INTORNO AL TAVOLO CON IL DOCENTE

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1 Diritto all ambiente Corsi & Formazione presenta TRE NUOVE SESSIONI di incontri seminariali faccia a faccia su specifici temi ambientali INTORNO AL TAVOLO CON IL DOCENTE Dalle ore 9 alle ore 14: una (mezza) giornata con 12 persone sedute al tavolo di lavoro insieme al docente Diritto ambiente Corsi & Formazione propone una nuova formula didattica in alternativa ai corsi e seminari classici : una mattinata per un gruppo ristretto di partecipanti i quali, anziché prendere posto nella classica aula didattica, si riuniscono intorno al tavolo con il docente per seguire gli approfondimenti su temi specifici in materia ambientale. Il tutto finalizzato ad una migliore e più diretta interazione tra docente e partecipanti all incontro. L incontro prevede un numero ristretto di partecipanti (massimo 12 persone) per garantire la massima interazione con i docenti. 1) RIFIUTI LIQUIDI (AZIENDALI E PRIVATI) ED ACQUE DI SCARICO: RIFLESSIONI PRATICHE SU UN CONFINE GIURIDICO TRA REGOLE E PRASSI DISTORTE DI FATTO ROMA 25 marzo 2014 Relatore Dott. Maurizio Santoloci 2) LA NUOVA DISCIPLINA SUI MATERIALI DA SCAVO TRA PRASSI E REGOLE GIURIDICHE alla luce delle novità introdotte dal decreto- legge n. 69/13 modificato a seguito della legge di conversione n. 98/13 MA DAVVERO ADESSO LE TERRE E ROCCE DA SCAVO (OGGI: MATERIALI DA SCAVO ) NON SONO MAI UN RIFIUTO? ROMA 1 aprile Relatori Dott. Maurizio Santoloci e Dott.ssa Valentina Vattani 3) LE NUOVE RESPONSABILITA DELLE AZIENDE IN MATERIA AMBIENTALE: IL RAPPORTO TRA IL TITOLARE E LA PERSONA GIURIDICA Riflessioni su regole, procedure, prassi di fatto ed equivoci sulla responsabilità penale delle aziende ROMA 8 aprile 2014 Relatore Dott. Maurizio Santoloci VEDI SCHEDE SOTTOSTANTI (anche per iscrizione unica con sconto a due o tre giornate cumulative)

2 ROMA 25 MARZO 2014 RIFIUTI LIQUIDI (AZIENDALI E PRIVATI) ED ACQUE DI SCARICO: RIFLESSIONI PRATICHE SU UN CONFINE GIURIDICO TRA REGOLE E PRASSI DISTORTE DI FATTO Relatore: Dott. Maurizio Santoloci Per info ed iscrizioni: Avvertenza. I browser Firefox e Safari aprono i file PDF con lettori autonomi ed interni che hanno una scarsa resa grafica e soprattutto non consentono il collegamento ipertestuale con i link in via automatica. Pertanto per una migliore resa grafica del presente file PDF e per attivare correttamente i link ipertestuali consigliamo di scaricare il file ed aprirlo poi con Adobe Reader oppure di utilizzare come browser Internet Explorer che non presenta questi problemi. Un seminario per le aziende, gli uffici tecnici amministrativi degli enti pubblici, il personale di controllo ARPA, i tecnici amministrativi addetti alla vigilanza ed alle verifiche ispettive, le forze di polizia statali e locali, gli enti di certificazione, partecipanti a concorsi pubblici, avvocati, consulenti ambientali, studenti su materie ambientali

