Condividete con gli altri le vostre esperienze e curate che i membri del vostro staff condividano le esperienze con ciascun altro.

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Fausta Gioia
7 anni fa
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2 Condividete con gli altri le vostre esperienze e curate che i membri del vostro staff condividano le esperienze con ciascun altro. Parlate di quello che avete provato quando vi siete sentiti in burnout. State a sentire cosa dicono gli altri che una volta o l altra sono stati in burnout. In questo modo potete acquisire la capacità di prevenire il vostro burnout. (Freudenberg,1974)

3 Il gruppo fornisce sostegno primario ai suoi membri ovvero un sostegno di tipo affettivo, dato dall appartenenza stessa al gruppo.

4 Il gruppo è lo strumento che consente di venire a capo dell ignoranza pluralistica cioè dell idea che i miei sentimenti e i miei guai sono unici. Esso permette di tollerare meglio i sentimenti di dolore, sconcerto e impotenza e rende possibile, attraverso il confronto tra i membri, di ridurre ambiguità e conflitto e di rinforzare il senso di competenza.

5 Il gruppo può essere il luogo in cui adoperare uno strumento fondamentale per contrastare stress e burnout: l elaborazione. Il Burnout, infatti, può essere inteso anche come sottoprodotto di un ambiente che fa continue richieste all operatore senza consentire il bilancio delle esperienze

6 In altre parole: il burnout è più probabile in contesti lavorativi in cui: Prevale l agire; È insufficiente o assente la dimensione della riflessione sull operato (formalizzata in tempi e spazi adeguati); Risultano favorite soluzioni individualistiche ai problemi di lavoro.

7 Pertanto sarebbe auspicabile che il calendario dell orario di lavoro prevedesse periodiche riunioni d equipe.

8 IL DEBRIEFING: DEFINIZIONE Il Debriefing, che letteralmente sta per stendere rapporto dopo una missione di ciò che è stato fatto è un intervento psicologicoclinico strutturato e di gruppo, condotto da uno psicologo esperto di situazioni di emergenza, che si tiene a seguito di un avvenimento potenzialmente traumatico, allo scopo di eliminare o alleviare le conseguenze emotive spesso generate da questo tipo di esperienze.

9 Spesso il personale curante si trova a vivere situazioni critiche (la morte dei pazienti, urgenze delicate o inaspettate ) o particolari che, seppure non siano potenzialmente traumatiche, hanno una ripercussione sull equilibrio psichico del soggetto.

10 Si distinguono due tipi di debriefing: Ø DEBRIEFING POST TRAUMATICO Ø DEBRIEFING TECNICO

11 DEBRIEFING POST TRAUMATICO INDIVIDUALE: viene effettuato ad un unica persona che ha vissuto un trauma da un unico debriefer DI GRUPPO: viene effettuato ad un equipe o ad un gruppo di persone che hanno subito un trauma psicologico o hanno vissuto una situazione (es. professionale) fuori dalla norma

12 STRUTTURA (Mitchell) Il debriefing post-traumatico si sviluppa come dialogo strutturato e si articola in 7 fasi che portano dalla cognizione dei fatti all analisi delle emozioni per poi rianalizzare il livello cognitivo dell evento.

14 FASE 1: INTRODUZIONE Presentare il d. e il suo scopo che è quello di agevolare l elaborazione delle idee e delle emozioni così da integrare il vissuto personale nella vita quotidiana; Instaurare un clima di confidenzialità, fiducia reciproca e agevolare l apertura al dialogo; Definire il ruolo del debriefer.

15 FASE 2: FATTI- COGNIZIONE Racconto dell evento, di ciò che si è visto e che si è fatto a livello puramente cognitivo; Ricostruzione dettagliata dell evento escludendo la sfera emozionale.

16 FASE 3: PENSIERI Passaggio graduale e guidato dal piano cognitivo a quello emotivo; Ogni membro del gruppo viene sollecitato a fare una valutazione individuale sull intervento sulla base dei suoi valori, delle norme e delle regole, che sono stati rispettati/lesi durante il trauma.

17 FASE 4: EMOZIONI Si chiede ad ogni partecipante di esprimere pensieri, le sensazioni e i sentimenti che hanno caratterizzato l evento. (L evento peggiore è per ognuno diverso e legato a sentimenti individuali) Le emozioni più ricorrenti che una persona traumatizzata prova sono: collera, tristezza, paura, vergogna, impotenza, disgusto, rabbia, frustrazione, paralisi, panico.

18 FASE 5: INFORMAZIONI SUI SINTOMI NORMALI E IL COPING Integrazione delle reazioni successive al trauma nella vita quotidiana al fine di agevolare la ripresa della normalità attraverso l uso di risorse personali, di gruppo e sociali. Senso della coerenza di Antonowsky (1986): se un lavoratore è in grado di comprendere le condizioni alle quali è stato o sarà esposto e il perché, se può fare qualcosa al riguardo e riesce a trovare un senso nell esperienza, gli esiti saranno salutogeni invece che patogeni Gestione dello stress

19 FASE 6: TROVARE UN RITO DI PASSAGGIO Dopo aver ricostruito la storia dell evento traumatico, averle dato un senso e aver rielaborato e ricostruito le emozioni, il gruppo viene invitato a scegliere un rito, un segno comune di congedo e di conclusione del lutto.

20 FASE 7: CHIUSURA Restituzione di ciò che è emerso Follow up dopo 4-6 settimane

21 IL DEBRIEFING TECNICO Viene eseguito dopo ogni intervento o situazione tecnicamente impegnativa e vi devono prendere parte tutti i membri dell equipe; È un momento di formazione in cui si ricostruisce passo dopo passo l intervento e la cura del paziente, si ricercano i lati positivi e negativi della situazione, proponendo soluzioni alternative ad eventuali problemi partici e tecnici riscontrati; Il risultato è una crescita professionale singola e di gruppo.

22 GRAZIE PER L ATTENZIONE!

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