Anno III - Numero Sabato 14 giugno 2014 Direttore: Francesco Storace Roma, via Giovanni Paisiello n. 40

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1 Anno III - Numero Sabato 14 giugno 2014 Direttore: Francesco Storace Roma, via Giovanni Paisiello n. 40 Economia Debito pubblico, altro triste record Musumeci a pag. 2 Esteri Morti e violenze: l'iraq allo stremo Castellino a pag. 5 Attualità Sanità del Lazio, nuove polemiche Sarra a pag. 7 TROPPI MISTERI SUL CASO ORSONI-MOSE SUI SEGRETI DELLA LAGUNA RENZI PARLI Il pesante coinvolgimento del Pd nell'inchiesta di Francesco Storace Ricordano Berlinguer e la questione morale, ma a quanto pare non disdegnano gli spicci che arrivano dal Mose. La decadenza amministrativa di Venezia non è esattamente una vicenda di second ordine, ma una grave questione che mette a nudo le responsabilità di un sistema di potere. Finora si gareggiava a mettere i ceppi attorno ai polsi degli uomini di centrodestra; dalla laguna i segnali più pesanti cominciano a riguardare la sinistra. E il più ipocrita di tutti, quello che cerca di mettere la polvere sotto il tappeto, si chiama Matteo Renzi. Ieri si è dimesso il sindaco della città di San Marco, Orsoni, liberato dagli arresti domiciliari dopo aver patteggiato una pena patetica. I media si sbizzarriscono a raccontarne i verbali per la parte di cui dispongono; ma sui segreti dello scandalo veneziano si sa ancora poco rispetto a quello che si immagina possa ancora venire alla luce. Ed è il Pd a dover sciogliere ogni ambiguità. Quando Orsoni è stato sottoposto agli arresti in casa, la servitù renziana - che pure ne aveva cercato e ottenuto il sostegno alle elezioni primarie - ha fatto a gara a scaricare il sindaco, addirittura fingendo di chiedersi chi fosse e ad assicurare che non era nemmeno iscritto al Pd. Strano, visto che il Pd gli ha chiesto di procurare quattrini per la campagna elettorale del partito a cui non è iscritto. Poi, altri colpi di scena. Orsoni viene liberato dai magistrati, va a palazzo comunale e annuncia tronfio che non si dimette da sindaco. 24 ore di letargo e il Pd annuncia che invece farebbe bene a rassegnare le dimissioni. E lui esegue. Che cosa è successo in quelle 24 ore? Sono stati svelati segreti da far pagare all ormai ex sindaco di Venezia? Ci sono mazzette di cui non conosciamo ancora chi versa e chi riceve? Emerge il dubbio che qualcuno sappia particolari che i comuni mortali non conoscono. E che voglia liberarsi dell imbarazzo prima del patatrac definitivo. In sostanza, ci chiediamo se Orsoni ha fatto solo tre nomi o molti di più. Il che potrebbe instillare il dubbio che il Pd lo fa dimettere non perché ha ammesso il reato patteggiando una pena minuscola, ma perché ha parlato. Sarebbe gravissimo e voglio augurarmi che non sia così. Ma se non si fa chiarezza è difficile pensare altro. Il presidente del Consiglio ha il dovere di far sapere che cosa sa. di Federico Colosimo PER RICORDARE IL LEADER MISSINO Dopo un lungo travaglio, la riforma della pubblica amministrazione è stata partorita. A Raffaele Cantone, presidente dell Autorità Anticorruzione, pieni poteri sui contratti pubblici, anche sanzionatori. Le Authority indipendenti dovranno provvedere, a partire dal 1 luglio 2014, a una riduzione pari al 20% del trattamento UN FRANCOBOLLO PER ALMIRANTE Traboni a pag 3 VARATO IL RIASSETTO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE LA RIFORMA DEI MIRACOLI Dai distacchi sindacali ai voucher baby sitter Ma rischia di tradursi nel solito spot del governo economico accessorio del personale dipendente, inclusi i dirigenti. Dal 1 ottobre gli organismi dovranno poi ridurre del 50% la spesa di consulenze e ricerca rispetto a quella sostenuta nel Riduzione del 50% pure per quella degli organi collegiali non previsti dalla legge. La Pa potrà poi mandare a riposo i lavoratori che hanno i requisiti per la pensione anticipata (nel 2014, 42 anni e 6 mesi di servizio per gli uomini, 41 anni e mesi DA ROMA A LOANO, TANTE LE INIZIATIVE Servizi a pag. 4 per le donne), inclusi i professori universitari, i dirigenti medici responsabili di struttura complessa e il personale delle autorità indipendenti. Risolto anche il nodo della mobilità senza assenso, oggetto di scontro tra i sindacati. I dipendenti pubblici potranno essere spostati sempre nello stesso Comune e in un qualsiasi ufficio pubblico nel raggio di 50 chilometri. La Cassazione si lamenta e Renzi esegue. I trattamenti in servizio dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili sopra i 70 anni, sono fatti salvi fino al 31 dicembre Aumentano del 12% gli importi annuali delle tasse sulle auto. Il bollo sarà quindi ancora più salato. Arriva il tetto massimo per i bonus dei dirigenti pubblici, fissato al 15%. La durata degli incarichi (3 anni) potrà essere rinnovata. Mentre potrà esserci la revoca in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi. Da provinciali, le Camere di commercio diventano invece regionali. Altre novità, voucher baby sitter, puericultrici, badanti specializzate e convenzioni con asili nido per i dipendenti. E ancora: telelavoro e sperimentazione di co-working (condivisione degli uffici) e smart-working (orari flessibili e strumenti hi-tech). Ecco poi l accorpamento delle Forze di Polizia. A scomparire saranno la Guardia Forestale e la Polizia Penitenziaria, che confluiranno nella Polizia di Stato. Per concludere, distacchi, aspettative e permessi sindacali sono ridotti del 50%. MONDIALI Azzurri all esordio è finita. A Manaus, in piena foresta amazzonica, questa notte (24 italiane) L attesa l esordio mondiale degli Azzurri contro l Inghilterra. Una battaglia nella giungla, ricca di fascino, che metterà di fronte due fra le Nazionali più attese in questa ventesima edizione della Coppa del mondo. E una partita già decisiva. Un match che possiede il marchio dell irripetibilità. Reminiscenze di notti magiche, profumi di sfide indimenticabili. La formazione dell Italia è quella dei titolarissimi. I Leoni di Roy Hodgson gonfiano il petto, ruggiscono davanti alle televisioni, ma a parlare ora sarà solo il campo. Gli inglesi vogliono vendicare l ultima batosta rimediata nei quarti di finale di Euro Con gli Azzurri che dopo 120 minuti di battaglia e 9 tiri dal dischetto, ebbero la meglio su Lampard e compagni. Tutto pronto per l attesissimo match, tranne il campo. Dipinto di verde per mascherare le condizioni del terreno di gioco, indegne per una sfida mondiale. F.C.

2 2 Attualità DOPO LA LETTERA DELLA SERRACCHIANI, IL PRIMO CITTADINO DI VENEZIA LASCIA. E DIVAMPA LA POLEMICA Il passo indietro di Orsoni: Mi dimetto da sindaco di Giuseppe Giuffrida Aventiquattro ore dalla revoca degli arresti domiciliari e il suo ritorno a Ca Farsetti, Giorgio Orsoni si è dimesso da sindaco di Venezia. Dunque un clamoroso passo indietro dopo le parole pronunciate giovedì pomeriggio durante l incontro con i giornalisti nella sede del Comune. È con grande amarezza, ha dichiarato Orsoni in una conferenza stampa ieri mattina, ma ho sempre operato nell'interesse della città. Ci sono state reazioni opportunistiche ed ipocrite, anche da parte di elementi della giunta. Quindi, l ormai ex primo cittadino di Venezia ha fatto riferimento alla rottura con il suo partito: Le conclusioni che ho preso sono molto amare, ho constatato che non c'è quella compattezza che mi era stata preannunciata per le cose urgenti da fare per la città e per questo ho voluto dare un segno chiaro della mia lontananza dalla politica e che si è concretizzato con la revoca della giunta, che vuole solo significare che e venuto meno il rapporto tra la mia persona e la politica che mi ha sostenuto fino ad ora, ha dichiarato. È un gesto solo politico, con una chiara pesa di distanza dalla politica. Le dimissioni di Giorgio Orsoni arrivano dopo quella che in molti hanno definito una scomunica da parte del Partito Democratico, avvenuta per mano del vice segretario nazionale del Pd Debora Serracchiani e del segretario regionale dei democrat in Veneto, Roger De Menech: Siamo umanamente dispiaciuti per la condizione in cui si trova Giorgio Orsoni si legge nella nota dei vertici Pd-, ma dopo quanto accaduto ieri, e a seguito di un approfondito confronto con i segretari cittadino, provinciale e regionale del Pd, abbiamo maturato la convinzione che non vi siano le condizioni perché prosegua nel suo mandato di sindaco di Venezia. Invitiamo quindi Orsoni a riflettere sull opportunità nell interesse dei cittadini di Venezia e per la città stessa di offrire le sue dimissioni, continua la lettera. Siamo convinti, inoltre, che non si debba disperdere quanto di buono il Pd di Venezia e tanti bravi amministratori hanno fatto e stanno facendo per la città. Per questo e per la necessaria chiarezza indispensabile in simili frangenti riteniamo che lo stesso Orsoni saprà dare prova di grande responsabilità. Dopo lo scandalo Mose, con il conseguente arresto ai domiciliari di Orsoni, i rapporti tra il sindaco dimissionario e il Partito Democratico sembravano ormai compromessi. Lo stesso Orsoni, durante un intervista rilasciata ieri a Repubblica, oltre che a manifestare la propria volontà a rimanere in carica, aveva attaccato anche il premier Renzi accusandolo di essersi comportato come un fariseo. Per l ex cittadino della città lagunare, l unico a mostrare solidarietà è stato Piero Fassino, che poi ha continuato: qualcuno è stato troppo frettoloso a giudicarmi. Sono innocente, il patteggiamento è solo una goccia di sangue che ho dovuto versare. RESTA IN CARCERE CHIARA RIZZO L ex ministro Scajola ai domiciliari Claudio Scajola agli arresti domiciliari. A stabilirlo è stato il tribunale della libertà di Reggio Calabria, accogliendo così in parte il ricorso dei legali dell ex ministro, Giorgio Perroni e Elisabetta Busuito, che inizialmente avevano chiesto la scarcerazione. Il verdetto dei giudici è stato depositato ieri mattina. L ex ministro è stato quindi accompagnato nella sua casa di Imperia dove resterà in attesa del processo. Lo stesso tribunale dello Stretto tornerà a discutere di Scajola il 19 giugno, quando sarà discusso l appello dei pm contro la decisione del gip di non riconoscere l aggravante del concorso esterno in associazione mafiosa chiesto dalla Dda per l ex ministro. Resta invece in carcere Chiara Rizzo, la moglie di Amedeo Matacena, come stabilito dagli stessi giudici che hanno rigettato il ricorso presentato dagli avvocati Alfredo Biondi e Bonaventura Candido. Quest ultimo, dopo la decisione dei magistrati si è subito recato in carcere per comunicare la decisione del riesame alla sua assistita. G.G. BANKITALIA CERTIFICA LA TREMENDA CORSA AL RIALZO: AD APRILE TOCCATA QUOTA 2.146,4 MILIARDI Nuovo record del debito pubblico di Giorgio Musumeci Cresce