3 PROGRAMMA (il presente programma è di proprietà intellettuale riservata di Diritto all ambiente Corsi & Formazione copyright protetto anche in sede penale) 1. Lo schema generale della disciplina normativa delineata dal D.Lgs. n. 152/ Il confine tracciato dal D.Lgs. n. 152/06 revisionato tra acque di scarico e rifiuti liquidi : aspetto preliminare di estrema rilevanza in sede applicativa Lo scarico come deroga alla disciplina generale dei rifiuti liquidi, Un riassunto schematico del confine tra le due discipline con un percorso ragionato tra vecchi e nuovi termini regolamentativi Un esempio manualistico La differenza tra terminologie comuni e terminologie giuridiche formali I punti schematici del confine tra rifiuti liquidi ed acque di scarico Approfondimento sul concetto di corpo ricettore La differenza tra uno scarico illecito non autorizzato ed uno smaltimento di rifiuti liquidi illecito mascherato 3. Il concetto di scarico : base essenziale per la lettura della norma La nozione formale di scarico : aspetto preliminare di rilevanza primario per l applicazione di tutto l impianto normativo Lo scarico come sottospecie dei rifiuti liquidi previsti nella parte quarta del D.Lgs. 152/06 Gli elementi essenziali nel concetto di scarico : la immissione diretta ancora punto essenziale caratterizzante I corpi ricettori: nozioni base ed eccezioni in fatto ed in diritto - Il rapporto con le regole regionali per il suolo ed il sottosuolo Il concetto di scarico come derivante da struttura fissa e permanente anche se con riversamento discontinuo o stagionale ma non occasionale La condotta Il concetto di inquinamento nell ottica formale della parte terza del D.Lgs. n. 152/06 e la conseguente nozione formale e sostanziale di scarico inquinante Le acque di scarico I vari tipi possibili di scarico a livello dinamico Le vasche e cisterne aziendali: non si tratta di scarichi La stasi del deposito temporaneo nella vasca disciplinato dalla parte quarta del D.Lgs. 152/06 Il termine improprio di stoccaggio di liquami aziendali Il deposito temporaneo dei liquami in vasca solo nel luogo di produzione I laghetti aziendali Gli obblighi del produttore che intenda effettuare il contenimento di rifiuti liquidi costituiti da acque reflue in vasche a tenuta 4. Le tipologie di scarico Le tipologie specifiche delle acque di scarico Le acque meteoriche e di dilavamento: disciplina giuridica ed elaborazioni giurisprudenziali Le acque reflue assimilabili alle domestiche: concetto e criteri di individuazione formali e pratici

4 5. La delega interna all azienda Le conseguenze sulla posizione di responsabilità soggettiva anche penale del titolare dello scarico Le evoluzioni della responsabilità penale all interno dell azienda La delega interna aziendale disciplinata dalla Cassazione Un delegato dai connotati specifici e statutari Il direttore di filiale o di stabilimento Il gestore dell impianto di depurazione aziendale privato 6. Il depuratore di acque reflue La differenza con l impianto di trattamento dei rifiuti liquidi Le acque reflue ed i rifiuti liquidi : differenza nella disciplina e nella terminologia degli impianti tecnici Lo schematismo di differenza tra gli impianto destinati a trattare e depurare i liquami La configurazione giuridico/formale del depuratore Il depuratore pubblico e privato, consortile, in proprio o conto terzi, l'impianto bifasico per acque reflue e rifiuti liquidi: varie ipotesi tecniche con conseguenti diversificate discipline giuridiche al confine tra il decreto acque e il decreto rifiuti Le responsabilità soggettive in relazione alle disfunzioni operative del depuratore I guasti e gli incidenti sul depuratore 7. Il depuratore pubblico La depurazione pubblica nel contesto della parte terza del D.Lgs. n. 152/06 La deroga espressa per il trattamento dei rifiuti liquidi costituiti da acque reflue La deroga automatica per il trattamento dei rifiuti liquidi costituiti da acque reflue Il concetto di rifiuti costituiti da acque reflue che rispettino i valori limite stabiliti per lo scarico in fognatura (liquami aziendali) I rifiuti liquidi che provengono dalla case private L onere della prova sulla dimostrazione, rispettivamente, del rispetto dei valori limite o della provenienza dalle case private Il certificato di analisi necessario per dimostrare il rispetto dei valori tabellari durante il trasporto dei rifiuti liquidi di acque reflue diretti verso un depuratore pubblico L effetto delle deroghe sulla fisionomia giuridica del depuratore comunale 12. Il sistema sanzionatorio della parte terza del D.Lgs. n. 152/06 Un regime di sanzioni amministrative e penali Gli illeciti di inquinamento (superamento valori limite tabellari) Gli illeciti connessi alla mancata autorizzazione Il sistema sanzionatorio per il trasporto illecito dei rifiuti liquidi costituiti da acque reflue 13. I reati satelliti : gli articoli 635/II comma n. 3 e 674 del codice penale La normativa sui vincoli paesaggistico-ambientali La giurisprudenza della Cassazione crea i reati satellite Il reato di danneggiamento delle acque pubbliche Il sistema probatorio per il reato di danneggiamento Il campo di applicazione del reato di danneggiamento La eventuale connessa violazione del vincolo paesaggistico

