi davanti dovevano essere neri (erano tollerati anche quelli marrone)! Alcuni hanno comprato zoccoli blu e li hanno scuriti con il lucido! Ci s impegnava molto per vestirsi in tema e forse questo sforzo non è mai stato messo in risalto. Poi a Natale tutti i rioni costruivano il Presepe, erano lavori veramente originali. Durante l anno c erano altre iniziative come ad esempio la caccia al tesoro. Il mio rione organizzava anche la serata di Carnevale, e altre feste con tombolate e lotterie per raccogliere fondi. In questo modo, partecipando ai diversi momenti, le persone si sentivano parte di qualcosa. Ho chiesto un po in giro perché i rioni sono finiti. Mi sono state date ragioni diverse: perché erano sempre le stesse persone che lavoravano, perché qualcuno senza lavorare voleva imporre le proprie idee, perché la competizione spinta all eccesso impedisce la vera collaborazione. Tutte le persone con cui ho parlato ricordano con entusiasmo quei tempi, qualcuno se fossero ripristinati i rioni s impegnerebbe ancora. Una cosa mi ha colpito: nessuno ha detto abbiamo vinto questo o quel Palio, tutti hanno ricordato il presepe o il carro di Carnevale, o la decorazione realizzata per la Festa. Mi piacerebbe che fossero raccolte le fotografie di tutto quello che è stato fatto dai Rioni, per ricordare il lavoro di questi concittadini, alcuni dei quali non sono più tra noi. Mary Bertini 4

5 Dialogo coi cittadini Il consultorio familiare anche a Gessate Dialogo In questo mese di settembre avremo finalmente una attesa grande novità per i gessatesi: si aprirà, presso il Polo Socio-sanitario di Piazza della Pace, il Consultorio familiare. Questo servizio risponde ad una richiesta particolarmente pressante di una larga parte della popolazione, non solo femminile, di Gessate. L ASL Milano 2, in attuazione dei dettati Regionali, impone ad ogni presenza nei singoli paesi come succursale di un servizio centrale, di costituirsi come sede indipendente. Vi è da anni la presenza, una sola volta al mese, di un medico ginecologo presso il Polo predetto. Ora, in accordo con l ASL Milano 2, siamo pervenuti a garantire un servizio molto più completo, curato dal Consultorio Familiare Decanale di Melzo Onlus, che già ci garantiva la presenza del ginecologo, realtà accreditata presso il Servizio Sanitario Nazionale, e che pertanto avrà una sua sede a Gessate. In breve l offerta che si avrà in giorni ed orari che verranno in seguito e fra breve specificati: medico ginecologo, ostetrica che potrà effettuare anche la prassi per il pap test, corsi di preparazione al parto, di istruzione per il massaggio neonatale, assistenza psicologica familiare in genere e di mediazione familiare. Il tutto sarà regolato dalle norme sanitarie della Regione Lombardia, con il pagamento quindi del solo ticket da parte dell utenza. Credo che ciò costituisca una offerta in risposta a bisogni reali della popolazione, con la concretezza che contraddistingue l operato dell Amministrazione Comunale e dei Servizi Sociali. Roberto Tauscheck Assessore ai Servizi Sociali ed Assessore alle Pari Opportunità 5

6 Dialogo Scuola Primaria: ancora lavori in corso Chi sa quanti passando in Viale Europa e vedendo il cantiere della Scuola Primaria Statale Armando Diaz si saranno chiesti Ma cos è successo? Come mai il cantiere è fermo? Ecco allora una piccola cronistoria di quanto è accaduto. Nel settembre 2008 hanno inizio i lavori di ampliamento della Scuola che prevedono la realizzazione di cinque nuove classi, la sistemazione dell area amministrativa e l ampliamento della sala mensa, aumentando la capienza di circa 70 posti. Dopo una regolare gara d appalto i lavori vengono affidati all azienda Galligani Costruzioni Edili S.r.l. di Crema, la quale vanta oltre cinquant anni di attività sia nel settore pubblico che in quello privato. Le prime fasi di avvio dei lavori prevedono la ristrutturazione dell ex asilo nido e la realizzazione di una nuova ala dell edificio scolastico. Come stabilito dal contratto ad ogni stato avanzamento lavori l Amministrazione Comunale di Gessate provvede regolarmente al pagamento di quanto dovuto. Dopo pochi mesi, intorno a gennaio/febbraio 2009, iniziano a sorgere i primi problemi: i lavori procedono molto lentamente, il cantiere si ferma e tra la società appaltatrice e le ditte alle quali aveva subappaltato alcune fasi di realizzazione del progetto si aprono dei contenziosi. L appaltatrice trovandosi in difficoltà economiche, sembra per problemi legati alla disponibilità di liquidità, blocca i lavori i quali ormai sono fermi da prima dell estate. Nel frattempo l Amministrazione Comunale ha richiesto la rescissione del contratto con la società Galligani Costruzioni S.r.l. e ha affidato ad un tecnico professionista la verifica dell avanzamento sia dei lavori effettuati che del progetto nel suo complesso. Attualmente si sta attendendo il risultato Dialogo coi cittadini della verifica al fine di poter avviare la procedura per affidare al secondo classificato nella gara d appalto i lavori necessari per portare a termine le opere. Si spera di poter incaricare la nuova azienda per ottobre 2009 e riprendere al più presto i lavori, in modo da poter garantire nel modo corretto l avvio dell anno scolastico Per quest anno l emergenza è stata tamponata allestendo in una ex sala ricreativa della Scuola stessa una nuova classe. Scuola dell Infanzia: cosa succederà quest anno? Contrariamente a quanto sta accadendo per la Scuola Primaria, i lavori di ampliamento e di risistemazione della Scuola dell Infanzia Olga Malvestiti sono stati portati a termine nei tempi concordati. Sono ancora in corso solo i lavori di risistemazione e recupero dell area verde interna alla struttura. Qui però permane ancora lo stesso problema dell anno scorso: non è ancora garantita la presenza di educatori nominati dal Provveditorato. Se sarà necessario, al fine di poter garantire un buon servizio ai piccoli cittadini gessatesi, anche per quest anno come per il precedente, l Amministrazione Comunale si farà carico di pagare direttamente le insegnanti necessarie per mantenere la quarta classe. La mancanza di personale e le considerevoli spese sostenute sono un problema comune anche ad altre dieci Amministrazioni dell - hinterland milanese (Bresso, Carpiano, Cernusco sul Naviglio, Cinisello Balsamo, Cormano, Inzago, Pioltello, Sesto San Giovanni, Settala, Vimodrone). 6

