CITTÀ DI MORBEGNO PROVINCIA DI SONDRIO

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1 CITTÀ DI MORBEGNO PROVINCIA DI SONDRIO N 34 N prot. DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE OGGETTO: APPROVAZIONE OPERAZIONE DI RINEGOZIAZIONE DEI PRESTITI CONCESSI DALLA CASSA DEPOSITI E PRESTITI E LORO CONTESTUALE INDIVIDUAZIONE. Oggi venti del mese di giugno dell anno duemilacinque, alle ore 18:00, su invito del Sindaco contenente l ordine del giorno dell argomento da trattare in adunanza ordinaria, come previsto dall art.11 dello Statuto comunale, si è riunito il Consiglio comunale nelle persone dei seguenti Consiglieri: PRESENTE ASSENTE CIAPPONI GIACOMO Sì == RAPELLA ALBA Sì == MONTI MAURO Sì == BONGIO FRANCESCO Sì == SUTTI LUCA Sì == PANIGA FLAVIO Sì == DEL BARBA MAURO Sì == ANGELINI GIULIO Sì == GAVAZZI ALBERTO Sì == CIAPPONI STEFANO == Sì BERTOLA MAURO Sì == PEYRONEL GIANFRANCO Sì == CAVALLI DANIELA Sì == ORSINGHER ENZO Sì == CAROI GIULIANO Sì == PAROLINI TIZIANA == Sì ROVEDATTI ANGELO Sì == CAMPANELLA EMILIO Sì == LEALI STEFANO == Sì MARCHESINI ENRICO Sì == RUGGERI ANDREA Sì == TOTALI 18 3 E assente l Assessore non facente parte del Consiglio Comunale Cristina Pinciroli, ai sensi dell art.11, 4 comma, dello Statuto. Partecipa il Segretario comunale DOTT. MARTINO DELLA TORRE

2 Il Sig. Sindaco Presidente, constatata la legalità dell adunanza per aver adempiuto a tutte le formalità previste dallo Statuto (art.11), riconosciuto legale il numero degli intervenuti, dichiara aperta la seduta ed invita il Consiglio comunale a trattare la pratica segnata all ordine del giorno. IL CONSIGLIO COMUNALE PREMESSO che la Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. al fine di fornire uno strumento utile per la gestione attiva del debito si è resa disponibile alla rinegoziazione di una parte dei propri finanziamenti concessi a soggetti mutuatari (EE.LL.) i quali se interessati possono fare apposita richiesta all Istituto mutuante entro il termine del ; VISTA la circolare n.1257/ recante indicazioni ed istruzioni circa l operazione in esame che si riassume sinteticamente nei seguenti punti salienti: 1) AMBITO SOGGETTIVO E OGGETTIVO Sono rinegoziabili i prestiti che alla data del 1 luglio 2005 presentino le seguenti contestuali caratteristiche: a) identità tra soggetto intestatario e soggetto pagatore b) tasso fisso di interesse nominale annuo pari o superiore al 4,75% c) scadenza compresa tra il ed il d) residuo debito da ammortizzare pari o superiore a ,00 e) non concessi in base a leggi speciali; 2) STRUTTURE DI RINEGOZIAZIONE La rinegoziazione ha effetto dal 1 luglio 2005 e ha per conseguenza la rideterminazione del piano di ammortamento di ciascun prestito con pari decorrenza. La scadenza dell ammortamento di tutti i prestiti rinegoziati è posticipata al Gli Enti con riferimento a ciascun prestito possono optare tra due distinte strutture di rinegoziazione ossia tra la struttura a tasso fisso e la struttura indicizzata all inflazione italiana. PRESO ATTO che la Cassa DD.PP. S.p.A. con nota ha trasmesso due elenchi dei prestiti rinegoziabili uno per ciascuna struttura di rinegoziazione recanti tra l altro rispettivamente il tasso di interesse che sarà applicato ad ogni prestito rinegoziato a tasso fisso ed il parametro fisso che sarà applicato ad ogni prestito rinegoziato con struttura indicizzata all inflazione; CONSIDERATO che il punto n.5 della succitata circolare Procedura di rinegoziazione prevede che l Ente il quale intenda richiedere la rinegoziazione di uno o più prestiti deve far pervenire alla Cassa DD.PP. S.p.A. entro il la documentazione di rito tra cui figura la delibera consiliare con la quale è stato disposto di effettuare operazioni di gestione del debito nell anno 2005 nonché l individuazione dei singoli prestiti che si intendono