ESPORTAZIONI ED IMPORTAZIONI DELLE MARCHE

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1 UNIONE REGIONALE CAMERE DI COMMERCIO I.A.A. DELLE MARCHE Centro Studi e Ricerche Economico-sociali ANCONA ESPORTAZIONI ED IMPORTAZIONI DELLE MARCHE ( ) ANNO 2009

2 La disponibilità dei dati ISTAT per l anno 2008, l importanza che essi hanno per gli studiosi e gli operatori utilizzatori della nostra pubblicazione, la crescente richiesta di informazioni sull interscambio commerciale Marche/Estero, ci hanno indotto, come di consueto, alla pubblicazione del presente volume. Abbiamo suddiviso i dati a disposizione in quattro sezioni: la prima contiene i valori delle esportazioni ed importazioni nel loro complesso e la graduatoria, rispetto al valore decrescente dell export, di tutte le regioni d Italia. La seconda sezione vede raggruppati i dati per macrosettori e settori, mentre la terza per macroaree ed aree geografiche. Nell ultima sezione le tavole tengono conto del modo di trasporto delle merci in entrata ed in uscita della nostra regione, secondo la nomenclatura statistica del traffico (NST/R). In appendice invece abbiamo inserito le tavole relative ai settori prevalenti comprensive di tutti i Paesi che partecipano all interscambio commerciale nelle singole province marchigiane, e non solo quelli più importanti come volume di traffico. Nel concludere, la nostra pubblicazione risulta, pertanto, anche quest anno molto ricca e dettagliata nella fisionomia delle informazioni proposte, sia per ciò che riguarda i settori merceologici, sia per quel che concerne l articolazione dei Paesi di provenienza e di destinazione dell import/export marchigiano, con soddisfazione - è il nostro più vivo augurio - dei tanti utilizzatori della stessa. Dott. Giuliano Bianchi Presidente dell Unione Regionale delle Camere di Commercio I.A.A. delle Marche

3 Direttore responsabile FABIO BRISIGHELLI Redazione ed elaborazioni statistiche PAOLA EVANGELISTI RICCARDO GIULIETTI Nota Bene: le informazioni statistiche sull Import e sull Export delle Marche vengono allo stesso tempo pubblicate nel sito internet dell Unione e possono anche essere consultate nel sito della rete degli Uffici Studi e Statistica delle Camere di Commercio selezionando l area Marche e successivamente la voce tematiche. E consentita la riproduzione dei dati e del commento solo citando la fonte.

4 In generale Il movimento export-import delle Marche, nel corso del 2008, ha subìto la pressione della crisi economica globale. E quanto emerge dal raffronto dei dati Istat nel passaggio fra gli anni 2007 e 2008, che evidenziano come la nostra regione sia stata colpita in maniera particolarmente accentuata dalla difficile situazione congiunturale mondiale. Mostra evidenti segnali di difficoltà soprattutto il sistema export marchigiano, il cui volume complessivo delle merci esportate dalle aziende è ammontato nel 2008 a 10,656 miliardi di euro, a fronte dei 12,458 miliardi del 2007, con una variazione percentuale pari a -14,5 per cento. Esportazioni ed Importazioni delle Marche negli anni 2007 e Valori in milioni di euro Esportazioni Importazioni 2008 I prodotti importati nelle Marche, durante il 2008, sono risultati pari a un valore corrispondente di 6,681 miliardi di euro, evidenziando una diminuzione del volume complessivo del movimento import del 9,3 per cento rispetto al precedente anno. Il quadro per la nostra regione appare a tinte ancora più fosche se confrontiamo il trend del proprio movimento export-import nel periodo con quello del complesso Italia, che si attesta, seppur lievemente,

5 in terreno positivo con una crescita, infatti, sia delle merci in uscita che delle merci in entrata, rispettivamente dello 0,3 e dell 1,1 per cento. La provincia che mostra il regresso più significativo delle proprie esportazioni, in termini percentuali, è quella di Ascoli Piceno (-19,5 per cento), ma l involuzione appare consistente anche nella provincia di Ancona (-18,5 per cento); più contenuto, invece, il calo delle merci in uscita nelle province di Macerata (-5,7 per cento) e Pesaro (-4,3 per cento). Le importazioni risultano in tendenza negativa in misura nettamente più rilevante per la provincia di Ascoli Piceno (-28,0 per cento), seguita, sempre in terreno di forte negatività, da Pesaro (-14,1 per cento), e da Macerata (-7,1 per cento). L unico dato in controtendenza si riscontra nella variazione percentuale delle importazioni della provincia di Ancona, con un discreto 7,6 per cento di incremento nel 2008 rispetto all anno precedente. Il sistema produttivo marchigiano subisce un ridimensionamento in ambito nazionale rispetto al valore globale delle merci esportate, perdendo una posizione nella graduatoria delle regioni: le Marche passano dal settimo all ottavo posto, a favore del Friuli-Venezia Giulia, una regione che nel 2008 ha visto crescere il proprio valore globale dell export. Le aziende della nostra regione perdono di competitività in maniera pesante se consideriamo che il calo delle esportazioni marchigiane (-14,5 per cento) è il più rilevante fra tutte le altre circoscrizioni, escludendo la Valle d Aosta. (Cfr. Tavv. 1 e 2)

6 Esportazioni ed importazioni per macrosettori Disaggregando il tasso di crescita negativo delle esportazioni marchigiane dell anno 2008 per macrosettori merceologici, possiamo rilevare che la maggioranza di essi è caratterizzato dal segno meno. Ad accusare la flessione più consistente risulta essere il macrosettore dei servizi pubblici, sociali e personali, con un decremento del 73,4 per cento, seguito dai prodotti chimici e fibre sintetiche artificiali, in riduzione del 39,0 per cento. Subiscono una frenata considerevole anche le esportazioni dei minerali non energetici (-31,8 per cento), dei minerali energetici (-29,5 per cento), dei mezzi di trasporto (-25,3 per cento) e macchine ed apparecchi meccanici (-16,2 per cento). Con valori negativi, seppur con performance migliori rispetto al dato medio regionale, risultano anche le provviste di bordo (-13,9 per cento), il legno e prodotti in legno (-12,9 per cento), i prodotti della pesca e piscicoltura (-12,2 per cento), le industrie del tessile e dell abbigliamento (-10,1 per cento), i prodotti informatici (-8,1 per cento), i metalli e prodotti in metallo (-6,6 per cento), la gomma e materie plastiche (-6,3 per cento), i minerali non metalliferi (-5,6 per cento), le altre industrie manifatturiere (-5,5 per cento), in cui hanno preponderanza i gruppi merceologici dei mobili e degli strumenti musicali, entrambi in calo rispettivamente del 4,9 per cento e del 8,3 per cento; infine chiudono in leggera flessione le pelli, cuoio e calzature (-4,0 per cento) e le macchine elettriche, elettroniche ed ottiche (-3,4 per cento). Mostrano, invece, performance positive soprattutto i prodotti petroliferi (+71,6 per cento), seguiti dall agricoltura, caccia e silvicoltura (+18,8 per cento), dagli alimentari, bevande e tabacco (+4,5 per cento) ed infine dalla pasta da carta-editoria (0,6 per cento).

