Nuova disciplina del Fondo di Solidarietà Decreto Legislativo 102/04 e Decreto Legislativo 82/08 Riferimenti legislativi

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1 Nuova disciplina del Fondo di Solidarietà Decreto Legislativo 102/04 e Decreto Legislativo 82/08 Riferimenti legislativi L'ente pubblico è intervenuto ed interviene aiutando aziende colpite da eccezionali calamità atmosferiche. Le aziende agricole che si trovavano in difficoltà in seguito ad avversi eventi meteorici venivano aiutate con interventi legislativi creati al momento, il più delle volte limitati ed inadeguati. Con la legge 21 luglio 1960 n. 739 venne impostata per la prima volta una metodologia di intervento in forma organica. Successivamente si arrivò alla legge 364 del 1970 "Fondo di Solidarietà Nazionale", che al verificarsi di eccezionali eventi calamitosi, poneva in pratica una congegno procedurale di automatica applicazione. Tale legge venne modificata nel 1981 dalla legge 590 per arrivare poi ad ulteriori modifiche nel 1992 con la legge 185. L'articolo 127 della legge 388/2000 (Legge finanziaria 2001) ha introdotto alcune novità di modifica alla legge 185/92, tra queste il fatto che i contributi sui seminativi (PAC) vengono esclusi dai conteggi della produzione ordinaria e conseguita. Modifiche alla legge 185/92 sono state apportate dal D.L. n. 200/02 convertito dalla legge n. 256/02. La legge 13 novembre 2002, n. 256 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 268 del 15 novembre Nell aprile 2004, data di pubblicazione sulla G.U. n. 95, entra in vigore il Decreto Legislativo 29 marzo 2004 n. 102, che emana le nuove regole sul Fondo di Solidarietà Nazionale per quanto riguarda gli aiuti per il pagamento di premi assicurativi e gli interventi compensativi. Per questi ultimi possono beneficiare le imprese agricole di cui all art del Codice Civile, che ricadono nelle zone delimitate e che hanno subito danni non inferiori al 30% della Produzione Lorda Vendibile, abbassabili al 20% se ricadenti in zone svantaggiate. Le imprese agricole che ricadono nelle zone delimitate con danni superiori al 30 o al 20% (se in zona svantaggiata) rispetto alla PLV ordinaria dell ultimo triennio possono accedere ai sottostanti benefici: - contributi in conto capitale fino all 80% del danno accertato; - prestiti ad ammortamento quinquennale a tasso agevolato per le esigenze di esercizio dell anno in cui si è verificato l evento dannoso e quello successivo. 29

2 Sono esclusi dalle agevolazioni sopra descritte i danni alle produzioni ammissibili all assicurazione agevolata per l evento grandine. Per la sola annata 2004 tale condizione è stata modificata dal Decreto Legge 24 giugno 2004 n. 157, pubblicato sulla G.U. n. 186 del 10/08/04, per cui per gli eventi verificatisi nel corso dell anno è stato possibile procedere alla delimitazione degli stessi. Nel 2008 il Decreto Legislativo 82 modifica il D.Lgs. 102/04. Le principali modifiche riguardano: - il danno deve essere superiore al 30%, prima era dal 30%; - la percentuale del danno, al fine degli aiuti, è del 30% su tutte le zone, non c è più la distinzione tra le zone svantaggiate dove il danno ammissibile era del 20%; - la compensazione del danno aumenta nelle zone svantaggiate sino al 90%, mentre rimane all 80% nelle altre zone; - obbligo per le ditte che presentano domanda di essere iscritte alla Camera di Commercio; - la determinazione del danno sui tre anni precedenti oppure 5 anni escludendo l anno con la produzione più bassa e l anno con la produzione più elevata. L importo complessivo lordo degli aiuti non deve superare l 80% della riduzione del reddito. Evento eccezionale Quando un evento atmosferico non ammissibile ad assicurazione agevolata