ARZANO RESPIRA. Risultati I campagna 09 maggio 06 agosto 2013

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1 Risultati I campagna 09 maggio 06 agosto 2013 COMUNE DI ARZANO Piazza Raffaele Cimmino Arzano (NA) Tel Fax E.Mail: comunicazioneistituzionale@pec.comune.arzano.na.it COMUNE DI CAIVANO Tel Fax E.Mail: comunicazioneistituzionale@comune.caivano.na.it NATURA S.R.L Sede legale e laboratorio di analisi: Via Gioacchino Rossini, Casoria (NA) Tel Fax E.Mail: natura@naturasrl.it

2 Premessa ARZANO RESPIRA Il Comune di Arzano ha stipulato, in data 19 marzo 2013, una convenzione con il Comune di Caivano, proprietario di n. 2 laboratori mobili per il monitoraggio della Qualità dell Aria e gestiti dalla Soc. Natura srl, al fine di promuovere una specifica iniziativa finalizzate a caratterizzare la qualità dell aria dei propri territori. Tale iniziativa nasce in quanto il problema dell inquinamento atmosferico delle aree urbane e suburbane risulta essere ad oggi sempre più sentito a causa del continuo incremento di inquinanti emessi da sorgenti di tipo antropico con conseguenti potenziali danni per la salute umana e per l ecosistema.

3 Premessa ARZANO RESPIRA NATURA è una società strutturata per fornire sia servizi di ingegneria ambientale che analisi chimiche e microbiologiche di laboratorio. Opera da circa 15 anni su tutto il territorio nazionale, con le più moderne tecniche strumentali ed analitiche e con le competenze di un team di esperti nelle diverse discipline scientifiche ed ingegneristiche, supportando i propri clienti nella gestione di ogni problematica di natura ambientale. Gli ampi laboratori siti in Casoria alla Via Rossini n.16 dotati di apparecchiature all avanguardia, le moderne attrezzature utilizzate in campo, ma soprattutto le differenti competenze tecniche del proprio personale altamente qualificato quali, chimici, biologi, dott. in scienze ambientali, ingegneri chimici ed ambientali, geologi, dott. in controllo qualità, operanti in maniera sinergica, assicurano al cliente il necessario supporto per la risoluzione di specifiche esigenze.

4 Premessa Con tale iniziativa, denominata ARZANO RESPIRA, si è individuata una soluzione tecnica per il monitoraggio e la caratterizzazione dell aria del Comune di Arzano, articolata in modo da: - identificare preventivamente le aree comunali come tipologia di insediamento (residenziale, industriale, agricolo, ecc.) - successivamente definire sia la tipologia di inquinanti da ricercare, in funzione delle potenziali sorgenti individuate, sia la localizzazione dei punti di monitoraggio dove installare le stazioni di misura.

5 Premessa Pertanto la presente iniziativa, che nasce come strumento per effettuare una valutazione approfondita e puntuale della qualità dell aria del territorio comunale utilizzando sia un laboratorio mobile di misura, sia alcuni campionatori passivi per la determinazione dei principali COV (composti organici volatili) potenzialmente emessi da attività industriali, si articola nelle seguenti fasi:

6 Premessa FASE 1: Studio preliminare del territorio Comunale con l ausilio della documentazione tecnica fornita dagli uffici preposti (cartografie del territorio, elenco delle attività industriali e relativo ciclo produttivo con eventuali emissioni prodotte in atmosfera), sono identificate le potenziali sorgenti di emissione, gli inquinanti da ricercare e i possibili punti di installazione sia del laboratorio mobile, che dei campionatori passivi;

7 Premessa FASE 2: Predisposizione di un elaborato tecnico in cui saranno definiti i termini delle attività di monitoraggio preventivamente concordate con l Amministrazione Comunale in seguito a quanto emerso dallo studio del territorio;

8 Premessa FASE 3: Monitoraggio della qualità dell aria eseguito mediante n 2 campagne di misura in stagioni climatiche differenti, per ogni campagna il laboratorio mobile sarà installato in n 4 differenti punti di misura per un periodo di 15 gg/p.to, i campionatori passivi saranno installati in n 25 p.ti per un periodo di misura di 30 gg. Le attività saranno completate nell arco di 12 mesi e prevedranno la misura dei principali inquinanti atmosferici.

