Torino, 21 novembre 2014 Numero 46

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1 Torino, 21 novembre 2014 Numero 46 Imu, in arrivo la sorpresa per i terreni collinari La possibile imminente emanazione del decreto del ministero dell Economia, che rivede l applicazione dell Imu nelle zone montane al di sotto dei 600 metri, è inaccettabile. Individua i terreni agricoli da assoggettare al tributo soltanto sulla base del criterio altimetrico dove sono situati i comuni ed arriva a ridosso della scadenza dei termini di pagamento; oltre tutto obbliga gli agricoltori a pagare in un unica soluzione, entro il prossimo 16 dicembre, anziché in due rate come tutti gli altri contribuenti. Lo sottolinea Agrinsieme in relazione al provvedimento in gestazione che eliminerebbe l esenzione totale in circa comuni. Il provvedimento prevederebbe l esenzione IMU per le zone oltre i 600 metri, mentre tra i 281 e i 600 metri l esenzione sarebbe limitata ai terreni posseduti da coltivatori diretti o iap. Fino a 280 metri, invece, tutti dovrebbero presentarsi alla cassa già il prossimo 16 dicembre, versando l intera imposta dovuta per il 2014, essendo mancata la possibilità di versare l acconto a giugno a causa della tardiva approvazione (se confermata) del decreto. Agrinsieme: dobbiamo crescere, stop ai falsi miti La nostra agricoltura non è più competitiva e il mercato italiano non è più in grado di assorbire i prodotti del made in Italy. Così il presidente di Confagricoltura e coordinatore di Agrinsieme Mario Guidi nella conferenza economica che si è svolta martedì a Roma all Auditorium della Conciliazione, alla quale hanno preso parte, tra gli altri, un centinaio di dirigenti piemontesi di Confagricoltura. All'iniziativa - che ha ospitato i Ministri Poletti, Martina, Galletti e Lorenzin ed il viceministro Calenda - Guidi ha ricordato che è proprio facendo leva sui suoi veri punti di forza che l'agroalimentare, in questa fase delicata, può essere determinante per l'economia italiana. C'è un enorme potenziale di crescita sui mercati internazionali, ma la forza del brand del made in Italy non è oggi supportata da una produzione e distribuzione altrettanto solide. Occorre eliminare gli enti diversamente utili, espressione solo italiana, per abbattere la burocrazia. Crescere attraverso una politica di sistema, le imprese sono piccole, siamo sovrastrutturati per il mercato interno e sottostrutturati per quello estero. Serve una politica vera delle organizzazioni dei produttori, basta distribuire soldi a organizzazioni che non aggregano il prodotto, ha detto Guidi. Noi vogliamo puntare sulle aziende, dobbiamo finanziare le aziende. Occorre eliminare la burocrazia dando merito alle organizzazioni che offrono servizi alle imprese. Bisogna agire velocemente. Come è stato messo in luce nel Rapporto Agrinsieme-Nomisma "Operazione verità" presentato nel corso della Conferenza, nonostante le esportazioni agroalimentari italiane abbiano registrato una crescita negli ultimi dieci anni, la quota di mercato detenuta dall'italia a livello mondiale è diminuita dal 3,3% al 2,6%. E se gli scambi commerciali a livello internazionale dei prodotti agroalimentari sono triplicati, Paesi come Cina e Brasile sono cresciuti a ritmi molto più veloci del nostro.

2 Per fortuna la domanda alimentare all'estero è in continua crescita. Se da un lato ci sono buone potenzialità di sviluppo tutte da cogliere, dall'altro le inefficienze di sistema sono altrettanto numerose e radicate. Ecco perché se davvero si vuole posizionare l'agroalimentare al centro del sistema economico e sociale, non è sufficiente, secondo Agrinsieme, dare attuazione soltanto ad interventi specifici del settore. È quanto mai imprescindibile, ha aggiunto Mario Guidi, un vero e proprio cambio di rotta per la sostenibilità e la continuità dell'agroalimentare italiano. Un cambio di rotta che faccia leva su un mix di scelte di contesto, macroeconomiche, logistiche, infrastrutturali ed ambientali. Alcuni esempi: in Italia il costo dell autotrasporto è in media di 1,59 a chilometro, in Germania 1,35 e in Francia 1,32. Il costo dell energia elettrica per uso industriale in Italia è superiore del 30% rispetto alla media europea. Notevoli anche i costi e i ritardi dovuti alla burocrazia: emblematico il numero dei giorni necessari per esportare via nave, che vanno dagli otto del Regno Unito ai nove della Germania, ai dieci di Francia e Spagna, per finire con i diciannove giorni necessari per l'italia. PPC, agevolazione in via esclusiva e non subordinata L Agenzia delle Entrate, con la risoluzione numero 100/E del 17 novembre scorso sulla richiesta dell'agevolazione per la piccola proprietà contadina (applicazione delle imposte di registro e ipotecaria in misura fissa), ha escluso la possibilità di usufruire di altre agevolazioni previste in via subordinata. Per informazioni rivolgersi all Unione. Etichettatura carni bovine, c è la bozza di decreto (e le osservazioni di Confagricoltura) Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha chiesto un parere sulla bozza di DM inerente l etichettatura delle carni bovine. A seguito dell analisi svolta da Confagricoltura è stato prodotto un documento di lavoro che è stato posto all attenzione del presidente e dei componenti della Federazione Nazionale di Prodotto Allevamenti Bovini per opportune osservazioni. La maggioranza dei pareri espressi dai componenti della FNP ha concordato con le osservazioni espresse dagli uffici e ha richiesto al Ministero la semplificazione dell attuale sistema di etichettatura della carne bovina. L analisi della bozza di DM ha evidenziato, infatti, che il mantenimento dell attuale sistema di etichettatura, che prevede l autorizzazione da parte del Ministero per porre informazioni facoltative in etichetta, rimarrebbe in vigore solo per i produttori nazionali. Infatti, i prodotti provenienti dagli altri Paesi europei che decidessero di non mantenere tale sistema, saranno sottoposti solo al rispetto della nuova normativa orizzontale europea. Tutto ciò, essendo garantita la veridicità delle informazioni tramite i controlli ufficiali, determinerebbe un evidente squilibrio di concorrenza perché gli operatori stranieri non sarebbero obbligati a sostenere le spese della certificazione del prodotto per poter porre informazioni facoltative in etichetta e sarebbero molto più liberi nella scelta di quali informazioni porre in etichetta, potendole, inoltre, modificare molto più rapidamente. Inoltre, molte delle informazioni per le quali lo schema di DM prevede un approvazione da parte del Ministero ed una certificazione (es. i trattamenti farmacologici, la razza o il tipo genetico) sono facilmente desumibili dalla documentazione già presente in azienda o in BDN Banca Dati Nazionale. Appare scontato evidenzia Confagricoltura - che per altre informazioni poste in etichetta (es. razione alimentare o benessere animale, etc) si debba disporre di un sistema di controllo dell operato del produttore, ma che potrebbe essere garantito da un sistema di autocontrollo verificabile dalle autorità di controllo preposte, come avviene per altri sistemi di autocertificazione della produzione. Avvalendosi di tale principio si abbasserebbero i costi determinati da una certificazione fatta da un organismo esterno, ma ugualmente efficace nel controllare l autenticità di quanto viene posto in etichetta.

