UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA In collaborazione con TU DRESDEN Corso di laurea in Tecnologie Forestali e Ambientali

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA In collaborazione con TU DRESDEN Corso di laurea in Tecnologie Forestali e Ambientali"

Transcript

1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA In collaborazione con TU DRESDEN Corso di laurea in Tecnologie Forestali e Ambientali Untersuchung zu Monitoringmethoden für Baummarder und Iltis Indagine sui metodi di monitoraggio per la martora e la puzzola Relatore Prof. Ramanzin Maurizio Correlatore Dott. Stier Norman Laureanda Federica Lazzeri Matricola n ANNO ACCADEMICO

2 More than 100 years ago, the pioneering remote photographer Carl Georg Schillings recognized the effect of the modern world on its wild inhabitants. In passages that seem prescient, Schillings bemoaned the destruction of native fauna and flora, and observed that Civilized man will destroy all that appears to him harmful or valueless, and will try to preserve only those animals and plants which he deems useful or ornamental (Schillings 1905). He placed his photography and specimen collecting in the explicit context of increasing the pleasure and education of young and old (Schillings 1905). I am confident that technological advances in remote photography will continue, at least in part as a spinoff from security concerns. I hope that developments in the field of remote wildlife photography continue to satisfy and pique human curiosity, increase scientific understanding, and promote the conservation of wild species and their habitats. (Extract form A History of camera trapping Thomas E. Kucera and Reginald H. Barrett, Part of Camera Traps in Animal Ecology Methods and Analyse Allan F. O Connell, James D. Nichols and K. Ullas Karanth) 1

3 Introduzione 1. Introduzione Retroscena Area di ricerca Localizzazione geografica Clima Assetto dell ambiente naturale Fauna Materiali e metodi Fototrappole Confronto fra i modelli di fototrappola Configurazione del sistema di monitoraggio Scelta dei siti di cattura delle immagini Tecnico delle apparecchiature Periodo d indagine Analisi dei dati delle fototrappole Risultati Valutazione dell efficacia Errori di scatto Fallimenti delle fototrappole Percentuale di cattura delle diverse specie Percentuale di attivazione nelle diverse foto trappole

4 4.6 Frequenze di rilevamento delle specie appartenenti ai generi Martes e Mustela Frequenze di rilevamento contemporaneo su tutte le apparecchiature Frequenze di rilevamento: confronto tra le 3 fototrappole Eventi incompleti (parziali) registrati in diverse specie animali Frequenza di rilevamento delle fototrappole in relazione alla distanza Confronto della qualità delle immagini (foto giorno e notte) Discussione Discussione sul metodo Discussione sui risultati Altri metodi per stimare la densità di mustelidi Conclusione Riassunto Riferimenti Elenco delle immagini Elenco delle tabelle Elenco delle abbreviazioni Literaturverzeichnis / Bibliografia Internetquellen / fonti internet Ringraziamenti Dichiarazione

5 1. Introduzione 1.1 Retroscena Martore e puzzole sono specie della direttiva Fauna-Flora-Habitat (FFH allegato V), che possono essere cacciate. Le specie selvatiche che appartengono a tale direttiva Habitat (direttiva 92/43/CEE del Consiglio di maggio del 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e della fauna e della flora selvatica) dovrebbero essere tutelate per garantirne la conservazione. Sia la martora che la puzzola appartengono alla famiglia dei mustelidi, i quali, secondo la definizione di HESPLER (1999), vengono descritti come una famiglia "principalmente crepuscolare e notturna, che risiede nelle grandi foreste e che evita gli insediamenti umani". Per questo motivo, entrambe le specie sono difficili da rilevare e quindi "l attuale conoscenza sulla presenza e la densità di queste specie in molte parti dell'europa centrale è carente o si basa su dati poco certi o poco attendibili" (Lang et al., 2011). Per i motivi sopra citati si pone la necessità di provare quale sia lo stato di conservazione delle popolazioni mediante un monitoraggio estensivo che sia in grado di determinarne la densità, affinché sia possibile chiarire la questione riguardante la caccia di tali animali. Come metodo che presenti un costo abbordabile per eseguire una stima quantitativa di una popolazione di predatori che vive segretamente, viene offerto l'uso di fototrappole e la valutazione delle immagini mediante la metodologia nota come sight/resight (LAAS, 2002). Lo scopo per il conseguimento di questo lavoro è di verificare e valutare metodi per il monitoraggio di martore e puzzole. Su iniziativa dell ufficio per la caccia e dell'associazione tedesca Landesjagdverband Schleswig-Holstein da maggio 2011 a dicembre 2013 verrà condotto un progetto di ricerca presso le Università di Kiel e Dresda. L'obiettivo principale del progetto è la ricerca di una metodologia attuabile e conveniente, in grado di raccogliere dati su una vasta area per determinare la presenza ovvero la densità di popolazione di martore e puzzole. Nel presente studio è stata eseguita una valutazione dell'efficacia dei diversi tipi di fototrappole, mettendo a confronto le foto scattate dalle fototrappole con le immagini registrate da una telecamera in funzione tutto il giorno. L'obiettivo di questo lavoro era essenzialmente quello di valutare diversi tipi di fototrappole e determinarne la probabilità di errore con cui vengono catturati i diversi animali al passaggio 7

6 davanti alle fotocellule, da cui poi emerge l efficacia con cui può essere eseguita una valutazione di densità di piccoli mammiferi (nel nostro caso, martora e puzzola). A partire dagli ultimi due decenni sono state sviluppate nuove tecniche, che possono essere definite tecniche non invasive, al fine di esaminare la fauna nel suo habitat naturale. All interno di queste metodologie troviamo il monitoraggio mediante fototrappole, il quale è un metodo particolarmente adatto all'osservazione di specie differenti, presenti con una densità limitata e difficilmente catturabili. Negli ultimi anni, l'uso di trappole fotografiche nello studio di animali selvatici ha senza dubbio migliorato la nostra comprensione delle loro relazioni ecologiche, e, più recentemente, la dinamica delle popolazioni (O CONNELL, et al., 2011). Con questa tecnica è possibile utilizzare un metodo di monitoraggio non invasivo, con il quale s interviene appena nella vita degli animali, a differenza di quanto avviene nella radio-telemetria, che richiede una cattura dal vivo. L utilizzo di trappole fotografiche nell ecologia della fauna selvatica può essere visto come un percorso lungo un gradiente evolutivo. Esso partì dalla ricerca di base dove in principio l'obiettivo era di documentare la presenza di una specie (GILBERT, et al., 2008), passando all'utilizzo di immagini fotografiche come base per lo sviluppo di modelli statistici per documentare lo status della popolazione (ricchezza, densità) (KARANTH & NICHOLS, 1998) fino ad arrivare allo studio della dinamica delle popolazioni (KARANTH, et al., 2006). I metodi per il rilevamento di animali per mezzo di documentazioni video, in assenza ricercatori sul posto, sono stati utilizzati per decenni nella ricerca ecologica, ma è solo nei primi anni del 1990 che l'utilizzo di trappole fotografiche ha aumentato di molto la conoscenza del mondo animale (SWAN, et al., 2011). 9

7 2. Area di ricerca 2.1 Localizzazione geografica L area di ricerca del presente studio si trova nella regione Mecklenburg-Vorpommern (regione nord-orientale della Germania), in particolare nella zona Ludwigslust del distretto Schildfeld, il quale è rappresentativo circa i paesaggi della parte orientale della Germania. Il distretto Schildfeld è situato nel sud-ovest di Mecklenburg-Vorpommern e presenta una copertura forestale di circa il 22% sul totale della regione. Il Servizio Forestale gestisce una superficie di ettari (MINISTERO DELL'ALIMENTAZIONE,DELL'AGRICOLTURA,SILVICOLTURA E PESCA DI MECKLENBURG-VORPOMMERN 1999). Per l'installazione delle fototrappole sono state selezionate due postazioni che si trovano nella foresta Camin (coordinate 53,47 N, 10,97 E) (Geoco.org). Questa zona boschiva si trova vicino a Zarrentin Figura 1: Localizzazione geografica dell area di studio in Mecklenburg-Vorpommern (Internet 4) Figura 2: Foto satellitari della foresta Camin (Internet 3, modificato) 11

8 2.2 Clima L'area di ricerca si trova in una zona di transizione tra clima subatlantico e subcontinentale, della quale l area più vasta è soggetta a un'influenza continentale. L'apporto medio di precipitazioni annuali in questo settore corrisponde a 680 mm; la temperatura media annua dell'aria è 8.2 C e la variazione di temperatura nel corso dell anno, secondo il Servizio meteorologico tedesco (DWD), è di circa 17,6 C. La sottostante figura 3 mostra le precipitazioni (in blu) e le variazioni di temperatura (in rosso) nella regione Mecklenburg-Vorpommern da agosto 2009 ad agosto La variazione mensile dei valori medi si basa sulla media a lungo termine del periodo di riferimento internazionale del clima tra (MINISTERO DELL 'AGRICOLTURA, TUTELA DELL'AMBIENTE E DEI CONSUMATORI NELLA REGIONE MECKLENBURG-VORPOMMERN, 2011) Figura 3: Deviazione delle precipitazioni e delle temperature dalla media di lungo periodo nella regione Mecklenburg-Vorpommern, (Internet 5) 13

9 2.3 Assetto dell ambiente naturale L'area di studio è situata nella parte sud-ovest di Mecklenburg. Il paesaggio di questa regione è dominato dall agricoltura e ciò comporta la limitazione della superficie forestale al 23,3% dell area. Mecklenburg-Vorpommern confrontata con la superficie forestale nazionale, risulta essere, a livello boschivo, piuttosto povera. Statisticamente, però, pro capite si ha un'area forestale di km 2 (media nazionale km ², MINISTERO DELL 'AGRICOLTURA, AMBIENTE E TUTELA DEI CONSUMATORI MECKLENBURG-VORPOMMERN, 2011). All'interno dell'area vi sono circa ettari di foreste, che costituiscono il 28% della superficie della vasta area. Le foreste naturali della regione sono prevalentemente costituite da querco-faggeti; nelle umide foreste di pianura invece troviamo ontaneti e su suoli sabbiosi poveri vegetano boschi di betulle e pinete. In queste foreste, ora soggette a una forte influenza antropica, il pino (Pinus sylvestris L.) domina con una percentuale di superficie del 51,6%. Al secondo posto, con il 9,4%, troviamo varie querce (Quercus spp.) Poi, secondo l'ordine decrescente si ha il faggio (Fagus sylvatica L.) e l abete (Picea spp.). (LANDESFORST MECKLENBURG-VORPOMMERN, 2011) Composizione arborea PINO 52% ABETE 6% ALTRE CONIFERE 8% FAGGIO 7% ALTRE LATIFOGLIE 18% QUERCIA 9% Figura 4: Distribuzione relativa delle specie arboree nella regione Mecklenburg-Vorpommern. 15