7 Esaminando il peso percentuale dei macrosettori sul valore totale dell export marchigiano, possiamo evidenziare la prevalenza, come di consueto, del segmento delle macchine ed apparecchi meccanici (29,6 per cento), seguito da quello delle pelli, cuoio e calzature (19,0 per cento) e delle industrie chimiche e petrolchimiche (11,1 per cento); seguono, con pesi percentuali minori, ma degni di nota, le altre industrie manifatturiere (7,8 per cento), i metalli e prodotti in metallo (7,5 per cento), le industrie tessili ed abbigliamento, e le macchine elettriche, elettroniche ed ottiche (entrambe con il 5,5 per cento), i mezzi di trasporto (4,1 per cento) e la gomma e materie plastiche (3,5 per cento). Valore delle esportazioni nelle province delle Marche nel 2008 (composizioni percentuali - Marche = 100) Pesaro 20,9% Ancona 35,9% Macerata 14,6% Ascoli Piceno 28,6% Per quanto riguarda le importazioni marchigiane del 2008, troviamo, come già citato, una situazione di generale flessione rispetto all anno precedente, che, seppur più contenuta rispetto alle esportazioni, risulta comunque pari al 9,3 per cento. I maggiori cali percentuali li si riscontrano nelle provviste di bordo e merci varie (-49,8 per cento), nelle industrie chimiche e petrolchimiche (-33,7 per cento), nel legno e prodotti in legno (-25,2 per cento), nei metalli e prodotti in metallo (-23,5 per cento) e nei mezzi di trasporto (-21,8 per cento).

8 In discesa, ma in misura più contenuta, l import della pasta da carta ed editoria (-10,7 per cento), delle pelli, cuoio e calzature (-7,2 per cento), dei minerali non metalliferi (-7,1 per cento), delle macchine ed apparecchi meccanici (-5,6 per cento), delle industrie tessili ed abbigliamento (-5,0 per cento), dei prodotti della pesca (-3,4 per cento) e della gomma e materie plastiche (-3,0 per cento); all interno del macrosettore delle altre industrie manifatturiere, che denunciano nel complesso un calo delle importazioni del 2,9 per cento, poniamo in evidenza le performance negative sia degli strumenti musicali (-14,7 per cento), che dei mobili (-12,1 per cento); possiamo citare, infine, la leggera flessione dell import delle macchine elettriche, elettroniche ed ottiche (-2,5 per cento). Le importazioni di alcuni macrosettori registrano invece, nel 2008, variazioni percentuali positive: citiamo i minerali energetici (+28,3 per cento), i minerali non energetici (+16,4 per cento), gli alimentari e tabacco (+10,1 per cento), i prodotti informatici (+10,0 per cento), gli altri servizi pubblici, sociali e personali (+9,6 per cento), i prodotti petroliferi (+3,9 per cento) ed infine i prodotti dell agricoltura, caccia e silvicoltura (+3,6 per cento). Fatto cento il totale prodotti importati dalla nostra regione, nel 2008 il peso maggiore è stato registrato dal settore dei minerali energetici (24,7 per cento), seguiti dai prodotti chimici (20,3 per cento) e, in misura più distaccata, dalle pelli, cuoio e calzature (9,4 per cento), dalle pelli, cuoio e calzature (9,2 per cento), dai metalli e prodotti in metallo (8,2 per cento), dalle macchine ed apparecchi meccanici (8,1 per cento), dalle macchine elettriche, elettroniche ed ottiche e dalle industrie tessili ed abbigliamento (4,4 per cento). Osservando il peso percentuale che le importazioni dei prodotti delle industrie marchigiane possono vantare nei confronti del complesso Italia, possiamo evidenziare che il settore delle pelli, cuoio e calzature riesce a mantenere una quota rilevante a livello nazionale con il 14,6 per cento, in lieve aumento rispetto al dato definitivo del 2007 (14,4 per cento), mentre i prodotti della pesca e piscicoltura, pur avendo ancora un peso importante, scendono ad una quota del 12,9 per cento (13,6 per cento nel 2007); quote minori, ma

9 degne di nota, sono segnate dai prodotti delle altre industrie manifatturiere (5,1 per cento), che, ribadiamo ancora una volta, comprendono le categorie dei mobili e degli strumenti musicali, seguiti dalle quote del legno e prodotti in legno (4,3 per cento), delle macchine ed apparecchi meccanici (4,1 per cento) e delle industrie chimiche (3,5 per cento del totale Italia). Scomponendo, invece, il totale dell export della nostra regione fra le singole circoscrizioni provinciali, notiamo che la provincia maggiormente vocata alle vendite all estero rimane quella di Ancona (35,9 per cento), seguita da Ascoli Piceno (28,6 per cento), a distanza da Pesaro (20,9 per cento), ed infine da Macerata (14,6 per cento). L indice pertinente al c.d. grado di copertura export-import del sistema produttivo marchigiano, attestatosi nel 2008 al 159,5 per cento, in calo rispetto al 2007 di quasi dieci punti percentuali, testimonia l accresciuta difficoltà del sistema Marche nelle vendite all estero, che tuttavia mantiene una predisposizione sempre spiccata in tal senso, tanto che il sistema Italia registra un grado di copertura export-import pari al solo 97,0 per cento. Grado di copertura nel 2008 (percentuali Export/Import) ,8 162,1 201,3 295,9 159,5 Ancona Ascoli P. Macerata Pesaro Marche Italia 97,0 Scendendo a livello provinciale, tali indici di copertura risultano essere di 295,9 per cento a Pesaro, di 201,3 per cento a Macerata, di 162,1 per cento ad Ascoli Piceno, e di appena 116,8 ad Ancona.