3 Vista la nuova situazione, in relazione alla ormai appurata eliminazione a livello europeo del sistema della etichettatura facoltativa, Confagricoltura ha quindi richiesto di: - modificare il testo prevedendo una equiparazione delle regole per porre informazioni facoltative in etichetta in Italia e resto dei Paesi dell Unione; - prevedere il sistema di autocertificazione per le informazioni che non possono essere estrapolate dall attuale documentazione aziendale e dai sistemi informatizzati nazionali sulla tracciabilità dei prodotti. Confagricoltura ha comunque ribadito che è necessario mantenere la validità degli attuali disciplinari approvati secondo il sistema di etichettatura facoltativa relativi alle tecniche di ingrasso, alimentazione nonché alla razza o tipo genetico e che, oggi, fanno riferimento all articolo 12, comma 1, lettere b) e c) del Decreto ministeriale 30/08/2000. Tale prerogativa appare necessaria sia in relazione all attribuzione dei premi art. 68 dell anno in corso, visto che la modifica al Reg. (CE) n. 1760/2000 entrerà in vigore dal 13 dicembre 2014, sia al fine di poter concedere la maggiorazione del 30% prevista all'articolo 21, comma 5, del decreto sulla futura PAC recentemente approvato. Il Ministero ha fatto presente che l Amministrazione si è sempre dichiarata favorevole al mantenimento dell etichettatura facoltativa anche attraverso l implementazione di una norma tecnica nazionale. Con tale atto il Ministero non tiene però conto delle criticità evidenziate da Confagricoltura e persegue nell approvazione della bozza di DM senza mostrare disponibilità ad apportare le modifiche richieste. Confagricoltura ritiene essenziale, per il futuro del settore della carne bovina, una semplificazione delle attuali norme, favorendo la competitività dei prodotti nazionali rispetto a quelli esteri e creando corrette condizioni di concorrenza fra le carni da etichettare nel nostro Paese rispetto a quelle provenienti da altri Stati membri. Essendo, inoltre, responsabilità dell operatore dover dimostrare la veridicità di quanto riportato in etichetta, sarà sua cura dover applicare regole imposte da uno specifico disciplinare avvalendosi di un sistema di autocontrollo o di un ente terzo certificatore per dimostrare l attendibilità, con la dovuta documentazione, di quanto verrà dichiarato in etichetta senza dover rientrare in un sistema burocratico e oramai obsoleto. La carne di pollo è sicura Nelle ultime settimane, sono circolate sui media notizie e prese di posizione sull uso degli antibiotici negli allevamenti di polli da carne e sul fenomeno dell antibiotico resistenza. Unaitalia, l associazione che rappresenta i produttori avicunicoli italiani e che collabora con Confagricoltura, ha diffuso una nota per fare chiarezza sul fatto che il pollo che finisce sulle tavole degli italiani, al 100% nato e allevato nel nostro Paese, è sano e sicuro. E non esistono rischi per la nostra salute legati al suo consumo. Alluvioni, frane, dissesto, Agriturist: Le imprese agricole e gli agriturismi siano riconosciuti difensori del territorio L agricoltura, nella pianificazione territoriale, è stata troppo spesso relegata ad attività di zonizzazione marginale. Risultato? L Italia inesorabilmente sta crollando dopo decenni di incuria, cementificazione ed abbandono. Gli eventi dell ultimo periodo evidenziano una situazione ormai insostenibile, in primo luogo per il tributo di vite umane. Lo sottolinea Cosimo Melacca, presidente Agriturist (Confagricoltura) a proposito del maltempo, che ha provocato in questo mese di novembre alluvioni, frane e disastri. Queste catastrofi precisa Melacca non si possono attribuire solamente alle mutate condizioni climatiche. Dobbiamo renderci conto che ciò che sta accadendo, pur nella sua eccezionalità, dimostra inequivocabilmente la fragilità di un territorio per troppo tempo abbandonato, preda di cementificazione inconsulta e ci auguriamo non irrimediabilmente compromesso.