10 2.4 Fauna Mecklenburg-Vorpommern, con le sue ampie zone naturali non popolate, offre un habitat ideale per le specie animali selvatiche. Da un lato queste rappresentano una grande ricchezza per il paesaggio; dall'altro però, le popolazioni eccessivamente abbondanti di alcune specie di fauna selvatica possono causare danni e inoltre non risultano, in alcuni casi, compatibili con gli utili provenienti dall'agricoltura e dalla selvicoltura. Un totale di 75 delle 98 specie di mammiferi presenti in Germania vivono in questa regione, nelle cui foreste trovano l habitat cervi, daini, caprioli, cinghiali e sono occasionalmente presenti mufloni (MINISTERO DELL`AMBIENTE MECKLENBURG- VORPOMMERN 2003 ). Le due specie forestali maggiormente presenti sul territorio sono caprioli e cinghiali, i quali sono presenti su tutta la superficie del distretto forestale. Cervi e daini, invece, ne occupano il 75%. Il muflone, al contrario, si trova solo su piccoli habitat (CORPO FORESTALE NAZIONALE, MECKLENBURG-VORPOMMERN, 2011). Di fatto, questa specie non è presente nella nostra area di studio. Oltre a queste specie di grossa taglia, si trovano mammiferi predatori come la martora, faina, puzzole, procioni, tassi e volpi. 17

11 3. Materiali e metodi 3.1 Fototrappole Il termine fototrappola si riferisce a una telecamera con un dispositivo che scatta automaticamente immagini quando nel raggio di azione del sensore subentrano una o più fonti di calore, come animali o persone di passaggio. La maggior parte dei modelli può essere attivato da un sensore a infrarossi passivo. Questo tipo di sensore è sensibile alla variazione di radiazione termica. Ciò significa che le telecamere rilevano la temperatura dell'ambiente come uno stato "normale" e notano quando un oggetto con temperature diversa si muove nell area di azione del sensore. La luce diretta del sole può anch essa causare lo scatto, nel momento in cui la terra nella zona di rilevamento si riscalda e provoca un aumento delle onde convettive. Anche il vento, muovendo vegetazione che si trova in zona sensore, può causare un improvvisa luce solare diretta sull apparecchio e dunque l attivazione dello stesso. Le fototrappole dovrebbero quindi, nei limiti del possibile, essere orientate a nord, al fine di evitare l illuminazione diretta (LANG et al., 2011). Tutte le telecamere sono in grado di rilevare un oggetto solo quando esso si trova nella sua "banda di rilevamento". Come si può vedere nella figura seguente (Fig. 5), i due animali, sull'estrema destra e al centro, farebbe scattare la foto. Il cervo sulla sinistra, al contrario, non fa scattare la macchina fotografica perché è troppo lontano e non si trova in alcun settore (banda rossa). Figura 5: "Banda di rilevamento" del modello Reconyx (Internet 6). 19

12 3.2 Confronto fra i modelli di fototrappola Per la valutazione sull idoneità delle fototrappole sono stati selezionati tre differenti modelli che, utilizzati fino ad ora in diversi progetti di ricerca, hanno dato buoni risultati. Tutti i modelli eseguono foto a colori con sufficiente luce, durante il giorno, mentre la notte si attiva una modalità di cattura in bianco e nero per mezzo di luce infrarossa. Il modello "Attack IR" dell azienda Cuddeback scatta istantanee con un intervallo di tempo minimo di 15 secondi, in quanto non è in grado di catturare immagini seriali. Il modello "SG550" del produttore Bolyguard scatta 3 foto di fila che sono a colori quando si ha sufficiente la luce. Una caratteristica particolare di questa fotocamera è la sua alta sensibilità combinata con il ritardo di scatto molto breve (circa 1 secondo), e un intervallo tra gli scatti di 0s. L'ultimo modello che è stato utilizzato in questo studio è "HC600" di Reconyx. Oltre al ritardo di scatto più breve (0,2 s), cattura immagini in serie in maniera estremamente veloce, con 5 immagini in sequenza e fino a 2 fotogrammi al secondo. L'affidabilità e quindi la durata di queste telecamere è molto elevata. Tabella 1: Dati tecnici delle fototrappole testate. Reconyx HC600 Bolyguard SG550 Cuddeback Attack IR Flash Infrarossi con filtro IR Infrarossi Infrarossi Portata del flash 50 feet ( 15 m) m 30 feet ( 9 m) Sensore di campo 15 m 15 m 15 m Risoluzione 3,1 Mpxl 5 Mpxl 5 Mpxl Fotografia giorno /notte Colori / Bianco-nero Colori / Bianco-nero Colori / Bianco-nero Ritardo di scatto 0,2 sec. 1,2 sec N.D. Immagini seriali Tempo di recupero 0,5 sec. 1-3 sec. 15 sec. Range di temperatura -40 C > 80 C -30 C > 70 C N.D. Batterie 4 x NiMH- Batterie al litio 8 x LRS NiMH- Batterie al litio 4 x AA Energizer Ultimate litio Durata delle batterie 3-5 mesi 6 settimane 3-5 mesi 21

13 3.3 Configurazione del sistema di monitoraggio Le tre diverse fototrappole sono state fissati a un asse che si trova a un altezza di 40 cm. Da sinistra a destra troviamo Bolyguard "SG550", Cuddeback Attack IR e Reconyx "HC600". Tutti questi dispositivi hanno una loro custodia protettiva che li protegge dagli agenti atmosferici quali pioggia, vento, ecc, e anche da attacchi da parte di animali. Per proteggere inoltre le fotocamere dai furti, sono state assicurate con dei lucchetti. Sopra questa struttura è stata posta una telecamera di sorveglianza, la quale è stata fissata su un albero a circa 70 cm di altezza. L'aspetto più importante del montaggio di questa struttura è quello di porre i dispositivi in modo che tutti presentino lo stesso raggio d azione. Nel montaggio del test n.3, l assetto della struttura di controllo è stato leggermente variato. La telecamera non è stata posta sopra le fototrappole, ma è stata posta sul lato. I risultati delle analisi tuttavia non sono stati alterati. Figura 6: configurazione del sistema di monitoraggio con telecamera (in alto) e 3 trappole fotografiche (in basso, foto: M. Borchert). 23

14 La struttura di monitoraggio per questa ricerca è stata progettata in modo che venga catturata la stessa immagine (ovvero si presenti lo stesso raggio d azione). La verifica di ciò è rappresentata nell immagine sottostante. La figura 7 illustra una sovrapposizione di tre immagini prive di figure (con solo lo sfondo) che sono state scattate dalle fototrappole. Come si può vedere chiaramente, le foto presentano minime differenze l una con l altra. Per creare questa sovrapposizione, sono stati utilizzati come punto focale i due alberi al centro (Fig. 7, in alto a destra). Figura 7: sovrapposizione delle immagini delle 3 fototrappole. 3.4 Scelta dei siti di cattura delle immagini Nel presente lavoro era fondamentale poter analizzare un grande campione di dati. Da un lato sono state scelte delle località nelle quali era noto un notevole passaggio di animali selvatici; dall altro sono state selezionate, per quanto possibile, aree forestali con limitato passaggio di persone, al fine di evitare danni o furti delle attrezzature. Dopo un periodo relativamente breve, si è deciso di modificare la posizione del test 02, in quanto il luogo era stato scoperto da un uomo. Per scoraggiare i furti, in breve tempo è stato smontato tutto e ci si è trasferiti in un altro luogo (test 03). 25

15 3.5 Tecnico delle apparecchiature La scelta dei siti, l'installazione della telecamera e il loro orientamento sul terreno, nonché il regolare monitoraggio è stato effettuato dal Dott. Marcus Borchert. I dispositivi venivano controllati quasi ogni 24 ore e contemporaneamente tutti i file venivano scaricati dalle tre fototrappole e veniva cambiata dalla telecamera la cassetta video. Le fototrappole venivano inoltre esaminate per verificare se vi fossero danni, forti contaminazioni da agenti esterni o altri effetti negativi. 3.6 Periodo d indagine Il periodo durante il quale sono stati raccolti i dati va da marzo a maggio del 2012, calcolato dall allestimento del primo test fino all ultimo giorno di raccolta dati dell ultimo test. Le date esatte di inizio e di fine sono mostrate nella tabella 2. Questi intervalli di tempo si riferiscono ai giorni in cui sono state scattate le foto e in cui si sono realizzati i video. In questo contesto, si segnala che nel periodo in cui non era disponibile il video, i risultati delle tre fototrappole sono stati cancellati. Tabella 2 : Periodo d indagine per ogni test Bolyguard Cuddeback Reconyx Telecamera SG500 Attack IR HC600 TEST TEST Potenziali giornate

16 3.7 Analisi dei dati delle fototrappole Il trasferimento dei dati avveniva secondo le seguenti modalità: dopo aver aperto il coperchio delle fototrappole, il dispositivo veniva spento prima di rimuovere la scheda SD, per evitare danni alla fotocamera. La scheda SD, per ovvi motivi, è sempre stata sostituita sul campo. I dati, una volta giunti al centro di ricerca, venivano trasferiti dalla scheda di memoria (SD) al computer e successivamente inviati dall operatore (Dott. Marcus Borchert) all Università di Dresda. Per l elaborazione delle immagini è stato utilizzato il programma "FFM software per la descrizione e l'archiviazione di foto". Con questo programma è possibile analizzare i file JPG (immagini), dai quali si ha in automatico la suddivisione delle immagini nei singoli risultati (nominati nel presente lavoro come eventi) e da qui alcuni dati vengono automaticamente trasferite alla banca dati. L'impostazione predefinita per l'intervallo che definisce un evento è di 60 secondi. Come evento s intende una serie di scatti indotti da una specie animale o di un'altra fonte di calore. In precedenza si era stabilito che la immagini riguardanti uccelli (Aves) e topi (Muroidea) non sarebbero stati utilizzati per la valutazione sull efficacia delle apparecchiature, poiché questi gruppi di animali, a causa dei loro rapidi movimenti, non sono in grado di fornire risultati attendibili. Nella ricerca qui esposta, l analisi si è concentrata sull ordine dei carnivori (Carnivora). Nel complesso sono state fotografate la seguenti specie: cinghiale (Sus scrofa, L. 1758), capriolo (Capreolus capreolus, L. 1758), daino (Cervus dama, L. 1758), lepre (Lepus europaeus, PALLAS 1778), volpe (Vulpes vulpes, L. 1758), scoiattolo (Sciurus vulgaris, L. 1758), faina (Martes foina, ERXLEBEN 1777), martora (Martes martes, L. 1758), puzzola (Mustela putorius L. 1758), procione (Procyon lotor, L. 1758) e tasso (Meles meles, L. 1758). Dopo aver analizzato i dati, tutti i risultati sui mammiferi predatori sono stati controllati dalla Dott.ssa Vendula Meißner-Hylanova. Questo dovrebbe escludere che un individuo sia stato identificato con la specie sbagliata, portando alla perdita di alcune valutazioni per la suddetta specie La tabella 3 mostra un estratto dal foglio di calcolo (tabella Excel) risultante dopo l elaborazione dei dati per mezzo del Software sopra citato. Con E_(nr) s intende evento o risultato, (dal tedesco Ereigniss ). Come mostrato nella tabella sottostante, per ogni specie (evento) si possono visualizzare le seguenti caratteristiche: numero di immagini, data, ora, numero di scatti, numero di foto, specie, numero di animali adulti e giovani e il numero di animali catturati non-identificabili. 29

