COMUNE DI SANTAGATA DEI GOTI

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1 COMUNE DI SANTAGATA DEI GOTI CARTA COMUNALE DEI PAESAGGI NORME PER LA TUTELA E SVILUPPO DEL PAESAGGIO Il Tecnico Ing. Vincenzo Volpe 1

2 Norme di tutela compatibili con lo sviluppo di Sant Agata de Goti Art. 1 ) Allo scopo di definire la natura e individuare la consistenza del patrimonio paesaggistico del Comune di Sant Agata de Goti, il concetto di paesaggio è preso a riferimento dal Piano territoriale regionale come scaturisce dalla CEP. Ai fini di un adeguata interpretazione delle espressioni e dei termini utilizzati, tenendo presente l Articolo 1 della CEP, la Carta comunale del paesaggio fa riferimento esplicito alle seguenti definizioni: <<Paesaggio>> designa una parte di territorio così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere risulta dall azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni: <<Politica del paesaggio>> designa la formulazione da parte delle autorità pubbliche competenti dei principi generali, delle strategie e degli orientamenti che permettono l adozione di misure specifiche volte alla salvaguardia, alla gestione e alla pianificazione del paesaggio; <<Salvaguardia dei paesaggi >> indica le azioni di conservazione e mantenimento degli aspetti significativi o caratteristici di un paesaggio, giustificate dal suo valore patrimoniale derivante dalla sua configurazione naturale e/ o dall intervento umano; <<Gestione dei paesaggi >> indica le azioni volte, in una prospettiva di sviluppo sostenibile, a garantire il governo del paesaggio al fine di orientare ed armonizzare le trasformazioni dovute alle evoluzioni sociali, economiche ed ambientali; <<Assetto dei paesaggi >> indica le azioni fortemente lungimiranti volte alla valorizzazione, al restauro o alla creazione di paesaggi. A difesa della fauna, l Amministrazione Comunale, oltre le norme di tutela sovracomunale, disciplina il cronoprogramma dei lavori privati e pubblici dando precise disposizioni dei periodi in cui sono proibite alcune tipologie di lavori e quali accorgimenti e tecniche mettere in atto nei periodi di nidificazione. Le norme che seguono si applicano a tutto il territorio comunale a seconda della Zonizzazione paesaggistica - Eccezionale Quotidiana Degradata 2

3 Art. 2) Il Comune, per la parte di competenza, ai sensi dell art. 1 del D.L.vo n.42/2004 e s.m. e i., assicura e sostiene la conservazione del patrimonio culturale e ne favorisce la pubblica fruizione e la valorizzazione. Art. 3) I beni paesaggistici comunali sono sottoposti a valorizzazione previa riqualificazione degli immobili e delle aree sottoposte a tutela e che risultino compromessi o degradati; la valorizzazione si attua anche mediante la realizzazione di nuovi valori paesaggistici coerenti ed integrati. Il tutto come disposto dall art. 6 del D.Lsvo n. 42/2004. Art. 4) Il territorio comunale, in conseguenza di fattori naturali e antropici è diviso in aree paesaggistiche aventi carattere eccezionale, di vita quotidiana e degradati. Le azioni eseguibili su dette zone paesaggistiche sono di salvaguardia, gestione e assetto. Art. 5) L area paesaggistica eccezionale sottoposta a salvaguardia deve mantenere le caratteristiche degli elementi costitutivi e delle morfologie dei beni sottoposti a tutela, lo sviluppo urbanistico ed edilizio dovrà essere compatibile con i seguenti valori riconosciuti: Rilievi carbonatici Vette, grotte, pareti nude Per i crinali principali e secondari: - assenza di interventi edificatori o infrastrutturali Per le vette e le pareti nude e le grotte - integrità fisica dei suoli e assenza di interventi antropici nell immediato intorno, anche colturali (salvo il taglio forestale, gli interventi necessari alla eventuale messa in sicurezza o alla mitigazione del rischio idrogeologico connessi alla difesa del suolo e ad eventuali limitati percorsi di servizio, scientifici o didattici) 3

