Ola: Lo sblocca Italia delle trivelle di Renzi condanna la Basilicata

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1 Ola: Lo sblocca Italia delle trivelle di Renzi condanna la Basilicata Ecco quanto ha dichiarato l associazione Ola: Era nell aria: il decreto legge sblocca Italia presentato ieri alla stampa, per quanto riguarda le attività petrolifere, riporterebbe tutte le nuove competenze in materia di trivelle a Roma, anticipando così quanto previsto dalla riforma del Titolo V della Costituzione che sancirà definitivamente il principio del preminente interesse nazionale in materia concorrente e di energia. AUTORIZZAZIONI UNICHE PER TRIVELLE IN CAPO AI MINISTERI E NON PIU ALLA REGIONE Sarà il Ministero dell Ambiente d intesa con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, così come già avviene per le trivelle in mare e non più la Regione Basilicata, a rilasciare le autorizzazioni per nuove attività petrolifere sul territorio lucano. Una decisione questa che ha messo in subbuglio gli uffici di via Verrastro a Potenza convocati dal governatore Pittella per chiarire gli effetti delle decisioni governative. Una decisione, quella del governo nazionale, già anticipata nei giorni scorsi dal Ministro dell ambiente, Galletti, al meeting di Rimini. INTANTO IN VIA VERRASTRO In Via Verrastro, nel palazzo della Regione a Potenza, ieri il governatore Marcello Pittella ha convocato gli stati generali e gli uffici per fare il punto degli effetti delle decisioni governative, già definite deludenti per la Basilicata. Oggi alcuni giornali locali, ben informati, descrivono una scena già vista, allorquando l attuale presidente della Regione Basilicata ha minacciato di ricorrere alla protesta eclatante

2 a Roma, sulle orme del suo predecessore, Vito De Filippo, attuale sottosegretario alla Sanità. De Filippo lo ricordiano minacciò di rispondere al governo con i carri armati, nel caso si fosse attuato l esproprio della sovranità federalista della Basilicata in tema di autorizzazioni regionali sugli idrocarburi (VIA Valutazione di Impatto Ambientale). Furono però solo minacce, quelle dell ex governatore De Filippo, così come gli effetti della cosiddetta moratoria petrolifera bluff bocciata dal governo e dalla Corte Costituzionale!. MA COSA PREVEDE LO SBLOCCA ITALIA? Ma cosa prevederebbe in concreto il decreto sblocca Italia in materia di trivelle ed energia? (per non parlare di incenerimento di rifiuti e aiutorizzazioni ambientali sui quali la Ola ritornerà con proprie considerazioni).al di là delle versioni più o meno fedeli dei contenuti del D.L sblocca Italia fatte dai giornali locali o di alcuni esponenti nazionali pentastellati in cerca di visibilità politica in Basilicata, vale per il momento affidarsi alla versione ufficiale della Presidenza del Consiglio che oggi sulle questioni petrolifere scrive in un dispaccio la parte che riguarda il petrolio, il gas e l energia: SBLOCCA ENERGIA IL COMUNICATO DEL GOVERNO Infrastrutture Energetiche Strategiche. Si interviene con una serie di misure che riconoscono la natura strategica delle infrastrutture di importazione, trasformazione e stoccaggio del gas. Tali opere, consentendo al Governo di procedere nel rispetto del riparto di competenze tra Stato e Regioni previsto dalla Costituzione e alla luce degli obiettivi posti dalla Strategia Energetica Nazionale (ndr autorizzazione in capo ai ministeri e non più alle Regioni). Semplificazione Idrocarburi. Oltre alle norme sulla realizzazione di infrastrutture necessarie per aumentare e differenziare i canali di

