REPUBBLICA ITALIANA. In nome del popolo italiano TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER LA PUGLIA LECCE TERZA SEZIONE

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Gabriella Santi
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1 Registro Dec.: 2060/2008 Registro Generale: 812/2008 REPUBBLICA ITALIANA In nome del popolo italiano TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER LA PUGLIA LECCE TERZA SEZIONE Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia, Terza Sezione di Lecce, nelle persone dei signori Magistrati: ANTONIO CAVALLARI Presidente - TOMMASO CAPITANIO Primo Referendario, relatore - SILVIO LOMAZZI Referendario ha pronunciato la seguente SENTENZA nella Camera di Consiglio dell 11 Giugno 2008, Visto il ricorso n. 812/2008, proposto da: GIUSEPPE PIETRO PAOLO PEDONE rappresentato e difeso dall avvocato DIONISIO GIGLI con domicilio eletto in LECCE VIA SS.GIACOMO E FILIPPO,7 presso lo studio dell avvocato ANNALAURA CONTE contro

2 COMUNE DI MANDURIA, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall avvocato PIETRO QUINTO con domicilio eletto presso lo studio del medesimo, in LECCE VIA GARIBALDI 43 per l'annullamento, previa sospensione dell'esecuzione, della determina del Dirigente dell Area Tecnica del Comune di Manduria prot. n del , notificata in data , con la quale veniva annullato "il permesso di costruire n. 1 del ; per l effetto" veniva disposta "la restituzione delle somme versate a titolo di contributo di costruzione"; di ogni altro atto presupposto e/o consequenziale, preordinato, connesso e conseguente, e per la condanna del Comune di Manduria al risarcimenti dei danni. Visti gli atti e i documenti depositati con il ricorso; Vista la domanda cautelare proposta unitamente al ricorso; Visto l'atto di costituzione in giudizio del Comune di Manduria; Uditi nella camera di consiglio dell 11 giugno 2008 il relatore, Primo Ref. Tommaso Capitanio, e, per le parti, l avv. Gigli e l avv. Antonio Quinto, in sostituzione di Pietro Quinto. Considerato che nel ricorso sono dedotti i seguenti motivi: eccesso di potere, violazione e/o falsa applicazione della legge n. 241/1990, eccesso di potere per difetto di motivazione, violazione dell art. 41 Cost., contraddittorietà ed illogicità, violazione del giusti procedimento, disparità di trattamento;

3 violazione del principio di legalità e buon andamento dell attività amministrativa (art. 97 Cost.), irrazionalità ed illogicità dell azione amministrativa; eccesso di potere ed erronea valutazione dei presupposti di fatto e di diritto, violazione del DPR n. 380/2001, illogicità dell azione amministrativa. Considerato in fatto e ritenuto in diritto quanto segue. Il ricorrente impugna il provvedimento con il quale il Comune di Manduria ha annullato in autotutela il permesso di costruire n. 1/2007, rilasciato al sig. Pedone in data A tanto l Amministrazione si è determinata a seguito di una revisione critica del proprio operato che ha investito nella sua globalità il modus procedendi che lo stesso Comune aveva seguito negli ultimi venti anni per quanto riguarda il rilascio dei titoli edilizi diretti nelle zone omogenee C1 del vigente PRG. A tal riguardo, va precisato che: le NTA annesse al PRG di Manduria, per le zone turistico-residenziali (quale è quella in argomento), subordinano l edificazione alla previa redazione di un piano di rilottizzazione; a partire dal 1984, il Consiglio Comunale, a tanto evidentemente stimolato da numerose istanze di privati cittadini, prendendo anche spunto dalle disposizioni della L. n. 94/1984, ha adottato una serie di deliberazioni (n. 422/1984, n. 14/1995, n. 68/1998, n. 46/2003), con cui ha in pratica stabilito che i titoli edilizi diretti possono essere rilasciati anche in assenza del piano di rilottizzazione, in presenza di determinati livelli di edificazione dei comprensori classificati C1 e purché esistano le opere di urbanizzazione. Sulla base di tali deliberazioni, il Comune ha rilasciato nel corso degli anni numerose concessioni edilizie relative ad immobili da costruire nella zona in questione, fino a

4 che, nel corso del 2007, è maturata la decisione di riconsiderare la correttezza del proprio operato, per il che, da un lato è stata investita la Regione della questione relativa all efficacia delle suddette deliberazioni consiliari, dall altro sono stati sospesi i titoli edilizi rilasciati a far tempo dal dicembre 2006 (e ovviamente non sono stati rilasciati nuovi titoli edilizi diretti). Una volta che la Regione ha comunicato che i predetti atti consiliari non hanno abrogato le disposizioni delle NTA che prescrivono la previa adozione del piano di lottizzazione (vedasi nota dell Assessorato all Assetto del Territorio n. 9461/C in data , allegata al ricorso), il Comune ha annullato in autotutela il permesso di costruire rilasciato a suo tempo in favore del ricorrente, il quale censura l operato dell Amministrazione sotto due distinti profili: da un lato, per violazione delle norme e dei principi in materia di autotutela decisoria; dall altro, in punto di fatto, richiamando la nota giurisprudenza formatasi sulla questione dell inutilità dei piani intermedi allorquando il territorio presenti uno stato di urbanizzazione talmente avanzato da rendere non più attuabili le finalità del piano esecutivo (e nel caso di specie si sarebbe in presenza di una situazione di tal genere). Costituendosi in giudizio, il Comune, oltre ad eccepire la sussistenza di tutti i presupposti per l esercizio dell autotutela (anche in relazione al fatto che, nel novembre 2007, era stata già sospesa l efficacia del titolo edilizio in questione), evidenzia che la maglia di territorio in cui ricade l immobile del ricorrente, pur intensamente edificata, non presenta le opere di urbanizzazione fondamentali, fra le quali, in particolare, le strade a servizio del lotto, per cui il piano di lottizzazione può ancora esplicare le sue funzioni. Ciò premesso, il Tribunale ritiene infondato il ricorso, per le seguenti ragioni.

