ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc ,00

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2 INTRODUZIONE 4 ANALISI DI PERICOLOSITÀ IDROGEOLOGICA 5 CARTA DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ IDROGEOLOGICA FRANE ED ALLUVIONI (TAVOLA A) 5 DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZONE RESIDENTE (TAVOLA B) 12 VIABILITA (TAVOLA C) 14 RETI TECNOLOGICHE (TAVOLA D) 16 RISCHIO 17 CONCETTI GENERALI SUL RISCHIO 17 RISCHIO IDROGEOLOGICO 18 CARTA DI SINTESI PER IL RISCHI IDROGEOLOGICO (TAVOLA E) 19 SCENARIO DI RISCHIO IDROGEOLOGICO 21 IL RISCHIO SISMICO 23 SCENARIO DI RISCHIO ATTESO 24 SCENARI DI DANNO A SEGUITO DI EVENTI SISMICI 24 RISORSE 43 AREE DI PROTEZIONE CIVILE 44 AREE DI ATTESA 44 AREE DI ACCOGLIENZA 51 AREE DI AMMASSAMENTO 53 CARTA OPERATIVA DI PROTEZIONE CIVILE (TAVOLA F) 55 PROCEDURE A LIVELLO COMUNALE PER IL RISCHIO SISMICO 57 PROCEDURE A LIVELLO COMUNALE PER IL RISCHIO IDROGEOLOGICO 63 IL SISTEMA INFORMATICO PPC COM 70 C.so Vittorio Emanuele, L Aquila (AQ) - Tel. 0862/ Fax 0862/ C.F. e P.IVA: R.E.A

3 PREMESSA Con delibera di Giunta Comunale n 127 del 19/10/2006 è stata stipulata in data 06/12/2006 una convenzione tra l Amministrazione Comunale di Pizzoli e la società Abruzzo Engineering S.C.p.A. (già Collabora Engineering S.p.A.) per la redazione del Piano Comunale di Protezione Civile ed Emergenza per i Rischi sismico, idrogeologico ed idraulico. Il piano completo di tutti gli elaborati cartografici, delle relazioni tecniche collegate previsti dal progetto e del Sistema informativo Territoriale, è stato completato nel mese di Settembre Di seguito viene descritta l articolazione del piano Documento di Piano; Tavola A - Carta di sintesi della pericolosità idrogeologica; Tavola B - Carta della distribuzione della popolazione; Tavola C - Carta della viabilità; Tavola D - Carta delle reti tecnologiche (rete gas, acquedotto e rete elettrica) Tavola E - Carta di sintesi per i rischi idrogeologico ed idraulico; Tavola F - Carta operativa di protezione civile; Sistema informativo territoriale Opuscolo divulgativo guida pratica di Protezione Civile Si evidenzia che molte informazioni territoriali non sono visibili direttamente sul supporto cartaceo per evidenti motivi di rappresentabilità, ma sono visualizzabili a schermo interrogando il S.I.T. realizzato. C.so Vittorio Emanuele, L Aquila (AQ) - Tel. 0862/ Fax 0862/ C.F. e P.IVA: R.E.A

4 INTRODUZIONE Il Comune di Pizzoli, con una superficie di 5682,70 ettari, ha fatto registrare nel censimento del 1991 una popolazione pari a 2598 abitanti che nel censimento del 2001 sono diventati 3044 (Fonte dati Istituto Nazionale di Statistica ISTAT). Ad un riscontro anagrafico del 01/01/2005 è stata rilevata una popolazione di 3280 abitanti, mentre alla data del 01/01/2007 risulta una popolazione pari a 3409 abitanti (Fonte dati Ufficio Anagrafe Comune di Pizzoli). Si nota dunque un costante aumento della popolazione, che dal 1991 al 2007 è circa pari al 31,00%. Geomorfologicamente il territorio comunale di Pizzoli è posto ai margini settentrionale e orientale della depressione tettonica di Pizzoli-Barete e si sviluppa a quote comprese tra 1521 m s.l.m. (Il Pago) e 600 m s.l.m., estendendosi dal punto di vista idrografico fino alle estreme propaggini del massiccio del Gran Sasso (M.te S. Franco, 2132 m s.l.m.). Tale depressione, parte del più ampio sistema di depressioni di L Aquila -Scoppito, è stata oggetto nel corso del Pleistocene di intensa sedimentazione in ambiente lacustre, fluviale e di versante che ha determinato la sua colmatazione e la formazione di una potente successione stratigrafica ghiaioso-sabbioso-argillosa. I depositi depositi, insieme alle unità litoidi che ne costituiscono il substrato, sono stati poi soggetti all azione erosiva del fiume Aterno e dei suoi affluenti, i quali hanno parzialmente asportato la coltre sedimentaria portando alla genesi di una successione di superfici terrazzate verso l attuale pianura alluvionale, in essi incassata. Infine, il bordo settentrionale della depressione è stato interessato da intensa sedimentazione di versante che ha portato alla formazione di un imponente sistema di falde di detrito e conoidi di deiezione, coalescenti tra loro. Questo apparato raccorda morfologicamente la pianura alluvionale del fiume Aterno con la vicina dorsale calcarea di M. Marine Il Pago, generando un versante immergente in direzione variabile tra sudest e sudovest con pendenza compresa tra il 5%e il 35% (dalla relazione Valutazione della pericolosità idrogeologica indotta da processi erosivi e fenomeni gravitativi allegata alle Osservazioni al Piano di Assetto Idrogeologico). La cartografia di base su cui si è visualizzato l intero progetto è la Carta Tecnica Regionale (CTR) edizione La CTR, inquadrata nel sistema nazionale IGMI UTM-WGS 84, fornisce una rappresentazione generale della morfologia, delle acque, della vegetazione e delle opere dell' uomo, riportando tutto ciò che può essere utile anche come riferimento topografico. Il C.O.M. di riferimento e stato recentemente individuato dalla Prefettura di L Aquila presso il Comune di L Aquila. C.so Vittorio Emanuele, L Aquila (AQ) - Tel. 0862/ Fax 0862/ C.F. e P.IVA: R.E.A

