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1 ACQUISTA ONLINE > Medio Oriente e Africa del Nord Israele e Territori Palestinesi Occupati 12 DUEMILA
2 RAPPORTO 2012 ISRAELE E TERRITORI PALESTINESI OCCUPATI STATO D ISRAELE Capo di stato: Shimon Peres Capo del governo: Benjamin Netanyahu Pena di morte: abolizionista per i reati ordinari Popolazione: 7,6 milioni (Israele); 4,2 milioni (Opt) Aspettativa di vita: 81,6 anni (Israele); 72,8 anni (Opt) Mortalità infantile sotto i 5 anni (m/f): 4,4 (Israele); 29,5 (Opt) Le autorità israeliane hanno continuato a imporre il blocco sulla Striscia di Gaza, prolungando la crisi umanitaria e limitando il movimento dei palestinesi dei Territori Palestinesi Occupati (Occupied Palestinian Territories Opt). In Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, le autorità hanno proseguito la costruzione del muro/barriera, il cui percorso si estende per lo più in territorio palestinese, e l espansione degli insediamenti, in violazione del diritto internazionale. Hanno demolito abitazioni e altre strutture palestinesi in Cisgiordania e abitazioni di cittadini palestinesi all interno di Israele, specialmente nei villaggi non riconosciuti nel Negev. L esercito israeliano è ricorso frequentemente all uso eccessivo, e in alcuni casi letale, della forza contro manifestanti in Cisgiordania e contro civili in zone di confine all interno della Striscia di Gaza. Le forze militari israeliane hanno ucciso 55 civili negli Opt, compresi 11 bambini. La violenza dei coloni contro i palestinesi in Cisgiordania è aumentata; tre palestinesi sono stati uccisi per mano di coloni israeliani. Questi ultimi e i soldati israeliani, accusati di aver commesso abusi nei confronti di palestinesi, sono generalmente sfuggiti alle loro responsabilità. Le autorità non hanno condotto indagini indipendenti sui presunti crimini di guerra da parte delle forze israeliane nell operazione Piombo fuso del Le autorità israeliane hanno arrestato migliaia di palestinesi della Cisgiordania. Più di 307 palestinesi erano in detenzione amministrativa, in carcere senza accusa né processo; altri sono stati condannati a pene detentive al termine di processi iniqui. A fine anno, Israele contava più di 4200 prigionieri palestinesi. Sono proseguite le denunce di tortura e altri maltrattamenti dei detenuti. CONTESTO Gli sforzi internazionali per far ripartire i negoziati tra Israele e l Autorità palestinese (Palestinian Autohority Pa) sono falliti. Israele si è opposto alla richiesta avanzata dalla 640
3 MEDIO ORIENTE E AFRICA DEL NORD Pa di divenire stato membro delle Nazioni Unite e ha temporaneamente ritirato le imposte erariali, che dovrebbero essere riscosse dalla Pa, dopo che la Palestina era divenuta stato membro dell Unesco. Gruppi armati palestinesi a Gaza hanno sparato indiscriminatamente razzi e mortai nel sud d Israele (cfr. Autorità Palestinese); le forze israeliane hanno condotto attacchi in cui sono stati presi di mira palestinesi ritenuti responsabili degli attacchi. Uno studente liceale israelo-palestinese è stato ferito mortalmente ad aprile, quando un missile sparato da Gaza ha colpito uno scuolabus nel Negev. Otto coloni israeliani sono stati uccisi da palestinesi in Cisgiordania, compreso uno per mano delle forze di sicurezza della Pa. Altri sette civili sono stati uccisi in Israele, di cui sei che stavano entrando in Israele dall Egitto sono stati uccisi dai militanti armati, ad agosto. A ottobre e dicembre, Israele ha rilasciato 1027 prigionieri palestinesi, tra cui alcuni condannati per aver ucciso civili israeliani, in cambio del rilascio del soldato israeliano Gilad Shalit, avvenuto il 18 ottobre. Dal 2006 era tenuto prigioniero a Gaza, senza poter accedere all Icrc, da parte di gruppi armati palestinesi. Israele ha inoltre rilasciato 25 egiziani a ottobre, in cambio del rilascio di un cittadino dalla doppia nazionalità israelostatunitense, che era detenuto in Egitto. Da luglio a ottobre, centinaia