5 Un esempio pratico di danneggiamento acque con dolo eventuale Un caso di applicazione della normativa sui vincoli in materia di inquinamento idrico Un confronto schematico tra i reati previsti dalla parte terza del D.Lgs. n. 152/06 ed i reati satelliti L avvelenamento doloso e colposo di acque destinate all alimentazione PRESENTAZIONE Rifiuti liquidi (aziendali e domestici) ed acque di scarico: un confine giuridico che da sempre è fonte di equivoci interpretativi ed applicativi. Derivanti, oltre che dalla difficile relazione di interdisciplina tra parte terza e parte quarta del D.Lgs n. 152/06, anche da terminologie comuni che poi hanno riflessi sulla percezione dei principi giuridici. Ad esempio, comunemente si afferma che l autospurgo scarica i liquami ed il camper scarica i liquami, mentre ambedue i mezzi riversano all esterno rifiuti liquidi (aziendali e domestici) e dunque non sono disciplinati dalla parte terza del predetto D.Lgs n. 152/06, ma dalla parte quarta E molti ritengono che il depuratore comunale è l impianto di destino ordinario di ogni autospurgo, mentre invece è una grande eccezione giuridica. Sull altro settore, ad esempio, si ritiene che una conduttura comunque corrisponde sempre ad uno scarico, mentre questo è totalmente inesatto. Insomma, concetti di percezione comune errati uniti ad equivoci interpretativi della norma hanno creato una difformità di prassi di lettura ed applicazione delle due discipline parallele che spesso è fonte di conseguenze sanzionatorie ed improprietà amministrative. Ma il settore è purtroppo regno anche di crimini ambientali seriali derivanti dallo smaltimento in bianco dei rifiuti liquidi pericolosi spacciati come scarichi e riversati sottoterra, nei pozzi e nelle acque pubbliche. Con danni gravissimi per la salute pubblica. Insomma, un settore delicato e denso di aspetti pratici ed operativi sui quali questo incontro seminariale ha l obiettivo di tracciare delle riflessioni sulla esatta lettura ed applicazione delle due norme parallele. Chi è il relatore MAURIZIO SANTOLOCI è magistrato con funzione di giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Terni. È stato membro della Commissione ministeriale per la revisione del Testo Unico ambientale. Nel 2006 è stato nominato dal Ministro dell Ambiente suo consulente giuridico per le strategie di contrasto con la criminalità organizzata in materia ambientale ed è stato anche membro dell Osservatorio per i Crimini Ambientali istituito presso il Ministero dell Ambiente. In passato è già stato consigliere di altri Ministri dell ambiente per i reati ambientali. Con due proprie distinte ordinanze giurisdizionali ha vinto i relativi ricorsi alla Corte Europea di Giustizia in materia di rifiuti, determinando profondi riflessi sulla normativa nazionale. È direttore della Testa giornalistica on line Da oltre venti anni insegna, come docente titolare, le materie di Tecnica di Polizia Giudiziaria ambientale e diritto dell ambiente, con particolare riferimento a rifiuti ed acque. Tiene corsi presso la Scuola nazionale della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera, la Scuola nazionale del Corpo Forestale dello Stato, il Comando Carabinieri per la Tutela dell Ambiente, la Guardia di Finanza e molte polizie locali, nonché per il personale tecnico di molte amministrazioni locali. E direttore del Centro Studi per le Tecniche di Polizia Giudiziaria del Corpo Forestale dello Stato È autore di oltre venti pubblicazioni in libreria sulle tematiche del diritto ambientale adottate da moltissime pubbliche amministrazioni e scuole di polizia.