colpisce il settore agricolo ed in particolare le produzioni agricole in misura eccezionale fa scattare l'applicazione del Decreto Legislativo 102/04 e successive modificazioni e integrazioni "Fondo di Solidarietà Nazionale". Un evento si definisce eccezionale quando l'intensità dei danni è superiore al 30% (o al 20% per le zone svantaggiate) della PLV della zona interessata e quando l'estensione dell'evento interessa una pluralità di aziende. Per verificare se l'evento è eccezionale la prima cosa da fare è delimitare la zona colpita, riportare i rilievi effettuati in campagna su una cartografia (normalmente a scala 1: ). Si procede quindi alla stima degli ettari interessati all'evento e alla stima delle coltivazioni in atto e di quelle già raccolte se siamo in presenza ad esempio di una grandinata tardiva. Si passa quindi alla stima della PLV ordinaria della zona colpita (ultime 3 annate precedenti) oppure, in alternativa, rispetto alla produzione media del quinquennio precedente,escludendo l anno con la produzione più bassa e l anno con la produzione più elevata. Si calcola per ogni coltura la percentuale di danno subita. Inizialmente, con il Decreto Legislativo 102/04, vengono presi in considerazione solamente i danni alle colture superiori al 30% o al 20% se ricadenti in zone svantaggiate; attualmente in base alla modifica apportata dal D. Lgs. 82/08, in tutte le zone il danno minimo deve essere superiore al 30%. Il danno può variare in funzione del: - tipo di avversità; - della coltivazione (frutteto, seminativi, orticole); - del momento (allegagione, accrescimento, maturazione). 30

3 Presentazione delle domande (D. Lgs. 102/04) come modificato dal Decreto Legislativo 82/08 Le aziende che ricadono nelle zone delimitate possono presentare istanza entro 45 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto che dichiara l'esistenza dei caratteri di eccezionalità dell'evento. Dalle avversità del 2004 le istanze vengono presentate all Ente competente mediante un programma informatico che consente, attraverso il collegamento in rete dei centri di raccolta (Associazioni di categoria, CAA ), di dialogare con l Anagrafe delle aziende agricole. Entro la scadenza dei 45 giorni deve essere comunque inviata all Ufficio Protocollo del Settore Agricoltura e Ambiente della Provincia, copia della domanda elaborata con il sistema informatizzato e sottoscritta dall intestatario. Se l azienda ha subito danni alle produzioni può richiedere 2 diversi tipi d intervento: - contributo in conto capitale sino all 80% dell entità del danno; - prestiti agevolati di esercizio ad ammortamento quinquennale. Il primo intervento è in funzione della percentuale di danno: più alto è il danno, maggiore è l importo concedibile. L importo complessivo lordo degli aiuti non deve superare l 80% della riduzione del reddito. Se l azienda ha subito danni alle strutture e alle scorte può richiedere a titolo d indennizzo contributi in conto capitale fino al 80% del danno riconosciuto ammissibile. La vera incognita, sia che si tratti di danni alle produzioni che alle strutture, è la copertura finanziaria che viene destinata ai sopra-descritti interventi. Nelle ultime annate 2006 e 2007 l assegnazione è stata all incirca del 5% sul richiesto. Eventi atmosferici avversi verificatisi nel corso del 2007 Le alte temperature e la mancanza di precipitazioni, hanno creato sulla maggior parte dei territori provinciali, danni alle coltivazioni in atto. La situazione è apparsa subito grave sin dalla metà di gennaio, quando la mancanza di pioggia degli ultimi 3 mesi del 2006, il basso livello del fiume Po e delle falde, hanno fatto scattare l allarme e la preoccupazione per ciò che poteva accadere alle coltivazioni per