di migliaia di israeliani hanno partecipato a proteste pacifiche in cui chiedevano l abbassamento dei costi delle abitazioni e il miglioramento del sistema sanitario e scolastico. BLOCCO SU GAZA E CRISI UMANITARIA Israele ha mantenuto il blocco su Gaza, imposto nel 2007, e ha chiuso il valico di Karni a marzo, lasciando Kerem Shalom come unico punto d ingresso per le merci, malgrado la sua inadeguatezza per far fronte alla portata del transito. Il blocco ha prolungato la crisi umanitaria subita dagli 1,6 milioni di abitanti di Gaza, più del 70 per cento dei quali dipendevano dagli aiuti umanitari. È rimasto il divieto, quasi totale, sulle esportazioni, che ha soffocato l economia; le gravi restrizioni alle importazioni hanno alimentato l indisponibilità di merci e fatto aumentare i prezzi. Il blocco si è configurato come una punizione collettiva, ovvero una violazione del diritto internazionale, e ha colpito in maniera particolare bambini e persone malate. Le autorità israeliane hanno ostacolato o impedito a centinaia di pazienti di uscire da Gaza per ottenere cure mediche. L Egitto ha riaperto il valico di Rafah ai cittadini di Gaza a maggio, ma ha imposto stretti controlli sul movimento in entrata e in uscita. Almeno 36 palestinesi sono rimasti uccisi in incidenti o in attacchi dell aviazione israeliana sui tunnel utilizzati per far passare le merci tra l Egitto e Gaza. 641
4 RAPPORTO 2012 La marina militare israeliana ha bloccato diverse flottiglie internazionali che cercavano di infrangere il blocco su Gaza. A settembre, una commissione d inchiesta delle Nazioni Unite ha stabilito che il blocco navale era illegale ma non ha affrontato la questione della legalità del regime di chiusura generale imposto su Gaza. RESTRIZIONI IN CISGIORDANIA Più di 500 tra posti di blocco militari israeliani e barriere hanno continuato a ostacolare l accesso dei palestinesi ai posti di lavoro, a scuole, a ospedali in Cisgiordania, mentre Israele proseguiva la costruzione di un muro/barriera di 700 km, il cui percorso si estende per lo più in territorio palestinese all interno della Cisgiordania, separando migliaia di agricoltori palestinesi dai loro terreni e dalle riserve d acqua. I palestinesi della Cisgiordania in possesso di permessi d ingresso a Gerusalemme erano autorizzati a passare soltanto da quattro dei 16 posti di blocco situati lungo il muro/barriera. Ai palestinesi è stato negato l accesso alle zone intorno agli insediamenti israeliani, creati e mantenuti in violazione del diritto internazionale. È aumentata la costruzione di insediamenti che in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, a fine anno contavano più di abitanti. Le restrizioni di movimento hanno obbligato circa palestinesi di 70 villaggi a compiere dei percorsi da due a cinque volte più lunghi della via diretta per raggiungere la città più vicina, compromettendo il loro accesso ai servizi essenziali. DIRITTO ALL ALLOGGIO SGOMBERI FORZATI Le autorità israeliane hanno in genere negato le licenze edilizie ai palestinesi residenti a Gerusalemme Est e nell Area C della Cisgiordania, dove Israele ha mantenuto la completa autorità di pianificazione e urbanizzazione, ostacolando il loro diritto a un alloggio adeguato. Le autorità israeliane hanno intensificato la demolizione di abitazioni e di altre strutture palestinesi in Cisgiordania che erano state costruite senza permesso, abbattendo nell arco dell anno più di 620 strutture. Quasi 1100 palestinesi sono stati sfollati a causa delle demolizioni, un aumento dell 80 per cento rispetto al 2010; più di altri 4200 sono stati colpiti dalla distruzione di 170 rifugi per animali e 46 cisterne. Particolarmente colpite sono state le vulnerabili comunità beduine e le comunità pastorizie, alcune a rischio di sfollamento permanente a causa delle gravi restrizioni di movimento, di ripetute demolizioni e della violenza da parte dei coloni. A giugno, le forze israeliane hanno attuato ripetute demolizioni a Hadidiya, una comunità pastorizia a nord della Valle del Giordano, distruggendo 33 strutture e lasciando senzatetto molte famiglie. Un appello all Alta corte di giustizia ha determinato un ingiunzione temporanea contro nuove ordinanze di demolizione emanate a novembre. 642