4 Torrenti Fasce torrentizie vegetate Reticoli irrigui o di drenaggio In generale: - salvaguardia quantitativa e qualitativa della risorsa acqua negli alvei naturali e nei reticoli irrigui e di drenaggio, con contenimento degli impatti da inquinamento e degli utilizzi impropri - rispetto o ristabilimento degli equilibri idrogeologici, coerentemente con le indicazioni dei Piani di Bacino. - assenza o almeno minimo impatto di interventi edificatori o infrastrutturali privati e di rispetto dalle sponde. - naturalizzazione e recupero di fruibilità delle sponde con aumento (e in assoluto non riduzione) della accessibilità ciclopedonale al fiume attraverso percorsi pubblici Fasce torrentizie vegetate: - continuità di alberature lungo sponda, da completare e reintegrare ex novo, salvo opere infrastrutturali non evitabili Incisioni torrentizie Sistemazioni storiche delle aree pericolose per dissesto idrogeologico In generale vedi torrenti, con specifiche attenzioni ai fattori di rischio idrogeologico in situazioni torrentizie e di instabilità dei versanti Per le sistemazioni storiche vedi attenzioni per opere civile della viabilità storica Sorgenti e fontane Integrazione con aree naturalistiche, reperti archeologici, sistemazioni storiche circostanti In generale - salvaguardia della risorsa acqua e rispetto o ristabilimento degli equilibri idrogeologici, coerentemente con le indicazioni dei Piani regionali di tutela di settore Per le relazioni con aree naturalistiche o le sistemazioni storiche o antiche: - integrazione dei manufatti con ripristino delle relazioni con aree alberate e leggibilità con conservazione di eventuali opere d arte di particolare pregio e con reintegro delle sistemazioni vegetali (viali, siepi) Boschi non coltivati Endemismi, habitat di specie rare (sic, zps o fondali marini), sistemi colturali ad alta biodiversità aree poco antropizzate in tessuto urbano, varchi utili per la rete Per i boschi non coltivati - elevato grado di biodiversità, e di disetaneità, da raggiungere senza introduzione di specie alloctone e diminuzione della superficie boscata - assenza di manufatti edilizi o infrastrutturali salvo i percorsi ciclopedonali funzionali alla fruizione quelli veicolari di servizio e i manufatti per le attività silvocolturali o per attività compatibili di fruizione naturalistica e di ricerca scientifica Per le aree di valore naturalistico - integrità in applicazione dei criteri già adottati per Sic e Zps Per le aree poco antropizzate in contesto urbano e i varchi utili per la rete ecologica: - usi pubblici con prevalente messa a verde alberato e comunque non edificabilità con blocco degli interventi privati salvo limitate definizioni 4

5 ecologica morfologiche dei bordi costruiti - rafforzamento (e in assoluto non diminuzione dell ampiezza) dei varchi non edificati, non recintati e dotati di impianti a verde alberato Suoli ad alta fertilità In generale - caratteri della produzione adeguati agli standard agro-ambientali delle Norme di Buona Pratica Agricola del Piano di sviluppo rurale, con riduzione dell uso di prodotti chimici - riduzione (e comunque non aumento) di aree con usi residenziali o produttivi non agricoli, con demolizioni e ricostruzioni compensativa in aree di densificazione Per le aree limitrofe ad aree urbanizzate: - usi pubblici con prevalente messa a verde alberato e comunque non edificabilità con blocco degli interventi privati salvo limitate definizioni morfologiche dei bordi costruiti Centri storici Ingressi a centri storici, luoghi centrali identitari, emergenza nel paesaggio Per i centri e nuclei storici - leggibilità e integrità del disegno dell impianto urbano con riferimento ai tracciati, agli spazi pubblici e ai relativi affacci e ai complessi costruiti con le relative tipologie o architetture rilevanti, per l identità storica; - articolazione e dei caratteri tipomorfologici, formali e costruttivi dei tessuti edilizi e degli spazi aperti, da salvaguardare con riferimento alle tipologie ricorrenti, ai materiali e alle tecniche costruttive locali - residenzialità come destinazione prevalente, accompagnata da quella commerciale e artigianale tradizionale e compatibile con l e tipologie edilizie storiche - leggibilità e fruibilità dell impianto complessivo nell inserimento nel territorio circostante e delle strutture e degli elementi naturali o di archeologia antica e medievale che hanno influenzato l impianto insediativo; 5