il protrarsi di questa situazione anomala con l arrivo dell estate. Gli ultimi tre mesi del 2006, contrariamente alla norma, sono stati poveri d acqua. Rispetto a precipitazioni attese di 150 mm. si è verificata un anomalia negativa compresa tra 100 e 150 mm. La situazione negativa non cambia in gennaio e febbraio. A gennaio la situazione del Po è critica (a Pontelagoscuro oltre la quota di 5,60 metri sotto lo zero idrometrico). E per tale motivo che la Regione Emilia-Romagna chiede la convocazione di un tavolo nazionale ed un coordinatore a livello regionale per valutare la situazione. Il mese di marzo vede una svolta nella situazione meteorologica regionale verso la fine della terza decade, inizia a piovere ma nella pianura la ricarica dei suoli è carente e nonostante la pioggia, permane una forte anomalia specialmente in zone del territorio ferrarese dove la situazione è ancora grave (dati ARPA pubblicati sul bollettino mensile della siccità n 3/marzo 2007). La situazione non migliora nei mesi di aprile e maggio, caratterizzati da alte temperature estive che superano i 30 gradi. La mancanza di piogge e gli elevati valori di evapotraspirazione hanno ulteriormente impoverito le riserve idriche nei terreni. Tale situazione assume carattere di eccezionalità, in quanto mai verificatasi nel periodo di confronto (dato ARPA Bollettino agrometeorologico mensile aprile 2007). In aprile il Po, sempre nella stazione di Pontelagoscuro, raggiunge il livello idrometrico pari a meno 6,53 metri; il record storico era stato registrato il 23 luglio 2003 con meno 7,72 metri. 31

4 La situazione è talmente preoccupante che il 4 maggio il Governo ha decretato lo stato d emergenza per combattere la siccità del Centro-Nord; con tale ordinanza si conferiscono poteri speciali ai Presidenti delle Regioni ed ai Prefetti per gestire la crisi idrica. Nei primi 15 giorni di giugno, precipitazioni contenute non superiori alla norma interessano alcune zone del territorio provinciale migliorando momentaneamente la situazione, ma a fine mese il Deficit traspirativo (DTx) calcolato sugli ultimi 90 giorni presenta, sul territorio ferrarese, valori più elevati rispetto ai territori regionali, superiori a 240 mm. (Dato ARPA Bollettino agrometeorologico mensile giugno 2007). La situazione peggiora in luglio, praticamente non piove (tranne per il giorno 30, dove temporali colpiscono alcune zone del territorio provinciale (stazioni di Migliarino e Mesola) e le temperature raggiungono la massima di 40 gradi. Il Deficit Traspirativo (DT) raggiunge valori, su zone del territorio provinciale, tra i più elevati, da 350 a 400 mm. (Dati ARPA Bollettino agrometeorologico mensile luglio 2007). In agosto le prime tre settimane passano senza precipitazioni interessanti, solo il 23 e il 31 piogge colpiscono in modo intenso la provincia. Rispetto alla media delle ultime annate anche il mese di agosto rimane negativo sull 80% dei territori provinciali. I primi giorni di settembre ricalcano le belle giornate di agosto e il giorno 4 aria fredda porta i primi temporali con scarse precipitazioni che interessano tutta la provincia, ma ormai la maggior parte delle coltivazioni, già raccolte, non possono più beneficiarne; serviranno ad alzare il livello della falda. Pertanto il periodo siccitoso viene chiuso al 14 settembre. La situazione meteorologica dei primi mesi del 2007, caratterizzata da mancanza di pioggia e da alte temperature, mette in allarme gli agricoltori ferraresi. Dopo la fioritura e l allegagione delle coltivazioni arboree, arrivano i primi dati allarmanti che riguardano principalmente il comparto delle pere, dove alcune varietà, probabilmente a causa del clima anomalo caratterizzato da mancanza di pioggia, alte temperature