ancora il debito pubblico italiano, che ad aprile tocca quota 2.146,4 miliardi di euro. L aumento, che emerge dal supplemento al Bollettino statistico Finanza pubblica della Banca d Italia, è stato di 26,2 miliardi. L incremento, hanno spiegato da via Nazionale, è dovuto per 11,3 miliardi al fabbisogno delle amministrazioni pubbliche e per 15,4 miliardi all aumento delle disponibilità liquide del Tesoro, che hanno raggiunto alla fine di aprile 77,4 miliardi. Nello stesso mese del 2013 erano invece 42 miliardi di euro. Secondo quanto riferito dalla Banca d Italia, a contenere l incremento del debito di 0.5 miliardi di euro sono stati l emissione di titoli sopra la pari, l apprezzamento dell euro e gli effetti della rivalutazione dei BTP indicizzati all inflazione. Il fabbisogno del mese di aprile ha inoltre risentito del versamento del contributo italiano al capitale del Fondo salva Stati (European Stability Mechanism) per 2,9 miliardi e della quota di competenza dell Italia dei prestiti erogati dall European Financial Stability Facility: 1,5 miliardi. Bankitalia riporta anche che ad aprile le entrate tributarie risultano diminuite del due per cento rispetto allo stesso mese del 2013, toccando quota 28,6 miliardi. Tuttavia, hanno spiegato da Via Nazionale, si tratterebbe di una disomogeneità nella contabilizzazione di alcuni incassi e le entrate tributarie sarebbero sostanzialmente invariate rispetto allo stesso periodo del Nei primi quattro mesi dell anno le entrate sono cresciute dell 1,2 per cento (1,4 miliardi). Intanto, nel complesso dei primi 4 mesi dell anno, il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche, al netto delle dismissioni, è stato pari a 41,1 miliardi, in riduzione rispetto al dato relativo allo stesso periodo del 2013 (48,4 miliardi). Nella stessa giornata di ieri, l Istat ha reso noto che il tasso d inflazione annuo a maggio si è fermato allo 0,5% dallo 0,6% di aprile, tornando così a frenare. Quanto ai prezzi del cosiddetto carrello della spesa a maggio sono cresciuti ulteriormente dello 0,1% sia su base mensile che annua. L ARRIVO A FIUMICINO. IN AEREO ANCHE LA FIGLIA CHIARA. IL LEGALE: VOLEVA TORNARE DA DUE MESI Dell Utri estradato e in carcere a Parma Dopo la firma del presidente libanese Michel Suleiman e terminate le procedure di estradizione, l ex senatore di Forza Italia Marcello Dell Utri è stato rimpatriato da Beirut a bordo di un volo Alitalia atterrato alle 6.45 all aeroporto di Fiumicino. Insieme a lui ha viaggiato la figlia, Chiara. Secondo le indiscrezioni di alcuni giornalisti della carta stampata presenti sul volo dell ex senatore, Chiara Dell Utri indossava un turbante per non farsi riconoscere, e più volte, durante il volo, avrebbe provato a scambiare qualche parola con il padre. Una volta atterrato l aereo, Dell Utri è stato preso in consegna da funzionari ed agenti della Polizia di frontiera e accompagnato in uno degli uffici della Polaria per le incombenze burocratiche di rito eseguite dagli uomini della Dia giunti da Palermo: dalla foto di segnalamento, alla notifica dell ordine di arresto emesso il 7 aprile, dalla Corte d appello di Palermo dopo la condanna a 7 anni in secondo grado per concorso esterno in associazione mafiosa, alla conferma della sentenza da parte della Corte di Cassazione. Concluse le incombenze nello scalo romano, l ex senatore è stato immediatamente accompagnato in ambulanza nel carcere di Parma. La struttura, infatti, è tra le più attrezzate dal punto di vista sanitario, e potrà quindi rispondere alle esigenze mediche di Dell Utri, reduce da un intervento cardiaco di alcune settimane fa. Nel frattempo, dall aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo dove si stava svolgendo l udienza del processo per la trattativa Statomafia, è intervenuto il legale di Marcello Dell Utri, Giuseppe Di Peri, dichiarando che il suo assistito accoglie positivamente l estradizione perché ha spinto da due mesi per tornare in Italia. L ex senatore del Pdl era stato arrestato esattamente due mesi fa, il 12 aprile, all hotel Phoenicia di Beirut, dove soggiornava sotto il suo vero nome. Era stato rintracciato grazie al segnale del telefono cellulare. Dopo quattro giorni di detenzione in una caserma della polizia, il 16 aprile era stato trasferito su richiesta del legale libanese nell ospedale Al Hayat ed era rimasto ricoverato in stato di arrestato. Il presidente libanese Michel Suleiman ha concesso l estradizione in Italia il 23 maggio scorso. G.G. Via Giovanni Paisiello n Roma Tel Fax redazione@ilgiornaleditalia.org Direttore responsabile Francesco Storace Amministratore Roberto Buonasorte Direttore Generale Niccolò Accame Capo Redattore Igor Traboni Progetto grafico Raffaele Di Cintio Società editrice Amici del Giornale d Italia Sito web Per la pubblicità Responsabile Marketing Daniele Belli tel mail: daniele.belli@hotmail.it Autorizzazione del Tribunale di Roma n 286 del

3 3 Focus FORMALIZZATA AL MINISTERO LA PROPOSTA NEL CENTENARIO DELLA NASCITA DEL LEADER MISSINO Un francobollo per ricordare Almirante Alfio Di Marco, grafico e ideatore del bozzetto, al Giornale d Italia spiega il perché dell iniziativa di Igor Traboni Un francobollo per ricordare Giorgio Almirante, l uomo politico italiano di cui il 27 giugno prossimo cadrà il centenario della nascita, avvenuta a Salsomaggiore Terme in quel giorno del La proposta è all attenzione del Ministero per lo sviluppo economico, titolare della scelta delle emissioni ed è stata formalizzata nei giorni scorsi da Alfio Di Marco. Sono andato di persona alla sede del Ministero racconta Di Marco, grafico e componente dell ufficio comunicazione di - e ho consegnato la proposta, con tanto di bozzetto celebrativo di Giorgio Almirante. Al ministero hanno accettato la mia richiesta, regolarmente protocollata, per cui ora sono in attesa di comunicazioni. Spero nel più breve tempo possibile. Difficile però che il Ministero possa farcela entro il 27 giugno, considerati i tempi burocratici soliti e comunque la necessità, come spieghiamo in un altro box qui in pagina, di passare la richiesta al vaglio di una commissione, apportando poi nel caso anche delle variazioni grafiche ad un bozzetto che comunque Di Marco ha presentato in maniera assai elegante e raffinata, riportando l immagine classica del volto di Giorgio Almirante. Quella conosciuta e nella memoria di tanti, nonché apprezzata anche da tanti avversari politici. Anche quest ultimo aspetto aggiunge Di Maro dovrebbe far riflettere quanti di dovere e quindi portare all accettazione del francobollo: Giorgio Almirante è stato un Uomo unanimemente apprezzato anche dalla sinistra, per i suoi valori e per la passione politica. Visto che comunque entro ottobre verrà decisa una nuova serie di emissioni filateliche, spero tanto che trovi posto anche quella in onore di Giorgio Almirante. Proprio nei giorni scorsi, Poste Italiane ha dedicato un francobollo commemorativo ad Enrico Berlinguer, sempre nel trentennale della scomparsa, una ricorrenza ricordata con varie manifestazioni, ad iniziare dall intitolazione di un largo a Roma, proprio in prossimità della vecchia e storica sede dell allora Pci, in via delle Botteghe Oscure. Dedicare un francobollo anche a Giorgio Almirante riprende ed aggiunge Alfio Di Marco non vuole però suonare come un operazione di par condicio fine a se stessa, e neanche di risarcimento visto che al leader missino Roma ancora non ha intitolato una strada. Vuole piuttosto essere un riconoscimento alla figura di un grande politico e italiano, che ha segnato la nostra storia e quella di tanta gente. Il fatto di andare alle Poste o in tabaccheria e di trovare, uno accanto all altro, un francobollo di Almirante e uno di Berlinguer, può significare anche un momento altamente simbolico di ulteriore dialogo e di confronto. C è da dire, ad ulteriore dimostrazione della validità di questa iniziativa, che la notizia della presentazione della proposta di dedicare un francobollo a Giorgio Almirante, anche se presentata solo due giorni fa, ha fatto immediatamente il giro della Rete, raccogliendo subito una marea di commenti entusiasti e di apprezzamento, anche da parte di semplici cittadini che probabilmente Almirante non l hanno mai votato, ma non di meno hanno visto in lui un uomo di specchiata onestà e integrità morale. DUE USCITE PER GRAMSCI. E POI PERTINI, SINDACALISTI E PERFINO COMANDANTI DELLA RESISTENZA Il lungo e sinistro elenco di emissioni Dall altra parte dentelli solo per Gentile (contestato), Guareschi, Marinetti e Montanelli La filatelia italiana, in quanto ad emissioni dedicate a uomini di partito o comunque riconducibili alla sfera politica, pende decisamente a sinistra, come siamo in gradi di documentare dopo uno screening fatto tra le centinaia di emissioni sotto l egida di Poste Italiane. Diciamo subito che Giuseppe Mazzini non ha rivali, con ben 4 francobolli dedicatigli tra anniversari della nascita e della morte. Due le emissioni riservate ad Antonio Gramsci: la prima nel centenario della nascita, nel 1987, la seconda nel 60 della morte: il primo francobollo riportava l immagine del leader del comunismo italiano, la seconda una pagina dei Quaderni piacentini. A quota due francobolli troviamo anche Alcide De Gasperi (nel centenario della nascita e nel 50 della morte). Ecco poi l elenco di tutte le altre emissioni marcatamente politiche: Pietro Nenni nel 1991, in occasione del 100 della nascita; Sandro Pertini nel 1996 (100 della nascita e decisione straordinaria presa dal Ministero, visto che di solito si aspetta che passino almeno 50 anni dal decesso di una personalità); Gaetano Martino nel 2000, per il 100 della nascita. Aldo Moro è stato invece ricordato nel 2003, in occasione del 25 anniversario dell uccisione dello statista democristiano da parte delle brigate rosse. Nello stesso anno, in tabaccheria finirono i francobolli dedicati a Ezio Vanoni (centenario della nascita), a Ugo La Malfa (stessa ricorrenza) e a Giovanni Giolitti (75 anni dalla nascita). Giorgio La Pira è stato ricordato nel 2004, nel centenario della nascita. Ricorrenza che è poi valsa un francobolli anche per Guido Gonella, ma nell anno successivo. Nel 2007, le Poste hanno dedicato un francobollo commemorativo a Duccio Galimberti, nel 100 della nascita e accompagnando la decisione con un comandante partigiano della resistenza. Sempre nel 2007, ecco francobolli anche per Altiero Spinelli (100 anni dalla nascita) e per il sindacalista della Cgil Giuseppe Di Vittorio (50 anni dalla morte). La serie si conclude con i 100 anni dalla nascita di Amintore Fanfani (2008), i 50 dalla morte di don Luigi Sturzo (2009) e ancora i 100 anni dalla nascita ma di Luigi Bobbio (sempre nel 2009). Di emissioni filateliche politiche non