17 Tabella 3 : Esempio di tabella Excel derivante dall analisi delle immagini con il programma FFM E_ID DATA ORA LUOGO MODELLO SPECIE NUM DIREZIONE WECHSEL E_ :26:48 C-FF Test03 E_ :01:04 C-FF Test03 E_ :25:28 C-FF Test03 E_ :10:58 C-FF Test03 E_ :36:38 C-FF Test03 HC600 Volpe 1 da destra dietro HC600 Faina 1 da sinistra dietro HC600 Martora 1 da sinistra dietro HC600 Errore HC600 Tasso 1 da destra dietro Con i risultati dei dati video è stata costruita una tabella simile. La metodologia con la quale sono stati analizzati i video, è stata la seguente: Si è visionato l intero nastro video che veniva proiettato a una velocità 8 volte quella standard (la registrazione di ogni giorno, ovvero 24 ore di riprese, è stata trasferita su 3 ore di videocassetta analogica), e nel momento in cui si aveva il passaggio di qualcosa, il nastro veniva interrotto; Ogni evento veniva visionato più volte in modo da poter segnare: data, ora (da-a), specie, il numero di animali, direzione. 31

18 4. Risultati 4.1 Valutazione dell efficacia Durante il periodo di studio dalle trappole fotografiche sono state scattate un totale di 3744 immagini (cfr. tabella 4), le quali sono riconducibili a 327 eventi. Di questi vi è una serie di 53 eventi in cui gli animali non erano presenti e sono stati indicati come errori (falso risultato). Di fatto si è avuto una percentuale di eventi analizzabili dell 84%. I dati riportati nella Tabella 4 si riferiscono alla totalità degli eventi analizzati che sono stati raccolti dalle tre telecamere (compresi gli errori). Per questo motivo si trova (per esempio, test 02), che il numero dei risultati delle fototrappola è superiore a quello dei risultati del video. Ciò è riconducibile al fatto che spesso lo stesso animale è stato fotografato da più fototrappole e potrebbe dunque risultare in 2-3 eventi differenti (ciò conduce a un numero di eventi delle fototrappole maggiore di quello dei video). Considerando questo rilevante aspetto, si ha che su un totale di 355 eventi registrati con la telecamera, in molti casi non è stato possibile fare un confronto diretto con gli scatti delle fototrappole in quanto l animale non appare nelle foto. Tabella 4: Dati raccolti dai dispositivi TEST 02 TEST 03 SUMME Numero di immagini delle fototrappole Numero di risultati delle fototrappole Numero di ore di registrazione video Numero di risultati del video

19 4.2 Errori di scatto Come risulta nella tabella 4, durante l'intero periodo di studio sono stati ottenuti 327 risultati dall analisi delle foto. Nel complesso sono stati riscontrati 53 errori di scatto, i quali sono stati analizzati e sono stati suddivisi in quattro diverse categorie di errori. La percentuale di errori riporta in figura 8 è stata calcolato ponendo come dato di riferimento la somma dei risultati nei quali almeno una o due fototrappole hanno scattato foto. La percentuale di errore più bassa, con un totale del 2%, appartiene alla categoria "ombre / movimenti vegetazione" (ovvero le cause che hanno indotto le fototrappole a scattare). Gli errori nelle categorie "mancata accensione flash" e "ritardi" sono risultati più alti con rispettivamente l'8% e il 26% sul totale. Infine il valore più alto è stato riscontrato nella categoria "scatti spontanei", con una percentuale di errore del 32%. 100% 90% 80% 70% RECONYX CUDDEBACK BOLYGUARD 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 32% 8% 0% 0% 0% 0% 1% 0% 1% SCATTI SPONTANEI MANCATA ACCENSIONE FLASH OMBRE / MOVIMENTI VEGETAZIONE 14% 8% 4% RITARDI Figura 8: Distribuzione percentuale nelle tre fototrappole di varie categorie di errori. 35

20 16% 14% 12% 14% MANCATA ACCENSIONE FLASH 10% 8% 8% 8% OMBRE / MOVIMENTI VEGETAZIONE 6% 4% 2% 0% 4% 1% 1% 0% 0% 0% RECONYX CUDDEBACK BOLYGUARD RITARDI Figura 9: Percentuale di errori in relazione alle diverse fototrappole. Come si può vedere dalla figura 8, solo il modello Cuddeback ha registrato scatti spontanei. Su un totale di 37 eventi analizzati di questo modello, una percentuale del 68% risulta essere errori spontanei. La restante quota del 32% dei risultati è costituito da eventi in cui gli animali sono riconoscibili e foto scattate in ritardo. SOLO CUDDEBACK 32% SCATTI SPONTANEI 68% ALTRO Figura 10: Percentuale di errori spontanei del modello Cuddeback. 37

21 4.3 Fallimenti delle fototrappole Dell analisi comparata tra gli eventi delle registrazioni video e le foto con animali si ottiene una percentuale del 38% nella quale non vi è stata alcuna reazione da parte delle fototrappole al passaggio di un animale. Nel riassumere nelle diverse categoria i fallimenti delle fotocamere, sono stati considerati anche gli eventi nei quali le trappole fotografiche si sono avviate in ritardo. Durante il periodo di studio sono stati documentati un totale di 178 eventi sulle registrazioni video, ovvero eventi in cui si ha avuto il passaggio di animali. Con le fototrappole (nel complesso) è stato documentato 111 volte il passaggio di animali. Da questo risulta che in 67 casi le tre telecamere non hanno avuto reazioni. Le ragioni di questo problema, per cui le telecamere non si sono attivate, sono difficile da determinare. EVENTI DURANTE I QUALI LE FOTOTRAPPOLE NON HANNO REAGITO 38% 1 NESSUNA REAZIONE DELLE FOTOTRAPPOLE 3 CATTURA DA PARTE DELLE FOTOTRAPPOLE 62% Figura 11: Percentuale di eventi in cui le 3 trappole fotografiche diverse non hanno risposto. 39

22 4.4 Percentuale di cattura delle diverse specie Le singole specie animali sono state documentate con percentuali differenti dalle diverse apparecchiature. Le specie catturate appartengono in maggioranza alla classe dei mammiferi (Mammalia L.). Nell immagine 12 vengono esposte le specie fotografate con le relative frequenze di inclusione. Vi sono evidenti differenze tra le fototrappole che hanno riportato in relazione ad ogni specie animale un numero diverso di catture. Qualora un animale si sia mantenuto per più tempo di fronte alla telecamera, esso viene considerato come un singolo evento. Come animale responsabile della maggior parte delle azioni, con 39 eventi (in riferimenti ai risultati video), troviamo la volpe. Al secondo posto con 31 eventi ci sono varie specie del genere Martes. Nel gruppo Martes spp. sono stati raggruppati insieme le specie martore e faine dato che non sempre potevano essere distinti in modo inequivocabile. Altre specie che sono stati registrate dalle telecamere sono: tassi con 23 eventi, daini e caprioli con 5 eventi, con 17 eventi scoiattoli e infine cinghiali con 9 eventi. In numero di molto inferiore troviamo con 3 eventi la lepre e con 1 solo evento la donnola e il riccio. Degno di nota è la cattura, con 4 eventi, di procioni, i quali sono stati registrati durante un periodo in cui l apparecchio Cuddeback non era in funzione. Tuttavia, questi risultati non sono stati cancellati perché sono gli unici in cui si è registrata questa specie. Per quanto riguarda invece uccelli e topi, come già discusso in precedenza, essi non sono stati presi in considerazione e dunque non rientrano nella valutazione. 41

23 NUMERO DI EVENTI TELECAMERA RECONYX CUDDEBACK 30 BOLYGUARD Figura 12: frequenze di rilevamento assolute di tutte le specie tramite videocamera e fototrappole. 43

24 Gli animali hanno mostrato diversi tipi di reazione al flash a infrarossi delle fototrappole. Mentre alcuni, fotografati più volte, non sembra siano stati disturbati dal flash, altri, all opposto, sono fuggiti via in fretta. Figura 13: differente reazione degli animali al flash della fotocamera 45

25 4.5 Percentuale di attivazione nelle diverse foto trappole Nelle specie animali maggiormente fotografate il numero di eventi in cui le diverse trappole fotografiche hanno scattato risulta essere in alcuni casi molto differente. I valori esatti (percentuale in relazione agli eventi video) vengono mostrati in Figura 14. Come si può chiaramente vedere dal grafico, in alcuni casi le trappole fotografiche non hanno scattato nessuna immagine di alcune specie animali. Una donnola di fatto non è stata catturata in alcuna foto. Di 4 eventi che sono stati causati da lepri e ricci, in solo 2 casi vi è stata una reazione da parte delle fototrappole. Nei rimanenti casi vi è stata almeno un immagine per fototrappola in cui sono state documentate le singole specie. N = numero di eventi registrati 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 100% RECONYX CUDDEBACK BOLYGUARD 80% 80% 78% 70% 60% 49% 50% 48% 42% 35% 35% 33% 31% 26% 25% 22% 16% 12% 11% 11% 6% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% Figura 14: Frequenze di rilevamento relative delle diverse specie basate sui risultati video. 47

26 4.6 Frequenze di rilevamento delle specie appartenenti ai generi Martes e Mustela Analizzando nello specifico la famiglia dei mustelidi si osserva come la martora, con un totale di 23 risultati e una percentuale del 48%, sia la specie maggiormente catturata dalle fototrappole. Ulteriori 7 risultati, e dunque una percentuale del 15 % in relazione al totale sulle catture delle specie di Martes e Mustela, sono riconducibili alla faina. I 16 scatti che sono stati classificati come Martes corrispondono a immagini in cui non è possibile distinguere in modo inequivocabile se si tratti di martora o di faina. Infine le specie puzzola e donnola presentano, come mostrato in figura 15, la minor frequenza di rilevamento, rispettivamente con 1 solo risultato ciascuna. MARTES & MUSTELA spp. 2% 2% MARTORA 33% 48% FAINA GEN. MARTES PUZZOLA 15% DONNOLA Figura 15: Suddivisione dei risultati nei quali sono stati catturati animali appartenenti al genere Martes o Mustela (su un totale di n = 48) 49

27 4.7 Frequenze di rilevamento contemporaneo su tutte le apparecchiature Durante l'intero periodo di studio sono stati ottenuti solo 12 risultati in cui lo stesso animale è stato contemporaneamente rilevato da tutte e tre le fototrappole e quindi fotografato. Come si vede in Figura 16, la maggior parte degli eventi in cui sono state innescate tutte le tre fototrappole (60%) sono riconducibili a caprioli e daini. Altre specie che sono state rilevate dalle tre apparecchiature contemporaneamente sono: Martes spp. con il 14% degli eventi, il tasso con il 32%, con il 13% cinghiale e infine la volpe con il 4%. Per altri piccoli mammiferi come donnola, procione, coniglio, scoiattolo e riccio non è stata realizzata, attraverso le fototrappole utilizzate, alcuna cattura contemporanea del medesimo evento (passaggio di un animale). Appare evidente che queste specie, a causa delle dimensioni inferiori, risultano essere più difficilmente catturabili dalle apparecchiature. 100% 90% 80% 70% 60% 60% 50% 40% 30% 32% 20% 10% 0% 14% 13% 4% 0% 0% 0% 0% 0% Figura 16: frequenze di rilevamento nelle quali hanno scattato tutte e tre le foto trappole, suddivise per specie animale catturata. 51