e mancanza di freddo, risultano scarse di produzione. I frutti allegati continuano a cadere al suolo in modo anomalo (foto 1). In alcune zone del territorio arrivano segnali negativi, sulle rese, dalle prime coltivazioni orticole (asparagi, fragole, ecc.). Ma l allarme scatta con la raccolta del Foto 1 grano, dove i primi dati confermano in buona parte del territorio provinciale, a seconda delle varietà, rese inferiori al 50%. A quel punto, e con il protrarsi della mancanza di precipitazioni, preoccupazione si nutre per la maggior parte delle coltivazioni in atto, le quali risulta La coltura che per prima risente dei danni causati dalle alte temperature è il frumento con oltre ettari. La raccolta del grano, anticipata rispetto alla norma, conferma la stima di perdita di prodotto (resa ad ettaro) mediamente del 49%. Il mais, con oltre ettari di superficie, risulta una delle principali coltivazioni investite sul territorio provinciale. 32

5 Sono stati controllati i risultati produttivi di molti appezzamenti, molti agricoltori hanno raccolto mediamente sui 50 quintali per ettaro; nelle zone più colpite, le pannocchie non si sono formate o sono rimaste piccole e la produzione è scesa a 35 quintali per ettaro, rispetto ai tradizionali 110 quintali per ettaro con punte, quindi, di danno quasi del 70%. Alcune aziende non hanno raccolto il prodotto, poiché privo di pannocchia con granella. Dai riscontri effettuati, alcune varietà di mais in determinati terreni, con l apporto di più irrigazioni di soccorso, (iniziate molto prima), hanno raggiunto produzioni di quintali, si tratta comunque di casi isolati. Perdita media sulla resa del 49%. La terza coltivazione che risente dell andamento climatico anomalo, è l erba medica con ettari. La coltivazione registra minor produzione per gli sfalci anticipati effettuati causa il disseccamento di parte delle piante). Compromesso lo sfalcio di fine maggio e inizio giugno con una perdita media del 35%; gli sfalci di inizio luglio e agosto registrano una nuova perdita stimata di oltre il 70%. Mediamente sono stati stimati danni sulla coltura pari al 39%. Sulle altre foraggere, il danno medio stimato è del 40%, per la difficoltà di procedere ad irrigazioni di soccorso. Danni variabili dal 32% per sorgo e bietole da seme, al 34% per girasole. Notevoli i danni per semenzai e vivai, per i quali è stato stimato un danno del 40%. Per quanto riguarda le coltivazioni a set-aside con contratti già in essere, il danno stimato è del 49% sulla resa Altra coltivazione, con quasi ettari, che risente dell andamento anomalo del clima è la bietola. Viene stimata una perdita di prodotto del 39%. Per quanto riguarda le coltivazioni orticole, sono stati stimati danni per minor produzione sul pomodoro da industria, che interessa oltre ettari dislocati principalmente nei terreni del basso ferrarese, dove è presente lo stabilimento di Conserve Italia, il più grande impianto di trasformazione di prodotti agricoli d Italia e uno dei maggiori d Europa. La soia, dopo un deludente 2006, passa dai ettari della sopraccitata annata e ritorna ad un investimento provinciale di ettari come nel La situazione nel 2007 è talmente deludente che probabilmente si assisterà ad un ulteriore riduzione di investimenti per l annata Dai controlli effettuati su coltivazioni non irrigate, la produzione media è stata di 8-10 q.li ettaro con danni sulla resa di oltre il 78%. Prendendo in considerazione le rese anche su appezzamenti irrigati si arriva ad una perdita mediamente del 50%. 33

