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1 RASSEGNA STAMPA PORTI, SCATTA LA SEMPLIFICAZIONE Il Sole 24 Ore ALTRO CHE PORTO ABBANDONATO Resto del Carlino DI MARCO, MA QUALE PORTO ABBANDONATO Corriere Ravenna PORTO, NONOSTANTE I POLITICI, UN ANNO DA RECORD la Voce POLETTI, COL JOBS ACT PIU' OPPORTUNITA' Corriere Ravenna TURISMO DA RILANCIARE (1) Resto del Carlino TURISMO DA RILANCIARE (2) Resto del Carlino TURISMO SISTEMA CERAMICO DECISIVO Resto del Carlino Faenza ELEZIONI, RAVENNA IN COMUNE, I GIOVANI DEVONO MANGIARE CON LA CULTURA Corriere Ravenna PATUELLI ALL'UNIVERSITA' DOVE INSEGNO' IL PADRE Il Resto del Carlino UNIVERSITA' DI CATANIA RICORDA IL PROFESSOR PATUELLI Corriere Ravenna IL DISGELO CON TEHERAN Il Sole 24 Ore GIORNALI ON LINE PORTO DI RAVENNA. QUARTO ANNO CONSECUTIVO DI CRESCITA ravennanotizie DI MARCO. PORTO NON ABBANDONATO ravenna24ore PORTO DI RAVENNA. ANCHE IL 2015 CHIUDE IN CRESCITA ravennawebtv POC DARSENA DA SALVARE O DA BUTTARE. GLI ASPIRANTI SINDACI E LA RIQUALIFICAZIONE ravenna&dintorni

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4 VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfTW9ucmlmIyMjcmRjLXJhdmVubmEzIyMjQ29ycmllcmUgZGkgUm9tYWduYSAoZWQuIFJhdmVubmEtSW1vbGEpIyMjMjYtMDEtMjAxNiMjIzIwMTYtMDEtMjZUMDg6MzE6NDNaIyMjVkVS 8 MARTEDÌ 26 GENNAIO 2016 Cronaca di Ravenna IL FUTURO DI VIA ANTICO SQUERO Di Marco: «Ma quale porto abbandonato Qui troppa influenza della politica locale» Il presidente dell Autorità portuale difende il suo operato presentando il bilancio del ,4% 24 MILIONI E 700MILA TONNELLATE DI MERCI MOVIMENTATE NEL 2015, L 1,14% IN PIU R I S P E T TO AL % L AFFONDO «La riforma deve essere l occasione per azzerare la politica marittima che non vuole la crescita» NUOVO RECORD STORICO PER IL TRAFFICO DI CONTAINER,CON TEUS, +10% RISPETTO A L L ANNO PRECEDENTE +14% A TRAINARE LA CRESCITA E LA MOVIMENTAZIONE DEI PRODOTTI METALLURGICI, COIL AUMENTATI DEL +14.4% «C è una politica locale molto consociativa, vittima delle rendite di posizione di pochi contro l interesse di tutti» RAVENNA. Il porto di Ravenna? «Tutt altro che abbandonato», come non abbandonato è il progettone bis di escavo: già depositati i tre piani alternativi (due con casse a mare e u- no senza) e ora sarà il tavolo tecnico al ministero a decidere. Galliano Di Marco approfitta del bilancio del 2015 sui numeri della sua autorità portuale per rispondere a chi lo vorrebbe già fuori dai giochi e lontano da Ravenna alla scadenza del suo mandato, il prossimo 2 marzo. La riforma Delrio, dice, non va sprecata: «deve essere l occasione per azzerare definitivamente quella politica marittima che non vuole la crescita, influenzata eccessivamente dalla politica locale, poco innovativa e molto consociativa, e vittima delle rendite di posizione di pochi contro l interesse di tutti. In tal senso, la nomina dei nuovi presidenti delle Autorità di sistema avrà un valore paradigmatico». Come a dire, se non verrà confermato, sarà stata la logica local e a vincere su quella di sistema. Il numero uno dell autorità portuale non aspetta il momento solenne di fine mandato per rispondere a chi annuncia l a r- rivo di un commissario al suo posto al termine del suo mandato. Delrio non lo vuole? Eppure, rimarca Di Marco, la sua riforma è una grande occasione: spinge a fare sistema tra le varie autorità portuali (per questo, annuncia Di Marco, è già stato avviato un confronto con Venezia) e allontana, dice lui, le logiche «delle rendite di posizione di pochi contro l i n- teresse di tutti». «Ancora una volta - commenta il presidente Di Marco - mi trovo a commentare un anno di crescita. I numeri fanno giustizia delle parole e dimostrano che il Porto di Ravenna è tutt altro che abbandonato, come qualcuno ha osato dire di recente, e noi non ci siamo mai seduti sugli allori né ci siamo depressi dopo i quotidiani attacchi». Quanto al progetto di escavo del porto, i piani alternativi sono stati inviati e solo il tavolo tecnico deciderà il da farsi: non bisogna perdere altro tempo, si appella Di Marco. «E sulla riforma Delrio - chiosa il presidente - vediamo che alcune regioni ed Enti locali italiani si arrogano il diritto di decisione, dopo anni ed anni di blocco causati proprio dalla politica locale e speriamo che stavolta il governo non abbia ripensamenti. Aldilà del numero delle Autorità portuali, contano i contenuti del provvedimento, che è solo il primo passo verso una riforma più radicale e che spinge le 15 Autorità di sistema ad allearsi tra di loro. La Riforma deve essere l occasione per azzerare definitivamente quella politica marittima che non vuole la crescita, influenzata eccessivamente dalla politica locale. Altrimenti sarà l ennesima occasione persa per il nostro Paese». (p.c.) In crescita da 4 anni Nuovo record storico per il traffico container A trainare lo scalo ravennate sono soprattutto i prodotti metallurgici, per lo più coil provenienti da Cina, Iran e Russia RAVENNA. Sarà pure insabbiato, ma intanto il porto di Ravenna incrementa i suoi traffici. A dirlo sono i dati dell Autorità portuale secondo cui lo scalo avrebbe appena chiuso il suo quarto anno di crescita: 24 milioni e 700mila tonnellate di merci movimentate nel 2015, l 1,14% in più rispetto al Nuovo record storico per il traffico container con Teus, in più del 2014 (+10%), che il record precedente del 2013 di circa Teus. A trainare la crescita è la movimentazione dei prodotti metallurgici, passati da 5,4 a 6,2 milioni di tonnellate (+14.4%): per lo più coil provenienti per