4 Agriturist, in una nota, mette in evidenza che, il dissesto dell entroterra, l abbandono dei terrazzamenti a ridosso della pianura, la mancata cura degli alvei e delle scarpate, amplificano inevitabilmente i danni. Serve, a parere di Agriturist, una seria pianificazione territoriale che consenta alle imprese agricole di operare e favorire questi processi. In questo senso anche i contributi dei Piani regionali di sviluppo rurale dovranno fornire un supporto concreto per creare una rete tra imprese agricole ed agrituristiche, che rendano non solo sicuri i versanti, ma anche nuovamente produttive le aree dell entroterra, delle pianure e degli spazi da sempre vocati all agricoltura, creando un volano virtuoso di recupero e sviluppo d impresa. Gli imprenditori agrituristici dicono basta con la cultura dell emergenza. Occorre sempre più pianificare e favorire il recupero dell entroterra conclude il presidente nazionale di Agriturist per superare il dissesto idrogeologico in cui si trovano i versanti e l intero territorio. E l agricoltura e le sue imprese agrituristiche vanno messe in grado di esercitare il ruolo fondamentale e naturale che è loro proprio: la difesa del territorio. Promozione prodotti agricoli europei Il gruppo di lavoro del Copa-Cogeca sulla promozione si è riunito il 19 novembre a Bruxelles. All ordine del giorno la discussione sull atto delegato, in corso di preparazione da parte dei servizi della Commissione. Il nuovo regolamento di base (1144/2014), che entrerà in vigore a fine 2015, demanda ad una legislazione delegata la definizione dettagliata di alcune disposizioni. Maggiore flessibilità e meno vincoli sono state le principali idee e richieste veicolate durante la riunione, soprattutto per quanto riguarda i limiti quantitativi che la Commissione propone per definire la rappresentatività dei soggetti proponenti ed i limiti temporali di un programma di promozione. Un attenzione particolare è stata richiesta da Confagricoltura nella stesura dei work program a breve/medio termine, per tener conto delle conseguenze dirette ed indirette dell embargo russo. Per quanto riguarda il 2015, in attesa dell'entrata in vigore delle nuove regole, il prossimo bando dovrebbe essere presentato il 28 febbraio (con le regole attuali, stabilite dal regolamento 3/2008). Anche in questo caso, sempre con riferimento alla crisi russa, il Copa-Cogeca chiede alla Commissione di riportare eventuali fondi non spesi nel bando 2014 (con riferimento ai 30 milioni di euro supplementari per l'embargo, decisi da Bruxelles ad inizio settembre) al bando 2015 e di prevedere la possibilità di allargare il novero dei settori beneficiari, comprendendo anche il settore suinicolo. Grano: aumenta l'export della Russia La Russia potrebbe aumentare le esportazioni di grano a 25 milioni di tonnellate in vista di un buon raccolto. Il primo ministro Dmitry Medvedev ha comunicato che in tutto il Paese entro la terza settimana di agosto sono stati già raccolti più di 66 milioni di tonnellate di grano, mentre l'anno scorso in questo periodo il volume era pari a 53 milioni di tonnellate. E secondo le stime della Food and Agriculture Organization (FAO) entro il 2023 la Russia potrebbe diventare il terzo più grande esportatore di grano, aumentandone l'offerta del 6% ogni anno per nove anni, fino a 22 milioni di tonnellate. Nell'annata la Russia ha condiviso il quarto posto con l'australia in termini di esportazione di frumento (18,5 milioni di tonnellate), dopo gli Stati Uniti (31,5 milioni di tonnellate), la UE (30,5 milioni di tonnellate) ed il Canada (22 milioni di tonnellate).

5 Flavescenza dorata La flavescenza dorata (FD) è una malattia che colpisce la vite ed è provocata da un fitoplasma, microrganismo simile a un batterio, che vive nei vasi floematici della pianta ospite oppure all'interno dell'insetto vettore, lo Scaphoideus titanus Ball. È una malattia estremamente pericolosa che ha effetti devastanti per i vigneti. Per contrastarla con la massima efficacia è stato emanato a livello nazionale un decreto di lotta obbligatoria (DM 31 maggio 2000 "Misure per la lotta obbligatoria contro la flavescenza dorata della vite") che prevede, fra l'altro, in caso di inadempienze, la denuncia all'autorità giudiziaria sulla base dell'art. 500 del codice penale, nonché la possibilità, per le regioni, di stabilire sanzioni amministrative a carico degli inadempienti. Fra le diverse misure previste dal decreto di lotta obbligatoria volte a contrastare la diffusione della malattia sul territorio, si prevede che i servizi fitosanitari regionali accertino annualmente la presenza di flavescenza dorata e di Scaphoideus titanus, sul territorio di competenza, attraverso l'individuazione di singoli siti di osservazione sia nelle aree a maggior rischio sia in quelle indenni (DD n. 387 del 23 aprile 2014). Dopo la comparsa di flavescenza dorata nel 1998, il Settore fitosanitario regionale (SFR) del Piemonte ha intensificato la vigilanza sul territorio, attivando anche le risorse tecniche e scientifiche presenti in regione al fine di operare i modo coordinato per contenere l'epidemia. Trasmissione e comportamento della malattia La trasmissione della flavescenza dorata avviene per mezzo di un insetto vettore; l'unico finora accertato è il cicadellide Scaphoideus titanus (pdf 165 KB) (Ball). Lo scafoideo, nutrendosi sulle viti infette, acquisisce il fitoplasma (un microrganismo simile ai batteri ma privo di parete cellulare che vive nei vasi floematici della vite) e successivamente, dopo un periodo di latenza, può inocularlo nel floema di viti sane propagando in modo persistente la malattia; il vettore rimane infettivo per tutta la durata della sua vita. La flavescenza dorata può anche essere trasmessa per innesto e quindi attraverso l'uso di materiale vivaistico infetto; è provata infatti la sua diffusione attraverso l'impiego di marze e portainnesti derivanti da piante infette. Quest'ultima modalità di trasmissione sembra essere meno importante, poiché gli innesti eseguiti con materiali prelevati da piante infette spesso non attecchiscono oppure danno origine a barbatelle che non corrispondono allo standard di mercato. Non vi è trasmissione della malattia né con i tagli di potatura né attraverso i residui lasciati nel terreno. Esistono differenze di sensibilità tra i diversi vitigni in Piemonte; ad esempio, è frequente ritrovare vigneti di Barbera molto danneggiati accanto ad altri di Moscato poco colpiti. La malattia è molto dannosa poiché incide sulla produzione fino ad anullarla. Oltre all'effetto sulla singola pianta la flavescenza ha un impatto devastante nel vigneto perché può rimanere latente per alcuni anni manifestando solo qualche sintomo su pochissime piante per poi dare origine ad un andamento epidemico che, nel giro di 3-4 anni, conduce alla distruzione della capacità produttiva di tutte le piante.