3 approvvigionamento dall estero, si è proceduto anche rispetto alla valorizzazione dei non trascurabili giacimenti di idrocarburi presenti sul territorio nazionale, sbloccando cospicui investimenti (ipotizzabili in 15 miliardi di euro). Si è quindi proceduto a riconoscere il carattere strategico delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale, delineando quindi procedure chiare ma commisurate alla natura di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità (ndr autorizzazioni in capo ai ministeri e non più alle Regioni). In particolare, si è prevista l introduzione di un titolo concessorio unico, comprensivo delle attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi, rilasciato (ndr: dai ministeri Ambiente e Beni Culturali ed Ambientali) a seguito di una approfondita valutazione del richiedente, nel rispetto del principio di leale collaborazione con i diversi livelli territoriali, nonché del principio costituzionale di tutela dell ambiente. Basilicata. Ulteriori norme finalizzate a ottimizzare lo sviluppo delle attività estrattive all interno del territorio nazionale riguardano la Basilicata, che costituisce una risorsa strategica per il Paese e per la Strategia Energetica Nazionale. Le misure inserite nello Sblocca Italia consentiranno di intervenire a correzione di un paradosso: una Regione le cui risorse di idrocarburi potrebbero soddisfare il 10% del fabbisogno nazionale versa in una condizione di difficoltà derivante anche dai vincoli del patto di stabilità interno. La deroga a quest ultimo, triennale e relativa alle risorse derivanti dalla parte incrementale ottenuta dalle produzioni in loco, esclude dai vincoli del patto le spese sostenute per la realizzazione di interventi di crescita economica e di miglioramento ambientale, comunque compatibili con le politiche di sviluppo nazionali e con la normativa generale del settore.

4 RISOLUZIONE PETROLIFERA? E FALLITA! In attesa di comunicati ufficiali della Regione Basilicata che auspichiamo non mistifichino ancora una volta i risultati dello sblocca Italia, c è oggi il comunicato ufficiale del Governo. Nella logica del presidente della regione Basilicata riassumibile io ti do il petrolio e tu mi dai i soldi sul piatto della bilancia vi sono solo promesse di opere infrastrutturali, finanziabili da un fondo unico presso il Ministero dello Sviluppo Economico ed un programma futuro da redigere ed approvare a seguito di intese con tutti i presidenti delle regioni interessate (ex memorandum). I fondi derivano dal trasferimento dell IRAP pagata dalle compagnie petrolifere, pari al 10% (dal 7%, passerebbe al 10% con un incremento del 3%). Fondo che dovrebbe finanziare anche l ex card carburante. ADDIO ANCHE ALLA CARD CARBURANTI Una card che perderebbe la definizione di bonus idrocarburi ed assumerebbe valenza di contentino per la coesione sociale nei territori dove si estraggono idrocarburi. Insomma una sorta di tanica di benzina regalata ai poveri della Basilicata per un solo triennio che, secondo Renzi & e compagni, sarebbe una sorta di regalo alla Basilicata, sacrificata in nome dell interesse strategico nazionale della SEN (Strategia Energetica Nazionale). E IL PATTO DI STABILITA LUCANO CON LE ROYALTIES DEL PETROLIO? In quanto al cosiddetto patto di stabilità ovvero i fondi da sbloccare derivanti dalle royalties per comuni petrolizzati e per la Regione, riguarderebbe solo la Regione e non i comuni. Sarebbe possibile derogare il patto di stabilità solo per tre anni ( , 2017) e nei limiti di prodotto relative alle produzioni incrementali rispetto all anno corrente e realizzate negli anni 2014, 2015 e In parole povere briciole nel piatto di lenticchie del petrolio lucano. Sempre che il governo non decida di impugnare anche la legge regionale in materia di patto di stabilità.

5 Alla luce di queste considerazioni ci chiediamo: è valso la pena per il consiglio regionale, con l astensione dei consiglieri del M5S, approvare la cambiale in bianco al governatore Pittella della risoluzione petrolifera?. E valso la pena per i senatori lucani votare SI, con il solo voto del rappresentante di SEL e l astensione fuori dall aula del M5S la revisione del Titolo V in Senato? E INIZIATO UN NUOVO ATTACCO AL TERRITORIO DELLA BASILICATA Un fatto è certo, è iniziato un nuovo attacco all ambiente, al territorio ed alla salute delle comunità della Basilicata che nei prossimi mesi vedranno sbloccati altri permessi di ricerca, oltre al raddoppio delle estrazioni nelle aree delle concessioni, ivi compresi gli stoccaggi del gas. Ai cittadini non resta che prendere in mano direttamente le sorti del proprio futuro riconsiderando la delega in bianco data da chi amministra la Regione ed a quanti hanno svenduto ancora una volta in nome del denaro, del profitto e delle poltrone, la dignità e il territorio Lucano.

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