COMUNE DI SERAVEZZA Provincia di Lucca Settore Urbanistica ed Edilizia Privata

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1 COMUNE DI SERAVEZZA Provincia di Lucca Settore Urbanistica ed Edilizia Privata VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO RELATIVA ALLA DISCIPLINA DEL TERRITORIO RURALE FINALIZZATA AL RIALLINEAMENTO ALLE DISPOSIZIONI DI CUI ALL'EX ARTICOLO 43 DELLA LEGGE REGIONALE N. 1/2005 OGGI ARTICOLI 71 E 72 DELLA LEGGE REGIONALE N. 65/2014 E AGLI ARTICOLI 4 e 5 DEL REGOLAMENTO DPGR 5/R/2007 PIANO REGOLATORE GENERALE REGOLAMENTO URBANISTICO QUADRO PROGETTUALE NORME E REGOLE DI GOVERNO, GESTIONE E ATTUAZIONE Articoli 19, 36, 46 e 49 STATO ATTUALE, STATO VARIANTE E STATO SOVRAPPOSTO Il Funzionario responsabile e progettista Arch. Andrea Tenerini Maggio 2015

2 Comune di Seravezza (LU) Piano Regolatore Generale Art. 53 L.R. 1/05 REGOLAMENTO URBANISTICO Quadro progettuale NORME E REGOLE DI GOVERNO, GESTIONE E ATTUAZIONE Articoli 19, 36, 46 e 49 STATO ATTUALE Maggio 2015

3 [ ] omissis Articolo 19. Disciplina delle funzioni e delle destinazioni d uso degli immobili 1. Il R.U. contiene la disciplina della distribuzione e localizzazione delle funzioni in applicazione dell articolo 58 della L.R. n.1/2005. In particolare il R.U. regola i mutamenti delle destinazioni d uso degli immobili (fabbricati, edifici, manufatti, strutture ed infrastrutture), ivi comprese le aree di pertinenza degli edifici esistenti, i terreni inedificati, secondo la suddivisione del territorio in partizioni spaziali di cui al precedente articolo 14 delle presenti norme e con eventuale riferimento alle U.T.O.E. e ai Sistemi Territoriali del P.S.. 2. La disciplina della distribuzione e localizzazione delle funzioni con riferimento a ciascuna partizione territoriale di cui al comma precedente, individua e definisce: a) le funzioni ammesse e non ammesse anche in relazione a singoli complessi immobiliari, a singoli immobili o a parti di essi; b) le quantità massime e minime per ciascuna funzione in relazione alle reciproche compatibilità; c) i mutamenti di destinazione comunque soggetti a titolo abilitativo; d) le condizioni per la localizzazione delle funzioni in determinate parti del territorio, comunque sulla base delle partizioni spaziali individuate al P.S. e dal R.U.; e) specifiche fattispecie o aree determinate nelle quali il mutamento delle destinazioni d uso degli immobili, in assenza di opere edilizie, è sottoposto a denuncia di inizio dell attività. 3. Si presume destinazione d uso attuale legittima di un immobile o unità immobiliare quella risultante da atti pubblici, con particolare attenzione per i titoli abilitativi, ovvero da atti in possesso della pubblica amministrazione formati in data precedente alla adozione del presente R.U., ovvero per i fabbricati antecedenti alla data del 17/08/1942, dalla posizione catastale quale risulta alla data di adozione dello stesso R.U.. 4. Ai sensi dell articolo 58, comma 1 e comma 3, lettere c) ed e) della L.R. 1/2005, sono considerati mutamenti di destinazione d uso degli immobili i passaggi dall una all altra delle seguenti categorie principali (d uso): a) residenziale. b) industriale e artigianale. c) commerciale. d) turistico-ricettiva. e) direzionale f) di servizio. g) commerciale all ingrosso e depositi. h) agricola e funzioni connesse ai sensi di legge. 5. Al fine di una corretta applicazione della disciplina della distribuzione e localizzazione delle funzioni, ciascuna delle categorie di destinazione d uso principali di cui al precedente comma 4 è ulteriormente articolata nelle seguenti sub-categorie di destinazione d uso ritenute espressive delle differenti attività che risulta possibile svolgere nell ambito della medesima categoria di destinazione principale. In particolare: a) residenziale. Comprende: civili abitazioni interne agli centri abitati (a.1), civili abitazioni esterne ai centri abitati (a.2), residenza d epoca, attività turistico-ricettiva di affittacamere e bed and breakfast (a.3.); b) industriale e artigianale. Comprende: media e piccola industria (b.1), laboratori, officine, botteghe ed attività artigianali (b.2.), attività di lavorazione e trasformazione dei prodotti lapidei (b.3), piazzali e depositi di materiali (b.4), magazzini, spazi espositivi, residenziali di guardianaggio pertinenziali all attività (b.5), cave e attività estrattive (b.6); servizi alla persona (lavanderie, parrucchieri, palestre, centri benessere, b.7), c) commerciale. Comprende: medie (tra 250 e 1500 mq) strutture di vendita alimentari e non alimentari (c.1.),

4 esercizi di vendita alimentari al dettaglio (inferiore a 250 mq, c.2), esercizi di vicinato per la vendita al dettaglio di prodotti, articoli e beni (c.3), esercizi di somministrazione alimenti e bevande (bar, ristoranti, pizzerie, mense, c.4), farmacie e vendita al dettaglio di prodotti e beni sanitari (c.5), botteghe artigiane con vendita diretta al dettaglio di prodotti e servizi (sartorie, pelletterie, antiquariato, gioielleria, oreficeria, ceramica, c.6), luoghi di intrattenimento (sale da ballo, sale giochi, cinema, sale scommesse, c.7), distributori di carburante (c.8), mercati (c.9), agenzie di viaggio, comunicazione e immobiliari (c.10); d) turistico-ricettiva. Comprende: alberghi, motel, pensioni e locande (d.2), ostelli della gioventù e case per ferie (d.3), campeggi (d.4), aree di sosta camper (d.5); e) direzionale. Comprende: uffici di enti pubblici (e.1), uffici di associazioni ed enti morali e religiosi (associazioni, partiti, sindacati, e.2), banche, assicurazioni e uffici postali (e.2), uffici di informazione turistica e istituzionale (e.3), ambulatori medici e uffici professionali ed imprenditoriali (e.4), uffici e sedi di forze armate e di polizia (e.5); f) di servizio (pubblici e di uso pubblico). Comprende: parcheggi e aree di sosta (f..1), verde pubblico e di uso pubblico (f.2), spazi e servizi per l istruzione, l educazione e la formazione (f.3), servizi religiosi e di culto (f.4), servizi e strutture assistenziali e sanitari (ospedali, distretti, case di cura, diurni e notturni, pronto soccorso e assistenza, f.5), centri sociali, ricreativi, sportivi e culturali (f.6), attrezzature per lo sport e il tempo libero (f.7), servizi ed impianti e rete (energia, acqua, depurazione, rifiuti, telecomunicazioni, f.8), cimiteri ed altre strutture di uso pubblico (f.9); g) commerciale all ingrosso e depositi. Comprende: commerciale all ingrosso (g.1), magazzini, rimessaggi, stoccaggio e ricovero merci, veicoli e manufatti (g.3); h) agricola e funzioni connesse. Comprende: attività di lavorazione, trasformazione, stoccaggio di prodotti agro-alimentari e silvo-pastorali (h.1), agriturismo e altre attività turistico-ricettive in area agricola ammesse per legge (h.2). 6. Fermo restando quanto disciplinato ai successivi Titoli II e III delle presenti norme, dove possono essere indicate disposizioni più restrittive rispetto a quanto disposto nel presente articolo, nonché quanto disposto al successivo comma 7, per ciascuna partizione spaziale di cui al precedente articolo 14 il R.U. individua, in riferimento a quanto disciplinato al precedente comma 5, le categorie di destinazione d uso principali ammissibili indicate nella tabella che segue: a) residenziale b) ind.-artigianale c) commerciale d) turistico-ricettiva e) direzionale f) di servizio g) com.all ingrosso h) agricola INSEDIAMENTI DI IMPIANTO STORICO - Centro Storico del Capoluogo (soggetto a Piano (AC) A.G.T.

