DISPOSITIVI ANTISISMICI ISOLATORI E SOLLEVAMENTO L ESPERIENZA SOLES TECH

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1 DISPOSITIVI ANTISISMICI ISOLATORI E SOLLEVAMENTO L ESPERIENZA SOLES TECH Giuseppe Zattoni www. solestech.it Rieti 13 dicembre 2016

2 SOMMARIO DELLA PRESENTAZIONE 1. LE RAGIONI DELL ISOLAMENTO 2. ISOLAMENTO SISMICO NORMATIVA DI RIFERIMENTO E DISPOSITIVI 3. ISOLAMENTO SISIMICO SU FABBRICATI ESISTENTI INSERIMENTO MEDIANTE SOLLEVAMENTO 4. ISOLAMENTO SISMICO SU FABBRICATI ESISTENTI INSERIMENTO MEDIANTE TAGLIO PILASTRI 5. CONTROLLI E PROVE DI ACCETTAZIONE SUI DISPOSITIVI DI ISOLAMENTO

3 1. LE RAGIONI DELL ISOLAMENTO La progettazione antisismica delle strutture è basata sul soddisfacimento della disequazione: CAPACITA DOMANDA La DOMANDA corrisponde alle sollecitazioni che le forze di inerzia prodotte dal sisma applicate alle masse generano sulla struttura La CAPACITA è determinata dalle caratteristiche di resistenza e di deformabilità in campo non lineare della struttura. AUMENTO DELLA CAPACITA (rinforzo delle strutture) FILOSOFIA PROGETTUALE ANTISISMICA RIDUZIONE DELLA DOMANDA ISOLAMENTO SISMICO (abbatte in maniera drastica l energia trasmessa dal suolo all intera struttura) SISTEMI DISSIPATIVI

4 1. LE RAGIONI DELL ISOLAMENTO ISOLAMENTO SISMICO (Dolce, Ponzo, Di Cesare, Arleo Progetto di edifici con isolamento sismico IUSS Press) Disaccoppiare il moto del terreno da quello della struttura sovrastante inserendo una sconnessione lungo l altezza della struttura. La struttura isolata risulta suddivisa in due parti: A) SOTTOSTRUTTURA connessa al terreno B) SOVRASTRUTTURA SOVRASTRUTTURA La continuità strutturale è garantita dai DISPOSITIVI DI ISOLAMENTO: Elevata deformabilità orizzontale per carichi sismici Adeguata resistenza ai carichi orizzontali non sismici DISP. ISOLAMENTO (vento, traffico, ecc ) Buona capacità dissipativa Capacità di sostenere carichi gravitazionali non sismici Elevata rigidezza verticale Capacità ricentrante (spostamenti residui trascurabili al termine del sisma) SOTTOSTRUTTURA

5 1. LE RAGIONI DELL ISOLAMENTO ISOLAMENTO SISMICO DUE DIVERSE STRATEGIE 1 INCREMENTO DEL PERIODO DISPOSITIVI A COMPORTAMENTO QUASI ELASTICO E la strategia più frequentemente adottata 2 LIMITAZIONE DELLA FORZA DISPOSITIVI A COMPORTAMENTO RIGIDO O ELASTO PLASTICO E la strategia adottata quando il controllo delle forze indotte dal sisma sulla struttura è l aspetto cruciale della progettazione (adeguamento di strutture esistenti)

6 1. LE RAGIONI DELL ISOLAMENTO ISOLAMENTO SISMICO ABBATTIMENTO delle sollecitazioni indotte dal sisma sulle parti strutturali del fabbricato BENEFICI DELL ISOLAMENTO SISMICO ABBATTIMENTO spostamenti di interpiano, annullamento pressoché totale danni agli elementi non strutturali e piena funzionalità degli edifici. ABBATTIMENTO della percezione del sisma VANTAGGIO ECONOMICO mantenimento della funzionalità Abbattimento dei costi di eventuale ripristino a seguito di sismi di elevata magnitudo CAUTELE SISMICO NELL ISOLAMENTO Verifica della separazione al contorno tra struttura fissa e isolata (compresi gli impianti) Consentire l accessibilità ai dispositivi di isolamento (Ispezione, manutenzione, ev. sostituzione vedi NTC )