10 Risalendo a livello regionale, i macrosettori che più si caratterizzano per la marcata propensione all export si evincono anzitutto dal loro grado di copertura particolarmente elevato; così le altre industrie manifatturiere, comprendenti i settori merceologici dei mobili e degli strumenti musicali (659,4 il loro indice di copertura), le macchine ed apparecchi meccanici (582,09 per cento), le pelli, cuoio e calzature (323,2 per cento), la gomma e materie plastiche (293,6 per cento), i prodotti informatici (260,0 per cento), i prodotti petroliferi (209,1 per cento) ed le industrie tessili e dell abbigliamento (200,7 per cento). Valore delle esportazioni delle Marche per macrosettori nel 2008 (composizioni percentuali - totale prodotti = 100) 40,0 32,0 24,0 16,0 8,0 0,0 19,0 5,5 0,2 1,7 Agricoltura Alimentari Tessili e vestiario Pelli e cuoio Legno 0,6 35,1 11,1 7,5 8,6 2,2 3,5 4,1 0,7 Carta Prodotti chimici Gomma e plastica Minerali non metalliferi Metallurgica Meccanica Mezzi di trasporto Altri macrosettori * (* mobili, strumenti musicali, ecc.) Riguardo la provincia di Ancona, i macrosettori che vantano un miglior rapporto export-import sono quelli dei prodotti informatici (979,8 per cento); le altre industrie manifatturiere (764,0 per cento), quindi le macchine ed apparecchi meccanici (580,1 per cento), i mezzi di trasporto (433,6 per cento), i prodotti della pesca e piscicoltura (366,7 per cento), i dei prodotti informatici (309,4 per cento), la gomma e materie plastiche (292,9 per cento) e le industrie tessili e dell abbigliamento (266,8 per cento). Nell area di Ascoli Piceno spicca il grado di copertura dei prodotti informatici (698,3 per cento), seguito dalle macchine ed apparecchi meccanici (648,4 per cento), dalle altre industrie manifatturiere (440,1 per cento), dalle

11 pelli, cuoio e calzature (343,4 per cento), e dalla gomma e materie plastiche (333,6 per cento). Nella provincia di Macerata segnaliamo le macchine ed apparecchi meccanici (470,7 per cento), le altre industrie manifatturiere (355,1 per cento), le pelli, cuoio e calzature (328,7 per cento), le macchine elettriche, elettroniche ed ottiche (232,3 per cento) e la gomma e materie plastiche (209,0 per cento). Nel sistema produttivo della provincia di Pesaro, infine, l indice di copertura più elevato è quello delle altre industrie manifatturiere (1.025,4 per cento), in cui il settore del mobile svolge un ruolo assolutamente primario, seguito dal grado di copertura delle macchine e apparecchi meccanici (591,0 per cento), dei mezzi di trasporto (569,9 per cento), della gomma e materie plastiche (343,5 per cento), delle industrie tessili e dell abbigliamento (265,1 per cento), dei minerali non metalliferi (232,2 per cento), degli alimentari, bevande e tabacco (231,1 per cento) e delle macchine elettriche, elettroniche ed ottiche (209,3 per cento). (Cfr. tavv. 3-9)

12 Esportazioni ed importazioni per settori I dati disponibili per gli specifici settori merceologici ci consentono di tracciare un quadro ben delineato del sistema produttivo marchigiano e della caratterizzazione che esso assume anche a livello provinciale. Prendendo in esame le esportazioni, possiamo notare che, in termini di valori assoluti, i settori che hanno fatto registrare i maggiori movimenti verso l estero sono le calzature ( ,465 milioni di euro), gli apparecchi per uso domestico ( ,031 milioni di euro), i prodotti farmaceutici ( ,304 milioni di euro), e i mobili ( ,296 milioni di euro); seguono, con importi minori, ma sempre di notevole rilevanza, le altre macchine per impieghi speciali ( ,780 milioni di euro), gli articoli di abbigliamento ( ,489 milioni di euro), le macchine utensili ( ,684 milioni di euro), le navi ed imbarcazioni ( ,412 milioni di euro), le macchine per l agricoltura ( ,172 milioni di euro), le altre macchine per impiego generale ( ,375 milioni di euro) e gli articoli in materie plastiche ( ,793 milioni di euro). Confrontando i valori di tali voci con i dati riferiti al 2007, possiamo evidenziare un diffuso ridimensionamento del movimento export marchigiano. In termini di variazioni percentuali, seguendo l ordine dato in precedenza, si riducono i movimenti export delle calzature (-4,7 per cento), scendono in maniera sensibile gli apparecchi per uso domestico (-28,1 per cento), e i prodotti farmaceutici (-45,2 per cento); diminuiscono pure le esportazioni dei mobili (-4,9 per cento), delle altre macchine per impieghi speciali (-2,5 per cento), degli articoli di abbigliamento (-12,1 per cento) e delle macchine utensili (-9,1 per cento); si ridimensionano pesantemente anche i movimenti export di navi ed imbarcazioni (-29,0 per cento), mentre si riduce di poco il valore delle macchine per l agricoltura (-3,6 per cento). L unico settore merceologico, fra i principali della nostra regione, che mostra un segno

13 positivo è quello delle altre macchine per impiego generale (+1,2 per cento); completa il quadro, con un altra variazione negativa, il settore merceologico degli articoli in materie plastiche (-1,5 per cento). Per quanto concerne le importazioni, i settori merceologici che sono maggiormente richiesti dalla nostra regione, risultano anzitutto il petrolio greggio e il gas naturale ( ,285 milioni di euro, con un incremento rispetto al 2007 del 28,6 per cento), i prodotti chimici di base ( ,520 milioni di euro; in considerevole diminuzione del 37,2 per cento) e le calzature ( ,100 milioni di euro; -8,9 per cento). Rilevanti appaiono anche le importazioni dei metalli di base non ferrosi ( ,838 milioni di euro; -29,6 per cento rispetto al 2007),dei prodotti farmaceutici ( ,248 milioni di euro; -21,7 per cento), degli articoli di abbigliamento ( ,072 milioni di euro; -3,0 per cento), degli apparecchi per uso domestico ( ,671 milioni di euro; in crescita del 9,3 per cento) e della pasta da carta ( ,109 milioni di euro). Infine troviamo, più distaccati, i settori merceologici del cuoio ( ,488 milioni di euro con un calo del 7,2 per cento), le macchine per produzione di energia meccanica ( ,858 milioni di euro; -22,9 per cento) ed infine la produzione di pesci trasformati e conservati ( ,894 milioni di euro, con un incremento del 9,9 per cento). Scendendo nel dettaglio delle singole province, possiamo rilevare che in Ancona la flessione delle esportazioni appare particolarmente accentuata, avendo registrato una diminuzione 18,5 per cento del volume globale rispetto al I settori strategici dell export anconetano dimostrano di subire l andamento negativo della congiuntura mondiale iniziatosi a manifestare nell ultima parte del 2008, in particolar modo per gli apparecchi di uso domestico ( ,121 milioni di euro di prodotti esportati, pari a una quota del 31,73 per cento dell export provinciale; il 37,2 per cento il calo rispetto all anno precedente).