6 Per confermare la presenza di flavescenza dorata in una zona prima considerata indenne, è indispensabile eseguire un'analisi molecolare di alcuni campioni di vite prelevati secondo precisi criteri definiti dal Settore fitosanitario regionale. Sintomatologia I sintomi della flavescenza dorata si evidenziano su foglie, germogli, tralci e grappoli; alcuni sono riconoscibili già a partire da metà maggio (germogliamento irregolare) altri, come la colorazione settoriale delle foglie e la mancata lignificazione dei tralci, sono più tardivi e maggiormente visibili da metà agosto a fine settembre. In primavera, per avere un'indicazione affidabile della presenza del fitoplasma associato a flavescenza dorata, si devono rintracciare contemporaneamente sulla stessa pianta almeno tre dei nove sintomi chiave primaverili, avendo sempre cura di confrontare le parti di pianta sospetta con quelle corrispondenti, e coetanee, di una pianta sana. In estate invece si devono rintracciare contemporaneamente almeno tre dei dieci sintomi chiave estivi. Nelle zone prima considerate indenni la conferma della diagnosi sintomatologica si ottiene unicamente mediante analisi molecolare. Sintomi chiave primaverili germogli con numero inferiore di internodi; internodi raccorciati e/o disposti a zig zag; foglie di dimensioni inferiori; bollosità della lamina fogliare per sviluppo ridotto delle nervature; disseccamento del germoglio a partire dall'apice; ripiegamento verso il basso della foglia; inserzione più acuta della lamina fogliare sul picciolo; caduta anticipata delle foglie; imbrunimenti della parte interna della corteccia a contatto con il legno in un capo a frutto malato (inizio giugno); Sintomi chiave estivi tracce del germogliamento stentato primaverile; femminelle stentate come i germogli in primavera; arrossamenti e/o ingiallimenti attorno alle nervature; disseccamento delle infiorescenze o dei grappoli in allegagione; arrossamenti e/o ingiallimenti settoriali delimitati dalle nervature; distacco anticipato delle foglie con o senza picciolo; appassimento; Nota: si può verificare l'appassimento anche solo di porzioni dei grappoli dalla fase di invaiatura fino alla raccolta. consistenza gommosa del germoglio o mancata lignificazione; ripiegamento verso il basso delle lamine fogliari; ispessimento della lamina fogliare: consistenza cartacea (percepibile al tatto); Sintomi su vitigni a bacca bianca Nei vitigni a bacca bianca quali Cortese, Moscato, Favorita e Chardonnay il sintomo della colorazione perinervale sulle foglie assume colore giallo; il confine fra tessuto sano e tessuto alterato può essere sfumato. Prevenzione Il contenimento "a posteriori" dopo l'esplosione di flavescenza dorata rischia di essere una corsa ineguale con la diffusione della malattia che è partita prima".(boudon Padieu, 2002). Per il viticoltore l'unica possibilità di combattere e prevenire la flavescenza dorata è quella di: abbattere la popolazione dell'insetto vettore mediante il ricorso a trattamenti insetticidi; monitorare accuratamente i vigneti con lo scopo di intercettare le prime piante con sintomi sospetti; estirpare immediatamente le piante infette;

7 eliminare le ceppaie e, qualora si dovesse posticipare tale operazione, contrastare la produzione di polloni; porre particolare cura alla prevenzione nei giovani impianti. Controllo del materiale di moltiplicazione Ai fini del contenimento dell'epidemia e della lotta alla flavescenza dorata la sanità dei materiali di moltiplicazione rappresenta uno degli aspetti fondamentali. A tale scopo, il Settore fitosanitario regionale (SFR) organizza annualmente l'ispezione di tutti i campi di piante madri (CPM) presenti sul territorio piemontese, mediamente oltre ogni anno. In caso di ritrovamento di piante sintomatologicamente riferite a flavescenza dorata, il SFR non autorizza il prelievo di materiale per la moltiplicazione. I campi di piante madri infetti restano esclusi dalla possibilità di prelievo finché non sarà accertata l'assenza della malattia per due anni consecutivi. La legislazione fitosanitaria norma anche l'attività vivaistica: il "passaporto delle piante", che deve accompagnare le barbatelle al momento della vendita, è garanzia di rispondenza ai requisiti di legge che per la flavescenza dorata prevede che il materiale di moltiplicazione derivi da campi non sintomatici per i due cicli vegetativi precedenti al prelievo. Al fine di preservare la sanità del materiale di moltiplicazione i viticoltori devono adottare fin da subito le misure preventive di difesa contro la flavescenza dorata. I vivaisti devono seguire norme precise di produzione del materiale di propagazione con maggior numero di trattamenti insetticidi (DD n. 89 del 17 maggio 2006). Nei confronti dei vivaisti il SFR attua anche interventi di sensibilizzazione e di formazione permanente. La prevenzione, inoltre, viene realizzata attraverso l'utilizzo di materiale di moltiplicazione sano e la gestione degli incolti. Definizione delle zone Annualmente il Settore fitosanitario regionale (SFR) del Piemonte, al fine di evitare la diffusione della malattia e del suo insetto vettore, in base a quanto dettato dal decreto ministeriale di lotta obbligatoria del 31 maggio 2000, accerta la presenza di flavescenza dorata e di Scaphoideus titanus mediante controlli nelle aree vitate, nei campi di piante madri e nei barbatellai. Tali indagini si concentrano prevalentemente nei mesi di luglio, agosto e settembre. Al termine dei monitoraggi, a seguito dell'analisi dei risultati raccolti con il monitoraggio e al confronto con i tecnici delle organizzazioni professionali agricole, delle associazioni dei produttori e delle Province, il SFR classifica le zone in base alla diffusione della malattia distinguendole in "zone focolaio", "zone di insediamento" e "zone indenni particolarmente a rischio", stabilisce i trattamenti insetticidi obbligatori all'interno di tali aree, fornisce indicazioni sui prodotti da utilizzare e aggiorna le misure fitosanitarie da applicare sul territorio regionale. In considerazione dei gravi danni che la flavescenza dorata può causare alla viticoltura italiana, a livello nazionale il 31 maggio 2000 è stato emanato un decreto ministeriale di lotta obbligatoria con il quale viene data la facoltà ai servizi fitosanitari regionali di adottare le misure preventive più adeguate a contenere la malattia, come ad esempio le modalità di monitoraggio dei vigneti e i trattamenti insetticidi contro l'insetto vettore. Vista la gravità della malattia e la necessità che le misure di lotta obbligatoria vengano applicate sul territorio piemontese, ogni anno viene predisposto un piano operativo che coinvolge tutti gli enti presenti sul territorio e dotati di competenza in materia, quali le amministrazioni provinciali, le organizzazioni professionali degli agricoltori, le associazioni dei produttori, i liberi professionisti, le cantine sociali. Lotta integrata alla Flavescenza dorata della vite 1. Monitorare in maggio-giugno la presenza delle forme giovanili di scafoideo, per individuare la data migliore per il primo trattamento insetticida obbligatorio. 2. Nel caso delle aziende biologiche è bene effettuare 2, meglio 3 trattamenti con piretro, intervenendo più precocemente rispetto alle aziende convenzionali (a partire da allegazione-inizio giugno evitando di trattare in fioritura della vite). 3. Monitorare da inizio luglio a fine ottobre la presenza degli adulti di scafoideo con le trappole