7 2. ISOLAMENTO SISMICO NORMATIVA DI RIFERIMENTO E DISPOSITIVI ISOLAMENTO SISMICO NORMATIVA DI RIFERIMENTO NTC 08 Circ. 02/02/09 CAP. 7 Progettazione per azioni sismiche CAP. 11. Materiali e prodotti per uso strutturale Appoggi strutturali 11.9 Dispositivi antisismici (in buona parte superata) EN 15129:2009 «Dispositivi antisismici» IN VIGORE DAL 01/08/2011 Progettazione dispositivi antisismici Requisiti funzionali e regole di progettazione Requisiti materiali, di fabbricazione ed esecuzione prove Valutazione di conformità, installazione, manutenzione Criteri marcatura CE UNI EN 1337 «Appoggi Strutturali» Regole generali Elementi di scorrimento Appoggi elastomerici Protezione Ispezione e manutenzione Trasporto, immagazzinamento e installazione

8 2. ISOLAMENTO SISMICO NORMATIVA DI RIFERIMENTO E DISPOSITIVI ISOLAMENTO SISMICO DISPOSITIVI DI FREQUENTE IMPIEGO ISOLATORI ELASTOMERICI ELASTOMERIC ISOLATORS t s t i Spessore totale degli strati in gomma t e = t i Fattore di forma primario S1 = D / 4 ti Fattore di forma secondario S2 = D / te Rigidezza orizzontale del singolo isolatore n = numero dei dispositivi di isolamento Rigidezza orizzontale totale K e,si = n K e

9 2. ISOLAMENTO SISMICO NORMATIVA DI RIFERIMENTO E DISPOSITIVI ISOLAMENTO SISMICO DISPOSITIVI DI FREQUENTE IMPIEGO ISOLATORI A SCORRIMENTO CON SUPERFICI CURVE (FP) CURVED SURFACE SLIDERS (CSS) (1) Piastra superiore di collegamento alla sovrastruttura 2. Superfici di scorrimento concava 3. Strato a basso coefficiente di attrito 4. elemento centrale con superfici convesse 5. Piastra inferiore di collegamento alla sottostruttura Diagramma Forza Spostamento Il periodo del manufatto isolato (Te) è indipendente dalla massa, dipende dal raggio di curvatura della superficie concava (R). La rigidezza del dispositivo (Ke) è funzione del carico (Nsd) e questo determina corrispondenza tra centro delle masse e centro delle rigidezze. Incorporano funzione dissipativa a ricentrante (1) Criteri di progettazione di dispositivi di isolamento a pendolo scorrevole Calvi Pietra Moratti Progettazione Sismica n

10 2. ISOLAMENTO SISMICO NORMATIVA DI RIFERIMENTO E DISPOSITIVI MODALITA DI APPLICAZIONI NUOVE COSTRUZIONI INSERIMENTO DISPOSITIVI CONTEMPORANEO ALLA COSTRUZIONE ISOLAMENTO SISMICO INSERIMENTO PER SOLLEVAMENTO FABBRICATO. TECNOLOGIA BREVETTATA SOLES COSTRUZIONI ESISTENTI INSERIMENTO PER TAGLIO PILASTRI INSERIMENTO PER TAGLIO MURATURE

11 3. ISOLAMENTO SISIMICO SU FABBRICATI ESISTENTI INSERIMENTO MEDIANTE SOLLEVAMENTO SCHEMA INTERVENTO Fase 1. Platea inferiore Fase 0. Situazione iniziale 5/6 4 3 Fase 3. Montaggio Impianto Fase 2. Platea Superiore Fase 4. Sollevamento e inserimento isolatori Fase 5 6. Messa in funzione isolatori e finiture

12 3. ISOLAMENTO SISIMICO SU FABBRICATI ESISTENTI INSERIMENTO MEDIANTE SOLLEVAMENTO VANTAGGI BASSO IMPATTO ARCHITETTONICO GEOMETRIE PILASTRI INVARIATE ALTEZZE DI INTERPIANO INVARIATE VANTAGGI DELL INSERIMENTO PER SOLLEVAMENTO FABBRICATO TECNOLOGIA BREVETTATA SOLES AVANZAMENTO DELLE OPERE EDILI DI RIPRISTINO DEL FABBRICATO IN PARALLELO AL SOLLEVAMENTO ACCORCIAMENTO DEL PROGRAMMA LAVORI ELIMINAZIONE PROBLEMATICHE ANTINCENDIO (R) SUI DISPOSITIVI DI ISOLAMENTO \ IN CASO DI INTERVENTI PREVENTIVI, E POSSIBILE MANTENERE DELLA FUNZIONALITA DEL FABBRICATO AI PIANI SUPERIORI.