quasi metà da Cina, Italia (Taranto), I- ran e Russia. Positivo anche il dato dei materiali da costruzione, con 4,6 milioni di tonnellate movimentate (+9,6%), ed in particolare delle materie prime per le ceramiche, passate da 3,4 a 3,9 milioni di tonnellate con un incremento del 13,6%. Il comparto agroalimentare (derrate alimentari solide e prodotti a- gricoli) ha registrato 3,9 milioni di tonnellate, 400 mila tonnellate in meno (-9,2%). I cali più significativi sono per le farine di soia e girasole provenienti soprattutto da Argentina, Brasile, Russia e Ucraina, ma anche per i semi o- leosi e il legno in pellet. In aumento invece il frumento e il granoturco provenienti in buona parte da Ucraina, Usa e Bulgaria, in quanto la produzione italiana non è sufficiente a coprire il fabbisogno interno. Tra le rinfuse liquide spicca ancora una volta il calo dei prodotti petroliferi (- 4%) e dei prodotti a- limentari liquidi (- 8,6%), soprattutto o- lii e melassa. Il numero dei trailer è stato pari a unità (-7,8%), comunque superiore alle previsioni 2015 di pezzi.

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8 MARTEDÌ 26 GENNAIO 2016 RAVENNA PRIMO PIANO 5 IL DATO PEGGIORE IL PERCORSO PARTECIPATO CONTRASTO ALL ABUSIVISMO È QUELLO DI S. APOLLINARE IN CLASSE CHE HA PERSO 9MILA ACCESSI IN UN ANNO SI CHIAMA RAVENNA ASCOLTA E SARÀ PROPEDEUTICO AD UNA PIANIFICAZIONE STRATEGICA DEL TURISMO RAVENNATE ANNUNCIATO IL POTENZIAMENTO ESTIVO DEI VIGILI PER IL CONTRASTO ALL ABUSIVISMO COMMERCIALE MAR Complessivo Mostre Pinacoteca e Cidim RAVENNANTICA Complessivo Domus San Nicolò - Tamo Altre esposizioni CURIA complessivo San Vitale, Galla placidia, Sant apollinare Nuovo SOPRINTENDENZA Complessivo Museo Palazzo Teoderico Teodorico Complesso di Classe Ariani Circuito Teod - Classe Circuito museo Teod SUBTOTALE RISORGIMENTO chiuso chiuso chiuso MUSEO DANTESCO chiuso chiuso chiuso chiuso chiuso chiuso chiuso TOMBA DI DANTE??? MOSTRE CLASSENSE PLANETARIO NATURA chiuso chiuso SUBTOTALE TOTALE BIGLIETTI L INTERVISTA/1 MARINO GUIDA DE IL PAPAVERO «Diminuiti gli over 65 e anche le scolaresche» MAURO MARINO è una delle guide turistiche della coperativa Il papavero. Marino, i dati sulle presenze turistiche del 2015 mettono in evidenza un calo delle presenze straniere. «È una tendenza in atto negli ultimi anni. Ci rendiamo conto, ad esempio, di un notevole calo dei turisti francesi. Anche se il nostro è un osservatorio particolare». Può spiegarsi meglio? «Notiamo che il turismo tedesco è stanziale in Riviera, continua ad arrivare ma sono in numero inferiore coloro che effettuano escursioni culturali. Così il numero dei gruppi non diminuisce, mentre sono di meno le persone per ogni gruppo». Per i francesi invece? «In quel caso ci rendiamo conto che, oltre a diminuire le persone, sono meno anche i gruppi intenzionati a partecipare alle escursioni». I visitatori di Sant Apollinare in Classe hanno subìto un notevole calo. A cosa è dovuto secondo lei? «Mi verrebbe da dire che è un dato anomalo, perché da quando l ingresso ai monumenti statali è gratuito la prima domenica del mese, nelle altre città c è il problema contrario, e cioè dell affollamento». Però? «In realtà questo dato mette in evidenza che non viaggiano più le persone con poca disponibilità economica. Prima, ad esempio, gli over 65 non pagavano. E poi ci sono le scuole: anche le gire scolastiche sono diminuite a causa della crisi». Ravenna ascolta SI CHIAMA Ravenna Ascolta, agenda turismo ed è il nuovo percorso partecipato voluto dall amministrazione comunale come momento propedeutico ad una pianificazione strategica del turismo ravennate. Il progetto costo 16mila euro e affidato a Massimo Feruzzi, amministratore unico di Jfc prenderà avvio a inizio febbraio, terminerà a maggio e si concretizza in un percorso aperto alle imprese che sono coinvolte nello sviluppo turistico e culturale della città. Un percorso utile a raccogliere idee e suggerimenti non solo riguardo alle tematiche turistiche ed alla loro ideale integrazione con il sistema culturale, ma anche in merito al perfezionamento e all attuazione di soluzioni tecnologiche per l alfabetizzazione e l inclusione digitale. L INTERVISTA/2 SCIALFA FEDERALBERGHI «Serve più promozione degli hotel su internet» NICOLA Scialfa, presidente di Federalberghi e di Ravenna Incoming: come giudica l iniziativa di promuovere il turismo ravennate attraverso Google? «E una iniziativa che ho sostenuto fin dall inizio e ritengo giusto che sia riproposta anche per la prossima stagione. Anche se dovremo fare promozione verso gli alberghi, perché collaborino maggiormente, così come chiede anche l assessore Cameliani». Com era impostata la campagna? «La promozione su Google è finalizzata a portare più visitatori al sito del Comune dedicato al turismo: una volta entrati nel portale, compariva una maschera per una eventuale prenotazione e da questa ci si collegava a Ravenna Incoming che aveva il compito di soddisfare le richieste commerciali». Cosa non ha funzionato? «Nonostante Ravenna Incoming abbia spesso sollecitato tutte le strutture ricettive a comunicare prezzi e disponibilità delle camere, in poche lo hanno fatto. Di conseguenza, sembrava che a Ravenna ci fossero pochissimi alberghi». Come avete pensato di risolvere il problema? «Cercheremo di fare pressing sugli albergatori: si tratta di un servizio che va a loro vantaggio, quindi, è giusto collaborare. Comunque, i visitatori del sito sono cresciuti e quindi un ritorno dell investimento su Google c è stato». l.t.

