Consiglio regionale Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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1 Consiglio regionale Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA - ATTI CONSILIARI - PROGETTI DI LEGGE E RELAZIONI PROPOSTA DI LEGGE N. 76 Presentata dai Consiglieri Guerra, Follegot, Franz, Panontin, Violino <<Interventi regionali in tema di vaccinazioni obbligatorie in età pediatrica>> Presentata il 13 maggio _PDL (vaccinazioni pediatriche obbligatorie).doc

2 Colleghi Consiglieri e Signor Presidente, questa proposta di legge, che affronta il delicato problema della libertà delle vaccinazioni infantili, nasce come un ulteriore testimonianza della volontà, da parte del nostro Gruppo Consiliare, di sottoporre all attenzione del legislatore materie che non hanno un carattere strettamente amministrativo o tecnico, ma piuttosto alcune scelte che attengono a modelli di sviluppo alternativi, al rapporto fra benessere, tecnologia e natura e, più in generale, alla qualità della vita nella nostra Regione. La proposta di legge n. 11, Disciplina delle medicine non convenzionali e la proposta di legge n. 56 Interventi regionali per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio edilizio rurale rientrano, ad esempio, in quest ottica. Con riferimento al tema oggetto di questo testo normativo, vorremmo partire dalla considerazione per cui è indubbio che le vaccinazioni, al pari di altre componenti (quali un adeguata alimentazione, il rispetto di efficaci norme igieniche, la realizzazione delle reti fognarie, la potabilizzazione dell acqua), hanno giocato un ruolo chiave nel contenimento e nell eradicazione di quelle malattie infettive che, diffuse nella popolazione, hanno avuto effetti invalidanti e mortali. Questa osservazione si desume dalla lettura dei dati ISTAT sulla diffusione delle principali malattie infettive: dalla Tabella qui di seguito riportata, si può anche rilevare come l incidenza di tali patologie sia andata calando già prima dell introduzione degli obblighi vaccinali. Nel corso degli anni, grazie al complessivo miglioramento delle condizioni igienico - sanitarie, economiche e sociali, è pertanto profondamente cambiata la percezione della gravità di molte malattie, mentre l attenzione e la preoccupazione dei cittadini si è rivolta alle patologie di tipo degenerativo (quali tumori, sclerosi, distrofie, malattie dell apparato cardiocircolatorio ecc.) I

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4 Parallelamente a questo aspetto, si registrano anche forme sempre più sensibili di preoccupazione verso i danni da vaccino, come testimoniano le numerose richieste di risarcimento danni inoltrate al Ministero della Salute: un articolo pubblicato il 22 gennaio 2004 su la Repubblica fa riferimento a circa nuove richieste di risarcimento inoltrate in quel periodo da molte città d Italia, con particolare riguardo a Firenze. La normativa nazionale in materia sanziona in via amministrativa il mancato rispetto dell obbligo di vaccinazione, ponendo a carico dell interessato l onere di provare la relazione fra la vaccinazione e i danni riportati dal minore. I casi in cui è già stato riconosciuto il diritto ad un indennità vitalizia a titolo di risarcimento hanno dimostrato che le complicanze sono, in molti casi, gravissime. Parallelamente, anche la letteratura scientifica ha iniziato a studiare e segnalare le conseguenze dannose delle vaccinazioni mettendole in relazioni con disturbi e patologie come le celebropatie, le epilessie, le tetraplegie, l autismo Mancano tuttavia dati statistici che indichino in modo ufficiale l ampiezza del fenomeno e da cui si possano ricavare elementi utili per delineare quale veramente sia il rapporto fra gli attuali benefici delle vaccinazioni e i relativi danni. La nostra proposta di legge si inserisce in questo quadro senza l obiettivo di prendere una posizione circa l efficacia o meno, circa la pericolosità o meno dei vaccini, ma con l unico scopo di voler fornire alcuni strumenti per fare maggiore chiarezza sull argomento, ovviamente nel rispetto della salute collettiva e della libertà di scelta del singolo. La proposta di legge nasce infatti dall esperienza di due Regioni italiane che sono già intervenute in questo ambito. La Lombardia ha istituito la Commissione tecnico - scientifica per la programmazione e verifica delle vaccinazioni con compiti di elaborazione di strategie vaccinali, definizione dei calendari vaccinali e di valutazione degli interventi in atto, sia in termini di efficacia protettiva che di effetti indesiderati. La Commissione prevede la partecipazione di alcuni rappresentanti delle associazioni per la libertà delle vaccinazioni, in modo che venga rappresentato anche il punto di vista di quanti manifestano preoccupazione per i rischi da vaccino. Il Veneto ha invece disciplinato, con deliberazione della Giunta regionale del 27 aprile 2000, le modalità per la prestazione del dissenso informato, sulla base di considerazioni che ci sembra molto interessante riportare: Per dare una risposta corretta, che garantisca nel modo più ampio i diritti di tutti, appare opportuno partire dalla considerazione che il livello di protezione vaccinale della nostra popolazione è molto elevato e fortemente consolidato così da aver portato nel nostro Paese alla eliminazione della difterite e della poliomielite e ad un sostanziale controllo della circolazione dell'epatite B. Questi livelli di vaccinazione permettono quindi di garantire il III

