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1 AMNESTY INTERNATIONAL SEZIONE ITALIANA ACQUISTA ONLINE > 13 DUEMILA AMNESTY INTERNATIONAL RAPPORTO 2013 LA SITUAZIONE DEI DIRITTI UMANI NEL MONDO AFRICA SUBSAHARIANA REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO

2 RAPPORTO 2013 CONGO, REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO Capo di stato: Joseph Kabila Capo del governo: Augustin Matata Ponyo Mapon (subentrato a Louis Koyagialo a maggio, a sua volta subentrato ad Adolphe Muzito a marzo) La già precaria situazione della sicurezza nella Repubblica Democratica del Congo (Democratic Republic of Congo Drc) si è fortemente deteriorata a causa della proliferazione dei gruppi armati, compreso il gruppo di recente formazione 23 Marzo, della facilità di accesso a munizioni e armi e delle violazioni compiute dalle forze armate congolesi. Sia i gruppi armati sia le forze di sicurezza governative hanno minacciato, vessato o sottoposto ad arresti arbitrari difensori dei diritti umani, giornalisti e membri dell opposizione politica. CONTESTO Il 28 aprile, il neoeletto presidente Joseph Kabila ha nominato il nuovo governo dopo mesi di contestazioni sui risultati delle elezioni. L esercito nazionale (Forces Armées de la République Démocratique du Congo Fardc) ha proseguito il processo di riconfigurazione che implicava, in parte, l integrazione dei gruppi armati nell esercito. La ristrutturazione non è stata coordinata e ha in definitiva aperto la strada alla conquista da parte dei gruppi armati di zone lasciate dalle Fardc. Ad aprile, disertori delle Fardc nel Nord e nel Sud Kivu hanno formato il gruppo armato 23 Marzo (M23), a seguito di un invito all ammutinamento da parte del generale Bosco Ntaganda, messo sotto accusa dall Icc per crimini contro l umanità e crimini di guerra. L M23 sosteneva di combattere affinché il governo congolese rispettasse pienamente l accordo di pace del 23 marzo Gli scontri tra le Fardc e i gruppi armati hanno acuito l insicurezza costringendo migliaia di persone a fuggire dalle loro abitazioni. Tra aprile e settembre, ci sono stati violenti scontri tra soldati delle Fardc e l M23 e poi di nuovo a novembre, quando la capitale del Nord Kivu, Goma, è caduta sotto il controllo dell M23 per 11 giorni. Altri gruppi armati 58

3 AFRICA SUBSAHARIANA sono stati accusati di essere coinvolti e tutte le parti in conflitto hanno commesso diffuse violazioni dei diritti umani. Sono aumentati gli attacchi contro la popolazione civile. Il contingente di peacekeeping della Missione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione della Drc (UN Organization Stabilization Mission in the Drc Monusco) ha adottato varie misure per affrontare la mancanza di sicurezza e ha aumentato la sua presenza nelle zone abbandonate dalle Fardc ma le sue già esigue risorse hanno gravemente limitato la capacità di fornire adeguata protezione alla popolazione civile. Nel corso dell anno, il Gruppo di esperti delle Nazioni Unite sulla Repubblica Democratica del Congo, Amnesty International e diverse Ngo internazionali hanno documentato il sostegno offerto all M23 dal Ruanda, favorendo e sostenendo tra l altro il reclutamento nell M23 in territorio ruandese e contribuendo al rifornimento di armi e munizioni. A seguito della ripresa dei combattimenti tra l M23 e le Fardc a novembre e la temporanea conquista di Goma da parte dell M23, il 9 dicembre sono iniziati i negoziati tra i paesi della regione, sotto l egida della Conferenza internazionale per la Regione dei grandi laghi. VIOLAZIONI DA PARTE DEI GRUPPI ARMATI Il dispiegamento delle truppe delle Fardc contrapposte all M23 nella Drc orientale ha creato problemi di sicurezza in altre località. Questo ha consentito a vari gruppi armati, come il Raia Mutomboki, il Nyatura, le Forze democratiche di liberazione del Ruanda (Forces démocratiques de libération du Rwanda Fdlr), le Forze nazionali di liberazione del Burundi (Forces nationales de libération Fnl), il Mayi Mayi Sheka e l Alleanza dei patrioti per un Congo libero e sovrano (Alliance des patriotes pour un Congo libre et souverain Apcls), di compiere gravi violazioni dei diritti umani, espandendo le loro operazioni militari in queste zone. Tra le violazioni commesse sono state documentate uccisioni illegali, esecuzioni sommarie, reclutamento forzato di minori, stupro e violenza sessuale, saccheggi su vasta scala, distruzione di proprietà, tutte caratterizzate da violenza estrema, in alcuni casi di matrice etnica. La situazione è stata alimentata dalla facilità d accesso ad armi e munizioni. La notte del 13 maggio, a Bunyakiri, nel territorio di Kalehe, nella provincia del Sud Kivu, almeno 20 civili sono stati uccisi illegalmente e altri sono rimasti feriti nel corso di un attacco, stando alle notizie, sferrato dalle Fdlr, a pochi chilometri di distanza da una base della Monusco. Altri gruppi armati hanno continuato le loro attività nel nord-est del paese, compreso l Esercito di resistenza del Signore (Lord s Resistance Army Lra), il Mayi Mayi Lumumba 59