28 4.8 Frequenze di rilevamento: confronto tra le 3 fototrappole L'analisi delle immagini ha rivelato che il numero dei potenziali scatti di animali, i quali transitavano trasversalmente al sistema di monitoraggio, risulta essere di 92 eventi. Di questi, sono stati effettuati il maggior numero di scatti con le seguenti categorie: martes spp., tassi e volpi, rispettivamente con 22, 19 e 23 eventi. Gli animali che si sono fermati solo su un lato dell area di scatto, non sono stati contati e non rientrano dunque nella valutazione. Vengono inoltre definiti come dati di riferimento tutti gli eventi in cui si ha avuto l attivazione di almeno una delle tre fototrappole, e che dunque dimostra che l'animale poteva venir rilevato da ogni apparecchiatura. Di seguito sono state osservate le seguenti precisioni di acquisizione: con 68 eventi e 74%, l apparecchio Reconyx HC600 ha documentato il maggior numero di rilevazioni. I dispositivi Cuddeback IR Attack e Bolyguard SG550 presentano risultati inferiori (35% e 40%). Dalla Figura 17 appare chiaro che i modelli Cuddeback e Bolyguard hanno catturato meno della metà del numero totale di eventi. Contrariamente a questi risultati, quando si considera il genere Martes essi mostrato un andamento opposto. Da un totale di 22 eventi, il modello Cuddeback ha realizzato il maggior numero di catture (n = 13). mancata cattura cattura 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 26% 65% 60% 74% 35% 40% RECONYX CUDDEBACK BOLYGUARD Figura 17: Frequenze di rilevamento delle 3 fototrappole. 53

29 4.9 Eventi incompleti (parziali) registrati in diverse specie animali Nelle immagini catturate, le azioni di alcune specie di fauna selvatica (mustelidi, volpi, tassi e procioni) sono state analizzate nel dettaglio in modo da cercare di definire per quale motivo alcuni eventi hanno innescato le fototrappole e altri no. Con "n" sono stati indicati tutti gli eventi in cui solo 1 o 2 telecamere hanno catturato immagini. Per le fototrappole che non si sono innescate al passaggio dell animale sono stati analizzati le possibili fonti di errore (vedi tabella 5). Come si vede chiaramente nelle tabelle seguenti, la maggior parte degli errori è stata registrata dal modello Cuddeback e da quello Bolyguard. Considerando solo i ritardi di scatto, essi sono in maggior numero in Bolyguard. Reconyx è stato sempre in grado di registrare animali differenti, anche se non hanno percorso l intero tratto dinanzi alle apparecchiature. Nella Tabella 5 negli eventi incompleti rilevati del modello Cuddeback non sono stati inclusi i procioni, perché durante il periodo in cui si ha avuto il passaggio di questi animali, la fotocamera non era in funzione. Tabella 5: eventi incompleti di cattura di diverse specie selvatiche e di questi determinate le fonti di errore A EVENTI INCOMPLETI GEN. MARTES Corre lungo tutto il raggio d azione Rimane sul lato Rimane sul lato Normale Molto veloce Molto lontano SINISTRO DESTRO n RECONYX 3 non-catture 1 in ritardo CUDDEBACK BOLYGUARD 1 non-cattura 1 non-cattura 3 non-catture 3 non-catture 1 non-cattura 2 in ritardo 4 non-catture 1 non-cattura 3 non-catture 1 non-cattura 55

30 B EVENTI INCOMPLETI VOLPE Corre lungo tutto il raggio d azione Rimane sul lato SINISTRO Rimane sul lato DESTRO Normale Molto veloce Molto lontano n RECONYX 2 non-catture CUDDEBACK 1 non-cattura 1 non-cattura 1 in ritardo 16 non-catture 1 non-cattura 5 non-catture BOLYGUARD 1 non-cattura 1 in ritardo 8 non-catture 1 in ritardo 1 in ritardo C EVENTI INCOMPLETI TASSO Corre lungo tutto il raggio d azione Rimane sul lato Rimane sul lato Normale Molto veloce Molto lontano SINISTRO DESTRO n RECONYX CUDDEBACK BOLYGUARD 6 non-catture 3 non-catture 2 non-catture 2 non-catture 1 non-cattura 1 in ritardo 3 non-catture 1 non-cattura D EVENTI INCOMPLETI PROCIONE Corre lungo tutto il raggio d azione Normale Molto veloce Molto lontano n 1 1 Rimane sul lato SINISTRO Rimane sul lato DESTRO RECONYX BOLYGUARD 1 non-cattura 1 non-cattura 57

31 4.10 Frequenza di rilevamento delle fototrappole in relazione alla distanza Analizzando la frequenza di rilevamento in relazione alla distanza intercorsa tra gli animali catturati e i dispositivi, i primi sono stati raggruppati in due gruppi: il raggruppamento piccoli carnivori (Fig. 18) si riferisce a martore, donnole e puzzole mentre nello schema successivo (Fig. 19) si includono nel gruppo grandi carnivori procioni, volpi e tassi. In riferimento sia a grandi che a piccoli carnivori, si osserva che la maggior parte degli eventi sono stati registrati ad una distanza di 4 m (distanza animale-sistema di monitoraggio). Appare inoltre evidente che, non avendo mai cattura oltre gli 8 m, tale distanza risulta essere fuori dalla portata di tutte le trappole fotografiche. Nonostante secondo i parametri tecnici vi sia una sensibilità del sensore fino a 15 m, in questo studio non è stata documentata alcuna foto di animale a una distanza superiore agli 8 m. Dalle diverse fototrappole si hanno avuto catture con minori o maggiori risultati in relazione alle differenti distanze a cui passavano gli animali. Il modello Cuddeback, per esempio, ha dimostrato di essere sfavorevole per la cattura di grandi mammiferi, mentre ha ottenuto buoni risultati in presenza di piccoli mammiferi. Con il modello Reconyx sono state registrate le percentuali più elevate e dunque il maggior numero di successi (fatta eccezione per la distanza di 4 m,in Figura 17). Come risulta dalla Figura 18, le percentuali riferita alle fototrappole Reconyx e Bolyguard mostrano un andamento parabolico che culmina sulla distanza di 4 m. Questa è la stessa distanza che è stato utilizzata, nel corso dello studio, come traccia di riferimento, in base alla quale poi si valutava se l animale vi passava dietro o davanti. 59

32 PICCOLI CARNIVORI 100% 90% 80% 70% 70% 60% 50% 50% 40% 60% N = NUMERO DI EVENTI VIDEO RECONYX CUDDEBACK BOLYGUARD 30% 20% 10% 0% 25% 17% 13% 13% 10% 10% 10% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% fino 3 m ( N=3 ) 4 m ( N=23 ) 5 m ( N=6 ) 6 m ( N=12 ) 7 m ( N=17 ) oltre 8 m ( N=12 ) Figura 18: Frequenza di rilevamento relativa di piccoli carnivori in relazione alla distanza. GRANDI CARNIVORI N = NUMERO DI EVENTI VIDEO 100% RECONYX 90% 87% 83% CUDDEBACK 80% BOLYGUARD 70% 60% 67% 65% 67% 58% 50% 40% 33% 33% 35% 30% 20% 10% 0% 4% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% fino 3 m ( N=3 ) 4 m ( N=23 ) 5 m ( N=6 ) 6 m ( N=12 ) 7 m ( N=17 ) oltre 8 m ( N=12 ) Figura 19: Frequenza di rilevamento relativa di grandi carnivori in relazione alla distanza. 61

33 4.11 Confronto della qualità delle immagini (foto giorno e notte) Per valutare la qualità delle immagini sono state analizzate foto diurne e notturne separatamente. La qualità delle immagini di Reconyx HC600 risulta essere superiore rispetto agli altri due modelli (Bolyguard SG550 e Cuddeback Attack IR). Ciò è dovuto principalmente al fatto che le immagini appaiono più nitide durante il giorno e riflettono più fedelmente i colori reali; durante la notte le immagini a infrarossi, sempre del modello Reconyx, rappresentano l'animale con chiarezza maggiore rispetto le altre, a cui si aggiunge una migliore qualità del chip di memoria. La qualità delle immagini Cuddeback Attack IR appare sufficiente, anche se l'animale si trovava a grandi distanze (durante il giorno). Unico neo è che la foto diurne appaiono troppo scure. Nel corso della notte il flash relativamente debole non risulta essere sufficiente a coprire adeguatamente la fascia più distante dello spazio fotografato. Tuttavia nel caso in cui gli animali si siano trovati nel raggio d azione del flash, essi vengono visualizzati chiaramente. La qualità delle immagini di Bolyguard SG550 era generalmente sufficiente. Tuttavia, vi sono stati giorni in cui le immagini presentano poca nitidezza. Gli scatti effettuati di notte presentano in alcuni casi difficoltà del distinguere l animale a causa del flash relativamente forte e quasi troppo luminoso. 63

34 Fig.20: Scatto diurno di Reconyx HC600 Fig.21: Scatto notturno di Reconyx HC600 Fig.22: Scatto diurno di Bolyguard SG550 Fig.23: Scatto notturno di BolyguardSG550 Fig.24: Scatto diurno di Cuddeback Attack IR Fig.25: Scatto notturno di Cuddeback Attack IR 65

35 5. Discussione 5.1 Discussione sul metodo Oggigiorno vengono utilizzate sempre più fototrappole automatiche al fine di analizzare e scoprire dati sulle diverse specie animali selvatiche. Dal momento che ogni modello di fototrappola presenta diverse caratteristiche, risulta essere di notevole importanza la scelta del giusto apparecchio. Diversi fattori determinano la scelta della fototrappola da utilizzare. Come SCHWEIGER (2008) cita nella sua opera principale, in primo luogo bisognerebbe prestare attenzione alle seguenti caratteristiche tecniche dei dispositivi nella selezione dei modelli di fototrappole da utilizzare su sentieri o tracce: alta sensibilità, velocità di scatto elevata, lunga durata della batteria, buona qualità dell'immagine e buona protezione da agenti esterni. Anche ZIMMERMANN et al. (2006) sottolineano che il valore predittivo di un evento di monitoraggio fotografico è inevitabilmente dipendente dall'affidabilità delle fototrappole. Si è constatato che la qualità d'immagine delle fototrappole risulta essere strettamente dipendente dal modello. Risulta importante ricordare questa caratteristica, in quanto in alcuni casi la scarsa qualità rende difficile l identificazione degli animali. Un altro aspetto da tenere in considerazione per la valutazione dei modelli è la quantità di tempo intercorsa tra gli scatti. Essa risulta di 0,5 s con Reconyx, 1-3 s con Bolyguard e 15 s con Cuddeback che dunque riduce la possibilità di catturare due animali consecutivi. La corretta installazione delle apparecchiature dipende molto dall esperienza pratica, in particolare circa quello che è l'orientamento del sensore. Particolare attenzione va fatta su impostazioni quali l'altezza e l'angolo del raggio d azione del sensore. Secondo JACKSON et al. (2005) per l'esatto posizionamento della telecamera non vi sono dati che possono rendere al meglio come debba essere svolta tale operazione. Inizialmente, qualunque operatore privo di esperienza con le fototrappole, deve aspettarsi un certo potenziale di errore. Esso porta, a causa dell'esplorazione imprecisa della superficie da parte del sensore, a una perdita di catture di animali. CUTLER & SWAN sottolineano in una valutazione internazionale di fototrappole del 1999, la grande influenza che presentano i valori empirici sul fototrappolaggio. SILVEIRA et al. (2003) trovarono che, nonostante il costo relativamente elevato, le trappole fotografiche utilizzate per indagini, censimenti e per l'esecuzione di rapide analisi faunistiche di mammiferi, sono da preferire ad altri metodi in quanto disturbano meno gli animali. 67

