PARCO REGIONALE DEL MONTE SUBASIO

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1 Studi e Ricerche, Monitoraggi ambientali, Pianificazione e Progettazione, Educazione e Formazione, Divulgazione e Comunicazione PIANI DI GESTIONE DEI PARCHI REGIONALI UMBRI ASPETTI ZOOLOGICI PARCO REGIONALE DEL MONTE SUBASIO Invertebrati, Pesci, Anfibi e Rettili Studio Naturalistico Hyla s.n.c. BOZZA 18/05/2015 1

2 INDICE 1. PREMESSA DEFINIZIONE DELLO STATO DEI POPOLAMENTI Checklist e relativo stato di conservazione delle specie Specie di interesse conservazionistico-gestionale Specie critiche Distribuzione e dati di consistenza delle specie d interesse conservazionistico-gestionale Definizione sintetica dell habitat e dei salienti fattori limitanti e avversi per le specie d interesse conservazionistico-gestionale DEFINIZIONE DI PROPOSTE GESTIONALI Azioni e interventi necessari alla conservazione dei popolamenti faunistici Proposte di monitoraggio Proposte di regolamento Proposte progettuali BIBLIOGRAFIA...33 Allegati I - Carta degli ambiti di particolare importanza per la fauna II - Carta dei fattori di minaccia per la fauna III - Carta degli ambiti critici per la fauna Gruppo di lavoro: Coordinamento tecnico scientifico PhD Cristiano Spilinga Database e cartografia Dott. Francesca Montioni Invertebrati Dott. Igor Pivotti Pesci Dott. Silvia Carletti Anfibi e Rettili PhD Cristiano Spilinga, Dott. Emi Petruzzi, Dott. Elisa Chiodini 2

3 1. PREMESSA 2. DEFINIZIONE DELLO STATO DEI POPOLAMENTI 2.1. Checklist e relativo stato di conservazione delle specie Obiettivo primario, propedeutico alla successiva analisi dei popolamenti faunistici ed alla definizione di opportune misure gestionali per i taxa selezionati, è stato la redazione delle checklist per i gruppi faunistici in esame: Invertebrati, Pesci, Anfibi e Rettili. La definizione delle liste è stata effettuata a partire dalla disamina, consultazione e confronto delle seguenti fonti: Banca dati CKmap2000; Database Natura 2000 relativo alle schede di tutti i SIC, ZSC e ZPS Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, 2014 ( Formulario standard Natura 2000 dei Siti IT Fiume Tescio (parte alta) ; IT Colli Selvalonga-Il Monte (Assisi) ; IT Monte Subasio (sommità) ; IT Fosso dell Eremo delle Carceri (Monte Subasio) ; IT Poggio Caselle Fosso Renaro (Monte Subasio) ; Regione Umbria, 2012 ( Database Osservatorio Faunistico Regionale; Database Osservatorio Regionale per la Biodiversità, il Paesaggio Rurale e la Progettazione Sostenibile; Report delle entità faunistiche presenti nei sette Parchi regionali dell Umbria. Regione Umbria Servizio sistemi naturalistici e zootecnia (rapporto derivante dalla consultazione dell archivio cartaceo dei piani di gestione dei siti Rete Natura 2000); Carta ittica di secondo livello del Bacino del F. Chiascio e del F. Topino (Regione Umbria, 2009); Anfibi e Rettili dell Umbria. Distribuzione geografica ed ecologica (Ragni et alii, 2006); Altre pubblicazioni (vedi bibliografia); Collezioni museali (Archivio Cianficconi 1968, 1993, 1994); Dati inediti in possesso degli scriventi. Tutti i dati inediti sono stati validati ed utilizzati solo se crono e georeferenziati. Successivamente a partire dagli elenchi faunistici ottenuti, per ciascuna specie è stato definito lo stato di conservazione secondo Direttive Comunitarie, Convenzioni internazionali e Liste Rosse nazionali, di seguito indicate: Direttiva 92/43 CEE Habitat (Allegato II - IV - V); 3

