COMUNE DI MONASTIR PROVINCIA DI CAGLIARI

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1 COMUNE DI MONASTIR PROVINCIA DI CAGLIARI (IMPORTO LAVORI XXXXXXXXXX) PROGETTO ESECUTIVO PER L'AMPLIAMENTO DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA IN VIA MICHELANGELO A MONASTIR RELAZIONE IMPIANTO ELETTRICO DATA: SETTEMBRE 2010 Viale Europa, Monastir (Ca) Tel/Fax: igorlocci@libero.it

2 Viale Europa, Monastir (CA) Tel/Fax: SOMMARIO 1. GENERALITA RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVI SISTEMA ELETTRICO DI DISTRIBUZIONE (ESISTENTE) DELLA SCUOLA...3 Schema e descrizione sommaria dell impianto esistente CRITERI GENERALI DI DIMENSIONAMENTO E VERIFICA ADOTTATI DESCRIZIONI IMPIANTI ELETTRICI IN PROGETTO DESCRIZIONE RAMI DI IMPIANTO E ANALISI DEI CARICHI MODIFICA DA EFFETTUARE SU LINEE DORSALI E INTERRUTTORI SU QUADRI ELETTRICI IMPIANTO DI MESSA A TERRA CERTIFICAZIONI, VERIFICHE E COLLAUDO PRESCRIZIONI FINALI...13 OGGETTO: MONASTIR (CA) SCUOLA DELL INFANZIA VIA MICHELANGELO. LAVORI DI AMPLIAMENTO E MESSA A NORMA DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA DI VIA MICHELANGELO CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO Pagina 1 di 13

3 1. GENERALITA PREMESSA L'intero impianto elettrico esistente a servizio dell edificio su cui ha sede scolastico in oggetto è alimentato dall'ente distributore (ENEL) per mezzo di n.1 allacciamento generale trifase in bassa tensione attestato sull esterno del fabbricato, nel muro di recinzione esterno sulla Via Michelangelo. Da tale unico contatore di consegna vengono alimentate tutte le utenze interne al fabbricato suddivise fra: Alimentazione Deposito Comunale; Alimentazione SCUOLA; Alimentazione Impianto di irrigazione. La dorsale di alimentazione della Scuola, a sua volta, alimenta un il Quadro Elettrico Generale della Scuola attestato all interno dell istituto scolastico, al piano terra ( livello 1 ), in posizione facilmente accessibile, prossimo al locale mensa. 2. RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVI I riferimenti Legislativi e Normativi principali da rispettare e comunque considerati per redigere il presente Progetto, sono i seguenti: Norma CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua Norma CEI 17-13/1 (CEI EN )- Quadri Elettrici - Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione (quadri BT) Parte 1: apparecchiature di serie soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature non di serie parzialmente soggette a prove di tipo (ANS); CEI Impianti di produzione, trasporto, distribuzione energia elettrica. Linee in cavo. CEI Impianti di produzione, trasporto, distribuzione energia elettrica. Dimensionamento degli impianti in relazione alle tensioni. CEI Sicurezza degli apparecchi elettrici d'uso domestico e similari. Norme generali. CEI Guida per I'integrazione nell'edificio degli impianti elettrici utilizzatori, ausiliari e telefonici. Decreto del ministero dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37 Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici; DM 18 dicembre 1975: "Norme tecniche aggiornate relative all'edilizia scolastica, ivi compresi gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica da osservare nella esecuzione di opere di edilizia scolastica."; DM. 26 agosto 1992: "Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica" Legge 1 marzo 1968 n. 186: "Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni ed impianti elettrici ed elettronici." Legge 18 ottobre 1977 n. 791: "Attuazione della direttiva CEE n: 73/23 relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione.