36 Anche SRBEK-ARAUJO & CHIARELLO (2005) concludono che le fototrappole sono un modo efficace per analizzare mammiferi di medie e grandi dimensioni nelle foreste neotropicali. L'uso diffuso di fototrappole commerciali in aree selvatiche ha prodotto negli ultimi dieci anni una serie di esperti che hanno imparato molto dai loro errori. SWANN et al. (2004) hanno valutato nello specifico fototrappole commerciali a infrarossi discutendo sui comuni errori su campo e sui relativi aspetti tecnici di diverse trappole. Essi raccomandano il fatto che il ricercatore debba scegliere fototrappole in base alle dimensioni delle specie bersaglio e all'area di destinazione. Hanno anche fornito informazioni riguardanti l'altezza e la distanza sul dispositivo di progettazione, sulla rimozione della vegetazione, e su altri fattori che possono essere controllati dai ricercatori. 5.2 Discussione sui risultati Come è possibile osservare nella sezione risultati, mettendo in confronto gli eventi catturati per mezzo delle foto e quelli registrati su video, i modelli di fototrappola presentano un efficienza diversa. Rappresentando l'efficacia complessiva della fotocamera con un valore relativo, si scopre che il modello Reconyx presenta il più alto livello di efficienza, con un acquisizione del 74% sul totale della cattura con fototrappolaggio. In contrasto i modelli Bolyguard e Cuddeback hanno scattato immagini con un minor successo, e pari a solo al 40% Bolyguard e al 35% Cuddeback. Il rendimento medio di tutti gli eventi registrati è del 62% (eventi in cui le fototrappole hanno reagito). Diversamente dalla maggior parte degli studi condotti finora, in questa ricerca la causa dei fallimenti non può essere ricondotta a batterie scariche perché le trappole fotografiche venivano controllate quasi ogni giorno. Il motivo della mancata acquisizione in riferimento agli eventi-video risiede nella velocità con cui gli animali transitavano attraverso il raggio d azione del sensore. Altre ragioni per cui non si ha avuto il rilevamento potrebbe risiedere nel fatto che gli animali erano troppo piccoli o distanti, oppure che la gamma del sensore era troppo bassa. Un'altra ragione, che potrebbe aver causato la mancanza di risposta delle telecamere è che in alcuni casi gli animali non sono passati lungo tutta l area di ripresa ma si sono fermati sul lato sinistra o destra. L'analisi sugli schemi di movimento degli animali sono stati riassunti in una tabella (Tabella 5). Da essa si può chiaramente vedere che nella maggior parte degli eventi si ha avuto una reazione del modello Reconyx, il quale in soli 5 casi su un totale di 54 eventi non ha registrato gli animali e in un solo caso la foto è stata scattata in ritardo. Questo modello di fototrappola ha poi registrato il 100% degli eventi nei casi in cui l animale si è soffermato sulla sinistra o sulla destra (percentuale 69

37 che si riferisce soltanto agli eventi in cui si è registrata almeno una foto da parte degli apparecchi). I diversi errori che sono stati analizzati sono stati suddivisi in due grandi gruppi: "Foto scattate in ritardo" e "animali non riconosciuti", in quanto essi si riferiscono a due diverse tipologie di errore. Ad ogni fototrappola corrisponde un diverso numero di errori. L errore più comune che è stato registrato fra le tre fototrappole è il ritardo di scatto, con un totale di 24% dei casi. Questi ultimi risultati sono stati ottenuti dopo che sono stati esclusi, della ulteriore analisi, i casi di scatti spontanei (nessuna presenza animale). Falsi allarmi spontanei sono stati registrati solo dal modello Cuddeback nella misura del 68% sul totale degli eventi registrati. Una fonte importante di tali errori è stato il movimento della vegetazione. Questa provocava per mezzo dell improvvisa luce diretta del sole, onde di convezione dell aria calda che vengono recepite dai sensori come fonti di calore a dunque la cattura di immagini. Carnivori catturati Confrontando i valori della videocamera con quelli dei modelli di fototrappola che erano attivi durante il periodo di studio, vediamo che in quest area di studio i mammiferi predatori presentano frequenze di rilevamento del 47% per Reconyx, del 24% per Cuddeback e del 26% per quanto riguarda Bolyguard. Tutte le specie appartenenti alla classe dei carnivori sono state registrate a intervalli diversi sul video. Le specie che sono state rilevate più di frequente sono volpi, tassi e Martes spp., con rispettivamente 39, 31 e 23 eventi video. In Reconyx e Bolyguard si registrano in ordine volpe, tasso e Martes spp. Invece quando si considerano gli eventi registrati da Cuddeback si riscontra una tendenza inversa. Qui le specie più frequentemente catturate sono: Martes spp. e con poco meno del 50% tassi e scoiattoli. Appaiono evidenti le differenze significative tra i modelli utilizzati, che dunque nei diversi casi di utilizzo delle fototrappole avrebbe portato a risultati molto diversi. Di particolare interesse potrebbe essere la caratteristica del modello Cuddeback, in quanto questa fotocamera ha rilevato solo l'11% degli eventi in relazione al video, su cui risulta esserci la volpe. Per predatori più piccoli invece, presenta una percentuale notevolmente più elevata, con ad esempio lo scoiattolo registrato in circa il 35% dei casi. 71

38 Frequenze di rilevamento delle fototrappole in relazione a diversi fattori Se si considerano le frequenze di rilevamento in relazione alle distanze a cui gli animali selvatici sono passati, si evidenzia una chiara tendenza: la maggior parte degli eventi sono stati scattati nel momento in cui l animale passava una distanza di 4 m. Da ciò si può dedurre che questa sia la distanza migliore per il rilevamento di fonti di calore da parte del sensore. Inoltre è importante sottolineare che nessuna fototrappola è stata in grado rilevare gli animali che passano oltre gli 8 m. Il modello Cuddeback presenta notevoli difficoltà per la cattura di grandi carnivori (ad esempio, procione, volpe e tasso). Per questo gruppo di animali ha registrato ad una distanza di 4 m solo il 4% degli eventi totali. In tutti gli altri casi (a maggiore distanza) non è stata in grado di intercettare alcun evento. Le altre due fototrappole, al contrario, hanno raggiunto buoni risultati con i grandi carnivori. Specialmente Reconyx ha avuto il più alto tasso di rilevamento, sia per quanto riguarda gli animali di grossa taglia che quelli di dimensioni inferiori (martore, faine). Considerando nello specifico i dati sulle frequenze di rilevamento dei diversi animali appartenenti ai generi Martes e Mustela, è stata maggiormente rilevata la martora, con una percentuale del 48% degli eventi (casi in cui almeno una fototrappola ha catturato l'evento). Come afferma Marchesi et al. (2010), le fototrappole sono adatte a catturare nello specifico faine e più frequentemente le martore, mentre risultano meno adatte per i furetti. Inoltre per la cattura delle donnole il metodo del fototrappolaggio non è molto produttivo in quanto il dispositivo di scatto reagisce troppo lentamente con animali svelti. 73

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PAVIA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PAVIA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PAVIA Dipartimento di Scienze della terra e dell ambiente Corso di laurea triennale in Scienze e Tecnologie per la Natura Uso delle aree aperte da parte di medio mammiferi nel

Dettagli

Progetto di fototrappolaggio dei mustelidi e del gatto selvatico (Felis s. silvestris) nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi

Progetto di fototrappolaggio dei mustelidi e del gatto selvatico (Felis s. silvestris) nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi Progetto di fototrappolaggio dei mustelidi e del gatto selvatico (Felis s. silvestris) nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi Mauro Bon Arianna Spada Fabio Dartora Monitoraggio biodiversità animale

Dettagli

Aree protette: I parchi

Aree protette: I parchi AREE PROTETTE Le aree protette Le aree naturali protette, chiamate anche oasi o parchi naturali, sono parti di territorio che la legge tutela per l interesse naturalistico, ambientale o storico-culturale.

Dettagli

PREMESSA DESCRIZIONE DELL ATTIVITÀ OGGETTO: TEST DISPOSITIVO NATECH ESCAPE

PREMESSA DESCRIZIONE DELL ATTIVITÀ OGGETTO: TEST DISPOSITIVO NATECH ESCAPE ASSOCIAZIONE TRA PROFESSIONISTI STUDIO GECO SEDE: PIAZZA PIGHINI 7-42019 SCANDIANO (RE) TEL. 0522 991064 FAX 0522 980959 P.IVA/C.F. 02384780355 studio@studio-geco.it www.studio-geco.it Spett. Spett. E

Dettagli

ALLEGATO J ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE

ALLEGATO J ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE 1 / 13 ST-001 ALLEGATO J ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA 2 / 13 ST-001 CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA Condizioni meteoclimatiche Nel seguito vengono descritte le condizioni meteoclimatiche

Dettagli

PRESENTAZIONE. Il Direttore UCEA (dr. D. Vento)

PRESENTAZIONE. Il Direttore UCEA (dr. D. Vento) PRESENTAZIONE La raccolta dei dati meteorologici del 2000 presso l Osservatorio del Collegio Romano merita di essere particolarmente sottolineata sia perché si riferisce ad un anno di cerniera tra due

Dettagli

Elaborazione ERSAL CREMA ( )

Elaborazione ERSAL CREMA ( ) . INQUADRAMENTO CLIMATICO In generale, l area oggetto di studio è caratterizzata da un regime di tipo continentale sublitoraneo, tipico della Pianura Padana, con inverni rigidi ed estati relativamente

Dettagli

ATTIVITA DI MONITORAGGIO E DI PREVENZIONE NEL PARCO DEL BEIGUA nuove proposte progettuali

ATTIVITA DI MONITORAGGIO E DI PREVENZIONE NEL PARCO DEL BEIGUA nuove proposte progettuali ATTIVITA DI MONITORAGGIO E DI PREVENZIONE NEL PARCO DEL BEIGUA nuove proposte progettuali Maurizio Burlando Direttore Parco naturale regionale del Beigua 2 Provincie Genova e Savona 10 Comuni Arenzano

Dettagli

DOCUMENTO TECNICO. Lightfinder Prestazioni eccezionali in condizioni di scarsa illuminazione

DOCUMENTO TECNICO. Lightfinder Prestazioni eccezionali in condizioni di scarsa illuminazione DOCUMENTO TECNICO Lightfinder Prestazioni eccezionali in condizioni di scarsa illuminazione Sommario 1. Introduzione 3 2. Informazioni su Lightfinder 3 3. Applicazioni 4 4. Confronto nelle ore notturne

Dettagli

Centro Interuniversitario di Ricerca sulla Selvaggina e sui Miglioramenti Ambientali a fini Faunistici

Centro Interuniversitario di Ricerca sulla Selvaggina e sui Miglioramenti Ambientali a fini Faunistici Centro Interuniversitario di Ricerca sulla Selvaggina e sui Miglioramenti Ambientali a fini Faunistici PIANO DI GESTIONE DEL CINGHIALE PER LE AREE PROTETTE DELLA REGIONE UMBRIA MONITORAGGIO DEL CINGHIALE

Dettagli

Responsabile di progetto Cognome e Nome

Responsabile di progetto Cognome e Nome N. PROGETTO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE interni esterni ore PF 1 ATC/2014 - Progetto sperimentale di monitoraggio e di Gestione del Capriolo S.V. 2014/2015 SCHEDA DI PROGETTO ALLEGATO A1 - DEL. CDG. 21

Dettagli

Analisi meteorologica mensile. agosto agosto 2017 Lago di Calaita (Efisio Siddi)

Analisi meteorologica mensile. agosto agosto 2017 Lago di Calaita (Efisio Siddi) r Analisi meteorologica mensile agosto 2017 1 agosto 2017 Lago di Calaita (Efisio Siddi) Agosto 2017 è risultato più caldo della media. Le precipitazioni, a prevalente carattere temporalesco anche intenso,

Dettagli

Dossier 4. Le spese delle amministrazioni locali nell'ultimo decennio

Dossier 4. Le spese delle amministrazioni locali nell'ultimo decennio Dossier 4 Le spese delle amministrazioni locali nell'ultimo decennio Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Luigi Biggeri presso le Commissioni riunite V Commissione "Programmazione

Dettagli

ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA

ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA 1 / 20 ST-001 ALLEGATO I ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA 2 / 20 ST-001 DESCRIZIONE DELLE CONDIZIONI METEOCLIMATICHE Gli impianti di trattamento e di compressione gas della Concessione Stoccaggio

Dettagli

Monitoraggio settimanale della mortalità estiva in provincia di Modena nell anno 2016.