riconducibili alla sinistra non c è niente, almeno direttamente. Ci sono comunque francobolli dedicate a Giovanni Gentile (e non poche furono le polemiche quando venne presa questa decisione), allo scrittore Giovannino Guareschi, al futurista Marinetti e a Indro Montanelli. Ig.Tr. LA SCHEDA Ecco l iter da seguire per le novità filateliche Iprogrammi filatelici annuali sono definiti dall Amministrazione ministeriale in piena autonomia, anche acquisito il parere della Consulta per l emissione delle cartevalori postali e la filatelia. Ciascun cittadino, ente o istituzione può contribuire alla fase di elaborazione dei programmi di emissione formulando proprie proposte, da inviare a: Ministro dello Sviluppo Economico - Ufficio di Gabinetto - Via Molise, ROMA Le proposte che pervengono entro il 31 maggio di ogni anno sono raccolte ed esaminate dall Amministrazione ai fini della definizione del programma filatelico dell anno successivo. Eventuali ulteriori proposte possono essere inoltrate entro il 31 ottobre dello stesso anno sempre allo stesso indirizzo e, laddove ritenute meritevoli, costituire la base per una limitata integrazione al programma filatelico già definito. I richiedenti riceveranno comunicazione in merito all accoglimento delle proposte inviate. Nel caso di accoglimento, l Amministrazione individua il soggetto con il quale rapportarsi per ogni aspetto inerente la successiva fase di realizzazione dell emissione filatelica, a prescindere dal proponente. Nell ambito della massima discrezionalità dell Amministrazione nella scelta dei temi e dei soggetti delle nuove emissioni filateliche, sono individuati i seguenti criteri di massima: autorizzazione di un numero equilibrato di emissioni (generalmente 40 l anno) con la possibilità di raggruppare in serie francobolli con temi similari; individuazione di emissioni aventi preferibilmente ad oggetto eventi o temi contemporanei, di attualità o rappresentativi di tematiche sociali e culturali rivolte al futuro; commemorazione di personaggi illustri con riferimento a ricorrenze di mediolungo periodo, evitando personaggi recentemente scomparsi (da meno di 50 anni), salvo che non si tratti di personalità di altissimo prestigio; possibilità di celebrare eventi, avvenimenti, istituzioni o organizzazioni, limitatamente a situazioni di particolare interesse che abbiano un significato positivo e consolidato nel tempo e, in ogni caso, con il limite temporale minimo di un decennio laddove si tratti di un anniversario; particolare cura nell evitare di ripetere celebrazioni o commemorazioni già realizzate nell ultimo cinquantennio, privilegiando la valenza nazionale ed internazionale delle emissioni proposte; l Amministrazione, inoltre, attua per quanto possibile una equa distribuzione geografica delle emissioni attendendosi ad un principio di rotazione tra le varie Regioni. In particolare, per l emissione turistica nell ambito della serie il Patrimonio naturale e paesaggistico, che ogni anno comporta ordinariamente l emissione di 4 francobolli, è prevista una rotazione delle regioni all interno di quattro macro aree: Nord, Centro, Sud e Isole.

4 4 Attualità OGGI IN PIAZZA PER LATORRE E GIRONE, PRIGIONIERI IN INDIA DA 28 MESI Tutti insieme, nessuno indietro di Federico Colosimo Tutti insieme, nessuno indietro. A Roma l Italia scende in piazza per i Marò. Una manifestazione pubblica, civile, aperta a tutti. E soprattutto a quei milioni di cittadini che non hanno abbandonato i loro soldati, ma li difendono. A testa alta. Non sarà un evento politico: non ci saranno bandiere di partiti (tanto per intenderci), né comizi. Tantomeno strumentalizzazioni. E una iniziativa voluta dai familiari dei due soldati (oltre che dai loro amici), e soprattutto da Paola Moschetti, moglie di Massimiliano Latorre. Affiancata da tre importanti testate giornalistiche, Libero, Il Tempo e il Giornale. Oggi pomeriggio (16:45), l appuntamento è a Piazza Bocca della Verità. Per iniziare a sfilare all ombra del Tricolore e del Vessillo della Brigata di Marina San Marco. Con dignità, lealtà, ordine. Senza urla o slogan, ma nel silenzio di chi è abituato ad impegnarsi per lo Stato, efficacemente. Gli italiani scenderanno per le strade per chiedere rispetto e giustizia. Rispetto per chi lo merita, i due fucilieri servitori dello Stato, e una giustizia giusta, che tarda ad arrivare. Perché Latorre e Girone sono sequestrati in India da ben 28 mesi. Difficile trovare le parole e i termini giusti per descrivere questa Odissea, che ha avuto un inizio (il 15 febbraio 2012), ma non sembra avere una fine. Quella dei nostri soldati è la storia di una caporetto diplomatica, un fallimento di 3 governi (Monti, Letta e Renzi), capaci solo a mostrare i muscoli davanti alle televisioni, e a chinare il capo di fronte all India. Grazie anche a questi 3 diversi (ma uguali) esecutivi, Massimiliano e Salvatore sono ancora in ostaggio. Privati della cosa più importante al mondo: la libertà. E di che cosa sono accusati? Di nulla. Perché dopo quasi 850 giorni, l ingiustizia di New Delhi non è ancora stata capace di formulare un capo di imputazione. Siamo in fase di stallo. Lo eravamo due anni e mezzo fa e lo siamo ancora oggi. Una impasse che pesa sulle spalle dei 2 Marò, vittime di errori e conflitti di interesse evidenti (come quelli dei 12 elicotteri Finmeccanica), che hanno caratterizzato questa vergognosa storia. Non bisogna dimenticarsi di loro. Tutti insieme e nessuno indietro. Questa è l altra parte dell Italia. Un Paese fiero, una comunità che non lascia indietro (repetita iuvant) nessuno. Una nazione in grado di assumersi delle responsabilità, di difendere una credibilità, di riconquistare una dignità perduta. Da ben 28 mesi. LA SPLENDIDA INIZIATIVA DI OLTRE 100 LIFEGUARD IN SERVIZIO A LOANO: MAGLIETTE DI SOLIDARIETÀ PER I DUE SOLDATI Liberiamo i nostri Marò La vergognosa faccenda dei due Marò, che ha calpestato la dignità dell Italia, immagine della peggiore inefficienza burocratica, ha unito tutti. Tranne le Istituzioni. E una sfida democratica, da vincere. A ogni costo. Dal primo all ultimo, i cittadini italiani sono scesi in campo per mostrare solidarietà a Latorre e Girone. E un gesto significativo, importante, quello che stiamo per raccontarvi. Messo in pratica (non a parole, ma con i fatti) da oltre 100 lifeguard in servizio nelle 39 spiagge di Loano (Savona). Che per tutta l estate indosseranno durante le ore lavorative - una divisa con su scritto: Liberiamo i nostri Marò. Questa nostra iniziativa, che non ha nessun connotato politico spiega Marco Zappa, presidente del Sindacato italiano balneari (Sib) -, serve a manifestare la solidarietà e la nostra vicinanza a 2 italiani che come noi vivono e lavorano nel mare. Abbiamo anche provveduto a spedire ai fucilieri 2 magliette, con la speranza di riaverli a casa presto. Senza troppe chiacchiere e senza sbandierare la bellissima proposta ai 4 venti, c è chi non dimentica i propri connazionali. Facendo sentire loro la propria vicinanza. Con piccole iniziative, che riempiono il cuore di gioia. Questa è l altra parte dell Italia. Quella che non abbandona mai i suoi soldati, ma li difende. Senza paura. F.Co. A ROMA LA PRIMA GIORNATA DI CONFRONTO SUL TEMA DELL ASSISTENZA FAMILIARE Italia, terra di badanti: fenomeno da studiare Siamo l unico Paese al mondo ad avere circa un milione e mezzo di assistenti familiari: un numero incredibile di badanti. E questo rivela il tentativo di apprestare un assistenza suppletiva per i nostri anziani, fra i più numerosi al mondo, che altrimenti potrebbero contare su un numero insufficiente di letti nelle Residenze Sanitarie Assistenziali (solo 400mila letti, un record negativo: coprono circa il 3,5% degli over 65, mentre nessun Paese europeo si attesta sotto al 7%), o su prestazioni domiciliari ancora molto inferiori alla media europea (garantiscono servizi a meno del 2% degli ultrasessantacinquenni: nessun Paese in Europa si attesta al di sotto dell 8%)". Così Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva e Direttore del Dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia dell Università Cattolica del Sacro Cuore - Policlinico Gemelli di Roma, ha presentato la giornata di confronto che si è svolta a Roma, e che per la prima volta ha restituito una fotografia aggiornata - anche grazie ai dati presentati dall Istat e dal Censis - dell assistenza familiare in Italia. "È un fenomeno socio-sanitario, demografico e culturale con il quale siamo a contatto ogni giorno e sul quale, incredibilmente, nessuno fino ad ora aveva proposto una riflessione organica e strutturata- continua- Italia Longeva, che è impegnata a tutto campo sulle problematiche che coinvolgono la terza età, ha quindi pensato di riunire, all Università Cattolica di Roma, tutti gli attori coinvolti nell analisi, nel supporto e nella gestione dell assistenza familiare. Un fenomeno, ripeto, che in nessun altro Paese si presenta diffuso e capillare come in Italia: dalle Alpi alla Sicilia e nella stragrande maggioranza delle nostre famiglie. I nonni italiani, ha proseguito Bernabei, "nella maggior parte dei casi hanno ancora un abitazione di proprietà, nella quale i loro figli, anche in risposta alle carenze dei servizi cui accennavo, scelgono di continuare ad assisterli grazie al supporto di un vero e proprio esercito di assistenti familiari, non sempre in regola e non sempre adeguatamente preparati. Riguardato dal punto di vista del sistema è una sorta di servizio socio-sanitario parallelo, garantito da operatori della cui formazione nessuno sembra preoccuparsi abbastanza. Al contrario, l Università Cattolica di Roma, attraverso il Centro di Ricerca, Promozione e Sviluppo dell Assistenza Geriatrica (Cepsag) ha intrapreso da anni uno sforzo di professionalizzazione della figura dell assistente familiare: migliaia di badanti formati nel cuore del Policlinico A. Gemelli; una goccia nell oceano a fronte del milione e mezzo di assistenti familiari presenti in Italia, e tuttavia sufficiente a ricordare a tutti che le conoscenze di un semplice collaboratore domestico non possono essere le stesse richieste a una persona impegnata a prendersi cura di un anziano, magari non del tutto autonomo o comunque affetto da diverse cronicità". C è poi la questione sociologica e previdenziale: "Che prospettive hanno i badanti che lavorano in Italia, non sempre in regola e spesso sprovvisti di un titolo che riconosca e certifichi la loro professionalità? Torno a sottolineare che parliamo di circa un milione e mezzo di lavoratori, in molti casi stranieri, che quindi impongono una riflessione anche di carattere sociale: quale sarà il destino dei loro figli? E chi assisterà i nostri assistenti familiari, quando a loro volta invecchieranno?. Per rispondere a tutte queste domande, il convegno L assistente familiare in Italia dalla formazione ai problemi sociali e di integrazione ha riunito per la prima volta esponenti politici - fra i relatori il sottosegretario al ministero della Salute, Vito De Filippo -, professionisti sanitari, rappresentanti dei sindacati ed esponenti di associazioni, sorte spontaneamente proprio per far fronte alle tante questioni sollevate dall assistenza familiare. Un fenomeno tutto italiano, nel quale l anziano dipende, dal punto di vista delle necessità primarie, dal proprio dipendente: un iperbole sinora quasi del tutto trascurata, a livello istituzionale, nel nostro Paese, capace di generare problemi complessi sui quali Italia Longeva ha deciso di stimolare un dibattito costruttivo. (agenzia Dire)

