Trasparenza e Integrità
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- Erico Marinelli
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1 Trasparenza e Integrità Sergio Boschero Nadia Somale FONDAMENTI LEGISLATIVI LEGGE 190/2012 Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell illegalità nella P.A. D.P.R n.62/2013 e s.m.i Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici D.Lgs 33/2013 e s.m.i Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione da parte delle P.A. Piano Nazionale Anticorruzione Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione D.Lgs 39/2013 e s.m.i Disposizioni in materia di inconferibilità, incompatibilità di incarichi presso la P.A. e presso gli enti privati di controllo pubblico. 1
2 Nozione di corruzione (in senso ampio) Cosa sta dentro e cosa sta fuori, concretamente parlando? La strategia nazionale di contrasto alla corruzione 2
3 Elementi minimi previsti dalla legislazione A cosa servono i Piani Antincendio (e anche i Piani Triennali di Prevenzione della Corruzione ) La prevenzione degli incendi serve a ridurre i danni che gli incendi possono causare ad una organizzazione o a una comunità. Non serve per debellare il fenomeno, ma per contenerlo. La prevenzione della corruzione serve per ridurre i danni che la corruzione può causare ad una pubblica amministrazione (danno all immagine e danno erariale) e ad una comunità (aumento dei costi per le opere pubbliche, peggioramento dei servizi al cittadino, perdita di fiducia nelle istituzioni). Non serve per debellare il fenomeno, ma per contenerlo I Piani Antincendio e i Piani di Prevenzione della Corruzione sono strumenti di gestione del rischio 3
4 Elementi minimi previsti dalla legislazione: Piano triennale di prevenzione della corruzione 4
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6 La situazione in ASO Elementi minimi previsti dalla legislazione: Piano triennale di prevenzione della corruzione 6
7 Elementi minimi previsti dalla legislazione: Piano triennale di prevenzione della corruzione Premessa e quadro normativo di riferimento Soggetti coinvolti Gestione del rischio Adempimenti trasparenza Codice di comportamento, astensione per conflitto di interessi, autorizzazione incarichi d ufficio ed extraistituzionali, inconferibilità ed incompatibilità incarichi Misure anticorruttive nei contratti pubblici Elementi minimi previsti dalla legislazione: Piano triennale di prevenzione della corruzione Scarso coinvolgimento di altri attori Rotazione Formazione specifica ed ai neoassunti Verifiche (es. inconferibilità ed incompatibilità) Standardizzazione delle procedure di gara 7
8 PNA PTPC Analisi l ANAC 2015 dei PTPC di 1911 amministrazioni 8
9 Criticità generali evidenziate dall ANAC Non resa evidente mappatura dei processi Mancano azioni preventive e correttive puntuali e concrete Scarsa evidenza del sistema di monitoraggio Scarso coinvolgimento degli stakeholders Analisi di tutte le aree di attività e mappatura dei processi Tutte le aree di attività (intese come complessi settoriali di processi/procedimenti svolti dal soggetto che adotta il PTPC) devono essere analizzate ai fini dell individuazione e valutazione del rischio corruttivo e del relativo trattamento. Quindi quali? 9
10 Aree di rischio obbligatorie generali gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio; controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni; incarichi e nomine; affari legali e contenzioso. 10
11 aree di rischio specifiche Libera professione Approvvigionamenti e contratti di appalto Liste di attesa Sperimentazione e ricerca Selezione e gestione del personale Concetto di rischio il concetto di rischio sanitario è strettamente connesso al concetto di Risk management: risultante di comportamenti di maladministration in senso ampio (es allungamento liste di attesa che provocano un danno al paziente se non si rivolge al privato) 11
12 Valutazione del rischio di illegalità e malfunzionamento UNI ISO 31000:2010 Concetto di rischio Uso di strumenti in cui l oggettivazione è più difficile 12
13 Concetto di rischio La gestione del rischio tratta esplicitamente l'incertezza. La gestione del rischio tiene conto esplicitamente dell'incertezza, della natura di tale incertezza e di come può essere affrontata. UNI ISO 31000:2010, punto 3: Principio «d» Concetto di rischio Effetto dell incertezza sugli obiettivi Effetto = scostamento (positivo o negativo) da un risultato atteso Incertezza = stato anche parziale, di assenza di informazioni relative alla comprensione di un evento, delle sue conseguenze e della sua verosimiglianza (=probabilità) UNI ISO 31000:2010, punto 3: Principio «d» 13
14 Il rischio non dipende dal fatto che alcuni eventi possono influire sui nostri obiettivi, ma dal fatto che non conosciamo tali eventi (= incertezza) UNI ISO 31000:2010 COSA CI INSEGNA LA UNI ISO 31000: Che gli eventi, in sé stessi, non sono un rischio, ma che diventano un rischio quando «incontrano» gli obiettivi di una organizzazione 2. Che «vivere di obiettivi» significa anche «vivere di incertezze»: potrebbe succedere qualcosa di non previsto, che influisce sugli obiettivi 3. Che gestire il rischio significa, semplicemente (?) ridurre l incertezza. 4. Che il rischio di corruzione non è un problema politico o giudiziario, ma è un problema organizzativo. 14