6 Eventi atmosferici avversi verificatisi nel 2007 in provincia di Ferrara e delimitati ai fini del Decreto Legislativo 102/04 Data evento Comuni Superficie interessata Ha. Argenta Berra Bondeno Cento Codigoro Comacchio Copparo Ferrara Formignana Goro 858 Jolanda di Savoia Lagosanto Siccità dal Masi Torello 1 ottobre Massafiscaglia 2006 al 14 settembre Mesola 2007 Migliarino Produzione Persa % Danno , Migliaro Mirabello Ostellato Poggiorenatico Portomaggiore Ro Ferrarese Sant Agostino Tresigallo Vigarano Mainarda Voghiera Totale Produzione Lorda Ordinaria ,63 35,70

7 Eventi atmosferici avversi verificatisi nel corso del 2008 Variazioni brusche e repentine delle temperature minime e massime hanno interessato, in modo eccezionale rispetto ad annate precedenti, dal 1 marzo 2008 al 14 settembre 2008 la maggior parte dei territori provinciali, danneggiando a seconda del momento fenologico, con percentuali diverse, le coltivazioni in atto. Praticamente tutto il periodo considerato è interessato da bruschi cambiamenti di temperatura, minima e massima. Nella giornata del 2 i venti provenienti dai rilievi alpini portano aria calda che fa salire le temperature massime di quasi 10 C. Le temperature massime discendono nel giro di pochi giorni dai 2725 C registrati ai 5-7 C, portando una differenza tra le minime e le massime di soli 2-3 C. Per tre settimane sbalzi di temperatura interessano le coltivazioni in atto, sino ad arrivare al periodo pasquale, dove aria fredda interessa tra il 24 e il 26 i territori provinciali. Le temperature minime inferiori alla norma scendono, tra il 24 e 26 marzo, sotto lo zero in aree ristrette, colpendo irreparabilmente le coltivazioni arboree in piena fioritura di alcune varietà di albicocche, nettarine e pesche precoci; per queste ultime nei modelli di stima non è stato conteggiato il danno imputabile al gelo in quanto evento assicurabile. Fortunatamente il comparto delle pomacee e in particolare le varietà più pregiate di pere normalmente sono ad inizio fioritura tra la fine della 1 decade e inizio 2 decade di aprile. Se osserviamo, sempre nell allegato 1 per lo stesso periodo, la data media di inizio fioritura del melo, si può osservare che questa inizia dalla 3 decade di aprile. Pertanto nel momento dell arrivo dell aria più fredda 24, 25 e 26 marzo, le pere e le mele non erano in fioritura e quindi non hanno subito danni riconducibili alle gelate. In aprile la situazione non cambia, e nuovamente discendono masse d aria fredda spinte da vento forte già dal giorno 2 per arrivare al giorno 8 dove la massima si abbatte di circa 10 gradi. Le coltivazioni arboree sono le prime ad essere colpite dai repentini abbassamenti e innalzamenti di temperatura che caratterizzano il mese di marzo. Come già riportato, si parte il giorno 2 con la temperatura massima che passa dai 16 C del giorno prima ai 26 C. Dopo 2 giorni la massima scende mediamente di quasi 20 C per 4 giorni, per poi risalire per 2-3 giorni sino a 12 C e aumentando e risalendo con sbalzi mediamente di 7 C sino a fine mese. Le variazioni e i cambiamenti sono continui, con giornate che vanno addirittura sotto lo zero. La prima specie a risentire dei bruschi cambiamenti di temperatura è il PERO con 9529 ettari ed una produzione ordinaria stimata di Euro ,00 pari ad oltre il 24% della PLV totale provinciale. Passato il pericolo delle gelate le piante vanno in fioritura, l allegagione è buona ma le stesse iniziano ad eliminare i frutti. Questi praticamente cadono in continuazione sino alla fine di giugno ed oltre, e attaccati alle piante rimangono pochi frutti. Le piante arboree si sono trovate in una situazione di particolare disagio e stress, colpite da 2 annate precedenti di siccità ( 2006 e 2007) e da un andamento anomalo del clima nel marzo/aprile 2008 (sbalzi termici), per cui non riuscivano ad emettere foglie. La mancanza di foglie ha ridotto la fotosintesi e i frutti sono caduti, in quanto non venivano nutriti dalle piante. Danni su coltivazioni orticole ormai di nicchia, come le fragole, per aborti fiorali e per asparagi per perdita sia di produzione che per minor valore in conseguenza di turioni deformati. 35