5 5 Esteri SITUAZIONE SEMPRE PIÙ CALDA, CON ALTRE DUE CITTÀ NELLE MANI DEI MILIZIANI ISLAMICI Iraq: evacuati centinaia di americani di Giuliano Castellino Sono sempre più vicini a Bagdad i miliziani jihadisti dello Stato islamico dell Iraq e del Levante (Isil). I terroristi hanno conquistato nella notte due città della provincia di Diyala, Sadiyah e Djalaoula, nell'iraq orientale. Lo riferisce il sito di Le Figaro, precisando che anche alcuni villaggi sui monti Himrine sono caduti nelle mani degli insorti sunniti. La notizia è stata confermata anche dal governatore di Diyala. La commissione dell Onu per i diritti umani, da Ginevra, ha confermato ieri mattina le esecuzioni sommarie di civili e soldati da parte dei jihadisti. Tra gli episodi denunciati, c è l uccisione di 17 civili in una strada di Mosul che lavoravano per la polizia locale. Il portavoce dell Alto commissario Onu per i diritti umani commissariato Rupert Colville ha dichiarato che, stando alle prime informazioni ricevute, le persone uccise nei giorni scorsi In Iraq sarebbero centinaia e i feriti un migliaio. Il portavoce ha precisato che non esiste un bilancio esatto delle vittime in Iraq. Ieri uno dei maggiori rappresentanti del clero sciita, l Ayatollah Ali al-sistani, ha chiesto alla popolazione di prendere le armi e difendere il paese dai ribelli. Intanto continuano gli scontri fra l esercito regolare e i militanti jihadisti vicino alla città di Baquba, a soli 60 km da Bagdad. Centinaia di americani che lavorano nel centro-nord dell Iraq sono stati trasferiti a Bagdad a causa dell avanzata dei miliziani qaedisti. Lo ha reso noto il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Jan Psaki. Il provvedimento riguarda in particolare i contrattisti e i dipendenti di compagnie Usa che operano nella base aerea di Balad, 80 chilometri a nord della capitale. Dopo la Siria è tornato l Iraq il campo di battaglia dei terroristi islamici. D altronde dove non esistono nazioni il fanatismo arabo trova terreno fertile. Per questo sono stati buttati giù tutti i governi del medio e vicino oriente e finanziate e sostenute le primavere arabe, perché il vero nemico degli occidentali sono gli Stati socialisti nazionali arabi e non certo l integralismo religioso, da sempre alleato più o meno dichiarato degli atlantici. Mentre i vari Mubarak, Saddam e Gheddafi, difensori degli interessi delle proprie nazioni e del proprio popolo, davano fastidio al nuovo ordine mondiale, i fautori del grande Califfato sono i maggiori amici di chi vuol conquistare il Mediterraneo e farne un piccolo lago e non certo il cuore che lega il Vecchio Continente con le coste del nord Africa e la civiltà araba. Chi arma i terroristi jihadisti contro Assad sicuramente non vuole che Russia, Europa e chi detiene il petrolio abbiano un rapporto di pace e collaborazione, ma contrariamente fomenta guerre e destabilizzazioni. IN UCRAINA RIESPLODE LA VIOLENZA Attentato a leader russofono, autobomba fa tre vittime Ancora violenze in Ucraina. Un autobomba è stata fatta esplodere per uccidere il capo degli insorti, il leader russofono Denis Puchilin. Secondo fonti dei ribelli separatisti, tre persone dell entourage di Puchilin sono morte in ospedale per le conseguenze della deflagrazione. Destinata al capo dei ribelli, l autobomba, posizionata vicino all edificio dell amministrazione regionale di Donetsk, ha anche ferito decine di persone, in prossimità dell esplosione. Ricordiamo che Pushilin è il presidente dell'autoproclamata repubblica popolare di Donetsk. Feriti anche quattro soldati ucraini, forse gli attentatori. Sempre ieri violenti scontri a Mariupol, seconda città della regione di Donetsk a circa 120 chilometri dalla capitale. Le truppe ucraine hanno ripreso il controllo della città portuale di Mariupol, ha annunciato il presidente ucraino Petro Poroshenko. Poroshenko ha inoltre chiesto al governatore di Donetsk di spostare momentaneamente a Mariupol il governo regionale. Stando a quanto riferito dal ministero dell Interno, i miliziani filorussi hanno riportato gravi perdite. I ribelli, intanto, hanno respinto un attacco delle truppe ucraine a Donetsk alle prime ore del mattino. Un reparto di paracadutisti di Kiev sarebbe caduto, sempre ieri, in un imboscata e ci sarebbero almeno due morti e 21 feriti tra i militari. Mentre ieri pomeriggio è stato rapito il comandante della polizia della città di Sverdlovsk, il tenente colonnello Gorbaciov, da una decina di uomini armati e col volto coperto. Mentre a Snizhne sarebbero 40 i filorussi morti. La notizia è arrivata dal ministero della Difesa ucraino. In queste condizioni, la Russia non ha intenzione di avere ulteriori incontri con Kiev e i rappresentanti Ue sulla questione del gas prima del 16 giugno, quando scadrà il tempo concesso agli ucraini per saldare il debito pregresso sulle forniture di metano. Il colosso energetico russo chiede all ucraina Naftogaz il saldo di 1,9 miliardi di dollari entro il 16 giugno, dopo aver rinviato l ultimatum già due volte e non aver avuto nessuna risposta positiva sulla questione delle regioni russofone.

6 6 Storia NATO NEL 1927 A VILLA CARPENA, NEI PRESSI DI FORLÌ, SVILUPPA NEL CORSO DELLA SUA VITA UN GRANDE TALENTO ARTISTICO Romano, il quarto figlio di Mussolini/1 Il coraggio di tenere alta la testa, come gli aveva insegnato mamma Rachele, e la passione per il jazz e la pittura di Emma Moriconi Mia madre esaudì un suo antico desiderio acquistando, con i primi guadagni del marito direttore dell Avanti!, Villa Carpena, la dimora della nostra famiglia a pochi chilometri da Forlì che ha fatto da sfondo a tante delle nostre vicende. L edificio, circondato da un ampio parco in parte tuttora tenuto a orto, è stato ristrutturato nel 2002 e in esso trovano posto molti cimeli di mio padre, oltre a gran parte della mobilia originale che noi Mussolini siamo riusciti a rintracciare dopo le alienazioni e i saccheggi avvenuti al termine della guerra. Villa Carpena ha per me un valore particolare non perché vi sono nato, ma perché è qui che mia madre ha vissuto fino all ultimo. Sono parole di Romano Mussolini, l ultimo figlio maschio del Duce e di Rachele Guidi. Dopo Romano, la coppia ebbe un altra figlia, Anna Maria, il piccolo fiore di Mussolini. Il brano riguardante Villa Carpena è tratto da Il Duce, mio padre, un volume che racconta Benito Mussolini attraverso gli occhi di uno dei suoi figli, il più piccolo, che visse gli anni difficili della caduta del Fascismo e della fine della Rsi da adolescente. Per noi Mussolini scrive ancora Romano quello di Villa Carpena è un paesaggio dell anima oltre che dei ricordi. È qui che il nostro pensiero si rifugia nei momenti cruciali della vita, quasi in cerca di un approdo sicuro che offra conforto alla nostra mente. Il lettore ricorderà il nostro viaggio nella storia di qualche settimana fa: un tuffo nel passato all interno delle mura di Villa Carpena, dove il tempo sembra si sia fermato e dove Romano ha vissuto fino alla fine dei suoi giorni al fianco della mamma Rachele e della seconda moglie, Carla. Romano nasce il 26 settembre 1927 proprio a Villa Carpena, luogo estremamente evocativo e profondamente amato dal quarto figlio del Duce, visitabile tutt oggi, ricco di pathos e di memoria. Romano è un artista: sin da bambino inizia ad ascoltare il jazz e a studiare la fisarmonica e il pianoforte, ma anche il sassofono contralto. Adolescente, vive il dramma della morte del padre e dell esilio con la madre e la sorellina minore: molti sono i dolori che la famiglia Mussolini soffre nel corso degli anni, eppure ciascuno di essi trova il modo di reagire all ignominia che, implacabile, si scaglia su di loro, innocenti, per il solo fatto di chiamarsi Mussolini. Romano reagisce, e lo fa con vigore, attraverso l arte: ci vuole il coraggio di un leone per tirare su la testa, ma l esempio, Romano, lo ha in casa. Sua madre Rachele è una donna di una forza eccezionale, abituata a lavorare, a soffrire, a tenere la schiena dritta, a guardare negli occhi il suo destino. Un esempio che i Mussolini seguono, tutti, con determinazione. Romano è un artista fine ed appassionato, comincia a tenere concerti in giro per l Italia, e si dedica a molte altre attività: cura un allevamento di animali da cortile, lavora come rappresentante e disegnatore di manifesti pubblicitari. E suona: di lui scrive Franco Caffarelli che Mussolini al piano ha mostrato una buona tecnica di cui peraltro non abusa, preferendo uno stile incisivo e quasi scarno, con momenti di eccellente musicalità. Cominica ad incidere dischi, chiama a collaborare con lui alcuni tra i più grandi musicisti, riuscendo a far scrivere ad Arrigo Polillo che Mussolini dimostra di aver fatto progressi notevolissimi: senza aver una tecnica strabiliante raggiunge risultati cospicui in virtù del suo rigore stilistico e della sua eccellente conoscenza del jazz. Romano, con l arte, abbatte i pregiudizi sul suo nome, mettendosi in gioco nel tempo anche come produttore cinematografico. A Romano Mussolini si deve la colonna sonora di film come La ragazzola di Giuseppe Orlandini e Kriminal di Umberto Lenzi. Nel tempo prende gusto anche alla pittura: famosi i suoi pagliacci, la laguna di Venezia e il padre Benito. Espone in giro per il mondo le sue opere, alcune delle quali sono in vendita a Villa Carpena: ne sono rimaste poche, e costituiscono delle vere e proprie rarità ( continua ) emoriconi@ilgiornaleditalia.org FLAVIA ENTERTAINMENT PRESENTA un film di emma moriconi fi lm ammesso a UN FILM PER LA PACE A FILM FOR PEACE festival 2014 Film di interesse culturale patrocinato da con il patrocinio gratuito della al cinema dal 12 giugno