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14 Porto di Ravenna, quarto anno consecutivo di crescita +1,14% e record storico nei containers + 10% Lunedì 25 Gennaio 2016 Il presidente dell'autorità portuale Di Marco: "I numeri fanno giustizia delle parole e dimostrano che il Porto di Ravenna è tutt altro che abbandonato. E sulla Riforma Delrio: "Occasione per azzerare definitivamente quella politica marittima che non vuole la crescita, influenzata eccessivamente dalla politica locale" Anche il 2015, dopo il 2013 e 2014, si chiude con un segno positivo (+1.14% sul 2014) per il Porto di Ravenna, con una movimentazione pari a tonnellate. Gli sbarchi hanno avuto una crescita, rispetto al 2014, del 3,2% a tonnellate, mentre gli imbarchi ammontano a tonnellate (-9%) in linea con il trend sia italiano che regionale sull export. I dati sono resi noti dall'autorità portuale di Ravenna. Tale risultato è il sesto nella storia del Porto in termini di traffico complessivo ed il migliore dalla crisi del Il dato è ancora più significativo se si considera quanto detto dalla Banca d Italia sull economia regionale, cresciuta meno del previsto, come prova il calo delle merci (- 4%) che si è registrato all Aeroporto di Bologna a fronte di un boom di passeggeri. Si è registrato il nuovo record storico per il traffico container con TEUs, in più del 2014 (+10%), superando il record precedente del 2013 di circa TEUs. La crescita si è registrata sia al Terminal TCR che a quello Setramar, dove evidentemente il management è riuscito a trovare il modo di superare il problema dei fondali. Il 2015 è stato trainato dai metallurgici, passati da 5,4 a 6,2 milioni di tonnellate (+14.4%): i dati mostrano che si tratta soprattutto di coils provenienti per quasi metà da Cina, Italia (Taranto), Iran e Russia. Le strategie commerciali di questo settore premiano i terminalisti che le hanno messe in atto, in primis il gruppo Marcegaglia. Il dato di Ravenna si inserisce in un contesto nazionale in cui si continua a registrare una sempre crescente importazione di acciaio dall estero come conseguenza del pesante calo produttivo nazionale (-7,4% nei primi 11 mesi 2015). Molto positivo anche il dato dei materiali da costruzione, con 4,6 milioni di tonnellate movimentate (+9,6%), ed in particolare Ravennanotizie.it

15 delle materie prime per le ceramiche, passate da 3,4 a 3,9 milioni di tonnellate con un incremento del 13,6%. Secondo i dati di Confindustria Ceramica, nel 2015 si è registrata una ripresa nelle vendite complessive di piastrelle, pari a 401 milioni di mq (+1,4%), in particolare le esportazioni sono risultate pari a 320 milioni di mq (+1,8%) e le vendite sul mercato italiano stabili. Il comparto agroalimentare (derrate alimentari solide e prodotti agricoli) ha registrato 3,9 milioni di tonnellate, 400 mila tonnellate in meno (-9,2%). I cali più significativi sono per le farine di soia e girasole provenienti soprattutto da Argentina, Brasile, Russia e Ucraina, ma anche per i semi oleosi e il legno in pellet. In aumento invece il frumento e il granoturco provenienti in buona parte da Ucraina, Usa e Bulgaria, in quanto la produzione italiana non è sufficiente a coprire il fabbisogno interno. Tra le rinfuse liquide spicca ancora una volta il calo dei prodotti petroliferi (- 4,0%) e dei prodotti alimentari liquidi (- 8,6%), soprattutto olii e melassa. Il numero dei trailer è stato pari a unità (-7,8%), comunque superiore alle previsioni 2015 di pezzi: il calo, ampiamente atteso, è interamente dovuto alla linea con la Grecia (con fermata intermedia a Bari) che è stata sospesa per 9 mesi per incidente alla nave, registrando un traffico complessivo di oltre pezzi (1.150 per Bari e per Patrasso). Ancora una volta commenta il Presidente dell Autorità Portuale di Ravenna, Galliano Di Marco- mi trovo a commentare un anno di crescita, con dati di traffico che sono andati ben aldilà delle nostre attese, visti i problemi che ci troviamo a fronteggiare quotidianamente. In questi giorni, Eurostat ha certificato quattro anni consecutivi di calo della produzione industriale italiana (-6,4% nel 2012, -3% nel 2013, -0,5% nel 2014 e calo ancora da valutare nel 2015, anno in cui l Italia ha faticato ad agganciare la timida ripresa vista nella zona Euro ): nello stesso periodo il nostro porto invece è cresciuto dell 11,4%, frutto del duro lavoro di tutti gli stakeholder portuali. Il dato più importante per noi è la crescita delle merci varie in colli (TEUs, Ro-Ro, altre merci varie), ma anche e soprattutto la stabilità delle rinfuse solide che, vista la situazione dei fondali, ci saremmo aspettati in forte calo. Invece, mentre il settore a livello nazionale ha perso oltre 20 milioni di tonnellate (da 95 a 73) dal 2007 al 2015, con l importazione dell acciaio secondo l ultima ricerca di Clarkson Research che si è dimezzata (da 16,8 milioni di tonnellate a 7,8), nello stesso periodo Ravenna è cresciuta ed anche nel 2015 ha tenuto benissimo. La classifica italiana del 2015 vede sempre primo il Porto di Taranto, che però ha perso ben 4,5 milioni di tonnellate (da 16 milioni a 11,6), e Ravenna stabilmente al secondo posto con 10,1 milioni di tonnellate, dato in linea con il 2014, nonostante un settore in grandissima difficoltà, con sempre meno navi che attraccano nei Porti italiani, come certificato da Federagenti. È un risultato strabiliante che mostra ancora una volta la nostra forza. Non posso che esprimere grande soddisfazione perché i numeri fanno giustizia delle parole e dimostrano che il Porto di Ravenna è tutt altro che abbandonato, come qualcuno ha osato dire di recente, e noi non ci siamo mai seduti sugli allori