7 Dialogo Sagra Il Palio del Pane a Gessate: origini e Storia Con il contributo di Paolo Leoni, Presidente del Comitato per la Manifestazione storica ed il Palio del pane, che di questo scritto ha approvato la versione definitiva e che fin d ora ringraziamo. Allora Paolo, vorrei fare un regalo ai Gessatesi che hanno già visto o che magari il 4 ottobre vedranno per la prima volta il Palio del Pane e spiegare loro da cosa ha avuto origine il Palio e come si è arrivati alla forma attuale. Si. Per far ciò bisogna tornare indietro nel tempo e posizionarsi nel sedicesimo secolo quando in data 10 aprile 1556 il dr. Francesco Pirogalli, uno dei più importanti proprietari terrieri insediati stabilmente a Gessate, redige e deposita ufficialmente il suo testamento col quale nomina eredi universali i Padri Serviti del Monastero di San Dionigi di Milano. E come mai non lascia tutto al fratello che era ancora in vita? Non ho molti elementi per rispondere a questa domanda, posso però dire che quella dei grandi lasciti alla Chiesa a quel tempo era una pratica molto frequente, che ricadeva proprio in una fase della storia dove l interesse per il potere temporale era sotto gli occhi di tutti. Bene. Ma torniamo al testamento ed ai sui contenuti. Puoi contestualizzare meglio questo fatto? Certo. Va subito detto che quello del Pirogalli era un territorio ben esteso, situato nella zona nord ovest di Gessate proprio nei luoghi dove ancora oggi è possibile apprezzare la Cascina Pirogalla. Questo territorio, non diversamente dagli altri esistenti, veniva coltivato affidando ai contadini locali dei piccoli appezzamenti e regolando questo rapporto quasi sempre con la mezzadria. Come tu sai il rapporto di mezzadria è un contratto agrario basato su un principio tanto semplice quanto efficace, secondo cui il proprietario dei terreni e il coltivatore autorizzato definiscono una associazione in base alla quale i prodotti o gli utili dell azienda agricola vanno divisi a metà, fermo restando che la direzione di questa spetta sempre al concedente. Ora, è facile comprendere che per poter funzionare senza intoppi questo rapporto presuppone la fiducia ed il rispetto reciproco. Cosa che però viene meno, almeno in parte, quando uno dei contraenti, in questo caso il concedente, non dimostra di rispettare il lavoro dell altro, tanto più se questo comportamento genera distruzione di ricchezza. 7 Perché cosa accadeva? Per tradizione a noi giunta, si diceva che il dr. Pirogalli era un appassionato cacciatore e come molti allora organizzava battute di caccia, si presume di gruppo, sui propri territori. Sebbene queste rappresentassero momenti di gioco collettivo per lo più chiusi dentro una cornice rituale e non fossero manifestamente dettati dalla necessità, la frequenza con cui si verificavano era significativa e seguiva dei ritmi propri. Il tutto si ripeteva non curanti del fatto che a seguito dei calpestamenti del terreno coltivato che le operazioni di caccia provocavano, conseguenze negative ricadevano proprio sui contadini, i quali vedevano sistematicamente danneggiate le coltivazioni e dunque non rispettati i frutti del proprio lavoro. E i contadini? I contadini dal canto loro, non tardarono a far sentire la propria voce. Probabilmente nel tempo la loro divenne anche una voce più continua e determinata, ma che però lascia impassibile il Pirogalli, almeno fino a quando era in vita. Senonché... Cosa accadde? Accadde, che proprio nel mentre il suo comportamento pubblico restava duro e refrattario alle istanze dei contadini, la sua coscienza gli si voltava contro, arrivando così a rendersi conto della validità delle ragioni della protesta e della legittimità insita nella richiesta di risarcimento per il danno recato. Tant è che proprio in quel testamento con cui faceva dei Padri Serviti gli eredi Dialogo Nella foto in alto in questa pagina: Il miglior costume di dama, classificato al III posto nel Concorso Nazionale del Costume d'epoca di Ascoli Piceno nel 2005, indossato da Vesna Turchi.

8 Dialogo Dialogo Sagra universali, pone esplicitamente delle condizioni e fra queste l obbligo perpetuo, da tramandarsi anche a futuri proprietari, di elargire una volta l anno a tutti i gessatesi e non solo alla parte lesa rappresentata dalle famiglie dei contadini del proprio feudo- del pane bianco di ottima farina, nella misura di una michetta per persona. Ovviamente tutto a spese del proprietario del fondo. Che a guardarci bene non era poco se solo si pensa che il pane corrente allora era quello di segale e che con questa forma alta di risarcimento, diretta a tutta la comunità, il Pirogalli mostrava di essersi reso conto della gravità del suo comportamento non tanto e non solo sul piano dell utile quanto su quello della morale e dell etica. E da quando inizia questa pratica? Da subito dopo la morte, proprio per volere dei Padri Serviti. Col tempo però quest ultimi trasferiscono ad altri ordini religiosi forse la proprietà, ma certamente gli obblighi testamentari, fino a raggiungere verso la metà del 1600 la Congregazione religiosa di Gessate che eredita l obbligo e ne consolida le modalità di esercizio. Ininterrottamente da allora fino ai recenti anni 70, quando questa pratica cessa definitivamente, la distribuzione viene fatta il sabato pomeriggio, vigilia della festa della Madonna del Rosario che cade sempre nella prima domenica di ottobre. E da li fino ai giorni nostri? Tutto rimane immutato, ma con una variante di rilievo. Col tempo infatti, la Chiesa tende a liberarsi progressivamente delle incombenze terrene, per cui questo incarico viene demandato 8 alla autorità civile che guida la comunità, rappresentata dal Sindaco e dalla sua amministrazione. E questo accade con ogni probabilità all inizio del diciannovesimo secolo. Ma in questo periodo si fa largo un altra novità importante: il feudo di Pirogalli incomincia a sgretolarsi. Forse proprio per la mancanza di un proprietario presente e forte (gli avvicendamenti nella proprietà erano già stati diversi) quale invece continuava ad essere negli altri feudi gessatesi, i contadini avanzano pian piano la richiesta per riscattare parti di terra. E ci riescono senza intoppi? Si, certo ma attenzione, non dimenticarti di quell obbligo che era perpetuo e in quanto tale ricadeva su chiunque fosse il proprietario. Mi sembra di intuire che diventando ora piccoli proprietari, i contadini ereditano quel famoso obbligo e si trovano nella posizione scomoda di essere contemporaneamente destinatari di un beneficio e titolari dell onere che quel beneficio rende possibile. Proprio così. Ogni contadino infatti conferisce farina bianca in misura proporzionale alla estensione della sua proprietà, senza creare alcun turbamento a quella che in verità era già diventata una prassi consolidata. E così la tradizione vive ininterrotta, senza alcuna discontinuità neanche durante le due guerre mondiali, fino alla fine degli anni 70, quando cioè la distribuzione viene di fatto disertata. Dunque si decide di metterla definitivamente in soffitta per mancanza di partecipazione. Perché tutto ciò? In effetti i tempi erano cambiati, siamo in pieno boom economico e tutti mediamente potevano permettersi il pane giornaliero. Il vocìo assordante della società dei consumi non consente ai più di ascoltare la vocina della tradizione. Quella che alle origini era nata come una questione di legalità e moralità (risarcimento e dignità della persona), era poi diventata una questione sociale, quindi (cessato il bisogno) si era trasformata in una tradizione. Ora smette di essere anche tale perché cancellata definitivamente dalla cultura del mercato e dal consumismo imperante. Sicché nel Nel 1989 il Comitato per la manifestazione storica, ora da me presieduto, decide non tanto di riprendere dal solaio quella antica tradizione, quanto di evocarne il ricordo e tramandarlo alle nuove generazioni cercando di farlo diventare patrimonio di una memoria collettiva. Ed ecco nato il Palio così come lo vediamo oggi. Dopo tutto penso che se ne possa ricavare un grande insegnamento. Ancora grazie. A cura di Giuseppe Baffo