5 In relazione alle censure afferenti lo scorretto esercizio del potere di autotutela, le stesse non colgono nel segno, se si considera che: il dirigente, nel preambolo dell atto impugnato, dà conto di aver esaminato le osservazioni presentate dal ricorrente, anche se le ha completamente disattese. Peraltro, la motivazione del provvedimento consente agevolmente di comprendere le ragioni per le quali il Comune non ha ritenuto di accogliere tali osservazioni; il permesso di costruire n. 1/2007 era certamente illegittimo, sia perché rilasciato in base ad atti di indirizzo palesemente contrari alle norme del PRG (anzi, derogatorie ad esse, ma approvate con un procedimento atipico e per ciò solo illegittime), sia perché fondato su presupposti di fatto erronei (come si dirà infra); in relazione al tempo trascorso dalla data del rilascio, si deve osservare che il termine ragionevole di cui parla l art. 21-nonies della L. n. 241/1990 non è stato certamente superato dal Comune, anche in considerazione dell avvenuta sospensione del titolo, disposta a novembre Peraltro, in materia edilizia, la ragionevolezza del termine per l annullamento del permesso di costruire illegittimo va valutata anche alla luce del parametro normativo di cui all art. 39 del T.U. n. 380/2001 (il quale, come è noto, attribuisce alle Regioni il potere di annullare i titoli edilizi illegittimi rilasciati dai Comuni entro dieci anni dalla loro adozione), il che, nel caso di specie, milita in senso contrario alle tesi del ricorrente; per quanto attiene, infine, al contemperamento degli interessi, non era possibile per l Amministrazione, una volta acclarata la prevalenza dell interesse pubblico ad una corretta espansione urbanistica ed edilizia dell abitato del rione di San Pietro in Bevagna, tenere conto dell interesse del sig. Pedone, visto che il permesso di costruire non può essere annullato parzialmente (il ricorrente, peraltro, potrà

6 "recuperare" in parte le possibilità edificatorie dell area a seguito della formazione del piano di lottizzazione). Pertanto, in parte qua il ricorso è infondato. Dal punto di vista sostanziale, invece, dalla documentazione versata in atti dal Comune, emerge che: il lotto di proprietà del sig. Pedone non può essere considerato intercluso, essendo confinante su due lati con terreni inedificati; lo stesso non è servito da strade pubbliche previste dal vigente strumento urbanistico, ma da una strada sterrata realizzata da privati e su suolo privato; il comprensorio non dispone delle opere di urbanizzazione principali, presentandosi come un agglomerato disordinato e disomogeneo di edifici divisi fra loro da strade sterrate, e non serviti da aree adibite a parcheggi, a verde e a servizi in genere. In tale contesto, quindi, il permesso di costruire non poteva essere rilasciato, soprattutto in relazione all inesistenza di una strada di accesso diretto. In effetti, non potrebbe nemmeno trovare applicazione il disposto dell art. 12, comma 2, del T.U. n. 380/2001 (laddove prevede che "Il permesso di costruire è comunque subordinato alla esistenza delle opere di urbanizzazione primaria o alla previsione da parte del comune dell'attuazione delle stesse nel successivo triennio, ovvero all'impegno degli interessati di procedere all'attuazione delle medesime contemporaneamente alla realizzazione dell'intervento oggetto del permesso"), in quanto, non essendo la strada prevista dal PRG ed insistendo essa su un suolo privato, non è possibile nemmeno per il ricorrente assumere l impegno a realizzare la strada, se non nell ambito di un piano di lottizzazione che coinvolga anche gli altri proprietari.

7 Per tutto quanto precede, il ricorso va quindi rigettato, sia per quanto riguarda l azione impugnatoria, sia per ciò che concerne l azione risarcitoria. Sussistono tuttavia giusti motivi per disporre la compensazione delle spese di giudizio fra le parti. Sentiti i difensori delle parti costituite in ordine alla possibilità di definire nel merito il presente giudizio con sentenza in forma semplificata, ai sensi degli artt. 3 e 9 della L , n P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia Terza Sezione di Lecce respinge il ricorso indicato in epigrafe. Spese compensate. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall Autorità Amministrativa. Così deciso in Lecce, nella camera di consiglio dell 11 giugno Dott. Antonio Cavallari Presidente Dott. Tommaso Capitanio Estensore Pubblicato mediante deposito in Segreteria il

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