4 RAPPORTO 2013 e le Forze democratiche alleate/esercito nazionale per la liberazione dell Uganda (Allied Democratic Forces/National Army for the Liberation of Uganda Adf/Nalu). VIOLENZA CONTRO DONNE E RAGAZZE Le donne e le ragazze hanno pagato un prezzo terrificante per l intensificarsi delle ostilità, vittime di stupri dilaganti e di altre forme di violenza sessuale da parte sia delle Fardc sia dei gruppi armati. Particolarmente a rischio sono state donne e ragazze in quei villaggi che erano stati presi di mira per saccheggi e operazioni intimidatorie da parte dei gruppi armati e dell esercito nazionale, oltre a quelle che vivevano nei campi per sfollati, spesso costrette a camminare per lunghe distanze per raggiungere i terreni da coltivare. Secondo le notizie ricevute, tra aprile e maggio, combattenti dell M23 hanno stuprato decine di ragazze e donne nella zona di Jomba, nel territorio di Rutshuru, nel Nord Kivu, dove l M23 aveva stabilito la propria base. La maggior parte delle donne aggredite era sfollata a causa del conflitto. La violenza sessuale era maggiormente diffusa laddove l esercito nazionale viveva in prossimità della popolazione. A fine novembre, le Nazioni Unite hanno denunciato che le Fardc si erano rese responsabili di almeno 126 casi di stupro nell arco di qualche giorno a Minova, dove l esercito nazionale aveva ripiegato dopo la caduta di Goma il 20 novembre. In altre località del paese, membri della polizia nazionale e di altre forze di sicurezza hanno continuato a compiere stupri e violenze sessuali. Le sopravvissute agli stupri hanno subito lo stigma delle loro comunità e non hanno ricevuto adeguato sostegno o assistenza. BAMBINI SOLDATO Sia i gruppi armati sia le Fardc hanno reclutato minori nelle loro file. Molti hanno subito violenza sessuale e trattamento crudele e disumano mentre venivano impiegati come combattenti, portatori, cuochi, guide, spie e messaggeri. A marzo e aprile, prima della formazione del gruppo armato M23, soldati fuoriusciti delle Fardc hanno rapito e reclutato con la forza minori, in particolare nel territorio di Masisi, nel Nord Kivu. Il 4 ottobre, il governo della Drc ha firmato un piano d azione, adottato nel quadro delle Risoluzioni 1612 (del 2005) e 1882 (del 2009) del Consiglio di sicurezza, per porre fine al reclutamento di minori. L accordo indicava misure specifiche per il rilascio e il reintegro dei minori che si erano uniti alle forze di sicurezza governative e misure per prevenire ulteriori arruolamenti. 60