rinegoziare; ATTESO pertanto che la delibera consiliare è preliminare e propedeutica all apertura del procedimento essendo da un lato atto di indirizzo e dall altro autorizzatorio per i Responsabili chiamati all allestimento dell istruttoria e all adozione dei provvedimenti di competenza finalizzati alla conclusione dell operazione con la Cassa; ESAMINATE le proposte di rinegoziazione formulate dalla Cassa DD.PP. S.p.A. sulla scorta anche della relazione tecnica predisposta dal Servizio finanziario; RITENUTO dopo attenta valutazione che la migliore soluzione per questo Ente può essere rappresentata dalla struttura di rinegoziazione c.d. a tasso fisso con conseguente

3 individuazione delle posizioni che ben si prestano a tale forma di rimodulazione del debito nel tempo; SENTITA in proposito la competente Commissione consiliare nella seduta del ; VISTE le norme recate dal Tit. IV Capi II e III del D. Lgs. n 267/ con particolare riferimento agli artt.202 e seguenti e successive modificazioni ed integrazioni; VISTO lo Statuto Comunale; UDITI i seguenti interventi: Del Barba: Alcune settimane fa abbiamo ricevuto la proposta che esaminiamo questa sera di rinegoziazione dei mutui da parte della Cassa DD.PP. Il tema della rinegoziazione dei mutui è già stato affrontato da questo C.C. sia nel 2003 che nel 1996, la sostanza è molto semplice: il regime di mercato, di calo degli interessi pone questo tema e lo pone in maniera interessante per noi e per le nostre casse. In poche parole noi, come gli altri enti, abbiamo una serie di mutui, un debito, questo debito è assoggettato ovviamente a degli interessi che sono stati contratti a tasso fisso. Evidentemente il calo del tasso di interesse di riferimento fa sì che possa essere opportuno rivedere questi contratti di mutui a condizioni più vantaggiose per l ente. Tutto questo aspetto che è noto anche ai cittadini perché ha interessato anche i mutui sulle prime case la rinegoziazione di quel tasso di interesse, ovviamente è disciplinato dalla legge finanziaria per quanto riguarda le Amministrazioni pubbliche. In particolare già lo scorso anno come amministrazione avevamo preso in considerazione l ipotesi di rinegoziazione attraverso strumenti tecnici di mercato denominati derivati, questo perché questa ipotesi era già possibile con la finanziaria del 2002 il cui art.41, comma 2, sosteneva che gli enti possono provvedere alla conversione dei mutui contratti successivamente al 31 dicembre 1996 e quindi in base a questa legge del 2001, ci stavamo organizzando per provvedere alla rinegoziazione con i soggetti predisposti a tale scopo, che sono soggetti specializzati privati. Nel frattempo la nuova finanziaria all art.1, comma 71, il 30 dicembre 2004 ha disposto che lo Stato, le Regioni, le Province autonome di Trento e Bolzano e gli Enti locali sono tenuti a provvedere, se consentito dalle clausole contrattuali, alla rinegoziazione dei mutui in presenza di condizioni di rifinanziamento che consentano una riduzione del valore finanziario delle passività totali. Quindi, se già l operazione di rinegoziazione era consentita in virtù di una legge del 2001, addirittura l ultima finanziaria la rende obbligatoria in qualche caso. Ciò non sposta minimamente l attenzione rispetto a questa operazione, sicuramente vantaggiosa per l Ente, e che nella misura in cui viene proposta dalla Cassa DD.PP. può essere così riassunta: sono rinegoziabili innanzi tutto i mutui in essere in questo momento a nostro carico a tasso fisso annuo pari o superiore al 4,75%, che abbiano una scadenza tra il 2014 e il 2034 e che abbiano un debito residuo superiore a e che non siano stati concessi in base a leggi speciali, non possiamo rinegoziare mutui che abbiamo già rinegoziato nel La rinegoziazione proposta dalla Cassa DD.PP. ha effetto a partire dal 1 