13 3. ISOLAMENTO SISIMICO SU FABBRICATI ESISTENTI INSERIMENTO MEDIANTE SOLLEVAMENTO INTERVENTO L edificio, è costituito da 3 corpi di fabbrica (giuntati) realizzati alla fine degli anni elevazioni, compreso il mansardato abitabile ed il garage seminterrato, adibiti ad abitazione GEOMETRIA: Pianta rettangolare m 85 x12,5. Altezza totale del fabbricato di circa m. 17,0 dal p.c. STRUTTURA PORTANTE: TELAI IN CEMENTO ARMATO orditi nelle 2 direzioni CAMPATE con INTERASSI fino 6,00 ml Solai: LATERO CEMENTO. Fondazioni: DIRETTE del tipo a TRAVI ROVESCE MATERIALI: Calcestruzzo. Dalle prove eseguite in situ: fcm PILASTRI = 23 Mpa; fcm TRAVI = 30 Mpa; Acciaio: dalle prove eseguite in situ la tensione di snervamento : fym = 460 N/mm 2

14 3. RILIEVO ED INDAGINI SULLO STATO DI FATTO INDAGINI SUI DETTAGLI COSTRUTTIVI: Le analisi degli elaborati costruttivi e i riscontri delle indagini pacometriche hanno mostrato una pressoché totale mancanza di dettagli costruttivi antisismici INDAGINI GEOLOGICO GEOTECNICHE: In relazione ai risultati delle indagini geognostiche condotte si può affermare che la successione stratigrafica è riferibile alla categoria di suolo di fondazione E. Figura 1 Pianta piano semi interrato sezione trasversale vista laterale

15 3. DESCRIZIONE DEI DANNI DAL SISMA DEL 06 APRILE 2009 L'edificio condominiale a seguito del sisma 06/04/09 è stato classificato INAGIBILE E Danni alla struttura portante: Presenza di lesioni non passanti su alcune travi al piano terra e al piano seminterrato. Lesioni singole e diffuse sui solai. Si nota l assenza di fenomeni di martellamento nonostante la presenza di giunti tra fabbricati estremamente ridotti (5 cm) Danni al piano terra e piano primo: lesionamento grave e diffuso su tramezzi e tamponature. Rottura o scollamento di rivestimenti e pavimenti. Lesioni in corrispondenza dell attacco tramezzo struttura. Danni ai piani superiori : I danni tendono a diminuire al salire del piano, sino ad essere molto limitati nel piano mansardato. Si evidenzia lo scollamento del mano di copertura

16 3. PROGETTO ANALISI DELLO STATO DI FATTO ANALISI DINAMICA LINEARE MODI DI VIBRARE DELLA STRUTTURA (CORPO A B C SCOLLEGATI) CORPO C Modo T[sec] 0,822 0,675 0,605 1 modo (flessionale) 2 modo (torsionale) 3 modo (torsionale) MODELLO FEM CORPO C CORPO C: Elementi danneggiati per flessione al 60% SLV CORPO C: Elementi danneggiati per taglio al 60% SLV E analogamente per CORPO A e CORPO B

17 3. PROGETTO ANALISI DELLO STATO DI FATTO CONCLUSIONE DELL ANALISI SULLO STATO DI FATTO La verifica sul modello FEM mostra una bassa capacità sia in riferimento ai meccanismi fragili che ai meccanismi duttili. Tale carenza non vale solo per le strutture in elevazione ma anche in fondazione. Il rapporto tra la capacità e la domanda in termini di PGA per lo stato limite SLV risulta pari a 0,30 cioè il 30% di quello richiesto dall NTC08. INTERVENTO DI ADEGUAMENTO (100% PGA) ISOLAMENTO FRICTION PENDULUM (4 tipologie per un totale di 110 FP) TAMPONATURE IRRIGIDENTI AL PIANO TERRA ELIMINAZIONE DEI GIUNTI TRA I CORPI A B C

18 3. PROGETTO ANALISI DELLO STATO DI PROGETTO CORPO SCALA A CORPO SCALA B CORPO SCALA C Figura 1 Disposizione isolatori FP DISPOSITIVI FRICTION PENDULUM Diagramma forza spostamento Spostamento massimo = ± 400 mm Coefficiente di attrito = 2,5%

19 3. PROGETTO ANALISI DELLO STATO DI PROGETTO MODI DI VIBRARE DELLA STRUTTURA ISOLATA Modo T[sec] 3,73 3,55 3,53 CONFRONTO TRA STRUTTURA ISOLATA E STRUTTURA BASE FISSA (utilizzando accellerogrammi spettrocompatibili) Accelerazione [m/sec 2 ] Drift interpiano [m] Tempo [sec] Tempo [sec] CONCLUSIONE DELL ANALISI SULLO STATO DI PROGETTO La verifica condotta sullo stato di progetto mostra: Riduzione di oltre 4 volte della accelerazione in sommità Riduzione di quasi un ordine di grandezza del drift di interpiano (prima elevazione) Il rapporto tra la capacità e la domanda in termini di PGA per lo stato limite SLV risulta UGUALE a 1 cioè il 100% di quello richiesto dall NTC08.

