Lesioni congenite delle articolazioni
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- Lia Martinelli
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1 Lesioni congenite delle articolazioni Aplasie ed ipoplasie Di componenti della base scheletrica Esempi Della rotula Di corpi vertebrali» Emivertebre (coda a vite) Del dente dell epistrofeo Dismorfosi congenite della colonna vertebrale Cifosi, scoliosi, lordosi Lussazioni congenite Da malposizionamento uterino Fattori non genetici Da displasie di formazione Fattori genetici Agenesia o ipoplasia di componenti scheletriche 1
2 Instabilità atlanto-assiale (atlanto-epistrofea) Lesione con componenti genetiche che colpisce giovani cani di piccola taglia Caratterizzata da malarticolazione atlanto-epistrofea Progressiva compressione midollare Deficit neurologici motori secondari Instabilità atlanto-assiale (atlanto-epistrofea) 2
3 Instabilità atlanto-assiale (atlanto-epistrofea) Instabilità atlanto-assiale (atlanto-epistrofea) 3
4 Instabilità atlanto-assiale (atlanto-epistrofea) Instabilità atlanto-assiale (atlanto-epistrofea) 4
5 Instabilità atlanto-assiale (atlanto-epistrofea) Instabilità atlanto-assiale (atlanto-epistrofea) 5
6 Instabilità atlanto-assiale (atlanto-epistrofea) Instabilità atlanto-assiale (atlanto-epistrofea) 6
7 Displasia dell anca Condizione multifattoriale, geneticamente influenzata, caratterizzata da alterata o insufficiente corrispondenza dei capi articolari esitante nello sviluppo di un artropatia degenerativa secondaria Joe P. Morgan, 1989 di frequente riscontro nel cane rarissime segnalazioni nel cavallo, nel bovino e nel gatto Displasia dell anca Displasia di sviluppo accrescitivo Il soggetto non presenta alterazioni anatomiche alla nascita Sono presenti le condizioni predisponenti che per l azione del carico dinamico influenzano lo sviluppo patologico dell articolazione Malattia biomeccanica 7
8 Displasia dell anca Displasia dell anca 8
9 Displasia dell anca Eziologia Fattori genetici Poligenici (non ancora identificati) Alterato rapporto peso muscoli pelvici scheletro Anomala inclinazione della pelvi Osteocondrosi (fattori misti) Fattori non genetici Alimentazione ipercalorica Distrofia del muscolo pettineo Ipotonia della massa muscolare pelvica Iperestrismo materno Fattore determinante Carico dinamico Patogenesi della displasia dell anca 9
10 Andamento dei sintomi della displasia dell anca Incidenza della d.d.a. 10
11 11
12 Displasia dell anca Erosione e sclerosi Arretramento del margine di sovrapposizione della testa Bilabiazione Riempimento della cavità acetabolare Contrattura (flessione) articolare congenita Osservata in vitelli, puledri e suinetti Malattia miogena o tendogena Dimelica o tetramelica 2 o 4 arti colpiti 12
13 Contrattura (flessione) articolare congenita Cause Gene autosomico recessivo Tossicosi alimentari gravidiche Lupino o farine di lupino Piante ad eccessivo contenuto di selenio Fusti di tabacco Stramonio Malposizionamento uterino Patologie infettive materne Influenza equina Contrattura (flessione) articolare congenita Patogenesi Contrattura dei flessori Assenza di lesioni dei capi articolari Talvolta espressione di una malformazione congenita più complessa 13
14 Spondilomielopatia cervicale (sindrome di Wobbler) Complesso di malformazioni ed alterazioni accrescitive delle vertebre cervicali che esitano nella compressione del midollo spinale Colpiti puledri e cani di grande taglia Spondilomielopatia cervicale (sindrome di Wobbler) Elementi che concorrono alla compressione statica Stenosi del canale vertebrale (di solito associata ad instabilità) Malformazione di processi articolari (protrusione nello speco) Protrusione di tipo II di Hansen Ipertrofia del legamentum flavum 14
15 Spondilomielopatia cervicale (sindrome di Wobbler) Elementi che concorrono alla compressione statica Stenosi del canale vertebrale (di solito associata ad instabilità) Malformazione di processi articolari (protrusione nello speco) Protrusione di tipo II di Hansen Ipertrofia del legamentum flavum Spondilomielopatia cervicale (sindrome di Wobbler) Elementi che concorrono alla compressione statica Stenosi del canale vertebrale (di solito associata ad instabilità) Malformazione di processi articolari (protrusione nello speco) Protrusione di tipo II di Hansen Ipertrofia del legamentum flavum 15
16 Spondilomielopatia cervicale (sindrome di Wobbler) Compressione dinamica intermittente in relazione alla posizione del collo Estensione: da ipertrofia del legamntum flavum Flessione: da malformazione vertebrale Spondilomielopatia cervicale (sindrome di Wobbler) Lesioni che determinano la sindrome Lesioni croniche del disco Lesioni del legamentum flavum (75-80%) Compressione a clessidra (associazione tra le prime due) Malformazioni ossee Inclinazione di una vertebra 16
17 Spondilomielopatia cervicale (sindrome di Wobbler) Midollo spinale Compressione costante o intermittente Degenerazione Walleriana e demielinizzazione Spondilomielopatia cervicale (sindrome di Wobbler) 17