4 3. SISTEMA ELETTRICO DI DISTRIBUZIONE (ESISTENTE) DELLA SCUOLA L impianto generale della scuola è costituito da un impianto di distribuzione dell energia in bassa tensione di tipo TT (neutro del sistema direttamente connesso a terra e masse dell'impianto utilizzatore collegate ad un impianto di terra elettricamente indipendente da quello del sistema) avente le seguenti caratteristiche: Sistema trifase a 4 conduttori (3 Fasi + Neutro) Tensione nominale 400 V Tensione di riferimento per isolamento 0,6/1 Kv Frequenza nominale 50 Hz Corrente di Corto Circuito presunta 10 ka Sistema di classificazione TT Caduta di tensione massima ammessa 4% La potenza nominale di riferimento per il dimensionamento dell Impianto della Scuola è pari a 30 kw. Schema e descrizione sommaria dell impianto esistente L impianto elettrico di distribuzione della scuola (alimentato da un Q.E.G. Esterno) è organizzato con n. 3 Quadri Elettrici dei quali n.1 generale (Q.E.G. Scuola) e n. 2 sottoquadri (Q.E. Cucina) e (Q.E. Caldaia), così realizzati:

5 Linee dorsali esistenti La dorsale di alimentazione del Q.E.G. Scuola, (da cui viene alimentato l intera struttura scolastica) è di tipo trifase realizzato con cavi unipolari Ø 16 mmq (isolamento in PVC) con passaggio in parte interrato ed in parte su canalina aerea in PVC fissata a parete. La dorsale di alimentazione del sottoquadro Q.E. Cucina (alimentato dal Q.E.G. Scuola) è di tipo trifase realizzato con cavi multipolari Ø 10 mmq (isolamento in PVC) con passaggi entro canalina aerea in PVC fissata a parete. La dorsale di alimentazione del sottoquadro Q.E. Caldaia (alimentato dal Q.E.G. Scuola) è di tipo trifase realizzato con cavi multipolari Ø 6 mmq (isolamento in PVC) con passaggi entro canalina aerea in PVC fissata a parete. 4. CRITERI GENERALI DI DIMENSIONAMENTO E VERIFICA ADOTTATI Il dimensionamento delle parti costituenti gli impianti in progetto concretizza nella scelta delle portate, in relazione all analisi dei carichi da soddisfare e nella scelta della tipologia opportuna di: conduttori; protezioni e dispositivi di comando; quadri elettrici (MODIFICA A QUELLI ESISTENTI) 4.1 Dimensionamento dei conduttori Il dimensionamento e la scelta dei cavi sono stati effettuati considerando i seguenti fattori: la tensione nominale del sistema; la corrente di impiego Ib, che transiterà in condizioni di regime stazionario nel conduttore; la caduta di tensione ammissibile; il coordinamento con i dispositivi di protezione; la corrente di sovraccarico e di corto circuito che potrà interessare il cavo in caso di guasto; il luogo in cui deve avvenire l installazione; le modalità di posa del cavo. 4.2 Tensioni nominali Per la scelta dei cavi si è considerata la tensione nominale di funzionamento del sistema, affinché i cavi messi in opera abbiano sempre un livello di isolamento adeguato alla tensione di esercizio. A tal fine sono definite due tensioni di riferimento per le quali è previsto l isolamento, e precisamente: Uo tensione nominale d isolamento verso terra; U tensione di isolamento tra le fasi. A favore di sicurezza si sono scelti pertanto cavi con rapporto Uo/U pari a 0,6/1,00 kv.

6 4.3 Sezione dei cavi Caratteristica fondamentale del cavo è la sezione che, una volta fissate le condizioni al contorno, ne determina sia la portata sia la caduta di tensione. La portata di un cavo è la massima intensità di corrente che può circolare in un conduttore, in determinate condizioni di posa e di esercizio e senza che la temperatura superi quella ammissibile dall isolante. Da ciò deriva che il calcolo della sezione dei cavi per ogni linea di alimentazione dovrà essere effettuato considerando i seguenti parametri: corrente di impiego Ib dell utilizzatore; condizioni di posa del cavo; numero di cavi (o circuiti) raggruppati; tipologia del cavo e caratteristiche dell isolante; caduta di tensione ammissibile. La relazione che rappresenta la portata Iz di un cavo in funzione della sezione del cavo, delle condizioni di posa, del tipo di materiale conduttore e del tipo di isolante è: I z = ( θ n θ a ' t ρ R dalla quale è possibile ricavare la sezione del cavo, considerando in luogo della Iz la corrente d impiego Ib. Le relazioni che determinano il valore della caduta di tensione percentuale per linee trifase e monofase risultano essere: 3 I L V% = ( r l cos ϕ + x l sen ϕ ) 100 V E% = 2 ) S 2 I L ( r l cosϕ + x E 2 l sen ϕ ) 100 Nel calcolo della sezione dei cavi, la caduta di tensione dovrà essere contenuta entro valori ammissibili che le norme CEI consigliano di contenere al 4%. Nota: Le sezioni minime adottate sono state adeguate a quelle prescritte dalla normative, spesso risultate maggiori di quelle ottenute dai calcoli teorici. 4.4 Protezione delle condutture da sovraccarico e corto circuito La scelta del tipo e della sezione del cavo da utilizzare è stata coordinata con i dispositivi di protezione delle condutture come indicato dalla Norma CEI 64 8/4 e come illustrato nel seguito. 4.5 Dimensionamento dei dispositivi di protezione I dispositivi dovranno essere dimensionati in modo da garantire una efficace protezione contro: sovraccarico; corto circuito; contatti indiretti.