14 Proseguendo l analisi dei settori merceologici in ordine di importanza per volumi di vendita, notiamo che alcuni, in controtendenza, hanno conseguito addirittura un incremento dei propri movimenti verso l estero, come le altre macchine per impieghi speciali ( ,461 milioni di euro; l 8,81 per cento del totale provinciale; in crescita del 4,4 per cento), mentre alcuni settori hanno subìto decrementi tutto sommato accettabili, come le macchine per l agricoltura ( ,102 milioni di euro; 7,25 per cento è la quota sul totale export; -4,9 per cento lo scostamento rispetto al 2007), gli articoli in materie plastiche ( ,661 milioni di euro; pari al 3,96 per cento del totale; in discesa del -1,1 per cento) ed i mobili ( ,855 milioni di euro; quota del 3,93 per cento; variazione del -0,3 per cento). Riscontriamo importanti incrementi anche nelle altre macchine di impiego generale ( ,833 milioni di euro il volume dell export, pari a una quota del 3,89 del totale provinciale; +6,2 per cento l incremento) e soprattutto nella pasta da carta ( ,778 milioni di euro, con un peso del 3,71 per cento; +27,2 per cento). Fra gli altri settori merceologici prevalenti della provincia di Ancona, torniamo a segnalare difficoltà, nelle esportazioni, in primo luogo per le navi ed imbarcazioni ( ,439 milioni di euro, con una quota del 3,62 per cento, in pesante flessione del 53,2 per cento rispetto al 2007), seguite dagli altri prodotti in metallo ( ,220 milioni di euro; 3,59 per cento del totale; - 11,4 per cento di variazione) e dagli articoli di abbigliamento ( ,640 milioni di euro; 3,14 per cento; -0,3 per cento rispetto al 2007). Troviamo, invece, un trend assolutamente diverso nell import provinciale, che registra un progresso di 7,6 punti percentuali rispetto all anno precedente. In particolare, elencando sinteticamente le voci principali delle importazioni della provincia, troviamo situazioni di incremento o per lo meno di stazionarietà rispetto all anno precedente in riferimento al petrolio greggio e gas naturale ( ,285 milioni di euro di volumi di vendita, voce che rappresenta da sola il 49,43 per cento delle importazioni anconetane, con un

15 incremento del 28,6 per cento); ai prodotti chimici di base ( ,039 milioni di euro, che determinano una quota del 5,15 per cento del totale export, sostanzialmente stabili con il -0,1 per cento; agli apparecchi per uso domestico, ( ,949 milioni di euro, corrispondenti a una quota del 4,89 per cento, con un incremento del 13,2 per cento) ed infine alla pasta da carta ( ,045 milioni di euro, che determinano il 3,97 per cento, con il lieve aumento delle vendite dell 1,6 per cento). La provincia di Ascoli Piceno - che mostra il ridimensionamento più rilevante delle esportazioni del 2008, con un calo del 19,5 per cento - subisce anche alcune variazioni nella propria graduatoria dei settori merceologici. Il settore prevalente per volumi di vendite all estero risulta essere quello delle calzature ( ,631 milioni di euro, che può vantare una quota sul totale provinciale export del 34,24 per cento, con un lieve calo del 3,7 per cento rispetto al 2007), che va a guadagnarsi la leadership che nel 2007 era privilegio dei prodotti farmaceutici. Proprio questi ultimi nel 2008 hanno prodotto un volume export di milioni di euro, che stabilisce una quota del 28,86 per cento, registrando una variazione di fatturato pari a -46,7 per cento; seguono poi gli apparecchi per uso domestico ( ,143 milioni di euro, che corrispondono al 6,63 per cento del totale export, con un cospicuo +306,5 per cento), il cuoio ( ,793 milioni di euro; pari al 4,42 per cento; -1,0 per cento), gli articoli da viaggio e borse (70,635 milioni di euro; corrispondenti al 2,32 per cento; -9,8 per cento), gli articoli in gomma (66.634,998 milioni di euro, pari al 2,19 per cento; -23,4 per cento), le pitture, vernici e smalti (60.344,654 euro, pari all 1,89 per cento; +11,1 per cento), gli altri prodotti in metallo (49,147 milioni di euro; pari all 1,61 per cento; -3,7 per cento), gli articoli di abbigliamento (48.201,902 milioni di euro, quota dell 1,58 per cento; -10,6 per cento), e, per finire, i mobili (33.237,438 milioni di euro; 1,09 per cento; +3,5 per cento). Le voci principali delle importazioni della provincia ascolana - i cui volumi globali denotano una ancor più pesante flessione del 28,0 per cento - riguardano, anzitutto, i prodotti chimici di base ( ,529 milioni di euro,

16 che rappresentano ben il 43 per cento del totale delle importazioni provinciali, con tuttavia un calo del 43,2 per cento, rispetto al 2007, dei volumi degli approvvigionamenti dall estero), seguiti a notevole distanza dalle calzature ( ,405 milioni di euro; pari al 14,54 per cento; -6,5 per cento) e dai prodotti farmaceutici ( ,579 milioni di euro; corrispondenti al 9,36 per cento; -25,0 per cento); più staccate, in termini numerici, risultano infine le importazioni del cuoio (82.450,040 milioni di euro, equivalenti al 4,38 per cento; -14,0 per cento), dei metalli di base non ferrosi (38.306,423 milioni di euro; il 2,04 per cento; con un progresso del 7,8 per cento) e dei pesci trasformati e conservati (37.401,306 milioni di euro; l 1,99 per cento del totale import; +3,2 per cento è l incremento). Anche nella provincia di Macerata - nella quale il calo del movimento export appare abbastanza contenuto, nella misura del -5,7 per cento - si conferma leader della graduatoria delle esportazioni il settore merceologico delle calzature ( ,318 milioni di euro, pari a circa un terzo del volume dell export provinciale, ovvero il 33,72 per cento), pur denunciando un non trascurabile decremento rispetto al 2007 (-6,5 per cento). Considerevoli risultano anche i volumi export degli articoli di abbigliamento ( ,589 milioni di euro, pari al 7,13 per cento; in flessione, tuttavia, del 24,7 per cento), degli apparecchi di illuminazione ( ,889 milioni di euro; pari al 6,67 per cento; -1,6 per cento) e degli articoli da viaggio e borse (84.994,969 milioni di euro, il 5,44 del totale provinciale; +17,8 per cento). Degni di nota sono pure i volumi delle esportazioni dei gruppi merceologici dei mobili (73.759,580 milioni di euro, ovvero il 4,72 per cento del totale export maceratese, con un calo del 9,4 per cento rispetto al 2007), del cuoio (71.427,134 milioni di euro, pari al 4,58 per cento; -9,8 per cento), degli altri prodotti in metallo (51.905,428 milioni di euro; il 3,32 del totale provinciale; -6,7 per cento), delle macchine di produzione di energia meccanica (50.541,001 milioni di euro, pari al 3,24 per cento, il 45,5 l incremento rispetto