20 3. CANTIERE Fase 1.a. SCAVO E REALIZZAZIONE NUOVA PLATEA INF. (INT.) Foto. 1.a. Scavo Tav. 1. Schema fase Foto. 1.b. Armatura nuova platea inferiore (interna)

21 3. CANTIERE Fase 1.b. SCAVO E REALIZZAZIONE NUOVA PLATEA INF. (EST.) Tav. 2. Schema fase Foto. 2.a. Armatura e carpenteria nuova platea inferiore (esterna)

22 3. CANTIERE Fase 2. ESECUZIONE DI NUOVA PLATEA SUPERIORE Foto. 3.a. Inghisaggio di barre di coll. nelle travi di fondazione esistenti Tav. 3. Schema fase Foto. 3.b. Armatura nuova platea superiore

23 3. CANTIERE Fase 3. MONTAGGIO DEL SISTEMA DI SOLLEVAMENTO Foto. 4.a. Montaggio sistema di sllevamento Tav. 4. Schema fase Foto. 4.b. Attività di cantiere contestuali al sollevamento. Assoluta mancanza di interferenza

24 3. CANTIERE Fase 4. SOLLEVAMENTO E INSERIMENTO ISOLATORI Foto. 5.a. Sollevamento in corso Tav. 5. Schema fase Peso fabbricato circa tonnellate Sollevamento eseguito con n.ro 121 martinetti Foto. 5.b. Posa dispositivi di isolamento

25 3. CANTIERE Fase 5. MESSA IN FUNZIONE ISOLATORI Foto. 6.a. Armatura baggiolo inferiore Tav. 6. Schema fase Foto. 6.b. Messa in funzione dei dispositivi di isolamento

26 3. CANTIERE Fase 6. OPERE DI FINITURA E MESSA IN SERVIZIO ISOLATORI Foto. 7.a. Esecuzione opere di finitura (raccordi parti fisse e parti isolate) Tav. 7. Schema fase Foto. 7.b. Esecuzione opere di finitura (giunti flessibili impianti)

27 3. CANTIERE Fase 6. OPERE DI FINITURA E MESSA IN SERVIZIO ISOLATORI Foto. 7.c. Esecuzione opere di finitura («cappotto» e lavori sistemazione esterni) Foto. 7.d. Esecuzione opere di finitura («cappotto» e lavori sistemazione esterni)

28 3. CANTIERE VIDEO SOLLEVAMENTO

29 3. CANTIERE ALTRI CASI DI INTERVENTO SOLL. E REALIZZAZIONE DI PIANO INTERRATO CASO 1

30 3. CANTIERE ALTRI CASI DI INTERVENTO SOLL. E REALIZZAZIONE DI PIANO INTERRATO CASO 1

31 3. CANTIERE ALTRI CASI DI INTERVENTO SOLL. E REALIZZAZIONE DI PIANO INTERRATO CASO 2

32 4. ISOLAMENTO SISIMICO SU FABBRICATI ESISTENTI INSERIMENTO MEDIANTE TAGLIO PILASTRI SCHEMA INTERVENTO Fase 0. Situazione iniziale e scavo Fase 1. Rinforzo pilastro Fase 2. Capitello superiore 3 4 5/6 Fase 3. Presa in carico pilastro e taglio Fase 4. Inserimento isolatore Fase 5 6. Messa in funzione isolatori e finiture

33 4. ISOLAMENTO SISIMICO SU FABBRICATI ESISTENTI INSERIMENTO MEDIANTE TAGLIO PILASTRI VANTAGGI VANTAGGI DELL INSERIMENTO PER TAGLIO PILASTRI OPERE EDILI LIMITATE AL PIANO DI INTERVENTO VELOCITA DI INTERVENTO RINFORZO DEI PILASTRI FASCIATURA O CALASTRELLATURA RINFORZO SOLAIO REALIZZAZIONE DI CAPITELLI ACCESSIBILITA AI DISPOSITIVI PER ISPEZIONE, MANUTENZIONE ED EVENTUALE SOSTITUZIONE