Monitoraggio settimanale della mortalità estiva in provincia di Modena nell anno 2016. Monitoraggio settimanale della mortalità estiva in provincia di Modena nell anno 2016. Come per gli anni precedenti, nel periodo compreso tra il 23 Maggio 2016 e il 04 Settembre 2016 presso il Servizio

Dettagli

LA FAUNA. Riccardo Fontana

LA FAUNA. Riccardo Fontana LA FAUNA Riccardo Fontana riccardo.fontana@studio-geco.it Specie trattate: Uccelli Alectoris rufa - Pernice rossa Phasianus colchicus- Fagiano Perdix perdix - Starna Specie trattate: Mammiferi Lepus europaeus

Dettagli

Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali

Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali Il Clima in Piemonte 2017 L anno 2017 in Piemonte è stato il 3 più caldo degli ultimi 60 anni, con un anomalia termica di circa +1.5 C rispetto alla climatologia del periodo 1971-2000. Nel 2017 inoltre

Dettagli

Andamento congiunturale delle imprese campane al II trimestre /2013

Andamento congiunturale delle imprese campane al II trimestre /2013 Andamento congiunturale delle imprese campane al II trimestre /2013 Osservatorio Economico di Unioncamere Campania www.unioncamere.campania.it Luca Lanza - Responsabile luca.lanza@cam.camcom.it Loredana

Dettagli

Corso di: GESTIONE FAUNISTICA. Prof. Bernardino Ragni

Corso di: GESTIONE FAUNISTICA. Prof. Bernardino Ragni Corso di: GESTIONE FAUNISTICA Prof. Bernardino Ragni Università degli Studi di Perugia Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche, Naturali Corso di Laurea in Scienze Naturali LAUREA MAGISTRALE Caso di studio:

Dettagli

Condizioni e tendenze del sistema produttivo siciliano

Condizioni e tendenze del sistema produttivo siciliano Condizioni e tendenze del sistema produttivo siciliano 1. Le imprese attive Alla fine del 2011, in Sicilia erano attive poco meno di 381.000 imprese (le registrate erano oltre 463.000), in contrazione

Dettagli

A.T.C. AN1 GESTIONE FAUNISTICO-VENATORIA DEI CERVIDI STAGIONE VENATORIA 2014/2015 RELAZIONE CONSUNTIVA

A.T.C. AN1 GESTIONE FAUNISTICO-VENATORIA DEI CERVIDI STAGIONE VENATORIA 2014/2015 RELAZIONE CONSUNTIVA A.T.C. AN1 GESTIONE FAUNISTICO-VENATORIA DEI CERVIDI STAGIONE VENATORIA 2014/2015 RELAZIONE CONSUNTIVA La presente relazione è stata redatta dal Dott. Filippo Savelli in veste di tecnico faunistico incaricato

Dettagli

S.R.R. PALERMO PROVINCIA OVEST A.R.O DEL COMUNE DI LERCARA FRIDDI

S.R.R. PALERMO PROVINCIA OVEST A.R.O DEL COMUNE DI LERCARA FRIDDI S.R.R. PALERMO PROVINCIA OVEST A.R.O DEL COMUNE DI LERCARA FRIDDI Piano di Intervento ex art. 5, comma 2 ter, della L.R. Sicilia n. 09/2010 5. ANALISI E PROIEZIONE DELL ANDAMENTO DEMOGRAFICO E DELLA PRODUZIONE

Dettagli

UTILIZZO E APPLICAZIONI PRATICHE DELLA TERMOGRAFIA NELL ALLEVAMENTO SUINO. Paolo Mondin Mantova 20 Dicembre 2013

UTILIZZO E APPLICAZIONI PRATICHE DELLA TERMOGRAFIA NELL ALLEVAMENTO SUINO. Paolo Mondin Mantova 20 Dicembre 2013 UTILIZZO E APPLICAZIONI PRATICHE DELLA TERMOGRAFIA NELL ALLEVAMENTO SUINO Paolo Mondin Mantova 20 Dicembre 2013 Albori della termografia... Nel 1800 l astrofisico di origine tedesca Herschel scoprì mediante

Dettagli

Conteggi in simultanea della popolazione di Camoscio appenninico nel PNALM: sintesi dei risultati estivi e autunnali 2011

Conteggi in simultanea della popolazione di Camoscio appenninico nel PNALM: sintesi dei risultati estivi e autunnali 2011 Conteggi in simultanea della popolazione di Camoscio appenninico nel PNALM: sintesi dei risultati estivi e autunnali 2011 Roberta Latini, Alessandro Asprea, Davide Pagliaroli Servizio Scientifico del Parco

Dettagli

DT9. SENSORE DOPPIA TECNOLOGIA a TENDA da ESTERNO. Manuale di installazione ed uso. Versione 3.1

DT9. SENSORE DOPPIA TECNOLOGIA a TENDA da ESTERNO. Manuale di installazione ed uso. Versione 3.1 DT9 SENSORE DOPPIA TECNOLOGIA a TENDA da ESTERNO Manuale di installazione ed uso Versione 3.1 Questo apparecchio elettronico è conforme ai requisiti delle direttive R&TTE (Unione Europea) DESCRIZIONE Il

Dettagli

Lettura al cruscotto statistico. Provincia di Reggio Calabria

Lettura al cruscotto statistico. Provincia di Reggio Calabria Lettura al cruscotto statistico Provincia di Reggio Calabria Anno 2012 LETTURA AL CRUSCOTTO STATISTICO Provincia di Reggio Calabria 1. Struttura e andamento del sistema produttivo 1.1 Lo stock di imprese

Dettagli

UNA LETTURA DEL 15 CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI

UNA LETTURA DEL 15 CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI UNA LETTURA DEL 15 CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI a cura del Centro Studi sull Economia Immobiliare - CSEI Tecnoborsa Tecnoborsa torna ad affrontare i temi dell ultimo Censimento

Dettagli

Climi e ambienti. Tempo atmosferico e clima

Climi e ambienti. Tempo atmosferico e clima Climi e ambienti Tempo atmosferico e clima Il tempo atmosferico indica le condizioni meteorologiche di un luogo per un periodo di tempo molto breve. Quando in un luogo c è il sole, ad esempio, diciamo

Dettagli

Sensore di movimento PIR da esterno (60-A100-0EIR-SR-50-11)

Sensore di movimento PIR da esterno (60-A100-0EIR-SR-50-11) Sensore di movimento PIR da esterno (60-A100-0EIR-SR-50-11) Categoria Rilevamento Frequenza di funzionamento Radio Specifiche La presenza di due fotorilevatori e sensori insieme all uso dell algoritmo

Dettagli

CREDITO :21 Pagina 171. Economia Provinciale - Rapporto Credito

CREDITO :21 Pagina 171. Economia Provinciale - Rapporto Credito CREDITO 26-06-2006 10:21 Pagina 171 Economia Provinciale - Rapporto 2005 171 Credito CREDITO 26-06-2006 10:21 Pagina 172 CREDITO 26-06-2006 10:21 Pagina 173 Credito 173 Distribuzione degli sportelli Secondo

Dettagli

Allegato 4. INDICATORE 4 Aree agricole ad Alto Valore Naturale (HNV FARMING) METODOLOGIA E RISULTATI

Allegato 4. INDICATORE 4 Aree agricole ad Alto Valore Naturale (HNV FARMING) METODOLOGIA E RISULTATI Allegato 4 INDICATORE 4 Aree agricole ad Alto Valore Naturale (HNV FARMING) Elaborazioni eseguite in collaborazione con il CAAR (Centro Agrometeorologia Applicata Regionale Regione Liguria) METODOLOGIA

Dettagli

CONTROLLO NUMERICO DELLE POPOLAZIONI DI CORNACCHIA GRIGIA (Corvus corone cornix) E DI GAZZA (Pica pica) NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI ROVIGO

CONTROLLO NUMERICO DELLE POPOLAZIONI DI CORNACCHIA GRIGIA (Corvus corone cornix) E DI GAZZA (Pica pica) NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI ROVIGO AREA ATTIVITA PRODUTTIVE, POLIZIA PROVINCIALE, CACCIA E PESCA Servizio Risorse Faunistiche-Caccia Telefono +39 0425 386 664/657 Telefax +39 0425 386 695/650 area.attivprod@provincia.rovigo.it Viale della

Dettagli

Sintesi del Contesto Statistico

Sintesi del Contesto Statistico Regione Liguria Sintesi del Contesto Statistico Elaborazioni statistiche a cura di ARSEL Liguria - Agenzia regionale per i servizi educativi e per il lavor Osservatorio sul Mercato del Lavoro 1. Il quadro

Dettagli

Previsione del tasso di disoccupazione in Italia mediante l utilizzo dei trend di ricerca di lavoro su Internet

Previsione del tasso di disoccupazione in Italia mediante l utilizzo dei trend di ricerca di lavoro su Internet Università degli Studi di Milano - Bicocca Facoltà di Economia Corso di Laurea in Economia e Commercio Tesi di laurea triennale Previsione del tasso di disoccupazione in Italia mediante l utilizzo dei

Dettagli

ANALISI E COMMENTO DEGLI ESITI DELLE PROVE INVALSI 2017

ANALISI E COMMENTO DEGLI ESITI DELLE PROVE INVALSI 2017 ANALISI E COMMENTO DEGLI ESITI DELLE PROVE INVALSI 2017 Gli esiti delle prove INVALSI effettuate nel mese di maggio 2017 in tutte le classi seconde dell a.s. 2016-17 sono stati pubblicati dall Istituto

Dettagli

1 DATI METEOROLOGICI DELLA PROVINCIA DI RIMINI PER L ANNO 2004

1 DATI METEOROLOGICI DELLA PROVINCIA DI RIMINI PER L ANNO 2004 1 DATI METEOROLOGICI DELLA PROVINCIA DI RIMINI PER L ANNO 2004 Le condizioni meteorologiche condizionano fortemente la qualità dell aria di un territorio: infatti occorre ricordare che la concentrazione

Dettagli

(Elaborazioni grafiche a cura di G. Bonafè - ARPA - SIMC)

(Elaborazioni grafiche a cura di G. Bonafè - ARPA - SIMC) Elaborazione dati della qualità dell aria Provincia di Ravenna - Rapporto 21 3 - LE CONDIZIONI METEOROLOGICHE NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI RAVENNA (Elaborazioni grafiche a cura di G. Bonafè - ARPA

Dettagli

FOTOTRAPPOLE. sorveglianza CATALOGO. video. SCUBLA Acquacoltura Engineering Ecologia

FOTOTRAPPOLE. sorveglianza CATALOGO. video. SCUBLA Acquacoltura Engineering Ecologia SCUBLA Acquacoltura Engineering Ecologia CATALOGO FOTOTRAPPOLE video sorveglianza fototrappole per videosorveglianza: PER INTERNI ED ESTERNI ( PRIVATI FORZE DELL ORDINE ENTI PUBBLICI) Scubla S.r.l. Strada

Dettagli

DS9370 INSTALLAZIONE ISTRUZIONI

DS9370 INSTALLAZIONE ISTRUZIONI DS9370 IT INSTALLAZIONE ISTRUZIONI DS9370 INSTALLAZIONE IT 2 Specifiche DS9370 Dimensioni: 8,9 cm X 17,8 cm. Alimentazione del rilevatore: da 9 a 15 V ; 29 ma @ + 12 V (39 ma con il Led abilitato, massimo

Dettagli

RAPPORTO SULLA SITUAZIONE DEL FAGIANO DI MONTE IN ALTO ADIGE

RAPPORTO SULLA SITUAZIONE DEL FAGIANO DI MONTE IN ALTO ADIGE RAPPORTO SULLA SITUAZIONE DEL FAGIANO DI MONTE IN ALTO ADIGE Foto: Alfred Hinteregger Luglio 2014 RAPPORTO SULLA SITUAZIONE DEL FAGIANO DI MONTE IN ALTO ADIGE 2014 1. Gruppi montuosi Unità gestionali Pagina

Dettagli

N.B. aggiornato in data 26/10/2016 con l aggiunta di una nuova osservazione (Arezzo Aeroporto) relativa alla velocità del vento.