17 al 2007) ed infine degli articoli in materie plastiche (48.680,945 milioni di euro, il 3,12 per cento del totale; -16,8 per cento). Il movimento import della provincia maceratese nel in flessione del 7,1 per cento - è determinato soprattutto dall acquisto di prodotti appartenenti alla categoria merceologica delle calzature ( ,659 milioni di euro, il 18,37 per cento del totale entrate dall estero, in calo del 16,6 per cento rispetto al 2007), degli articoli di abbigliamento (91.970,072 milioni di euro; equivalente all 11,86 per cento; -24,7 per cento), dei prodotti chimici di base (57.953,391 milioni di euro, corrispondente al 7,47 per cento; +0,6 per cento), del cuoio (38.887,712 milioni di euro, pari al 5,01; +11,7 per cento) ed infine della pasta da carta (32.580,501 milioni di euro, con una quota del 4,2 per cento del totale export provinciale; la variazione annua risulta del -7,4 per cento). Nella provincia di Pesaro, infine, il flusso delle esportazioni - il cui indice di variazione annua risulta in regresso del 4,3 per cento - è caratterizzato stabilmente dalla prevalenza dei settori merceologici dei mobili ( ,423 milioni di euro, il 17,93 del totale export provinciale, con un calo del 6,2 per cento rispetto al 2007) e delle macchine utensili ( ,394 milioni di euro; 16,79 per cento del totale; -5,8 per cento). Ma altre voci rilevanti del movimento verso l estero della produzione pesarese risultano le navi ed imbarcazioni ( ,609 milioni di euro, ovvero il 9,24 per cento del totale; incremento del 9,0 per cento), i metalli di base non ferrosi ( ,479 milioni di euro, pari al 7,43 per cento; +7,1 per cento), gli articoli di abbigliamento ( ,358 milioni di euro, il 6,35 per cento del totale; -9,9 per cento), le macchine di impiego generale ( ,688 milioni di euro, pari al 4,76 per cento; variazione annua del -4,2 per cento), i prodotti in metallo (92.952,788 milioni di euro, il 4,18 per cento del totale provinciale; -22,4 per cento) e le armi e munizioni (82.006,226 milioni di euro, corrispondente al 3,69 per cento, con un incremento del 13,2 per cento sul 2007).

18 Concludiamo l analisi relativa ai settori merceologici con i dati riguardanti l import della provincia di Pesaro - in decisa flessione del 14,1 per cento - in cui le voci prevalenti della provincia, mostrano tutte performance negative. In primis i metalli di base non ferrosi ( ,537 milioni di euro, equivalenti al 24,53 per cento del volume import provinciale, con un calo rilevante del 18,4 per cento rispetto al 2007), seguiti dalle macchine di produzione di energia meccanica (63.721,399 milioni di euro, pari all 8,47 per cento, anch esso in sensibile diminuzione con - 19,7 per cento), dai prodotti chimici di base (40.697,561 milioni di euro, il 5,41 del totale provinciale; -34,1 per cento), dagli articoli di abbigliamento (35.239,123 milioni di euro, pari al 4,69 per cento; -12,9 per cento) ed infine dai mobili (33.475,666 milioni di euro, il 4,45 del totale provinciale; -12,0 per cento). (Cfr. Tavv a)

19 Esportazioni ed importazioni per macroaree ed aree geografiche In questa sezione passiamo ad esaminare le informazioni ISTAT circa il movimento delle importazioni ed esportazioni suddiviso per macroaree geografiche e Paesi di destinazione e di provenienza, con riferimento alle tavole dalla n.11 alla n.25c. La macroarea che assorbe la maggior parte delle merci in uscita dalle Marche è ovviamente l Unione Europea che, nell esercizio 2008, ha accolto il 60,8 per cento per cento del valore complessivamente esportato, pari a 6,477 miliardi di euro, accusando però la rilevante flessione del movimento del 22,5 per cento, rispetto al precedente anno. Gli altri paesi europei sono un altra destinazione privilegiata dei prodotti marchigiani, acquisendo il 16,8 per cento del totale dell export marchigiano, per un valore di 1,792 miliardi di euro e, in questo caso, incrementando il dato di 2,2 punti percentuali rispetto al Valore delle esportazioni delle Marche per macroaree geografiche nel 2008 (composizioni percentuali) America Centrale e del Sud Asia Centrale 1,7% Asia Orientale 4,2% 2,8% Medio Oriente 4,4% Oceania 1,2% America Settentrionale 4,8% Altri Paesi Africani 0,8% Africa Settentrionale 2,5% Altri Paesi d'europa 17% Unione Europea 60,8% Aggregando le due macroaree, possiamo pertanto rilevare come il vecchio continente risulti il destinatario di gran lunga più proficuo per le