6 ROMA 25 marzo 2014 (ore 9 14) presso la sede romana di Diritto all ambiente Corsi & Formazione Via Guglielmo degli Ubertini n Roma Facilmente raggiungibile dalla Stazione Termini e dalla Stazione Tiburtina con tram ed autobus Quota di adesione per la giornata di seminario euro 100,00 + IVA (totale euro 122,00) IVA non dovuta se la fattura è intestata ad ente pubblico È necessaria l iscrizione preventiva in quanto il seminario è a numero chiuso (massimo 12 persone); termine ultimo per le adesioni: 20 marzo 2014 La quota di adesione comprende: partecipazione al seminario, coffe break, attestato di partecipazione firmato dai relatori, cartellina per appunti con blocco, come materiale didattico un CD con vari file in pdf integrativi (le diapositive proiettate durante le relazioni non sono consegnate in copia ai partecipanti) Per i contatti, chiarimenti o richieste di vario tipo: segreteria Diritto all ambiente Corsi & Formazione Tel. 0744/ (ore 9-17 tutti i giorni dal lunedì al venerdì) Cellulare: 328/ (ore 9-17 tutti i giorni dal lunedì al sabato) formazione@dirittoambiente.net Fax no stop: 0744/ Via Donato Bramante, Terni Per info ed iscrizioni: Avvertenza. I browser Firefox e Safari aprono i file PDF con lettori autonomi ed interni che hanno una scarsa resa grafica e soprattutto non consentono il collegamento ipertestuale con i link in via automatica. Pertanto per una migliore resa grafica del presente file PDF e per attivare correttamente i link ipertestuali consigliamo di scaricare il file ed aprirlo poi con Adobe Reader oppure di utilizzare come browser Internet Explorer che non presenta questi problemi.

7 SCHEDA DI PRENOTAZIONE PER ISCRIZIONE Desidero iscrivermi come partecipante al corso che si terrà a Roma il 25 marzo 2014 sul tema RIFIUTI LIQUIDI (AZIENDALI E PRIVATI) ED ACQUE DI SCARICO: RIFLESSIONI PRATICHE SU UN CONFINE GIURIDICO TRA REGOLE E PRASSI DISTORTE DI FATTO Nome Cognome Indirizzo Tel. Cell. codice fiscale o partita IVA Professione Per versare la quota di iscrizione entro il 20 marzo 2014 scelgo la seguente formula: O bonifico bancario (Diritto all Ambiente Corsi & Formazione Srl - Cassa di Risparmio di Orvieto - Codice Iban: IT 53 Z ) ed invio via fax copia ricevuta al n. 0744/ O conto corrente postale n intestato a Diritto all Ambiente Corsi & Formazione Srl ed invio via fax copia ricevuta al n. 0744/ INVIARE IL PRESENTE MODULO VIA FAX AL n. 0744/ O VIA A: formazione@dirittoambiente.net

8 ROMA 1 APRILE 2014 LA NUOVA DISCIPLINA SUI MATERIALI DA SCAVO TRA PRASSI E REGOLE GIURIDICHE alla luce delle novità introdotte dal decreto- legge n. 69/13 modificato a seguito della legge di conversione n. 98/13 MA DAVVERO ADESSO LE TERRE E ROCCE DA SCAVO (OGGI: MATERIALI DA SCAVO ) NON SONO MAI UN RIFIUTO? Relatori: Dott. Maurizio Santoloci e la Dott.ssa Valentina Vattani Per info ed iscrizioni: Avvertenza. I browser Firefox e Safari aprono i file PDF con lettori autonomi ed interni che hanno una scarsa resa grafica e soprattutto non consentono il collegamento ipertestuale con i link in via automatica. Pertanto per una migliore resa grafica del presente file PDF e per attivare correttamente i link ipertestuali consigliamo di scaricare il file ed aprirlo poi con Adobe Reader oppure di utilizzare come browser Internet Explorer che non presenta questi problemi. Un seminario per le aziende, gli uffici tecnici amministrativi degli enti pubblici, il personale di controllo ARPA, i tecnici amministrativi addetti alla vigilanza ed alle verifiche ispettive, le forze di polizia statali e locali, gli enti di certificazione, partecipanti a concorsi pubblici, avvocati, consulenti ambientali, studenti su materie ambientali

