SEMINARIO FORMATIVO per CAPOSQUADRA e COORDINATORE. Aggiornamento su Sicurezza e DPI

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1 SEMINARIO FORMATIVO per CAPOSQUADRA e COORDINATORE Aggiornamento su Sicurezza e DPI Parma, 17 Marzo 2015 Roberto Borsi SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

2 SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

3 Il quadro normativo 1. Decreto legislativo 81/ Decreto interministeriale del 13 aprile Decreto del Capo Dipartimento della Protezione Civile del 12 gennaio 2012 a) l individuazione degli scenari di rischio di protezione civile e dei compiti in essi svolti dai volontari di protezione civile b) indirizzi comuni per lo svolgimento delle attività di formazione, informazione ed addestramento c) indirizzi comuni per l individuazione degli accertamenti medici basilari finalizzati all attività di controllo sanitario e di sorveglianza sanitaria SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

4 DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008, N. 81 Testo coordinato con il Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n. 106 (Entrato in vigore il 20 agosto 2009) VOLONTARI in rif. alla Legge 266 / 1991 Legge quadro sul volontariato VOLONTARI di Protezione Civile in rif. al DM 13 aprile 2011 Disposizioni di attuazione del D.Lgs. 81/2008 e D.C.D.P.C. 12 gennaio 2012 DPR 194 / Regolamento partecipazione delle Organizzazioni di volontariato nelle attività di protezione civile equiparati a equiparati a LAVORATORI AUTONOMI LAVORATORI (rif. art. 2 comma 1 punto a, D.Lgs. 81/2008) SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

5 SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

6 RESPONSABILITÀ CODICE PENALE Art Omicidio colposo Chiunque cagiona per colpa la morte di una persona è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. Se il fatto è commesso con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale o di quelle per la prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena è della reclusione da due a sette anni. Art Lesioni personali colpose Chiunque cagiona ad altri per colpa una lesione personale è punito con la reclusione fino a tre mesi o con la multa fino a euro 309. Se la lesione è grave la pena è della reclusione da uno a sei mesi o della multa da euro 123 a euro 619, se è gravissima, della reclusione da tre mesi a due anni o della multa da euro 309 a euro Se i fatti di cui al secondo comma sono commessi con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale o di quelle per la prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena per le lesioni gravi è della reclusione da tre mesi a un anno o della multa da euro 500 a euro e la pena per le lesioni gravissime è della reclusione da uno a tre anni. SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

7 SICUREZZA sotto tre punti di vista NOI Altri SOCCORRITORI Altre PERSONE PRESENTI SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

8 Organizzazione di Volontariato di Protezione Civile FIGURE Presidente Referente Sicurezza [Ruolo consigliato] Direttivo Responsabili di settore Caposquadra Volontari SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

9 RESPONSABILITÀ dell Organizzazione PRESIDENTE DIRETTIVO RESPONSABILI DI SETTORE CAPISQUADRA VOLONTARI SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

10 Responsabilità dei Volontari Rif. Decreto Interministeriale 13 aprile 2011 Ogni volontario deve pendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti... Dove e quando? nelle sedi delle organizzazioni sui luoghi di intervento, di formazione e di esercitazione. Per cosa? Per gli effetti delle sue azioni o omissioni. SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

11 I doveri del Caposquadra VERIFICA la sicurezza del contesto di intervento DIRIGE la squadra secondo le indicazioni ricevute SOVRINTENDE e VIGILA sul comportamento dei Volontari e riferisce ai superiori INFORMA i Volontari sui rischi presenti e sulle misure di tutela CAPOSQUADRA VERIFICA che i Volontari siano idonei e preparati per le attività rischiose Si ASTIENE dal richiedere ai Volontari di riprendere le attività in caso di pericolo grave e immediato SEGNALA tempestivamente ai superiori le condizioni di pericolo, le deficienze di DPI, mezzi, attrezzature CURA la gestione delle possibili emergenze che si possono verificare SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

12 RUOLI OPERATIVI del Coordinamento provinciale del Volontariato di Protezione Civile di Parma Coordinatore Responsabile dell Intervento R.O.S. Responsabile Operazioni di Soccorso Responsabile di Settore Caposquadra Responsabile di Squadra Squadra SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