9 Dialogo Sagra XXXVIII Sagra De LA PACIARÈLA Dialogo Alcune nuove Quest anno sarà una sagra all insegna del risparmio. Alcune iniziative saranno ridimensionate per questioni economiche. Ci sono stati tagli non indifferenti da parte di sponsor e inserzionisti, di conseguenza i miracoli non si possono fare. Bisognava fare delle scelte anche se dolorose. Così la Cena rinascimentale è stata abolita (aveva un incidenza negativa di circa euro). Già l anno scorso erano stati tagliati Pane, Salame e Paciarèla, ricorda Paolo Leoni e si era puntato sulla distribuzione del Pangialt e Lacc, ed è stato un successo perché la tradizione derivante dal famoso lascito del dottor Pirogalli dell anno 1556 è molto sentita. Il laboratorio del costume c è, continua a funzionare, quest anno ha prodotto due nuovi costumi, per una coppia, sempre del periodo storico del tardo La disponibilità del Comitato è ora di sedici costumi nobiliari. Si potranno ammirare durante la Sfilata Storica di domenica 4 ottobre. Avremo poi, come di consueto, la XXI edizione del Palio del Pane, domenica 4 ottobre al pomeriggio. Interverranno gli sbandieratori della Contrada San Luca di Ferrara, uno dei gruppi più quotati d Italia. È la seconda volta che partecipano alla nostra Sagra. Ci vogliono anni per poterli avere. Sia nel singolo, sia nella coppia sono veramente ad alto livello. Forse ancora qualcuno non sa che dallo scorso anno la manifestazione ha voluto rinnovarsi nella totalità. La Manifestazione Storica tradizionale che rievocava la disputa tra il conte Carlo Bonesana e i cittadini di Gessate nel lontano era giunta alla sua XIX edizione nell ottobre del Si era evoluta e perfezionata durante le varie edizioni. All inizio si svolgeva nei cortili delle cascine storiche di Gessate, ultimamente era diventata itinerante lungo i luoghi classici del borgo. Dallo scorso anno, il 2008, si è dunque voluto introdurre questa novità cambiando radicalmente il tema della manifestazione, sia XXI Edizione della Manifestazione Storica Parliamo ora della Manifestazione Storica di Gessate, che merita un plauso. Quest anno cade il ventennale fisico ( ), il che rappresenta un notevole traguardo. In particolare, vogliamo ricordare che la Manifestazione Storica si svolgerà nella nuova veste imperniata sulla vicenda di Cesare Beccaria, che, essendo partita l anno scorso, vede quest anno la seconda edizione. Diciamo che la prima è stata una prova generale. Ora si fa sul serio. Va sottolineato che lo sforzo di produzione non è stato indifferente, sia come organizzazione, sia come abnegazione da parte dei recitanti. Ricordiamo per passi ciò che sta avvenendo. 9

10 Dialogo Dialogo Sagra per rinnovare l attenzione dei Gessatesi, sia per offrire un ulteriore motivo di orgoglio. Puntando sul fatto che Gessate ha legami con la famiglia Beccaria e con le famiglie Verri e Manzoni a loro volta legate e imparentate, e soprattutto sul fatto che ha ospitato per lunghi periodi estivi Cesare Beccaria, si è deciso di rievocare in veste teatrale i fatti che lo videro assurgere alle altezze dei meriti e della notorietà. Ciò non significa, beninteso, che si voglia seppellire il passato o una tradizione cara ai Gessatesi. Nulla vieta di ripristinare in futuro entrambi i temi ad anni alterni, dipenderà dalla volontà dei cittadini. C è comunque una continuità storica tra le due vicende, la vecchia e la nuova, rappresentate. Infatti nel 1740, con la morte di Cesare Bonesana, figlio del conte Carlo Bonesana protagonista della famosa disputa secentesca con i Gessatesi (tema appunto della manifestazione per diciannove edizioni), si estingue la dinastia e i possedimenti passano alla famiglia Beccaria (Cesare Bonesana è prozio di Cesare Beccaria). La Nuova Manifestazione prende spunto proprio dalla vita del personaggio storico Cesare Beccaria che tocca il punto più alto con la pubblicazione del famoso libro Dei delitti e delle pene. L impostazione teatrale dell allestimento offre un punto di vista scenografico di notevole attrattiva, l espressione recitativa - evocativa risulta efficace e puntuale. La rappresentazione della vicenda consente inoltre di spaziare su argomenti attuali come la giustizia e i diritti umani, offre spazi di espressione a personaggi gustosi nel più puro stile goldoniano. Dunque, l anno scorso si è avuta la prima edizione della Manifestazione Storica rinnovata. Sia perché l evento non si è svolto in forma itinerante per le vie cittadine come la popolazione era abituata a recepire, sia per il fatto della novità, sia per la scarsa sponsorizzazione, pochi Gessatesi vi hanno partecipato. Ad ogni modo, il consenso tra il pubblico presente è stato unanime. Quest anno si vuole riproporre l evento per la seconda volta sperando in un maggiore successo. Diciamo che la rappresentazione, per come è congegnata, consente agli attori di esprimersi appieno. La gente può godersi uno spettacolo scorrevole per circa un ora e mezza. Si possono ammirare i costumi rigorosamente d epoca (seconda metà del 1700). Da segnalare la partecipazione del gruppo La contraddanza di Rodano che si esibirà in due balli durante la manifestazione. Aspettiamo dunque la cittadinanza la sera di sabato 3 ottobre al Cine Teatro Don Bosco alle ore 21:00 Entrata libera per assistere allo spettacolo dal titolo Fate che le leggi. Ci sono anche dei piccoli vantaggi: andare in scena al coperto e con entrata libera. La manifestazione avverrà comunque, in barba alla pioggia. Arrivederci. Walter Visconti 10