6 Viabilità storica Opere civili storiche per strade o altre infrastrutture, percorsi pedonali storici Per la viabilità storica: - leggibilità e valorizzazione dei punti di contatto tra percorsi storici e centri storici (porte urbane, scorci prospettici in ingresso e in uscita) e delle direttrici di attraversamento; - fruibilità dei sedimi esistenti con integrazioni e conservazione degli elementi tradizionali coerenti quali: selciati, alberature, siepi, cigli erbosi, fossi e canalette di scolo, tornanti, ponti, muri di sostegno e scarpate, gradoni e scalini in pietra nei sentieri a forte pendenza; - completezza della rete, da integrare con limitati nuovi tracciati necessari a completarla nei tratti in cui essa non è più riconoscibile; - filari alberati lungo i tracciati da mantenere, integrare o impiantare ex novo; - Tutte le operazioni a farsi devono consentire la visuale a valle con riduzione delle alberature che ne impediscono il godimento. Per le opere civili - integrazione dei manufatti con ripristino delle relazioni con gli assi viari di riferimento e leggibilità con conservazione di eventuali opere d arte di particolare pregio e con reintegro delle sistemazioni vegetali (viali, siepi) Aree ed emergenze archeologiche Pertinenze archeologiche sistemate, reperti leggibili nel paesaggio (tracce centuriazione etc), sistemi archeopaesistici, approdi storici, Per le aree ed emergenze archeologiche: - precauzione e integrità rispetto agli interventi di qualsiasi natura salvo quelli finalizzati alle prospezioni, al completamento degli scavi e alla riqualificazione e alla fruizione dei beni archeologici, - fruibilità e qualificazione della accessibilità, anche con opere a basso impatto per servizi, rimozione di superfetazioni e di altri interventi deterrenti la leggibilità dei beni; Per i reperti leggibili nel paesaggio: - leggibilità delle tracce del sistema di segni territoriali antichi (lotti, allineamenti, rilevati, relazioni visive tra manufatti ), da potenziare anche con completamento della percorribilità di tracciati viabili in tratti in cui si siano perse le tracce canalizzazioni storiche Vasche, opere di presa, ponti storici Per le canalizzazioni storiche: - ruolo idraulico attivo, da mantenere con recupero della qualità delle acque e della vegetazione spondale; - leggibilità del sistema dei canali, da amntenere con esclusione di elementi che ostacolino la vista da luoghi pubblici e di costruzioni interferenti, salvo quelle infrastrutturali necessarie e con minimo impatto; Per le vasche, i ponti e le opere di presa o sbarramento di interesse storico: - assetto dei manufatti e della loro leggibilità, da mantenere con conservazione di eventuali opere d arte di particolare pregio. 6

7 Siti e monumenti isolati religiosi, militari, civili, produttivi turistici Giardini, parchi storici, filari, viali, ingressi, pertinenze agricole, relazioni terra-fiume, sistemazioni storiche per fruizione turistica, Per le ville e giardini storici - assetto degli edifici e degli spazi a giardino o a corte e delle altre pertinenze nella loro articolazione e morfologia originaria, da conservare con particolare attenzione agli aspetti rilevanti dal punto di vista paesistico compreso l arredo vegetale e manufatto,il rapporto con la viabilità e gli ingressi, con i belvedere, gli approdi, gli intorni contestuali,...) Per gli altri edifici e complessi specialistici di interesse storico, architettonico e monumentale, - articolazione dei complessi edificati e caratteri tipomorfologici degli edifici e delle specifiche peculiarità architettoniche e formali da conservare - integrità dei caratteri dell intorno spaziale aperto ad strettamente connessi ai complessi, formato da strade, piazze o corti o altre pertinenze aperte con relative fronti prospicienti, giardini ed elementi architettonici singolari, da mantenere o da rispristinare - rilevanza urbana e paesistica storicamente assunta e consolidata e rapporto con gli assi di fruizione e i punti di visuale, da mantenere anche con politiche di promozione delle attività e di vincolo agli interventi del contesto Terrazzamenti, assetti colturali tradizionali dei frutteti dei vigneti e degli oliveti Per i terrazzamenti: - trattamento di versante con opere di contenimento da mantenere, nel rispetto del disegno paesaggistico e dell andamento orografico, con la morfologia delle opere in pietra controterra e dei ciglionamenti tradizionali - omogeneità nell utilizzo dei materiali e delle dimensioni e morfologie tradizionali nei manufatti edilizi o infrastrutturali presenti nei contesti dei versanti terrazzati Per gli assetti colturali tradizionali - assetto delle coltivazioni a colture legnose da mantenere con la varietà delle colture locali, della trama parcellare, delle infrastrutture rurali tradizionali (strade poderali, siepi, muretti, fossi di drenaggio, dei sistemi di siepi miste e di eventuali pur ridotte masse boschive presenti) - omogeneità nell utilizzo dei materiali e delle morfologie, tipologie e dimensioni tradizionali nei manufatti edilizi o infrastrutturali presenti nei contesti Panorami identitari rappresentativi della regione Paesaggi naturali colturali o edificati ad alta identità locale, belvedere o punti panoramici locali Per le strade e i punti panoramici: - fruibilità da mantenere o ripristinare senza ostacoli o elementi deterrenti in primo piano delle visuali panoramiche da luogo pubblico; Per i paesaggi ad alta identità: - immagine consolidata da mantenere senza elementi alteranti per materiali, colori o dimensioni o ostacolanti la fruizione completa 7