8 cromotattiche (che vanno messe in numero di tre e sostituite ogni 15 giorni) al centro ed al bordo del vigneto, per decidere la data migliore per il secondo trattamento insetticida obbligatorio ed eventuali trattamenti successivi; è particolarmente importante controllare le trappole dopo i trattamenti insetticidi per verificarne l efficacia. 4. Trattare tempestivamente: basarsi sulle indicazioni del Settore Fitosanitario Regionale, dei tecnici o dei Progetti pilota presenti in zona eventualmente corrette dai risultati del monitoraggio aziendale. 5. Trattare correttamente, utilizzando le protezioni adeguate per l operatore, con volumi di acqua sufficienti, nelle ore più fresche, acidificando, se serve, la soluzione (il ph deve essere inferiore a 7), trattando tutti i filari e verificando la compatibilità dell insetticida con eventuali altri prodotti fitosanitari distribuiti in miscela. 6. Verificare le differenze tra catture al centro ed al bordo del vigneto e prevedere ripassi dell insetticida sui bordi del vigneto se necessario. 7. Durante il periodo giugno-settembre, preferibilmente dopo i trattamenti insetticidi, eliminare la vegetazione con sintomi o capitozzare le piante senza attendere la vendemmia; in inverno estirpare le piante comprese le radici; non occorre bruciare i residui di potatura. 8. Verificare la presenza di vite selvatica nei dintorni del vigneto ed eliminarla prontamente, preferibilmente tra ottobre e maggio per evitare che gli scafoidei si trasferiscano in massa dall incolto al vigneto vicino. 9. Nella progettazione dei nuovi impianti, se possibile tenere conto delle differenze nella sensibilità varietale: alcuni vitigni sono molto sensibili ad FD. 10. Segnalare entro maggio al proprio Comune ed al Settore Fitosanitario Regionale la presenza di incolti appartenenti a proprietari che non sono disponibili a ripulire prontamente gli appezzamenti abbandonati (fax 011/ , mail virologia@regione.piemonte.it). 11. Nella progettazione dei nuovi impianti, considerare l ambiente circostante: vi sono vigneti abbandonati nell arco di 200 m? Vi sono incolti con vite selvatica? Evitare gli impianti in situazioni a rischio! 12. Evitare di rimpiazzare le viti estirpate nelle fasi epidemiche: fino al 10% di fallanze non vi sono riduzioni di resa e non si incorre in contestazioni dovute a verifiche delle strutture di controllo (Valoritalia, Camera di Commercio di Torino, Agroqualità). Ai sensi del D.D. 387 del 23 aprile 2014 (Aggiornamento dell'applicazione in Piemonte del Decreto Ministeriale del 31/05/2000 "Misure per la lotta obbligatoria contro la Flavescenza Dorata della vite" per l'anno 2014) sono individuate come zone focolaio le seguenti aree: comuni della Provincia di Torino: Agliè, Bairo, Bibiana, Bricherasio, Campiglione Fenile, Castellamonte, Cuorgné, Forno Canavese, Frossasco, Levone, Macello, Oglianico, Pavarolo, Pertusio, Pinerolo, Piossasco, Piverone, Prascorsano, Rivara, Rivarolo Canavese, Salassa, San Martino Canavese, San Secondo di Pinerolo, Valperga, Villarbasse. comuni della Provincia di Biella: Brusnengo, Candelo, Cavaglià, Cossato, Dorzano, Gaglianico, Lessona, Masserano, Mottalciata, Roppolo, Salussola, Sostegno, Villa del Bosco, Viverone. zone di insediamento le seguenti aree: provincia di Torino: Andezeno, Arignano, Baldissero Torinese,Casalborgone, Chieri, Cinzano, Marentino, Mombello, Montaldo Torinese, Moriondo Torinese, Pino Torinese, Pralormo, Sciolze. zone indenni particolarmente a rischio le seguenti aree: tutti i comuni della Provincia di Torino e Biella non inseriti in zona focolaio o in zona insediamento; Gli obblighi sono: Nelle zone focolaio, ogni pianta con sintomi sospetti di Flavescenza Dorata deve essere immediatamente estirpata, senza necessità di analisi di conferma; nei vigneti dove è presente più del 30% di piante infette, determinato anche solo attraverso un campione individuato secondo una metodologia statisticamente idonea a garantirne la rappresentatività rispetto alla totalità del vigneto, l estirpo dell intero vigneto è obbligatorio. Inoltre nel caso di superfici