9 PROGRAMMA (il presente programma è di proprietà intellettuale riservata di Diritto all ambiente Corsi & Formazione copyright protetto anche in sede penale) Il nuovo Regolamento recante la disciplina dell utilizzazione delle terre e rocce da scavo D.M. 10 agosto 2012 n. 161 Esame ragionato del testo vigente aggiornato con le modifiche apportate dal D.L n. 69 (c.d. Decreto del fare ) dopo le modifiche apportate dalla legge di conversione 9 agosto 2013 n. 98 Brevi accenni di inquadramento generale alla nozione di rifiuto e sottoprodotto Prassi e regole a confronto Non parliamo più di terre e rocce da scavo ma di materiali da scavo I casi di esclusione dei materiali da scavo dalla normativa sui rifiuti: le distinte ipotesi disciplinate dal D.M. 161/2012 e dall art. 41bis del D.L. n. 69/2013 Ambito di applicazione del D.M. 161/2012 I materiali da scavo ed i materiali di riporto di origine antropica nel nuovo regolamento sulle terre e rocce da scavo La distinta fattispecie del riutilizzo in situ di cui all art. 185, comma 1, lett. c) D.Lgs. n. 152/2006: due fattispecie distinte Il sottoprodotto e la nozione di normale pratica industriale per i materiali da scavo Analisi della documentazione: il Piano di Utilizzo, il Documento di Trasporto e la Dichiarazione di avvenuto utilizzo (DAU) La figura dell appaltatore e la figura dell esecutore Responsabilità e sanzioni I casi che fanno cessare la qualifica di sottoprodotto ai materiali da scavo tra prassi applicative e regole di legge La gestione dei materiali da scavo prodotti da opere non soggette a VIA ed AIA Condizioni e regole poste dall art. 41bis del D.L. n. 69/2013 I materiali di riporto disciplinati dall art. 41 del D.L. n. 69/2013 Il caso dei piccoli cantieri Attenzione a non confondere le terre e rocce da scavo con i materiali che derivano da attività di demolizione e costruzione discipline a confronto PRESENTAZIONE La disciplina giuridica delle terre e rocce da scavo (oggi materiali da scavo ) è stata oggetto di continue modifiche nel corso di questi ultimi anni. Recentemente il D.M. 10 agosto 2012 n. 161 e successivamente il D.L n. 69 (c.d. Decreto del fare ) dopo le modifiche apportate dalla legge di conversione 9 agosto 2013 n. 98 hanno nuovamente e radicalmente cambiato le basi generali dei principi di regole in questo settore. Si tratta di un area di estrema importanza sotto tutti i profili in quanto riguarda sia tanti e diffusi aspetti di attività lavorative e cantieristiche sia connessi e gravi aspetti di illegalità con infiltrazione anche di criminalità organizzata. Il settore è spesso soggetto a letture interpretative deviate e fuorvianti dettate dalle prassi del Codice Così Fan Tutti che portano a situazioni applicative del tutto estranee alle regole formali, anche in relazione a presunte legittimazioni di inserimenti di PVC e vetroresine nelle terre e ricce da scavo in deroga. Questo corso tende a delineare un quadro ragionato, coerente ed aggiornato della attuale disciplina, superando chiavi di lettura non in linea con il dettato normativo. Verrà anche affrontato il tema della disciplina giuridica dei materiali da demolizione. L esposizione dei relatori è chiara e semplificata, priva di inutili teologie teoriche, e finalizzata a tradurre in termini pratici ed operativi la materia.