né ci siamo depressi dopo i quotidiani attacchi che abbiamo subito su stampa locale e nazionale dai soliti noti. Infatti, dopo due mesi di complesso lavoro, in piena sintonia e sinergia con il MIT (Segreteria Tecnica del Ministro Delrio e Direzione Generale Porti ), il DIPE, il MEF, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ed il Provveditore alle Opere Pubbliche di Lombardia ed Emilia Romagna, abbiamo inviato al Tavolo Tecnico il 19 gennaio scorso esattamente a due mesi dalla riunione del 19 novembre 2015 nella quale erano presenti anche gli Enti locali la Relazione di rimodulazione per il CIPE con tre soluzioni, due con casse a mare e una senza casse a mare. Di ogni soluzione sono stati studiati vantaggi e svantaggi, analizzati costi e benefici per il porto ed è stata sviluppata anche una SWOT ANALYSIS, richiesta proprio dal MIT in relazione al nuovo Piano Nazionale della Portualità e della Logistica, del quale il Decreto approvato in Consiglio dei Ministri il 20 gennaio scorso è solo la prima parte. Adesso il MIT invierà il documento alla Regione Emilia Romagna e al Comune di Ravenna per poi convocare nuovamente il Tavolo Tecnico anche con gli Enti Locali, al fine di decidere al più presto quale soluzione adottare per il dragaggio del porto. Quella è ormai la sede delle decisioni e bisogna decidere senza perdere altro tempo: rispetto al Comitato del 21 ottobre scorso abbiamo già perso tre mesi ed altri ne perderemo. Questo tempo purtroppo non si può recuperare. Per parte mia ringrazio il mio team sia per i risultati ottenuti, tra mille difficoltà ed inutili polemiche, che per il lavoro svolto negli ultimi mesi al Tavolo Tecnico". "Quanto alla Riforma Delrio, ancora una volta vediamo che alcune Regioni ed Enti Locali italiani si arrogano il diritto di decisione, dopo anni ed anni di blocco causati proprio dalla politica locale e speriamo che stavolta il Governo non abbia ripensamenti - afferma Di Marco -. Aldilà del numero delle Autorità Portuali, contano i contenuti del provvedimento, che è solo Ravennanotizie.it

16 il primo passo verso una Riforma più radicale e che spinge le 15 Autorità di Sistema ad allearsi tra di loro - in tal senso stiamo lavorando con Venezia cui abbiamo proposto un Alleanza Strategica sulla falsariga di importanti esperienze internazionali di successo: il 20 gennaio insieme al collega Paolo Costa l abbiamo illustrata al nuovo Capo della Struttura Tecnica di Missione, Prof. Ennio Cascetta, che si è dichiarato entusiasta - affinchè siano i motori di un vero cambiamento che rilanci il commercio internazionale e promuova un salto di qualità in termini di efficienza, libero accesso e competitività. La Riforma deve essere l occasione per azzerare definitivamente quella politica marittima che non vuole la crescita, influenzata eccessivamente dalla politica locale, poco innovativa e molto consociativa, e vittima delle rendite di posizione di pochi contro l interesse di tutti. In tal senso, la nomina dei nuovi Presidenti delle Autorità di Sistema avrà un valore paradigmatico. Altrimenti sarà l ennesima occasione persa per il nostro Paese. Economia Ravennanotizie.it

17 Di Marco: "Porto tutt'altro che abbandonato" Pagina 1 di 3 25/01/2016 Pubblicato su Ravenna24ore.it ( 25 gennaio Ravenna, Cronaca Di Marco: "Porto tutt'altro che abbandonato" Consuntivo 2015, crescono gli sbarchi ma calano gli imbarchi; record per il traffico container Tempo di bilanci per l'autorità Portuale, che commenta con soddisfazione l'andamento dell'ultimo anno: "Anche il 2015, dopo il 2013 e 2014, si chiude con un segno positivo (+1.14% sul 2014) per il Porto di Ravenna, con una movimentazione pari a tonnellate". In particolare "gli sbarchi hanno avuto una crescita, rispetto al 2014, del 3,2% a tonnellate, mentre gli imbarchi ammontano a tonnellate (-9%) in linea con il trend sia italiano che regionale sull export". Tale risultato è il sesto nella storia del Porto in termini di traffico complessivo ed il migliore dalla crisi del Il dato è ancora più significativo se si considera quanto detto dalla Banca d Italia sull economia regionale, cresciuta meno del previsto, come prova il calo delle merci (- 4%) che si è registrato all Aeroporto di Bologna a fronte di un boom di passeggeri. "Si è registrato il nuovo record storico per il traffico container con TEUs, in più del 2014 (+10%), superando il record precedente del 2013 di circa TEUs. La crescita si è registrata sia al Terminal TCR che a quello Setramar, dove evidentemente il management è riuscito a trovare il modo di superare il problema dei fondali. Il 2015 è stato trainato dai metallurgici, passati da 5,4 a 6,2 milioni di tonnellate (+14.4%): i dati mostrano che si tratta soprattutto di coils provenienti per quasi metà da Cina, Italia (Taranto), Iran e Russia. Le strategie commerciali di questo settore premiano i terminalisti che le hanno messe in atto, in primis il gruppo Marcegaglia. Il dato di Ravenna si inserisce in un contesto nazionale in cui si continua a registrare una sempre crescente importazione di acciaio dall estero come conseguenza del pesante calo produttivo nazionale (-7,4% nei primi 11 mesi 2015). Molto positivo anche il dato dei materiali da costruzione, con 4,6 milioni di tonnellate movimentate (+9,6%), ed in particolare delle materie prime per le ceramiche, passate da 3,4 a 3,9 milioni di tonnellate con un incremento del 13,6%. Secondo i dati di Confindustria Ceramica, nel 2015 si è registrata una ripresa nelle vendite complessive di piastrelle, pari a 401 milioni di mq (+1,4%), in particolare le esportazioni sono risultate pari a 320 milioni di mq (+1,8%) e le vendite sul mercato italiano stabili.