9 Premessa Reportistica I risultati delle attività di misura saranno resi, alla fine di ogni campagna di indagine, per mezzo di uno specifico elaborato tecnico. I dati rilevati saranno rapportati ai limiti stabiliti dalla normativa vigente.

10 Premessa I risultati dell attività proposta consentiranno all Amministrazione Comunale di Arzano di conoscere lo stato della qualità dell aria del proprio territorio. La consapevolezza del fenomeno riscontrato permetterà di pianificare ed attuare specifici interventi atti a contrastare efficacemente il potenziale inquinamento rilevato nelle aree urbane.

11 Riferimenti normativi Normativa Comunitaria Direttiva 2008/50/CE La Direttiva 2008/50/CE "Relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa" Riprende tutte le precedenti in una unica e innovandole in parte; in particolare indica la necessità di individuazione dei livelli di responsabilità in ordine alla valutazione della qualità dell'aria, degli organismi di approvazione dei sistemi di misura, di garanzia delle misure, del coordinamento nazionale e con gli organismi comunitari.

12 Riferimenti normativi Normativa Nazionale D.Lgs. 155 del 13 agosto 2010 La legislazione nazionale relativa all'inquinamento atmosferico con la pubblicazione del D.Lgs. 155 del 13 agosto 2010, applicazione della Direttiva 2008/50/CE "Relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa", si allinea definitivamente alla legislazione europea.

13 Riferimenti normativi Normativa Nazionale D.Lgs. 155 del 13 agosto 2010 Con questo testo vengono recepite le previsioni della Direttiva e abrogati tutti i precedenti atti normativi a partire dal DPCM 28 marzo 1983 fino al recente D.Lgs. 152/2007, raccogliendo in una unica norma le Strategie Generali, i Parametri da monitorare, le Modalità di Rilevazione, i Livelli di Valutazione, i Limiti, Livelli Critici e Valori Obiettivo di alcuni parametri, i Criteri di Qualità dei dati.

14 Riferimenti normativi Normativa Regionale Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento della Qualità dell Aria La Regione Campania è dotata di un Piano di Risanamento e Mantenimento della qualità dell aria approvato dal Consiglio Regionale della Campania nella seduta del 27 giugno 2007, pubblicato sul BURC del 05 ottobre Il Piano è stato redatto in conformità ai dettami legislativi emanati con Decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio 1 ottobre 2002, n. 261 contenente il «Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell'aria ambiente, i criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del D.Lgs. n. 351 del 4 agosto 1999» (G. U. n. 272 del 20 novembre 2002).

15 Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento della Qualità dell Aria Valutazione di sintesi a scala locale La valutazione della qualità dell aria a scala locale su tutto il territorio regionale, e la successiva zonizzazione, è stata effettuata basandosi in primo luogo sui risultati del monitoraggio della qualità dell aria ed integrando questi ultimi con una metodologia innovativa che sulla base di elaborazioni statistiche e modellistiche porta ad una stima delle concentrazioni di inquinanti dell aria su tutto il territorio della regione. Le risultanze dell attività di classificazione del territorio regionale, ai fini della gestione della qualità dell aria ambiente, definite come aggregazioni di comuni con caratteristiche il più possibile omogenee, sono le seguenti: IT0601 Zona di risanamento - Area Napoli e Caserta; IT0602 Zona di risanamento - Area salernitana; IT0603 Zona di risanamento - Area avellinese; IT0604 Zona di risanamento - Area beneventana; IT0605 Zona di osservazione; IT0606 Zona di mantenimento. \

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17 Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento della Qualità dell Aria Le zone di risanamento sono definite come quelle zone in cui almeno un inquinante supera il limite più il margine di tolleranza fissato dalla legislazione. Le zone di osservazione sono definite dal superamento del limite ma non del margine di tolleranza. La zone di mantenimento sono definita come quelle zone in cui i livelli degli inquinanti sono inferiori ai valori limite e tali da non comportare il rischio di superamento degli stessi. In base alla zonizzazione, il Piano suggerisce le azioni da mettere in atto per garantire il miglioramento della qualità dell aria nelle zone di risanamento o per consentire che restino inalterati i valori nelle zone di osservazione o mantenimento. Nell Allegato II è riportato la pianta regionale con l indicazione delle Zone individuate dal piano.