10 Chi sono i relatori MAURIZIO SANTOLOCI è magistrato di Cassazione con funzione di giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Terni. È stato membro della Commissione ministeriale per la revisione del Testo Unico ambientale. Nel 2006 è stato nominato dal Ministro dell Ambiente suo consulente giuridico per le strategie di contrasto con la criminalità organizzata in materia ambientale ed è stato anche membro dell Osservatorio per i Crimini Ambientali istituito presso il Ministero dell Ambiente. In passato è già stato consigliere di altri Ministri dell ambiente per i reati ambientali. Con due proprie distinte ordinanze giurisdizionali ha vinto i relativi ricorsi alla Corte Europea di Giustizia in materia di rifiuti, determinando profondi riflessi sulla normativa nazionale. È direttore della Testa giornalistica on line Da oltre venti anni insegna, come docente titolare, le materie di Tecnica di Polizia Giudiziaria ambientale e diritto dell ambiente, con particolare riferimento a rifiuti ed acque. Tiene corsi presso la Scuola nazionale della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera, la Scuola nazionale del Corpo Forestale dello Stato, il Comando Carabinieri per la Tutela dell Ambiente, la Guardia di Finanza e molte polizie locali, nonché per il personale tecnico di molte amministrazioni locali. E direttore del Centro Studi per le Tecniche di Polizia Giudiziaria del Corpo Forestale dello Stato È autore di oltre venti pubblicazioni in libreria sulle tematiche del diritto ambientale adottate da moltissime pubbliche amministrazioni e scuole di polizia. VALENTINA VATTANI è giurista esperta in diritto ambientale. Dal 2007 è Responsabile della sede di Roma di Diritto all'ambiente. Collabora con le testate giornalistiche on line e Virgilio Go Green. È iscritta nell'elenco dei soggetti accreditati per lo svolgimento di incarichi di collaborazione, studio, ricerca, consulenza e formazione di Èupolis della Regione Lombardia, per il quale ente ha tenuto docenza nell'ambito del Percorso di alta formazione in ambiente e tutela del territorio per ufficiali e sottoufficiali di polizia locale. È docente presso le sedi didattiche del Corpo Forestale dello Stato. Collabora con il "Centro Studi" del CFS. Ha tenuto docenze presso il Comando Carabinieri per la Tutela dell'ambiente, la Scuola della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera, il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna, il personale delle Ferrovie dello Stato e per numerose polizie provinciali. Ha partecipato come relatrice a numerosi incontri di formazione promossi dal Consorzio PolieCo. Pubblica interventi come co- autore sulle più importanti riviste delle polizie nazionali e locali. Co- autrice del libro "Rifiuti e non rifiuti: Percorso trasversale tra prassi di fatto e regole formali nel campo della gestione di rifiuti" Edizioni - Diritto all'ambiente.

11 ROMA 1 aprile 2014 (ore 9 14) presso la sede romana di Diritto all ambiente Corsi & Formazione Via Guglielmo degli Ubertini n Roma Facilmente raggiungibile dalla Stazione Termini e dalla Stazione Tiburtina con tram ed autobus Quota di adesione per la giornata di seminario euro 100,00 + IVA (totale euro 122,00) IVA non dovuta se la fattura è intestata ad ente pubblico È necessaria l iscrizione preventiva in quanto il seminario è a numero chiuso (massimo 12 persone); termine ultimo per le adesioni: 25 marzo 2014 La quota di adesione comprende: partecipazione al seminario, coffe break, attestato di partecipazione firmato dai relatori, cartellina per appunti con blocco, come materiale didattico un CD con vari file in pdf integrativi (le diapositive proiettate durante le relazioni non sono consegnate in copia ai partecipanti) Per i contatti, chiarimenti o richieste di vario tipo: segreteria Diritto all ambiente Corsi & Formazione Tel. 0744/ (ore 9-17 tutti i giorni dal lunedì al venerdì) Cellulare: 328/ (ore 9-17 tutti i giorni dal lunedì al sabato) formazione@dirittoambiente.net Fax no stop: 0744/ Via Donato Bramante, Terni Per info ed iscrizioni: Avvertenza. I browser Firefox e Safari aprono i file PDF con lettori autonomi ed interni che hanno una scarsa resa grafica e soprattutto non consentono il collegamento ipertestuale con i link in via automatica. Pertanto per una migliore resa grafica del presente file PDF e per attivare correttamente i link ipertestuali consigliamo di scaricare il file ed aprirlo poi con Adobe Reader oppure di utilizzare come browser Internet Explorer che non presenta questi problemi.

12 SCHEDA DI PRENOTAZIONE PER ISCRIZIONE Desidero iscrivermi come partecipante al corso che si terrà a Roma il 1 aprile 2014 sul tema LA NUOVA DISCIPLINA SUI MATERIALI DA SCAVO TRA PRASSI E REGOLE GIURIDICHE alla luce delle novità introdotte dal decretolegge n. 69/13 modificato a seguito della legge di conversione n. 98/13 - MA DAVVERO ADESSO LE TERRE E ROCCE DA SCAVO (OGGI: MATERIALI DA SCAVO ) NON SONO MAI UN RIFIUTO? Nome Cognome Indirizzo Tel. Cell. codice fiscale o partita IVA Professione Per versare la quota di iscrizione entro il 25 marzo 2014 scelgo la seguente formula: O bonifico bancario (Diritto all Ambiente Corsi & Formazione Srl - Cassa di Risparmio di Orvieto - Codice Iban: IT 53 Z ) ed invio via fax copia ricevuta al n. 0744/ O conto corrente postale n intestato a Diritto all Ambiente Corsi & Formazione Srl ed invio via fax copia ricevuta al n. 0744/ INVIARE IL PRESENTE MODULO VIA FAX AL n. 0744/ O VIA A: formazione@dirittoambiente.net