18 Di Marco: "Porto tutt'altro che abbandonato" Pagina 2 di 3 25/01/2016 Il comparto agroalimentare (derrate alimentari solide e prodotti agricoli) ha registrato 3,9 milioni di tonnellate, 400 mila tonnellate in meno (-9,2%). I cali più significativi sono per le farine di soia e girasole provenienti soprattutto da Argentina, Brasile, Russia e Ucraina, ma anche per i semi oleosi e il legno in pellet. In aumento invece il frumento e il granoturco provenienti in buona parte da Ucraina, Usa e Bulgaria, in quanto la produzione italiana non è sufficiente a coprire il fabbisogno interno. Tra le rinfuse liquide spicca ancora una volta il calo dei prodotti petroliferi (- 4,0%) e dei prodotti alimentari liquidi (- 8,6%), soprattutto olii e melassa. Il numero dei trailer è stato pari a unità (-7,8%), comunque superiore alle previsioni 2015 di pezzi: il calo, ampiamente atteso, è interamente dovuto alla linea con la Grecia (con fermata intermedia a Bari) che è stata sospesa per 9 mesi per incidente alla nave, registrando un traffico complessivo di oltre pezzi (1.150 per Bari e per Patrasso)". Ancora una volta commenta il Presidente dell Autorità Portuale di Ravenna, Galliano Di Marco- mi trovo a commentare un anno di crescita, con dati di traffico che sono andati ben aldilà delle nostre attese, visti i problemi che ci troviamo a fronteggiare quotidianamente. In questi giorni, Eurostat ha certificato quattro anni consecutivi di calo della produzione industriale italiana (- 6,4% nel 2012, -3% nel 2013, -0,5% nel 2014 e calo ancora da valutare nel 2015, anno in cui l Italia ha faticato ad agganciare la timida ripresa vista nella zona Euro ): nello stesso periodo il nostro porto invece è cresciuto dell 11,4%, frutto del duro lavoro di tutti gli stakeholder portuali. Il dato più importante per noi è la crescita delle merci varie in colli (TEUs, Ro-Ro, altre merci varie), ma anche e soprattutto la stabilità delle rinfuse solide che, vista la situazione dei fondali, ci saremmo aspettati in forte calo. Invece, mentre il settore a livello nazionale ha perso oltre 20 milioni di tonnellate (da 95 a 73) dal 2007 al 2015, con l importazione dell acciaio secondo l ultima ricerca di Clarkson Research che si è dimezzata (da 16,8 milioni di tonnellate a 7,8), nello stesso periodo Ravenna è cresciuta ed anche nel 2015 ha tenuto benissimo. La classifica italiana del 2015 vede sempre primo il Porto di Taranto, che però ha perso ben 4,5 milioni di tonnellate (da 16 milioni a 11,6), e Ravenna stabilmente al secondo posto con 10,1 milioni di tonnellate, dato in linea con il 2014, nonostante un settore in grandissima difficoltà, con sempre meno navi che attraccano nei Porti italiani, come certificato da Federagenti. E un risultato strabiliante che mostra ancora una volta la nostra forza". "Non posso che esprimere grande soddisfazione perché i numeri fanno giustizia delle parole e dimostrano che il Porto di Ravenna è tutt altro che abbandonato, come qualcuno ha osato dire di recente, e noi non ci siamo mai seduti sugli allori né ci siamo depressi dopo i quotidiani attacchi che abbiamo subito su stampa locale e nazionale dai soliti noti. Infatti, dopo due mesi di complesso lavoro, in piena sintonia e sinergia con il MIT (Segreteria Tecnica del Ministro Delrio e Direzione Generale Porti ), il DIPE, il MEF, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ed il Provveditore alle Opere Pubbliche di Lombardia ed Emilia Romagna, abbiamo inviato al Tavolo Tecnico il 19 gennaio scorso esattamente a due mesi dalla riunione del 19 novembre 2015 nella quale erano presenti anche gli Enti locali la Relazione di rimodulazione per il CIPE con tre soluzioni, due con casse a mare e una senza casse a mare. Di ogni soluzione sono stati studiati vantaggi e svantaggi, analizzati costi e benefici per il porto ed è stata sviluppata anche una SWOT ANALYSIS, richiesta proprio dal MIT in relazione al nuovo Piano Nazionale della Portualità e della Logistica, del quale il Decreto approvato in Consiglio dei Ministri il 20 gennaio scorso è solo la prima parte. Adesso il MIT invierà il documento alla Regione Emilia Romagna e al Comune di Ravenna per poi convocare nuovamente il Tavolo Tecnico anche con gli Enti Locali, al fine di decidere al più presto quale soluzione adottare per il dragaggio del porto. Quella è ormai la sede delle decisioni e bisogna decidere senza perdere altro tempo: rispetto al Comitato del 21 ottobre scorso abbiamo già perso tre mesi ed altri ne perderemo. Questo tempo purtroppo non si può recuperare". Di Marco chiude con un attacco alla politica locale: "Per parte mia ringrazio il mio team sia per i risultati ottenuti, tra mille difficoltà ed inutili polemiche, che per il lavoro svolto negli ultimi mesi al Tavolo Tecnico. Quanto alla Riforma Delrio, ancora una volta vediamo che alcune Regioni ed Enti Locali italiani si arrogano il diritto di decisione, dopo anni ed anni di blocco causati proprio dalla politica locale e speriamo che stavolta il Governo non abbia ripensamenti. Aldilà del numero delle Autorità Portuali, contano i contenuti del provvedimento, che è solo il primo passo verso una Riforma più radicale e che spinge le 15 Autorità di Sistema ad allearsi tra di loro - in tal senso stiamo lavorando