5 ANALISI DI PERICOLOSITÀ IDROGEOLOGICA L Analisi di pericolosità è stata realizzata acquisendo gli studi e gli strumenti normativi che interessano il comune di Pizzoli ed elaborando carte tematiche di sintesi che ne consentissero la visualizzazione e quindi il confronto. Sono stati quindi acquisiti i seguenti lavori: Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI) Inventario Fenomeni Franosi Italiani (I.F.F.I.) Piano Stralcio per la Difesa dalle Alluvioni (PSDA) Relazione geologica del PRG Le informazioni, reperite dalle fonti, sono restituite secondo il sistema di riferimento GAUSS BOAGA (ED50), ritenuto il più idoneo tanto per la omogeneizzazione degli strati informativi quanto per consentirne una più facile utilizzazione da parte degli Uffici Tecnici del Comune di Pizzoli. E stato pertanto necessario georeferenziare alcune informazioni e rettificare la proiezione di tutti quegli strati informativi georeferenziati con un diverso sistema di riferimento. CARTA DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ IDROGEOLOGICA - frane ed alluvioni (Tavola A) La carta di sintesi della pericolosità idrogeologica, rappresentativa dell intero territorio comunale, è stata realizzata in scala 1: in formato A0; la base cartografica utilizzata è la Carta Tecnica Regionale in scala 1:5.000 fornita dall Amministrazione comunale. L insieme dei dati reperiti sono stati cartografati cercando, per quanto possibile, di conservare i canoni di rappresentazione delle fonti originali; ove ciò non è stato possibile, si è cercato di conservare l univocità e la riconoscibilità di ogni singolo studio. La carta di sintesi della pericolosità Idrogeologica è stata realizzata con l ausilio di software GIS e le informazioni territoriali sono state acquisite attraverso la consultazione degli studi e documenti di seguito elencati: Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI) (scala 1:25.000),, contenente le perimetrazioni e le individuazioni delle aree soggette a frane ricadenti nel territorio del Comune di Pizzoli. Nella redazione della Carta di Pericolosità del Comune di Pizzoli sono stati presi in considerazione i seguenti shapes: C.so Vittorio Emanuele, L Aquila (AQ) - Tel. 0862/ Fax 0862/ C.F. e P.IVA: R.E.A

6 1. PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO (PERICOLOSITA FRANE): riporta le tre classi di pericolosità P1 - pericolosità moderata (di colore verde), P2 - pericolosità elevata (di colore giallo), P3 - pericolosità molto elevata (di colore rosso); 2. PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO (PERICOLOSITA CALANCHI): riporta le superfici a calanchi rientranti nella classe P3 (di colore rosso); Inventario Fenomeni Franosi Italiani (I.F.F.I.) (scala 1:10.000), realizzato dal Dipartimento Difesa del Suolo Servizio Geologico d Italia dell A.P.A.T e dal quale sono state estratte tutte le informazioni relative al territorio del Comune di Pizzoli inerenti il tema della pericolosità legata al rischio frana. Piano Stralcio per la Difesa dalle Alluvioni (PSDA) (scala 1:25.000) prima adozione con delibera del realizzato dalla Regione Abruzzo, contenente le perimetrazioni e le individuazioni delle aree soggette a pericolosità idraulica ricadenti nel territorio del Comune di Pizzoli La correlazione delle informazioni derivanti dall insieme delle cartografie analizzate è stata gestita secondo una griglia gerarchica di sovrapposizione, resa possibile dal fatto che gli studi risultano tra di loro connessi e riferibili: Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI) Inventario dei Fenomeni Franosi Italiani (schedatura IFFI) Piano Stralcio Difesa Alluvioni (PSDA) Si è scelto di rendere visivamente più evidente il Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI) perché recepisce la Legge 11 giugno 1998 n 180 e ricomprende in parte l IFFI. Le informazioni, reperite dalle fonti, sono restituite secondo il sistema di riferimento GAUSS BOAGA (ED50), ritenuto il più idoneo tanto per la omogeneizzazione degli strati informativi quanto per consentirne una più facile utilizzazione da parte degli Uffici Tecnici del Comune di Pizzoli. E stato pertanto necessario georeferenziare alcune informazioni e rettificare la proiezione di tutti quegli strati informativi georeferenziati con un diverso sistema di riferimento. La redazione della carta tematica di pericolosità idrogeologica e pericolosità idraulica è stata completata attraverso l acquisizione di una serie di informazioni cartografiche e di altra natura, poste a corredo della cartografia e a supporto della sua completezza tecnica. È stato acquisito il materiale cartaceo e/o digitale in elenco: Carta Tecnica Regionale (scala 1:5000) del Comune di Pizzoli; Piano Regolatore Generale (PRG) (scala 1:2000), tavole e relazioni; C.so Vittorio Emanuele, L Aquila (AQ) - Tel. 0862/ Fax 0862/ C.F. e P.IVA: R.E.A

7 Si riporta la legenda della Carta di sintesi della pericolosità idrogeologica e pericolosità idraulica: LEGENDA IDROGRAFIA Reticolo idrografico PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO (PERICOLOSITA' FRANE) Pericolosità molto elevata Pericolosità elevata Pericolosità moderata PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO (PERICOLOSITA' CALANCHI) Pericolosità molto elevata INVENTARIO DEI FENOMENI FRANOSI ITALIANI (IFFI) Crollo/ribaltamento Frana superficiale Frana DGPV Frana complessa Frana per colamento lento Frana per colamento rapido Frana per scivolamento PIANO STRALCIO DIFESA ALLUVIONI (PSDA) Pericolosità molto elevata Pericolosità elevata Pericolosità media Pericolosità moderata BASE CARTOGRAFICA CTRN Comune di Montereale Edifici e Costruzioni Perimetro Centro Storico CONFINE COMUNE DI PIZZOLI C.so Vittorio Emanuele, L Aquila (AQ) - Tel. 0862/ Fax 0862/ C.F. e P.IVA: R.E.A