13 RESPONSABILITÀ In breve Ciascun ruolo organizzativo ha responsabilità in base alle proprie competenze e attribuzioni e alle disposizioni date. Il Caposquadra ha nelle proprie mani la sicurezza della squadra assegnata in quanto è direttamente sul luogo dell intervento. Il Volontario è responsabile del proprio operato. SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

14 Verifica delle responsabilità in caso di incidente Volontario Caposquadra Altri Volontari Segreteria di Emergenza Coordinatore Altre persone presenti Responsabile/i di settore Istituzioni ed Enti Presidente dell Organizzazione Direttivo dell Organizzazione Membri dell Organizzazione di secondo livello Coordinamento SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

15 RESPONSABILITÀ in caso di incidente PRESIDENTE E DIRETTIVO MANDANTI CAPOSQUADRA SQUADRA / ALTRI PRESENTI VOLONTARIO SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

16 SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

17 SICUREZZA SICUREZZA = condizione di chi o di ciò che non è esposto a rischi o pericoli In caso di emergenza o di attività speciali i RISCHI aumentano e la SICUREZZA diminuisce! SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

18 SICUREZZA misure di tutela DOTAZIONI MISURE ORGANIZZATIVE SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

19 FATTORI DI RISCHIO CONTESTO DI INTERVENTO Condizioni atmosferiche Condizioni del territorio Condizioni ambientali (fumo, sostanze chimiche, ecc.) Interferenze con altre attività concomitanti ATTREZZATURE, MATERIALI, MEZZI e IMPIANTI Veicoli Mezzi speciali (carrelli elevatori, movimento terra, gru, ecc.) Attrezzature manuali Attrezzature varie (tende, arredi, ecc.) Attrezzature e macchine speciali (idrovore, pompe, moduli antincendio, ecc.) Impianti elettrici, idraulici, ecc. Materiali EMERGENZE per i soccorritori Emergenze ipotizzabili o improvvise Evacuazione dei soccorritori Soccorso e recupero soccorritori in difficoltà SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

20 Fattori organizzativi Fattori personali Fattori di gruppo Fattori culturali FATTORI DI RISCHIO la fretta, l organizzazione, le dimensioni dell intervento. caratteristiche della personalità (come la fiducia in sé o il desiderio di mettersi alla prova), la preparazione personale e professionale, l esperienza e abitudine, stato psicofisico del momento, gli eventuali incidenti pregressi, percezione del rischio. la tendenza al conformismo, l imitazione di modelli sbagliati, il desiderio di appartenenza. Elemento trasversale (l insieme di valori, credenze, significati che caratterizzano individuo, gruppo e organizzazione ). Rischio come sfida: far vedere agli altri che non siamo stanchi, che siamo coraggiosi, che sappiamo lavorare, ecc. SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

21 Il Volontario e il soccorso Quando interveniamo per svolgere un attività di soccorso è assolutamente necessario verificare che il contesto operativo sia in sicurezza. È necessario mettere in sicurezza l area operativa prima di eseguire qualsiasi attività di soccorso. Chi ha il compito di fare queste valutazioni? SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

22 SICUREZZA IN INTERVENTO Cosa deve fare il caposquadra? SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

23 Il caso e le vostre considerazioni Individuate due criticità e la soluzione da adottare. SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

24 SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

25 Definizioni DECRETO MINISTERIALE 13 aprile 2011 Art. 1 - Definizioni b) «formazione»: processo educativo attraverso il quale trasferire conoscenze e procedure utili all'acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza delle attività operative, all'identificazione e alla eliminazione, o, ove impossibile, alla riduzione e alla gestione dei rischi; c) «informazione»: complesso di attività dirette a fornire conoscenze utili all'identificazione, alla eliminazione, o, ove impossibile, alla riduzione e alla gestione dei rischi nello svolgimento delle attività operative; d) «addestramento»: complesso di attività dirette a far apprendere l'uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, dispositivi, anche di protezione individuale, nonché le misure e le procedure di intervento; SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

26 Informazione, Formazione e Addestramento dei Volontari Rif. Decreto del Capo Dipartimento Protezione Civile del 12 gennaio 2012 CRITERI DI MASSIMA PER LE ATTIVITA' DI FORMAZIONE, INFORMAZIONE E ADDESTRAMENTO DEI VOLONTARI Le organizzazioni devono curare che il volontario nell'ambito degli scenari di rischio di protezione civile e sulla base dei compiti da lui svolti, sia dotato di: attrezzature dispositivi di protezione individuale idonei per lo specifico impiego e che sia adeguatamente formato e addestrato al loro uso conformemente alle indicazioni specificate dal fabbricante. Le attività formative per il volontariato di protezione civile devono prevedere uno specifico spazio dedicato alle tematiche della sicurezza. SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