con Venezia cui abbiamo proposto un Alleanza Strategica sulla falsariga di importanti esperienze internazionali di successo: il 20 gennaio insieme al collega Paolo Costa l abbiamo illustrata al nuovo Capo della Struttura Tecnica di Missione, Prof. Ennio Cascetta, che si è dichiarato entusiasta - affinchè siano i motori di un vero cambiamento che rilanci il commercio internazionale e promuova un salto di qualità in termini di efficienza, libero accesso e competitività. La Riforma deve essere l occasione per azzerare definitivamente quella politica marittima che non vuole la crescita, influenzata eccessivamente dalla politica locale, poco innovativa e molto consociativa, e vittima delle rendite di posizione di pochi contro l interesse di tutti. In tal senso, la nomina dei nuovi Presidenti delle Autorità di Sistema avrà un valore paradigmatico. Altrimenti sarà l ennesima occasione persa per il nostro Paese. Tag: autorità portuale Ti potrebbe interessare anche Si riunisce il tavolo economico provinciale 2010 Tema dell'incontro "Le istituzioni a confronto con le forze economiche e sociali". Il materialismo dell incorporeo all'autorità portuale L'attività espositiva di Marco De Luca inizia negli anni Settanta, dopo una breve collaborazione con lo studio "Il Mosaico" di Carlo Signorini.

19 Di Marco: "Porto tutt'altro che abbandonato" Pagina 3 di 3 25/01/2016 Lavori sull'ultimo chilometro della Classicana L intervento, nei pressi dell'accesso all area industriale, tra fresatura e rigenerazione a cemento raggiungerà una profondità di sessanta centimetri (intero strato della pavimentazione e della fondazione e parte superficiale del sottofondo) Collegamento sorgente:

20 Porto di Ravenna, anche il 2015 chiude in crescita (+1,14% sul 2014) Ravennawebtv Pagina 1 di 1 25/01/2016 Porto di Ravenna, anche il 2015 chiude in crescita (+1,14% sul 2014) cookie. Ok (#) Leggi di più ( Utilizzando il nostro sito accetti l'uso dei cookie; utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Per ulteriori informazioni o per scoprire come modificare la configurazione, consulta la nostra Politica relativa ai Inserito da La Redazione. Nella sezione Comunicati Stampa ( Economia ( Tagged: 2015 ( crescita ( dati ( porto di ravenna ( Pubblicato: gennaio 25, Commenta (#comments) 25/01/2016 Anche il 2015, dopo il 2013 e 2014, si chiude con un segno positivo (+1.14% sul 2014) per il Porto di Ravenna, con una movimentazione pari a tonnellate. Gli sbarchi sono aumentati rispetto al 2014, del 3,2% a tonnellate, mentre gli imbarchi ammontano a tonnellate (-9%) in linea con il trend sia italiano che regionale sull export. Il risultato migliore, fanno sapere dal Porto, dalla crisi del Si è registrato dichiarano il nuovo record storico per il traffico container con TEUs, in più del 2014 (+10%), superando il record precedente del 2013 di circa TEUs. Ancora una volta commenta il Presidente dell Autorità Portuale di Ravenna, Galliano Di Marco- mi trovo a commentare un anno di crescita, con dati di traffico che sono andati ben aldilà delle nostre attese, visti i problemi che ci troviamo a fronteggiare quotidianamente. In questi giorni, Eurostat ha certificato quattro anni consecutivi di calo della produzione industriale italiana (-6,4% nel 2012, -3% nel 2013, -0,5% nel 2014 e calo ancora da valutare nel 2015, anno in cui l Italia ha faticato ad agganciare la timida ripresa vista nella zona Euro ): nello stesso periodo il nostro porto invece è cresciuto dell 11,4%, frutto del duro lavoro di tutti gli stakeholder portuali. Non posso che esprimere grande soddisfazione perché i numeri fanno giustizia delle parole e dimostrano che il Porto di Ravenna è tutt altro che abbandonato, come qualcuno ha osato dire di recente. Quanto alla Riforma Delrio, ancora una volta vediamo che alcune Regioni ed Enti Locali italiani si arrogano il diritto di decisione, dopo anni ed anni di blocco causati proprio dalla politica locale e speriamo che stavolta il Governo non abbia ripensamenti. Aldilà del numero delle Autorità Portuali, contano i contenuti del provvedimento, che è solo il primo passo verso una Riforma più radicale e che spinge le 15 Autorità di Sistema ad allearsi tra di loro in tal senso stiamo lavorando con Venezia cui abbiamo proposto un Alleanza Strategica sulla falsariga di importanti esperienze internazionali di successo: il 20 gennaio insieme al collega Paolo Costa l abbiamo illustrata al nuovo Capo della Struttura Tecnica di Missione, Prof. Ennio Cascetta, che si è dichiarato entusiasta affinchè siano i motori di un vero cambiamento che rilanci il commercio internazionale e promuova un salto di qualità in termini di efficienza, libero accesso e competitività. La Riforma deve essere l occasione per azzerare definitivamente quella politica marittima che non vuole la crescita, influenzata eccessivamente dalla politica locale, poco innovativa e molto consociativa, e vittima delle rendite di posizione di pochi contro l interesse di tutti. In tal senso, la nomina dei nuovi Presidenti delle Autorità di Sistema avrà un valore paradigmatico. Altrimenti sarà l ennesima occasione persa per il nostro Paese. Like 3 ( ( 0 () -sul-2014/) () (javascript:;) (javascript:;)