20 aziende della nostra regione, avendo acquisito merci per il 77,6 per cento del complesso della loro produzione. Elencando sinteticamente le altre macroaree di destinazione dei prodotti delle Marche, l America Settentrionale raccoglie il 4,8 per cento del totale export, per un valore complessivo di 507,645 milioni di euro, seguita dal Medio Oriente con la quota del 4,4 per cento e un valore di 472,232 milioni di euro e, infine, dall Asia Orientale che si attesta a una quota del 4,2 per cento, derivante da un valore complessivo di 444,009 milioni di euro. Le altre macroaree di destinazione dei prodotti marchigiani risultano essere l America Centrale e del Sud (2,8 per cento), l Africa Settentrionale (2,5 per cento), l Asia Centrale (1,7 per cento), l Oceania (1,2 per cento) e gli altri Paesi africani (0,8 per cento) Per quanto riguarda le importazioni, la quota maggiore è rappresentata dai prodotti provenienti dall Unione Europea (44,8 per cento), per un ammontare complessivo di 2,992 miliardi di euro, pur registrando un decremento del 24,6 per cento rispetto al Dai paesi extra-ue il movimento import marchigiano è relativamente modesto (5,8 per cento del totale, per un valore di 387,093 milioni di euro), e a rappresentare la seconda macroarea di provenienza delle merci nelle Marche è il Medio Oriente con una quota del 23,9 per cento, pari a 1,596 miliardi di euro). Un altra quota rilevante delle importazioni proviene dall Asia Orientale, nella misura del 13,2 per cento, per un valore di 879,811 milioni di euro, seguita dall Africa Settentrionale con il 4,9 per cento per un importo di 328,977 milioni di euro. La residuale quota delle importazioni viene ottenuta sommando i movimenti dall America nel suo complesso (5,0 per cento), dall Asia Centrale (2,0 per cento), dagli altri Paesi Africani (0,4 per cento) e dall Oceania (con un marginale 0,1 per cento).

21 Alla luce di tali dati il saldo export-import delle Marche nel 2008 risulta in attivo di 3,975 miliardi di euro, ma decisamente inferiore a quello del ,094 miliardi di euro del 2007, sceso perciò di circa il 28 per cento. La percentuale export-import, cioè il già citato grado di copertura, risulta essere del 159,5 per cento, a fronte del 169,2 per cento dell anno precedente, a seguito della più consistente flessione delle esportazioni rispetto alle importazioni. Nel dettaglio delle principali macroaree geografiche per interscambio commerciale la nostra regione mostra, nei confronti dell Unione Europea, un saldo positivo di 3,484 miliardi di euro, inferiore a quello raggiunto nel 2007, ma con un grado di copertura, pari a 216,4 per cento, superiore a quello dell anno precedente, per effetto di un maggior calo dell import rispetto all export. Anche l interscambio con gli altri Paesi d Europa propone un saldo commerciale attivo (1,405 miliardi di euro) e un grado di copertura particolarmente elevato (463,0 per cento), per effetto, in questo caso, di un leggero incremento delle esportazioni (+2,2 per cento, come riportato all inizio del presente paragrafo) e di una corposa flessione delle importazioni (-14,0 per cento). Appare decisamente in attivo anche il saldo degli interscambi fra le Marche e l America Settentrionale (325,222 milioni di euro), ma in flessione rispetto al 2007, a causa di un calo delle esportazioni in tale area (-17,5 per cento), e di una contemporanea crescita del movimento import (+18,1 per cento), determinando un indice di copertura pari al 218,3 per cento. Un altra macroarea verso la quale tradizionalmente le Marche aveva una bilancia commerciale a proprio favore era l Africa Settentrionale, ma nel 2008, il valore delle merci importate da tale zona ha superato il totale delle merci esportate, mostrando perciò un saldo negativo (-63,823 milioni di euro) con un grado di copertura inferiore al punto di pareggio rappresentato dal 100 (80,8 per cento).

22 Resta elevato il saldo negativo export-import delle Marche per gli scambi con il Medio Oriente (-1,124 milioni di euro), con un indice di copertura di appena il 29,6 per cento, e con l Asia Orientale (-435,801 milioni di euro), che registra un indice di copertura del 50,5 per cento. Focalizzando la nostra analisi del movimento export-import a livello di Paesi ed Aree geografiche, in particolare nell ambito del mercato della Comunità Europea, possiamo rilevare che il principale paese di destinazione delle merci della nostra regione nel 2008 è stato il Belgio, con 1,029 miliardi di euro di merci acquistate (il 9,7 per cento del totale export marchigiano verso l UE), ma il dato risulta in pesante flessione rispetto all anno precedente con il -43,0 per cento. Valore delle esportazioni delle Marche nei Paesi UE nel 2008 (composizioni percentuali) ,0 8,5 9, ,4 Francia Paesi Bassi Germania Regno Unito 5,0 2,5 1,3 1,0 0,4 Irlanda Danimarca Grecia Portogallo Spagna 5,6 3,8 3,0 1,8 0,3 1,1 0,5 0,7 0,7 0,6 0,7 0,9 0,1 0,1 0,2 0,6 0,3 Belgio Lussemburgo Svezia Finlandia Austria Malta Estonia Lettonia Lituania Polonia Repubblica Ceca Slovacchia Ungheria Romania Bulgaria Slovenia Cipro I rapporti di interscambio con questo nostro principale partner commerciale, sono però condizionati dall andamento della produzione di una singola azienda chimica, presente nella provincia di Ascoli Piceno, che essenzialmente acquista prodotti chimici di base dal paese fiammingo, per poi esportarvi prodotti farmaceutici e prodotti botanici per usi medicinali. Troviamo successivamente, con valori lievemente inferiori, la Francia, che, con un valore complessivo di merci introdotte pari a 962,618 milioni di

23 euro, rappresenta il 9,0 per cento del totale export Marche-UE, pur registrando una flessione del 10,0 per cento rispetto al 2007 e quindi la Germania (905,815 milioni di euro di merci importate dalla nostra regione, l 8,5 per cento del totale UE, in calo del 10,5 per cento). Altri partner importanti per l economia marchigiana sono la Spagna, che ha assorbito merci per un valore complessivo di 591,718 milioni di euro, il 5,6 per cento delle esportazioni verso la Comunità Europea, con un movimento in calo del 18,7 per cento e il Regno Unito d Inghilterra con 536,432 milioni di euro, il 5,0 per cento del totale, annotando un calo considerevole del 37,1 per cento; poi, merita di essere citata la Polonia, che importa dalla nostra regione beni per 403,941 milioni di euro, per una quota del 3,8 per cento, in questo caso riportando un incremento dell 1,5 per cento. I paesi del Mercato Comune Europeo, protagonisti, invece, nelle dinamiche dell import marchigiano sono, nell ordine, il Belgio con 906,183 milioni di euro di merci introdotte nella nostra regione, riconducibili comunque al discorso della già citata attività di una grande azienda del settore chimico, rispondenti al 13,6 per cento del totale delle merci importate dalla UE, seguita dalla Germania (534,260 milioni di euro; l 8,0 per cento del totale), dalla Francia (262,981 milioni di euro, equivalente al 3,9 per cento) e dalla Romania (233,295 milioni di euro, ovvero il 3,5 per cento delle merci in entrata dalla UE). Citando brevemente i paesi UE verso cui le Marche computano un saldo della bilancia commerciale maggiormente positivo, possiamo evidenziare i valori della Francia, verso la quale la nostra regione vanta un attivo di 699,636 milioni di euro, con un grado di copertura export-import pari a 366,0 punti, della Spagna (449,032 milioni di euro, con un indice di copertura di 414,7 punti), del Regno Unito (419,916 milioni di euro; rapporto exportimport di 460,4 punti) e, infine, della Germania (371,555 milioni di euro, con indice di copertura pari a 169,5 punti). Al di fuori della Comunità Europea, il flusso delle esportazioni delle Marche risulta principalmente diretto verso la Russia, che ha acquistato, nel