5 - Centri, borghi e nuclei di antica formazione (AF) A.G.T. - Ambiti, strutture e complessi monumentali (AM) X X X X X - Complessi, edifici e manufatti storici (A) X X X X X INSEDIAMENTI DI IMPIANTO MODERNO E CONTEMPORANEI - Recenti trasformazioni urbanistico-edilizie del P.R.G. (B0) A.G.T. - Insediamenti prevalentemente residenziali (B) X X X X X - Insediamenti prevalentemente produttivi (D1) X X X X - Insediamenti prevalentemente produttivi (D2) X X X X - Insediamenti prevalentemente produttivi (D3) X X - Area industriale e artigianale Ciocche Puntone (DP) A.G.T. - Area industriale e artigianale di Mignano (DM) X X X X - Area industriale e artigianale di Querceta Henraux (DQ) X X X X AREE NATURALI E SEM. DI COLLINA E MONTAGNA (EN) - Ambiti e contesti di interesse agro silvo pastorale (EN2) X X X X X X X - Ambiti e contesti di interesse ecologico e ambientale (EN1) X X X X X X X AREE AD ESCLUSIVA FUNZIONE AGRICOLA (ES) - Ambiti e contesti di interesse produttivo (ES2) X X X X X X X - Ambiti e contesti di interesse paesagg. - ambientale (ES1) X X X X X X X AREE A PREVALENTE FUNZIONE AGRICOLA (EP) - Ambiti e contesti di interesse socio - economico (EP2) X X X X X X X - Ambiti e contesti di interesse paesaggistico (EP1) X X X X X X X AREE E DISTRETTI A DEST. E REGIME SPECIALE - Parco fluviale del Versilia (PF) A.G.T. - Parco storico ambientale della via Marmi e Desiata (PD) A.G.T. - Parco archeo - urbano della Rupe di Corvaia (PC) A.G.T. - Parco ricreativo ambientale aree residue Lago di Porta (PL) A.G.T. - Aree agricole marginali e di riequilibrio amb. degli ins. (EI) X X - Rete idrica superficiale naturale e artificiale e aree umide (I) X AREE DI RECUPERO E RINNOVO URBANO (R) - Strutture e comp. urbani degradati: riorg. tessuto ed. (RR) A.G.T. - Contesti prod. e rurali isolati degradati: riq.insediativa (RI) A.G.T. INSEDIAMENTI DI NUOVO IMPIANTO (BL C) - Lotti liberi per l edificazione: add. agli ins. esistenti (BL) X X X X - Nuovi ins. di valorizzazione e integr. delle U.T.O.E. (CR) A.G.T. PAESAGGI ED INSEDIAMENTI DEL MARMO (G) - Aree estrattive dismesse soggette a rec. paes. (GP) A.G.T. - Aree e bacini estrattivi. Parco Apuane (GA) X X - Aree e bacini estrattivi. P.R.A.E. (GE) X X ATTREZZATURE PER LA QUALITÀ E L EFFICIENZA - Spazi e attr. di interesse generale (es. e di progetto) (F) X - Spazi e attr. di caratterizzazione delle identità locali (L) X - Impianti e infrastrutture tecnologiche (T) X RETE DELLA MOBILITA SOSTENIBILE (M) - Rete ed infrastrutture ferroviarie (MF) X - Parcheggi e aree di sosta (esistenti e di progetto) (MP) X - Rete viaria e snodi esistenti (MS) e di progetto (MN) X - Distributori di carburante (MD) X Categorie d uso principali ammissibili per le differenti partizioni spaziali individuate dal R.U. 7. Nella tabella di cui al precedente comma 6 nei casi in cui sia indicata la sigla A.G.T. le categorie di destinazione d uso ammesse sono specificatamente indicate nelle differenti schede norma riferite alle singole partizioni spaziali del R.U. di cui all appendice A delle presenti norme, ovvero per gli atti di governo del territorio recepiti e confermati dal R.U. di cui al precedente articolo 15 nella disciplina degli atti stessi. In particolare l atto di governo del territorio vigente e/o da approvare in attuazione delle schede norma richiamate articola la dislocazione delle categorie d uso ammissibili sulla base di un quadro conoscitivo di dettaglio. 8. Fatte salve le destinazioni d uso esistenti legittime alla data di adozione del presente R.U., nel territorio comunale secondo l articolazione in Sistemi territoriali e U.T.O.E. del P.S. non sono ammesse, in aggiunta a quanto indicato al precedente comma 6, le seguenti sub-categorie di destinazione d uso: a) Sistema territoriale della Piana versiliese: piazzali e depositi di materiali (b.4), cave e attività estrattive (b.6); luoghi di intrattenimento (sale da ballo, sale giochi, cinema, sale scommesse, c.8), mercati (c.10), campeggi (d.4), commerciale all ingrosso (g.1),