27 SPECIALIZZAZIONE ADDESTRAMENTO AGGIORNAMENTO SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

28 FORMAZIONE Formazione per specifica abilitazione all'uso di attrezzature di lavoro Accordo Conferenza Stato/Regioni n. 53/CSR del 22 febbraio 2012 Piattaforme di lavoro mobili elevabili Gru a torre Gru mobile Gru per autocarro Carrelli elevatori semoventi con conducente a bordo: > Carrelli semoventi a braccio telescopico > Carrelli industriali semoventi > Carrelli / Sollevatori / Elevatori semoventi telescopici rotativi Trattori agricoli o forestali Macchine movimento terra: > Escavatori idraulici > Escavatori a fune > Pale caricatrici frontali > Terne > Autoribaltabile a cingoli Pompa per calcestruzzo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 12 Marzo 2012, n. 60 SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

29 La FORMAZIONE del CAPOSQUADRA Il Caposquadra deve essere adeguatamente formato sulle attività operative e sulle relative misure di sicurezza in merito a: Scenari di intervento Compiti dei Volontari Normativa applicabile SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

30 SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

31 Controllo Sanitario dei Volontari Rif. Decreto Interministeriale 13 aprile 2011 Rif. DECRETO MINISTERIALE 13 aprile 2011 Il «controllo sanitario» è insieme degli accertamenti medici basilari finalizzati alla ricognizione delle condizioni di salute del volontario. Il Medico informa direttamente il volontario delle eventuali controindicazioni o limitazioni da applicare alle attività alle quali può essere chiamato negli ambiti di intervento. Non è previsto il rilascio di un giudizio di idoneità scritto come per la sorveglianza sanitaria. SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

32 Sorveglianza Sanitaria dei Volontari Rif. Decreto del Capo Dipartimento Protezione Civile del 12 gennaio 2012 La sorveglianza sanitaria è l'insieme degli atti medici finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei volontari, in relazione: agli scenari di rischio di protezione civile, ai compiti svolti dai volontari, all'esposizione di quest'ultimi ai fattori di rischio previsti nel decreto legislativo n. 81/2008. Viene rilasciato dal medico un «giudizio di idoneità» che può contenere limitazioni. Le attività di volontariato non devono comportare l'esposizione agli agenti cancerogeni e mutageni, all'amianto e alle atmosfere esplosive. Qualora risulti che un volontario possa essere stato accidentalmente esposto a tali fattori di rischio, questi deve essere sottoposto nel più breve tempo possibile ad un accertamento sanitario specifico. DISPOSIZIONI SPECIFICHE IN MATERIA DI LOTTA AGLI INCENDI BOSCHIVI È prevista una specifica sorveglianza sanitaria per i volontari addetti alla lotta agli incendi boschivi. SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

33 DOTAZIONI ED EQUIPAGGIAMENTI ADEGUATI = SICUREZZA SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

34 DOTAZIONI L insieme di indumenti, attrezzature, materiali, mezzi, necessari allo svolgimento di un attività in determinate condizioni [equipaggiamento] La stagione Tipo di attività La distanza da casa Lo stato di salute Il clima La distanza dalla base Il territorio ecc. SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

35 DOTAZIONI DI GRUPPO automezzi modulo antincendio motofari motosega motosoffiatori kit primo soccorso ecc. INDIVIDUALI abbigliamento borraccia guanti casco binocolo bussola ecc. SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

36 D.P.I. Dispositivi di Protezione Individuale Si intende per dispositivo di protezione individuale (DPI) qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dall operatore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. (art. 74 D.Lgs. 81/2008) OCCHI VIE RESPIRATORIE VOLTO UDITO TESTA ARTI SUPERIORI ARTI INFERIORI CORPO ANTICADUTA MULTIPLA SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