18 Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento della Qualità dell Aria Il comune di Arzano (cod ) rientra nella Zona di risanamento - IT0601 Area Napoli e Caserta per i parametri: PM10 Polveri C6H6 Benzene NO2 Biossido di Azoto

19 PM10 Cenni sulla tipologia di inquinanti individuati nel Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento della Qualità dell Aria Polveri Le polveri fini, denominate PM10, sono delle particelle inquinanti presenti nell'aria che respiriamo. Queste piccole particelle possono essere di natura organica o inorganica e presentarsi allo stato solido o liquido. Le particelle sono capaci di adsorbire sulla loro superficie diverse sostanze con proprietà tossiche quali solfati, nitrati, metalli e composti volatili. Le polveri fini vengono classificate secondo la loro dimensione, che può determinare un diverso livello di nocività. Infatti, più queste particelle sono piccole più hanno la capacità di penetrare nell'apparato respiratorio. Le PM10 possono essere inalate e penetrare nel tratto superiore dell'apparato respiratorio, dal naso alla laringe, le PM2,5 possono essere respirate e spingersi nella parte più profonda dell'apparato, fino a raggiungere i bronchi.

20 Cenni sulla tipologia di inquinanti individuati nel Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento della Qualità dell Aria Origine PM10 Polveri Le fonti principali di polveri fini sono due: fonti naturali: incendi boschivi attività vulcanica polveri, terra e sale marino alzati dal vento (il cosiddetto aerosol marino) pollini e spore erosione di rocce fonti antropogeniche traffico veicolare, sia dei mezzi diesel che benzina uso di combustibili solidi per il riscaldamento domestico (carbone, legna e gasolio) residui dell'usura del manto stradale, dei freni e delle gomme delle vetture attività industriale

21 Cenni sulla tipologia di inquinanti individuati nel Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento della Qualità dell Aria Origine PM10 Polveri Il livello di concentrazione delle PM10 nelle aree urbane aumenta nel periodo autunno-inverno, cioè quando al traffico veicolare già intenso dovuto alla riapertura delle scuole e alla ripresa della normale attività lavorativa, si aggiungono le emissioni di polveri derivanti dall'accensione degli impianti di riscaldamento. Anche le condizioni meteorologiche di questo periodo determinano un innalzamento del livello delle polveri fini. Fenomeni atmosferici come quello dell'inversione termica, infatti, causano lo schiacciamento delle polveri al suolo e ne impediscono la dispersione.

22 Cenni sulla tipologia di inquinanti individuati nel Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento della Qualità dell Aria Effetti sulla salute dell esposizione a PM10 Polveri (fonte ARPA Umbria) Studi epidemiologici, confermati anche da analisi cliniche e tossicologiche, hanno dimostrato come l'inquinamento atmosferico abbia un impatto sanitario notevole, quanto più è alta la concentrazione di polveri fini nell'aria, infatti, tanto maggiore è l'effetto sulla salute della popolazione. Gli effetti di tipo acuto, sono legati ad una esposizione di breve durata (uno o due giorni) a elevate concentrazioni di polveri contenenti metalli. Questa condizione può provocare infiammazione delle vie respiratorie, come crisi di asma, o inficiare il funzionamento del sistema cardiocircolatorio. Gli effetti di tipo cronico dipendono, invece, da una esposizione prolungata ad alte concentrazioni di polveri e possono determinare sintomi respiratori come tosse e catarro, diminuzione della capacità polmonare e bronchite cronica. Per soggetti sensibili, cioè persone già affette da patologie polmonari e cardiache o asmatiche, è ragionevole temere un peggioramento delle malattie e uno scatenamento dei sintomi tipici del disturbo.

23 C6H6 Cenni sulla tipologia di inquinanti individuati nel Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento della Qualità dell Aria Benzene Il benzene è un idrocarburo aromatico strutturato ad anello esagonale ed è costituito da 6 atomi di carbonio e 6 atomi di idrogeno (formula C6H6). Anche conosciuto come benzolo, rappresenta la sostanza aromatica con la struttura molecolare più semplice e per questo lo si può definire il composto-base della classe degli idrocarburi aromatici. Il benzene è una sostanza altamente infiammabile, ma la sua pericolosità è dovuta principalmente al fatto che è un carcinogeno riconosciuto per l uomo. Pur essendo la pericolosità del benzene ampiamente dimostrata da numerose ricerche mediche, per il suo ampio utilizzo questa sostanza è praticamente insostituibile. Molte industrie lo utilizzano per produrre altri composti chimici come lo stirene, il cumene (per realizzare varie resine) ed il cicloesano (per creare il nylon e molte fibre sintetiche). Il benzene viene anche utilizzato per produrre alcuni tipi di gomme, lubrificanti, coloranti, inchiostri, collanti, detergenti, solventi e pesticidi. Il benzene è inoltre un componente delle benzine dove costituisce fino all 1% in volume