4 Convenzione di Berna. Convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica e dell ambiente naturale in Europa (Allegato II III); Libro Rosso degli Animali d'italia Invertebrati (Cerfolli et alii, 2002); Lista Rossa IUCN delle Libellule Italiane (Riservato et alii, 2014); Lista Rossa IUCN dei Coleotteri saproxilici italiani (Audisio et alii, 2014); Lista Rossa IUCN dei Vertebrati Italiani (Rondinini et alii, 2013); Nelle tabelle seguenti vengono riportate per ciascun gruppo faunistico l elenco delle specie riferibili al Parco Regionale del Monte Subasio ed il relativo stato di conservazione. Nome Comune Nome Scientifico INVERTEBRATI Direttiva Habitat All. II All. IV All. V IUCN CAT. Globale Lista Rossa Convenzione di Berna All. II All. III Gambero di fiume Austropotamobius pallipes EN Cervo volante Lucanus cervus Cerambicide delle querce Cerambyx cerdo VU Rhyacophila italica Rhyacophila pubescens Rhyacophila tristis Catagapetus nigrans Agapetus nimbulus Stactobia caspersi Hydroptila ruffoi Wormaldia occipitalis Plectrocnemia conspersa Plectrocnemia geniculata Lype reducta Tinodes antonioi Tinodes maclachlani Drusus improvisus Potamophylax cingulatus gambaricus Halesus appenninus Melampophylax melampus Stenophylax mitis Stenophylax mucronatus Micropterna sequax Mesophylax asperus Allogamus antennatus ausoniae Crunoecia irrorata Mystacides azurea Sericostoma pedemontanum Beraea maurus Odontocerum albicorne Eriogaster catax DD 4

5 INVERTEBRATI Nome Comune Nome Scientifico Direttiva Habitat All. II All. IV All. V IUCN CAT. Globale Lista Rossa Convenzione di Berna All. II All. III Macaone Papilio machaon Podalirio Iphiclides podalirius Mnemosine Parnassius mnemosyne Cassandra Zerynthia cassandra Pieride del biancospino Cavolaia maggiore Ergane Pieride di Mann Pieride del navone Cavolaia minore Edusa Ausonia Aporia crataegi Pieris brassicae Pieris ergane Pieris manii Pieris napi Pieris rapae Pontia edusa Euchloe ausonia Euchloe crameri Aurora Coliade di Alfacar Crocea, Coliade sulfurea Cleopatra Cedronella Leptidea della senape Lucina Fleade Titiro Licena della verga d'oro Tecla della quercia Satirio dell'acacia Satiro del leccio Anthocharis cardamines Colias alfacariensis Colias croceus Gonepteryx cleopatra Gonepteryx rhamni Leptidea sinapis Hamearis lucina Lycaena phleas Lycaena tityrus Lycaena virgaureae Favonius quercus Satyrium acaciae Satyrium ilicis Satyrium w-album Licenide del rovo Licenide di Marshall Piritoo Lampide di Spagna Alceta Argiade Cupido minore Osiride Celastrina Callophrys rubi Cacyreus marshalli Leptotes pirithous Lampides boeticus Cupido alcetas Cupido argiades Cupido minimus Cupido osiris Celastrina argiolus Batone Pseudophilotes baton LC Alexis Glaucopsyche alexis Maculinea del timo Phengaris arion NT Iolana Argo Falso Idas Idas degli Appennini Aricia dei campi Iolana iolas Plebejus argus Plebejus argyrognomon Plebejus idas Aricia agestis 5

6 Nome Comune Semi-argo Nome Scientifico Cyaniris semiargus INVERTEBRATI Direttiva Habitat All. II All. IV All. V IUCN CAT. Globale Amanda Polyommatus amandus Bellargo/ Milleocchi di Argia Polyommatus bellargus Coridon Polyommatus coridon LC Dafne azzurra Eros Milleocchi di Escher Icaro Tersite Antiopa Vanessa multicolore Atalanta Vanessa del cardo Io, Occhio di pavone Vanessa dell'ortica C bianca Egea Adippe Aglaia Niobe Pandora Pafia Latonia Dafne Ecate Dia Eufrosine Atalia Cinzia Didima Febe Melitea di Diana Polyommatus damon Polyommatus daphnis Polyommatus dolus Polyommatus dorylas Polyommatus eros Polyommatus escheri Polyommatus icarus Polyommatus thersites Nymphalis antiopa Nymphalis polychloros Vanessa atalanta Vanessa cardui Aglais io Aglais urticae Polygonia c-album Polygonia egea Argynnis adippe Argynnis aglaja Argynnis niobe Argynnis pandora Argynnis paphia Issoria lathonia Brenthis daphne Brenthis hecate Boloria dia Boloria euphrosynae Melitaea athalia Melitaea cinxia Melitaea didyma Melitaea phoebe Melitaea trivia Melitea variabile Melitaea varia LC Lista Rossa Eufidriade di Provenza Euphydryas aurinia Camilla Silvano azzurro Libitea del bagolaro Satiro comune Circe Apatura ilia Limenitis camilla Limenitis reducta Libythea celtis Satyrus ferula Brintesia circe Ipparchia del faggio Hipparchia fagi NT Convenzione di Berna All. II All. III 6 LC