8 Vengono messi in atto, già dalla metà di aprile dalle ditte specializzate in nutrizione delle piante, interventi curativi e preventivi per fronteggiare la situazione anomala creatasi in conseguenza degli sbalzi termici. Alla caduta dei frutti si ha emissione di nuove foglie (di colorazione verde chiaro), di nuovi fiori che allegano con secondi frutti non più commerciabili. Le varietà più colpite sono l Abate, il Kaiser, la Decana, il William Bianco, la Conference. La situazione dei danni non è uniforme e a seconda della zona, del tipo di terreno, dell età degli impianti, gli sbalzi termici hanno prodotto situazioni diverse, con danni gravi anche del 90% su varietà come Abate, Kaiser e Decana, con danni medi come per varietà William Bianco e Conference. Mediamente è stato stimato sul comparto delle pere un danno alla produzione lorda vendibile del 46%, che si riduce al 36% per il settore delle mele con oltre 2200 ettari in produzione Tutte le coltivazioni orticole in atto, trovandosi in fase di trapianto, fioritura o allegazione, hanno subito danni. La seconda coltura che viene colpita dagli sbalzi termici è il GRANO DURO con oltre ettari che, al contrario del grano tenero risente delle condizioni anomale che si verificano nel mese di giugno Anche per questa coltura, come per le coltivazioni arboree, i danni non sono uniformi e variano notevolmente, pertanto la produzione realizzata varia dai 35 quintali sino ai 55. Alla perdita di prodotto, bisogna sommare il minor valore per le partite con peso specifico inferiore a 76. Pertanto si è stimata una perdita del 32%. Tra i seminativi, altra coltivazione che risente degli sbalzi termici ed in particolare dell eccesso termico dei mesi di luglio e agosto è il MAIS con i suoi ettari. La coltivazione del mais si presentava a fine giugno in una fase ottimale con piante che avendo beneficiato dell acqua caduta nel mese di giugno erano di uno sviluppo fuori norma. Purtroppo con lo sbalzo termico delle temperature massime molti appezzamenti hanno iniziato ad avvizzire e seccare specialmente le varietà tardive, ancora in fase di formazione della pannocchia, mentre per le varietà precoci essendo già praticamente formate le pannocchie, la pianta reagisce meglio. Negli impianti danneggiati e controllati i risultati produttivi sono stati scadenti, con produzioni medie sui quintali per ettaro rispetto ai tradizionali 110 quintali per ettaro ed oltre, per le varietà tardive. Le piante di mais, alla fine di luglio, in conseguenza dei disseccamenti, sono talmente fragili che spezzandosi cadono al suolo. Tale situazione, piante non più diritte, piante non più infilate sulla fila originaria, crea problemi durante la raccolta e la mietitrebbia lascia sul terreno buona parte delle pannocchie (5-10% del prodotto). Le pannocchie risultano di dimensioni ridotte e mancanti di oltre il 50% della granella. Viene stimata una perdita media del 34%. Per quanto riguarda le coltivazioni orticole, sono stati stimati danni per minor produzione sul pomodoro da industria che interessa oltre ettari concentrati principalmente nei territori del litorale, dove è presente nel comune di Codigoro lo stabilimento di CONSERVE ITALIA, il più grande impianto di trasformazione di prodotti agricoli d Italia e uno dei maggiori d Europa. La coltivazione risente sia degli sbalzi termici primaverili in fase di trapianto, sia degli sbalzi termici del mese di giugno ed in particolare del giorno 15, dove le temperature minime passano dai 15 ai 7 gradi con conseguenti aborti fiorali, e del giorno 17 dove le temperature massime passano dai gradi agli oltre 30 gradi sino alla fine del mese, con sbalzi di oltre 15 gradi. 36