6 magazzini, rimessaggi, stoccaggio e ricovero merci, veicoli e manufatti (g.3); b) Sistema territoriale della Montagna versiliese: piazzali e depositi di materiali (b.4), magazzini, spazi espositivi, residenziali di guardianaggio pertinenziali all attività (b.5), medie (tra 250 e 1500 mq) strutture di vendita alimentari e non alimentari (c.1.), luoghi di intrattenimento (sale da ballo, sale giochi, cinema, sale scommesse, c.8), mercati (c.10), commerciale all ingrosso (g.1), magazzini, rimessaggi, stoccaggio e ricovero merci, veicoli e manufatti (g.3). c) U.T.O.E. n 1, 2, 3, 4, 5, 6: media e piccola industria (b.1), cave e attività estrattive (b.6); campeggi (d.4), aree di sosta camper (d.5); attività di lavorazione, trasformazione, stoccaggio di prodotti agro-alimentari e silvo-pastorali (h.1), agriturismo e altre attività turistico-ricettive in area agricola ammesse per legge (h.2). d) U.T.O.E. n 7: cave e attività estrattive (b.6); luoghi di intrattenimento (sale da ballo, sale giochi, cinema, sale scommesse, c.8), attività di lavorazione, trasformazione, stoccaggio di prodotti agro-alimentari e silvo-pastorali (h.1), agriturismo e altre attività turistico-ricettive in area agricola ammesse per legge (h.2). [ ] omissis Articolo 36. Norme e disposizioni comuni 1. Il patrimonio edilizio ed urbanistico esistente presente nel territorio aperto (Sistemi Territoriali della Montagna e della Piana Versiliese) è distinto e riconosciuto sulla base delle indagini storico-cartografiche, del rilievo urbanistico e della schedatura contenute nel quadro conoscitivo. In particolare gli edifici ed i manufatti, nonché la corrispondente resede di pertinenza - che risulta l ambito spaziale entro cui sono ammissibili e realizzabili gli interventi edilizi di seguito disciplinati - sono individuati in cartografia con apposita simbologia grafica e sigla, secondo le seguenti categorie: - edifici e manufatti storici (e relativi spazi di pertinenza); - edifici allo stato di rudere (e relativi spazi di pertinenza); - edifici e manufatti recenti (e relativi spazi di pertinenza); - impianti e strutture produttive (e relativi spazi di pertinenza); - altri edifici e manufatti legittimati in territorio aperto (e relativi spazi di pertinenza). 2. Per ogni categoria di edifici e manufatti cui al precedente comma 1 sono indicati dal R.U. nei successivi articoli del presente Capo gli interventi edilizi e urbanistici ammessi, le modalità di attuazione ed eventuali specifiche prescrizioni operative, anche in riferimento al mutamento di destinazione d uso. Non sono ammessi interventi urbanistici ed edilizi in partizioni spaziali esterne alle resedi di pertinenza degli edifici e dei manufatti di cui al precedente comma Il Regolamento edilizio comunale definisce infine specifiche prescrizioni per il decoro e la cura degli spazi aperti pertinenziali in ordine a tipologie delle recinzioni e degli arredi fissi, manutenzione degli spazi aperti e a comune, materiali da utilizzare, essenze vegetazionali da impiegare, modalità di esecuzione degli interventi. [ ] omissis

7 Articolo 46. Ambiti e contesti di interesse produttivo (ES2) 1. Negli ambiti e contesti di interesse produttivo delle aree riconosciute ad esclusiva funzione agricola dal P.S. (Sistema Territoriale della Montagna Versiliese), il R.U. ammette, in applicazione alle disposizioni di cui all articolo 41 Titolo III Capo III della L.R. 1/2005, la costruzione di nuovi edifici rurali ad uso abitativo, nonché di nuovi annessi agricoli connessi e necessari alla conduzione dei fondi e all esercizio dell attività agricola, da realizzarsi previo Programma Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale, di cui al precedente articolo 35, nel rispetto delle prescrizioni e dei parametri indicati agli articoli 66 e 67 del P.T.C. con particolare riferimento alle superfici minime fondiarie da mantenere in produzione (vedi tabelle riferite all area A del P.T.C.). 2. In particolare il R.U. individua le seguenti prescrizioni dimensionali e tipologiche che possono essere ulteriormente dettagliate nel Regolamento edilizio comunale: - nuovi edifici rurali ad uso abitativo non potranno avere superficie utile lorda superiore a 110 mq, altezza non superiore a 7,00 mt., pendenza massima delle falde del tetto 30%. Il progetto dovrà prevedere l uso di materiali tradizionali, l impiego di tecnologie a basso impatto energetico ed eco-efficienti, un impianto tipologico e formale articolato su volumi puri e su sistemi distributivi informati a grande semplicità, forma ed ubicazione adeguata ai caratteri dei luoghi e conforme alle tradizioni locali; - nuovi edifici rurali e annessi agricoli connessi e necessari (commisurati) alla conduzione dei fondi e all esercizio dell attività agricola sono ammessi ferma restando quanto disciplinato dall articolo 41 comma 5 della L.R.1/2005, a tal fine essi dovranno essere realizzati con materiali e tecniche facilmente rimovibili ed essere semplicemente appoggiati a terra senza l impiego di opere fondazionali e movimenti di terra. 3. Gli interventi di nuova edificazione sopraelencati sono consentiti, in conformità ai parametri del P.T.C. purché: - le aree oggetto d intervento siano già servite da strade vicinali o comunali o comunque da percorsi certificabili mediante consultazione cartografica; - nel Programma sia prevista la necessità di utilizzo di almeno ore lavorative annue per ogni unità abitativa. 4. E inoltre ammessa, in fondi effettivamente coltivati delle dimensione minima di mq , la realizzazione di nuovi annessi agricoli e manufatti precari, diversi dai precedenti, non connessi alla conduzione o che eccedano la capacità produttiva del fondo, che non potranno avere superficie utile lorda superiore a 12 mq, dovranno essere realizzati con materiali e tecniche compatibili che non comportino modificazione dello stato dei luoghi, ed avere strutture in legno semplicemente appoggiate al suolo. 5. Non sono ammesse serre fisse e/o stagionali, sono invece ammesse strutture di ombreggiamento delle colture costituite da pali in legno o tondini in ferro, direttamente infissi nel suolo con sovrastanti teli. 6. Con l obiettivo di controllare le trasformazioni del paesaggio agrario, il Programma Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale deve essere inoltre richiesto anche in mancanza di interventi edilizi ed urbanistici, nel caso di trasformazioni e sostituzioni colturali, abbattimento e sostituzione di formazioni forestali ed individui arborei e/o di interventi sui suoli connessi con la conduzione dei fondi agricoli. 7. Il Programma Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale, qualora preveda la realizzazione di nuovi edifici di dimensione superiore a 600 mc ha valore di Piano Attuativo e deve essere pertanto corredato, oltre degli elaborati indicati dal Regolamento di cui all articolo 9 della D.G.R. n 5/R del 2007: - dagli elaborati di Valutazione Integrata da redigersi con le modalità e ai sensi del Titolo II Capo I della L.R. 1/2005, del relativo Regolamento di cui alla D.G.R. n 4/R del 2007, nonché secondo le specifiche indicazioni contenute al Titolo IV Capo I del P.S. vigente. - della simulazione, tramite rendering. delle modifiche sia all assetto agrario, sia all edificato e alla viabilità di progetto, comprensiva di specifiche valutazioni di compatibilità paesaggistica da redigersi sulla base delle specifiche indicazioni contenute nel Regolamento edilizio comunale. 8. Nelle presenti partizioni spaziali è infine ammessa la realizzazione di una pista bianca con funzione di percorso di collegamento tra la via di Fabiano e la via privata della cava denominata Cappella, con compito anche di varco tagliafuoco, da realizzarsi con le caratteristiche di cui all articolo 45 comma 1 lettera a) delle D.P.G.R. n 48/3 del Tale specifica previsione è consentita a condizione che la realizzazione