24 Cenni sulla tipologia di inquinanti individuati nel Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento della Qualità dell Aria Fonti del Benzene Il benzene presente nell ambiente deriva sia da processi naturali che da attività umane. Le fonti naturali forniscono un contributo relativamente esiguo rispetto a quelle antropogeniche e sono dovute essenzialmente alle emissioni vulcaniche ed agli incendi boschivi. La maggior parte del benzene presente nell aria è invece un sottoprodotto delle attività umane. Le principali cause di esposizione al benzene sono il fumo di tabacco, le combustioni incomplete del carbone e del petrolio (dei quali è un costituente naturale), i gas esausti dei veicoli a motore e le emissioni industriali (gli usi industriali del benzene, inclusi la produzione di plastiche e resine sintetiche, causano spesso il rilascio di vapori contenenti questo inquinante). Anche i vapori liberati dai prodotti che contengono benzene, come colle, vernici, cere per mobili e detergenti, possono a loro volta essere fonte di esposizione. Da notare che circa il 50% dell esposizione a benzene è dovuta al fumo di tabacco (mentre i gas esausti delle auto e le emissioni industriali contribuiscono al 20% circa). Per quanto riguarda l inquinamento da benzene dovuto al traffico, circa il 95% dell inquinante deriva dai gas di scarico degli automezzi a benzina, mentre il restante 5% deriva dalle emissioni dovute all evaporazione del benzene presente nel serbatoio e nel carburatore durante le soste

25 Cenni sulla tipologia di inquinanti individuati nel Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento della Qualità dell Aria Fonti del Benzene La maggior parte delle persone è esposta ogni giorno a piccole quantità di benzene sia nell ambiente esterno che nel posto di lavoro. L esposizione della popolazione avviene essenzialmente tramite l aria, dove il livello di benzene varia di solito da 2,8 a 20 ppb (1 ppb è una parte per miliardo e per il benzene corrisponde a 3,26 µg/mc). Le persone che vivono nelle città o nelle aree industriali sono generalmente esposte a concentrazioni maggiori rispetto alle persone che vivono nelle zone rurali soprattutto a causa delle emissioni dovute al traffico veicolare e alle emissioni industriali

26 Cenni sulla tipologia di inquinanti individuati nel Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento della Qualità dell Aria Effetti sulla salute dell esposizione al Benzene (fonte Arpa Umbria) L esposizione al benzene avviene essenzialmente per inalazione (circa il 99% del benzene assunto), per contatto cutaneo o per ingestione (consumo di cibo o di bevande contaminate). Gli effetti tossici acuti sono in genere dovuti a contatto per inalazione o per via cutanea e si presentano per lo più a causa di fughe o versamenti in ambienti di lavoro. Brevi esposizioni di 5-10 minuti a livelli molto alti di benzene nell aria ( ppm) possono condurre alla morte. Livelli di concentrazione più bassi ( ppm) possono causare giramenti, sonnolenza, aumento del battito cardiaco, tremori, confusione e perdita di coscienza. Concentrazioni minori ma più prolungate nel tempo possono alterare la memoria e certe capacità psichiche. Il benzene è anche responsabile di disturbi e di un effetto irritante sulla pelle e sulle mucose (oculare e respiratoria in particolare). L ingestione di cibi e bevande che contengono alti livelli di benzene possono causare il vomito, irritazione allo stomaco, giramenti, sonnolenza, convulsioni, aumento del battito cardiaco, coma e morte. Gli effetti tossici cronici sono invece dovuti a periodi di esposizione molto lunghi e a basse concentrazioni. Il benzene si distingue, per l uomo, per la sua grande tossicità per le cellule sanguigne e gli organi che le producono (soprattutto midollo osseo).