7 4.6 Protezione da sovraccarico e corto circuito Per la protezione delle condutture si è scelto di utilizzare una protezione unica per sovraccarico e corto circuito utilizzando interruttori automatici magneto-termici e differenziali per tutte le linee di alimentazione. La scelta dei dispositivi di protezione ha lo scopo di salvaguardare l incolumità di tutte le parti costituenti l impianto (conduttori, collegamenti, ecc.) dalle correnti di guasto, quali che siano sovraccarichi o correnti di corto circuito, e interrompere tali correnti prima che avvenga un riscaldamento eccessivo dell isolante con deterioramento dello stesso. La scelta dei dispositivi di protezione per il sovraccarico deve essere coordinata con le condutture, dipendendo tale scelta dalla portata di queste ultime attraverso le relazioni della norma CEI 64-8/4: I I I I b n 1, 45 z f I z Per quanto riguarda la protezione della conduttura da corto circuito, il dispositivo, oltre ad avere una corrente nominale In superiore alla corrente di impiego Ib e un adeguato potere d interruzione riferito alla massima corrente di corto circuito che si può produrre a valle del punto d installazione, dovrà essere coordinato con la conduttura in modo che sia soddisfatto l integrale di Joule come riportato di seguito: 0 t i 2 i dt K riguardante la protezione dal corto circuito massimo e minimo che si può verificare lungo la conduttura. La precedente relazione pone in evidenza che per qualsiasi valore di corto circuito che si può verificare lungo la conduttura a valle del dispositivo, lo stesso non deve lasciar fluire una energia specifica passante superiore a quella tollerata dal cavo. 4.7 Protezione contro i contatti diretti (CEI 64-8) Viene adottato un sistema di protezione mediante involucri, tali da assicurare un grado di protezione minimo di IPXXB e IPXXD per le superfici orizzontali a portata di mano. Le barriere e gli involucri devono essere saldamente fissati ed avere una sufficiente stabilita e durata nel tempo, in modo da conservare il richiesto grado di protezione ed una conveniente separazione delle parti attive nelle condizioni di servizio. Quando sia necessario rimuovere tali barriere o involucri, l'operazione deve essere eseguita solo: Con l'uso di una chiave o attrezzo Se, dopo l'interruzione dell alimentazione delle parti attiva contro le quali le barriere offrono protezione, il ripristino dell alimentazione sia possibile solo dopo la sostituzione o la chiusura delle barriere stesse Se, quando una barriera intermedia con grado di protezione non inferiore a IPXXB protegge dal contatto con parti attive, tale barriera possa essere rimossa con l'uso di una chiave o un attrezzo. 4.8 Protezione dai contatti indiretti In un sistema TT un guasto tra una fase ed una massa determina una corrente di guasto che interessa contemporaneamente l impianto di terra dell utente e del distributore di energia elettrica. Tale corrente è funzione dell impedenza dell anello di guasto RA data dalla somma delle resistenze di terra R PE ed R T. La protezione dei contatti indiretti mediante interruzione automatica dell alimentazione degli impianti TT è realizzabile impiegando interruttori differenziali, purché venga soddisfatta la seguente relazione: dove: 2 S RA 50/I Dn R A è la somma delle resistenze di terra dei conduttori e dei dispersori(rpe ed RT); I Dn è la corrente differenziale nominale (A) dell interruttore differenziale; 50 è la tensione di contatto (V) di sicurezza per gli ambienti ordinari (25V per gli ambienti particolari, agricoli, zootecnici ecc..) L interruttore differenziale rileva direttamente la corrente di dispersione a terra come differenza tra le correnti totali che interessano i conduttori attivi. 2