8 della pista non comporti danno alle emergenze ambientali e geologiche, nonché agli elementi delle Invarianti Strutturali, risultanti dal quadro conoscitivo e progettuale del P.S. vigente, nonchè attraverso l adozione di adeguate misure di mitigazione degli impatti. [ ] omissis Articolo 49. Ambiti e contesti di interesse socio - economico (EP2) 1. Negli ambiti e contesti di interesse socio-economico delle aree riconosciute a prevalente funzione agricola dal P.S. (Sistema Territoriale della Piana Versiliese), il R.U. ammette, in applicazione alle disposizioni di cui all articolo 41 Titolo III Capo III della L.R. 1/2005, la costruzione di nuovi annessi agricoli connessi e necessari alla conduzione dei fondi e all esercizio dell attività agricola, da realizzarsi previo Programma Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale, di cui al precedente articolo 35, nel rispetto delle prescrizioni e dei parametri indicati agli articoli 66 e 67 del P.T.C. con particolare riferimento alle superfici minime fondiarie da mantenere in produzione (vedi tabelle riferite all area A del P.T.C.). 2. In particolare il R.U. individua le seguenti prescrizioni dimensionali e tipologiche che possono essere ulteriormente dettagliate nel Regolamento edilizio comunale: - nuovi annessi agricoli connessi e necessari (commisurati) alla conduzione dei fondi e all esercizio dell attività agricola sono ammessi ferma restando quanto disciplinato dall articolo 41 comma 5 della L.R. 1/2005 nei limiti della superficie utile lorda non superiore a 40 mq. Essi dovranno essere realizzati con materiali e tecniche facilmente rimovibili ed essere semplicemente appoggiati a terra senza l impiego di opere fondazionali e movimenti di terra. 3. Gli interventi di nuova edificazione sopraelencati sono consentiti purché: - le aree oggetto d intervento siano già servite da strade vicinali o comunali o comunque da percorsi certificabili mediante consultazione cartografica; - nel Programma sia prevista la necessità di utilizzo di almeno ore lavorative annue per ogni unità abitativa. 4. E inoltre ammessa, in fondi effettivamente coltivati delle dimensione minima di mq , la realizzazione di nuovi annessi agricoli e manufatti precari, diversi dai precedenti, non connessi alla conduzione o che eccedano la capacità produttiva del fondo, che non potranno avere superficie utile lorda superiore a 12 mq, dovranno essere realizzati con materiali e tecniche compatibili che non comportino modificazione dello stato dei luoghi, ed avere strutture in legno semplicemente appoggiate al suolo. 5. Esclusivamente per le aziende agricole sono ammesse serre fisse e/o stagionali, in conformità con quanto stabilito dall articolo 41 della L.R. 1/2005 e in particolare nel regolamento di attuazione del Titolo IV Capo III della stessa legge regionale; tali serre dovranno comunque essere rimosse alla cessazione dell attività agricola e, a tal fine, l azienda è tenuta a fornire idonee garanzie assicurative e/o finanziarie. 6. Sono inoltre ammesse strutture di ombreggiamento delle colture costituite con da pali in legno o tondini in ferro, direttamente infissi nel suolo con sovrastanti teli. 7. Con l obiettivo di controllare le trasformazioni del paesaggio agrario, il Programma Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale deve essere inoltre richiesto anche in mancanza di interventi edilizi ed urbanistici, nel caso di trasformazioni e sostituzioni colturali, abbattimento e sostituzione di formazioni forestali ed individui arborei e/o di interventi sui suoli connessi con la conduzione dei fondi agricoli. 8. Il Programma Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale, qualora preveda la realizzazione di nuovi edifici ha valore di Piano Attuativo e deve essere pertanto corredato, oltre degli elaborati indicati dal Regolamento di cui all articolo 9 della D.G.R. n 5/R del 2007: - dagli elaborati di Valutazione Integrata da redigersi con le modalità e ai sensi del Titolo II Capo I della L.R. 1/2005, del relativo Regolamento di cui alla D.G.R. n 4/R del 2007, nonché secondo le specifiche indicazioni contenute al Titolo IV Capo I del P.S. vigente. - della simulazione, tramite rendering. delle modifiche sia all assetto agrario, sia all edificato e alla viabilità di progetto, comprensiva di specifiche valutazioni di compatibilità paesaggistica da redigersi sulla base delle specifiche indicazioni contenute nel Regolamento Edilizio.

9 Comune di Seravezza (LU) Piano Regolatore Generale Art. 53 L.R. 1/05 REGOLAMENTO URBANISTICO Quadro progettuale NORME E REGOLE DI GOVERNO, GESTIONE E ATTUAZIONE Articoli 19, 36, 46 e 49 STATO SOVRAPPOSTO Il progetto dovrà prevedere l impiego = PARTI AGGIUNTE Essi dovranno essere realizzati con materiali = PARTI ELIMINATE Maggio 2015