11 Biblioteca Formiche alla menta tre. Dialogo Argentina le fece cenno di atterrare. Lei ammarò dolce dolce sull acqua cristallina (in effetti il fiume turbinoso era il contenuto di una bottiglia di acqua minerale naturale accidentalmente rovesciata da mano inesperta nei dintorni e perciò era pulita ). Argentina, che era più di casa da quelle parti, patteggiò il costo del viaggio. Salimmo sul nostro mezzo di trasporto. Pagamento anticipato. Dopo pochi secondi di deliziosa brezza eravamo dall altra parte del fiume. Anche questa era andata. Ci stavamo avvicinando alla meta e infatti si sentiva profumo di fata. Ormai avremmo potuto raggiungere la nostra salvatrice seguendo il mio naso. Non so se siete esperti di profumi di fate. Io si. Diciamo che ogni creatura misteriosa che abita la nostra terra (il tipo gnomo, il tipo elfo, il tipo fata...e chi più ne ha più ne metta che tanto non costano nulla e se ne possono elaborare tipi infiniti, anche incrociandoli fra loro perché non sono assolutamente razzisti e anzi sono superfavorevoli ai matrimoni misti), ha un sapore ed un profumo particolare, ognuno ben diverso dall altro, una sorta di trattodore distintivo. Siccome, vi assicuro, non è certo facile riconoscerli, specialmente per i testoni razionali - ahi loro! - che considerano il sogno ad occhi aperti e la fantasia delle fatiche inutili ed infantili e non dei preziosi e imprescindibili mezzi di sussistenza, può essere molto utile saperli percepire nell aria sniffandoli. Arrivammo all immancabile castello medioevale 11 con ponte levatoio. Ecco la dimora della fata. Bestioni verde pisello, feroci, simili a lucertoloni ipervitaminizzati sguazzavano nel fossato intorno al maniero. Non c era nessun provvidenziale citofono nell acqua navigava una piccolissima e curiosa imbarcazione fatta di carta stagnola e mollette per i panni, ma era troppo lontana dalla riva e quindi inutile per noi. Come fare per avvisare la fata del nostro arrivo? Siccome eravamo proprio stanche decidemmo di sederci sul prato antistante la battuta del ponte levatoio nella calda speranza che qualcuno, prima o poi, uscisse. Non passò molto tempo che il nostro desiderio fu esaudito. Il ponte levatoio fu abbassato e una buffa coppia di lumaconi arancioni, lei smilza smilza e lui tondo tondo, uscirono litigando fragorosamente. La fata Scacciatristezza, o Schiacciatristezza, era anche Scacciagrasso, Scacciamagro... scoprimmo Argentina e io intervistando la coppia di lumaconi. I coniugi però non erano stati esauditi nel desiderio di bilanciare le eccedenze di peso in difetto e in eccesso della coppia. I lumaconi, anziché uscire snelli entrambi dalla seduta divinatoria a cui la fata li aveva sottoposti, si ritrovarono pasticciosamente scambiati: la grassona era diventata smilza e lo smilzo grassone. Ma le sorprese che ci riservò la conoscenza di questa fatonzola non erano finite qui. La divina, scoprimmo, era Scacciaunsaccodialtrecose. Pure Scacciadebiti: questo ce lo raccontò un povero grilloverde di rabbia che incontrammo nel buio corridoio che conduceva alla sala delle udienze della fata. Egli aveva fatto molti debiti per costruire la sua casa. Sicuramente esagerata per le sue esigenze. Era arrivato ad un punto assai critico del mutuo e subprime vari, si era venduto anche l ultimo paio di ghette. Era sul lastrico. Sul giornale di città, fra le pubblicità, aveva visto l annuncio della fata Scacciatutto e aveva subito deciso che quella donna sarebbe stata la sua salvezza. Aveva intrapreso un lunghissimo viaggio per incontrarla. Ed ora era profondamente deluso. La fata aveva preteso un lauto pagamento anticipato, ma, anziché esaudire il desiderio del grillo aveva esaurito il grillo stesso con estenuanti riti magici che non avevano portato nessun risultato. Cominciai a dubitare molto che quella sedicente fata potesse fare qualcosa di efficace per Linetta e la sua ostinata tristezza. Lo dissi ad Argentina che, pure lei, capendo perfettamente l antifona,

12 Dialogo Biblioteca diventò triste. C era una lunga fila davanti al trono della fata nella buia sala della udienze. Noi eravamo gli ultimi, dietro una simpaticissima foca che voleva interpellare la fatonzola per diventare monaca. Un brutto ranocchio vestito da principe che faceva da cerimoniere disse che la fata si sarebbe assentata per il tè. Mormorii e lamentele. Sarebbe tornata entro mezz ora. Gli interessati alle sue arti divinatorie aspettassero pure. Confidai triste ad Argentina che, a mano a mano che ci avvicinavamo alla fata, il mio naso - congestionato dal raffreddore da fieno e quindi affidabile solo sulle brevi distanze - si stava rivelando ben più sensibile di quanto non fosse stato all esterno del castello... e stava rilevando un profumo, o meglio un odore, diverso da quello tipico di fata pura. C era, a dire il vero, un sentore di arpia frammisto alla fragranza di fata. Ben nascosto, senza dubbio. Ma nulla, nessuna sfumatura, poteva sfuggire, ad una distanza così ravvicinata, al mio olfatto portentoso. Avevo capito l inganno. La fata in questione era un falso. Purtroppo la fata era una fregatura... una bugia vivente. Ero molto dispiaciuta per Argentina. Lei era sconsolata, aveva puntato tutto su quella fata. Ora non si vedeva via d uscita per Linetta. Le chiesi chi diavolaccio le avesse dato il nome e l indirizzo della fata. Era una persona di fiducia? Aveva avuto direttamente a che fare con la bugiardona e aveva riscontrato qualche tangibile miglioramento in qualsivoglia campo? Argentina mi disse che il nome della fata lo aveva avuto in gran segreto dalla suocera, donna di ferrei principi religiosi e fanatica di maghe e magoni. La suocera aveva consultato la maga qualche anno prima, per grossi problemi di artrite deformante. Non era andata direttamente dalla fata, ma aveva inviato foto tessera (che - diceva lei - non le rendeva giustizia: la faceva più grassa e più vecchia), un capello e un cappello, un pezzo di unghia del dito mignolo sinistro e un offerta a piacere (non meno di però recitava il coupon). La sua malattia non si era risolta completamente ma i dolori si era calmati notevolmente. E lei si riteneva più che soddisfatta. Forse aveva anche mandato l unghia del dito sbagliato... Quindi non poteva lamentarsi. Ecco da chi veniva il consiglio! La suocera... Adesso bisognava prendere stancamente e sconsolatamente la via del ritorno. Che tristezza!!! E non fu facile uscire dal castello prima di essere stati ammessi all onorevole presenza della divina ciarlatana. Il ranocchio ci fece il terzo grado e diventò proprio villano: Nessuno, disse, si è mai permesso di lasciar così sfacciatamente ed impunemente questo luogo sacro senza il responso della fata. Chi credono di essere, lor signore?, sputò l animale. Per tagliar corto feci credere al ranocchio che Argentina stava male e che aveva proprio e subitamente bisogno di una boccata d aria. In effetti ormai nel salone, fra l odore acre della finta fata, che mi graffiava le narici con tutta la sua cattiveria, e il misto delle profumazioni artificiali che le vittime credulone si erano date a iosa per l occasione superspeciale, non si respirava più. Anche io avevo bisogno di aria pulita. Uscendo incontrammo due creaturine simpatiche, simili ad elfi di Babbo Natale, con caduta di neve compresa: erano gli addetti di Palazzo al ricambio d aria e agitava grossi ventagli camminando elegantemente a zig-zag. Lorella Continua sul prossimo numero del Dialogo 12