37 Dispositivi di Protezione Individuale DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008, N. 81 Testo coordinato con il Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n. 106 (Entrato in vigore il 20 agosto 2009) Art. 76. (Requisiti dei DPI) 1. I DPI devono essere conformi alle norme di cui al decreto legislativo 4 dicembre 1992, n. 475, e sue successive modificazioni. [Recepimento direttive europee sui dispositivi di protezione individuale] 2. I DPI di cui al comma 1 devono inoltre: a) essere adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sè un rischio maggiore; b) essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro; c) tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore; d) poter essere adattati all utilizzatore secondo le sue necessità. 3. In caso di rischi multipli che richiedono l uso simultaneo di più DPI, questi devono essere tra loro compatibili e tali da mantenere, anche nell uso simultaneo, la propria efficacia nei confronti del rischio e dei rischi corrispondenti. SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

38 Il volontario deve essere dotato di attrezzature e DPI idonei per lo specifico impiego c SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

39 ATTREZZATURE E MEZZI Le attrezzature e i mezzi dati in uso devono essere a norma e non modificate, con l adeguata manutenzione, controllate periodicamente, verificate, ecc. Ma i volontari che le usano devono essere: idonei all uso formati addestrati SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

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41 EMERGENZA Circostanza o eventualità imprevista e pericolosa. Situazioni d emergenza: Infortunio, malore, ecc. Incendio Evento improvviso (crollo, frana, ecc.) Cambio di direzione del fronte del fuoco SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

42 RISCHI in intervento EMERGENZA Il comportamento in situazioni di emergenza Valutare le possibili emergenze che si possono verificare nel contesto in cui operiamo, nelle attività che si svolgono nei pressi e nell attività che stiamo svolgendo Sono possibili evoluzioni negative improvvise ed inaspettate. Definire preventivamente le misure da adottare in caso di emergenza: definizione delle modalità specifiche da adottare in caso di emergenza improvvisa in base al contesto di intervento; controllo costante del contesto e delle attività; individuazione delle vie di fuga alternative; individuazione del punto di ritrovo in caso di evacuazione. SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

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45 Roma, 03 Settembre 2014 Gruppi di lavoro per l elaborazione di indicazioni di massima in materia di DPI, attività formative e addestrative e controllo sanitario per i volontari impegnati nei compiti di : LOGISTICA PREPARAZIONE E SOMMINISTRAZIONE PASTI RISCHIO IDRAULICO SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

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49 SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

50 STRUMENTI LA MODULISTICA IN EMERGENZA SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

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52 Modulistica L indicazione delle mansioni sul modulo di rilevazione delle presenze è importante? Perché? A. Non è importante. È solo inutile burocrazia. B. È importante in quanto definisce le mansioni che il volontario è autorizzato ad eseguire da parte della Organizzazione di appartenenza. C. Non è particolarmente importante in quanto sul Data Base informatico si hanno già tutte le informazioni abilitazioni del volontario. SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

53 SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

54 SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

55 Roberto Borsi SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

56 Decreto Capo Dipartimento della Protezione Civile del 12 gennaio 2012 Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 82 del 6 aprile 2012 SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

57 Scenari di Rischio di Protezione Civile Rif. Decreto del Capo Dipartimento Protezione Civile del 12 gennaio 2012 scenario eventi atmosferici avversi; scenario rischio idrogeologico - alluvione; scenario rischio idrogeologico - frane; scenario rischio sismico; scenario rischio vulcanico; scenario rischio incendi boschivi e di interfaccia; scenario rischio chimico, nucleare, industriale, trasporti [solo supporto]; scenario rischio ambientale, igienico-sanitario [solo supporto]; scenario caratterizzato dall'assenza di specifici rischi di protezione civile ossia contesti di: operatività ordinaria, attività sociale, attività addestrativa, formativa o di informazione alla popolazione, attività di assistenza alla popolazione in occasione di brillamento ordigni bellici, supporto alle autorità competenti nell'attività di ricerca persone disperse/scomparse. SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

58 Scenari di Rischio di Protezione Civile Rif. Decreto del Capo Dipartimento Protezione Civile del 12 gennaio 2012 A supporto delle strutture operative e degli enti competenti in via ordinaria vengono assimilati a scenari di rischio di protezione civile ai fini della presente intesa anche i seguenti contesti: incidenti che richiedano attività di soccorso tecnico urgente; attività di assistenza e soccorso in ambiente acquatico; attività di assistenza e soccorso in ambiente impervio, ipogeo o montano; attività di difesa civile [salvaguardia della popolazione in occasione di "aggressione alla Nazione" ovvero atti definibili di matrice volontaria, ad esempio gli atti di terrorismo; ndr]. Per tali scenari di rischio di protezione civile le autorità di protezione civile (Comuni, Province, Prefetture - Uffici Territoriali del Governo, Regioni e Province Autonome e Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri) e le altre autorità individuate dalla legge provvedono, per quanto di competenza, a definire la pianificazione relativa, nel rispetto delle disposizioni vigenti. SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