10 [ ] omissis Articolo 19. Disciplina delle funzioni e delle destinazioni d uso degli immobili 1. Il R.U. contiene la disciplina della distribuzione e localizzazione delle funzioni in applicazione dell articolo 58 della L.R. n.1/2005. In particolare il R.U. regola i mutamenti delle destinazioni d uso degli immobili (fabbricati, edifici, manufatti, strutture ed infrastrutture), ivi comprese le aree di pertinenza degli edifici esistenti, i terreni inedificati, secondo la suddivisione del territorio in partizioni spaziali di cui al precedente articolo 14 delle presenti norme e con eventuale riferimento alle U.T.O.E. e ai Sistemi Territoriali del P.S.. 2. La disciplina della distribuzione e localizzazione delle funzioni con riferimento a ciascuna partizione territoriale di cui al comma precedente, individua e definisce: a) le funzioni ammesse e non ammesse anche in relazione a singoli complessi immobiliari, a singoli immobili o a parti di essi; b) le quantità massime e minime per ciascuna funzione in relazione alle reciproche compatibilità; c) i mutamenti di destinazione comunque soggetti a titolo abilitativo; d) le condizioni per la localizzazione delle funzioni in determinate parti del territorio, comunque sulla base delle partizioni spaziali individuate al P.S. e dal R.U.; e) specifiche fattispecie o aree determinate nelle quali il mutamento delle destinazioni d uso degli immobili, in assenza di opere edilizie, è sottoposto a denuncia di inizio dell attività. 3. Si presume destinazione d uso attuale legittima di un immobile o unità immobiliare quella risultante da atti pubblici, con particolare attenzione per i titoli abilitativi, ovvero da atti in possesso della pubblica amministrazione formati in data precedente alla adozione del presente R.U., ovvero per i fabbricati antecedenti alla data del 17/08/1942, dalla posizione catastale quale risulta alla data di adozione dello stesso R.U.. 4. Ai sensi dell articolo 58, comma 1 e comma 3, lettere c) ed e) della L.R. 1/2005, sono considerati mutamenti di destinazione d uso degli immobili i passaggi dall una all altra delle seguenti categorie principali (d uso): a) residenziale. b) industriale e artigianale. c) commerciale. d) turistico-ricettiva. e) direzionale f) di servizio. g) commerciale all ingrosso e depositi. h) agricola e funzioni connesse ai sensi di legge. 5. Al fine di una corretta applicazione della disciplina della distribuzione e localizzazione delle funzioni, ciascuna delle categorie di destinazione d uso principali di cui al precedente comma 4 è ulteriormente articolata nelle seguenti sub-categorie di destinazione d uso ritenute espressive delle differenti attività che risulta possibile svolgere nell ambito della medesima categoria di destinazione principale. In particolare: a) residenziale. Comprende: civili abitazioni interne agli centri abitati (a.1), civili abitazioni esterne ai centri abitati (a.2), residenza d epoca, attività turistico-ricettiva di affittacamere e bed and breakfast (a.3.); b) industriale e artigianale. Comprende: media e piccola industria (b.1), laboratori, officine, botteghe ed attività artigianali (b.2.), attività di lavorazione e trasformazione dei prodotti lapidei (b.3), piazzali e depositi di materiali (b.4), magazzini, spazi espositivi, residenziali di guardianaggio pertinenziali all attività (b.5), cave e attività estrattive (b.6); servizi alla persona (lavanderie, parrucchieri, palestre, centri benessere, b.7), c) commerciale. Comprende: medie (tra 250 e 1500 mq) strutture di vendita alimentari e non alimentari (c.1.),

11 esercizi di vendita alimentari al dettaglio (inferiore a 250 mq, c.2), esercizi di vicinato per la vendita al dettaglio di prodotti, articoli e beni (c.3), esercizi di somministrazione alimenti e bevande (bar, ristoranti, pizzerie, mense, c.4), farmacie e vendita al dettaglio di prodotti e beni sanitari (c.5), botteghe artigiane con vendita diretta al dettaglio di prodotti e servizi (sartorie, pelletterie, antiquariato, gioielleria, oreficeria, ceramica, c.6), luoghi di intrattenimento (sale da ballo, sale giochi, cinema, sale scommesse, c.7), distributori di carburante (c.8), mercati (c.9), agenzie di viaggio, comunicazione e immobiliari (c.10); d) turistico-ricettiva. Comprende: alberghi, motel, pensioni e locande (d.2), ostelli della gioventù e case per ferie (d.3), campeggi (d.4), aree di sosta camper (d.5); e) direzionale. Comprende: uffici di enti pubblici (e.1), uffici di associazioni ed enti morali e religiosi (associazioni, partiti, sindacati, e.2), banche, assicurazioni e uffici postali (e.2), uffici di informazione turistica e istituzionale (e.3), ambulatori medici e uffici professionali ed imprenditoriali (e.4), uffici e sedi di forze armate e di polizia (e.5); f) di servizio (pubblici e di uso pubblico). Comprende: parcheggi e aree di sosta (f..1), verde pubblico e di uso pubblico (f.2), spazi e servizi per l istruzione, l educazione e la formazione (f.3), servizi religiosi e di culto (f.4), servizi e strutture assistenziali e sanitari (ospedali, distretti, case di cura, diurni e notturni, pronto soccorso e assistenza, f.5), centri sociali, ricreativi, sportivi e culturali (f.6), attrezzature per lo sport e il tempo libero (f.7), servizi ed impianti e rete (energia, acqua, depurazione, rifiuti, telecomunicazioni, f.8), cimiteri ed altre strutture di uso pubblico (f.9); g) commerciale all ingrosso e depositi. Comprende: commerciale all ingrosso (g.1), magazzini, rimessaggi, stoccaggio e ricovero merci, veicoli e manufatti (g.3); h) agricola e funzioni connesse. Comprende: attività di lavorazione, trasformazione, stoccaggio di prodotti agro-alimentari e silvo-pastorali e allevamento (h.1), agriturismo e altre attività turistico-ricettive in area agricola ammesse per legge (h.2). 6. Fermo restando quanto disciplinato ai successivi Titoli II e III delle presenti norme, dove possono essere indicate disposizioni più restrittive rispetto a quanto disposto nel presente articolo, nonché quanto disposto al successivo comma 7, per ciascuna partizione spaziale di cui al precedente articolo 14 il R.U. individua, in riferimento a quanto disciplinato al precedente comma 5, le categorie di destinazione d uso principali ammissibili indicate nella tabella che segue: a) residenziale b) ind.-artigianale c) commerciale d) turistico-ricettiva e) direzionale f) di servizio g) com.all ingrosso h) agricola