8 La corrente di intervento (Ia = 50V/ R T ) da interruttore nella condizione di coordinamento si identifica con la corrente nominale differenziale (I Dn = 50V/ RA) quando il tempo di intervento non supera il secondo. Le condizioni di coordinamento sono indicate nella seguente tabella: I Dn (A) 1 0,5 0,3 0,1 0,03 0,01 RA (W) I valori impiegati per i dispositivi differenziali saranno: 0,03 A per i circuiti terminali Illuminazione 0,03 A per i circuiti terminali f.e.m. Per ottenere selettività con i dispositivi di protezione a corrente differenziale nei circuiti di distribuzione sarà ammesso un tempo di interruzione non superiore ad 1 sec. La misura della resistenza di terra e la verifica del corretto coordinamento delle protezioni saranno effettuate al termine dei lavori a cura dell'impresa installatrice. 4.9 Valutazione del carico convenzionale La valutazione della potenza necessaria per il dimensionamento dei componenti dell impianto, è stata effettuata considerando i carichi convenzionali che si ricavano delle potenze nominali degli utilizzatori. I carichi convenzionali, che tengono in conto il fatto che gli utilizzatori non sempre assorbono la potenza nominale e che tali utilizzatori non funzionano tutti contemporaneamente. La determinazione del carico convenzionale si esegue applicando ai carichi nominali i due coefficienti : Fattore di utilizzazione Ku Fattore di contemporaneità Kc. Tali coefficienti possono essere minori o uguali a 1. In particolare tali coefficienti saranno considerati uguali a 1 nella valutazione della potenza necessaria per alimentare l impianto di illuminazione ordinaria e in emergenza mentre avranno di norma valori inferiori all unità nella valutazione del carico proveniente dalla f.e.m. I valori dei carichi utilizzati per il dimensionamento dei componenti dell impianto sono riportati negli schemi unifilari dell impianto. Di seguito si riportano le risultanze di calcolo e gli schemi unifilari eseguiti con il programma di calcolo TI-SYSTEM5.2 della B. TICINO.

9 5. DESCRIZIONI IMPIANTI ELETTRICI IN PROGETTO Gli impianti elettrici da realizzare nei lavori di ampliamento della scuola attengono principalmente la realizzazione dei nuovi impianti di illuminazione (artificiale e di emergenza) e di f.e.m. a servizio dei nuovi locali in ampliamento (Aula, atrio di ingresso e spazio coperto esterno al livello 1 ) ed a quelli dei bagni a servizio della cucina e spazio coperto esterno (al livello 0 ). Nel dettaglio saranno realizzati i seguenti impianti: LIVELLO 1 (per Aula n.5, nuovo salone multiuso di ingresso e atrio coperto esterno) Impianto di illuminazione artificiale; Impianto forza elettromotrice (f.e.m.); Impianto di illuminazione di emergenza; Impianto di alimentazione f.e.m. linea Condizionatori (CDZ); LIVELLO 0 (per nuovi bagni cucina) Impianto di illuminazione artificiale; Impianto forza elettromotrice (f.e.m.); Tutti gli impianti in progetto saranno realizzati senza la realizzazione di nuovi Quadri Elettrici ma semplicemente modificando quelli esistenti e attestando l origine dei nuovi impianti sui quadri elettrici esistenti. I quadri elettrici da modificare saranno: Q.E.G. Scuola: Impianti da realizzare al piano livello 1 ; Sottoquadro Q.E. Cucina: Impianti da realizzare al piano livello 0. Nei quadri esistenti saranno forniti e messi in opera dei nuovi interruttori a protezione delle linee di alimentazione (come di seguito specificato). 6. DESCRIZIONE RAMI DI IMPIANTO E ANALISI DEI CARICHI Gli impianti da realizzare al piano livello 1 avranno inizio sul Quadro Elettrico Generale Scuola (Q.E.G. Scuola) su cui andranno messi in opera (in appositi spazi di riserva esistenti) n. 4 interruttori differenziali di protezione e realizzate le seguenti linee dorsali di alimentazione come di seguito specificati: LIVELLO 1 (Q.E.G. SCUOLA) LINEA ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE: Interruttore Magnetotermico differenziale da 16A, 0.03mA, con linea dorsale Ø 2,5 mmq (cavo tipo multipolare Cu, 3 2,5 mmq isolato in gomma) IMPIANTO FORZA ELETTROMOTRICE (F.E.M.): Interruttore Magnetotermico differenziale da 16A, 0.03mA, con linea dorsale Ø 2,5 mmq (cavo tipo multipolare Cu, 3 2,5 mmq isolato in gomma)