7 7 Da Roma e dal Lazio NON MIGLIORA LA QUALITÀ DEL SETTORE, SEMPRE PIÙ OGGETTO DI FORTI RIDUZIONI. E COSÌ A PAGARE PEGNO, I POVERI CITTADINI Zingaretti, una Sanità a suon di spot Il vicepresidente della commissione Politiche sociali e Salute, Antonello Aurigemma: Chiediamo lo scioglimento Tagli e disservizi. Questo è quanto si percepisce in materia di Sanità. Eppure, stando alle dichiarazioni del governatore, nonché commissario ad acta per la Sanità, Nicola Zingaretti sempre pronto a smentire le critiche delle forze politiche di opposizione, il Lazio ha invertito la rotta rispetto al passato ripetendo in ogni sede che siamo sulla strada giusta. Un eufemismo secondo il vicepresidente della commissione Politiche sociali e Salute e consigliere di Forza Italia, Antonello Aurigemma. L ottimismo c è, gli slogan pure ma mancano i risultati. Tanto da spingere l esponente azzurro a presentare una mozione per chiedere lo scioglimento della commissione. Un iniziativa che ha subito avuto il benestare di Francesco Storace (La Destra), Luca Gramazio e Mario Abbruzzese, entrambi di Forza Italia, e tanti altri. Troppe le problematiche senza risposta: dalle liste d attesa sempre più lunghe al rincaro dei ticket, dalle Case della Salute ai tagli di cui sono vittime tantissime strutture ospedaliere. Tra le tante rimaste inascoltate, c è la Fondazione Santa Lucia che da tempo chiede un incontro alla Regione Lazio. Dopo mesi di silenzio, nell aprile scorso il presidente della commissione Politiche sociali e Salute e consigliere del Partito democratico, Rodolfo Lena, si assume l impegno di convocare una seduta straordinaria con le parti interessate per affrontare le questioni sollevate dai vertici della struttura convenzionata, un eccellenza italiana nella quale lavorano oltre settecento dipendenti che, a loro volta, curano migliaia di pazienti. Della convocazione della commissione, ad oggi, nessuna traccia. Al Giornale d Italia, Aurigemma spiega cosa sta accadendo. Qual è la situazione? Cosa vi ha spinto a presentare questa mozione? La commissione non si riunisce da un mese e mezzo. Ecco, stiamo parlando dell organo consiliare più importante della Regione. Soprattutto se si tratta, come in questo caso, di un settore commissariato. Ogni qual volta si fa notare una criticità rispondono: La Sanità è commissariata. Non si può continuare così. Già lo scorso ottobre presentammo una mozione di scioglimento con Storace, è giunta l ora che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Perché non è stata convocata ancora una seduta? Non lo sappiamo. Sono quattro mesi che la Fondazione Santa Lucia chiede un incontro al commissario Zingaretti, agli uffici competenti e al sub commissario. Il presidente della commissione Lena si è anche assunto l impegno di convocarla entro maggio. Siamo a giugno, cosa vuole che le dica? Sia noi consiglieri dell opposizione sia quelli di maggioranza non abbiamo notizie. Eppure Zingaretti quotidianamente dice che si è aperta una nuova fase Millanta risultati che non ci sono: anche i sindaci di centrosinistra si lamentano, a partire dai casi di Subiaco, Monterotondo e Bracciano. Le Case della Salute, ad esempio, vengono inaugurate ma non sono funzionali. Il Consiglio regionale aveva impegnato il presidente della Regione a ridiscutere con il Governo la fase di commissariamento Non si hanno notizie tranne gli spot nei comunicati stampa che leggiamo sulle agenzie e sui giornali. Quindi a rimetterci sono sempre e solo i cittadini Esatto, i quali pagano sulla loro pelle i tagli della giunta Zingaretti. Non abbiamo notizie e il tutto è demandato a pochi burocrati che continuano a fare il bello e il cattivo tempo. Giuseppe Sarra Stanchi e disperati. Sono i genitori dei ragazzi disabili della casa famiglia Dopo di noi che ieri mattina si sono recati in Campidoglio per incontrare il sindaco di Roma, Ignazio Marino. Risultato? Un nulla di fatto. Non è andata, infatti, come le famiglie dei portatori di handicap si aspettavano. Al centro della questione una risposta sulla vicenda della struttura che, purtroppo, ancora non ha avuto l ok per l assistenza. La fiducia e la speranza quindi si trasformano in rabbia e in un po di ingiustizia sociale. Al termine dell incontro, sviliti da un modus operandi inaccettabile, alcuni di loro hanno denunciato quanto accaduto: Siamo stati ricevuti dalla segreteria del sindaco Marino ai fini di ottenere una seria risposta. IL CASO I genitori dei disabili a Marino: Non fare capoccella L appello: Ti abbiamo votato, ma ora basta: non ci costringere ad atti di follia, aiutaci Però, ha fatto solo capoccella. Ha fatto capolino e poi è andato via. Non ci ha detto neanche una parola. Parole che colpiscono il cuore di qualsiasi essere umano e che danno la dimensione di quanta sofferenza sono costretti a vivere ogni giorno i genitori di questi ragazzi. Eppure rivendicano semplicemente un proprio diritto: Siamo stanchi, vecchi e affaticati hanno raccontato - La casa ce l abbiamo, l ha costruita l associazione Coes, Centro di occupazione e di educazione sociosanitaria), con l aiuto del privato sociale, ma nessuno ci dà la convenzione per assistere i nostri ragazzi. E così, su indicazione della deputata uscente del Partito democratico Ileana Argentin, le famiglie dei disabili si sono rivolte al primo cittadino, con scarsi risultati finora: L onorevole Argentin che nei scorsi anni è stato il nostro presidente, ci ha detto che lei è una brava persona. Ora non sappiamo più cosa pensare, hanno rimarcato i genitori che poi hanno fotografato in che stato regnano i servizi sociali del Comune: Marino, visto che non hai un assessore ai Servizi sociali che glielafa aiutaci almeno te.... E ribattono: Noi ti abbiamo votato, tu sei il sindaco che volevamo. Ma ora basta, non ci costringere ad atti di follia, aiutaci. Un appello che non può, e non deve, finire nel dimenticatoio. G.S. Prostituzione e web. Con l avvento di internet sono nate nuove forme di pubblicità per schivare i controlli delle forze dell ordine. E così, dopo gli annunci erotici che spesso e volentieri trovano spazio nelle ultime pagine dei quotidiani, nulla di illegale per carità, stanno prendendo sempre più piede i centri massaggi; che di massaggi, però, non hanno un bel niente. Una linea imprenditoriale ideata e diffusa in Europa dall Asia. Molte le attività gestite da cinesi in Italia, ad esempio. L ultimo caso a Roma: altri tre centri massaggi sono stati scovati e chiusi grazie all attività investigativa degli agenti del commissariato San Paolo. In sostanza, oltre ad un regolare massaggio veniva offerto un altro particolare tipo di servizio, richiedendo al cliente una maggiorazione sulla tariffa. L indagine degli investigatori è partita dopo aver notato un flusso ingente di persone presso un appartamento di via Francesco Grimaldi, in zona Marconi. Da controlli sul web e su alcuni quotidiani, i poliziotti hanno trovato la pubblicità di un centro massaggi riferito proprio all indirizzo in questione. Alcuni dei clienti usciti dopo il massaggio, ai poliziotti hanno riferito quanto accadesse all interno del centro : al termine del massaggio ordinario, infatti, le massaggiatrici - BLITZ DEI POLIZIOTTI DEL COMMISSARIATO SAN PAOLO La prostituzione dagli occhi a mandorla Dopo un attenta attività di indagine sono stati scoperti e chiusi tre centri massaggi: denunciate sette persone tutte cinesi - offrivano una prestazione sessuale dietro il pagamento di un surplus. Ma c è dell altro. C era perfino il paghi dieci, prendi undici. Ad un cliente, per esempio, era stato consegnato un biglietto che gli dava l opportunità di usufruire di una prestazione gratis ogni dieci effettuate. Un modus operanti attuato fino a ieri, quando gli agenti, fingendosi clienti, hanno dato il via al blitz. E così, dopo che le massaggiatrici hanno offerto ai due agenti prestazioni supplementari in cambio di una maggiorazione del prezzo pattuito, i poliziotti si sono qualificati ed è scattato il controllo. Oltre a diverse violazioni in materia igienico-sanitario, nessuna delle massaggiatrici presenti era in possesso dei requisiti tecnici per effettuare l attività di massaggiatrice. Poco dopo, un secondo blitz è scattato con le medesime modalità in un altro centro massaggi della zona: anche in tal caso, gli agenti si sono finti clienti ed a loro sono state effettuate dalle massaggiatrici presenti le stesse offerte: sesso in cambio di un extra sul prezzo del semplice massaggio. Una volta individuati i titolari dei due centri, una 40enne cinese e un italiano di 33 anni, i poliziotti hanno perquisito la loro abitazione. Anche lì erano stati ricavati due piccoli vani dove si svolgeva un attività di massaggi, con tanto di massaggiatrice cinese in attesa di clienti. I due titolari sono stati denunciati e dovranno scrollarsi di dosso i reati di sfruttamento e favoreggiamento dell immigrazione clandestina e di sfruttamento della prostituzione. Cinque donne, tutte di nazionalità cinese, invece sono state denunciate per false attestazioni a pubblico ufficiale. Marco Compagnoni

8 8 Dall Italia IN AUMENTO IL NUMERO DI DISOCCUPATI ANCHE IN TOSCANA Caritas: è allarme povertà Il dato emerge dal dossier presentato nella sede della Regione Dall'inizio della crisi economica è la prima volta che in Toscana diminuiscono le persone accolte nei Centri delle Caritas, ma la spiegazione "non sta certo in una ripresa socio-economica di cui purtroppo ancora non si avvertono segnali significativi". E' la stessa Caritas a sostenerlo nel tradizionale "Dossier sulle povertà": le persone che nel 2013 si sono rivolte a uno dei 152 Centri Caritas sparsi in Toscana sono state Ben il 6,4% in meno rispetto ai registrati nel 2012: dal 2007 è il primo anno che si assiste a un calo, ma "guai a trarre la conseguenza - scrive il Dossier che tale diminuzione derivi da un miglioramento socio-economico delle condizioni di vita delle categorie più vulnerabili e che quindi possa essere considerato una sorta di lumino in fondo al tunnel della crisi". La spiegazione fornita da Caritas per questa diminuzione di incontri è duplice: l'aumento di complessità dei problemi, con la conseguente difficoltà ad accogliere nuove situazioni, e una sorta di razionalizzazione avvenuta nella raccolta dei dati. Ciascuna persona che si è rivolta a un Centro Caritas ha avuto più di 4 incontri (4,16 in media. Il dato sale a 5,2 se si considerano le persone "conosciute", ossi coloro che sono seguiti da più di un anno) mentre per quanto riguarda la provenienza crescono gli italiani sugli stranieri (ogni italiano effettua 4,72 visite contro le 3,90 degli stranieri). In merito alla distribuzione territoriale, le Caritas che nel 2013 hanno incontrato il maggior numero di persone sono quelle di Firenze (6.464 pari al 25,5% del totale regionale), seguite da Prato (3.248; 12,8%) e Livorno (9%). Oltre la metà (55,2%) delle persone in complesso seguite sono state incontrate dai Centri dell'area Firenze-Prato-Pistoia; oltre un quarto (28,5%) dai Centri della Toscana costiera centro-settentrionale e circa un sesto (16,3%) dai