34 4. ISOLAMENTO SISIMICO SU FABBRICATI ESISTENTI INSERIMENTO MEDIANTE TAGLIO PILASTRI INTERVENTO L edificio, è di fine anni Ottanta. P.T. garage e cantine e 4 piani, compreso il sottotetto, adibiti ad abitazione GEOMETRIA: Pianta rettangolare m 25,0 x12,5. Altezza totale del fabbricato di circa m. 15,0 dal p.c. STRUTTURA PORTANTE: TELAI IN CEMENTO ARMATO solo in direzione lato corto del fabbricato CAMPATE con INTERASSI da ml. 3,30 4,20 Solai: LATERO CEMENTO. Fondazioni: DIRETTE del tipo a TRAVI ROVESCE TAMPONATURE ESTERNE: del tipo a cassetta costituite da: ESTERNO: mattoni semipieni da cortina stilati a vista INTERCAPEDINE: lana minerale INTERNO : parete in mattoni forati.

35 4. RILIEVO ED INDAGINI SULLO STATO DI FATTO MATERIALI: Calcestruzzo : dalle prove eseguite in situ. Rcm = 30 Mpa Acciaio : dalle prove eseguite in situ la tensione di snervamento : fym = 330 N/mm 2 INDAGINI SUI DETTAGLI COSTRUTTIVI: Le analisi degli elaborati costruttivi e i riscontri delle indagini pacometriche hanno mostrato una pressoché totale mancanza di dettagli costruttivi antisismici INDAGINI GEOLOGICO GEOTECNICHE: In relazione al riscontro delle velocità delle onde di taglio equivalente V s30 nei primi 30 metri dal piano fondale superficiale (estradosso) della struttura edilizia in progetto prova in foro Down Hole si può affermare che il sottosuolo dell edificio in oggetto appartiene alla categoria B. Figura 1 Pianta piano tipo

36 4. DESCRIZIONE DEI DANNI DAL SISMA DEL 06 APRILE 2009 L'edificio condominiale a seguito del sisma 06/04/09 è stato classificato INAGIBILE E Danni alla struttura portante: Presenza di lesioni su alcune travi e colonne al piano terra ed al piano primo in particolare a ridosso dell ascensore Danni al piano terra : Rotture a taglio e scollamenti totali dei divisori interni lungo le zone perimetrali a contatto con i solai e la struttura. Le tamponature esterne risultavano abbastanza danneggiate. Danni al piano primo: Danneggiato, con crolli di tamponature e di tramezzi interni. Alcuni infissi erano danneggiati. Gli impianti su pareti e divisori si presentavano in parte danneggiati. Danni al piano secondo : Rotture incrociate a taglio su tramezzi e tamponature. Gli infissi presentano difficoltà di apertura. Danni ai piani superiori : I danni erano limitati alle zone di contatto dei divisori con la struttura portante di c.a. L ultimo piano sottotetto si presentava pressoché intatto.

37 4. PROGETTO ANALISI DELLO STATO DI FATTO MODI DI VIBRARE DELLA STRUTTURA Modo T[sec] 0,72 0,65 0,61 1 modo (flessionale) 2 modo (torsionale) 3 modo (torsionale) CONCLUSIONE DELL ANALISI SULLO STATO DI FATTO La verifica sul modello FEM mostra che per azioni flettenti l 80% delle sezioni dei pilastri non è verificato mentre a taglio la percentuale è del 70%. Il rapporto tra la capacità e la domanda in termini di PGA per lo stato limite SLV risulta pari a 0,20 cioè il 20% di quello richiesto dall NTC08. INTERVENTO DI MIGLIORAMENTO ISOLAMENTO FRICTION PENDULUM

38 4. PROGETTO ANALISI DELLO STATO DI PROGETTO DISPOSITIVI FRICTION PENDULUM Coefficiente viscoso equivalente = 20% Coefficiente di attrito = 2,5% Diagramma forza spostamento Figura 2 Disposizione isolatori FP