7 Nome Comune Ermione Nome Scientifico Hipparchia hermione INVERTEBRATI Direttiva Habitat All. II All. IV All. V IUCN CAT. Globale Semele Hipparchia semele LC Fauno Hipparchia statilinus LC Briseide Chazara briseis - Lista Rossa Arge Melanargia arge LC Galatea Galatea della steppa Maniola comune Lupina Licaone Cecilia Titone Arcania Ninfa mediterranea Ninfa minore Egeria Mera Megera Melanargia galathea Melanargia russiae Maniola jurtina Hyponephele lupinus Hyponephele lycaon Pyronia cecilia Pyronia tithonus Coenonympha arcania Coenonympha dorus Coenonympha pamphilus Pararge aegeria Lasiommata maera Lasiommata megera Erannis ankeraria Lymantria dispar Euplagia quadripunctaria Gortyna puengeleri Convenzione di Berna All. II All. III Nome Comune Nome Scientifico PESCI Direttiva Habitat All. II All. IV All. V IUCN CAT. Globale Lista Rossa Convenzione di Berna All. II All. III Vairone Telestes multicellus LC Trota fario Salmo trutta trutta Trota mediterranea Salmo cetti DD Nome Comune Nome Scientifico ANFIBI Direttiva Habitat All. II All. IV All. V IUCN CAT. Globale Lista Rossa Tritone crestato italiano Triturus carnifex LC \ Convenzione di Berna All. II All. III Tritone punteggiato Lissotriton vulgaris meridionalis LC \ Rospo comune Bufo bufo LC VU Rospo smeraldino Bufotes viridis LC \ Raganella italiana Hyla intermedia LC \ Rana esculenta Pelophylax kl. esculentus LC \ Rana di Lessona Pelophylax lessonae LC \ Rana agile Rana dalmatina LC \ Rana appenninica Rana italica LC \ 7

8 RETTILI Nome Comune Nome Scientifico Direttiva Habitat All. II All. IV All. V IUCN CAT. Globale Lista Rossa Convenzione di Berna All. II All. III Testuggine palustre europea Emys orbicularis LR EN Testuggine palustre dalle orecchie rosse Trachemys scripta LC \ Testuggine di Hermann Testudo hermanni NT EN Orbettino Anguis fragilis NE \ Ramarro occidentale Lacerta bilineata LC \ Lucertola muraiola Podarcis muralis LC \ Lucertola campestre Podarcis siculus LC \ Luscengola comune Chalcides chalcides LC \ Biacco Hierophis viridiflavus LC \ Natrice dal collare Natrix natrix LR \ Saettone comune Zamenis longissimus LC \ Vipera comune Vipera aspis LC \ 8

9 2.2 Specie di interesse conservazionistico-gestionale A partire dalla checklist definita e dal relativo stato di conservazione, sono state selezionate le specie ritenute di maggior interesse conservazionistico-gestionale. La definizione di tali specie è stata effettuata secondo i seguenti criteri: verifica delle specie incluse nella Direttiva Habitat (Allegato II, IV, V), nelle Liste Rosse e nella Convenzione di Berna (Allegato II e III); verifica per ciascuna delle specie selezionate dello stato di conservazione complessivo in Italia e del relativo trend di popolazione desunto dal 3 Rapporto nazionale della Direttiva Habitat, mediante consultazione del documento edito da ISPRA e Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare: Specie e habitat di interesse comunitario in Italia: distribuzione, stato di conservazione e trend ; selezione delle specie rare e localizzate in Umbria; verifica per le specie ittiche dello status conservazionistico regionale definito dal Piano Ittico Regionale, adottato con DGR n del 22/12/2014. Di seguito si riporta la tabella indicante le specie di interesse conservazionistico-gestionale individuate per il Parco Regionale del Monte Subasio: SPECIE DI INTERESSE CONSERVAZIONISTICO-GESTIONALE Nome Comune Invertebrati Gambero di fiume Cervo volante Cerambicide delle querce Mnemosine Cassandra Maculinea del timo Iolana Arge Ninfa mediterranea Pesci Vairone Trota mediterranea Anfibi Tritone crestato italiano Rospo smeraldino Raganella italiana Rana agile Rana appenninica Nome Scientifico Austropotamobius pallipes Lucanus cervus Cerambyx cerdo Rhyacophila italica Hydroptila ruffoi Drusus improvisus Parnassius mnemosyne Zerynthia cassandra Phengaris arion Iolana iolas Melanargia arge Coenonympha dorus Erannis ankeraria Telestes multicellus Salmo cetti Triturus carnifex Bufotes viridis Hyla intermedia Rana dalmatina Rana italica 9