luglio 2005, la rinegoziazione prevede oltre al passaggio a nuovi tassi vantaggiosi rispetto a quelli in essere, l allungamento del prestito, quindi la funzione di nuovo debito in un certo senso, in quanto sposta la scadenza di tutti questi mutui al Tra le opzioni che ci vengono proposte dalla Cassa DD.PP. nella rinegoziazione che viene presentata questa sera abbiamo optato per la rinegoziazione a tasso fisso, così come abbiamo discusso nella Commissione competente per il Bilancio, e abbiamo scelto quei mutui che chiaramente hanno le caratteristiche indicate dalla Cassa DD.PP. ma per cui il nuovo tasso che la Cassa ci propone appaia vantaggioso rispetto ad eventuali rinegoziazioni o meglio ristrutturazioni dello stesso mutuo che potremmo operare con soggetti privati. Per questo motivo, dall elenco dei mutui teoricamente rinegoziabili con la Cassa DD.PP. sono stati esclusi alcuni mutui che potrebbero essere ristrutturati con

4 maggior vantaggio avvalendosi dell intermediazione di soggetti privati con cui abbiamo in corso la valutazione di alcune loro offerte. Ne esce da queste considerazioni che la proposta di questa sera contempla 31 mutui tra quelli rinegoziabili per un totale del capitale residuo che viene rinegoziato pari a ,00. Ciascuno di questi mutui nella proposta che viene fatta dalla Cassa passa dal tasso attuale al tasso di rinegoziazione che varia da mutuo a mutuo ma che nella maggioranza dei casi prevede un passaggio dal tasso del 6,5% a un tasso rinegoziato del 5,46% e nel caso più basso il passaggio da un tasso del 5,75% ad un tasso rinegoziato del 4,14%. L ultimo aspetto che vorrei sottolineare è che questa manovra di rinegoziazione libera risorse dal nostro bilancio fin dal 2005, infatti nell ultimo prospetto trovate indicati i flussi finanziari attualizzati da cui si può evincere come già nel 2005 per effetto della rinegoziazione si libereranno, in termini di minori oneri finanziari, ,41 dalle previsioni del nostro bilancio. Dopo di chè segue evidentemente un piano analitico dove, anno per anno, si evidenziano le risorse finanziarie liberate e, a partire dall anno 2019 c è la rata piena di questo nuovo debito pari a ,00 annui mentre a partire dall anno 2015 terminiamo di avere i vantaggi finanziari e ovviamente andiamo a pagare i costi del nuovo debito contratto. In ogni caso l operazione si mostra decisamente vantaggiosa soprattutto in termini di oneri finanziari, in quanto il cambiamento di tasso di interesse da un tasso medio ponderato attuale del 6,18% ad un tasso medio ponderato postrinegoziazione del 4,90%, è un indubbio interesse finanziario. L altro aspetto della manovra che consiste nella rimodulazione con allungamento del debito è quanto meno a segno di valutazione neutro, cioè sposta il debito in avanti nel tempo. Come abbiamo avuto modo di ragionare insieme ai Consiglieri nella Commissione Bilancio, questo libera ulteriori risorse, non semplicemente minori oneri finanziari sugli interessi, ma anche minori quote di capitale da rimborsare, questo vantaggio potrebbe essere male utilizzato dalle amministrazioni se venisse interamente impiegato per contrarre nuovi mutui, perché andrebbe a saturare il vantaggio immediato della rinegoziazione a discapito dei 30 anni futuri. In questo modo direi che sono evidenti i vantaggi finanziari dovuti alla rinegoziazione. Caroi: Credo di ricordare che fosse il Consiglio del 22 marzo 1996 che per la prima volta trattò in questa sala consiliare il problema della rinegoziazione dei mutui a seguito di una facoltà concessa dal disposto della Legge 539 del Insieme a me ricorderanno certamente l attuale Sindaco e l attuale Vice Sindaco, già allora in Giunta, la lunga e accesa discussione e la ferma e decisa presa di posizione assunta al riguardo dal gruppo consiliare Gente con la gente. Ci sembrava, e