9 vitate abbandonate, trascurate o viti inselvatichite, vale a dire in quelle situazioni dove non vi siano le condizioni per un efficace controllo del vettore, può essere disposto l estirpo dell intero appezzamento. Nelle zone di insediamento, in vigneti con percentuale di presenza della malattia inferiore al 4%, è obbligatorio estirpare le viti infette; nel caso di superfici vitate abbandonate, trascurate o viti inselvatichite dove non esistano le condizioni per effettuare un efficace controllo del vettore, è obbligatorio l estirpo di tutte le viti o dell intero appezzamento. Nei vigneti dove non esistano le condizioni per effettuare un efficace controllo del vettore e nei vigneti dove è presente più del 30% di piante infette, determinato anche solo attraverso un campione individuato secondo una metodologia statisticamente idonea a garantirne la rappresentatività rispetto alla totalità del vigneto, il Settore Fitosanitario può disporre l estirpo dell intero vigneto. In qualsiasi tipo di zona, comprese le zone indenni particolarmente a rischio, nel caso di superfici vitate abbandonate, trascurate o viti inselvatichite dove non esistano le condizioni per effettuare un efficace controllo del vettore, è obbligatorio l estirpo di tutte le viti o dell intero appezzamento. I comuni in cui siano stati attivati o si attivino specifici progetti di lotta concordati con il Settore Fitosanitario e la Provincia territorialmente interessata comunicano ufficialmente al Settore Fitosanitario l attivazione di specifici progetti. I progetti di lotta comunali dovranno essere predisposti attenendosi alle linee guida alla presente determinazione per farne parte integrante (allegato 3). Nei progetti pilota comunali può essere reso obbligatorio l estirpo delle piante infette con qualsiasi percentuale di danno. I comuni, al fine di incentivare l adesione alle misure obbligatorie, promuovono, per aree omogenee, la formazione di comitati di sorveglianza intercomunale. Nelle zone focolaio e nelle zone di insediamento è comunque sempre obbligatorio asportare tempestivamente la vegetazione sintomatica. Nelle zone focolaio e nelle zone di insediamento devono essere effettuati obbligatoriamente due trattamenti insetticidi all anno. Se il livello di popolazione lo richiede può essere effettuato un terzo trattamento insetticida; tale trattamento è anche previsto dalle Norme Tecniche 2014 di Produzione Integrata per l'azione approvate con D.D. n. 377 del 17 aprile Può inoltre essere effettuato un quarto trattamento insetticida scegliendo tra le seguenti modalità: - un trattamento insetticida a tutto campo; - un trattamento insetticida localizzato sui filari esterni di vigneti situati in prossimità di vigneti abbandonati o incolti o capezzagne con presenza di viti selvatiche in cui si verifichino una recrudescenza della malattia e/o catture significative di adulti di scafoideo su trappole cromotattiche eventualmente poste sui filari limitrofi; - un trattamento insetticida post vendemmia. Qualora occorra trattare a ridosso della vendemmia, sia in pre-vendemmia sia in post-vendemmia, a causa della reimmigrazione di scafoideo in vigneto può essere effettuato un solo trattamento insetticida all anno con piretroidi, registrati per l impiego contro le cicaline della vite e lo scafoideo. In prossimità di incolti o capezzagne con presenza di viti selvatiche il trattamento deve essere localizzato e rivolto al vigneto; è vietato trattare gli incolti e le capezzagne al fine di evitare danni agli insetti pronubi e alle api. Le aziende che aderiscono all azione del PSR per il terzo e il quarto trattamento insetticida possono impiegare una delle sostanze attive già utilizzate nei primi due interventi, una sostanza attiva non potrà comunque essere impiegata più di due volte (clorpirifos etil non può essere utilizzata oltre il 30/07 per il rischio residui nel vino, ma può essere di nuovo impiegata dopo la vendemmia). Si precisa che la possibilità di utilizzare la stessa sostanza attiva per due volte vale solo a partire dal terzo trattamento. Se lo scafoideo è presente in vigneto e occorre trattare a ridosso della

10 vendemmia, vale a dire pre vendemmia o post vendemmia, può essere effettuato un solo trattamento insetticida nella stagione con piretroidi, registrati per l impiego contro le cicaline della vite e lo scafoideo. Considerato che i formulati commerciali delle sostanze attive ammesse nella lotta allo scafoideo possono avere in etichetta differenze riguardo agli intervalli di sicurezza e agli insetti bersaglio, occorre che sia posta particolare attenzione nella scelta dei formulati, soprattutto per i trattamenti in pre vendemmia a causa dell intervallo di sicurezza. Le aziende che aderiscono all azione del PSR non devono richiedere ulteriori deroghe: - per l esecuzione di un eventuale quarto trattamento insetticida, - per l utilizzo per due volte della stessa sostanza attiva (piretroidi esclusi) a partire dal terzo trattamento, - per l impiego di piretroidi, per un solo trattamento insetticida nella stagione, qualora, a causa della presenza di scafoideo, sia necessario trattare a ridosso della vendemmia, vale a dire in pre vendemmia o in post vendemmia. Per le aziende site in zone focolaio o di insediamento che aderiscono all azione del PSR la presente Determinazione dirigenziale ha valore di deroga nei seguenti casi: - esecuzione di un quarto trattamento insetticida, - impiego per due volte della stessa sostanza attiva (piretroidi esclusi) a partire dal terzo trattamento, - impiego di piretroidi, per un solo trattamento insetticida nella stagione, qualora, a causa della presenza di scafoideo, sia necessario trattare a ridosso della vendemmia, vale a dire in pre vendemmia o in post vendemmia. Le aziende non aderenti alle Misure di Produzione integrata (Azione 214.1) sono tenute al rispetto del numero minimo di trattamenti obbligatori e all osservanza delle indicazioni presenti in etichetta delle sostanze attive utilizzate. Tutte le aziende e i conduttori hobbisti sono tenute a seguire le indicazioni che vengono emanate a livello locale dagli organismi di assistenza tecnica e dai Progetti Pilota. Le aziende viticole in agricoltura biologica devono effettuare obbligatoriamente tre trattamenti insetticidi con piretro sui giovani ogni 7-10 giorni, nel periodo maggio-giugno; il posizionamento dei trattamenti deve essere stabilito tenendo in considerazione la fioritura della vite e il ciclo dello scafoideo. Nelle situazioni (sia in zona focolaio sia in zona insediamento) in cui non sono presenti piante con sintomi e viene opportunamente documentata l esiguità di popolazione di Scaphoideus titanus (0,02 forme giovanili per pianta) i trattamenti obbligatori con piretro possono essere ridotti a due. Ai sensi dell art. 17 della L.R. n. 20 del 03/08/1998, al fine di salvaguardare l'azione pronuba delle api, sono vietati i trattamenti con prodotti fitosanitari (insetticidi, erbicidi e fungicidi) tossici per le api durante il periodo di fioritura della vite. I trattamenti sono vietati anche se sono presenti secrezioni nettarifere extrafiorali; in presenza di eventuali fioriture spontanee nella vegetazione sottostante le viti, occorre eliminare la vegetazione stessa tramite sfalcio e appassimento o asportazione. Il trattamento deve inoltre essere effettuato in assenza di vento per evitare fenomeni di deriva. Devono essere evitati i trattamenti in presenza di melata nei mesi di luglio, agosto e settembre. L inosservanza di tali norme può essere causa di gravi danni all apicoltura e all ambiente. Esclusivamente nelle situazioni (sia in zona focolaio sia in zona insediamento) in cui non sono presenti piante con sintomi e viene opportunamente documentata l esiguità di popolazione di Scaphoideus titanus (0,02 forme giovanili per pianta e 2 catture complessive in tutte le trappole del vigneto e in tutto il periodo fine giugno-fine settembre), mediante rilievi eseguiti a livello aziendale o a livello di comprensori territoriali omogenei dal punto di vista delle condizioni che influenzano la presenza del vettore, il numero di trattamenti obbligatori può scendere a 1 solo. La popolazione di S. titanus deve essere valutata con le metodologie descritte nell allegato 1 alla presente determinazione (di cui fa parte integrante), registrando i dati sulle schede riportate nel medesimo allegato. Il primo