10 IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA: Interruttore Magnetotermico differenziale da 10A, 0.03mA, con linea dorsale Ø 1,5 mmq (cavo tipo multipolare Cu, 3 1,5 mmq isolato in gomma) IMPIANTO DI ALIMENTAZIONE F.E.M. LINEA CONDIZIONATORI (CDZ): Interruttore Magnetotermico differenziale da 20A, 0.03mA, con linea dorsale Ø 4 mmq (cavo tipo multipolare Cu, 3 4 mmq isolato in gomma) LIVELLO 0 (Q.E.G. CUCINA) LINEA ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE BAGNI: Interruttore Magnetotermico differenziale da 10A, 0.03mA, con linea dorsale Ø 2,5 mmq (cavo tipo multipolare Cu, 3 2,5 mmq isolato in gomma) IMPIANTO FORZA ELETTROMOTRICE (F.E.M.) BAGNI: Interruttore Magnetotermico differenziale da 16A, 0.03mA, con linea dorsale Ø 2,5 mmq (cavo tipo multipolare Cu, 3 2,5 mmq isolato in gomma) IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE ESTERNA: Interruttore Magnetotermico differenziale da 10A, 0.03mA, con linea dorsale Ø 1,5 mmq (cavo tipo multipolare Cu, 3 1,5 mmq isolato in gomma) (Vds TAVOLE GRAFICHE n. 12 e n.13 ALLEGATE) Di seguito le specifiche il dettaglio degli elementi di impianto utilizzatori Impianto di illuminazione (Illuminazione Ordinaria e di Emergenza) L impianto di illuminazione da realizzare al livello 1 avrà inizio da un interruttore magnetotermico differenziale da attestare nel QEG Scuola. L impianto di illuminazione in progetto (nuovo) e da modificare (esistente) costerà dei seguenti elementi e lavorazioni: LIVELLO 1 Nuova Aula n.5 (livello 1) - L impianto di illuminazione della nuova aula in ampliamento sarà costituito da n. 6 plafoniere a n. 2 lampade fluorescenti ciascuna (tipo 2 58 Watt IP40) ad alto rendimento luminoso con corpo, riflettore, portalampada e diffusore realizzati in policarbonato infrangibile autoestinguente antingiallimento, da posare a soffitto con collegamenti a canalina portacavi a vista e n. 1 punti di comando (Vds Elaborati grafici). - n.1 di tali lampade fluorescenti (tipo 2 58 Watt IP40) sarà equipaggiata di inverter per la realizzazione di luce di emergenza con alimentatore-reattore e batterie ricaricabili per tubi fluorescenti, (per funzionamento S.E. Solo Emergenza), 1 ora di autonomia e tempo di ricarica in n.12 ore. - n.1 ulteriore apparecchio per illuminazione di emergenza (tipo 1 18 Watt IP65 - con accumulatori ermetici ricaricabili in 12 h; completi di lampade a risparmio energetico da 4000K, autonomia 60 MIN) predisposto per funzionamento in S.E., sarà fornito emesso in opera a parete, in prossimità della porta di uscita dall ambiente. Nuovo atrio di ingresso (livello 1) - L impianto di illuminazione del nuovo atrio di accesso sarà costituito da n. 6 plafoniere a n. 2 lampade fluorescenti ciascuna (tipo 2 58 Watt IP40) ad alto rendimento luminoso con corpo, riflettore, portalampada e diffusore realizzati in policarbonato infrangibile autoestinguente antingiallimento, da posare a soffitto con collegamenti a canalina portacavi a vista e n. 1 punti di comando (Vds Elaborati grafici). - N. 2 di tali lampade fluorescenti (tipo 2 58 Watt IP40) saranno equipaggiate di inverter per la realizzazione di luci di emergenza con alimentatore-reattore e batterie