lo sostenemmo in quella seduta, che la rinegoziazione sotto il profilo rigorosamente economico, non presentasse riflessi positivi per gli enti mutuatari e fosse giustificabile il ricorso a siffatta procedura se non per fronteggiare situazioni finanziarie di assoluta emergenza, una situazione che la stessa Giunta ci assicurava non essere propria del Comune di Morbegno. Era nostra convinzione che l operazione fosse finalizzata a liberare nuove e fresche risorse da destinare ad altri interventi programmati e difficilmente realizzabili. Da allora, come ha ricordato l Assessore al Bilancio, una seconda rinegoziazione legata all art.41 della legge 448 del 28 dicembre 2001 che dava la possibilità di una conversione dei mutui in presenza di particolare condizione di finanziamento e questa sera siamo chiamati a discutere una terza rinegoziazione che discende dall applicazione dell art.1 della legge 311 del 30 dicembre 2004, la Finanziaria 2005, in cui lo Stato stesso, le Regioni, le Province, gli Enti locali sono invitati ad una corretta pianificazione degli impegni finanziari futuri quindi a formulare una scelta di riduzione del valore delle passività sfruttando l opportunità formulata e proposta dalla Cassa DD.PP., illustrata poc anzi dall Assessore al Bilancio. Anche in questa circostanza siamo del parere che la scelta di aderire ad una ulteriore rinegoziazione deve essere ponderata e valutata, come certamente è stato fatto sia in

5 sede politica che in sede tecnico-finanziaria, e che comunque debba discendere da una corretta valutazione finanziaria ed economica, perchè nella fattispecie deve essere ben monitorato il rischio connesso allo spostamento nel tempo dei mutui e in particolare il rischio che a partite finanziarie oggettivamente positive immediate non venga a corrispondere nel tempo un insopportabile peggioramento economico proprio in seguito allo spostamento nel tempo delle date di estinzione del debito. In un sistema bancario privato che ogni giorno si ingigantisce e in qualche modo riduce il rapporto con il territorio, la Cassa DD.PP. ha da sempre costituito da calmiere per il costo dei mutui proposti dalle banche ai Comuni e la speranza è che ora che la stessa è stata privatizzata in S.p.a. entri a pieno titolo nel mercato e torni essa stessa al massimo della competitività in una concorrenza bancaria sempre più agguerrita. I numeri del contratto di rinegoziazione dei prestiti concessi sono stati illustrati dall Assessore ed è inutile entrare nel merito degli stessi per non essere ripetitivi, però siamo consapevoli che aderire alla proposta di rinegoziazione consente ai Comuni di liberare risorse finanziarie aggiuntive ricollocabili contabilmente nel bilancio 2005 con una nuova prossima variazione di bilancio e quindi ci impegniamo a fare in modo che in linea prioritaria lo stesso deve essere quanto meno investito con priorità verso gli investimenti. Crediamo inoltre che l importanza politica oltre che amministrativa dell operazione che non si esaurisce nella semplice votazione di questa sera ma si proietta nel tempo fino al , debba essere di esclusiva pertinenza e responsabilità della maggioranza consiliare e pertanto la dichiarazione di voto del capo-gruppo di Morbegno e dintorni, vivi! sarà precisa e conseguente a quanto argomentato nel mio presente intervento. Campanella: Pur rendendomi conto che la rinegoziazione del debito è per la nostra amministrazione qualcosa di vantaggioso, c è qualcosa però che a livello subliminale ci lascia un pochino perplessi ed è questo: prima di tutto la mole del nostro debito totale, che è abbastanza alto. Poi spalmare questo debito su altri 20 anni fino al 2034 significa ipotecare ulteriori spese e lasciare questo debito ai nostri figli, ai nostri nipoti. Da ultimo, la preoccupazione, che anche l assessore