18 Spondilomielopatia cervicale (sindrome di Wobbler) Alterazioni legamentose Instabilità vertebrale Ipertrofia da eccesso di sollecitazioni Composizione della cartilagine ialina 18
19 Struttura della cartilagine ialina Costituzione del collagene Ne esistono 19 tipi Nella cartilagine articolare predomina il tipo II Tipo VI funzione legante condrocita matrice Tipo IX mantiene in connessione le fibrille di tipo II e i proteoglicani 19
20 Proteoglicani % del peso secco della cartilagine articolare Monomero Core proteico + catene di di glicosaminoglicani (cheratan-solfato e condroitin-solfato) I glicosaminoglicani hanno carica negativa Si respingono reciprocamente Interagiscono con le molecole di acqua Ritenzione idrica e tono Monomeri legati alle catene di acidoialuronico 20
21 21
22 Rapporti delle catene dei monomeri proteoglicanici con l acqua Interazione proteoglicani collagene Fibre collagene Strato tangenziale superficiale Resistenza allo stress tensile da pressione proveniente dagli strati sottostanti (proteoglicani+acqua) Mantenimento del turgore della cartilagine Limitazione dell espansione dei proteoglicani Proteoglicani Zona II e III Idratati tollerano bene le sollecitazioni comprressive Incremento ponderale fino a 50 volte rispetto alla sostanza secca 22
23 Comportamento biomeccanico della cartilagine Il comportamento viscoelastico è caratterizzato da un aumento della resistenza legato all aumento dell intensità dello stimolo L acqua, trattenuta in condizioni di riposo dalla cariche dei monomeri proteoglicanici, viene allontanata sotto il carico meccanico aumentando la viscosità del tessuto stesso Osso sottocondrale 10 volte più deformabile dell osso compatto La deformabilità migliora la capacità della cartilagine di assorbire lo stress meccanico 23
24 Capsula articolare Tre strati Sinoviale (interno) Sinoviociti Tipo A (funzione mecrofagica) Tipo B (funzione fibroblastica)» Produzione di acido ialuronico Sottosinoviale Con vasi e nervi Connessione tra la sinoviale e la capsula fibrosa Capsula fibrosa Contenimento meccanico Nocicezione articolare Da terminazioni nervose su legamenti Eccesso di stress meccanico Ridotta tonicità muscolare Instabilità articolare Da terminazioni nell osso sottocondrale Incrementi pressori da distruzione della cartilagine articolare 24
25 Artopatia degenerativa Artrosi Malattia degenerativa dell articolazione che origina dalla cartilagine articolare caratterizzata da andamento progressivo e, allo stato attuale delle conoscenze, irreversibile innescata dall incapacità dei condrociti: A mantenere le caratteristiche costitutive e biomeccaniche della matrice A rispondere con adeguati fenomeni riparativi ai danni che la cartilagine stessa subisce Classificazione eziologica delle artrosi Primitiva Senescenza incapacità dei condrociti invecchiati di garantire un adeguato ricambio della matrice che non sostiene più le sollecitazioni meccaniche funzionali Secondaria Pregresse malattie articolari di qualsivoglia natura Concentrazione degli stimoli meccanici su distretti limitati della superficie articolare che così cedono innescando un meccanismo che coinvolge successivamente tutte le altre regioni dell articolazione È probabile che molte forme considerate primitive non siano tali e che riconoscano invece un altra causa primitiva che non siamo stati in grado d identificare, col progredire delle conoscenze, si può ipotizzare che non si potrà più parlare di forme artrosiche primitive 25
26 Patogenesi dell artrosi: progrssione del danno cartilagineo Sfibrillamento dello strato tangenziale superficiale (microrugosità) Sfaldamento con distacco dello strato superficiale sottile (condromalacia macrorugosità) Sollecitazione meccanica anomala sugli strati sottostanti Fessurazione con possibile estensione all osso sottocondrale Aggravamento della sofferenza dei condrociti Aumento di volume e disposizione a gruppi Artrosi iniziale - condromalacia 26
27 Patogenesi dell artrosi Fibroblasti Ridotta produzione di collagene tipo II Danno della cartilagine Citochine: Interleuchina-1 Interleuchina-6 Sinoviociti Aumentata produzione di tipo I e III Enzimi degradativi Condrociti (metalloproteinasi) Alterazione del collagene Fibrosi articolare Perdita del potere contenitivo Ispessimento della cartilagine Stimolo alla flogosi Formazione e perdita di frammenti Fagocitosi dei frammenti dai sinoviociti A Artrosi: alterazioni del liquido sinoviale La liberazione dei proteoglicani nel liquido sinoviale ne modifica le caratteristiche fisiche riducendo: Il potere lubrificante La capacità di diffondere i metaboliti della cartilagine Trasmette poi lo stimolo flogistico alla membrana sinoviale e poi alla capsula 27
28 Artrosi: alterazioni dell osso sottocondrale Sclerosi Formazione di osteofiti intra-articolari Nelle zone periferiche e di minor carico Artrosi lesioni dei menischi Sfilacciamento Fessurazioni Aree di calcificazione 28
29 Artrosi: lesioni della membrana sinoviale della capsula e dei legamenti Ispessimento ed ipertrofia dei villi Fibrosi capsulare Desmiti secondarie ad instabilità Formazione di entesofiti Inserzioni capsulari e legamentose 29
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