27 NO2 Cenni sulla tipologia di inquinanti individuati nel Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento della Qualità dell Aria Biossido di Azoto Numerosi sono i rapporti di combinazione dell'azoto con l'ossigeno per formare una serie di ossidi che sono classificati in funzione dello stato di ossidazione dell'azoto. Le specie chimiche presenti in aria come inquinanti naturali ed antropogenici e che destano maggiori preoccupazioni in termini di inquinamento atmosferico, sono essenzialmente ossido e biossido di azoto (NO ed NO 2 ). Il termine NOx indica la somma del monossido di azoto (NO) e del biossido di azoto (NO 2 ). L'ossido di azoto è un inquinante primario che si forma generalmente dai processi di combustione ad alta temperatura, è un gas a tossicità limitata, al contrario del biossido di azoto. L' NO 2 ha un odore forte, pungente, è irritante e di colore giallo-rosso. È responsabile, con altri prodotti, del cosiddetto smog fotochimico, in quanto base per la produzione di una serie di inquinanti secondari pericolosi come l'ozono o l'acido nitrico. Contribuisce per circa un terzo alla formazione delle piogge acide.

28 Cenni sulla tipologia di inquinanti individuati nel Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento della Qualità dell Aria Origine Biossido di Azoto Gli ossidi di azoto hanno origine naturale (eruzioni vulcaniche, incendi, processi biologici), ma soprattutto antropica con le combustioni ad alta temperatura, come quelle che avvengono all'interno delle camere di combustione dei motori degli autoveicoli. Altre fonti di ossidi di azoto sono le centrali termoelettriche e in genere tutti gli impianti di combustione di tipo industriale. L'aumento del traffico veicolare degli ultimi anni ha generato un livello crescente delle concentrazioni di ossidi di azoto, specialmente nelle aree urbane. In caso di inquinamento fortuito da monossido di azoto, la concentrazione decade in 2-5 giorni, ma nel caso di emissioni continue (ad esempio in aree urbane a forte traffico veicolare), si assiste all'attivazione di un ciclo giornaliero che porta alla produzione di inquinanti secondari, quali il biossido di azoto. Il picco si registra nelle ore a traffico più intenso, per poi scendere nelle ore notturne.

29 Cenni sulla tipologia di inquinanti individuati nel Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento della Qualità dell Aria Effetti sulla salute dell esposizione al Biossido di Azoto (fonte ARPA Umbria) Tra gli ossidi di azoto, solo l' NO 2 ha rilevanza tossicologica: provoca irritazione della porzione distale dell'apparato respiratorio - con conseguente alterazione delle funzioni polmonari - bronchiti croniche, asma ed enfisema polmonare. L' NO 2 ha effetti minori di quelli generati dal biossido di zolfo, anche se può interferire con gli scambi gassosi a livello fogliare, provocando necrosi o clorosi. Gli ossidi di azoto contribuiscono anche alla formazione delle piogge acide e ha conseguenze importanti sugli ecosistemi acquatici e terrestri.

30 PIANO DI MONITORAGGIO «ARZANO RESPIRA» Stazioni di monitoraggio I punti di monitoraggio della qualità dell aria sono stati scelti in relazione alla zonizzazione del territorio comunale. Sono state individuate due differenti tipologie di stazioni di misura: - Stazioni di traffico/urbanizzate - Stazioni industriali

31 PIANO DI MONITORAGGIO «ARZANO RESPIRA» Stazioni di monitoraggio Stazione di traffico: Stazione situata in posizione tale che il livello di inquinamento è influenzato prevalentemente da emissioni provenienti da strade limitrofe. In altri termini il punto di campionamento è rappresentativo dei livelli d inquinamento determinati prevalentemente da emissioni da traffico veicolare, con flussi di traffico medio-alti. N 3 stazioni individuate prevalentemente nell agglomerato urbano. Stazione industriale: Stazione situata in posizione tale che il livello di inquinamento è influenzato prevalentemente da singole fonti industriali o zone industriali limitrofe. Tali stazioni sono situate in aree nelle quali i livelli d inquinamento sono influenzati prevalentemente da emissioni di tipo industriale. N 1 stazione individuata nell area ASI.