aveva, se questi risparmi che si realizzano quasi sempre incentivano la spesa, nel senso che, non previste, però capita l emergenza e allora accendiamo nuovi mutui. Quindi a noi sembra che, pur essendo etico, giusto, va bene per l amministrazione perché nell immediato risparmia, però spalmare questo debito su così tanti anni ci lascia un po perplessi. Penso di interpretare anche il parere del mio gruppo: noi ci asterremo su questa votazione. Del Barba: Semplicemente qualche precisazione: innanzi tutto riguardo alla durata, la Cassa DD.PP. da qualche tempo consente, anzi praticamente è lo standard, che i normali mutui, al di là della rinegoziazione che questa sera è in esame, che anche il Comune di Morbegno contrae con la Cassa abbiano un periodo di rientro trentennale. Quindi era solo la precisazione rispetto alla lunghezza del debito non è inconsueta, cioè tutti i mutui che quest anno accenderemo avranno un piano di ammortamento distribuito sui 30 anni. Dopo di chè l entità della rinegoziazione, va anche sottolineato, non è un entità molto alta, la quota di debito che viene trasferita dal 2017 al 2034 è limitata e quindi questo fa stare molto tranquilli esaminando la nuova distribuzione del piano di ammortamento rispetto a questo debito che viene scaricato sulle generazioni future. La terza considerazione riguarda la vantaggiosità e l economicità dell operazione, perché nel suo complesso ha segno positivo a tutto tondo, cioè non si tratta di avere dei vantaggi ora che vengono compensati o superati da degli svantaggi in futuro, cioè l operazione sostituisce un debito ad un certo tasso con un debito di pari importo ad un tasso inferiore complessivamente. Aumenta ovviamente, perché se no non ci sarebbe il rovescio della medaglia, il periodo di ammortamento, però l operazione finanziariamente a tutto tondo rappresenta un vantaggio economico per l Ente. Dopo di chè condivido ed ho anticipato le

6 cautele con cui queste operazioni vanno eseguite, perché occorre sempre tenere sott occhio come viene ristrutturato l ammortamento del debito sul futuro. Da questo punto di vista mi sento molto tranquillo per le considerazioni che ho appena esposto, per il resto condivido. Campanella: Devo ammettere che il senso della finanza non è mai stato nel curriculum della mia formazione, però se può e vuole spiegarci come mai la Cassa DD.PP. l hanno costituita in S.p.a., quindi Società per azioni che deve fare utili, e non l hanno costituita in fondazione. Del Barba: Ovviamente non rispondo alla domanda provocatoria, ma a quello che voleva considerare nella sua domanda, proprio perché rafforza l aspetto di vantaggio per l Ente. Chiediamoci piuttosto, da domanda a domanda, come mai la Cassa DD.PP. arriva solo ora a proporre la propria rinegoziazione e non l ha fatto prima quando comunque già la Finanziaria del dicembre 2001 metteva la Cassa DD.PP. nella condizione di offrire un ulteriore rinegoziazione. Perché non l ha fatto? Perché evidentemente dovendo scegliere tra questa proposta e quella che già aveva in essere, la Cassa DD.PP. se ne stava tranquillamente con la proposta precedente, segno che siccome non è la fondazione, la cosa le rendeva maggiormente. Perché a questo punto la Cassa DD.PP. esce, si espone in questo modo? Non per fare della beneficenza, ma perché la finanziaria 2005, quella approvata a dicembre 2004, stimolando gli enti, quasi obbligandoli a ricontrarre i mutui, ha messo gli enti nelle condizioni di cercare sul mercato condizioni vantaggiose rispetto a quelle praticate dalla Cassa DD.PP. Ecco che come noi molti Comuni hanno rivisto il proprio debito attraverso le offerte fatte da privati, a quel punto la Cassa DD.PP. ha formulato la sua controproposta. A noi in questo momento risulta vantaggiosa la proposta della Cassa DD.PP. rispetto a quella che stavamo