39 4. PROGETTO ANALISI DELLO STATO DI PROGETTO MODI DI VIBRARE DELLA STRUTTURA ISOLATA Modo T[sec] 2,50 2,32 2,17 1 modo (traslazionale) CONCLUSIONE DELL ANALISI SULLO STATO DI PROGETTO La verifica condotta sullo stato di progetto mostra: Riduzione di un ordine di grandezza della massima azione flessionale Riduzione media da 3 a 5 volte di tutte le sollecitazioni di taglio e di momento flettente 2 modo (traslazionale) Il rapporto tra la capacità e la domanda in termini di PGA per lo stato limite SLV risulta pari a 0,77 cioè il 77% di quello richiesto dall NTC08. (conforme a quanto richiesto dalla OPCM /07/2009)

40 4. CANTIERE Fase 0. SITUAZIONE INIZIALE SCAVO IN FONDAZIONE Foto. 1.a. Pilastri oggetto dell intervento Esterno Tav. 1. Schema fase Foto. 1.b. Pilastri oggetto dell intervento Interno

41 4. CANTIERE Fase 1. CARPENTERIA METALLICA RINFORZO PILASTRO Foto. 2.a. Piastra di collegamento tra fondazione e carpenteria di rinforzo pilastro. Tav. 2. Schema fase Foto. 2.b. Saldatura tra la carpenteria di rinforzo pilastro e la piastra di collegamento

42 4. CANTIERE Fase 2. ESECUZIONE DI CAPITELLO SUPERIORE IN C.A. Foto. 3.a. Capitello superiore in c.a. Vista della armatura. Tav. 3. Schema fase Foto. 3.b. Capitello superiore in c.a. Eseguito

43 4. CANTIERE Fase 3. PRESA IN CARICO PILASTRO E TAGLIO Foto. 4.a. Montaggio dispositivi di presa in carico Tav. 4. Schema fase Foto. 4.b. Taglio pilastro completato

44 4. CANTIERE Fase 4. INSERIMENTO DISPOSITIVO DI ISOLAMENTO Foto. 5.a. Inserimento degli isolatori Tav. 5. Schema fase Foto. 5.b. Particolare

45 4. CANTIERE Fase 5. MESSA IN CARICO ISOLATORI Tav. 6. Schema fase Foto. 6.a. Rimozione dei dispositivi di presa in carico del pilastro e messa in carico dell isolatore

46 4. CANTIERE Fase 6. OPERE DI FINITURA E MESSA IN SERVIZIO ISOLATORI Foto. 7.a. Esecuzione opere di finitura Foto. 7.b. Esecuzione opere di finitura Foto. 7.c. Lavoro ultimato con isolatori in servizio

47 5. CONTROLLI E PROVE DI ACCETTAZIONE SUI DISPOSITIVI DI ISOLAMENTO DOCUMENTI ALL ARRIVO IN CANTIERE DOP (CPR 305/2011 obbligatoria dal 30/06/2013) TARGA IDENTIFICATIVA SUI SINGOLI DISPOSITIVI DISPOSITIVI DI ISOLAMENTO CE (obbligatoria dal 01/08/2011) PROVE PRIMA DELLA MESSA IN OPERA NTC : [ ] verifica geometrica e delle tolleranze dimensionali, nonché eventualmente la valutazione delle principali caratteristiche meccaniche secondo le modalità descritte nel seguito

48 5. CONTROLLI E PROVE DI ACCETTAZIONE SUI DISPOSITIVI DI ISOLAMENTO PROVE DI ACCETTAZIONE PRIMA DELLA MESSA IN OPERA NUMERO DI PROVE DI ACCETTAZIONE: 20 % PER OGNI TIPOLOGIA DI DISPOSITIVI E PER LA STESSA TIPOLOGIA PER OGNI MODELLO. MINIMO 4 NTC (elastomerici) (isolatori a scorrimento) (NTC 08, NTC 17) MODALITA DI PROVA DI ACCETTAZIONE (EN 15129, NTC 17) ELASTOMERICI Compression Stiffness Horizontal cyclic characteristics ISOLATORI A SCORRIMENTO CON SUPERFICI CURVE Loading Bearing Capacity Frictional resistance Benchmark

49 IL MAESTRO CHE PER PRIMO EBBE L IDEA «ho avuto la fortuna di sognare molto e la possibilità di realizzare qualcuno dei miei sogni [ ] debbo ciò all ambiente in cui ho vissuto, al dialogo costruttivo con tutti coloro che hanno collaborato con me [ ]» Vincenzo Collina Ingegnere, Inventore Schizzo autografo del sistema di sollevamento di manufatti mediante martinetti oledinamici studiato per sollevare edifici a Venezia e metterli al riparo dal fenomeno di acqua alta.

50 Grazie a tutti a Edoardo, Niccolò e Simona in particolare.

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