Centri della Toscana meridionale. E' di genere femminile il 56% degli utenti che nel 2013 hanno bussato alle porte di Caritas ( persone): un dato in linea con quello 2012 ma che è lievemente superiore all'incidenza media nazionale (54,4%). In merito alla provenienza, sono straniere persone che hanno chiesto il sostegno delle Caritas nel 2013 (il 68,1% del totale, mentre il dato nazionale si ferma al 61,8%). Ma questa caratteristica - sottolinea il Dossier - è andata ("lentamente ma costantemente") attenuandosi negli ultimi anni visto che ancora nel 2007 era straniero l'80,1 delle persone chiedenti aiuto. "Questo restringimento della forbice tra italiani e stranieri è verosimilmente da ricollegarsi alla crisi economica degli ultimi sei-sette anni e al lento ma costante scivolamento verso la povertà di fasce crescenti di popolazione italiana, fino a poco tempo fa escluse da questo pericolo". L'età media di chi si rivolge a Caritas è 43 anni. Il 47,8% non è coniugato. Chi si dichiara disoccupato è passato dal 74% del 2012 al 76,4 del 2013: l'incremento più significativo - nota il Dossier - dall'inizio della crisi a oggi. A proposito di abitazione, il 63,7% degli utenti ha una casa stabile, ossia vive in un alloggio ERP o in affitto o con genitori o anche in una casa di proprietà: la stabilità abitativa - nota il Dossier - resta certo un argine al diffondersi e acuirsi delle povertà, ma un argine "tutt'alttro che invalicabile". Con il termine di "nuovi poveri" il Dossier si riferisce a chi si è rivolto per la prima volta, nel 2013, a un centro Caritas: utenti (il 40,3% del totale delle persone incontrate) con una incidenza inferiore all'anno precedente (-6,3%) alla quale fa però da contrappeso l'aumento percentuale delle persone seguite da oltre un anno. Fra i "nuovi poveri" gli italiani sono il 32,1% e gli stranieri il 67,9%. Le comunità straniere più numerose fra i "nuovi poveri" sono Romania (25,3%), Marocco (14%) e Albania (10,8%). La percentuale complessiva di disoccupati sale, fra i "nuovi poveri", all'80,5%. Nei cinque capitoli del Dossier 2014 ancora due aspetti: la cronicizzazione della povertà (circa una persona su cinque è seguita in un Centro Caritas da almeno sei anni: "una quota significativa di persone che non riesce a liberarsi dalla trappola della povertà"); la marginalità abitativa (il 9,9% di chi ha chiesto aiuto alla Caritas persone - vive in vecchi ruderi e case abbandonate ma anche in auto, treni, roulotte, sale d'attesa, panchine. Il 29,1% di essi è seguito da almeno sei anni e vive dunque in povertà "cronica" mentre il 36,5% ha bussato alle porte Caritas per la prima volta nel 2013). Il Dossier 2014 sulle povertà (intitolato "Quando disoccupazione e precarietà abitativa spingono ai margini") si apre con una serie di "fotografie" sui dati nazionali di una Italia sempre più disuguale (nel 2012 un milione e 700 mila famiglie al di sotto della soglia di povertà relativa per un totale di 4,8 milioni di persone cui però si devono sommare coloro che si trovano in povertà assoluta: 1,3 milioni di famiglie per 3,4 milioni di persone). In Toscana (dati 2009) le famiglie in povertà relativa erano 90 mila (il 5,5%): in una ipotetica graduatoria nazionale eravamo quint'ultimi, ma in crescita costante. "Dietro ai numeri - conclude il Dossier - ci sono volti, persone, incontri e relazioni che diventano un interrogativo pressante per ciascuno di noi: dove sono io per queste persone?". Citate poi le parole di papa Francesco a Lampedusa nel luglio 2013 sulla "globalizzazione dell'indifferenza", il rapporto Caritas si dice convinto che il volontariato "abbia veramente un grande contributo da offrire agli enti locali, soprattutto nella individuazione delle emergenze e nella progettazione delle azioni più idonee per la prevenzione e la soluzione dei disagi, scongiurando lo spreco e favorendo la crescita di una cultura che adotti sempre più stili di vita sobri". INIZIATIVA DELLA GUARDIA DI FINANZA E DELL ALMA MATER DI BOLOGNA Affitti in nero: 500mila euro evasi Controlli su appartamenti di studenti per contrastare locazioni irregolari agli universitari Si chiama 'Affitti in nero a convenienza 0.2' l operazione portata avanti dal mese di febbraio dal comando provinciale della Guardia di finanza di ologna insieme all'università Alma Mater, il Comune di Bologna e Er.GO per contrastare le violazioni sulle locazioni immobiliari agli studenti. A oggi sono stati conclusi 64 controlli fiscali con la contestazione dall'inizio dell'anno di circa 500mila euro di redditi da affitto sottratti alla tassazione ai fini delle imposte dirette e circa 30mila euro di imposta di registro. Con le stesse finalità il comando felsineo ha stipulato un protocollo d'intesa con gli agenti immobiliari professionali, gli agenti e mediatori d'affari e l'associazione difesa consumatori. L'attività di servizio, in questa prima fase, si è sviluppata nella verifica capillare degli immobili della zona universitaria bolognese, con particolare riferimento a via Petroni, cuore della movida studentesca, anche nell'ambito del piano di controllo del territorio in accordo con la prefettura e le altre forze di polizia. I finanzieri del II Gruppo hanno censito nei 38 numeri civici della via circa 450 unita immobiliari ed esercizi commerciali, verificando gli effettivi occupanti anche attraverso l'invio di oltre 300 questionari, dai quali sono emerse ulteriori situazioni di irregolarità in fase di contestazione. Agli inizi del mese di maggio l'università di Bologna, sulla base di quanto concordato nel progetto, ha fornito l'elenco degli studenti fuori sede iscritti all'ateneo romagnolo (30mila) da cui, dopo una prima selezione, sono stati estrapolati i primi 200 nominativi ai quali sono stati inviati altrettanti questionari. Tra i servizi già conclusi merita menzione quello eseguito nei confronti un evasore totale che fungeva da intermediario nella locazione in nero di immobili a studenti universitari. L'uomo, a cui diversi proprietari di immobili avevano messo a disposizione i loro appartamenti, provvedeva per loro conto a reperire gli studenti, a riscuotere gli affitti e a fornire agli occupanti assistenza durante la loro permanenza nel capoluogo. Sono stati individuati 7 immobili (riconducibili a 9 proprietari), tutti nella zona universitaria, che sono risultati locati dal 2009 a oggi a 80 studenti. Ai proprietari degli immobili sono stati contestati circa 300mila euro di redditi da fabbricati sottratti a tassazione, imposta di registro evasa per circa 5mila euro oltre alla sanzione amministrativa di oltre euro per aver omesso di comunicare alla polizia la cessione dei fabbricati. Sono stati accertati passaggi di denaro contante per oltre 106mila euro in violazione alla legge antiriciclaggio. All'intermediario sarà contestato sul piano fiscale l'esercizio dell'attività di intermediazione in totale evasione di imposta; proseguono parallelamente le investigazioni per individuare ulteriori immobili, destinati ad accogliere illegalmente studenti universitari.

9 9 I GIUDICI DI PRIMO GRADO HANNO PRONUNCIATO LA SENTENZA Dall Italia Mostro Cassibile, per Reali l ergastolo La Corte di Siracusa ha riconosciuto l uomo colpevole di sei delitti Per i giudici della Corte d'assise di Siracusa, Salvatore Raeli, è "il mostro di Cassibile": questa la sentenza della condanna al carcere a vita, emessa dopo oltre dodici ore di camera di consiglio. Giuseppe Raeli, 73 anni, riconosciuto autore di sei omicidi e due tentati omicidi, è stato anche condannato all'isolamento diurno per i primi due anni di reclusione, provvisionali per un totale di 120 mila euro e risarcimento alle parti civili da liquidare in separata sede. L'imputato, che si è sempre dichiarato innocente, era assente alla lettura del dispositivo fatto dal presidente della Corte Maria Spanto (a latere Stefania Scarlata). I suoi difensori, gli avvocati Giambattista Rizza, Stefano Rametta e Claudio Ziccone, hanno già preannunciato appello. Raeli è stato riconosciuto colpevole in primo grado degli omicidi di Antonio Bruni avvenuto il 21 novembre 1998, di Rosario Timponello Rizza (28 gennaio 1999), di Giuseppe Calvo (9 ottobre 2012), del duplice omicidio dei coniugi Sebastiano Tinè e Giuseppa Spadaro (31 luglio 2003), di Giuseppe Spada (18 agosto 2004), oltre che del tentato omicidio di Aurora Franzone (12 febbraio 2004) e di Giuseppe Leone (15 marzo 2009). Il pensionato è stato assolto per non aver commesso il fatto per il tentato omicidio di Orazio Cirasa (2 ottobre 1991), il tentato omicidio di Giuseppa Moneglia (20 ottobre 1991), il tentato duplice omicidio di Giovanni Basile ed Anna Cappello (11 novembre 1996), l'omicidio di Rosario Basile (13 agosto 1997), l'omicidio di Giovanni Ficara (25 aprile 2000), il tentato omicidio di Maria Callari (13 dicembre 2000) ed il successivo omicidio della stessa Maria Callari (21 dicembre 2000). La Corte ha dichiarato di non doversi procedere, per prescrizione, per detenzione del fucile in due occasioni. Secondo l'accusa - sostenuta in aula dai pm Antonio Nicastro e Claudia D'Alitto che avevano chiesto sei ergastoli, 69 anni di reclusione per i tentati omicidi e tre assoluzioni - tutte le vittime del serial killer avrebbero avuto con Raeli contrasti per interessi economici di varia natura. Il fucile calibro 12 con il quale sarebbero stati "firmati" i delitti non è mai stato trovato. c CASERTA Ristoratore coraggioso: serve solo prodotti della Terra dei Fuochi Una scelta coraggiosa: per il suo ristorante solo prodotti freschi provenienti dalla cosiddetta Terra dei Fuochi. Così Giuseppe Lanza, titolare di un ristorante di Marcianise, in provincia di Caserta, ha scelto di sostenere i piccoli produttori agricoli del Casertano e dell'area nord di Napoli. Un iniziativa intrapresa con lo scopo di abbattere i pregiudizi e la diffidenza verso la produzione agricola locale: Lanza ha stilato con Slow Food Campania, con i produttor i e con l'istituto Zooprof ilattico Sper imentale del Mezzogior no e la Facoltà di Agraria dell'università Federico II, un protocollo di analisi eccezionale sugli alimenti freschi che arrivano al ristorante tutti i giorni. Anche il web usato per garantire la massima trasparenza: tutto sarà pubblicato sul sito del ristorante. L'idea di lavorare con bravissimi agricoltori locali - spiega Lanza - nasce dall'esigenza di offrire prodotti freschi e creare filiere vir tuose che stabiliscano un' alleanza tra produttor i e consumatori, incentivando un'economia di prossimità che f avorisca la salvaguardia della buona agricoltura locale e del paesaggio agricolo. In questa Campania Felix - conclude - ci sono prodotti di eccellenza che ci invidiano nel mondo, non c'è solo la Terra dei Fuochi come molti vorrebbero farci credere.