12 INSEDIAMENTI DI IMPIANTO STORICO - Centro Storico del Capoluogo (soggetto a Piano (AC) A.G.T. - Centri, borghi e nuclei di antica formazione (AF) A.G.T. - Ambiti, strutture e complessi monumentali (AM) X X X X X - Complessi, edifici e manufatti storici (A) X X X X X INSEDIAMENTI DI IMPIANTO MODERNO E CONTEMPORANEI - Recenti trasformazioni urbanistico-edilizie del P.R.G. (B0) A.G.T. - Insediamenti prevalentemente residenziali (B) X X X X X - Insediamenti prevalentemente produttivi (D1) X X X X - Insediamenti prevalentemente produttivi (D2) X X X X - Insediamenti prevalentemente produttivi (D3) X X - Area industriale e artigianale Ciocche Puntone (DP) A.G.T. - Area industriale e artigianale di Mignano (DM) X X X X - Area industriale e artigianale di Querceta Henraux (DQ) X X X X AREE NATURALI E SEM. DI COLLINA E MONTAGNA (EN) - Ambiti e contesti di interesse agro silvo pastorale (EN2) X X X X X X X - Ambiti e contesti di interesse ecologico e ambientale (EN1) X X X X X X X AREE AD ESCLUSIVA FUNZIONE AGRICOLA (ES) - Ambiti e contesti di interesse produttivo (ES2) X X X X X X X - Ambiti e contesti di interesse paesagg. - ambientale (ES1) X X X X X X X AREE A PREVALENTE FUNZIONE AGRICOLA (EP) - Ambiti e contesti di interesse socio - economico (EP2) X X X X X X X - Ambiti e contesti di interesse paesaggistico (EP1) X X X X X X X AREE E DISTRETTI A DEST. E REGIME SPECIALE - Parco fluviale del Versilia (PF) A.G.T. - Parco storico ambientale della via Marmi e Desiata (PD) A.G.T. - Parco archeo - urbano della Rupe di Corvaia (PC) A.G.T. - Parco ricreativo ambientale aree residue Lago di Porta (PL) A.G.T. - Aree agricole marginali e di riequilibrio amb. degli ins. (EI) X X - Rete idrica superficiale naturale e artificiale e aree umide (I) X AREE DI RECUPERO E RINNOVO URBANO (R) - Strutture e comp. urbani degradati: riorg. tessuto ed. (RR) A.G.T. - Contesti prod. e rurali isolati degradati: riq.insediativa (RI) A.G.T. INSEDIAMENTI DI NUOVO IMPIANTO (BL C) - Lotti liberi per l edificazione: add. agli ins. esistenti (BL) X X X X - Nuovi ins. di valorizzazione e integr. delle U.T.O.E. (CR) A.G.T. PAESAGGI ED INSEDIAMENTI DEL MARMO (G) - Aree estrattive dismesse soggette a rec. paes. (GP) A.G.T. - Aree e bacini estrattivi. Parco Apuane (GA) X X - Aree e bacini estrattivi. P.R.A.E. (GE) X X ATTREZZATURE PER LA QUALITÀ E L EFFICIENZA - Spazi e attr. di interesse generale (es. e di progetto) (F) X - Spazi e attr. di caratterizzazione delle identità locali (L) X - Impianti e infrastrutture tecnologiche (T) X RETE DELLA MOBILITA SOSTENIBILE (M) - Rete ed infrastrutture ferroviarie (MF) X - Parcheggi e aree di sosta (esistenti e di progetto) (MP) X - Rete viaria e snodi esistenti (MS) e di progetto (MN) X - Distributori di carburante (MD) X Categorie d uso principali ammissibili per le differenti partizioni spaziali individuate dal R.U. 7. Nella tabella di cui al precedente comma 6 nei casi in cui sia indicata la sigla A.G.T. le categorie di destinazione d uso ammesse sono specificatamente indicate nelle differenti schede norma riferite alle singole partizioni spaziali del R.U. di cui all appendice A delle presenti norme, ovvero per gli atti di governo del territorio recepiti e confermati dal R.U. di cui al precedente articolo 15 nella disciplina degli atti stessi. In particolare l atto di governo del territorio vigente e/o da approvare in attuazione delle schede norma richiamate articola la dislocazione delle categorie d uso ammissibili sulla base di un quadro conoscitivo di dettaglio. 8. Fatte salve le destinazioni d uso esistenti legittime alla data di adozione del presente R.U., nel territorio comunale secondo l articolazione in Sistemi territoriali e U.T.O.E. del P.S. non sono ammesse, in aggiunta a quanto indicato al precedente comma 6, le seguenti sub-categorie di destinazione d uso: a) Sistema territoriale della Piana versiliese: piazzali e depositi di materiali (b.4), cave e attività estrattive (b.6); luoghi di intrattenimento (sale da ballo, sale giochi, cinema, sale scommesse, c.8), mercati (c.10),

13 campeggi (d.4), commerciale all ingrosso (g.1), magazzini, rimessaggi, stoccaggio e ricovero merci, veicoli e manufatti (g.3); b) Sistema territoriale della Montagna versiliese: piazzali e depositi di materiali (b.4), magazzini, spazi espositivi, residenziali di guardianaggio pertinenziali all attività (b.5), medie (tra 250 e 1500 mq) strutture di vendita alimentari e non alimentari (c.1.), luoghi di intrattenimento (sale da ballo, sale giochi, cinema, sale scommesse, c.8), mercati (c.10), commerciale all ingrosso (g.1), magazzini, rimessaggi, stoccaggio e ricovero merci, veicoli e manufatti (g.3). c) U.T.O.E. n 1, 2, 3, 4, 5, 6: media e piccola industria (b.1), cave e attività estrattive (b.6); campeggi (d.4), aree di sosta camper (d.5); attività di lavorazione, trasformazione, stoccaggio di prodotti agro-alimentari e silvo-pastorali (h.1), agriturismo e altre attività turistico-ricettive in area agricola ammesse per legge (h.2). d) U.T.O.E. n 7: cave e attività estrattive (b.6); luoghi di intrattenimento (sale da ballo, sale giochi, cinema, sale scommesse, c.8), attività di lavorazione, trasformazione, stoccaggio di prodotti agro-alimentari e silvo-pastorali (h.1), agriturismo e altre attività turistico-ricettive in area agricola ammesse per legge (h.2). [ ] omissis Articolo 36. Norme e disposizioni comuni 1. Il patrimonio edilizio ed urbanistico esistente presente nel territorio aperto (Sistemi Territoriali della Montagna e della Piana Versiliese) è distinto e riconosciuto sulla base delle indagini storico-cartografiche, del rilievo urbanistico e della schedatura contenute nel quadro conoscitivo. In particolare gli edifici ed i manufatti, nonché la corrispondente resede di pertinenza - che risulta l ambito spaziale entro cui sono ammissibili e realizzabili gli interventi edilizi di seguito disciplinati - sono individuati in cartografia con apposita simbologia grafica e sigla, secondo le seguenti categorie: - edifici e manufatti storici (e relativi spazi di pertinenza); - edifici allo stato di rudere (e relativi spazi di pertinenza); - edifici e manufatti recenti (e relativi spazi di pertinenza); - impianti e strutture produttive (e relativi spazi di pertinenza); - altri edifici e manufatti legittimati in territorio aperto (e relativi spazi di pertinenza). 2. Per ogni categoria di edifici e manufatti cui al precedente comma 1 sono indicati dal R.U. nei successivi articoli del presente Capo gli interventi edilizi e urbanistici ammessi, le modalità di attuazione ed eventuali specifiche prescrizioni operative, anche in riferimento al mutamento di destinazione d uso. Non sono ammessi interventi urbanistici ed edilizi in partizioni spaziali esterne alle resedi di pertinenza degli edifici e dei manufatti di cui al precedente comma 1, fatta eccezione per gli interventi eseguiti ai sensi del comma 1 bis dell articolo 46, a seguito di presentazione di Programmi Aziendali pluriennali di miglioramento agricolo e ambientale, di cui all'articolo 35 delle presenti norme. 3. Il Regolamento edilizio comunale definisce infine specifiche prescrizioni per il decoro e la cura degli spazi aperti pertinenziali in ordine a tipologie delle recinzioni e degli arredi fissi, manutenzione degli spazi