8 DESCRIZIONE DELLE FONTI 1) Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI). Emanato dalla Regione Abruzzo, contiene la distribuzione geografica delle aree esposte a frane ed erosioni. L insieme dei fenomeni gravitativi e dei processi erosivi indicati sono suddivisi in funzione dello Stato di Attività, discriminato in: Attivi: forme e depositi associati a processi in atto al momento del rilevamento o che ricorrono stagionalmente; Quiescenti: forme e depositi non attivi al momento del rilevamento, per i quali esistono indizi di una possibilità di riattivazione, in quanto non hanno esaurito la propria potenzialità di evoluzione e per i quali permangono le cause predisponenti al movimento; Inattivi: forme e depositi che non possono essere riattivati in quanto si sono sviluppati in condizioni geomorfologiche e/o climatiche considerevolmente diverse dalle attuali. A questo Stato di Attività appartengono anche i dissesti le cui cause sono state rimosse naturalmente o attraverso opere di stabilizzazione artificiale. La carta della pericolosità, associata al Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI) è una carta derivata, ottenuta dalla sovrapposizione dei dati contenuti nella Carta dell Acclività, nella Carta Geologica, nella Carta Geomorfologia e nella Carta Inventario dei Fenomeni Franosi ed Erosivi. Sono stati stabiliti quattro livelli di Pericolosità denominati P3, P2, P1 e Pscarpate a seconda che i dati sull Acclività e sulla Litologia risultino più o meno determinanti il dissesto. Entrando nello specifico delle singole categorie di dissesto si ha: P3 - Pericolosità Molto Elevata. Aree caratterizzate dalla presenza delle seguenti categorie di Dissesto allo stato attivo: versanti vistosamente interessati da deformazione profonda, versanti interessati da deformazioni superficiali lente attive, corpi di frana per crollo e ribaltamento attivi, corpi di frana di genesi complessa attivi, corpi di frana di colamento attivi, corpi di frana di scorrimento traslativo attivi, corpi di frana di scorrimento rotazionale attivi e le superfici a calanchi e forme similari. P2 - Pericolosità Elevata. Aree caratterizzate dalla presenza delle seguenti categorie di Dissesto allo stato quiescente o inattivo con alta possibilità di riattivazione: versanti interessati da deformazioni superficiali lente quiescenti e inattive, corpi di frana per crollo e ribaltamento quiescenti e inattivi, superfici con C.so Vittorio Emanuele, L Aquila (AQ) - Tel. 0862/ Fax 0862/ C.F. e P.IVA: R.E.A

9 forme di dilavamento prevalentemente diffuso e prevalentemente concentrato attive, corpi di frana di colamento quiescenti e inattivi, corpi di frana di scorrimento traslativo quiescenti, corpi di frana di scorrimento rotazionale quiescenti e inattivi. P1 - Pericolosità Moderata. Aree caratterizzate dalla presenza delle seguenti categorie di Dissesto allo stato quiescente o inattivo con bassa possibilità di riattivazione: versanti interessati da deformazioni superficiali lente quiescenti e inattive, superfici con forme dilavamento prevalentemente diffuso e prevalentemente concentrato quiescenti e inattive, corpi di frana di genesi complessa quiescenti e inattivi, corpi di frana di colamento quiescenti e inattivi, corpi di frana di scorrimento traslativo inattivi, corpi di frana di scorrimento rotazionale quiescenti e inattivi. Aree in cui non sono stati rilevati dissesti sono quelle porzioni di territorio regionale per le quali, alla data di redazione del piano, non sono stati evidenziati indizi geomorfologici di dissesto. PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO (PERICOLOSITA' FRANE) Pericolosità molto elevata Pericolosità elevata Pericolosità moderata PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO (PERICOLOSITA' CALANCHI) Pericolosità molto elevata C.so Vittorio Emanuele, L Aquila (AQ) - Tel. 0862/ Fax 0862/ C.F. e P.IVA: R.E.A

10 2) Inventario Fenomeni Franosi Italiani (I.F.F.I). Il Dipartimento Difesa del Suolo - Servizio Geologico d'italia dell'apat, che in collaborazione con le Regioni e le Province Autonome d'italia, ha contribuito significativamente all'attuazione del Progetto, ha pubblicato sul Web la banca dati dell'inventario IFFI. Esso rappresenta un quadro completo ed aggiornato della distribuzione dei fenomeni franosi sull'intero territorio nazionale ed è stato costruito attraverso la raccolta e l'omogeneizzazione dei dati regionali, per offrire uno strumento conoscitivo di base per la valutazione del rischio da frana, per la programmazione degli interventi di difesa del suolo e per la pianificazione territoriale a scala nazionale e locale. Analizzando i vari shapes presenti nel progetto, per la redazione della Carta di Sintesi della Pericolosità Idrogeologica del Comune di Pizzoli, sono stati esaminati tutti i dati alfanumerici e vettoriali che interessano il territorio comunale. In dettaglio sono stati recepiti i poligoni di perimetrazione delle aree soggette a frana. Di seguito si riporta la tabella riepilogativa della totalità dei fenomeni franosi schedati e il corrispondente codice: CODICE MOVIMENTO TIPO DI MOVIMENTO 1 Crollo/ribaltamento 2 Scivolamento rotazionale/traslativo 3 Espansione 4 Colamento lento 5 Colamento rapido 6 Sprofondamento 7 Complesso 8 DGPV 9 Aree soggette a crolli/ribaltamenti diffusi 10 Aree soggette sprofondamenti diffusi 11 Aree soggette a frane superficiali diffuse 0 n.d. (tipo non determinato) INVENTARIO DEI FENOMENI FRANOSI ITALIANI (IFFI) Crollo/ribaltamento Frana superficiale Frana DGPV Frana complessa Frana per colamento lento Frana per colamento rapido Frana per scivolamento C.so Vittorio Emanuele, L Aquila (AQ) - Tel. 0862/ Fax 0862/ C.F. e P.IVA: R.E.A

11 3) Piano Stralcio per la Difesa dalle Alluvioni (PSDA). Il PSDA, è uno stralcio del Piano di Bacino in cui vengono individuate le aree a rischio alluvionale e quindi da sottoporre a misura di salvaguardia. Il PSDA individua e perimetra le aree di pericolosità idraulica, attraverso la determinazione dei livelli corrispondenti a condizioni di massima piena valutati con i metodi scientifici dell idraulica, e le differenzia in quattro livelli di pericolosità (molto elevato, elevato, medio e moderato). PIANO STRALCIO DIFESA ALLUVIONI (PSDA) Pericolosità molto elevata Pericolosità elevata Pericolosità media Pericolosità moderata C.so Vittorio Emanuele, L Aquila (AQ) - Tel. 0862/ Fax 0862/ C.F. e P.IVA: R.E.A

12 DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZONE RESIDENTE (Tavola B) La carta della distribuzione della popolazione è stata realizzata in scala 1: in formato A0. La base cartografica utilizzata per la rappresentazione è l I.G.M. in formato digitale in scala 1: La carta mostra la distribuzione della popolazione residente sul territorio comunale per ogni poligono (zona censuaria) prodotto dall ISTAT a cui sono riferiti i dati del censimento popolazione 2001 acquisiti direttamente da questa Società. L elaborato è stato strutturato implementando il database delle zone censuarie con i dati del censimento relativi alla popolazione residente e apportando le opportune correzioni qualora il dato così ottenuto presentasse una evidente discordanza con l elenco dei residenti distinti per via, acquisito dagli uffici dell anagrafe comunale. Ad ognuno dei 20 poligoni, in cui risulta suddiviso il territorio comunale, è stato associato il numero della popolazione residente e si sono definite 6 classi rappresentate nella cartografica con una scala graduata di colori. Lo shape contiene 20 poligoni che coprono il territorio comunale di Pizzoli. La tabella, invece, contiene 4 campi: - codice istat della provincia e del comune; - numero sezione censuaria; - ettari; - popolazione totale; Di seguito si riporta la legenda di rappresentazione prodotta seguita dalla tabella riassuntiva, presente anche nella carta in oggetto, che descrive le zone censuarie in funzione della relativa popolazione: C.so Vittorio Emanuele, L Aquila (AQ) - Tel. 0862/ Fax 0862/ C.F. e P.IVA: R.E.A