N.B. aggiornato in data 26/10/2016 con l aggiunta di una nuova osservazione (Arezzo Aeroporto) relativa alla velocità del vento. REPORT METEOROLOGICO 13 Luglio 2016 Per info: previsori@lamma.rete.toscana.it N.B. aggiornato in data 26/10/2016 con l aggiunta di una nuova osservazione (Arezzo Aeroporto) relativa alla velocità del vento.

Dettagli

Figura 1: ubicazione del laboratorio mobile all interno dell area di competenza dell istituto; cerchiata l area di posizionamento.

Figura 1: ubicazione del laboratorio mobile all interno dell area di competenza dell istituto; cerchiata l area di posizionamento. Andamento della qualità dell aria ambiente rilevata nella campagna con laboratorio mobile presso la Scuola Capasso ubicata in via Alcide De Gasperi, Acerra (NA) Il monitoraggio della qualità dell aria

Dettagli

Evoluzione del clima in Veneto nell ultimo cinquantennio

Evoluzione del clima in Veneto nell ultimo cinquantennio DIPARTIMENTO PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO Centro Meteorologico di Teolo Evoluzione del clima in Veneto nell ultimo cinquantennio Il Veneto si colloca in una zona di transizione confinante a Nord con

Dettagli

Distanziometro laser - AX-DL100

Distanziometro laser - AX-DL100 Distanziometro laser - AX-DL100 1. Introduzione Grazie per aver scelto il nostro prodotto! Vi preghiamo di leggere attentamente il manuale d uso per assicurare un utilizzo efficiente ed in piena sicurezza

Dettagli

Riconoscimento Facciale DVR Guida Rapida

Riconoscimento Facciale DVR Guida Rapida Riconoscimento Facciale DVR Guida Rapida Indice Introduzione...2 Scelta della camera...2 Settaggio dell angolo della camera...3 Angolo Orizzontale...3 Angolo Verticale...3 Distanza della camera e lunghezza

Dettagli

AGENZIA REGIONALE PER LE ATTIVITÀ IRRIGUE E FORESTALI (A.R.I.F) di REGIONE PUGLIA. Direttore Generale Dott. Domenico Ragno

AGENZIA REGIONALE PER LE ATTIVITÀ IRRIGUE E FORESTALI (A.R.I.F) di REGIONE PUGLIA. Direttore Generale Dott. Domenico Ragno AGENZIA REGIONALE PER LE ATTIVITÀ IRRIGUE E FORESTALI (A.R.I.F) di REGIONE PUGLIA Direttore Generale Dott. Domenico Ragno Bologna, 28 marzo 2019 Attività di ARIF L Agenzia regionale per le attività irrigue

Dettagli

Francesca Berardi. Classe IV MONTESSORI. Una ricerca. La fotografia

Francesca Berardi. Classe IV MONTESSORI. Una ricerca. La fotografia Francesca Berardi Classe IV MONTESSORI Una ricerca La fotografia Per scattare una buona foto, occorre molto più che premere un pulsante. Bisogna imparare ad usare la macchina fotografica e a gestire la

Dettagli

4 Il numero di giorni con precipitazioni maggiori o uguali a 10 mm, 25 mm e 50 mm nel periodo in Veneto

4 Il numero di giorni con precipitazioni maggiori o uguali a 10 mm, 25 mm e 50 mm nel periodo in Veneto 4 Il numero di giorni con precipitazioni maggiori o uguali a 10 mm, 25 mm e 50 mm nel periodo 1993-2015 in Veneto Francesco Rech 1, Edoardo Furlani 2 1 Servizio Meteorologico Teolo (PD) ARPAV, Dipartimento

Dettagli

Periodicità: annuale ANDAMENTO AGROCLIMATICO MESE MAGGIO 2011

Periodicità: annuale ANDAMENTO AGROCLIMATICO MESE MAGGIO 2011 Dipartimento per la Sicurezza del Territorio Servizio Centro Meteorologico di Teolo Copertura: regionale Frequenza: mensile Periodicità: annuale ANDAMENTO AGROCLIMATICO MESE MAGGIO 2011 Il mese di maggio

Dettagli

Osservatorio per le Politiche Sociali - Terzo Rapporto

Osservatorio per le Politiche Sociali - Terzo Rapporto 1 STRUTTURA E DINAMICA DEMOGRAFICA Il capitolo si articola in due paragrafi. Nel primo sono riportati i dati e i commenti riguardanti la struttura demografica della popolazione della Valle d Aosta. Nel

Dettagli

IL MERCATO DEL LAVORO IN SICILIA NEL 2009

IL MERCATO DEL LAVORO IN SICILIA NEL 2009 on lliine REGIONE SICILIANA Servizio Statistica ed Analisi Economica Notiziario di Statistiche Regionali a cura del Servizio Statistica della Regione na in collaborazione con ISTAT Anno 2 n. 2/1 IL MERCATO

Dettagli

LE CARTE DI IMPATTO DEL CINGHIALE IN REGIONE PIEMONTE

LE CARTE DI IMPATTO DEL CINGHIALE IN REGIONE PIEMONTE LE CARTE DI IMPATTO DEL CINGHIALE IN REGIONE PIEMONTE Assessorato Agricoltura, Tutela della fauna e della flora Direzione Agricoltura Osservatorio regionale sulla fauna selvatica Perché le carte di impatto

Dettagli

Figura 10.1: Produzione dei rifiuti urbani 1

Figura 10.1: Produzione dei rifiuti urbani 1 CAPITOLO 10 La produzione totale dei rifiuti urbani ha fatto rilevare, tra il 2006 e il 2007, una sostanziale stabilità, con una crescita dello 0,1% circa. Produzione e raccolta differenziata dei rifiuti

Dettagli

DOCENTE F. S. MAIESE CARMELA

DOCENTE F. S. MAIESE CARMELA RISULTATI DELLE PROVE INVALSI SCUOLA PRIMARIA a.s. 2014/2015 DOCENTE F. S. MAIESE CARMELA CONFRONTO DEI PUNTEGGI MEDI DELLA NOSTRA SCUOLA CON LA MEDIA REGIONALE E LA MEDIA NAZIONALE RISULTATI PERCENTUALI

Dettagli

Situazione meteorologica

Situazione meteorologica Situazione meteorologica Ad integrazione della presentazione dei dati rilevati nella rete di monitoraggio della qualità dell aria, si riportano in maniera sintetica i dati relativi ai parametri meteorologici

Dettagli

10) I CENTRI PRIVATI DI RIPRODUZIONE DI FAUNA SELVATICA. 10.1) Analisi

10) I CENTRI PRIVATI DI RIPRODUZIONE DI FAUNA SELVATICA. 10.1) Analisi 10) I CENTRI PRIVATI DI RIPRODUZIONE DI FAUNA SELVATICA 10.1) Analisi I Centri Privati di Riproduzione di Fauna Selvatica allo Stato Naturale (CPRFS) sono destinati alla produzione di specie di qualità,

Dettagli

Monitoraggio settimanale della mortalità estiva in provincia di Modena nell anno 2017

Monitoraggio settimanale della mortalità estiva in provincia di Modena nell anno 2017 Monitoraggio settimanale della mortalità estiva in provincia di Modena nell anno 2017 Presso il Servizio di Epidemiologia e Comunicazione del Rischio dell Ausl di Modena è ormai consuetudine raccogliere

Dettagli

Georeferenziazione dei rilievi fitosociologici riguardanti le comunità vegetali degli habitat di interesse comunitario in Lombardia

Georeferenziazione dei rilievi fitosociologici riguardanti le comunità vegetali degli habitat di interesse comunitario in Lombardia Citazione consigliata: Brusa G., Cerabolini B.E.L., Bottinelli A., De Molli C., 2016. Georeferenziazione dei rilievi fitosociologici riguardanti le comunità vegetali degli habitat di interesse comunitario

Dettagli

4. IMPRESE E TERRITORIO

4. IMPRESE E TERRITORIO 4. IMPRESE E TERRITORIO I NUMERI DELLE IMPRESE AL 31/12/2015 Imprese attive 66.348 di cui artigiane 21.356 Localizzazioni 80.468 Il tessuto economico modenese è prevalentemente contraddistinto dalla presenza

Dettagli

5.4. La matrice di correlazione

5.4. La matrice di correlazione 6 CO 4 (mg/m 3 ) 2 domenica lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato Giorni della settimana P. Bissuola Outliers Extremes P. Matter Outliers Extremes Le distribuzioni degli inquinanti non mostrano

Dettagli

CAMPAGNA di RILEVAMENTO della QUALITA' DELL'ARIA

CAMPAGNA di RILEVAMENTO della QUALITA' DELL'ARIA Pagina : 1/22 CAMPAGNA di RILEVAMENTO della QUALITA' DELL'ARIA c/o Comune di Candelo sito in via Cerventi campagna effettuata con mezzo mobile: dal 4 maggio al 1 giugno 215 (MM_ Via Cerventi_Candelo Bi)

Dettagli

Soppravivenza e cause di morte in Campania e Provincia

Soppravivenza e cause di morte in Campania e Provincia Università degli Studi di Napoli Facoltà di Economia Soppravivenza e cause di morte in Campania e Provincia di Laura Abbate Relatore prof. Aurelio Pane A. A. 2008/09 Presentazione E noto che l Italia è

Dettagli

REPORT PLUVIOMETRICO DEL MESE DI SETTEMBRE 2017

REPORT PLUVIOMETRICO DEL MESE DI SETTEMBRE 2017 REPORT PLUVIOMETRICO DEL MESE DI SETTEMBRE 2017 Pagina 1 di 20 Commento generale METODOLOGIA Al fine di valutare l entità degli apporti pluviometrici, sono state considerate tutte le stazioni automatiche