5 mantenimento della protezione collettiva acquisita anche senza la immunizzazione di quei pochi bambini che non sono stati vaccinati perché presentano controindicazioni sanitarie o figli di genitori contrari per convincimento personale. Inoltre, l'elevata proporzione di bambini vaccinati impedisce di fatto la circolazione dell'infezione e garantisce sostanzialmente anche la protezione di quei pochissimi bambini non vaccinati. [ ] Non va dimenticato, inoltre, che si assiste ad una crescente consapevolezza da parte di tutti i cittadini riguardo al loro diritto di informazione rispetto a qualunque atto medico e, nel contempo, da parte dei medici si fa sempre più strada la convinzione della necessità di stabilire con il proprio paziente un rapporto nel quale l'informazione e il consenso assumono il valore di un dovere etico. Va anche chiarito come questa proposta di legge non faccia venir meno l applicabilità delle sanzioni amministrative previste con legge nazionale, poiché vorremmo evitare il rischio di invadere una competenza normativa dello Stato. Tuttavia, si segnala che in talune Aziende sanitarie, come quella di Modena, sono già stati introdotti, a titolo sperimentale, sia il dissenso informato che l esonero dalle sanzioni amministrative. Sarà pertanto compito della competente Commissione consiliare, verificare gli esiti delle esperienze realizzate nelle altre Regioni, anche al fine di approfondire dal punto di vista giuridico la possibilità di proporre l esenzione dalle sanzioni amministrative anche nella nostra Regione. In ogni caso, riteniamo che l introduzione, abbinata, del dissenso informato e di una Commissione che sia in grado di valutare l efficacia delle campagne vaccinali, di documentare i rischi derivanti dalle vaccinazioni e quelli cui sono esposti i bambini non vaccinati, costituisca uno strumento conoscitivo importante, se non indispensabile, per impostare le future politiche regionali in tema di prevenzione infantile e per offrire al legislatore nazionale alcuni dati necessari a valutare l equità della repressione attraverso sanzione amministrativa. Siamo sicuri che tematiche così delicate verranno affrontate con la dovuta sensibilità e tempestività e pertanto confidiamo in un pronto e ampio consenso dal parte di questa Assemblea. GUERRA FOLLEGOT FRANZ PANONTIN VIOLINO IV

6 Atti consiliari Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA PROPOSTA DI LEGGE N.76 <<Interventi regionali in tema di vaccinazioni obbligatorie in età pediatrica>> Articolo 1 (Finalità) 1. Al fine di favorire un ricorso consapevole alle vaccinazioni obbligatorie ed al fine di ridurre il rischio di lesioni dell integrità psicofisica per complicanze da vaccino, la Regione, in attuazione dell articolo 7 della legge 210/1992, promuove iniziative di monitoraggio e di informazione sui vantaggi e sugli svantaggi dell obbligo vaccinale in età pediatrica secondo le modalità individuate dalla presente legge. Articolo 2 (Commissione regionale vaccini) 1. Entro tre mesi dall entrata in vigore della presente legge, con deliberazione della Giunta Regionale da pubblicarsi sul Bollettino Ufficiale della Regione, viene istituita la Commissione tecnico - scientifica per la programmazione e la verifica delle vaccinazioni, di seguito denominata Commissione, con funzione di indirizzo dell attività delle Aziende per i Servizi Sanitari in materia di profilassi vaccinale. 2. La Commissione svolge, in particolare, i compiti di: a) elaborazione di strategie vaccinali, sulla base dei profili epidemiologici ed alla luce delle indicazioni di carattere nazionale, con i necessari adeguamenti alle peculiarità regionali e locali; b) definizione dei calendari vaccinali; c) valutazione degli interventi in atto, in termini di efficacia protettiva e di effetti indesiderati; d) promozione del miglioramento qualitativo delle problematiche di gestione vaccinale, compresa l anagrafe vaccinale; e) raccolta dei dati conoscitivi sulle complicanze da vaccino attraverso la predisposizione di apposito modulo di segnalazione di reazione avversa, anche al fine di adeguare a tali dati i progetti di informazione e i metodi di prevenzione; f) monitoraggio del fenomeno dell inadempienza all obbligo vaccinale e acquisizione di dati statistici sui rischi epidemiologici dei minori non vaccinati; g) promozione di progetti di informazione ed elaborazione di metodologie e procedure per la divulgazione di informazioni sull uso dei vaccini, sui possibili rischi e complicanze e sui metodi di prevenzione.