14 aperti e a comune, materiali da utilizzare, essenze vegetazionali da impiegare, modalità di esecuzione degli interventi. [ ] omissis Articolo 46. Ambiti e contesti di interesse produttivo (ES2) 1. Negli ambiti e contesti di interesse produttivo delle aree riconosciute ad esclusiva funzione agricola dal P.S. (Sistema Territoriale della Montagna Versiliese), il R.U. ammette, in applicazione alle disposizioni di cui all articolo 41 Titolo III Capo III della L.R. 1/2005, la costruzione di nuovi edifici rurali ad uso abitativo, nonché di nuovi annessi agricoli connessi e necessari alla conduzione dei fondi e all esercizio dell attività agricola, da realizzarsi previo Programma Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale, di cui al precedente articolo 35, nel rispetto delle prescrizioni e dei parametri indicati agli articoli 66 e 67 del P.T.C. con particolare riferimento alle superfici minime fondiarie da mantenere in produzione (vedi tabelle riferite all area A del P.T.C.). 1bis. Negli stessi ambiti e contesti di cui al precedente comma 1, esterni al perimetro del Parco delle Alpi Apuane e comunque non ricompresi all'interno dei SIC, SIR o nelle ZPS, il Regolamento Urbanistico, in assenza di programma aziendale sul patrimonio edilizio esistente a destinazione d uso agricola consente all imprenditore agricolo la realizzazione degli interventi di cui al comma 1, lettere da a) a m) dell articolo 71 della legge regionale n 65/2014, sempreché questi non comportino il mutamento della destinazione d uso agricola e siano salvaguardati i caratteri dell edilizia storico-testimoniale. 1ter. Negli stessi ambiti e contesti di cui al precedente comma 1, esterni al perimetro del Parco delle Alpi Apuane e comunque non ricompresi all'interno dei SIC, SIR o nelle ZPS, il Regolamento Urbanistico, sono riservati all imprenditore agricolo professionale gli interventi, di cui all articolo 71, comma 2 della legge regionale n 65/2014 a condizione che gli stessi non comportino il mutamento della destinazione d uso agricola e siano salvaguardati i caratteri dell edilizia storico-testimoniale. 1 quater. Gli interventi di cui ai commi 1bis e 1ter, possono comportare un aumento delle unità residenziali, ferma restando la destinazione d uso agricola. 1 quinquies. Nel caso in cui gli interventi edilizi di cui al comma 1, lettere c), d), e) e comma 2, lettera b) dell articolo 71 della legge regionale n 65/2014 siano realizzati per lo svolgimento delle attività agrituristiche, l imprenditore agricolo si deve impegnare a non modificare la destinazione d uso agricola degli edifici per quindici anni dalla realizzazione degli interventi medesimi. 1 sexies. Sul patrimonio edilizio esistente con destinazione d uso agricola, previa approvazione del programma aziendale, sono consentiti i seguenti interventi: a) trasferimenti di volumetrie ed ampliamenti volumetrici riconducibili alle fattispecie di cui all articolo 71, comma 2 della legge regionale n 65/2014 ad opera dell imprenditore agricolo non professionale; b) ristrutturazioni urbanistiche. Tali interventi possono essere realizzati esclusivamente a condizione che siano salvaguardati i caratteri dell edilizia storico testimoniale e siano rispettate le superfici fondiarie minime previste nel PTC oppure, in mancanza, nel regolamento d attuazione di cui all articolo 84 della legge regionale n 65/ septies. Gli interventi di cui ai precedenti commi sono da realizzarsi in coerenza con le Norme del vigente Piano per l Assetto Idrogeologico del Bacino Toscana Nord previa approvazione di Programma Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale, di cui al precedente articolo 35, nel rispetto delle prescrizioni e dei parametri indicati agli articoli 66 e 67 del P.T.C. con particolare riferimento alle superfici minime fondiarie da mantenere in produzione (vedi tabelle riferite all area A del P.T.C.). 2. In particolare il R.U. individua le seguenti prescrizioni dimensionali e tipologiche che possono essere ulteriormente dettagliate nel Regolamento edilizio comunale: - nuovi edifici rurali ad uso abitativo non potranno avere superficie utile lorda superiore a 110 mq, altezza non superiore a 7,00 mt., pendenza massima delle falde del tetto 30%. Il progetto dovrà prevedere l uso di materiali tradizionali, l impiego di tecnologie a basso impatto energetico ed eco-efficienti, un impianto tipologico e formale articolato su volumi puri e su sistemi distributivi informati a grande semplicità, forma ed ubicazione adeguata ai caratteri dei luoghi e conforme alle tradizioni locali; - nuovi edifici rurali e annessi agricoli connessi e necessari sono (commisurati) alla conduzione dei fondi e all esercizio dell attività agricola in conformità a quanto contenuto nel Programma Aziendale Pluriennale