15 Analisi contesto ASO Sistema sano No terreno ad infiltrazione mafiosa No episodi frequenti e rilevanti che influenzano opinione pubblica Principio di prudenza nella valutazione del rischio 15
16 16
17 Valutazione di probabilità Discrezionalità Rilevanza esterna Complessità del processo Rilevanza economica Frazionabilità del processo Valutazione di gravità Impatto organizzativo: % di personale impiegato nel processo Impatto economico patrimoniale: negli ultimi 5 anni sentenze e risarcimento danni Impatto reputazionale: pubblicazione su stampa Impatto complessivo: a quali livelli del personale può verificarsi il rischio Presenza di attività di controllo 17
18 Integrazione delle misure di prevenzione della corruzione con le misure organizzative volte alla funzionalità amministrativa Piano di Performance Iniziative legate alla valutazione e miglioramento dell appropriatezza, della sicurezza Peculiarità dei servizi sanitari varietà e complessità dei beni e servizi acquistati in ambito sanitario in relazione anche alla dinamica introduzione di nuove tecnologie. varietà e specificità degli attori coinvolti nell intero processo di approvvigionamento (clinici, direzione sanitaria, provveditori, ingegneri clinici, epidemiologi, informatici, farmacisti, personale infermieristico, etc.); i soggetti proponenti l acquisto sono spesso anche coloro che utilizzano i materiali acquistati, con conseguenti benefici diretti e/o indiretti nei confronti dello stesso utilizzatore 18
19 Valutazione del rischio Identificazione degli eventi rischiosi: completa e svolta sulla base di molte fonti informative un evento rischioso «non identificato in questa fase non viene considerato nelle analisi successive» Valutazione del rischio Da ricercarsi soprattutto laddove c è: a) mancanza di controlli efficacemente attuati relativi agli eventi rischiosi; b) mancanza di trasparenza; c) eccessiva regolamentazione, complessità e scarsa chiarezza della normativa di riferimento; d) esercizio prolungato ed esclusivo della responsabilità di un processo da parte di pochi o di un unico soggetto; e) scarsa responsabilizzazione interna; f) inadeguatezza o assenza di competenze del personale addetto ai processi; g) inadeguata diffusione della cultura della legalità; h) mancata attuazione del principio di distinzione tra politica e amministrazione. 19
20 Trattamento del rischio: misure adeguatamente progettate, sostenibili e verificabili è la fase tesa a individuare i correttivi e le modalità più idonee a prevenire i rischi, sulla base delle priorità emerse in sede di valutazione degli eventi rischiosi La trasparenza viene considerata presupposto essenziale e ineludibile di legalità 20
21 I contenuti obbligatori in Amministrazione Trasparente DISPOSIZIONI GENERALI ORGANIZZAZIONE CONSULENTI E COLLABORATORI PERSONALE BANDI DI CONCORSO PERFORMANCE ENTI CONTROLLATI ATTIVITA' E PROCEDIMENTI PROVVEDIMENTI CONTROLLI SULLE IMPRESE BANDI DI GARA E CONTRATTI SOVVENZIONI, CONTRIBUTI SUSSIDI, VANTAGGI ECONOMICI BILANCI BENI IMMOBILI E GESTIONE PATRIMONIO CONTROLLI E RILIEVI SULL'AMMINISTRAZIONE SERVIZI EROGATI PAGAMENTI DELL'AMMINISTRAZIONE OPERE PUBBLICHE PIANIFICAZIONE E GOVERNO DEL TERRITORIO INFORMAZIONI AMBIENTALI STRUTTURE SANITARIE PRIVATE E ACCREDITATE INTERVENTI STRAORDINARI DI EMERGENZA ALTRI CONTENUTI Forse è necessario allargare un po gli orizzonti 21
22 Non dimenticarsi degli stakeholders Utenti pazienti clienti Dipendenti Consulenti Tirocinanti Specializzandi Frequentatori Sanitari Volontari Borsisti Società Partecipate Organizzazioni di Appartenenza Terzo settore Ordini e Collegi Organizzazioni sindacali Operatori economici OIV Istituzioni e partnership Fornitori I soggetti coinvolti in ASO Responsabile Prevenzione Corruzione Organismo Indipendente di Valutazione Organo Indirizzo Politico Dirigenti, dipendenti, collaboratori esterni Concetto di responsabilità diffusa 22
23 In sostanza Vostra collaborazione nel mantenere implementare informazioni presenti sul sito o interne Mappatura in ASO L individuazione con gli stakeholders delle componenti di rischio e delle misure adottate ed adottabili 23
24 Mappatura in ASO - Interviste a 56 Direttori di Struttura - Aree predefinite: gestione del personale liste di attesa visite/ricoveri attività libera professionale extramoenia ed intramoenia formazione (sponsorizzata e partecipazione a eventi esterni) attività di sperimentazione e ricerca acquisizione forniture/beni/servizi/farmaci gestione dei whistleblowers Raccogliere il vostro contributo nella mappatura del rischio corruttivo in ASO Raccogliere dati oggettivi (stato dell arte, criticità, azioni intraprese, azioni da intraprendere) Monitorare il livello di rischio 24
25 Mappatura in ASO Nel vostro quotidiano 1) quali situazioni a rischio vedete? 2) quali misure di prevenzione possiamo mettere in campo? Nel 2016 Mettere a regime la pubblicazione dei dati (tempistica, completezza, modalità) Dare evidenza alle azioni effettivamente intraprese per il contrasto alla corruzione Attingendo alla realtà della pratica clinica ed assistenziale Raccogliendo il contributo di tutti 25
26 Riferimento aziendale Responsabile Aziendale della Trasparenza e Prevenzione della corruzione: Dott. Sergio Boschero S.S.D. Gare - C.so Brunet 19A Cuneo Tel Mail: boschero.s@ospedale.cuneo.it trasparenza@ospedale.cuneo.it 26
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