13 TABELLA RIASSUNTIVA DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE CONFINE COMUNE DI PIZZOLI istat sezione superficie Popolazione prov_com censuaria (ettari) residente , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,9 0 C.so Vittorio Emanuele, L Aquila (AQ) - Tel. 0862/ Fax 0862/ C.F. e P.IVA: R.E.A

14 VIABILITA (tavola C) Per illustrare il sistema della viabilità nel territorio del Comune di Pizzoli è stata realizzata una carta tematica in scala 1: formato A0 ; la base cartografica utilizzata è la Carta Tecnica Regionale in scala 1:5.000 fornita dall Amministrazione comunale. L elaborato mette in evidenza le relazioni tra la rete viaria all interno del territorio comunale e i collegamenti con le arterie principali in un ambito sovracomunale. Nella carta sono riportati i tracciati delle strade statali, provinciali e delle principali strade comunali unitamente ai punti critici della rete viaria e le perimetrazioni delle aree di pericolosità descritte nella carta di sintesi della pericolosità idrogeologica. Il territorio comunale può essere suddiviso idealmente in due parti, una prima, compresa tra i 700 e gli 800 m di quota, in cui risiede la totalità della popolazione ed è servita dalla SS. 260 Picente ed una seconda con quote oltre gli 800 m antropizzata in minima parte e attraversata dalla SS. 80. La strada statale (SS. 260 Picente) che costituisce la dorsale principale del sistema viario, si collega verso nord-ovest con la Salaria nel territorio di Amatrice e verso sud con la SS. 80. Quest ultima permette l accesso alla zona del territorio comunale a confine con la provincia di Teramo. La strada provinciale n 29 si dirama quasi parallelamente alla SS. 260 Picente e unisce praticamente tutte le frazioni del Comune. In ultimo, le strade comunali rivestono un ruolo importante per quanto riguarda il sistema viario in quanto si collegano alla SS.260, evitando le criticità riscontrate lungo la SP.29 in corrispondenza dei centri abitati. ELENCO DELLE STRADE TIPOLOGIA STRADE Strada Statale SS n.80 Del Gran Sasso d' Italia Strada Statale Variante zero Strada Statale SS n.260 Picente Strada Provinciale SP n.106 Delle Capannelle Strada Provinciale SP n.29 Dell'alto Aterno Strada Provinciale SP n.86 Del Vasto Strada Provinciale SP n.577 Del Lago di Campotosto Strada Provinciale SP n.80 dir del Gran Sasso d' Italia Strada Comunale Corso Sallustio Strada Comunale Del Vallone Strada Comunale Delle Capannelle Strada Comunale Per Arischia Strada Comunale Per Cavallari Sono stati condotti dei sopralluoghi lungo tutta la rete viaria per rilevare la posizione dei punti critici che possono costituire un ostacolo al transito di mezzi speciali per il soccorso alla popolazione nei casi di eventi calamitosi. Sono state censite le opere d arte, in particolare C.so Vittorio Emanuele, L Aquila (AQ) - Tel. 0862/ Fax 0862/ C.F. e P.IVA: R.E.A

15 ponti, tratti in rilevato, tratti in trincea, tratti con restringimento di carreggiata, costruzioni che possono costituire un ostacolo alla corretta funzionalità della rete e sono stati suddivisi in: criticità potenziali, quali edifici o complessi edilizi prospicienti la strada, presenza di opere d arte muri di contenimento in muratura o in pietra alti più di 3,00 metri ponti, tratti in rilevato, tratti in trincea, ecc.; criticità reali, tratti di strada con pendenza maggiore del 10%, raggio di curvatura della strada tale da generare difficoltà al passaggio di mezzi speciali, larghezza della carreggiata stradale inferiore a 3.50 metri, limite di altezza inferiore a 4,00 metri, ecc.). La carta è stata realizzata con l ausilio di software GIS, mentre le informazioni territoriali sono state acquisite nel corso di un analisi speditiva eseguita sul territorio. Si riporta di seguito la relativa legenda: RETE VIARIA Strada Statale Strada Provinciale Strada Comunale CRITICITA' #0 Punti critici C.so Vittorio Emanuele, L Aquila (AQ) - Tel. 0862/ Fax 0862/ C.F. e P.IVA: R.E.A

16 RETI TECNOLOGICHE (tavola D) La carta delle reti tecnologiche è stata realizzata in scala 1: in formato A0, su base cartografica Carta Tecnica Regionale Numerica in scala 1:5000. Nella carta sono riportati i tematismi dei sistemi a rete unitamente agli strati di pericolosità, descritti in precedenza, utili all individuazione dei tratti di rete posta su zone segnalate come potenzialmente pericolose da parte degli studi di settore. Sono messe in evidenza la rete del gas, la rete idrica e la rete elettrica. Per la rete elettrica è stata riportata solo la posizione delle cabine di trasformazione urbane (media-bassa tensione) estrapolate sia dalla C.T.R. che rilevate con strumenti GPS, in quanto ulteriori dati relativi alla rete, sebbene richiesti, non sono stati forniti dall Ente gestore. Per la rete di distribuzione del gas, sono evidenziati i percorsi delle condotte di trasporto a media pressione, la cabina di decompressione e misura, nonché le posizioni delle valvole d intercettazione, dei giunti dielettrici e dei gruppi di riduzione finali (dati reperiti dalle cartografie fornite direttamente dall Amministrazione Comunale e georeferenziati da questa società). Per quanto riguarda la rete idrica, vengono riportati i percorsi delle linee adduttrici e di quelle distributrici (dati reperiti dalle cartografie dell Amministrazione Comunale e georeferenziati da questa società e implementati sulla base di precedenti studi in nostro possesso), l individuazione dei serbatoi, degli impianti di depurazione e di sollevamento. In questa cartografia, le reti tecnologiche sono state riportate insieme alle principali perimetrazioni di pericolosità idrogeologica. Si riporta di seguito la legenda della carta delle reti tecnologiche. RETE ELETTRICA a Cabine Enel RETE GAS "/ CABINA GASDOTTO!U XW GRUPPO DI RIDUZIONE VALVOLA DI INTERCETTAZIONE Condotte RETE IDRICA #* Sorgenti $+ Cloratori Depuratori %, Impianti di sollevamento ") Partitori!( Serbatoi Adduttrici C.so Vittorio Emanuele, L Aquila (AQ) - Tel. 0862/ Fax 0862/ C.F. e P.IVA: R.E.A