11 ricaricabili per tubi fluorescenti, (per funzionamento S.E. Solo Emergenza), 1 ora di autonomia e tempo di ricarica in n.12 ore. - n.2 ulteriori apparecchi per illuminazione di emergenza (tipo 1 18 Watt IP65 - con accumulatori ermetici ricaricabili in 12 h; completi di lampade a risparmio energetico da 4000K, autonomia 60 MIN) predisposti per funzionamento in S.E., saranno fornito emesso in opera a parete, in prossimità della porta di uscita dall ambiente. Nuovo atrio di ingresso coperto (livello 1) - L impianto di illuminazione del nuovo atrio coperto esterno sarà costituito da n. 2 plafoniere a n. 2 lampade fluorescenti ciascuna (tipo 2 36 Watt IP65) ad alto rendimento luminoso con corpo, riflettore, portalampada e diffusore realizzati in policarbonato infrangibile autoestinguente antingiallimento, da posare a soffitto con collegamenti a canalina portacavi a vista e n. 1 punti di comando (Vds Elaborati grafici). - n. 1 di tali lampade fluorescenti (tipo 2 36 Watt IP65) sarà equipaggiata di inverter per la realizzazione di luce di emergenza con alimentatore-reattore e batterie ricaricabili per tubi fluorescenti, (per funzionamento S.E. Solo Emergenza), 1 ora di autonomia e tempo di ricarica in n.12 ore. LIVELLO 0 Nuovi bagno a servizio della cucina (livello 0) - L impianto di illuminazione del nuovo atrio coperto esterno sarà costituito da n. 2 plafoniere a n. 2 lampade fluorescenti ciascuna (tipo 1 36 Watt IP65) ad alto rendimento luminoso con corpo, riflettore, portalampada e diffusore realizzati in policarbonato infrangibile autoestinguente antingiallimento, da posare a soffitto con collegamenti a canalina portacavi a vista e n. 1 punti di comando (Vds Elaborati grafici). Spazio coperto pilotis (livello 0) - L impianto di illuminazione del spazio coperto esterno al piano livello 0 sarà costituito da n. 2 plafoniere a n. 2 lampade fluorescenti ciascuna (tipo 2 36 Watt IP65) ad alto rendimento luminoso con corpo, riflettore, portalampada e diffusore realizzati in policarbonato infrangibile autoestinguente antingiallimento, da posare a soffitto con collegamenti a canalina portacavi a vista e n. 1 punti di comando (Vds Elaborati grafici). - n. 1 di tali lampade fluorescenti (tipo 2 36 Watt IP65) sarà equipaggiata di inverter per la realizzazione di luce di emergenza con alimentatore-reattore e batterie ricaricabili per tubi fluorescenti, (per funzionamento S.E. Solo Emergenza), 1 ora di autonomia e tempo di ricarica in n.12 ore. Modifica impianto illuminazione Aula n.3 - Delle n. 6 plafoniere a soffitto da n. 2 lampade fluorescenti (tipo 2 58 Watt IP40) che costituiscono l impianto di illuminazione dell Aula n. 3 esistente (realizzato a soffitto con collegamenti a canalina portacavi a vista), n. 1 sarà equipaggiata di inverter per la realizzazione di luce di emergenza con alimentatore-reattore e batterie ricaricabili per tubi fluorescenti, (per funzionamento S.E. Solo Emergenza), 1 ora di autonomia e tempo di ricarica in n.12 ore. - n.1 ulteriore apparecchio per illuminazione di emergenza (tipo 1 18 Watt IP65 - con accumulatori ermetici ricaricabili in 12 h; completi di lampade a risparmio energetico da 4000K, autonomia 60 MIN) predisposto per funzionamento in S.E., sarà fornito emesso in opera a parete nell ambiente, in prossimità della porta di uscita sull atrio; Modifica impianto illuminazione Aula n.4 - Delle n. 6 plafoniere a soffitto da n. 2 lampade fluorescenti (tipo 2 58 Watt IP40) che costituiscono l impianto di illuminazione dell Aula n. 4 esistente (realizzato a soffitto con collegamenti a canalina portacavi a vista), n. 1 sarà equipaggiata di inverter per la realizzazione di luce di emergenza con alimentatore-reattore e batterie ricaricabili per tubi fluorescenti, (per funzionamento S.E. Solo Emergenza), 1 ora di autonomia e tempo di ricarica in n.12 ore. - n.1 ulteriore apparecchio per illuminazione di emergenza (tipo 1 18 Watt IP65 - con accumulatori ermetici ricaricabili in 12 h; completi di lampade a risparmio energetico da