11 trattamento insetticida deve essere posizionato al più tardi entro la prima decade di agosto, nel rispetto dei tempi di carenza. Al superamento della soglia di 0,02 forme giovanili per pianta o 2 catture complessive di adulti, si ritorna nella condizione di due trattamenti obbligatori. Qualora il secondo trattamento debba essere eseguito in stagione inoltrata occorre porre particolare cura nel rispetto dei tempi di carenza. Nelle zone indenni particolarmente a rischio deve essere effettuato obbligatoriamente un trattamento insetticida all anno. Per i trattamenti insetticidi devono essere utilizzati prodotti fitosanitari insetticidi espressamente autorizzati sulla vite contro le cicaline. Deve essere tenuta registrazione dei trattamenti insetticidi effettuati in ogni appezzamento con l indicazione della data e del prodotto fitosanitario impiegato. Per le registrazioni può essere usato il quaderno di campagna; per le aziende aderenti all azione del PSR , è sufficiente la compilazione della scheda di registrazione dei trattamenti prevista dalle norme attuative di tale regolamento. Gli altri soggetti possono utilizzare la scheda di registrazione dei trattamenti insetticidi allegata alla presente determinazione per farne parte integrante. Il Settore Fitosanitario emetterà specifici comunicati in prossimità dei periodi ottimali per l esecuzione dei trattamenti insetticidi contro l insetto vettore. Tali bollettini hanno lo scopo di fornire una indicazione generale; tuttavia occorre che si attui una verifica puntuale sul territorio per valutare localmente la presenza del vettore Scaphoideus titanus e dei suoi stadi di sviluppo. Ai rivenditori di prodotti fitosanitari verranno inviate le informazioni relative all esecuzione dei trattamenti insetticidi per la lotta a Scaphoideus titanus ed alla salvaguardia degli insetti pronubi a cui gli acquirenti dovranno attenersi. Nel periodo invernale è obbligatorio eseguire le seguenti operazioni al fine di migliorare la situazione per la stagione successiva: - eliminare e distruggere la vite selvatica presente in incolti, boschi, rive, gerbidi vicini ai vigneti dove potrebbero essere presenti le uova dell insetto vettore; - durante la potatura eliminare le piante che hanno manifestato tardivamente i sintomi. Per i nuovi impianti e per la sostituzione di singole viti è raccomandato l utilizzo di materiale di moltiplicazione che sia stato sottoposto a trattamento termoterapico a 50 C per 45 minuti. E opportuno che l effettiva esecuzione del trattamento sia garantita attraverso la reportistica emessa dall impianto e/o attraverso un sistema di certificazione volontaria, in base alle norme internazionali, che consenta altresì la tracciabilità del materiale di moltiplicazione. Nei campi di piante madri marze le piante infette devono essere sempre estirpate sia che il campo ricada in zona focolaio sia che ricada in zona di insediamento, pena l esclusione definitiva del campo dal prelievo di materiale di moltiplicazione. Sanzioni Per le violazioni alle disposizioni regionali in applicazione del Decreto Ministeriale del 31/05/2000 "Misure per la lotta obbligatoria contro la Flavescenza Dorata della vite" sono applicate le sanzioni amministrative previste dal comma 2 dell art. 9 (Misure di emergenza per la prevenzione e l'eradicazione di fitopatie ed infestazioni parassitarie) della legge regionale 29 aprile 2013, n. 6 Disposizioni regionali in materia agricola : I soggetti che non rispettano l'obbligo di estirpazione entro i termini fissati dal Settore fitosanitario regionale, ai sensi del comma 1, sono puniti con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di 0,3 euro per metro quadrato di superficie; in ogni caso la sanzione pecuniaria non può essere inferiore a 1.500,00 euro. Chiunque non rispetti gli obblighi relativi all'esecuzione di trattamenti fitoiatrici obbligatori entro i termini fissati dal settore fitosanitario, ai sensi del comma 1, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 200,00 euro a 1.200,00 euro. Sono inoltre applicate le seguenti misure previste dal comma 3 dell art. 9 (Misure di emergenza per la prevenzione e l'eradicazione di fitopatie ed infestazioni parassitarie) della legge regionale 29 aprile 2013, n. 6 Disposizioni regionali in materia agricola :

12 - l'esecuzione coatta delle misure fitosanitarie previste al comma 1 ponendo a carico del trasgressore le relative spese; - la sospensione di ogni forma di contributo economico in ambito agricolo a qualsiasi titolo amministrato dalla Regione Piemonte. I PREZZI DEI CEREALI QUOTAZIONI BORSA /TON FRUMENTI TENERI MILANO 18/11/2014 TORINO 20/11/2014 MIN MAX MIN MAX FRUMENTO DI FORZA 247,00 257,00 237,00 247,00 FRUMENTO PANIFIC. SUP. 226,00 231,00 217,00 227,00 FRUMENTO PANIFICABILE 191,00 194,00 185,00 190,00 FRUMENTO BISCOTTIERO 190,00 193,00 182,00 185,00 FRUMENTO ALTRI USI 184,00 187,00 169,00 180,00 FRUMENTO COMUNITARIO 186,00 268,00 178,00 183,00 FRUMENTO FRANCESE ,00 203,00 FRUMENTO CANADESE 296,00 300,00 297,00 300,00 FRUMENTO STATUNIT. 298,00 302,00 297,00 300,00 QUOTAZIONI BORSA /TON CEREALI MINORI MILANO 18/11/2014 TORINO 20/11/2014 MIN MAX MIN MAX ORZO NAZ. LEGGERO n.q. n.q. n.q. n.q. ORZO NAZ. PESANTE 181,00 184,00 n.q. n.q. ORZO FRANCESE ,00 197,00 ORZO COMUNITARIO 186,00 198,00 n.q. n.q. TRITICALE 175,00 178, SORGO 167,00 172,00 165,00 169,00 QUOTAZIONI BORSA /TON GRANOTURCO MILANO 18/11/2014 TORINO 20/11/2014 MIN MAX MIN MAX NAZIONALE IBRIDO 146,00 149,00 141,00 144,00 NAZ. COM. DA ESSICCARE NON COMUNITARIO 180,00 181,00 n.q. n.q. COMUNITARIO 162,00 164,00 167,00 170,00 QUOTAZIONI BORSA /TON SEMI OLEOSI MILANO 18/11/2014 TORINO 20/11/2014 MIN MAX MIN MAX SEMI SOIA NAZIONALE 338,00 343,00 325,00 330,00 SEMI SOIA ESTERA 377,00 397,00 n.q. n.q.