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60 Compiti svolti dai volontari Rif. Decreto del Capo Dipartimento Protezione Civile del 12 gennaio 2012 I compiti svolti dai volontari appartenenti alle organizzazioni di volontariato di protezione civile, alla Croce Rossa Italiana, al Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, alle organizzazioni equivalenti esistenti nelle Province Autonome di Trento e di Bolzano sono ricompresi nelle presenti categorie minime di base: assistenza alla popolazione, intesa come: o attività psicosociale; o attività socio-assistenziale; o assistenza ai soggetti maggiormente vulnerabili (giovani, anziani, malati, disabili); informazione alla popolazione; logistica; soccorso e assistenza sanitaria; uso di attrezzature speciali; conduzione di mezzi speciali; predisposizione e somministrazione pasti; prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi e di interfaccia; supporto organizzativo, anche nell'ambito di sale operative, attività amministrative e di segreteria; presidio del territorio; attività di ripristino dello stato dei luoghi di tipo non specialistico; attività formative; attività in materia di radio e telecomunicazioni; attività subacquea; attività cinofile. SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

61 Compiti svolti dai volontari Rif. Decreto del Capo Dipartimento Protezione Civile del 12 gennaio 2012 Negli scenari di rischio assimilati a quelli di protezione civile nei quali i volontari possono essere chiamati unicamente a supporto di altri soggetti competenti individuati dalla legge, i compiti di cui può essere chiesto lo svolgimento sono individuati dal soggetto che richiede il supporto e nei limiti dei compiti sopra indicati. Ciascun volontario può svolgere compiti appartenenti a diverse categorie, nel rispetto dei percorsi formativi ed addestrativi all'uopo previsti dalle rispettive Regioni e Province Autonome ovvero dall'organizzazione di appartenenza. SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

62 SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

63 Lavorare in SQUADRA Lavorare in SQUADRA significa ottenere una maggiore efficienza di intervento e operare con maggiore sicurezza. Perché? SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

64 CAPOSQUADRA IL CAPOSQUADRA: Il Caposquadra ha il compito di dirigere la squadra a lui affidata secondo le istruzioni ricevute dal Coordinatore o dal Centro Operativo e alle disposizioni del proprio Organismo. In particolare ha il compito: di assicurarsi che le operazioni in cui è impegnata la squadra si svolgano in condizioni di sicurezza sia dei volontari che delle persone ad essi affidate; di vigilare sul comportamento del personale affidatogli; di fare rispettare alla squadra sia i compiti operativi sia i turni di riposo. "Il caposquadra è responsabile dell incolumità della sua squadra e deve saper decidere quando ritirarsi dal fuoco." (Agenzia RER Protezione Civile Det. n 97 del 31/03/2010 DVR AIB) SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

65 CAPOSQUADRA IL CAPOSQUADRA: Il Caposquadra deve avere la consapevolezza: di essere parte attiva di un SISTEMA nel quale l azione di ciascuno vale in relazione a quella degli altri membri della squadra, dell organizzazione e dell insieme di organizzazioni di occupare un ruolo che non si deve sostituire agli Enti preposti, bensì deve supportarli e stimolarli alla collaborazione di dover essere competente per il ruolo che ricopre di dover conoscere le regole del SISTEMA e quelle regole operative dei diritti, doveri e limiti delle proprie competenze di saper valutare le conseguenze delle proprie azioni e sapersene assumere le responsabilità SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

66 CAPOSQUADRA IL CAPOSQUADRA: Il Caposquadra ha un ruolo delicato per diversi motivi e richiede doti particolari di autocontrollo e di gestione della squadra. Punti critici: variabilità della composizione della squadra incertezza connessa alla varietà dell attività operativa e degli scenari rapporti con altri ruoli (Coordinatori, Enti, popolazione, ecc.) Possibili rimedi: Avere consapevolezza delle competenze del proprio ruolo Conoscere bene i volontari della propria squadra Formazione e addestramento frequenti, possibilmente in squadra Miglioramento delle proprie capacità relazionali SEMINARIO FORMATIVO SULLA SICUREZZA CAPOSQUADRA Roberto Borsi

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