12 4000K, autonomia 60 MIN) predisposto per funzionamento in S.E., sarà fornito emesso in opera a parete nell ambiente, in prossimità della porta di uscita sull atrio; Modifica impianto illuminazione Atrio esistente - Delle n. 6 plafoniere a soffitto da n. 2 lampade fluorescenti (tipo 2 58 Watt IP40) che costituiscono l impianto di illuminazione dell atrio esistente (realizzato a soffitto con collegamenti a canalina portacavi a vista), n. 2 saranno equipaggiate di inverter per la realizzazione di luce di emergenza con alimentatore-reattore e batterie ricaricabili per tubi fluorescenti, (per funzionamento S.E. Solo Emergenza), 1 ora di autonomia e tempo di ricarica in n.12 ore. Modifica impianto illuminazione Blocco bagni B - n.1 apparecchio per illuminazione di emergenza (tipo 1 18 Watt IP65 - con accumulatori ermetici ricaricabili in 12 h; completi di lampade a risparmio energetico da 4000K, autonomia 60 MIN) predisposto per funzionamento in S.E., sarà fornito emesso in opera a parete nell ambiente, in prossimità della porta di uscita sull atrio; Modifica impianto illuminazione Blocco bagni C - n.1 apparecchio per illuminazione di emergenza (tipo 1 18 Watt IP65 - con accumulatori ermetici ricaricabili in 12 h; completi di lampade a risparmio energetico da 4000K, autonomia 60 MIN) predisposto per funzionamento in S.E., sarà fornito emesso in opera a parete nell ambiente, in prossimità della porta di uscita sull atrio. - Impianto di f.e.m. L impianto di Forza Elettromotrice (FEM) in progetto costerà dei seguenti elementi e lavorazioni: LIVELLO 1 Nuova Aula n.5 (livello 1) - L impianto di forza elettromotrice (f.e.m.) della nuova aula in ampliamento sarà costituito da n. 6 punti presa del tipo bipasso A, dei quali n. 2 realizzati come prese comandate a quota 0,30 m rispetto al pavimento (conforme alla norma CEI 64-8) e n.4 (a quota 2.60 cm circa rispetto al pavimento) da destinare all alimentazione di n.4 splits interni dell impianto di condizionamento previsto per la climatizzazione dello stesso ambiente; Nuovo atrio di ingresso (livello 1) - L impianto di forza elettromotrice (f.e.m.) della nuovo atrio in ampliamento sarà costituito da n. 5 punti presa del tipo bipasso A, dei quali n. 3 realizzati come prese comandate a quota 0,30 m rispetto al pavimento (conforme alla norma CEI 64-8) e n. 4 (a quota 2.60 cm circa rispetto al pavimento) da destinare all alimentazione di n. 3 splits interni dell impianto di condizionamento previsto per la climatizzazione dello stesso ambiente; LIVELLO 0 Nuovi bagno a servizio della cucina (livello 0) - L impianto di forza elettromotrice (f.e.m.) dei nuovi bagni in ampliamento a servizio della cucina sarà costituito da n. 3 punti presa del tipo bipasso A, realizzati come prese comandate in posizione conforme alla norma CEI 64-8.