esaminando di alcuni privati perché la Cassa DD.PP. rispetto ai privati gode di un vantaggio competitivo, vale a dire per la rinegoziazione dei mutui che avremmo intrapreso con i privati la Cassa DD.PP. avrebbe intascato delle penali per l estinzione anticipata dei mutui. Quindi lei può porci delle condizioni vantaggiose rispetto a quelle che il privato ci stava ponendo godendo del fatto che non deve pagare le penali a sé stessa. Quindi, ricapitolando, il fatto che si muova ora la Cassa DD.PP. dimostra che l operazione è vantaggiosa per il Comune e che la Cassa si è dovuta muovere spinta dalla competitività del mercato. Rovedatti: E una materia che è stata ben approfondita dal mio componente Caroi che non ha nessuna scienza però penso che ne sappia parecchio perché ha tirato in ballo una storia vecchia del 96. A me in qualità di capo-gruppo spetta la dichiarazione di voto, però c è molta preoccupazione di questo andamento perché rispecchia un po il futuro prossimo, ma direi anche il presente. Tranquillizza solo sentire parlare di migliaia ma, ahi noi, sono euro. Dico subito che non siamo favorevoli, voteremo contro sicuramente, anche perché c è un documento che parla chiaro, che dovrebbe far riflettere tutte le nostre coscienze e le coscienze di chi magari è appena nato, e si fanno i migliori auguri alla mamma, alla famiglia e a tutti, perché leggere Agenda 21 in queste condizioni di debiti fa riflettere, perché è un riferimento adottato in campo internazionale per lo sviluppo sostenibile, uno sviluppo cioè capace di soddisfare i bisogni dell attuale generazione senza compromettere le possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri. Io lascio un po a voi, qua o domani facciamo sei all Enalotto e sistemiamo il debito pubblico, se poi pensiamo che nelle nostre condizioni purtroppo ce ne sono tanti altri, andare a rischiare ancora di allungare il debito, senza creare forme magari più quotidiane, che possono stare anche nelle multe a chi trasgredisce, a chi non fa la differenziata fatta bene, a chi realmente merita la multa sulla strada. Sono soldi magari meritati per una cassa comune, qui invece chissà quei poveri disgraziati che verranno ad amministrare nei prossimi anni cosa si ritroveranno.

7 Quindi io direi che votare contro è il minimo, perché creare fonti alternative di recupero di soldi vanno perseguite. Monti: Vorrei rovesciare il problema per un momento e fare un esempio molto pratico prendendolo sotto questo punto di vista: se chiunque di voi avesse un debito in banca di dieci anni e dovesse estinguerlo in dieci anni pagando il 7% di interesse poi la banca arriva e vi propone invece che un debito di dieci anni al 7% lo pagate in 20 anni al 4,5%. Vorrei vedere quanti di voi direbbero no, non mi va bene. Oltre tutto credo che nessuno di noi ha avuto presente una cosa: pur bassa che possa essere l inflazione, tra 20 anni ci troveremo un capitale da rimborsare che ha decisamente un valore diverso di quello che dovremmo rimborsare per dieci anni. Sindaco: Io rifiuto abbastanza questa visione tragica che ci ha dato il capo-gruppo Rovedatti, credo che si possa tranquillizzare le future generazioni. Credo sia un operazione finanziaria soppesata, tanto soppesata che vedo che oggi tanti altri Enti locali anche nella nostra Provincia stanno operando questo tipo di operazione. Mi risulta che lo stesso Ente Provincia lo metterà all o.d.g. del prossimo C.C., quindi credo che l operazione finanziariamente sia stata valutata. Credo che sia interessante un osservazione fatta dal Cons. Caroi nel passaggio della destinazione di questi risparmi immediati che si hanno sul bilancio 2005 e nel prossimo pacchetto di anni. Questo è interessante perché l utilizzo di questi risparmi può determinare anche un ulteriore positività dell operazione stessa. Cioè l utilizzo