32 PIANO DI MONITORAGGIO «ARZANO RESPIRA» Frequenza del monitoraggio Il monitoraggio della qualità dell aria, come già anticipato, prevede l esecuzione di n. 2 campagne di misura in stagioni climatiche differenti usualmente denominate: Campagna estiva Eseguita dal 09 maggio al 06 agosto 2013 Campagna invernale Avviata il 03 febbraio 2014 (ATMO 01) Per ogni campagna il laboratorio mobile è posizionato in n 4 differenti stazioni di misura per un periodo di 15 gg/p.to, mentre i campionatori passivi (radielli) sono installati in n 25 p.ti per un periodo di misura pari a 30 gg/p.to Le attività saranno completate nell arco di 12 mesi.

33 PIANO DI MONITORAGGIO «ARZANO RESPIRA» Parametri oggetto del monitoraggio Mediante laboratorio mobile: BTX (Benzene, Toluene, Xilene) Polveri: PM10 Ossidi d Azoto (NO - NO 2 - NO X ) Biossido di Zolfo (SO 2 ) Monossido di carbonio (CO) Ozono (O 3 ) velocità vento, direzione vento, temperatura, umidità relativa, pressione barometrica, radiazione solare globale.

34 PIANO DI MONITORAGGIO «ARZANO RESPIRA» Parametri oggetto del monitoraggio Mediante campionatori passivi (radielli): N. 48 Composti organici volatili (COV): acetone, alcol benzilico, bromoclorometano, butanolo, 2-butossietanolo, 2-butossietil acetato, carbonio tetracloruro, cicloesano, cicloesanone, cicloesanolo, clorobenzene, cloroformio, n-decano, 1,4-diclorobenzene, 1,2- dicloroetano, 1,2-dicloropropano, diclorometano, N,N-dimetilformammide, n-dodecano, n- eptano, n-esano, etere etilico, etil acetato, etilbenzene, 2-etossietanolo, 2-etossietil acetato, etil-ter-butiletere, isobutanolo, isopropano, isopropilbenzene, limonene, metanolo, metil-ter-butil etere, 2-metilpentano, 1-metossi-2propanolo, 1-metossi-2-propilacetato, naftalene, n-nonano, n-ottano, etanolo, propil acetato, stirene, tetracloroetilene, tetraidrofurano, pentano, 1,1,1-tricloroetano, tricloroetilene, 1,2,4-trimetilbenzene, n- undecano.

35 PIANO DI MONITORAGGIO «ARZANO RESPIRA» Strumentazione Laboratorio mobile attrezzato con analizzatori automatici

36 PIANO DI MONITORAGGIO «ARZANO RESPIRA» Strumentazione Analizzatori automatici Montati a bordo del Laboratorio mobile Analizzatore di anidride solforosa SO 2 Thermo Electron mod. 43i, completo di sistema IPSS per la calibrazione e tubo a permeazione di SO 2. Analizzatore di ossidi di azoto Thermo Electron mod. 42i, completo di sistemi IPSS per la calibrazione e tubo di permeazione di NO 2 Analizzatore di monossido di carbonio Thermo Electron mod. 48i, completi di sistema IZS di calibrazione e bombola CO in azoto completa di riduttore di pressione. Analizzatori di ozono a doppia cella di misura Thermo Electron mod. 49i, completi di sistema IOS di calibrazione. Analizzatori di BTX SRI Instruments mod. ORION BTX 2000, completi di sistema di calibrazione miscela di BTX in azoto e miscela di azoto quale gas carrier. Campionatori di polveri sottili PM10 modello UNITEC LSPM10, completi di unità di campionamento portafiltro, analizzatore in continuo. L analizzatore è testato Stazioni meteorologiche di monitoraggio mod. MET 3000 plus

37 PIANO DI MONITORAGGIO «ARZANO RESPIRA» Campionatori passivi: Radielli Strumentazione I radielli sono campionatori di tipo diffusivo a simmetria radiale specifici per la determinazione delle concentrazioni di gas e vapori aerodispersi. Le parti essenziali di un radiello sono la cartuccia adsorbente, il corpo diffusivo, la piastra di supporto e l'etichetta autoadesiva con codice a barre. La sua elevata sensibilità permette di ottenere risultati accurati con esposizioni di poche ore o di alcune settimane in relazione degli analiti da determinare.