5 AFRICA SUBSAHARIANA La Monusco ha continuato le attività di smobilitazione, disarmo, rimpatrio, reinsediamento e reintegro di soldati delle Fdlr, compresi i bambini soldato. SFOLLATI INTERNI In parte a causa dell escalation del conflitto nella Drc orientale a partire da aprile, durante l anno il numero di sfollati interni è aumentato, fino a superare i 2,4 milioni di persone, la cifra più alta di sfollati interni mai raggiunta dal Al 1 novembre, nei soli Nord e Sud Kivu, c erano circa 1,6 milioni di persone sfollate internamente. Molte erano civili in fuga dal reclutamento forzato da parte dei gruppi armati. A luglio, migliaia di persone, per lo più donne, bambini e persone anziane, sono state sfollate quando l M23 si è scontrato con l esercito nazionale, conquistando il controllo della città di Bunagana, nel territorio di Rutshuru. TORTURA E ALTRI MALTRATTAMENTI Tortura e altri maltrattamenti sono stati endemici in tutto il paese e spesso sono stati praticati durante gli arresti e le detenzioni illegali da parte dei servizi di sicurezza statali. PENA DI MORTE I tribunali militari hanno continuato a pronunciare sentenze di condanna a morte, anche nei confronti di civili. Non ci sono state notizie di esecuzioni. Il 30 maggio, un tribunale militare di Uvira ha condannato a morte in contumacia due soldati e molti altri ufficiali all ergastolo, per aver partecipato all ammutinamento invocato ad aprile dal generale Bosco Ntaganda. IMPUNITÀ L impunità ha continuato ad alimentare ulteriormente le violazioni dei diritti umani. Gli sforzi delle autorità giudiziarie per accrescere l organico dei tribunali per far fronte ai casi, compresi casi giudiziari riguardanti violazioni dei diritti umani, hanno avuto pochi esiti positivi; molti casi di vecchia data non sono andati avanti. Le iniziative avviate dal ministero della Giustizia nel 2011 per affrontare l impunità riguardo ai crimini di diritto internazionale umanitario, sia attuali che del passato, sono state bloccate e alle vittime ha continuato a essere negato l accesso a verità, giustizia e riparazione. Le sentenze dei tribunali non sono state applicate e casi giudiziari di rilievo, come quelli di Walikale e degli stupri di massa di Bushani e Kalambahiro del 2010 e 2011, non hanno fatto progressi. Nonostante a febbraio il ministero della Giustizia e dei diritti umani avesse chiesto alle autorità giudiziarie, civili e militari di avviare le indagini sulle accuse di violenze elettorali, durante l anno ci sono stati pochi segnali di un qualche progresso nelle indagini. 61

6 RAPPORTO 2013 PROCESSI INIQUI La mancanza d indipendenza dei tribunali, le violazioni dei diritti degli imputati, l inesistenza di un servizio di difesa legale d ufficio e la corruzione hanno ostacolato l equità dei processi. Anche se profondamente viziato, il sistema di giustizia militare congolese ha mantenuto la giurisdizione esclusiva sui reati di genocidio, crimini contro l umanità e crimini di guerra, anche in casi che vedevano imputati civili. CONDIZIONI CARCERARIE Il sistema carcerario ha continuato a essere gravemente sottofinanziato e incapace di affrontare situazioni caratterizzate da strutture fatiscenti, sovraffollamento e condizioni igieniche estremamente carenti. Decine di reclusi sono morti in carcere o in ospedale, come conseguenza della malnutrizione e della mancanza di cure mediche appropriate. Le già precarie condizioni di sicurezza dei detenuti sono ulteriormente peggiorate per la mancanza di un effettiva separazione delle donne dagli uomini, delle persone in detenzione preprocessuale da quelle condannate e del personale militare dai civili. DIFENSORI DEI DIRITTI UMANI La situazione della sicurezza per i difensori dei diritti umani nell est del paese è peggiorata nel corso dell anno. I difensori hanno affrontato sempre più frequenti intimidazioni e sono stati spesso sottoposti ad arresti arbitrari o hanno ricevuto minacce di morte da parte delle forze di sicurezza statali, dell M23 e di uomini armati non identificati, che hanno ostacolato pesantemente il loro lavoro. A partire da luglio, quando l M23 ha assunto il controllo della città di Rutshuru, nel Nord Kivu, i difensori dei diritti umani hanno dovuto chiudere i loro uffici. Molti sono fuggiti dopo aver ricevuto ripetute minacce di morte tramite sms, telefonate anonime e visite notturne da parte di uomini armati. Analogamente, a fine novembre, quando l M23 ha assunto il controllo temporaneo di Goma, molti difensori dei diritti umani della città sono fuggiti per ragioni di sicurezza. Il 6 dicembre, l assemblea nazionale ha adottato una legge per istituire la commissione nazionale sui diritti umani. Se verrà creata, la commissione avrà il compito di aiutare le autorità ad adempiere ai loro obblighi in materia di diritti umani. ARRESTI E DETENZIONI ARBITRARI In tutto il paese sono sistematicamente continuati gli arresti e le detenzioni arbitrari. I servizi di sicurezza, in particolare la polizia nazionale, i servizi d intelligence, l esercito nazionale e la polizia dell immigrazione hanno condotto arresti arbitrari e hanno fre- 62