13 7. MODIFICA DA EFFETTUARE SU LINEE DORSALI E INTERRUTTORI SU QUADRI ELETTRICI Per via dell incremento dei carichi che nei diversi quadri elettrici verrà determinato dalle nuove linee in ampliamento, al fine di consentire il regolare funzionamento del resto degli impianti elettrici esistenti si rende necessaria la sostituzione di un certo numero di Interruttori Magnetotermici, Magnetotermici- Differenziali e di alcune dorsali di distribuzione esistenti di seguito specificati (e per il cui dettagli tecnici si rimanda agli Elaborati grafici allegati). SOSTITUZIONE INTERRUTTORE GENERALE Q.E.G. ESTERNO In luogo dell interruttore generale Magnetotermico differenziale da 50A esistente dovrà essere fornito e messo in opera un nuovo Interruttore magnetotermico differenziale trifase da 63 ; SOSTITUZIONE INTERRUTTORE GENERALE SEZ. SCUOLA SU Q.E.G. ESTERNO In luogo dell interruttore generale Magnetotermico differenziale da 40A esistente dovrà essere fornito e messo in opera un nuovo Interruttore magnetotermico differenziale trifase da 63 ; SOSTITUZIONE LINEA DORSALE ALIMENTAZIONE Q.E.G. SCUOLA DA Q.E.G. ESTERNO La conduttura elettrica dorsale di alimentazione del Q.E.G. SCUOLA esistente costituito da cavi unipolari Ø 16 mmq dovrà essere sostituito con cavi unipolari Ø 25 mmq. (cavo tipo unipolare Cu, 1 25 mmq isolato in gomma); SOSTITUZIONE INTERRUTTORE GENERALE Q.E.G. SCUOLA In luogo dell interruttore generale Magnetotermico differenziale da 40A esistente dovrà essere fornito e messo in opera un nuovo Interruttore magnetotermico differenziale trifase da IMPIANTO DI MESSA A TERRA Gli impianti elettrici in progetto dovranno essere collegati all impianto di terra esistente in modo che l'impianto di terra sia sarà unico per tutto l'impianto e dovrà essere realizzato in conformità alle norme CEI 64-8 e e successivi aggiornamenti. In prossimità delle fondazioni della nuova struttura in ampliamento dovranno essere poste in opera n. 2 sbarre in acciaio zincato (o rame) con morsetti viti e bulloni per fissare i capicorda del conduttori equipotenziali e questi collegati ai collettori principali di terra esistenti. Tutte le masse metalliche della nuova struttura dovranno essere collegate e rese equipotenziali con l impianto di terra esiste per il tramite di conduttori equipotenziali metalliche in rame (con o senza protezione). II collegamento alle masse metalliche dovrà essere effettuato con appositi morsetti a collare. La sezione non dovrà essere inferiore alla meta del conduttore di protezione di sezione maggiore dell'impianto con un minimo di 6mmq ed un massimo di 25 mmq; II valore delta resistenza di terra, dovrà essere verificato dall'installatore al termine del lavori e consentire il coordinamento con gli apparecchi di protezione secondo quanto previsto dalla normativa l'impianto di terra, sarà di nuova realizzazione. Tutti i materiali e gli apparecchi per i quali è prevista la concessione del Marchio di Qualità dovranno essere muniti del contrassegno I.M.Q. 9. CERTIFICAZIONI, VERIFICHE E COLLAUDO Le opera realizzate dovranno essere soggette a prove di funzionamento e collaudo. Al termine dei lavori la Ditta esecutrice dovrà rilasciare regolare Dichiarazione di Conformità degli impianti (o parti di esseri realizzati o modificati), completa di tutti gli allegati obbligatori, ai sensi delle leggi vigenti ed in particolare del DM 37/2008. Gli impianti elettrici descritti dovranno essere realizzati nel rispetto delle disposizioni legislative e delle Norme Tecniche CEI di riferimento in vigore.

14 Prima dell'inizio del collaudo, l'appaltatore dovrà consegnare un rapporto dettagliato indicante i valori di taratura e di coordinamento di tutte le protezioni elettriche e un documento con le verifiche iniziali come previsto dalla Norma CEI 64/8 sez. 6. Ad installazione e modifica effettuata sui quadri elettrici saranno eseguite prove di funzionalità e tutte quelle verifiche che il fornitore prevede come proprio standard. Senza il relative certificate di collaudo attestante il superamento delle prove individuali o di accettazione; Nessuna apparecchiatura potrà essere ammessa in cantiere per il montaggio. Saranno altresì eseguiti esami a vista degli impianti con particolare riferimento a: Analisi degli schemi e dei piani di installazione; Accertamento dell'esistenza, della corretta redazione, della completezza delle documentazioni illustrative; Alle operazioni di prova e collaudo dovranno presenziare rappresentanti della Direzione Lavori e/o della Committente e di tali prove dovrà essere redatto apposito verbale. 10. PRESCRIZIONI FINALI In caso la documentazione di progetto riporti dati o informazioni discordanti, saranno considerati quelli più onerosi e a vantaggio della sicurezza. Tutti i lavori, inerenti l'appalto, saranno eseguiti in conformità alle prescrizioni e condizioni stabilite nella presente relazione, e negli elaborati di progetto. Per tutto ciò che non è stato specificato nella presente relazione tecnica, si dovrà fare riferimento alle Norme, Guide CEI e leggi, riportate nel relative capitolo. Qualsiasi variazione rispetto al progetto, verrà concordata preventivamente con la Direzione Lavori.

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