7 Atti consiliari Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA PROPOSTA DI LEGGE N.76 <<Interventi regionali in tema di vaccinazioni obbligatorie in età pediatrica>> 3. La Commissione dura in carica tre anni ed è composta da: a) il Direttore della Direzione centrale della Salute e della protezione sociale o suo delegato con funzione di Presidente; b) quattro dirigenti indicati dall Agenzia regionale della Sanità di concerto con le Aziende per i Servizi sanitari; c) tre rappresentanti delle associazioni che per statuto si occupano delle tematiche connesse alla libertà delle vaccinazioni ed ai danni provocati dai vaccini; d) tre esperti scelti fra medici e docenti universitari competenti in materia di igiene e prevenzione, di cui uno indicato dalle associazioni di cui alla lettera c); e) due pediatri indicati dall Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri. Articolo 3 (Procedura per il dissenso informato) 1. Entro tre mesi dall insediamento della Commissione, con deliberazione della Giunta Regionale, su proposta dell Assessore alla Sanità e previo parere della Commissione medesima, viene definita la procedura diretta ad informare i genitori sui vantaggi delle vaccinazioni e sui rischi a cui si espone il minore non effettuandole nonché le modalità per l espressione del dissenso all obbligo vaccinale in età pediatrica, prevedendo in particolare le modalità con cui: a) informare tutti i genitori sui vantaggi e sui rischi delle vaccinazioni obbligatorie attraverso la consegna di materiale divulgativo contenente, in particolare, il calendario vaccinale, le normative vigenti in materia di vaccinazioni e le controindicazioni, gli effetti collaterali, le reazioni avverse riportate sui foglietti illustrativi dei preparati vaccinali; b) verificare, attraverso l anamnesi familiare, se patologie di tipo degenerativo o autoimmune presenti nella famiglia e nei genitori possano interagire negativamente con gli effetti del vaccino; c) verificare le motivazioni dell eventuale dissenso ed, in caso di situazioni problematiche afferenti a casi di trascuratezza del minore, attivare l assistenza sociale e sanitaria; d) acquisire il dissenso attraverso la sottoscrizione di apposito modello, allegato alla deliberazione medesima;

8 Atti consiliari Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA PROPOSTA DI LEGGE N.76 <<Interventi regionali in tema di vaccinazioni obbligatorie in età pediatrica>> e) consentire ai minori che non hanno eseguito le vaccinazioni obbligatorie l iscrizione alla scuola dell obbligo e l ammissione ai servizi per l infanzia. 2. La deliberazione di cui al comma 1 è pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione e ne viene curata la divulgazione presso i medici di base e i presidi sanitari competenti per l effettuazione delle vaccinazioni.

9 - T E S T O N O T I Z I A L E NOTE ALL ARTICOLO 1 L. 25 febbraio 1992, n. 210 Indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati. Articolo 7 1. Ai fini della prevenzione delle complicanze causate da vaccinazioni, le unità sanitarie locali predispongono e attuano, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, progetti di informazione rivolti alla popolazione e in particolare ai donatori e ai soggetti riceventi materiali biologici umani, alle persone da vaccinare e alle persone a contatto. 2. I progetti di cui al comma 1 assicurano una corretta informazione sull'uso dei vaccini, sui possibili rischi e complicanze, sui metodi di prevenzione e sono prioritariamente rivolti ai genitori, alle scuole ed alle comunità in genere. 3. Le regioni, attraverso le unità sanitarie locali, curano la raccolta dei dati conoscitivi sulle complicanze da vaccino, anche al fine di adeguare a tali dati i progetti di informazione e i metodi di prevenzione.

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