13 Dialogando LiberaMente Dalla funzione all estetica: un idea per Gessate Le recenti elezioni comunali, svoltesi la prima settimana di giugno, hanno sancito la conferma del prossimo mandato per l Unione Democratica. Lista già al governo del paese, ora chiamata a continuare per altri 5 anni la propria opera. Diversamente dalle elezioni del 2004, quando l Unione Democratica, formazione politica locale che raccoglieva in certo senso l esperienza nazionale dell Ulivo, vincendo la competizione elettorale veniva per così dire messa alla prova, ora siamo di fronte ad una riconferma. Il test è stato superato e per quanto si possa dire che il risultato numerico alla fine non abbia dell eclatante, nei fatti esso rispecchia un accresciuta forza e un differenziale positivo di radicamento sociale. Il giudizio infatti ora è stato dato alla prova dei fatti e non più sulla fiducia ed inoltre, il vento nazionale, in genere propiziatorio, si muove, diversamente che nel 2004, in direzione decisamente avversa. Non è dato sapere, allo stato attuale delle mie conoscenze, se all origine di questo esito abbiano agito di più componenti valoriali/ideologiche (in genere poco influenti nelle competizioni locali), o componenti di tipo emozionale, su cui insistono elementi sottili come ad es. la stima personale verso il candidato Sindaco, la simpatia, il rispecchiamento relazionale, l aura di cui ognuno è portatore e così via, oppure, infine, componenti razionali, in primis il giudizio sulle cose fatte in passato e la valutazione sul programma futuro. Sta di fatto però che in ragione di questo limite e per la supposta importanza che nonostante tutto ritengo ognuno di noi attribuisca ancora alla valutazione e al giudizio, l unica licenza che mi rimane per fare qualche commento riguarda proprio la terza di queste componenti, che di fatto si traduce in una breve riflessione sul programma e sul suo significato. Il programma dell Unione Democratica è un documento ispirato, originato certamente da un buon lavoro corale, scritto proprio come è detto al suo interno guardando negli occhi i gessatesi. È decisamente fruibile grazie alle dimensioni invero contenute, sufficientemente analitico quanto basta per esplicitare le principali aree di intervento e gli oggetti che le caratterizzano, variegato al punto da poterne apprezzare la ricchezza e la molteplicità degli interessi da tutelare, i bisogni da soddisfare. Come ogni programma che si rispetti indica fin dall inizio la cornice entro cui si collocano le singole proposte, ovverosia il driver primario che è proseguire nella direzione di uno sviluppo sostenibile e le direttrici principali rappresentate da gestione e tutela del territorio e tutela della persona. Ma come tutti i programmi, mi riferisco anche ai migliori, ha dei limiti che a mio parere possono essere ritenuti fisiologici, ma non per questo trascurabili. Ne riporto tre: a) manca quella impronta / realizzazione / evento. di tale importanza per cui una Amministrazione possa essere ricordata nel tempo, b) non sempre è facile collocarvi correttamente problematiche socialmente e politicamente pesanti per ricavarne il punto di vista programmatico, c) poggia quasi interamente su tre parole forti che rappresentano anche il vero limite, ovvero valorizzare/potenziare, realizzare/istituire, sostenere/favorire. Ed è proprio su quest ultimo punto che vorrei fare alcune considerazioni. Partirei dalla seguente: visto in questi termini un buon programma può essere interpretato come Dialogo 13

14 Dialogo Dialogando LiberaMente metafora del FARE. Più specificamente un fare da intendersi come sacrosanta risposta ai bisogni del territorio, che in quanto tale è però di tipo difensivo, ovvero volta a fronteggiare il depauperamento sociale o, se si vuole, la tendenza del sistema a degradarsi. Infatti, se ad esempio non faccio i centri per gli anziani, gli asili nido, il campo di calcio, i servizi per gli Handicappati, non riparo le strade ecc. le condizioni di vita nel Comune automaticamente tendono al degrado facendo nascere dal dissesto crescente ulteriori e ben peggiori problemi. La domanda che mi sorge allora spontanea è la seguente: può un programma locale andare oltre la mera dimensione del FARE come risposta ai bisogni? E se si, di quale altra dimensione può farsi carico? E quando ha senso farsene carico? Provando a fare un ragionamento su Gessate la mia risposta è si tre volte. Ma prima vorrei richiamare una nozione di antica memoria secondo cui tutti i sistemi, in primis quelli organici e biologici, riescono a svilupparsi in modo armonioso solo se fanno seguire a fasi più o meno lunghe di prevalente crescita quantitativa, fasi altrettanto consistenti di crescita qualitativa. Quest ultima, che in genere attiene la sistematizzazione dell esistente ed il suo sviluppo cognitivo, ha lo scopo di riportare il sistema verso un equilibrio precedentemente messo a rischio proprio a causa dei turbamenti dovuti alla crescita quantitativa. A questa legge non fanno eccezione i sistemi sociali, i quali però, diversamente dai primi non dispongono di ritmi naturali che orientano l alternanza, ma necessitano che 14 questa vada governata e in certo senso dimensionata. Le pianificazioni e i programmi pluriennali nel governo degli enti locali servono proprio a questo, a pilotarne lo sviluppo sistemico. E questo che centra con Gessate? Certo che c entra. Negli ultimi due decenni infatti Gessate ha sopportato una poderosa crescita dimensionale. In vent anni la popolazione è triplicata e con essa si sono moltiplicate le richieste a cui le amministrazioni succedutesi hanno dovuto far fronte: strade, asili, strutture per i giovani, viabilità, trasporti ecc. Si è assistito cioè ad una fase di crescita che ha comportato risposte caratterizzate dalla impellenza e dal bisogno. La risposta delle amministrazioni non poteva che essere sintonizzata su due linee: più FUNZIONE prima e più QUA- LITA dopo. Che in altri termini vuol dire più servizi e migliore qualità della vita. Dal momento però che la crescita illimitata, senza discontinuità, guidata solo dal mercato e da grandi interessi economici, è impensabile o forse irresponsabile, penso sia venuto il momento di incominciare a contenere tale andamento per dedicarsi al salto qualitativo. Ed il limite accettabile per porre un argine a tale crescita penso possa essere ben rappresentato dagli adempimenti già programmati relativi alle due grandi opere viabilistiche: bretella nord e bretella nord-sud. Mi sembra che tutto torni se solo si ipotizza che in corrispondenza, o a seguito di queste grandi realizzazioni, una pluriennale fase di crescita possa essere considerata esaurita e che bisogna incominciare a cambiare registro pensando per esempio a dimensioni programmatiche più leggere. Dimensioni che al di là delle corde del dovere tocchino anche quelle del piacere, dove non ci si limita a considerare solo le istanze riconducibili al motore degli interessi economici e dei bisogni sociali, ma si allarga la Vision tenendo presente che la vivibilità di un habitat solo in parte è una funzione del razionale, per il resto è emozione, ovvero interazione dei sensi con l ambiente. Ovviamente tutto ciò implica il ricorso ad un momento di creatività finalizzato a idealizzare, disegnare e progettare un diverso rapporto della comunità col proprio habitat, conferendo a questo una colorazione sociale più bella, più gradevole e più a misura d uomo. E quale sarebbe questa dimensione leggera da tirare in ballo, che poggerebbe sui canoni della libertà e quindi della creatività? La mia convinzione è che la grande risorsa su cui puntare per