7 AFRICA SUBSAHARIANA quentemente estorto denaro e altri oggetti di valore a civili durante operazioni di ordine pubblico o ai posti di blocco. In particolare, nelle province occidentali, le forze di sicurezza hanno effettuato arresti arbitrari per interesse personale o per ottenere pagamenti illegali. Attivisti politici d opposizione sono stati vittime di arresti arbitrari durante il periodo post elettorale. Un leader dell opposizione è stato arrestato a febbraio dai servizi di sicurezza e, stando alle accuse, torturato e altrimenti maltrattato prima di essere rilasciato pochi giorni dopo. L oppositore politico Eugène Diomi Ndongala è scomparso il 27 giugno mentre stava per sottoscrivere un intesa di coalizione con altri partiti politici. È stato rilasciato 100 giorni dopo, dopo essere stato trattenuto in incommunicado dai servizi d intelligence (Agence nationale de renseignements) a Kinshasa, senza possibilità di contattare né la famiglia né un avvocato né un medico, nonostante avesse una patologia cronica. LIBERTÀ D ESPRESSIONE La libertà d espressione è stata significativamente limitata, in particolare nel periodo postelettorale e a seguito del crescente controllo esercitato dall M23 nell est del paese. I principali obiettivi erano oppositori politici e giornalisti, che sono stati minacciati o arbitrariamente arrestati. Mezzi d informazione radiotelevisivi e organi di stampa sono stati sottoposti a sospensioni arbitrarie delle loro attività da parte delle autorità, oltre che ad attacchi incendiari e altri danni alle loro sedi, da parte di persone non identificate. Il 30 novembre, il consiglio superiore per le comunicazioni audiovisive ha sospeso senza notifica la messa in onda di Radio Okapi, a Kinshasa, a seguito di un programma radiofonico in cui era stata trasmessa un intervista al portavoce dell M23. GIUSTIZIA INTERNAZIONALE Il 10 luglio, l Icc ha condannato a 14 anni di carcere Thomas Lubanga Dyilo, presunto fondatore e presidente dell Unione dei patrioti congolesi e comandante in capo della sua ala armata, le Forze patriottiche per la liberazione del Congo (Forces patriotiques pour la libération du Congo Fplc). Il 14 marzo era stato giudicato colpevole di crimini di guerra per aver coscritto e arruolato minori al di sotto dei 15 anni e per averli costretti a partecipare attivamente alle ostilità nel distretto di Ituri. Il 13 luglio, l Icc ha emesso un mandato d arresto per Sylvestre Mudacumura, presunto comandante dell ala armata delle Fdlr, per nove capi d imputazione per crimini di guerra che, stando all accusa, erano stati commessi tra gennaio 2009 e settembre 2010, nella Drc orientale. 63

8 RAPPORTO 2013 A luglio è stato emesso un secondo mandato d arresto a carico di Bosco Ntaganda per tre capi d imputazione per crimini contro l umanità, oltre ad altri quattro capi d accusa per crimini di guerra. Le autorità congolesi si sono rifiutate di arrestare e consegnare Bosco Ntaganda, prima della sua defezione dall esercito congolese ad aprile. Il 18 dicembre, l Icc ha prosciolto Mathieu Ngudjolo Chui, presunto ex leader del Fronte d integrazione nazionalista, dalle accuse legate ai crimini che furono perpetrati nel villaggio di Bogoro, nel distretto di Ituri, nel febbraio MISSIONI E RAPPORTI DI AMNESTY INTERNATIONAL Delegati di Amnesty International hanno visitato la Drc a febbraio, maggio e settembre. Democratic Republic of Congo: The Congolese government must arrest and surrender Bosco Ntaganda to the ICC (AFR 62/004/2012) If you resist, we ll shoot you The Democratic Republic of the Congo and the Case for an effective Arms Trade Treaty (AFR 62/007/2012) Petition containing 102,105 signatures delivered by Amnesty International to the Minister of Justice and Human Rights (AFR 62/008/2012) The Human Rights Council must act for better protection of civilians and an end to threats and intimidation against human rights defenders, journalists and political opponents (AFR 62/011/2012) Democratic Republic of Congo: Letter to the five permanent members of the Security Council (AFR 62/015/2012) Democratic Republic of Congo: ICC acquits Congolese armed group leader (AFR 62/017/2012) Canada: Court decision in Kilwa Massacre case denies right to remedy for victims of corporate human rights abuses (AMR 20/002/2012) DRC urged to stop violence as it plays host to Francophonie Summit in Kinshasa, 10 ottobre 2012 DRC must investigate assassination attempt on activist Dr Denis Mukwege, 26 ottobre 2012 DRC: Civilian protection urged as tens of thousands flee escalation in fighting, 19 novembre

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