su spese di investimento e non su spese correnti credo che permetta anche un controllo dell indebitamento futuro perché ci permette di non accedere a dei mutui immediati. Credo che questa possa essere una delle basi sulle quali si possa lavorare per utilizzare queste risorse. Quindi spostiamo il debito, ma finanziariamente in maniera positiva, e in più si possono utilizzare queste risorse non per coprire spesa corrente, perché allora diventerebbe utile lo stesso ma non positivo, ma utilizzarli per investimenti, come tra le altre cose l ultima rinegoziazione fatta vincolava le amministrazioni comunali, questa non la vincola ma quella precedente sì, tanto è vero che ogni anno troviamo una cifra di nel Piano opere che è proprio data dall ultima rinegoziazione. Credo che questa sia un osservazione che pone ancora più tranquillità all operazione finanziaria che stiamo per assumere. Caroi: Non volevo replicare, ma sono obbligato ad intervenire dopo l intervento dell Ass.Monti. Difficilmente risulta paragonabile quello che è un esercizio finanziario applicato a privati con quello di un Ente pubblico, ma soprattutto, dato che sicuramente non volutamente, mi è sfuggito, non ho sentito enunciare nemmeno dall Assessore al Bilancio. Dovremmo anche comunicare che complessivamente l operazione, c è scritto nella relazione tecnico finanziaria, comporta un maggiore esborso monetario quantificabile in circa ,00. Questi sono soldi in più che, dilazionati finchè volete, in tutti gli anni che volete, la cittadinanza di Morbegno deve comunque corrispondere per debiti su mutui contratti da altri. Il discorso se vogliamo è il riferimento a quello del buon padre di famiglia: a me piacerebbe ogni tanto lasciare nella cassa familiare non crediti ma neanche lasciare debiti in eredità e questo in buona sostanza è il concentrato di tutto il ragionamento che il mio capo-gruppo ha portato ad esprimere un voto contrario all ennesima rinegoziazione dei mutui. Chiaro è che tutti abbiamo capito e siamo coscienti dell immediata utilità che offre la rinegoziazione non foss altro per le forze di liquidità anche fresche che entrano a disposizione dell amministrazione. Il discorso se continuiamo a spostarlo nel tempo ad un certo punto potrebbe anche giustificare in qualche maniera come mai, andando a livelli superiori, e qui parlo dello Stato Italiano, ci troviamo con miliardi e miliardi di debito pubblico. E un continuare a procrastinare le date di assolvenza anche dei propri debiti. Del Barba:

8 Solo una precisazione: quando usiamo il termine liberare risorse a seguito della rimodulazione del piano finanziario, non dimentichiamoci di quanto abbiamo detto poc anzi sul patto di stabilità, che come credo tutti hanno potuto capire, rappresenta in questo momento un grosso problema per la nostra amministrazione. Quindi la diminuzione della rata degli oneri finanziari di ciascun anno a seguito della revisione del piano di ammortamento, va salutata con ulteriore presa di beneficio considerando soprattutto che questo non libererà nuove risorse per nuove spese, ma semmai aiuterà a rientrare dentro il tetto di spesa impostoci dal patto di stabilità. Quindi diviene una necessità, dopo di chè concordo con quanto l assessore Monti ha detto con molta chiarezza e semplicità, ha posto il tema nella sua evidenza quasi lapalissiana, cioè l operazione dal punto di vista finanziario è vantaggiosa, non si può dire il contrario, però capisco che si possono fare delle osservazioni non sul vantaggio offerto dall operazione, che è un vantaggio di matematica finanziaria, c è poco da dissertare, bensì sulla rimodulazione del debito negli anni. Questo è più che comprensibile, vi ho detto quello che penso poc anzi, però tenete presente anche quello che ha detto l Ass. Monti, e che io per non essere eccessivamente