15 Dialogando LiberaMente Dialogo i prossimi anni sia l ESTETICA, da intendersi come amore per il bello e come fonte di soavità. E da questa risorsa attingere a piene mani per ripensare forme, colori e vivibilità del nostro habitat (urbano e non) degli spazi in cui viviamo. Penso cioè che quelle che fino ad oggi sono le parole d ordine del pianificatore territoriale, ovvero FUNZIONE e QUALITA possano benissimo retrocedere di poco e lasciare il posto d onore, in prima fila, a dimensioni come ESTETICA e FRUIBILITA. Che vuol dire creare o ricreare degli spazi urbani che suscitino armonia e benessere, dove la forma, i colori e possibilmente gli odori stagionali (a proposito, avete notato quel bellissimo profumo di tiglio che si avverte nei giorni della fioritura all uscita dalla metropolitana?) la fanno da anfitrioni e dove stare, passeggiare, chiacchierare diventa solamente piacevole. Spazi che per tale motivo diventano attrattore naturale, dove non si va tanto per inseguire un interesse specifico quanto per godere e ricevere un senso di piacevolezza, di benessere, di appagamento, in una parola di leggerezza.. Ma non vi è mai capitato di vedere paesaggi, visitare luoghi, passare per il centro abitato di piccoli paesi magari del nord o del centr Italia e restare incantati al punto di dire: in questo luogo mi sembra proprio un sogno viverci, se potessi verrei a vivere qua. In altre parole di essere attratti da quel luogo? Non c è nulla di arcano in tutto questo, c è stata solo una congiunzione favorevole di ambiente naturale e volontà umana che si sono mosse nella stessa direzione. Ed è da qui che a mio modesto avviso bisogna ripartire per dare nuovi contenuti al FARE. Si, perché poi tutto ciò implica una progettualità basata sulla sintonia (non solo estetica) con l ambiente naturale, sul ricongiungimento tra ambiente urbano e paesaggio circostante, sulla continuità armonica tra i due, sull integrazione di colori e forme artefatti con colori e forme naturali e così via, che si traduce in opere ed interventi sull abitat urbano. Ma non solo, implica anche una diversa considerazione sul sociale. In primis ma non solo, la possibilità di iniziare a sperimentare forme di progettazione partecipata o anche solo condivisa con i cittadini, resa possibile dal fatto che il bene di cui si parla non si presta ad alimentare appetiti individuali in conflitto, visto che per sua natura la bellezza non è divisibile e potrebbe rientrare anche nella categoria di interesse generale. Dice il saggio che a far la collana non bastano le perle ma ci vuole anche il filo che riesca a tenerle assieme conferendole una particolare disposizione. Allo stesso modo, anche un programma per il governo della città che non voglia apparire come un semplice contenitore di proposte, necessita di un filo invisibile che nel tenere assieme le singole perle conferisce allo stesso tempo senso e valore. E forse sono maturi i tempi per cambiare filo. Sulla scelta una idea l avrei: passare dal vivere bene al piacere di vivere. Giuseppe Baffo Il prossimo numero del Dialogo avrà come tema La crisi economica a Gessate. Vorremmo raccontare come Gessate ha vissuto e sta vivendo gli effetti della crisi economica che ha colpito tutto il mondo nel Se hai una storia da raccontare, se vuoi condividere la tua testimonianza, se hai delle domande da porre scrivici a dialogo.gessate@gmail.com, oppure partecipa a uno dei nostri incontri mensili. La Redazione del Dialogo si ritroverà in biblioteca martedì 6 ottobre 2009 alle ore

16 Dialogo Dialogando LiberaMente/Lettere In ogni tempo e in qualunque società l atto supremo dell anima è di darsi, di perdersi per trovarsi. Si ha solo quello che si dona. Ignazio Silone, Vino e pane Caro Dialogo, vivo a Gessate da quasi tre anni dove frequento con una certa assiduità, insieme alla mia famiglia, l accogliente e ben fornita biblioteca, luogo aperto e cordiale, quasi una seconda casa. E accaduto anche la sera del 6 aprile scorso, quando con gli occhi lucidi dalle macerie e dai lutti del terremoto de L Aquila e dintorni ho cercato tra l universo dei suoi libri un modo per sentirmi più vicino a quella terra d Abruzzo così martoriata. D istinto ho iniziato a sfogliare i due volumi dei Meridiani dedicati ad Ignazio Silone, nelle cui opere e saggi si ritrovano in forma letteraria le sue amare esperienze del tragico terremoto che colpì ancora più duramente quella stessa regione nel gennaio del Nei giorni seguenti, alla realtà raccontata dalla televisione e dai giornali, si è così sovrapposta, attraverso la lettura di quei testi, un altra realtà, antica e purtroppo sempre attuale, trasfigurata in quella umanità sofferente raccontata da questo grande scrittore. Un percorso di partecipazione ed apprendimento che si è svolto in quella solitudine inevitabile che lega ogni libro al proprio lettore, nel chiuso di un esperienza individuale, il cui limite evidente mi ha spinto alla ricerca di possibili forme semplici di aggregazione per condividere anche con altri tali profonde emozioni. In questo modo, sono venuto a conoscenza che già nel nostro Sistema Bibliotecario Milano Est, come in molte altre parti d Italia, esistono da anni diverse esperienze di gruppi di lettura tra gli utenti delle varie biblioteche dei comuni associati (ad Inzago, a Melzo, a Segrate ecc.). Mi chiedo e Ti chiedo se simili gratificanti esperienze possano svilupparsi anche nell ambito della nostra attiva biblioteca comunale, così da alimentare tra i partecipanti momenti di discussione e di confronto, in un ottica di scambio di emozioni e di conoscenze suscitate dal piacere della lettura. Cordialmente Gaetano Sirimarco 16