38 PIANO DI MONITORAGGIO «ARZANO RESPIRA» Esempio di montaggio Radielli Strumentazione

39 PIANO DI MONITORAGGIO «ARZANO RESPIRA» Restituzione dati Per ogni punto di misura e per ogni campagna (estiva/invernale) saranno elaborati specifici report con le seguenti informazioni: Identificazione del punto di misura con adeguata monografia; Tabelle riepilogative con i valori delle concentrazioni rilevate per specifico inquinante ricercato per giorno di misura;

40 PIANO DI MONITORAGGIO «ARZANO RESPIRA» I suddetti report saranno completati, a campagne di misura ultimate, da una relazione tecnica conclusiva dove tutti i risultati del monitoraggio saranno correlati e confrontati con i limiti imposti dalla normativa vigente. A titolo puramente esemplificativo si riportano di seguito i modelli di schede di raccolta dati e di diagrammi utilizzati per la redazione dei report e della relazione conclusiva: Restituzione dati

41 LOCALIZZAZIONE PUNTI DI MONITORAGGIO LABORATORIO MOBILE Il territorio comunale può essere diviso in due distinti agglomerati: - Urbanizzato - Industriale

42 LOCALIZZAZIONE PUNTI DI MONITORAGGIO LABORATORIO MOBILE

43 LOCALIZZAZIONE PUNTI DI MONITORAGGIO LABORATORIO MOBILE

44 ATMO 01 - Opificio ST Microelectronic Zona ASI

45 ATMO 01 dal 09 maggio al 23 maggio 2013

46 ATMO 02 - I Circolo Don Lorenzo Milani P.zza Marconi

47 ATMO 02 dal 13 giugno al 27 giugno 2013

48 ATMO 03 III Circolo Carol Wojtyla Via Salvemini

49 ATMO 03 dal 11 luglio al 25 luglio 2013

50 ATMO 04 Plesso Colombo Via G. Ferraris

51 ATMO 04 dal 23 luglio al 06 agosto 2013

52 LOCALIZZAZIONE PUNTI DI MONITORAGGIO CAMPIONATORI PASSIVI - RADIELLI

53 LOCALIZZAZIONE PUNTI DI MONITORAGGIO CAMPIONATORI PASSIVI - RADIELLI

54 Radielli 11 giugno 11 luglio 2013 Dei 25 radielli installati è stato possibile analizzarli solo 23 in quanto il RAD_7 e RAD_20 non sono stati ritrovati all atto del ritiro. Dai risultati della analisi condotte in laboratorio, è emerso che, dei 48 Composti Organici Volatili ricercati, solo 18 superavano il limite di rilevabilità strumentale ed in particolare: Alcol benzilico, n-butanolo, 2-butossietanolo, carbonio tetracloruro, cicloesano, n,ndimetilformammide, n-propanolo, 1,4-diclorobenzene, 2-etossietanolo, etilacetato, etilbenzene, propilacetato, tetracloroetilene, toluene, benzene, xilene, 1,2-diclorobenzene, 1,3-diclorobenzene. Per i suddetti analiti, la normativa vigente sulla qualità dell aria, fissa limiti esclusivamente per il parametro BENZENE in particolare il valore di riferimento riportato nel Dlgs. 155/2010 è paria 5 μg/mc (valore medio annuale). I risultati delle misurazioni eseguite nel periodo 11 giugno 11 luglio 2013, hanno reso il seguente valore medio per i 23 radielli analizzati: 3,57 μg/mc < 5 μg/mc

55 Radielli 11 giugno 11 luglio 2013 Il suddetto dato sul BENZENE, in considerazione del fatto che il limite normativo è un valore medio annuale, è da intendersi parziale in quanto dovrà essere confermato dai risultati della campagna invernale in fase di esecuzione. Per i restanti analiti, non avendo riferimenti normativi relativi alla qualità dell aria, i risultati sono stati parametrati con i limiti di TLV/TWA consigliati dall ACGIH (American Conference of Governmental Industrial Hygienists), per gli ambienti di lavoro. Tutti i valori ottenuti risultano < dei limiti consigliati

56 Conclusioni ARZANO RESPIRA Risultati I campagna di misura 09 maggio 06 agosto 2013 Dai risultati ottenuti dalla I campagna di monitoraggio emerge quanto segue: Per il parametro PM10, n. 16 superamenti del valore medio giornaliero Per il parametro BENZENE, valore misurato da attenzionare al fine di verificare che il valore medio annuale si mantenga al di sotto di 5 μg/mc

57 grazie per la cortese attenzione

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