tecnico, non ho citato, l effetto dell inflazione: spostare lo stesso debito avanti negli anni consente di erodere il debito reale a seguito dell effetto dell inflazione, questo è un vantaggio che si somma al vantaggio finanziario citato in precedenza. Da ultimo l osservazione che potrebbe anche far terminare le nostre discussioni: la legge finanziaria ci obbliga alla rinegoziazione, ci obbliga! Quindi potremmo semplicemente dire: vista la Legge finanziaria, vista l offerta della Cassa DD.PP., viste le offerte dei privati, procediamo alla rinegoziazione. Con questo non volevo terminare la discussione, che anzi mi è sembrata molto interessante e stimolante soprattutto perché con gli uffici ci occupiamo di questa rinegoziazione da mesi e quindi è stimolante se non altro poterne parlare con qualcuno ogni tanto, visto che avviene sempre all interno delle quattro mura dell Ufficio Tributi, però aggiungerei, come non poco significativo, l obbligo che ci deriva dalla finanziaria. VISTO il parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica e contabile espresso ai sensi dell art. 49 comma 1 del Tuel (D.lgs. N 267/2000); Con voti favorevoli n 13, contrari n 2 (Caroi, Rovedatti), astenuti n 3 (Marchesini, Campanella, Ruggeri), espressi per alzata di mano dai n 18 Consiglieri presenti e votanti: D E L I B E R A 1) Di effettuare operazioni di gestione del debito mediante rinegoziazione nell anno 2005 di parte dei prestiti assunti con la Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. autorizzando in tal senso la proposizione di apposita istanza entro il termine del ; 2) Di approvare l allegato elenco nel quale sono individuate le singole posizioni debitorie da assoggettare a rinegoziazione; 3) Di optare per tutti i prestiti anzi individuati per l applicazione della struttura di rinegoziazione nella forma c.d. a tasso fisso ; 4) Di prendere atto che i nuovi piani di ammortamento dei prestiti candidati alla rinegoziazione saranno elaborati assumendo il debito capitale residuo alla data dell e che gli ammortamenti avranno la durata di anni 29 e mesi 6 (dal al ) con l applicazione del tasso fisso d interesse nominale annuo stabilito dalla Cassa DD.PP. S.p.A. sulla base delle caratteristiche di ciascun prestito rilevate anteoperazione; 5) Di riservarsi una volta ottenuta l accettazione da parte della Cassa DD.PP. S.p.A. e ad avvenuto perfezionamento dei relativi contratti di rinegoziazione, l utilizzo dei risparmi di spesa derivanti dall operazione e la loro ricollocazione contabile nel bilancio 2005.

9 Indi, su proposta del Presidente: Con voti favorevoli n 13, contrari n 2 (Caroi, Rovedatti), astenuti n 3 (Marchesini, Campanella, Ruggeri), espressi per alzata di mano dai n 18 Consiglieri presenti e votanti: D E L I B E R A Di dichiarare la presente deliberazione immediatamente esecutiva ai sensi dell art. 134 comma 4 del T.U.EE.LL. approvato con D.Lgs 18/08/2000 n. 267.

10 Deliberazione C.C. n 34 del Letto, confermato e sottoscritto. IL PRESIDENTE f.to Giacomo Ciapponi IL CONSIGLIERE ANZIANO f.to Alba Rapella IL SEGRETARIO COMUNALE f.to Martino Della Torre Si dichiara che copia della presente deliberazione verrà pubblicata all albo pretorio del Comune il giorno per rimanervi affissa 15 gg. consecutivi. Morbegno, lì IL SEGRETARIO COMUNALE f.to Martino Della Torre CERTIFICATO DI ESECUTIVITA La presente deliberazione è divenuta esecutiva: per intervenuta dichiarazione di immediata eseguibilità. per la scadenza del termine di 10 giorni dalla pubblicazione (art.134, comma 3, del D. Lgs. n 267/2000). Morbegno, IL SEGRETARIO COMUNALE f.to Martino Della Torre Copia conforme all originale, in carta libera, ad uso amministrativo. Lì IL SEGRETARIO COMUNALE Pubblicata all Albo Pretorio il Reg. N... IL MESSO COMUNALE

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