8 Tali valori specifici, se non riportati nella cartografia, sono individuati dalla commissione ambientale comunale e segnalati alla commissione provinciale. La individuazione da parte della commissione comunale comporta l applicazione dei criteri di tutela sopra riportati fino al pronunciamento della commissione provinciale. La individuazione di cui innanzi comporta l apertura della procedura di cui all art.136 e seguenti del D.L.vo n.42/2004 con immediata comunicazione al detentore e al proprietario del bene. Le azioni di valorizzazione, comprese in previsioni di parchi fluviali e/o montani, sono consentite con l assenso del consiglio comunale che ne approva i progetti. Art.6) L area paesaggistica eccezionale sottoposta a gestione è soggetta a tutte le previsioni urbanistiche tendenti ad armonizzare le trasformazioni dovute alle evoluzioni sociali, economiche ed ambientali; gli interventi di valorizzazione delle aree avvengono previo parere della commissione comunale. La gestione consente lo sviluppo urbanistico residenziale e produttivo con esclusione degli insediamenti compresi in elenchi per cui è richiesta la V.I.A. Art. 7) L area paesaggistica eccezionale sottoposta ad assetto è soggetta a tutte le previsioni urbanistiche tendenti al restauro o alla creazione di paesaggi. L assetto consente lo sviluppo urbanistico residenziale e produttivo con esclusione degli insediamenti compresi in elenchi per cui è richiesta la V.I.A. Art. 8) L area paesaggistica quotidiana sottoposta a gestione è soggetta a tutte le previsioni rbanistiche tendenti ad armonizzare le trasformazioni dovute alle evoluzioni sociali, economiche ed ambientali ; gli interventi di valorizzazione delle aree avvengono previo parere della commissione comunale. La gestione consente lo sviluppo urbanistico residenziale e produttivo. Art.9) L area paesaggistica quotidiana sottoposta ad assetto è soggetta a tutte le previsioni urbanistiche tendenti al restauro o alla creazione di paesaggi. L assetto consente lo sviluppo urbanistico residenziale e produttivo. 8

9 Art.10) L area paesaggistica degradata sottoposta ad assetto è soggetta a tutte le previsioni urbanistiche tendenti al restauro o alla creazione di paesaggi. L assetto, per tali aree, consente lo sviluppo urbanistico di opere pubbliche o di interesse pubblico. Art. 11) Quando un intervento a farsi è a cavallo di due o più zone, le norme cui deve riferirsi sono le seguenti : Se la superficie interessata dall intervento ricade per l 80% in una sola zona allora si applica all intero intervento la normativa riguardante tale zona ; nel caso in cui nessuna delle zone interessate comprenda l 80%della superficie, la normativa da applicare è scelta dal proponente l intervento- Art. 12) L intervento in difformità dalle norme della zona del piano paesaggistico è consentito se l autorità comunale ritiene valide le motivazioni del proponente innesca la procedura di cui all articolo 24 L.R.16/ Il Tecnico Ing. Vincenzo Volpe 9

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