5 MEDIO ORIENTE E AFRICA DEL NORD Le autorità hanno inoltre intensificato le demolizioni di abitazioni palestinesi all interno di Israele, in particolare in villaggi ufficialmente non riconosciuti, dove è vietato qualsiasi tipo di costruzione. A settembre, il governo ha approvato piani per regolamentare le costruzioni illegali dei beduini nella regione meridionale del Negev; se applicati, questi piani potrebbero determinare lo sgombero forzato di migliaia di cittadini palestinesi di Israele. Baracche e altre strutture di al- Araqib, un villaggio non riconosciuto del Negev, sono state demolite almeno 20 volte nel corso dell anno, dopo altre demolizioni fatte nel A luglio, le autorità israeliane hanno intentato una causa legale contro gli abitanti del villaggio, chiedendo 1,8 milioni di nis (all incirca dollari Usa) per far fronte ai costi delle ripetute demolizioni e degli sgomberi. USO ECCESSIVO DELLA FORZA Le forze israeliane hanno impiegato munizioni e forza eccessiva contro manifestanti palestinesi in Cisgiordania e ai confini con il Libano e la Siria, oltre che per rafforzare la zona di esclusione all interno di Gaza e lungo la sua costa. Hanno ucciso 55 civili palestinesi negli Opt, compresi 11 bambini. Tra questi c erano 22 civili, compresi nove bambini, uccisi dal fuoco israeliano in aree terrestri e marine di Gaza, sottoposte restrizioni. L esercito ha avviato inchieste interne su alcuni di questi episodi, che non erano, però, né indipendenti né trasparenti. Secondo le notizie ricevute, circa 35 persone sono rimaste uccise e centinaia ferite, quando soldati israeliani hanno sparato a migliaia di rifugiati palestinesi e altre persone che protestavano, il 15 maggio e il 5 giugno, al confine tra Israele e Libano e al confine siriano con il Golan occupato da Israele. Alcuni manifestanti hanno lanciato sassi e alcuni hanno attraversato il confine attraverso le alture del Golan, ma non avevano armi da fuoco e non sembravano rappresentare una minaccia diretta alla vita dei soldati. Israele ha contestato il numero delle persone uccise e le circostanze. Soldati israeliani hanno regolarmente fatto uso eccessivo della forza contro palestinesi che manifestavano contro il muro/barriera e contro coloro che protestavano contro l espansione degli insediamenti nel villaggio cisgiordano di al-nabi Saleh. Il 9 dicembre, le forze israeliane hanno ferito mortalmente Mustafa Tamimi, di 28 anni, colpito al volto da un candelotto lacrimogeno a distanza ravvicinata, in violazione dei regolamenti militari, dopo che aveva lanciato una pietra contro una jeep militare. IMPUNITÀ A gennaio, la commissione israeliana Turkel ha concluso che le forze israeliane non avevano violato il diritto internazionale umanitario quando avevano attaccato la flottiglia diretta a Gaza, nel maggio 2010, uccidendo nove cittadini turchi, ma non ha chiesto conto delle nove morti. Ancora una volta le autorità non hanno fatto niente per condurre indagini credibili e indipendenti sui presunti crimini di guerra e crimini contro l umanità commessi dalle forze 643
6 RAPPORTO 2012 israeliane durante l operazione Piombo fuso, nel , in cui morirono centinaia di palestinesi, a parte poche indagini ancora in corso su specifici episodi, da parte della polizia militare. I coloni israeliani e le forze di sicurezza accusati di abusi ai danni di palestinesi sono generalmente sfuggiti alla giustizia. Le autorità israeliane hanno abitualmente avviato indagini, ma raramente queste hanno portato a procedimenti penali. Yesh Din, una Ngo israeliana, ha riferito che circa il 90 per cento delle indagini ufficiali su presunte violenze da parte dei coloni che aveva monitorato dal 2005 era stato