13 ROMA 8 APRILE 2014 LE NUOVE RESPONSABILITA DELLE AZIENDE IN MATERIA AMBIENTALE: IL RAPPORTO TRA IL TITOLARE E LA PERSONA GIURIDICA Riflessioni su regole, procedure, prassi di fatto ed equivoci sulla responsabilità penale delle aziende Relatore: Dott. Maurizio Santoloci Per info ed iscrizioni: Avvertenza. I browser Firefox e Safari aprono i file PDF con lettori autonomi ed interni che hanno una scarsa resa grafica e soprattutto non consentono il collegamento ipertestuale con i link in via automatica. Pertanto per una migliore resa grafica del presente file PDF e per attivare correttamente i link ipertestuali consigliamo di scaricare il file ed aprirlo poi con Adobe Reader oppure di utilizzare come browser Internet Explorer che non presenta questi problemi. Un seminario per le aziende, gli uffici tecnici amministrativi degli enti pubblici, il personale di controllo ARPA, i tecnici amministrativi addetti alla vigilanza ed alle verifiche ispettive, le forze di polizia statali e locali, gli enti di certificazione, partecipanti a concorsi pubblici, avvocati, consulenti ambientali, studenti su materie ambientali

14 PROGRAMMA (il presente programma è di proprietà intellettuale riservata di Diritto all ambiente Corsi & Formazione copyright protetto anche in sede penale) - Il D.Lgs n. 121/2011 (c.d. decreto sui reati ambientali ) e le novità previste in materia di responsabilità diretta delle aziende in conseguenza di reati ambientali: concetti, limiti e punti critici applicativi in relazione alle regole di base dettate dal D.Lgs n. 231/01 sulla responsabilità amministrativa degli enti - Ma davvero una azienda può essere responsabile penalmente per la commissione di reati ambientali? - Modelli organizzativi dell azienda: l evoluzione della responsabilità penale all interno dell azienda. - La delega interna aziendale disciplinata dalla Cassazione: un common law di fatto nel settore del diritto ambientale? Un delegato dai connotati specifici e statutari. - Il rapporto tra la delega interna aziendale disciplinata dalla Cassazione e la disciplina del D.Lgs n. 121/2011 sulla responsabilità aziendale in materia di ambiente - Quando e come si configura la responsabilità dell azienda in materia di ambiente a norma del D.Lgs n. 231/ La responsabilità amministrativa dell azienda e la responsabilità penale della persona fisica che ha commesso il reato: due posizioni autonome. - La responsabilità dell azienda per i reati commessi da soggetti in posizione apicale. - La responsabilità dell azienda per i reati commessi da soggetti in posizione subordinata. - I reati presupposto che determinano la insorgenza della responsabilità dell azienda come persona giuridica: concetto essenziale per la disciplina delle nuove regole di sanzioni a carico degli enti. Rapporto con i reati non espressamente previsti come illeciti presupposti. - Quando viene meno la responsabilità dell azienda. - È sufficiente per una azienda dotarsi di una certificazione ambientale per esimersi da qualsiasi responsabilità? - I modelli di organizzazione, di gestione e di controllo adottati dall azienda per dimostrare la propria diligenza organizzativa a norma del D.Lgs. n. 231/2001. Il percorso di legalità preventivo dell azienda per evitare la colpa di organizzazione - Tipologia delle sanzioni a carico dell azienda: sanzioni pecuniarie e sanzioni interdittive. Chi è competente per irrogare tale sanzioni?