15 di Miglioramento Agricolo Ambientale approvato. sono ammessi ferma restando quanto disciplinato dall articolo 41 comma 5 della L.R.1/2005, a tal fine essi dovranno essere realizzati con materiali e tecniche facilmente rimovibili ed essere semplicemente appoggiati a terra senza l impiego di opere fondazionali e movimenti di terra. Il progetto dovrà prevedere l impiego di tecnologie a basso impatto energetico ed eco-efficienti, un impianto tipologico articolato su volumi puri e su sistemi distributivi semplici, l' ubicazione adeguata ai caratteri dei luoghi e l'utilizzo di legno e materiali tradizionali. 2bis. Ai sensi dell articolo 5 del DPRG 5/R del 2007, la costruzione di nuovi annessi agricoli non è soggetta al rispetto delle superfici fondiarie minime nel caso di imprenditori agricoli la cui impresa risulta in attività ed iscritta alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura (CCIAA) e che esercitano in via prevalente una delle seguenti attività: a) allevamento intensivo di bestiame; b) trasformazione/lavorazione e vendita diretta dei prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo del bosco o dall allevamento; c) acquacoltura; d) allevamento di fauna selvatica; e) cinotecnica; f) aziende la cui Produzione Lorda Vendibile sia dimostrato che almeno 80 % derivi dall attività zootecnica dell allevamento; f) allevamenti zootecnici minori. La costruzione di nuovi annessi agricoli che non sono soggetti al rispetto delle superfici minime fondiarie, deve comunque essere commisurata alle dimensioni dell attività, da dimostrare tramite relazione tecnica agronomica redatta da Tecnico Agrario abilitato incaricato dall'azienda, in cui dimostri la necessità della realizzazione dell annesso agricolo e nel rispetto delle vigenti normative relative alle attività sopra elencate. La realizzazione degli annessi dovrà ricondursi a forme geometriche semplici con tetto a capanna per una volumetria massima di 600 mc di costruito e dovrà avvenire all interno di fondi agricoli contigui della dimensione minima di mille metri quadrati. Tale realizzazione sarà assoggettata a Permesso di Costruire previa stipula di atto unilaterale d'obbligo tra Azienda e Comune che vincoli la destinazione d'uso ad annesso agricolo per anni 20 dal rilascio del Permesso di Costruire. 3. Gli interventi di nuova edificazione sopraelencati sono consentiti, in conformità ai parametri del P.T.C. purché: - le aree oggetto d intervento siano già servite da strade vicinali o comunali o comunque da percorsi certificabili mediante consultazione cartografica; - nel Programma sia prevista la necessità di utilizzo di almeno ore lavorative annue per ogni unità abitativa. 4. E inoltre ammessa, in fondi effettivamente coltivati delle dimensione minima di mq , la realizzazione di nuovi annessi agricoli e manufatti precari, diversi dai precedenti, non connessi alla conduzione o che eccedano la capacità produttiva del fondo, che non potranno avere superficie utile lorda superiore a 12 mq, dovranno essere realizzati con materiali e tecniche compatibili che non comportino modificazione dello stato dei luoghi, ed avere strutture in legno semplicemente appoggiate al suolo. 5. Non sono ammesse serre fisse e/o stagionali, sono invece ammesse strutture di ombreggiamento delle colture costituite da pali in legno o tondini in ferro, direttamente infissi nel suolo con sovrastanti teli. 6. Con l obiettivo di controllare le trasformazioni del paesaggio agrario, il Programma Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale deve essere inoltre richiesto anche in mancanza di interventi edilizi ed urbanistici, nel caso di trasformazioni e sostituzioni colturali, abbattimento e sostituzione di formazioni forestali ed individui arborei e/o di interventi sui suoli connessi con la conduzione dei fondi agricoli. 7. Il Programma Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale, qualora preveda la realizzazione di nuovi edifici di dimensione superiore a 600 mc ha valore di Piano Attuativo e deve essere pertanto corredato, oltre degli elaborati indicati dal Regolamento di cui all articolo 9 della D.G.R. n 5/R del 2007: - dagli elaborati di Valutazione Integrata da redigersi con le modalità e ai sensi del Titolo II Capo I della L.R. 1/2005, del relativo Regolamento di cui alla D.G.R. n 4/R del 2007, nonché secondo le specifiche indicazioni contenute al Titolo IV Capo I del P.S. vigente. - della simulazione, tramite rendering. delle modifiche sia all assetto agrario, sia all edificato e alla viabilità di progetto, comprensiva di specifiche valutazioni di compatibilità paesaggistica da redigersi sulla base delle specifiche indicazioni contenute nel Regolamento edilizio comunale.

16 8. Nelle presenti partizioni spaziali è infine ammessa la realizzazione di una pista bianca con funzione di percorso di collegamento tra la via di Fabiano e la via privata della cava denominata Cappella, con compito anche di varco tagliafuoco, da realizzarsi con le caratteristiche di cui all articolo 45 comma 1 lettera a) delle D.P.G.R. n 48/3 del Tale specifica previsione è consentita a condizione che la realizzazione della pista non comporti danno alle emergenze ambientali e geologiche, nonché agli elementi delle Invarianti Strutturali, risultanti dal quadro conoscitivo e progettuale del P.S. vigente, nonchè attraverso l adozione di adeguate misure di mitigazione degli impatti. [ ] omissis Articolo 49. Ambiti e contesti di interesse socio - economico (EP2) 1. Negli ambiti e contesti di interesse socio-economico delle aree riconosciute a prevalente funzione agricola dal P.S. (Sistema Territoriale della Piana Versiliese), il R.U. ammette, in applicazione alle disposizioni di cui all articolo 41 Titolo III Capo III della L.R. 1/2005, la costruzione di nuovi annessi agricoli connessi e necessari alla conduzione dei fondi e all esercizio dell attività agricola, da realizzarsi previo Programma Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale, di cui al precedente articolo 35, nel rispetto delle prescrizioni e dei parametri indicati agli articoli 66 e 67 del P.T.C. con particolare riferimento alle superfici minime fondiarie da mantenere in produzione (vedi tabelle riferite all area A del P.T.C.). 2. In particolare il R.U. individua le seguenti prescrizioni dimensionali e tipologiche che possono essere ulteriormente dettagliate nel Regolamento edilizio comunale: nuovi annessi agricoli connessi e necessari (commisurati) alla conduzione dei fondi e all esercizio dell attività agricola sono ammessi ferma restando quanto disciplinato dall articolo 41 comma 5 della L.R. 1/2005 nei limiti della superficie utile lorda non superiore a mq. Essi dovranno essere realizzati con materiali e tecniche facilmente rimovibili ed essere semplicemente appoggiati a terra senza l impiego di opere fondazionali e movimenti di terra. Il progetto dovrà prevedere l impiego di tecnologie a basso impatto energetico ed eco-efficienti, un impianto tipologico articolato su volumi puri e su sistemi distributivi semplici, l'ubicazione adeguata ai caratteri dei luoghi e l'utilizzo di legno e materiali tradizionali. 3. Gli interventi di nuova edificazione sopraelencati sono consentiti purché: - le aree oggetto d intervento siano già servite da strade vicinali o comunali o comunque da percorsi certificabili mediante consultazione cartografica; - nel Programma sia prevista la necessità di utilizzo di almeno ore lavorative annue per ogni unità abitativa. 4. E inoltre ammessa, in fondi effettivamente coltivati delle dimensione minima di mq , la realizzazione di nuovi annessi agricoli e manufatti precari, diversi dai precedenti, non connessi alla conduzione o che eccedano la capacità produttiva del fondo, che non potranno avere superficie utile lorda superiore a 12 mq, dovranno essere realizzati con materiali e tecniche compatibili che non comportino modificazione dello stato dei luoghi, ed avere strutture in legno semplicemente appoggiate al suolo. 5. Esclusivamente per le aziende agricole sono ammesse serre fisse e/o stagionali, in conformità con quanto stabilito dall articolo 41 della L.R. 1/2005 e in particolare nel regolamento di attuazione del Titolo IV Capo III della stessa legge regionale; tali serre dovranno comunque essere rimosse alla cessazione dell attività agricola e, a tal fine, l azienda è tenuta a fornire idonee garanzie assicurative e/o finanziarie. 6. Sono inoltre ammesse strutture di ombreggiamento delle colture costituite con da pali in legno o tondini in ferro, direttamente infissi nel suolo con sovrastanti teli. 7. Con l obiettivo di controllare le trasformazioni del paesaggio agrario, il Programma Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale deve essere inoltre richiesto anche in mancanza di interventi edilizi ed urbanistici, nel caso di trasformazioni e sostituzioni colturali, abbattimento e sostituzione di formazioni forestali ed individui arborei e/o di interventi sui suoli connessi con la conduzione dei fondi agricoli. 8. Il Programma Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale, qualora preveda la realizzazione di nuovi edifici ha valore di Piano Attuativo e deve essere pertanto corredato, oltre degli elaborati indicati dal Regolamento di cui all articolo 9 della D.G.R. n 5/R del 2007:

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