17 RISCHIO CONCETTI GENERALI SUL RISCHIO Il rischio (R) è definito come l entità del danno atteso in una data area e in un certo intervallo di tempo t in seguito al verificarsi di un particolare evento calamitoso. Il danno (D) esprime l entità delle perdite per un determinato elemento o bene (persone, cose, attività economiche) nel caso del verificarsi dell evento temuto: D = V E dove: la vulnerabilità (V) è il grado di perdita (espresso in una scala da zero = nessun danno a uno = perdita totale ) prodotto su un certo elemento o gruppo di elementi esposti a rischio risultante dal verificarsi dell evento calamitoso temuto. E è il valore dell elemento a rischio ovvero il valore (che può essere espresso in termini monetari o di numero o quantità di unità esposte) della popolazione, delle proprietà e delle attività economiche, inclusi i servizi pubblici, a rischio in una data area. Sotto determinate ipotesi il rischio può essere espresso semplicemente dalla seguente espressione, nota come equazione del rischio : R = H V E = H D ove H è la pericolosità ovvero la probabilità di accadimento dell evento calamitoso entro un intervallo di tempo t ed in una zona tale da influenzare l elemento a rischio. La pericolosità è legata al tempo di ritorno T, che esprime l intervallo di tempo nel quale l intensità dell evento viene superata mediamente una sola volta. C.so Vittorio Emanuele, L Aquila (AQ) - Tel. 0862/ Fax 0862/ C.F. e P.IVA: R.E.A

18 RISCHIO IDROGEOLOGICO Per frana o dissesto è da intendersi qualsiasi situazione di equilibrio instabile del suolo, del sottosuolo o di entrambi, compreso fenomeni di intensa erosione superficiale, o fenomeni franosi che interessano i pendii. Tali fattori o cause possono essere suddivise in tre gruppi: 1. cause predisponenti (ovvero proprie dell ambiente naturale): natura del terreno, litologia, giacitura, andamento topografico, acclività dei versanti, clima, precipitazioni, variazioni di temperature, idrogeologia ecc.; 2. cause preparatrici: disboscamento, piovosità, erosione dell acque, variazione del contenuto d acqua, azioni antropiche ecc; 3. cause provocatrici: abbondanti piogge, erosione dell acque, terremoti, scavi e tagli ecc; Si intende per rischio idraulico la probabilità di subire conseguenze dannose per le persone, le cose e le attività, a seguito di esondazione di un corso d acqua (fiume, torrente, fosso o invaso idrico) ovvero la degradazione e l'erosione del suolo da parte dello stesso. Il rischio dipende principalmente da: 1. cause idrologiche, ovvero intensità, durata, frequenza e tipologia delle precipitazioni, nel bacino imbrifero dal quale si alimenta ogni corso d acqua; 2. cause fisiche dovute alle caratteristiche intrinseche del corso d acqua stesso; 3. cause antropiche, opere idrauliche realizzate dall uomo, qualora vengano meno le condizioni di sicurezza per il funzionamento delle stesse. In funzione di ciò è necessario valutare tra i rischi idraulici anche la tenuta degli sbarramenti sui corsi d acqua, l efficienza di manufatti di scolo e scolmatura (canali e tombinature) e la funzionalità dei sistemi di drenaggio delle acque piovane nelle zone urbanizzate. C.so Vittorio Emanuele, L Aquila (AQ) - Tel. 0862/ Fax 0862/ C.F. e P.IVA: R.E.A

19 CARTA DI SINTESI PER IL RISCHI IDROGEOLOGICO (Tavola E) La carta, articolata in due tavole realizzate in scala 1:5.000 nel formato di restituzione A0, riporta i tematismi relativi al rischio idrogeologico ricavati dalla carta di Pericolosità secondo la gerarchia già definita. La Carta ha il fine di evidenziare quelle zone del territorio comunale ove l insediamento antropico risulta realizzato in zone con pericolosità idrauliche o idrogeologica e quindi a rischio. Sono stati altresì evidenziati anche i tratti stradali che ricadono negli areali di pericolosità e che quindi potrebbero essere soggetti a eventi di carattere idrogeologico. Nella realizzazione della Carta gli standards di rappresentazione della fonte originale sono stati conservati. Ove non sia stato possibile si è cercato di preservare la riconoscibilità di ogni singolo dato. Segue l elenco dei temi utilizzati per la composizione della presente tavola: Layers inerenti la rappresentazione del rischio sul territorio comunale: le aree a rischio per la popolazione sono state evidenziate mediante perimetrazione (con tratto in rosso) con numerazione progressiva associata agli elementi a rischio (numero dei residenti) riportate in tabelle per indice di pericolosità Attività ricadenti in zone a rischio: dalla Carta Tecnica Regionale sono stati evidenziati, gli edifici luogo di attività umane non residenziali. Layers inerenti la rappresentazione della viabilità nel territorio comunale. Le informazioni ed il criterio di rappresentazione corrispondono a quelle utilizzate per la Carta della Viabilità. Si riporta di seguito la legenda dei principali temi sopra elencati. C.so Vittorio Emanuele, L Aquila (AQ) - Tel. 0862/ Fax 0862/ C.F. e P.IVA: R.E.A

20 RISCHIO # # # Aree a rischio idrogeologico Tratto Strada a rischio idrogeologico Codice identificativo Aree e Tratti di Strada a Rischio RETE VIARIA Strada Statale Strada Provinciale Strada Comunale CRITICITA' #0 Punti critici IDROGRAFIA Reticolo idrografico PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO (PERICOLOSITA' FRANE) Pericolosità molto elevata Pericolosità elevata Pericolosità moderata PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO (PERICOLOSITA' CALANCHI) Pericolosità molto elevata INVENTARIO DEI FENOMENI FRANOSI ITALIANI (IFFI) Crollo/ribaltamento Frana superficiale Frana DGPV Frana complessa Frana per colamento lento Frana per colamento rapido Frana per scivolamento PIANO STRALCIO DIFESA ALLUVIONI (PSDA) Pericolosità molto elevata Pericolosità elevata Pericolosità media Pericolosità moderata C.so Vittorio Emanuele, L Aquila (AQ) - Tel. 0862/ Fax 0862/ C.F. e P.IVA: R.E.A