15 - La quantificazione delle sanzioni pecuniaria a carico dell azienda. - Le ulteriori sanzioni: la confisca e la pubblicazione della sentenza. - Ipotesi di applicabilità del sequestro conservativo. - Perquisizioni e sequestri in azienda: diritti e doveri dei controllori e dei controllati - Le verbalizzazioni in azienda e gli atti irripetibili - Come cambia la struttura della comunicazione di notizia di reato per la polizia giudiziaria ambientale dopo il D.Lgs n. 121/2011: la necessità di notiziare il PM in modo specifico anche sulla responsabilità (o meno) dell azienda rispetto ai reati commessi dai soggetti apicali o dipendenti Per info ed iscrizioni: PRESENTAZIONE Il D.Lgs n. 121/2011 ha creato una innovazione storica nel nostro sistema giuridico/ambientale prevedendo per la prima volta una responsabilità diretta delle aziende in relazione ai reati ambientali commessi da soggetti apicali o dipendenti all interno della stessa struttura aziendale. Le sanzioni sono spesso rilevanti per l azienda e concorrono con le sanzioni penali delle persone fisiche. Cambia dunque radicalmente da un lato la posizione degli enti e delle società in relazione agli illeciti ambientali, con la necessità ormai inderogabile di attivare modelli idonei ad evitare la colpa di organizzazione e, dall altro lato, cambia profondamente l approccio della polizia giudiziaria nell accertamento dei reati ambientali nei contesti aziendali atteso che oggi è necessario redigere una comunicazioni di notizia di reato bisafica che esponga anche tale posizione nei minimi dettagli. Il seminario è dunque finalizzato, con un taglio pratico, ad illustrare ai soggetti aziendali ed agli organi di controllo le grandi novità che rispettivamente - li riguardano. Ma è anche un seminario utile per avvocati ed operatori del diritto a vario livello attese le rilevanti novità di principio oggi vigenti.

16 ROMA 8 aprile 2014 (ore 9 14) presso la sede romana di Diritto all ambiente Corsi & Formazione Via Guglielmo degli Ubertini n Roma Facilmente raggiungibile dalla Stazione Termini e dalla Stazione Tiburtina con tram ed autobus Quota di adesione per la giornata di seminario euro 100,00 + IVA (totale euro 122,00) IVA non dovuta se la fattura è intestata ad ente pubblico È necessaria l iscrizione preventiva in quanto il seminario è a numero chiuso (massimo 12 persone); termine ultimo per le adesioni: 3 aprile 2014 La quota di adesione comprende: partecipazione al seminario, coffe break, attestato di partecipazione firmato dai relatori, cartellina per appunti con blocco, come materiale didattico un CD con vari file in pdf integrativi (le diapositive proiettate durante le relazioni non sono consegnate in copia ai partecipanti) Per i contatti, chiarimenti o richieste di vario tipo: segreteria Diritto all ambiente Corsi & Formazione Tel. 0744/ (ore 9-17 tutti i giorni dal lunedì al venerdì) Cellulare: 328/ (ore 9-17 tutti i giorni dal lunedì al sabato) formazione@dirittoambiente.net Fax no stop: 0744/ Via Donato Bramante, Terni Per info ed iscrizioni: Avvertenza. I browser Firefox e Safari aprono i file PDF con lettori autonomi ed interni che hanno una scarsa resa grafica e soprattutto non consentono il collegamento ipertestuale con i link in via automatica. Pertanto per una migliore resa grafica del presente file PDF e per attivare correttamente i link ipertestuali consigliamo di scaricare il file ed aprirlo poi con Adobe Reader oppure di utilizzare come browser Internet Explorer che non presenta questi problemi.

17 SCHEDA DI PRENOTAZIONE PER ISCRIZIONE Desidero iscrivermi come partecipante al corso che si terrà a Roma l 8 aprile 2014 sul tema LE NUOVE RESPONSABILITA DELLE AZIENDE IN MATERIA AMBIENTALE: IL RAPPORTO TRA IL TITOLARE E LA PERSONA GIURIDICA - Riflessioni su regole, procedure, prassi di fatto ed equivoci sulla responsabilità penale delle aziende Nome Cognome Indirizzo Tel. Cell. codice fiscale o partita IVA Professione Per versare la quota di iscrizione entro il 3 aprile 2014 scelgo la seguente formula: O bonifico bancario (Diritto all Ambiente Corsi & Formazione Srl - Cassa di Risparmio di Orvieto - Codice Iban: IT 53 Z ) ed invio via fax copia ricevuta al n. 0744/ O conto corrente postale n intestato a Diritto all Ambiente Corsi & Formazione Srl ed invio via fax copia ricevuta al n. 0744/ INVIARE IL PRESENTE MODULO VIA FAX AL n. 0744/ O VIA A: formazione@dirittoambiente.net

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