chiuso, apparentemente a causa di inadempienze investigative, e che soltanto il 3,5 per cento delle denunce alle autorità militari israeliane di palestinesi che dichiaravano di aver subito violazioni dei loro diritti da parte di soldati israeliani, tra il 2000 e il 2010, aveva portato a incriminazioni penali. DETENZIONE SENZA PROCESSO Durante l anno, le autorità israeliane hanno trattenuto senza accusa né processo almeno 307 palestinesi degli Opt, in base a ordinanze rinnovabili di reclusione, fondate su informazioni segrete tenute nascoste ai detenuti e ai loro avvocati. Tre donne in detenzione amministrativa erano tra i prigionieri liberati in cambio del rilascio di Gilad Shalit da parte di Hamas. Lo scrittore e accademico Ahmad Qatamesh è stato arrestato ad aprile e trattenuto ai sensi di un ordinanza di detenzione amministrativa di sei mesi, che è stata rinnovata a settembre; a fine anno era ancora detenuto. Era un prigioniero di coscienza. CONDIZIONI CARCERARIE VISITE FAMILIARI NEGATE Le autorità israeliane hanno continuato a impedire le visite ai prigionieri palestinesi di Gaza trattenuti nelle carceri israeliane, mantenendo la linea attuata sin dal giugno Sebbene durante l anno siano stati rilasciati più di 200 prigionieri di Gaza, a fine anno erano ancora 440 quelli detenuti. Le autorità israeliane hanno inoltre frequentemente negato ai familiari dei prigionieri cisgiordani i permessi di visita per non meglio specificati motivi di sicurezza. PROCESSI INIQUI I palestinesi degli Opt hanno continuato a essere processati davanti a tribunali militari ed è stato abitualmente negato loro l accesso agli avvocati durante gli interrogatori preprocessuali. Il 27 settembre, l Ordinanza militare 1676 ha innalzato da 16 a 18 anni la maggiore età per far processare i palestinesi da tribunali militari israeliani. In precedenza, sedicenni e diciassettenni erano stati processati da questi tribunali come fossero degli adulti. La nuova ordinanza non ha stabilito che ai minori detenuti sia garantito l accesso a un legale durante gli interrogatori o che i minori al di sopra dei 16 anni siano tenuti separati dagli adulti. 644
7 MEDIO ORIENTE E AFRICA DEL NORD TORTURA E ALTRI MALTRATTAMENTI Sono continuate le denunce di tortura e altri maltrattamenti, anche di minori. Tra i metodi c erano percosse, minacce al detenuto o alla sua famiglia, privazione del sonno e incatenamento in posizioni dolorose per periodi prolungati. Confessioni che, secondo le accuse, erano state ottenute tramite coercizione sono state ammesse agli atti presso i tribunali militari israeliani. Islam Dar Ayyoub, di 14 anni, è stato arrestato nella sua abitazione nel villaggio cisgiordano di al-nabi Saleh, all incirca alle due del pomeriggio del 23 gennaio. Bendato e ammanettato, è stato trasferito a bordo di una jeep militare, attraverso il vicino insediamento di Halamish, alla stazione di polizia dell insediamento di Ma ale Adumim, dove è stato interrogato per ore senza la presenza di un avvocato; non gli è stato permesso di riposare, mangiare o di andare in bagno. Le informazioni ottenute durante l interrogatorio sono state utilizzate per incriminare l organizzatore della protesta di al-nabi Saleh, Bassem Tamimi (v. oltre). A febbraio, l ingegnere di Gaza Dirar Abu Sisi è stato trasferito con la forza in Israele dall Ucraina e trattenuto nel carcere di Shikma, vicino ad Ashkelon, dove gli è stato negato l accesso a un avvocato per 25 giorni. Ad aprile, è stato incriminato per aver messo a punto razzi per conto dell ala militare di Hamas; le autorità israeliane hanno affermato che aveva confessato ma le sue avvocatesse hanno asserito che la sua confessione era stata ottenuta sotto tortura. A fine anno si trovava ancora trattenuto e, secondo alcune fonti, confinato in isolamento. LIBERTÀ DI ESPRESSIONE E ASSOCIAZIONE La Knesset (il parlamento israeliano) ha approvato leggi che limitano la libertà di espressione e di associazione, compresa una che rende