10 10 Dall Italia PROSEGUE L INCHIESTA SULLE TRUFFE AI DANNI DELLA REGIONE CAMPANIA Vallo della Lucania: tre sindaci sotto accusa Le indagini sono portate avanti dal procuratore Giancarlo Grippo DOPO L OMICIDIO DI CESARE BRIN AVVENUTO NEL 1987 Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falsità ideologica in atti pubblici: questi sono i reati contestati dalla procura della Repubblica di Vallo della Lucania nei confronti del sindaco di Casal Velino, Domenico Giordano, del sindaco di Pollica, Stefano Pisani, e dell ex primo cittadino di San Mauro Cilento, Giuseppe Cilento. I tre amministratori, rispettivamente nelle vesti di presidente e di componenti dell Unione dei Comuni Velini, avrebbero ottenuto illecitamente dei fondi erogati dalla Regione Campania per l'associazionismo comunale. L Unione dei Comuni Velini, nata nel 2009 per l'esercizio in forma associata e coordinata di alcune funzioni e servizi, avrebbe ottenuto in maniera illecita 274mila euro di contributi regionali. Stando a quanto riportato nell inchiesta, coordinata dal procuratore capo della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania Giancarlo Grippo, i contributi sarebbero stati erogati dall anno di istituzione dell Unione nel 2009 fino al Risulta completamente estraneo alle indagini l ex sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso in un agguato il 5 settembre L'attività investigativa, svolta dai carabinieri della stazione di Pollica diretti dal maresciallo capo Lorenzo Brogna e supportato dai colleghi della Compagnia di Vallo della Lucania guidata dal capitano Alessandro Starace, riguarda l ottenimento illecito dei fondi regionali che, anziché essere utilizzati Domenico Giordano, Stefano Pisani e Giuseppe Cilento in forma associata dall unione comunale, sarebbero stati utilizzati singolarmente dai tre enti comunali. In particolare, i comuni di Casal Velino, Pollica e San Mauro hanno ottenuto 75mila euro quale contributo di attivazione, per poi ottenere 70mila euro nel 2010, 48mila euro nel 2011 e due contribuiti, rispettivamente di 39 e 42mil euro, nel I tre sindaci (Domenico Giordano, Stefano Pisani e l ex primo cittadino Giuseppe Cilento), ai quali la procura vallese contesta il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falsità ideologica in atti pubblici, avrebbero utilizzato i fondi, che la Regione eroga agli enti che si associano per lo svolgimento in sinergia di servizi, per l'adempimento di attività non rientranti nelle finalità dell Unione dei Comuni Velini. I servizi a cui si sono legate le indagini sono gli asili nido, la gestione beni del patrimonio immobiliare, del polo catastale, dei siti e cartografia, anagrafe e statistica, trasporto scolastico. La Regione eroga per lo svolgimento di tali funzioni in forma associata dei contributi che i comuni di Casal Velino, Pollica e San Mauro Cilento hanno ricevuto a scaglioni tra il 2009 ed il Tra i progetti più importati portati avanti negli anni dall Unione dei Comuni Velini rientra quello relativo alla realizzazione di un sistema di videosorveglianza integrato da realizzare nei territori di Casal Velino, Pollica e San Mauro Cilento. Ora, però arriva quest inchiesta che getta delle ombre sull operato dei tre amministratori accusati di aver ottenuto illecitamente attraverso l Unione dei Comuni Velini quasi trecentomila euro di contributi regionali dal 2009 al Gigliola Guerinoni è libera La donna ha scontato 26 anni di carcere La decisione è stata presa: Gigliola Guerinoni, 69 anni, è stata definitivamente rilasciata, torna libera. La donna, nota come la Mantide di Cairo Montenotte, ha già scontato 26 anni di carcere per aver ucciso il suo amante Cesare Brin, nell'agosto del Oggi però, secondo il magistrato di sorveglianza di Roma, non sarebbe più d ritenersi socialmente pericolosa e per questo le è stata revocata la misura di sicurezza della libertà vigilata. Una conclusione che si avvertiva nell aria: già a marzo la pena era stata dichiarata estinta, mentre da oggi invece cessano di avere effetto le pene accessorie. Oggi la Guerinoni presta servizio come stiratrice in un convento di suore in zona piazza Navona. Stando a quanto dichiarato dal tribunale la donna "ha compiuto un significativo processo di riabilitazione dapprima in stato di detenzione, partecipando attivamente a tutte le opportunità trattamentali, e successivamente in ambito esterno a seguito della concessione della misura di affidamento in prova, conclusosi positivamente". Secondo l'ordinanza di estinzione della pena detentiva del tribunale di sorveglianza di Roma del 29 ottobre si legge nella motivazione del provvedimento - la condannata si è dedicata con continuità al proprio lavoro ed ha dimostrato l'intento di raggiungere obiettivi leciti e socialmente condivisi. Deve pertanto ritenersi che la condannata ha aderito al progetto rieducativo e completato il percorso di reinserimento sociale.

11 11 Dall Italia VENERDÌ NERO PER WIND ED INFOSTRADA In tilt la rete: un italiano su quattro isolato dal mondo Utenti infuriati perché senza connessione a telefono e internet, le scuse del gestore non bastano Per Wind ed Infostrada la giornata di ieri è da dimenticare, i loro servizi in Italia sono andati completamente in tilt. Un vero e proprio venerdì 13 nero: basti pensare che nelle ultime ore anche Fastweb (e pare anche Tre Italia) ha avuto seri problemi di linea. A farne le spese in particolar modo le connessioni dati ma anche le normali telefonate vocali. Moltissime le persone che hanno difficoltà a connettersi alla rete, ad avere problemi anche molti siti dello stesso gestore. Il down sul web sembra sia verificato già dal giorno prima, ma il vero stacco della spina per collegarsi ad internet è avvenuto verso le 11 della mattino seguente. Clienti furibondi, perché rimasti isolati dal mondo, hanno preso d assalto la pagina di Wind su Twitter, dato che non potevano infierire direttamente sugli operatori e chiamare l'assistenza, il 155, in quanto le linee sono state intasate dalle continue chiamate. Segnalazioni di assenza di connessione sono arrivati da Napoli, Modena, Milano, Vicenza, Vigevano, Roma, Palermo, Ferrara. Non si conoscono ancora le ragioni del disservizio e soprattutto le cause. «Riscontriamo difficoltà di accesso ad Internet da fisso e da mobile. Stiamo lavorando per risolvere il problema. Ci scusiamo per il disagio». Con queste sintetiche parole, l azienda di telefonia ha comunicato il crash della sua rete internet mobile, cui sono abbonati il 24,3% degli italiani, dati al 31 marzo. Tutto bloccato web e rete telefonica. Su internet ovviamente si sono susseguiti a raffica i commenti negativi, tanto che la ricerca #infostrada è stata, nella giornata di ieri, in terza posizione tra i top trend di Twitter. Su blog e siti specialistici, da tutt Italia aumentano le lamentele, di chi senza un motivo si è ritrovato completamente isolato. Ci sono state difficoltà anche per chiamare. E le attese al numero verde sono state infinite. In tilt anche la posta elettronica di Libero. Verso metà mattinata è arrivato tweet di scuse dell account ufficiale di Wind (@winditalia): «Abbiamo ancora difficoltà generalizzate sulla rete: i nostri tecnici sono a lavoro. Comprendiamo e ci scusiamo per il grosso disagio». Wind ha comunicato, inoltre, che «l anomalia riscontrata sulla rete fissa e mobile e in via di risoluzione definitiva». Questo quanto si legge in una nota. «Permangono alcune difficoltà, che l azienda sta risolvendo, in isolate aree geografiche, ha precisato Wind. «Sono in corso di verifica le cause che hanno determinato questa eccezionale anomalia». Ma nonostante i chiarimenti e le scuse di Wind, gli utenti hanno continuato ad inveire contro il disservizio minacciando di andare da un altro gestore. Finalmente nel pomeriggio il problema è stato risolto nella maggior parte del Paese. Una vera giornata sfortunata, considerando che ormai la dipendenza dai canali di comunicazione personali è diventata così capillare da mandare davvero in crisi gli utenti. Chantal Capasso PUGLIA Maxi sequestro di marijuana Nascosta su un motoscafo Si tratta di oltre una tonnellata di marijuana quella sequestrata nelle scorse ore sulle coste pugliesi. Sul mercato avrebbe fruttato 10 milioni di euro. Le sostanze illegali venivano trasportate su un motoscafo verso le coste italiane. E' questa la scoperta fatta dagli agenti della squadra mobile di Foggia e della guardia di finanza di Bari che hanno arrestato i due scafisti, un albanese 24enne e un italiano 45enne di Manfredonia. Il motoscafo, lungo 10 metri, è stato fermato 30 miglia a largo delle coste di Bari: nascosti al suo interno chili di marijuana. L'imbarcazione, con due potenti motori da 270 cavalli, all'avvicinarsi delle motovedette L imbarcazione della finanza ha tentato una manovra di fuga, resa vana dal rapido affiancamento e fermo operato dalle unità navali di polizia. Dopo la cattura, gli scafisti, il mezzo e l'ingente carico di droga sono stati condotti presso gli ormeggi della stazione navale della guardia di finanza di Bari. NAPOLI Ammazza il vicino: volume della tv troppo alto CASERTA-MARCIANISE Operaio cade da 8 metri e muore, in corso le indagini TRAGEDIA IN MONTAGNA Giovane escursionista trovato senza vita sul Pelvo d Elva Tragedia nel napoletano. Scoppia l ennesima lite col vicino di casa e viene ucciso con cinque colpi di pistola. Il motivo: il volume della tv troppo alto. Autore dell agghiacciante delitto è un pensionato di 64 anni, Giovanni Chianese, di Villaricca, nella provincia di Napoli. Mentre la vittima si chiamava Davide Elia Miccio, 29 anni, ucciso in un vero e proprio agguato ieri sera. Il 64enne, reo confesso ha raccontato agli inquirenti di aver aspettato il fastidioso vicino di casa nella strada che di solito percorreva per tornare a casa. L'arma del delitto è una pistola calibro 7,65 regolarmente detenuta dall omicida. Dopo aver freddato il 29enne, Chianese si è nascosto in un terreno di sua proprietà, dove è stato rintracciato dai carabinieri. Una volta condotto in caserma, l'uomo ha confessato affermando di aver perso la lucidità e che era infuriato. L omicida, dopo l'ennesima lite ha preso la pistola in suo possesso ed è andato sul corso Europa, strada che solitamente la vittima percorreva per tornare a casa. Non appena l'ha visto passare a bordo della sua Peugeot 307 ha sparato cinque colpi dal marciapiede, tutti andati a segno. Davide Elia Miccio è stato raggiunto al petto, alle gambe e al braccio dai proiettili. E' morto all'ospedale di Giugliano in Campania. Ch.C. ICarabinieri della Stazione di Marcianise, hanno attivato un indagine collegato al decesso di un italiano di 54 anni avvenuto nella tarda serata di ieri presso l'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta dove era stato portato, già in condizioni critiche a seguito di una caduta accidentale verificatasi all'interno di uno stabilimento della zona industriale di Marcianise. Dalle prime attività investigative è stato accertato che l'uomo non era regolarmente assunto, ma era stato posto in mobilitá agli inizi dell'anno corrente per conto dell'azienda dove è avvenuto l'incidente. Dalle stando alle ricostruzioni di quanto accaduto sembrerebbe che l'uomo sia precipitato nel vuoto da un'altezza non inferiore agli 8 metri. Ulteriori accertamenti e sopralluoghi saranno svolti per ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente. Sul posto oltre agli uomini dell Arma di Marcianise si sono recati gli ispettori del Servizio Prevenzione e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro della ASL di Caserta. L inchiesta è coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Al momento lo Stabilimento dove si è verificato l'incidente è stato posto sotto sequestro. Ch.C. Ieri mattina la triste scoperta. Dopo due giorni di ricerche, le squadre del Soccorso alpino della Valle Maira, della Valle Varaita e della Guardia di Finanza alla base del Pelvo d Elva, hanno trovato il corpo senza vita di Andrea Revelli, 34 anni, di Saluzzo (Cuneo). La vittima, un giovane esperto alpinista, aveva affrontato la salita da solo e sarebbe caduto nella fase di discesa dalla cima, con ogni probabilità scivolando lungo un ripido nevaio sul alla base del quale, sul versante della Valle Maira è stato ritrovato il corpo. Questa sembrerebbe la dinamica dell incidente per gli inquirenti. Il giorno prima Ravelli, infermiere al Pronto soccorso all ospedale di Savigliano, non si era recato sul posto di lavoro, dopo aver usufruito del suo giorno di riposo infrasettimanale, durante il quale aveva approfittato per fare l escursione. Era così scattato l allarme. Dopo averlo cercato in casa, ma senza trovarlo, hanno provato a localizzare il suo cellulare, che però aveva lasciato sulla sua auto, nel punto in cui aveva iniziato a salire a piedi, dal Colle di Gilba. Ch.C.