21 SCENARIO DI RISCHIO IDROGEOLOGICO La tabella di seguito riportata è parte integrante della Carta di Sintesi per il Rischio Idrogeologico sopra descritta. Per ciascuna delle aree elencate nella tabella, riconoscibili in cartografia mediante un numero progressivo, si specifica la località interessata, la tipologia dell edificato che vi ricade, il numero delle persone e delle famiglie ivi residenti, nonché la fonte e la relativa classe di rischio. Dall analisi del territorio, effettuata sulla sola Carta di Pericolosità in quanto, alla data della presente relazione, la Carta dei Rischi non è stata ancora licenziata dalla Regione Abruzzo, risultano a rischio frane circa 654 persone di cui 166 a rischio PAI - P1, 54 a rischio PAI - P2, 59 a rischio PAI - P3 e 375 a rischio IFFI - 4 (di cui 291 tra studenti, docenti e non docenti) mentre risultano esposte al rischio idraulico 12 persone. La maggior parte delle zone a rischio frana ricadono nelle zone posizionata a ridosso e sottostanti i compluvi. Di queste si ritiene opportuno evidenziare, come zona maggiormente esposta, quella presso Vallicella e nella zona dell espansione dell abitato di Arischia (frazione del comune di L Aquila) ma nel territorio comunale di Pizzoli, sia per estensione che per popolazione interessata. Per quanto concerne la viabilità soggetta al rischio frana sono stati evidenziati i tratti di viabilità interessati: si tratta comunque di brevi tratti della viabilità comunale che non risulta essere strategica nella percorribilità del territorio. Il rischio idraulico consiste principalmente nella possibilità di inondazioni, già verificatesi nel recente passato, per debordazione del fiume Aterno a seguito di persistenti precipitazioni. Sono state individuate due zone: la prima lungo la strada provinciale n 29 per Teora (fraz. Del comune di Barete) nella quale si trovano esposte al rischio esondazione una struttura produttiva (Italcolombi), la residenza annessa e la cabina di decompressione della rete del gas; l altra a Cavallari, caratterizzata dalla presenza piccole aziende produttive a carattere familiare e una residenza. C.so Vittorio Emanuele, L Aquila (AQ) - Tel. 0862/ Fax 0862/ C.F. e P.IVA: R.E.A

22 AREE E TRATTI STRADALI SOGGETTI A RISCHIO IDRAULICO PROG. LOCALITA' TIPOLOGIA PERSONE FAMIGLIE FONTE - RISCHIO 1 MADONNA DELLE FORNACI ATTIVITA' PRODUTTIVA, EDIFICIO CIVILE 8 2 PSDA - ELEVATO 2 CAVALLARI ATTIVITA' AGRICOLA 4 1 PSDA - MOLTO ELEVATO 15 MADONNA DELLE FORNACI STRADA PROVINCIALE 0 0 PSDA - MOLTO ELEVATO 16 CAVALLARI STRADA COMUNALE 0 0 PSDA - MOLTO ELEVATO AREE E TRATTI STRADALI SOGGETTI A RISCHIO FRANA PROG. LOCALITA' TIPOLOGIA PERSONE FAMIGLIE FONTE - RISCHIO 3 PIZZOLI-VILLA RE EDIFICI CIVILI 8 2 PAI (P1) 4 PIZZOLI EDIFICI CIVILI 8 2 PAI (P1) 4 PIZZOLI EDIFICI CIVILI 8 2 PAI (P2) 5 PIZZOLI-SAN PIETRO EDIFICI CIVILI IFFI (4) 5 PIZZOLI-SAN PIETRO EDIFICI SCOLASTICI 291* - IFFI (4) 6 MAZZA - VALLICELLA EDIFICI CIVILI 20 5 PAI (P1) 7 VALLICELLA EDIFICI CIVILI PAI (P1) 7 VALLICELLA EDIFICI CIVILI 24 8 PAI (P2) 7 VALLICELLA EDIFICI CIVILI 19 6 PAI (P3) 8 SANT'ANTONIO EDIFICI CIVILI 21 7 PAI (P1) 8 SANT'ANTONIO EDIFICI CIVILI 10 3 PAI (P2) 8 SANT'ANTONIO EDIFICI CIVILI 5 2 PAI (P3) 9 COLLE EDIFICI CIVILI 4 1 PAI (P1) 9 COLLE EDIFICI CIVILI 4 1 PAI (P3) 10 FRATTOLE EDIFICI CIVILI 6 2 PAI (P1) 10 FRATTOLE EDIFICI CIVILI 2 1 PAI (P2) VIA AMICIS (CONFINE DI ARISCHIA) VIA AMICIS (CONFINE DI ARISCHIA) VIA AMICIS (CONFINE DI ARISCHIA) VIA AMICIS (CONFINE DI ARISCHIA) EDIFICI CIVILI 22 7 PAI (P1) EDIFICI CIVILI 10 3 PAI (P2) EDIFICI CIVILI PAI (P3) EDIFICI CIVILI 12 4 IFFI (4 7) 12 VIA VALLICELLA STRADA COMUNALE 0 0 PAI (P1-P2-P3) 13 VIA DELLA PACE STRADA COMUNALE 0 0 IFFI (4) 14 VIA AMICIS (CONFINE DI ARISCHIA) STRADA COMUNALE 0 0 PAI (P1) IFFI (4) * popolazione scolastica C.so Vittorio Emanuele, L Aquila (AQ) - Tel. 0862/ Fax 0862/ C.F. e P.IVA: R.E.A