reato invocare il boicottaggio di singole persone o istituzioni israeliane in Israele o insediamenti israeliani in Cisgiordania. Un altra sanziona la commemorazione da parte di istituzioni o municipalità della Nakba (catastrofe), un termine usato dai palestinesi per descrivere il loro esproprio nel La Knesset ha inoltre discusso, ma a fine anno non ancora approvato, una proposta di legge per limitare o impedire alle Ngo per i diritti umani israeliane di ricevere fondi da parte di governi esteri, in particolare a quelle che avevano fornito informazioni alla Missione di ricerca delle Nazioni Unite del 2009 sul conflitto di Gaza. Attivisti palestinesi in Cisgiordania che avevano tenuto proteste, alcune pacifiche, contro il muro/barriera e la presenza di insediamenti israeliani illegali hanno continuato a incorrere in arresti e processi davanti a tribunali militari israeliani. Le autorità israeliane hanno arrestato almeno 14 giornalisti palestinesi, due dei quali sono stati trattenuti in detenzione amministrativa. A gennaio, una corte d appello militare ha esteso da un anno a 16 mesi la condanna di Abdallah Abu Rahma, un attivista non violento del villaggio di Bil in che aveva protestato contro il muro/barriera. Era stato ritenuto colpevole d incitamento e organizzazione di manifestazioni illegali, sulla base di dichiarazioni 645
8 RAPPORTO 2012 rilasciate da minori sotto coercizione. Era un prigioniero di coscienza. È stato rilasciato a marzo dopo aver terminato di scontare la pena. Bassem Tamimi, un attivista non violento di lunga data e voce critica nei confronti delle politiche di Israele, è stato arrestato il 24 marzo e in seguito accusato di aver organizzato proteste nel villaggio di al-nabi Saleh. A fine anno rimaneva in custodia militare mentre proseguiva il processo a suo carico. Era un prigioniero di coscienza. RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO Le autorità israeliane hanno continuato a negare l accesso alle procedure di determinazione dello status di rifugiato a richiedenti asilo eritrei e sudanesi, che costituivano circa l 80 per cento dei circa richiedenti asilo in Israele. Hanno ricevuto soltanto documenti provvisori e non è stato loro consentito di lavorare o di accedere all assistenza sanitaria e ai servizi sociali. Soltanto a un esiguo numero di richiedenti asilo provenienti da altri paesi è stato concesso lo status di rifugiati. È andato avanti in parlamento l iter per introdurre rigide misure finalizzate a dissuadere futuri richiedenti asilo. A marzo, la Knesset ha approvato la prima lettura del progetto di legge antinfiltrazione, in base al quale i migranti e i richiedenti asilo privi di documenti sarebbero passibili di carcerazione per un periodo pari o superiore ai tre anni. A settembre, il consiglio nazionale per la costruzione e la pianificazione ha pubblicato i progetti per un centro di detenzione di posti letto per richiedenti asilo, vicino al confine israeliano con l Egitto. Nonostante una decisione dell esercito israeliano a marzo di sospendere la pratica dei cosiddetti rimpatri caldi, rinvii di richiedenti asilo che entravano in Israele dall Egitto senza prima controllare le loro domande di asilo, Ngo hanno documentato nuovi casi di rimpatri forzati verso l Egitto avvenuti fino a luglio. PRIGIONIERI DI COSCIENZA OBIETTORI DI COSCIENZA ISRAELIANI Durante l anno almeno tre obiettori di coscienza israeliani sono stati incarcerati per essersi rifiutati di prestare il servizio militare, in quanto si opponevano all occupazione israeliana dei territori palestinesi. MISSIONI E RAPPORTI DI AMNESTY INTERNATIONAL Delegati di Amnesty International hanno visitato Israele e gli Opt a maggio e novembre. Amnesty International s updated assessment of Israeli and Palestinian investigations into the Gaza conflict (MDE 15/018/2011) Gaza blockade must be lifted following UN panel finding on flotilla raid (MDE 15/030/2011) 646
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