24 2008, merci per 810,033 milioni di euro, il 7,6 per cento del totale complessivo delle esportazioni marchigiane, il 7,3 per cento in più rispetto al 2007 e verso gli Stati Uniti d America, che, con 456,392 milioni di euro, pari al 4,3 per cento del totale export, ha ridotto i propri approvvigionamenti del 18,3 per cento nei confronti dell anno precedente. Riteniamo opportuno segnalare anche il crescente flusso delle merci in uscita verso paesi che presentano grandi opportunità di sviluppo per il nostro commercio, come l India (122,959 milioni di euro, pari ad appena l 1,2 del totale export, ma in progresso del 19,5 per cento rispetto al 2007), e la Cina (98,859 milioni di euro le merci introdotte, lo 0,9 per cento del totale, in crescita del 7,3 per cento). (Cfr. Tavv. dalla n.11 alla n.25c) Esportazioni ed importazioni per modo di trasporto

25 I dati, messi a disposizione dall ISTAT, ci permettono di valutare anche le modalità di trasporto della merce, oggetto di interscambio fra le Marche e i paesi esteri; nella nostra analisi, tuttavia, prenderemo in considerazione solo l aspetto del valore monetario delle merci, tralasciando la classificazione per il volume fisico delle stesse. Rileviamo innanzitutto che il trasporto stradale su gomma rimane il mezzo di consegna privilegiato dalle nostre aziende esportatrici, avendo movimentato, in questa modalità, merci per il 46,8 per cento del loro valore, corrispondenti al valore di 4,989 miliardi di euro. Seguono, in ordine di importanza, il trasporto marittimo, utilizzato per il 21,6 per cento del valore delle merci esportate, pari a 2,307 miliardi di euro ed il trasporto aereo, che rappresenta l 8,9 per cento del totale, per un valore di 948,935 milioni di euro. Ampiamente sottoutilizzato resta ancora il trasporto ferroviario, che si ritaglia un irrisoria quota dell 1,4 per cento del totale, per un valore dei prodotti trasferiti con tale mezzo pari a 145,172 milioni di euro, dimostrando che nelle Marche, come del resto in molte altre regioni d Italia, sarebbero necessari consistenti investimenti infrastrutturali per i collegamenti su rotaie. Per il rimanente 21,3 per cento delle merci esportate, non viene, invece, dichiarata la modalità di trasporto. Confrontando le percentuali di utilizzo dei modi di trasporto delle Marche con quelle del sistema Italia nel suo complesso, possiamo rilevare che il ricorso al trasporto stradale è più frequentemente utilizzato nel nostro sistema export (il 46,8 per cento è percentuale regionale, contro il 44,5 per cento di quella nazionale); il trasporto marittimo, invece, risulta meno utilizzato nella nostra regione (21,6 per cento del valore globale export Marche) rispetto alla quota Italia (27,4 per cento) e riteniamo opportuno osservare che nella media nazionale vengono computate anche regioni prive di sbocchi marittimi.

26 Percentuali di utilizzo non molto dissimili fra loro risultano dal confronto del trasporto aereo (l 8,9 per cento nelle Marche, contro l 8,1 per cento del resto d Italia) e del trasporto ferroviario (l 1,4 per cento della nostra regione, a fronte dell 1,9 per cento nazionale). Distinguendo la modalità di trasporto della merce per destinazione, possiamo segnalare che nel 2008 il traffico export verso l Europa è avvenuto per la maggior parte su gomma (59,1 per cento, corrispondente a 4,890 miliardi di euro), mentre le transazioni intercontinentali sono state effettuate in gran parte attraverso il trasporto marittimo (il 75,2 per cento, per un valore complessivo di 1,796 milioni di euro). Nel corso del 2008, comunque, il ricorso all utilizzo del trasporto stradale è risultato notevolmente inferiore all anno precedente, con un evidente calo del 25,2 per cento), così come il trasporto ferroviario (-19,4 per cento); segna un incremento l utilizzazione dei mezzi aerei (incremento del 7,3 per cento) e marittimi (+5,4 per cento). Difficile risulta classificare l aumento dell 11,0 per cento al ricorso dei mezzi di trasporto definiti come altri. Infine troviamo un calo del 10,5 per cento del modo di trasporto definito non dichiarato, e visto il dato riguarda esclusivamente le movimentazioni Marche-UE, riteniamo che in realtà questa voce sia in gran parte identificabile con la modalità del trasporto stradale. Per quanto riguarda il flusso delle importazioni, il modo di trasporto maggiormente utilizzato risulta essere quello marittimo, che raccoglie la quota del 48,4 per cento delle merci acquistate all estero dalle Marche, corrispondente ad un valore globale di 3,236 miliardi di euro, che è ascrivibile per larga parte al flusso commerciale fra Paesi Orientali e Marche (Medio Oriente: 1,586 miliardi di euro; Asia Orientale: 761,866 milioni di euro; e Asia Centrale: 90,061 milioni di euro). Il trasporto stradale risulta utilizzato nella misura del 30,1 per cento delle importazioni, pari a un valore di 2,015 miliardi di euro, e la provenienza delle merci trasferite in tale modo risulta essere quasi esclusiva dei paesi dell Unione Europea (1,839 miliardi di euro).