21 Poc Darsena da salvare o da buttare?gli aspiranti sindaci e la riqualificazione Pagina 1 di 3 25/01/2016 Candidati in mille battute Poc Darsena da salvare o da buttare? Gli aspiranti sindaci e la riqualificazione Seconda domanda della rubrica verso le elezioni comunali di giugno Dopo piazza Kennedy è la volta del quartiere sull'acqua: quale futuro? Seconda puntata della nostra nuova rubrica che abbiamo inaugurato in vista delle amministrative 2016, quando i ravennati sono chiamati a scegliere il sindaco che prenderà il posto di Fabrizio Matteucci, giunto al termine di due mandati consecutivi. Abbiamo chiesto a chi si è finora candidato a diventare Primo cittadino la disponibilità a rispondere ogni settimana a una domanda che riguarda le sorti della città in un breve spazio uguale per tutti. Un esercizio di sintesi e un tentativo di mettere a confronto idee e progetti concreti per la città. Chiediamo in questo anche la collaborazione dei lettori, perché ci mandino le domande che loro vorrebbero porre ai candidati inviando una mail a redazione@ravennaedintorni.it. Continuiamo anche in questo numero con le voci delle quattro persone di cui a oggi è nota la disponibilità alla candidatura supportata da liste, partiti o gruppi di persone, in attesa che il quadro si completi. In particolare appare ancora non definitiva la situazione nel Movimento 5 Stelle dove due sono le liste che hanno chiesto la certificazione allo staff centrale. Abbiamo chiesto a entrambe di partecipare, ma solo una di queste, quella emersa dal meetup ravennate e che ha indicato Michela Guerra come la propria candidata ha accettato di rispondere a patto che fosse appunto precisato come non possa essere ufficialmente considerata la candidata del Movimento 5 Stelle a Ravenna, mentre la lista che ha come portavoce Francesca Santarella ha preferito attendere decisioni definitive in merito alla certificazione. Aggiorneremo lo scenario degli sfidanti man mano che la situazione si chiarirà, così come siamo (come tutti) ormai impazienti di conoscere il nome che dovrebbe rappresentare l inedita alleanza tra Lista per Ravenna e Lega Nord per sottoporgli le medesime domande. Dopo piazza Kennedy, eccoci alla prese con la Darsena, l area di Ravenna di cui da decenni ormai si vagheggia la riqualificazione e per cui si sono susseguite proposte mai realizzate (chi ricorda, per esempio, il Master Plan di Boeri?). Perfettamente consapevoli che il tema merita approfondimenti e con l intenzione di tornarci sopra, abbiamo chiesto semplicemente ai candidati cosa ne pensano del Poc Darsena che è stato approvato dal Consiglio comunale uscente dopo un lunghissimo dibattito e una lunga attesa. Tra i punti salienti del documento di programmazione urbanistica ci sono, lo ricordiamo brevemente, la realizzazione di due grandi aree verdi sui due lati del candiano, la divisione dell area, grande come tutto il centro storico, in quattro aree dalla diversa vocazione, una grande area commerciale in testata del Candiano, l incentivazione per il recupero e la valorizzazione in particolare di alcuni edifici dismessi di archeologia industriale, strade con velocità massima ai 30 km orari, ampissime piste ciclabili e possibilità di riuso temporaneo di spazi ed edifici. Tra gli argomenti più controversi e discussi un extraonere di urbanizzazione inizialmente pari a 90 euro al mq (poi sceso a 75 euro) per chi investirà che dovrebbe

22 Poc Darsena da salvare o da buttare?gli aspiranti sindaci e la riqualificazione Pagina 2 di 3 25/01/2016 servire a coprire le spese per le opere pubbliche previste, dalla viabilità alla tanto discussa bonifica del canale fino alle fognature. Il Poc accoglieva al proprio interno anche parte delle idee scaturite durante un percorso di partecipazione chiamato La darsena che vorrei. Maurizio Bucci (53 anni, è il candidato della lista civica da lui fondata La Pigna e di Fratelli d Italia) «Il Poc? Un flop totale. Il Comune sia protagonista» «Il Poc della Darsena, come per esempio quella della logistica portuale, si è rivelato un totale fallimento. Il risultato di questi scellerati strumenti urbanistici è stato quello di bloccare la situazione per tutti questi anni, impedendo così azioni concrete e positive per la riqualificazione della Darsena. Questo perché la logica dell amministrazione Pd- Pri è quella di favorire la speculazione, anziché la qualità degli interventi. Crediamo che la riqualificazione della Darsena di città debba essere animata da un progetto di recupero che veda la stessa come un prolungamento del centro storico verso il mare, in un continuum che possa fare di quest area una parte della città viva, piena di iniziative e di servizi e farla uscire dal degrado e dall abbandono in cui ha versato in questi decenni. Il Comune deve essere protagonista della rinascita della Darsena di città, come avviene in tutto il tutto il mondo per i grandi progetti di recupero urbano, mentre qui si delega unicamente ai privati. L'attuale impostazione difficilmente si tradurrà nella reale possibilità di interventi: avere aggiunto un extra onere di 75 euro a mq per le aeree oggetto di intervento oltretutto limiterà l'iniziativa imprenditoriale. Si deve altresì operare per un progetto globale connesso alla promozione turistica di Ravenna, città d arte e cultura, e