23 IL RISCHIO SISMICO I fenomeni sismici sono conseguenza di un improvvisa rottura di equilibrio all interno della crosta terrestre che provoca un brusco rilascio di energia; questa si propaga in tutte le direzioni sottoforma di vibrazioni elastiche (onde sismiche) che si manifestano in superficie con una serie di rapidi movimenti o scuotimenti del suolo. Il punto in cui le onde sismiche hanno origine è detto ipocentro ed è situato ad una certa profondità della crosta terrestre; l epicentro corrisponde al punto della superficie terrestre situato sulla verticale dell ipocentro e nel cui intorno (area epicentrale) si osservano i maggiori effetti del terremoto. Come vedremo meglio più avanti il terremoto non è un fenomeno prevedibile e proprio per questo costituisce una delle minacce naturali più gravi sui territori caratterizzati dalla presenza di tale rischio. Generalmente di breve durata (qualche decina di secondi), i terremoti si manifestano prevalentemente in corrispondenza dei margini delle zolle. Il territorio italiano si estende su più zolle, il cui movimento reciproco genera periodicamente dei terremoti. Il terremoto può essere misurato attraverso le registrazioni degli strumenti o basandosi sull osservazione degli effetti che ha provocato. Nel primo caso si parlerà di scala Richter e si misura in gradi di Magnitudo ovvero l unità di misura che permette di esprimere l energia associata ad un terremoto. Tale scala è concepita in modo che, passando da un grado al successivo, l ampiezza delle oscillazioni del punto sul suolo aumenti di 10 volte. Nel secondo caso invece si parla di scala Mercalli (MCS), che definisce 12 gradi ognuno dei quali descrive gli effetti che il terremoto provoca sull uomo, sulle costruzioni e sull ambiente; quanto più gravi sono i danni osservati tanto più elevato risulta il grado di intensità della scossa. La scala MCS, tuttavia, ha una correlazione molto vaga con l energia liberata da un certo terremoto. La stessa quantità di energia sismica può produrre danni assai diversi in funzione delle caratteristiche dei manufatti coinvolti e della situazione geologica e morfologica locale. Infatti gli effetti saranno maggiori in corrispondenza di terreni soffici e minori su terreni rigidi. Così come sarà maggiore sulle cime dei rilievi, sulle creste, lungo i bordi delle scarpate e dei versanti ripidi. Non esistono ad oggi ancora sistemi previsionali capaci di farci conoscere con sufficiente anticipo quando, dove e con quale intensità si verificherà un terremoto. C.so Vittorio Emanuele, L Aquila (AQ) - Tel. 0862/ Fax 0862/ C.F. e P.IVA: R.E.A

24 E invece possibile e corretto parlare di previsione probabilistica dell evento sismico essendo definibili con buona approssimazione le aree in cui un terremoto può verificarsi e valutabile l intensità massima con cui potrebbe manifestarsi. In altre parole è possibile, attraverso l analisi di dati storici, giudicare la sismicità di un territorio e valutare, a lungo termine, la probabilità statistica che vi si verifichi un terremoto di data intensità. SCENARIO DI RISCHIO ATTESO Il rischio deriva dal prodotto di tre fattori: la pericolosità, la vulnerabilità e l'esposizione. Per effettuare un analisi del rischio occorre disporre di valutazioni di questi tre parametri: PERICOLOSITA SISMICA: probabilità che, in un certo periodo di tempo, un'area sia interessata da terremoti che possono produrre danni; VULNERABILITA SISMICA: consiste nella predisposizione da parte di persone, beni o attività a subire danni o modificazioni a causa del verificarsi di un terremoto; ESPOSIZIONE: è una misura dell'importanza dell'oggetto esposto al rischio, definita come dislocazione, consistenza, qualità e valore dei beni e delle attività presenti sul territorio. Per quanto concerne il parametro Pericolosità si rimanda agli scenari di danno di seguito integralmente riportati. SCENARI DI DANNO A SEGUITO DI EVENTI SISMICI Lo scenario di rischio sismico permette di individuare gli effetti prodotti sul territorio da un determinato terremoto quali, ad esempio le perdite attese del patrimonio abitativo e di vite umane, inoltre individua le aree potenzialmente più a rischio. Per giungere ad uno scenario di rischio sismico nel Comune di Pizzoli, tramite l Amministrazione Provinciale di L Aquila, è stata inoltrata richiesta al Dipartimento della Protezione civile - ufficio Servizio Sismico Nazionale, per una elaborazione di scenari di danno a seguito di eventi sismici per la pianificazione provinciale e comunale di emergenza che è stata acquisita nel mese di gennaio. Il documento è così articolato: C.so Vittorio Emanuele, L Aquila (AQ) - Tel. 0862/ Fax 0862/ C.F. e P.IVA: R.E.A

25 - Scenario Provinciale: una relazione in cui vengono illustrati gli scenari di danno conseguenti a eventi sismici opportunamente scelti, per rappresentare le situazioni più significative per l area dell intera Provincia di L Aquila dal punto di vista della gestione dell emergenza sismica utile per la pianificazione su scala provinciale; - Scenario Comunale: documento revisionale dei danni conseguenti ad eventi sismici opportunamente scelti per rappresentare le situazioni più significative per l area del Comune di Pizzoli dal punto di vista della gestione dell emergenza sismica, da utilizzare come base per la messa a punto del piano di emergenza comunale. Come viene più volte ribadito nel documento dell Ufficio Servizio Sismico, i risultati riguardanti gli effetti di un evento relativi ad un singolo comune estrapolati dallo scenario provinciale, non possono essere utilizzati per la pianificazione di emergenza comunale; in quanto quella che può essere una situazione molto significativa ad un determinato livello territoriale ad esempio provinciale, può non esserlo quando si scende di livello ovvero a scala comunale. In altre parole, lo scenario corrispondente ad un evento importante su territorio provinciale può non rappresentare una situazione tra le più significative a livello comunale per molti comuni in esso compresi. Sempre in base a queste considerazioni, che lo scenario su scala provinciale del D.P.C. è stato preso in considerazione solo a titolo di completezza e per un inquadramento generale, ma è sulla base dello scenario comunale, che i diversi gradi di impatto sono poi stati presi a riferimento per la definizione dei livelli di attivazione delle procedure elaborate nel modello d intervento e per il dimensionamento delle strutture di accoglienza. Nell analisi dei dati a livello Comunale sono stati presi in considerazione tutti e tre gli scenari elaborati dal D.P.C. relativi a valori di probabilità di eccedenza pari a P= 40%, 10%, 2% in 50 anni dove P Rappresenta la probabilità che in 50 anni, si verifichi almeno un evento di intensità maggiore o uguale rispettivamente a: il 7,67-8,84-10 grado della scala Mercalli-Cancani-Sieberg. Per ciascun evento atteso, il documento descrive lo scenario in termini di: Abitazioni crollate/ Inagibili/danneggiate Percentuale crolli/inagibili/danneggiate Coinvolti in crolli e senza tetto Di ciascuno delle voci descritte, sono riportati tre valori corrispondenti alla stima minima, media e massima, e di questi il valore medio rappresenta quello atteso. Nella pianificazione emergenziale del Comune di Pizzoli, in accordo con l Amministrazione, si è valutato di prendere a riferimento, per il dimensionamento dello scenario i valori relativi C.so Vittorio Emanuele, L Aquila (AQ) - Tel. 0862/ Fax 0862/ C.F. e P.IVA: R.E.A