27 Il trasporto aereo è stato utilizzato in modo marginale, nella misura del 4,6 per cento, per un valore delle merci pari a 308,499 milioni di euro, mentre al trasporto ferroviario si è ricorso in modo del tutto ininfluente, con appena lo 0,2 per cento delle importazioni. Per il rimanente 16,5 per cento di tali flussi, si sono utilizzati mezzi di trasporto non dichiarati o altri, e, anche in questo caso il dato interessa quasi esclusivamente movimenti export-import intra-ue. Confrontando le modalità di afflusso dall estero delle merci verso le Marche con i mezzi di trasporto utilizzati per le importazioni nazionali, emergono alcune divergenze: nella nostra regione confluiscono merci in misura proporzionalmente molto superiore attraverso il trasporto marittimo (48,44 per cento contro il 34,4 per cento del complesso delle importazioni nazionali), mentre risulta essere stata utilizzata in misura inferiore la modalità stradale (30,1 per cento la media regionale; 35,2 per cento il valore Italia). Inferiore alla media italiana anche il ricorso al trasporto aereo (la quota regionale registra il 4,6 per cento, contro il 5,1 per cento nazionale), e maggiormente l impiego del sistema ferroviario (rispettivamente 0,17 per cento e 4,7 per cento). Confrontando i dati relativi alle modalità di trasporto utilizzate nel 2008 per le importazioni nelle Marche, con quelli riferiti all anno precedente, rileviamo che il trasporto marittimo è stato utilizzato in maniera sensibilmente superiore (+9,6 per cento) così come il trasporto aereo (+7,8 per cento), mentre decrescono fortemente i trasporti stradali (-29,4 per cento) e gli altri mezzi di trasporto (-27,7 per cento), e quasi si dimezzano i trasporti ferroviari (-47,3 per cento). L espansione del traffico marittimo è ascrivibile soprattutto al maggior traffico di merci in entrata dall Africa Settentrionale (+35,0 per cento) e dal Medio Oriente (+29,5 per cento). L incremento nell uso del trasporto aereo è dovuto, invece, principalmente all incremento delle importazioni, attraverso questa modalità di trasferimento merci, dagli Stati Uniti d America (+46,3 per cento).

28 (Cfr. Tavv ) Esportazioni ed importazioni provinciali per settori prevalenti e Paesi di destinazione e provenienza Considerando la notevole disponibilità di dati del movimento exportimport articolato per settori prevalenti, prenderemo in esame i gruppi merceologici salienti di ogni provincia, selezionando i principali paesi di destinazione e di provenienza delle merci.

29 Analizzando le esportazioni della provincia di Ancona dell anno 2008, nel comparto dei filati, tessuti e maglierie emerge il gruppo merceologico degli articoli a maglia, diretti prevalentemente in Russia (per un valore di 18,648 milioni di euro, il 4,0 per cento in più rispetto al 2007), ed in misura minore in Ucraina (9,726 milioni di euro, -3,5 per cento) ed in Francia (5,399 milioni di euro, +il 7,8 per cento di incremento). All interno del settore vestiario segnaliamo l interesse della Germania per i nostri articoli di abbigliamento (per un ammontare di 15,895 milioni di euro, l 11,6 per cento in meno del 2007), seguita dalla Russia (11,576 milioni di euro, con un incremento dell 18,1 per cento), dagli Stati Uniti d America (10,177 milioni di euro; -8,6 per cento) e dal Regno Unito d Inghilterra (9,978 milioni di euro; -37,4 per cento). Fra le pelli, cuoio e calzature spiccano le esportazioni del cuoio verso la Tunisia (7,917 milioni di euro; -0,6 per cento rispetto al 2007) e delle calzature in Francia (8,249 milioni di euro di merci in entrata, con un incremento del 2,0 per cento rispetto all anno precedente), seguita dalla Germania (7,612 milioni di euro; -4,76 per cento) e dalla Spagna (4,201 milioni di euro, con un discreto 14,08 per cento in più). Nel comparto del legno, i movimenti export del prevalente settore merceologico dei mobili, riguardano anzitutto la Francia (32,796 milioni di euro, l 11,4 per cento in più del 2007) e la Germania (25,679 milioni di euro, in questo caso il movimento inferiore del 14,9 per cento rispetto all anno precedente); seguono le destinazioni verso il mercato della Spagna (12,194 milioni di euro; -2,9 per cento), della Russia (10,639 milioni di euro; un incremento del 18,5 per cento) e del Regno Unito (10,094 milioni di euro; -12,0 per cento). Le esportazioni del settore produttivo più rilevante della provincia di Ancona, risultano le meccaniche, e, nel dettaglio, all interno del gruppo merceologico degli apparecchi per uso domestico, il principale importatore dei nostri prodotti è risultato nel 2008 la Francia (con un ammontare di 162,087

30 milioni di euro di prodotti importati, ma con un calo del 35,0 per cento rispetto al 2007), avvicendandosi nella prima posizione con il Regno Unito d Inghilterra (92,729 milioni di euro, valore che ha ridotto drasticamente i propri approvvigionamenti del 72,3 per cento); quest ultima è stata scavalcata nella graduatoria anche dalla Russia (110,410 milioni di euro; -3,3 per cento); scendendo di posizioni troviamo poi la Germania (91,150 milioni di euro; -38,4 per cento), la Polonia (86,366 milioni di euro; -42,4 per cento), la Spagna (72,119 milioni di euro, pari a -43,6 per cento) e gli Stati Uniti d America (51,965 milioni di euro di importazioni; -29,2 per cento). Il gruppo delle macchine per impiego generale, trae beneficio dall eccellente performance delle esportazioni verso la Polonia (28,628 milioni di euro; incremento di ben 92,7 punti percentuali), nonostante i decrementi di Spagna (20,783 milioni di euro; -19,4 per cento) e Francia (10,629 milioni di euro; -3,5 per cento). Le macchine per l agricoltura prodotte nella provincia di Ancona, sono state richieste soprattutto dalla Francia (61,744 milioni di euro; +9,8 per cento), dalla Polonia (48,115 milioni di euro, corrispondenti ad un considerevole aumento del 55,9 per cento), dalla Germania (con 42,814 milioni di euro, un incremento del 25,2 per cento) e dall Austria (37,839 milioni di euro; +14,7 per cento). Per quanto riguarda le macchine per impieghi speciali, nel 2008 il principale partner internazionale risulta essere l India (44,944 milioni di euro, pari ad un incremento delle proprie importazioni del 37,2 per cento), superando gli Stati Uniti d America (31,995 milioni di euro; -8,4 per cento). Seguono gli Emirati Arabi Uniti (25,508 milioni di euro; +45 per cento), Singapore (20,823 milioni di euro; in progresso del 73,5 per cento) e Russia (18,804 milioni di euro; +44,1 per cento). Segnaliamo, infine, che le destinazioni dell export della categoria merceologica degli strumenti musicali sono state principalmente la Germania (5,125 milioni di euro; +13,7 per cento rispetto al 2007) e la Francia (4,513 milioni di euro; +5,5 per cento).

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