Dettagli

RETE EDISON DI ALTOMONTE

RETE EDISON DI ALTOMONTE Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria Dipartimento Provinciale di Cosenza Servizio Aria RETE EDISON DI ALTOMONTE Aggiornamento dati di Qualità dell Aria Anno 2018 ARIA Report

Dettagli

Precisione di misura

Precisione di misura Precisione di misura Valori energetici e Grado di rendimento per Inverter FV Sunny Boy e Sunny Mini Central Contenuto Qualsiasi utente desidera essere informato al meglio sulla potenza e il rendimento

Dettagli

MONITORAGGIO ED ECOLOGIA DELL AQUILA REALE

MONITORAGGIO ED ECOLOGIA DELL AQUILA REALE MONITORAGGIO ED ECOLOGIA DELL AQUILA REALE L aquila reale è monitorata da parte del Parco già a partire dal 1999, nell ambito dell attività prevista dalla Rete Alpina delle Aree Protette. In precedenza

Dettagli

IL LUPO Tecniche di monitoraggio della specie in ambiente alpino. Eugenio Carlini

IL LUPO Tecniche di monitoraggio della specie in ambiente alpino. Eugenio Carlini IL LUPO Tecniche di monitoraggio della specie in ambiente alpino Eugenio Carlini Il monitoraggio della presenza del lupo si effettua attraverso l applicazione integrata di diversi protocolli e metodi

Dettagli

Figura 1: Catena di misura (sistema di acquisizione, scatola di interconnessione, alimentatore)

Figura 1: Catena di misura (sistema di acquisizione, scatola di interconnessione, alimentatore) Figura 1: Catena di misura (sistema di acquisizione, scatola di interconnessione, alimentatore) L apparato di misura sperimentale consiste in alcuni sensori accelerometrici bidirezionali (fino a 8 se si

Dettagli

Bollettino del clima Estate 2017 _

Bollettino del clima Estate 2017 _ Bollettino del clima Estate 2017 _ Dopo la terza primavera più calda a partire dall inizio delle misurazioni meteorologiche sistematiche nel 1864, quest anno la Svizzera ha pure registrato la terza estata

Dettagli

Consumi e povertà in Emilia-Romagna. Anno 2018

Consumi e povertà in Emilia-Romagna. Anno 2018 Direzione Generale Risorse, Europa, Innovazione e Istituzioni Servizio Statistica e Sistemi Informativi Geografici Consumi e povertà in Emilia-Romagna. Anno 2018 Bologna, 05 luglio 2019 1 1. Introduzione

Dettagli

REPORT DEI DATI INDAGINE SULL INQUINAMENTO ATMOSFERICO CON STAZIONE MOBILE. Comune di Farini Anno 2008

REPORT DEI DATI INDAGINE SULL INQUINAMENTO ATMOSFERICO CON STAZIONE MOBILE. Comune di Farini Anno 2008 REPORT DEI DATI INDAGINE SULL INQUINAMENTO ATMOSFERICO CON STAZIONE MOBILE Comune di Farini Anno 28 Servizio Sistemi Ambientali Area Monitoraggio e Valutazione Aria Unità Rete di Monitoraggio ARIA arpa

Dettagli

Osservatorio del Traffico. Allegati edizione Settembre 2017 Dati di riferimento Agosto 2017

Osservatorio del Traffico. Allegati edizione Settembre 2017 Dati di riferimento Agosto 2017 Osservatorio del Traffico Allegati edizione Settembre 2017 Dati di riferimento Agosto 2017 ANAS è il gestore della rete stradale ed autostradale italiana di interesse nazionale, costituita da 26.465,407

Dettagli

Osservatorio del Traffico. Allegati edizione Gennaio 2018 Dati di riferimento Dicembre 2017

Osservatorio del Traffico. Allegati edizione Gennaio 2018 Dati di riferimento Dicembre 2017 Osservatorio del Traffico Allegati edizione Gennaio 2018 Dati di riferimento Dicembre 2017 ANAS è il gestore della rete stradale ed autostradale italiana di interesse nazionale, costituita da 26.526,374

Dettagli

Osservatorio del Traffico. Allegati edizione Ottobre 2018 Dati di riferimento Settembre 2018

Osservatorio del Traffico. Allegati edizione Ottobre 2018 Dati di riferimento Settembre 2018 Osservatorio del Traffico Allegati edizione Ottobre 2018 Dati di riferimento Settembre 2018 ANAS è il gestore della rete stradale ed autostradale italiana di interesse nazionale, costituita da 27.607,170

Dettagli

Semplice analisi di change - detection sulle aree edificate per mezzo di immagini Landsat - TM.

Semplice analisi di change - detection sulle aree edificate per mezzo di immagini Landsat - TM. Amministrazione Provinciale di Piacenza Area Programmazione territoriale Infrastrutture - Ambiente Ufficio di Staff Supporto alla Pianificazione e alla Progettazione Via Garibaldi, 50-29100 PIACENZA Semplice

Dettagli

1. Indicazioni di sicurezza fondamentali

1. Indicazioni di sicurezza fondamentali 309565 02 I Faro LED con rilevatore di movimento LUXA 2-1 LED 8W WH 20971 LUXA 2-1 LED 8W BK 20972 LUXA 2-1 LED 16W WH 20973 LUXA 2-1 LED 16W BK 20974 LUXA 2-1 LED 8W W WH 20951 LUXA 2-1 LED 8W W BK 20952

Dettagli

STUDIO SUL DECLINO DELLA LEPRE IN PROVINCIA DI PIACENZA (primi risultati)

STUDIO SUL DECLINO DELLA LEPRE IN PROVINCIA DI PIACENZA (primi risultati) STUDIO SUL DECLINO DELLA LEPRE IN PROVINCIA DI PIACENZA (primi risultati) Le caratteristiche ambientali (1) Pianura 37% Collina 33% Montagna 30% Gli Istituti di protezione e produzione della fauna (ZRC,

Dettagli

IL NUBRIFAGIO NEL BASSO SARCA NELLA NOTTE DEL 29 GIUGNO 2009

IL NUBRIFAGIO NEL BASSO SARCA NELLA NOTTE DEL 29 GIUGNO 2009 Provincia Autonoma di Trento METEOTRENTINO REPORT N. 04/2009 IL NUBRIFAGIO NEL BASSO SARCA NELLA NOTTE DEL 29 GIUGNO 2009 a cura di Roberto Barbiero, Marta Pendesini e Serenella Saibanti Giugno 2009 Dipartimento

Dettagli

Monitoraggio settimanale della mortalità estiva in provincia di Modena nell anno 2011.

Monitoraggio settimanale della mortalità estiva in provincia di Modena nell anno 2011. Dipartimento di Sanità Pubblica Servizio Epidemiologia Monitoraggio settimanale della mortalità estiva in provincia di Modena nell anno 2011. Abstract Durante l estate 2011 il sistema di monitoraggio dei

Dettagli

L EVOLUZIONE DEL PATRIMONIO ABITATIVO ITALIANO: QUARANT ANNI DI ABITAZIONI ATTRAVERSO I CENSIMENTI ISTAT

L EVOLUZIONE DEL PATRIMONIO ABITATIVO ITALIANO: QUARANT ANNI DI ABITAZIONI ATTRAVERSO I CENSIMENTI ISTAT L EVOLUZIONE DEL PATRIMONIO ABITATIVO ITALIANO: QUARANT ANNI DI ABITAZIONI ATTRAVERSO I CENSIMENTI ISTAT a cura di Alice Ciani e Lucilla Scelba Tecnoborsa 1. Introduzione I Quaderni di Tecnoborsa, tornano

Dettagli

L Italia sismica Dati socio-demografici e strutturali dei comuni del centro Italia

L Italia sismica Dati socio-demografici e strutturali dei comuni del centro Italia L Italia sismica Dati socio-demografici e strutturali dei comuni del centro Italia Chiara Caramia n. matricola 100254 Eleonora Romagnoli n. matricola 97679 Federica Rossi n. matricola 100573 Sofia Solera

Dettagli

Il forte temporale osservato a Besenello nella giornata del 26 agosto Roberto Barbiero

Il forte temporale osservato a Besenello nella giornata del 26 agosto Roberto Barbiero Il forte temporale osservato a Besenello nella giornata del 26 agosto 2004 Roberto Barbiero Descrizione meteorologica della giornata del 26 agosto 2004 L analisi generale delle condizioni meteorologiche

Dettagli

Onda di calore di giugno 2019 Analisi dei dati di Trento Laste

Onda di calore di giugno 2019 Analisi dei dati di Trento Laste 10 luglio 2019 Onda di calore di giugno 2019 Analisi dei dati di Trento Laste Giugno 2019 è risultato uno dei più caldi e secchi dell ultimo secolo. In particolare la temperatura media mensile e la massima

Dettagli

Elaborazione statistica di dati

Elaborazione statistica di dati Elaborazione statistica di dati CONCETTI DI BASE DI STATISTICA ELEMENTARE Taratura strumenti di misura IPOTESI: grandezza da misurare identica da misura a misura Collaudo sistemi di produzione IPOTESI:

Dettagli

MANUALE ISTRUZIONI. Rev.0315MM

MANUALE ISTRUZIONI. Rev.0315MM Rev.0315MM MANUALE ISTRUZIONI Specifiche: Installazione a muro Copertura 15 mt, angolo 90 Frequenza microonda 10.525 GHz Tecnologia elaborazione allarme DSP(Digital Signal Processing) Distanza rilevazione

Dettagli

Ambito Territoriale di Caccia PS2

Ambito Territoriale di Caccia PS2 1 Relazione consuntiva della gestione dei Cervidi nel territorio dell ATC PS2 Stagione Venatoria 2012/13 La presente relazione è stata redatta a cura del Dr. Filippo Savelli, tecnico faunistico incaricato

Dettagli

Elaborazione dati della qualità dell aria Provincia di Ravenna - Rapporto S.S.A. Sistema Complesso Qualità dell Aria, Rumore, CEM Pag.

Elaborazione dati della qualità dell aria Provincia di Ravenna - Rapporto S.S.A. Sistema Complesso Qualità dell Aria, Rumore, CEM Pag. 2 - LE CONDIZIONI METEOROLOGICHE NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI RAVENNA (Elaborazioni grafiche a cura di Michele Stortini e Marco Deserti ARPA - S M R) 2.1 - Gli indicatori meteorologici per lo studio

Dettagli

REPORT PLUVIOMETRICO DEL MESE DI OTTOBRE 2013

REPORT PLUVIOMETRICO DEL MESE DI OTTOBRE 2013 REPORT PLUVIOMETRICO DEL MESE DI OTTOBRE 2013 Commento generale METODOLOGIA Al fine di valutare l entità degli apporti pluviometrici, sono state considerate tutte le stazioni automatiche (circa 400 pluviometri)

Dettagli

Monitoraggio Ungulati selvatici Anno 2012

Monitoraggio Ungulati selvatici Anno 2012 Monitoraggio Ungulati selvatici Anno 2012 1. Materiali e metodi Per la primavera 2012, è stato applicata la tecnica del pellet group count con le stesse modalità individuate negli scorsi anni, vale a dire

Dettagli

RELAZIONE METEOROLOGICA MENSILE LOMBARDIA

RELAZIONE METEOROLOGICA MENSILE LOMBARDIA RELAZIONE METEOROLOGICA MENSILE LOMBARDIA SETTEMBRE 2015 Indice 1. Andamento meteorologico mensile... 2 2. Mappe dei principali parametri meteorologici... 3 2.1. Temperature... 3 2.2. Precipitazioni...

Dettagli