26 ad un intensità corrispondente a 8,84 grado della scala M.C.S. ovvero quella con una probabilità di eccedenza del 10% (valore medio). Le previsioni di danno di questo scenario sono le seguenti: Abitazioni crollate 152 Percentuale crolli 5,2 Abitazioni Inagibili 769 Percentuale inagibili 26,1 Abitazioni Percentuale 1213 danneggiate danneggiate 41,2 Coinvolti in crolli 127 senza tetto 702 Sulla base della stessa sono state pianificate le procedure del Modello di Intervento Rischio Sismico ed il dimensionamento delle aree di protezione civile. Di seguito si riporta integralmente il documento pervenutoci dall Amministrazione Provinciale: Scenari di danno per la Pianificazione Provinciale e Comunale di Emergenza redatto dal DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE UFFICIO SERVIZIO SISMICO NAZIONALE SERVIZIO VULNERABILITA DEI SISTEMI ANTROPIZZATI. C.so Vittorio Emanuele, L Aquila (AQ) - Tel. 0862/ Fax 0862/ C.F. e P.IVA: R.E.A

27 PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE UFFICIO VALUTAZIONE, PREVENZIONE E MITIGAZIONE DEL RISCHIO SISMICO ED OPERE POST EMERGENZA SERVIZIO VALUTAZIONE DEL RISCHIO SISMICO, SVILUPPO DELLA CONOSCENZA E DELLA RICERCA SISMICA Scenari di danno a seguito di eventi sismici per la pianificazione di emergenza per la provincia di L Aquila Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 27

28 Obiettivi Nel presente documento vengono illustrati gli scenari di danno che l Ufficio Valutazione, prevenzione e mitigazione del rischio sismico ed opere post emergenza del Dipartimento della Protezione Civile ha elaborato a supporto della Regione Abruzzo nell attività di definizione degli indirizzi per la pianificazione dell emergenza post terremoto per la provincia di L Aquila. Sia nelle attività di pianificazione che in quelle di gestione dell emergenza post terremoto è essenziale la conoscenza di importanti informazioni, quali il quadro territoriale con la descrizione dell area maggiormente colpita dall evento e le conseguenze dello stesso in termini di perdite umane e materiali subite dagli elementi a rischio. Con particolare riferimento alle attività di pianificazione, gli scenari di danno a base dei Piani di emergenza rappresentano le possibili situazioni da fronteggiare a seguito di eventi sismici di riferimento aventi diverso impatto sul territorio e conseguentemente diverso livello di attivazione del piano e diverso concorso dei soggetti interessati. In considerazione dell importanza che tale stima riveste, l approccio seguito dal Dipartimento della Protezione Civile nella valutazione degli scenari di danno è articolato in due fasi temporali: fase di breve termine, in cui viene effettuata una prima stima degli scenari di danno utilizzando le metodologie e i dati attualmente disponibili su tutto il territorio nazionale; fase di lungo termine, in cui si prevede di migliorare i modelli di analisi predisposti attraverso una più approfondita conoscenza del territorio in termini di esposizione e vulnerabilità e il conseguente utilizzo di procedure di maggiore precisione per la valutazione della pericolosità, della vulnerabilità e, infine, delle perdite. Nel seguito, dopo una breve descrizione della sismicità dell area della provincia di L Aquila, si descrive sinteticamente la metodologia utilizzata nella fase a breve termine e si dà un cenno dei possibili ulteriori approfondimenti per la formulazione di scenari di maggior dettaglio e precisione. Infine, si riporta l applicazione della metodologia della fase a breve termine per il territorio in esame. Pertanto, vengono identificati gli eventi di riferimento come quelli più significativi dal punto di vista della gestione dell emergenza, e per questi vengono forniti i corrispondenti scenari di danno utili per la quantificazione delle risorse umane e materiali da prevedere nel Piano. Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 28

29 Inquadramento sismotettonico di L Aquila Sismicità dell area Come riportato nell ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 3274 del 20/3/2003, l Italia è stata suddivisa in 4 zone sismiche sulla base della frequenza ed intensità dei terremoti occorsi. In Abruzzo dei 305 comuni totali, 91 risultano classificati in zona 1, 158 in zona 2, i rimanenti si trovano in zona 3 (Figura 1). In particolare, dei 108 comuni della provincia di L Aquila 55 fanno parte della zona 1, i rimanenti 53 della zona 2. Figura 1 Il territorio dell attuale provincia di L Aquila ha risentito degli effetti di terremoti storici, di cui nella Tabella 1 è riportata una selezione che prende in considerazione solo quelli con una intensità macrosismica in L Aquila non minore di 5. In tabella i valori dell intensità macrosismica Is e Ix e della magnitudo Ms sono moltiplicati per 10. Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 29

30 Data Effetti in occasione del terremoto di: Ye Mo Da Ho Mi Is (MCS) Area epicentrale Ix Ms VENAFRO AQUILANO NORCIA L`AQUILA L`AQUILA AVEZZANO POGGIO PICENZE L`AQUILA AQUILANO L`AQUILA AQUILANO MOLISE MAIELLA L`AQUILA LAMA DEI PELIGNI L`AQUILA L`AQUILA PIZZOLI NORCIA PIEDILUCO M. SIMBRUINI APRICENA OFFIDA NORCIA Tabella 1 Osservazioni sismiche disponibili per L Aquila (AQ) (Catalogo DOM4.1) Il diagramma di Figura 2 (Catalogo DOM4.1, Monachesi & Stucchi 1996) presenta la distribuzione degli eventi sismici di L Aquila dal 1200 al Figura 2 Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 30

31 Terremoti principali risentiti nella provincia di L Aquila Terremoto del , intensità locale X MCS Per questo evento l epicentro è stato posizionato nell area di Venafro, in corrispondenza della zona sismogenetica n.50, dove è stata valutata una intensità tra il grado X e il grado XI MCS (Figura 3). Figura 3 Mappa dei paesi danneggiati dall evento del settembre 1349 (DOM4.1) Terremoto del , intensità locale IX MCS Per questo evento l epicentro è stato posizionato nell area di Norcia, in corrispondenza della zona sismogenetica 47, dove è stata valutata una intensità del grado X MCS (Figura 4). Figura 4 Mappa dei paesi danneggiati dall evento del 14 gennaio 1703 (DOM4.1) Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 31

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