della sua riviera, oltre che allo sviluppo delle attività commerciali del porto». Michele de Pascale (30 anni, candidato di una coalizione che comprende Pd, Pri e liste civiche in via di formazione) «Fondi pubblici per i sistemi fognari» «Il progetto di rigenerazione della darsena, come tutti i progetti di riqualificazione urbana concepiti degli ultimi 10 anni, ha risentito della grande crisi economica dell edilizia. Recuperare e rigenerare aree dismesse è più bello e sostenibile, ma anche più costoso. Nel prossimo anno avremo in vigore solo il Poc darsena: abbiamo scelto di non prorogare il Poc ordinario, una decisione che cambia radicalmente le politiche urbanistiche del nostro comune. Se ci saranno le condizioni per gli investitori, entro il prossimo anno si capirà davvero se c è la possibilità di far partire il progetto di riqualificazione almeno di una parte di quel territorio. La consapevolezza che sta maturando in noi è che se vogliamo veramente che il progetto si avvii senza caratteristiche speculative, dobbiamo pensare che la parte maggiore degli investimenti di risanamento, da un punto di vista delle infrastrutture per il sistema fognario, sia sostenuto da investimenti pubblici. In questo senso vogliamo avviare una riflessione con Hera attraverso i piani d investimento pubblici a partire dalle opportunità previste dal Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana. Pensiamo alla darsena come ai Navigli di Milano: questo luogo ha dimostrato una naturale vocazione a diventare un distretto culturale e ricreativo, e grazie ai co-working, un luogo di lavoro e di creatività. Ci batteremo per trovare altra collocazione ad attività industriali impattanti che insistono in quel territorio». Michela Guerra (43 anni, è stata votata dal meetup di Ravenna come candidata sindaca ed è quindi portavoce del programma lì elaborato. È in attesa di certificazione ufficiale da parte dello staff del Movimento 5 Stelle) «Basta compartimentare il territorio» «Il Poc Darsena di Città evidenzia una visione limitata delle potenzialità della città tipica della nostra amministrazione, priva di una strategia univoca di valorizzazione del territorio, ma che procede per aree di intervento senza ricercare le sinergie nelle

23 Poc Darsena da salvare o da buttare?gli aspiranti sindaci e la riqualificazione Pagina 3 di 3 25/01/2016 soluzioni che propone. L unicità del quartiere potrebbe farne un area centrale della Ravenna del futuro, ma non bastano progetti di riconversione di aree industriali o adeguamento minimo di esse, per non parlare della riproposizione di mere lottizzazione corredate da attività commerciali (Marinara docet). Servono servizi studiati sui bisogni dei cittadini e dei turisti, piani per accessibilità e mobilità sostenibile, ampie zone di verde e centri di aggregazione (spazi espositivi, laboratori di arti e mestieri, scuole di arte, musica e sport, spettacoli), che siano occasioni d incontro, che ci permettano di riappropriarci della nostra identità. Questi luoghi possono essere ricavati riadattando i grandi edifici di archeologia industriale esistenti, conservando la natura unica e tipica del luogo. Definire fredde cifre è solo un esercizio elettorale. Si devono individuare le potenzialità di ogni iniziativa utile a vivere il quartiere e le cifre devono essere rapportate a tali valutazioni. Perché la riqualificazione sembra non partire? È fondamentale rapportarsi in modo continuativo con i privati proprietari di gran parte delle aree. Senza capire quali sono gli ostacoli, diventa difficile trovare soluzioni e senza soluzioni il Poc rischia di rimanere un bel libro dei sogni. Raffaella Sutter (60 anni, candidata di Ravenna in Comune, nuovo soggetto politico che include vari partiti di sinistra alternativi al Pd, singoli e associazioni) «Al Comune banchine e acqua per reinvestire» «Mi è piaciuta la partecipazione, non la mancata selezione rispetto alla sostenibilità; non l eccessivo frazionamento in piccoli ambiti attuativi, con strategie poco chiare e il rischio che si proceda solo in base alle esigenze dei singoli proprietari. Non mi è piaciuto l orientamento alla valorizzazione immediata, allentando i vincoli per i privati e pregiudicando investimenti di qualità in futuro; nè che non siano risolti i nodi relativi al ruolo della Stazione, al collegamento col centro storico, all impatto sulla viabilità. Sì ai parchi tematici, ma no alla troppo ampia area commerciale in testata, a scapito di una rete di commercio diffuso. Sì all uso dell acqua per piattaforme e battelli, ma compatibile col canale come via d acqua; nessun vincolo sulle banchine, meglio liberalizzarne l uso, anche per attività non temporanee, per incentivare le ristrutturazioni. Per riqualificare è centrale il governo del Comune nel processo, ripensare gli strumenti di incentivazione ai privati e verificarne le reali disponibilità, imporre loro la manutenzione (prima del crollo), gestire direttamente acque e banchine. Il Comune dovrebbe metterci di più, ma potrà intanto reinvestire gli oneri di urbanizzazione e il ricavato della gestione di banchine e acque. La bonifica dell acqua invece spetta all Autorità Portuale» RIPRODUZIONE RISERVATA

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