9 La produzione in quella fase è già compromessa anche se luglio ed agosto, con gli eccessi termici che portano le temperature massime a valori molto elevati, contribuiscono ad aumentare il danno complessivo producendo disseccamenti alle piante, frutti scottati e bacche più piccole. Il danno medio stimato e causato da più eventi quali anche le piogge di giugno è del 50%, imputabile ai soli sbalzi termici è del 38%. Le produzioni di cocomeri e meloni rispettivamente investite per ettari 652 e 675 sono state inferiori alla norma, anch esse come per il pomodoro per la perdita di potenziali frutti durante l allegagione e per l eccesso delle temperature massime che hanno prodotto disseccamenti anticipati delle piante e scottature del prodotto che è così rimasto invenduto in campo o contestato alla vendita. Sono stati stimati danni del 49% e 46% rispettivamente per meloni e cocomeri. Sulla maggior parte delle altre coltivazioni orticole risultano danni variabili dal 32% al 39% con danni imputabili alle repentine modificazioni di temperatura che hanno ostacolato l allegagione, causando fenomeni di cascola dei fiori e quindi perdita di produzione. Notevoli i danni anche sui semenzai, piante porta seme e vivai. Tali coltivazioni concentrate nei terreni dei comuni di Codigoro, Comacchio, Lagosanto, Mesola, hanno risentito dell andamento altalenante delle temperature da marzo a settembre. I terreni sabbiosi del litorale si prestano e sono ideali per coltivazioni particolari come i vivai di piante da frutto e di fragole. I vivai di piante madri di fragola sono stati colpiti, nelle prime fasi, dall abbassamento repentino delle temperature, che ha portato alla morte delle piante le quali, esaurite le sostanze di riserva, non erano in grado di emettere nuove radici. L eccesso termico di luglio e agosto non ha favorito lo sviluppo degli stoloni, in quanto con le improvvise elevate temperature del terreno (sabbia silicea) si sono bruciati i primi abbozzi radicali. Danni anche sui vivai di piante da frutto colpiti sia dall abbassamento repentino delle temperature minime, sia dal rapido innalzamento delle temperature massime nella fase di trapianto. I primi portainnesti messi a dimora hanno avuto un arresto vegetativo, le radici non hanno attecchito provocando uno sviluppo stentato o nelle situazioni peggiori portando alla morte della pianta. Sono stati stimati mediamente danni del 38%. 37

10 Eventi atmosferici avversi verificatisi nel 2008 in provincia di Ferrara e delimitati ai fini del Decreto Legislativo 102/04 come modificato dal D.Lgs 82/08 Data evento Sbalzi termici dal 1 marzo 2008 al 14 settembre 2008 Comuni Produzione Superficie Lorda interessata Ordinaria Ha. Argenta Berra Bondeno Cento Codigoro Comacchio Copparo Ferrara Formignana Goro 858 Jolanda di Savoia Lagosanto Masi Torello Massafiscaglia Mesola Migliarino Migliaro Mirabello ,13 Ostellato Poggiorenatico Portomaggiore Ro Ferrarese Sant Agostino Tresigallo Vigarano Mainarda Voghiera Totale Produzione Persa % Danno ,36 32,32

11 Prestiti e contributi liquidati nel corso del 2007 Intervento Importi in euro Art. 3, comma 2 lett. a) legge 256/ ,17 contributi siccità 2003 Art. 3, comma 2 lett. b) legge 256/ ,27 Prestiti grandine 1 maggio 2004 Art. 5, comma 2 lett. b) D.Lgs. 102/ ,58 Prestiti grandinate 2 giugno e 3 agosto 2004 Prestiti e contributi liquidati nel corso del 2008 Intervento Importi in euro Art. 5, comma 2 lett. a) D.Lgs.102/ ,00 contributi siccità 2006 Art. 5, comma 2 lett. b) D. Lgs. 102/ ,02 prestiti siccità

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