17 Le Associazioni Dialogano con noi GRUPPO ARTISTI GESSATESI 17 Durante la primavera-estate il Gruppo Artisti Gessatesi Il gelso si è fatto promotore di alcune iniziative. In collaborazione con la Scuola Primaria Statale Armando Diaz si sono tenute delle dimostrazioni pittoriche coinvolgendo direttamente gli alunni di alcune classi, facendo loro eseguire dei dipinti con la tecnica della tempera e dell acquerello. Si è trattato di un esperienza del tutto nuova sia da parte della struttura scolastica, sia per il nostro gruppo che in questo modo ha avuto la possibilità di poter trasmettere la passione per l espressione artistica. Un analoga collaborazione si è poi avuta con il Centro Estivo Comunale, con i disegni realizzati dai bambini che verranno esposti in occasione della mostra che il nostro gruppo terrà in Stalun il 4 ottobre in occasione della Sagra de la Paciarela. Infine si è tenuto un incontro con i bambini ospiti provenienti da Cernobyl con i quali sono stati realizzati disegni particolari, con cartoncino nero e pastelli a cera e matite colorate. Contemporaneamente il 5 Luglio il nostro gruppo ha promosso un iniziativa inedita per il nostro Paese, e cioè una mostra di pittura associata ad un concerto di musica classica, con le insegnanti della Associazione Musicale Harmonia di Gessate, Stefania Yermochenko al violino ed Elena Romanytcheva al pianoforte. L idea che ha mosso l iniziativa è quella di gettare un ponte tra forme artistiche apparentemente lontane, come la pittura e la musica, cercando se possibile di trovare un codice, un linguaggio comune. Non sono pochi gli esempi di artisti che hanno cercato questa esperienza. Per esempio il compositore russo Modest Musorgskij compose la suite per pianoforte Quadri di un esposizione nel tentativo di tradurre in musica alcuni disegni e acquerelli dell amico artista Victor Hartmann. L idea di associare in qualche modo suoni e colori è stata poi ripresa più volte fino ad arrivare ad un altro compositore russo, Skriabin, il quale elaborò una tabella delle corrispondenze tra suoni e colori, assegnando per esempio al Do il colore rosso, al Fa diesis il blu intenso, al Re il giallo e così via, costruendo poi una tastiera con le luci, in modo che ad ogni tasto premuto venisse diffuso il colore corrispondente. Successivamente il pittore Kandinsky, affascinato dalla musica di Schoenberg, produsse le sue prime opere con colori direttamente associati alla musica. Per esempio Kandinsky associava il verde al timbro del violino grave, l azzurro al flauto ed il giallo alla tromba. Così come i suoni sono codificati in note che dal Do si estendono fino al Si, anche i colori sono compresi in uno spettro che va dal violetto al rosso. Insomma, esiste un evidente impatto del colore sulla percezione che ognuno di noi ha della realtà, qualcuno addirittura si è spinto ad associare ai colori i giorni della settimana, i mesi, perfino i sapori o gli odori. Alla base del messaggio musicale come di quello pittorico c è sempre l emozione che provocano ed è questo che li avvicinano all animo umano. Crediamo che l iniziativa abbia avuto un buon successo e pensiamo che in futuro sarà forse possibile creare un legame con ulteriori espressioni della sensibilità umana, quali la letteratura e la poesia. Un ultimo cenno alle iniziative future: in occasione della sagra di Ottobre terremo la tradizionale mostra di pittura al Stalun, mentre per il mese di Dicembre è prevista una mostra con esposizione dei disegni degli alunni della Scuola Primaria Statale di Gessate. Il Gruppo Artisti Gessatesi il Gelso Dialogo Le insegnanti della scuola civica Harmonia di Gessate, Stefania Yermochenko al violino ed Elena Romanytcheva al pianoforte (Villa Daccò, Sala della musica, 5 luglio 2009)

18 Dialogo Le Associazioni Dialogano con noi PROGETTO CERNOBYL A GESSATE in visita al palazzo sforzesco Il 1 Luglio è arrivato a Gessate un gruppo di 12 bambini bielorussi, provenienti dalla zona di Cecersk, provincia di Gomel, area ancora contaminata dall incidente alla centrale nucleare di Cernobyl. di risanamento ed ha accolto in totale 110 bambini. Durante il loro soggiorno sono stati sottoposti alle rituali visite mediche: visita iniziale pediatrica a cura della Dott.ssa Grande; ecografie tiroidee presso l ospedale di Cernusco; cure dall otorino Dott. Brambilla e dentistiche presso lo Studio Merident; controllo oculistico presso lo studio Zurloni. In questo mese, i bambini hanno partecipato alla vita del paese: sono stati per due settimane all oratorio estivo, accolti gioiosamente dai loro coetanei italiani e dagli animatori; hanno pattinato sui roller con l aiuto dei pattinatori di Gessate; hanno disegnato con gli artisti gessatesi e tirato con l arco con gli arcieri di Bellinzago. Una volta la settimana hanno passato la giornata alla piscina di Pessano; sono stati ospiti per una mattina alla caserma dei Vigili del Fuoco a Gorgonzola; hanno visitato il castello Sforzesco e visto le montagne in Valmasino, partecipando attivamente a tutte le attività. Hanno trascorso una settimana al mare a Jesolo con alcuni volontari del Circolo, divertendosi un mondo in un ambiente per loro nuovo. Tutto questo grazie alle persone che hanno donato un po del loro tempo e dato la loro disponibilità per far vivere al meglio questo periodo di vacanza terapeutica. Tutto questo grazie alle famiglie di Gessate e dei paesi vicini, che li hanno ospitati facendo posto nelle loro case e trovando il modo di dedicare a loro attenzione e affetto. Tutto questo è rimasto nei loro occhi e nel loro cuore, quando sono ripartiti il 31 Luglio per tornare alle loro famiglie in Bielorussia. Il Comitato PROGETTO CERNOBYL GESSATE ringrazia Don Enzo e Don Stefano, l amministrazione Comunale, i medici, le famiglie ospitanti e tutti coloro che hanno dedicato il loro tempo e la loro attenzione ai bambini in questo mese di accoglienza. il gruppo al completo L accoglienza dei bambini è stata organizzata dall associazione Progetto Cernobyl Gessate, che opera ormai da nove anni per i soggiorni Il 29 Ottobre presso la Villa Dacco dalle ore 21 si svolgerà una serata informativa sulle attività del circolo, aperta a tutti coloro che vogliono saperne di più, aiutare o accogliere. Comitato Progetto Cernobyl Gessate 18