13 SEMI GIRASOLE n.q. n.q SEMI COLZA n.q. n.q QUOTAZIONI BORSA /TON FORAGGI MILANO 18/11/2014 TORINO 20/11/2014 MIN MAX MIN MAX FIENO MAGGENGO 106,00 116,00 90,00 110,00 FIENO AGOSTANO 106,00 116,00 100,00 110,00 FIENO FRANCESE n.q. n.q. FIENO ERBA MEDICA 145,00 159,00 105,00 115,00 ERBA MED. DISIDRATATA 215,00 217, PAGLIA GRANO NAZ. 74,00 81,00 75,00 100,00 I PREZZI DEL BESTIAME BORSA MERCI MODENA SUINI DA ALLEVAMENTO COMMISSION E UNICA MERCATO DI MODENA /KG NAZIONALE DI MILANO /KG 25 KG ,34 30 KG ,02 SUINI DA MACELLO 156 KG 1, KG N.Q. 1, KG N.Q. 1, KG N.Q. 1,2960 BORSA MERCI CUNEO SUINI DA ALLEVAMENTO COMMISSIONE UNICA MERCATO DI MODENA /KG NAZIONALE DI MILANO /KG 25 KG ,40 30 KG ,09 SUINI DA MACELLO 156 KG 1, KG N.Q. 1, KG N.Q. N.Q. 185 KG N.Q. N.Q. BOVINI DA ALLEVAMENTO MERCATO DI CUNEO /CAPO MINIMO MERCATO DI CUNEO /CAPO MASSIMO PIEMONTESE VITELLI DELLA COSCIA MASCHI FINO A 40 GG 600,00 700,00

14 FEMMINE FINO A 40 GG 500,00 650,00 SLATTATI DELLA COSCIA MASCHI DA KG 700, ,00 FEMMINE DA KG 750,00 970,00 BOVINI DA MACELLO MERCATO /KG MINIMO /KG MASSIMO CUNEO RAZZA PIEMONTESE VITELLO DA LATTE O SANATO DELLA COSCIA MASCHI 5,30 5,85 FEMMINE 5,30 5,85 VITELLONE INFERIORE A 24 MESI /KG MINIMO /KG MASSIMO DELLA COSCIA MASCHI DA KG 2,68 3,30 MASCHI OLTRE 600 KG 2,63 3,25 FEMMINE KG 3,70 3,75 FEMMINE KG 3,35 3,60 LIMOUSINE /KG MINIMO /KG MASSIMO MASCHI LEGGERI FINO A 620 KG 2,65 2,80 MASCHI PESANTI FINO A 720 KG 2,55 2,65 FEMMINE DA KG 2,75 2,95 CHAROLAISE /KG MINIMO /KG MASSIMO MASCHI LEGGERI FINO A 700 KG 2,35 2,45 GARRONESE /KG MINIMO /KG MASSIMO MASCHI FINO A 650 KG 2,90 3,00 FEMMINE DA 420 KG A 520 KG 3,00 3,30 BOVINI DI RAZZA PIEMONTESE DA EURO A EURO VITELLONI NORMALI 1,50 1,60 VITELLONI MASCHI DELLA COSCIA N.Q. N.Q. VITELLONI FEMMINE DELLA COSCIA N.Q. N.Q. TORI DELLA COSCIA DA 2 A 6 DENTI 1,25 1,45 TORI DELLA COSCIA OLTRE 6 DENTI 1,15 1,40 VACCHE GRASSE DA 2 A 6 DENTI 1,45 1,65 VACCHE GRASSE OLTRE 6 DENTI 1,25 1,50 VITELLONI RAZZE STRANIERE DA EURO A EURO CHAROLAISE MASCHI 2,40 2,60 CHAROLAISE FEMMINE 2,10 2,10 LIMOUSINE MASCHI 2,50 2,70 LIMOUSINE FEMMINE 2,45 2,65 GARONNESI MASCHI 2,65 2,85 GARONNESI FEMMINE 2,60 2,80 BLU BELGA MASCHI N.Q. N.Q. BLU BELGA FEMMINE N.Q. N.Q. POLACCHI MASCHI N.Q. N.Q. FRISONI MASCHI 1,45 1,60

15 VITELLONI METICCI DA EURO A EURO MASCHI 1,90 2,05 FEMMINE 1,70 1,90 VACCHE DA EURO A EURO FRISONE GRASSE DA 2 A 6 DENTI 1,25 1,35 FRISONE USO INDUSTRIA PESO MORTO 0,95 2,15 RAZZA E CATEGORIA DA EURO A EURO VITELLI RAZZA FRISONA KG 45 75,00 85,00 VITELLI RAZZA VALDOSTANA KG 50 95,00 105,00 VITELLI RAZZA PIEMONTESE KG ,00 600,00 VITELLI METICCI I SCELTA 240,00 440,00 VITELLI METICCI II SCELTA 165,00 265,00 IN AGENDA Lunedì Anteprima Vendemmia a Palazzo Barolo di Torino Anteprima vendemmia 2014 quest anno sarà ospitata lunedì 24 novembre a Torino, nelle sale di Palazzo Barolo, durante il Congresso nazionale dell Ais (Associazione italiana sommelier). L incontro, promosso da Regione Piemonte, Piemonte Land of Perfection e Vignaioli Piemontesi, sarà l occasione per presentare dati e valutazioni sulla vendemmia e parlare dell andamento del comparto vitivinicolo. E in programma anche una degustazione di Vermouth. PREVISIONI DEL TEMPO Collegandovi a ***

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