12 12 Cultura IL LIBRO DI TIM PARKS, EDITO DA BOMPIANI, DOPO PIÙ DI DIECI ANNI DALLA PRIMA USCITA È DI NUOVO UN SUCCESSO L Italia attraverso il calcio, la pazza fede di un inglese Viaggio lungo lo Stivale al seguito dei tifosi di una delle curve più odiate ed amate del Paese di Cristina Di Giorgi Ho tenuto segreta per anni la mia ossessione per il calcio e il mio tifo sfegatato per l Hellas Verona sugli spalti del Bentegodi scrive Tim Parks ma alla fine mi sono arreso e ho deciso di abbandonarmi all incanto e vedere dove mi avrebbe condotto. E con questo spirito che l autore, un inglese trapiantato in Italia, ha seguito dall interno, per un anno intero, la vita e le emozioni (calcistiche e non solo) di una delle curve più odiate ed amate d Italia: quella dell Hellas. Un viaggio che, tra partite in casa e trasferte, diventa un racconto non solo delle avventure dei tifosi, ma anche della vita dell intero Paese. Nulla di quanto io abbia mai scritto si è rivelato più diverso dalle aspettative, più divertente, complicato, imprevisto e soprattutto eccitante dice ancora l autore descrivendo la sua esperienza: una stagione di partite e trasferte, vissute al fianco dei Butei (così si chiamano tra loro i tifosi gialloblu) in vagoni fatiscenti tra cori e slogan, insieme ai calciatori in aereo, soffrendo sugli spalti o realizzando interviste. Stufo di vergognarsi del suo tifo sfrenato sugli spalti del Bentegodi di Verona si legge nella quarta di copertina - Tim Parks si butta nella mischia e segue l'hellas andata e ritorno, in casa e in trasferta, nel bene e nel male, per tutte le gioie e le angosce di una lunghissima stagione. In un anno in cui in Italia accade di tutto. E in cui, come al solito, i tifosi del Verona sono accusati di razzismi e di volgarità di ogni genere. Un nocciolo duro, quello dei Butei, ironico e acuto, che brilla di una irresistibile bellezza familiare che sembra quasi stonare con l ipocrisia buonista del resto del mondo. Ed ecco allora che dalle pagine di Tim Sparks emergono aneddoti divertentissimi, insieme ai quali, con un ritmo narrativo molto coinvolgente, viene raccontata anche l Italia non calcistica: trentaquattro capitoli da leggere fuori dal tempo, con un altro tempo scrive Tommaso Lorenzini su Libero perché quello che scandisce la vita di un tifoso scorre su lancette diverse: i 90 minuti di una partita, i giorni che mancano alla prossima. Una riflessione sullo spazio mentale occupato dal dio pallone quindi, ma anche sul carattere italiano e sui motivi che spingono ad investire tante emozioni nel calcio. In un mondo globalizzato, dove religione e idealismo politico paiono più pericolosi che consolanti, il calcio scrive ancora Sparks offre un modo nuovo e ferocemente ironico per formare una comunità e ricollegarci al sentimento del sacro. Quando ho cominciato a scrivere questo libro ero fermamente convinto che doveva trascendere sia lo sport che la cronaca. Perciò voi che non sapete nulla di calcio, e non volete saperlo, voi là fuori che forse disprezzate quelli di noi che sono sensibili a questo incanto, fate attenzione: vi ho sempre tenuti ben presenti alle mente mentre scrivevo il mio libro. Provate qualche pagina prima di decidere. Ma in guardia! Se vi lasciate ammaliare conclude - non ne verrete più fuori. IL CORPO ELETTORALE DELLO STORICO RICONOSCIMENTO HA OPERATO UNA SELEZIONE TRA DODICI CANDIDATI Premio Strega 2014: ecco i nomi dei cinque finalisti In pole position Giuseppe Catozzella, con Non dirmi che hai paura : una storia di sport e riscatto ambientata in Somalia NOVITÀ PER RAGAZZI IN LIBRERIA: IL PRIMO CAPITOLO DELLA NUOVA SAGA DI LICIA TROISI Le avventure di due adolescenti in un mondo fantastico e misterioso Angeli della Morte, sedute spiritiche e pericoli in oltre trecento pagine destinate ad appassionare i lettori La curiosità e l interesse di lettori ed addetti ai lavori è stata finalmente soddisfatta: sono infatti stati in questi giorni resi noti i nomi dei cinque finalisti 2014 del prestigioso Premio Strega, che da quasi settant anni costituisce uno dei riconoscimenti più prestigiosi della cultura italiana. A conclusione dell appuntamento che ha riunito a Casa Bellonci il gruppo degli elettori del premio, Walter Siti (vincitore dell edizione 2013) e Tullio De Mauro, presidente della Fondazione Bellonci, hanno annunciato ufficialmente la cinquina più votata dai 460 aventi diritto ad esprimere la propria preferenza (il corpo elettorale è composto dai votanti storici del premio più 60 elettori selezionati da librerie indipendenti e 15 voti collettivi espressi da scuole, università ed istituti italiani di Cultura all estero). A contendersi la vittoria dell edizione di quest anno saranno Giuseppe Catozzella con Non dirmi che hai paura, Antonio Scurati con Il padre infedele, Francesco Piccolo con Il desiderio di essere come tutti, Francesco Pecoraro con La vita in tempo di pace e Antonella Cilento con Lisario o il piacere infinito delle donne. In testa alla classifica, con 57 preferenze e la conferma di gradimento del popolo del web, c è Giuseppe Catozzella, con un romanzo dedicato alla vita di una ragazza di Mogadiscio consacrata alla corsa, che vede nello sport uno strumento per riscattare il suo paese. Il rush finale che porterà alla proclamazione del vincitore vedrà i cinque finalisti impegnati in numerosi incontri con i lettori, organizzati all interno dei calendari di festival letterari e librari. Si comincia con il 14 giugno a Perugia (Umbria Libri), per poi passare ad Avellino il 18 giugno, dove gli autori saranno presenti ad Aspettando Giffoni. Dal 24 al 27 giugno, ospiti dell Istituto Italiano di Cultura, i finalisti saranno a Vilnius, per poi tornare in Italia, in particolare a Viterbo, per il festival Caffeina cultura (30 giugno). Ed infine, finalmente, la finalissima, prevista per giovedì 3 luglio nel Ninfeo di Villa Giulia a Roma. Nel corso della serata, che inizierà alle 21, si svolgerà una seconda votazione, il cui spoglio delle schede potrà essere seguito in diretta Tv su Rai Tre. Terminata la conta delle schede, registrata sulla storica lavagna presente ad ogni finale del Premio, verrà proclamato il vincitore CdG Un adolescente metallara che ama vestirsi in modo estremo ed un ragazzo che vive in un palazzo di periferia a Roma: sono Pam e Sam, i due protagonisti di Pandora, il nuovo libro di Licia Troisi appena uscito per la Mondadori (350 pagine, euro 17). I due ragazzi non si conoscono si legge nella quarta di copertina ma i loro destini collidono la notte di Halloween, quando un antico rito si compie: durante una seduta spiritica, Pam apre un misterioso scrigno proveniente dall antico Egitto, da cui si sprigionano gli Angeli della Morte, sei demoni che si impossessano di corpi umani seminando terrore nel mondo. Ad affrontarli, i due giovani protagonisti, che viaggeranno in mondi paralleli e affronteranno avventure e pericoli. Già al lavoro sui successivi capitoli di una serie che si preannuncia piuttosto lunga (si parla di almeno sei volumi), la scrittrice ha raccontato in un intervista a Liberiamo.it che lo spunto per Pandora le è venuto dall unione di alcune idee su cui stava riflettendo da tempo, unite alla voglia di narrare un personaggio un po eccentrico: una caratteristica che appartiene al mio carattere. Nota agli appassionati del genere fantasy e autrice di best sellers come quelli ambientati nel Mondo Emerso, la Troisi ha iniziato a scrivere libri giovanissima e, in questa sua ultima fatica, ha dato vita ad un personaggio femminile che esce dai canoni della donna veicolata dai media: Quando ho iniziato a raccontare eroine non avevo intenti precisi ha spiegato ma crescendo ho preso maggiore consapevolezza. Mi piacerebbe che l idea che passasse dalla lettura dei miei libri fosse che l essere donna non è un limite ma una ricchezza. E la sua nuova eroina Pam sembra essere, su questa linea, destinata ad appassionare il mondo delle giovani lettrici e non solo. CdG