19 Le Associazioni Dialogano con noi Polisportiva Finite le vacanze estive ritorna la possibilità di iscriversi ai corsi che l Associazione Polisportiva Gessate organizzerà per l anno Le varie attività proposte in questi anni hanno riscosso successo, la partecipazione è andata via via aumentando ed è per questo che la Polisportiva è lieta di riproporvi corsi già collaudati offrendo però anche delle novità, per andare incontro alle crescenti esigenze della cittadinanza. Da ottobre 2009 a maggio 2010 sarà possibile iscriversi alle seguenti discipline: Aerobica & Gag: un programma di fitness per migliorare l efficienza e la resistenza cardiovascolare e incrementare la resistenza e la forza muscolare, con particolare attenzione alla tonificazione di gambe, addominali e glutei...il tutto a ritmo di musica. Aeroboxe: aerobica classica combinata a colpi e passi praticati nella boxe...calci e pugni per sfogarsi contro un avversario immaginario. Un allenamento equilibrato busto-gambe che permette di eliminare lo stress e migliorare la resistenza, la potenza, la velocità e la coordinazione. Mantenimento & Gym: un corso di ginnastica a corpo libero incentrato su di un ritmo non elevato e adatto a tutte le età. Rassodamento e tonificazione della massa muscolare e relativa definizione del corpo con una buona dose di esercizi di allungamento di tutti i distretti muscolari. Mantenimento & Stretching: una piacevole sequenza di esercizi di allungamento per svegliare e rendere armonico tutto il corpo. Spinning: un viaggio virtuale in bicicletta lungo un percorso che alterna andature diverse scandite da una colonna sonora che aiuta i partecipanti a visualizzare i cambiamenti di percorso. Utile per migliorare la condizione psicofisica generale e realizzare una connessione tra mente e corpo che consente di trarre maggior beneficio dall attività fisica...per gli amanti della bici, una valida alternativa durante il periodo invernale! Ballo liscio: corso completo di ballo liscio e da sala, Mazurca, Valzer e Polka. Verranno insegnati anche la Salsa, il Cha-cha-cha, il Merengue e la Baciata. Il corso avrà una cadenza trimestrale con possibilità di pagamento in due rate. Roller: corso per tutti coloro che desiderano avvicinarsi al pattinaggio in linea, praticando esercizi di aerobica, pre-sciistica e gag con istruttori altamente qualificati, che offre la possibilità di sperimentare alcune delle discipline quali speed slalom e style slalom, riconosciute dalla Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio FIHP. Tai Chi Chuan: una danza, un antica arte marziale cinese...il ritmo uguale e l estrema lentezza con cui sono ripetuti i movimenti di rara precisione, elastici e leggeri, portano coloro che stanno praticando il Tai Chi a uno stato di meditazione nel quale l uomo e l universo si uniscono. Nel corso dei secoli si è trasformata in una raffinata forma di esercizio per la salute e il benessere. NEW! Yoga: una serie di esercizi fisici, respiratori e mentali volti a riequilibrare le energie della sfera fisica ed emotiva; i movimenti sono lenti e si pone molta attenzione alla respirazione e alla postura. Una tecnica praticabile da tutti, anche da chi ha problemi di mobilità. Lo yoga è un opportunità per riacquistare autocontrollo e benessere psicofisico. Per partecipare ai corsi è necessario consegnare il certificato medico il primo giorno di lezione; per il corso di Spinning è obbligatorio l ECG sotto sforzo. Il pagamento dei corsi può essere effettuato con bollettino postale sul C/C , da intestare a Polisportiva Gessate, Piazza del Municipio 1, Gessate (MI), indicando nome e cognome del partecipante, il corso prescelto, la durata e la frequenza (settimanale o bisettimanale). Vi ricordiamo inoltre che le tensostrutture presso il Campo Sportivo Romeo Bertini, Via Gramsci 3, sono disponibili su prenotazione per altri sport, quali: tennis, calcetto, basket e pallavolo. Per le prenotazioni chiamare il , dal lunedì al venerdì, dalle alle Per ulteriori informazioni è possibile contattarci tramite mail all indirizzo poligessate@libero.it o visitando il nostro sito La Polisportiva Gessate sarà aperta al pubblico il martedì sera dalle ore alle ore e il mercoledì pomeriggio dalle ore alle ore 18.00, e risponde al numero Domenica 20 settembre 2009 i nostri istruttori terranno una dimostrazione delle varie discipline presso la palestra delle Scuole Elementari in Largo Donatori del Sangue, e da lunedì 21 a venerdì 25 settembre ci sarà la settimana open durante la quale sarà possibile frequentare tutti i corsi GRATUITAMENTE!!! I corsi inizieranno lunedì 5 ottobre, vi aspettiamo!!! Dialogo 19

20 Dialogo Le Associazioni Dialogano con noi PROTEZIONE CIVILE ANCORA IN ABRUZZO Da marzo 2009 Gianni Santoiemma è il nuovo Coordinatore del Gruppo Comunale Volontari Protezione Civile. Sostituisce Ambrogio Turchi che ha svolto tale incarico per oltre 10 anni. Il Gruppo desidera ringraziare Ambrogio per il forte contributo dato alla Protezione Civile. Ma il lavoro non si ferma. Il 6 aprile 2009 la terra trema in Abruzzo. La Regione Lombardia chiede la disponibilità di volontari e anche Gessate risponde siamo pronti. Il 6 giugno 2009, Maurizio, Mauro e Paolo a bordo del nostro automezzo partono con la Colonna Mobile della Provincia di Milano. Destinazione, tendopoli di Monticchio frazione dell Aquila. Una settimana intensa durante la quale ai 3 volontari è stato chiesto di lavorare in cucina insieme ad altri volontari conosciuti sul posto e con i quali si è stretto un rapporto di fraterna amicizia. Anche preparare da mangiare (sotto la guida di un cuoco) per chi non ha più un luogo suo, come la casa, se fatto con il cuore, ha lo stesso valore di chi ha scavato tra le macerie nelle prime ore della tragedia: questo è lo spirito della Protezione Civile! Ma noi siamo sopratutto un Gruppo Comunale nato innanzitutto per le esigenze di Protezione Civile del nostro comune. Vale la pena ricordare i nostri compiti principali: previsione, prevenzione e superamento dell emergenza. In quest ottica i volontari sono periodicamente impegnati in uscite operative con lo scopo di rilevare/segnalare e se possibile intervenire in maniera preventiva sui 2 corsi d acqua che lambiscono il nostro territorio: il Trobbia e il Rio Vallone. E comunque sempre pronti ad intervenire in caso di emergenza con la nostra attrezzatura (2 motopompe torre-faro e generatore di corrente) in caso di esondazione come a fine aprile Bellinzago Lombardo fraz. Villa Fornaci. Di grande importanza per i volontari sono i momenti di incontro e confronto con le altre realtà della Protezione Civile della zona. Ad inizio luglio il Gruppo è stato impegnato in una grande Esercitazione svoltasi a Cambiago. Il 18 settembre altri 3 volontari partiranno per il secondo turno in Abruzzo. Ad ottobre al loro ritorno li ringrazieremo tutti insieme. Il Gruppo si è arricchito negli ultimi mesi di 2 nuovi volontari ma il bisogno è tanto. Per diventare Volontari di Protezione Civile non occorre essere Eroi. Le porte del nostro Gruppo sono sempre aperte. Chi vuole contattarci per avere informazioni può chiamarci al n o scriverci a info@protezionecivilegessate.it Tendopoli Monticchio/L Aquila. Indicazioni dei Comuni che hanno prestato soccorso e relativa distanza GIANNI SANTOIEMMA Coordinatore Protezione Civile Gessate 20

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