10 SPECIE DI INTERESSE CONSERVAZIONISTICO-GESTIONALE Nome Comune Nome Scientifico Rettili Testuggine palustre europea Emys orbicularis Testuggine di Hermann Testudo hermanni Relativamente agli Invertebrati le specie di interesse conservazionistico selezionate sono 13. Pur essendo inserite negli allegati della Direttiva Habitat non sono state selezionate Euphydryas aurinia, Eriogaster catax, Euplagia quadripunctaria in quanto le specie risultato diffuse e in buono stato di conservazione sia a livello nazionale che regionale. Considerando come criterio di scelta lo status in Umbria tra le specie di interesse conservazionistico-gestionale sono state inserite: - Hydroptila ruffoi, tricottero endemico italiano con pochissime segnalazioni a livello nazionale (6). In Umbria è conosciuto solo per il Monte Subasio. - Drusus improvisus, specie sorgiva endemica dell Appennino centrale con poche segnalazioni a livello regionale e nazionale. La stretta dipendenza dai sistemi sorgivi dei corsi d acqua dell Appennino la rende una specie in serio pericolo di estinzione. - Iolana iolas, farfalla rara sia nella nostra regione che a livello Nazionale. Le popolazioni sono molto localizzate e legate strettamente alla pianta nutrice della larva Colutea arborescens. - Coenonympha dorus, si tratta di una delle specie italiane più localizzate, con popolazioni molto ridotte ed areali estremamente limitati, a volte ridotte a pendii xerici assolati di piccola entità. Relativamente ai Pesci sulla base dell applicazione dei criteri sopra indicati le specie di interesse conservazionistico-gestionale individuate sono vairone (Telestes muticellus) e trota mediterranea (Salmo cetti). Una specifica va fatta relativamente alla presenza della Trota mediterranea. I dati di presenza derivano dal campionamento svolto nell ambito del monitoraggio per la Carta Ittica del Bacino del F. Chiascio e del F. Topino (Regione Umbria 2009) ed è possibile attribuirli a Salmo trutta complex; la determinazione della specie allo stato attuale può avvenire con certezza solo attraverso indagini genetiche. In tutta la regione ed in particolare nella provincia di Perugia le conoscenze sulla reale presenza della trota mediterranea risultano ancora carenti, non si hanno dati certi sulle popolazioni autoctone poiché nell areale mediterraneo si rilevano frequentemente introgressioni fra le popolazioni atlantiche (Salmo trutta) e quelle locali, dovute, in gran parte, a pratiche di ripopolamento effettuate con trote di origine atlantica (Largiadèr e Scholl, 1996). Questo ha determinato la diffusione dell inquinamento genetico, che rende difficile il riconoscimento delle residue popolazioni autoctone di trote mediterranea ed inoltre ha determinato condizioni di instabilità nella struttura e nella dinamica di tali popolazioni (Pontalti, 2003). 10

11 Sul Fiume Tescio da circa 15 anni sono svolti ripopolamenti (pronto-pesca) con trote di ceppo atlantico, pertanto non si può escludere che nel tempo siano avvenuti fenomeni di ibridazione tra le due specie pur non conoscendo, allo stato attuale, l entità dell impatto che le immissioni hanno avuto sulla popolazione originaria e se questa possa essere ancora presente e con quale grado di purezza genetica. Tra gli Anfibi, le specie ritenute di maggior importanza conservazionistica sulla base dei criteri sopra esposti sono cinque, il tritone crestato italiano (Triturus carnifex), il rospo smeraldino (Bufotes viridis), la raganella italiana (Hyla intermedia), la rana dalmatina (Rana dalmatina) e la rana appenninica (Rana italica). Il complesso delle rane verdi (Pelophylax kl. esculentus - Pelophylax lessonae), pur includendo specie presenti nell Allegato IV della Direttiva Habitat, in considerazione dello stato di conservazione favorevole a livello italiano nonché regionale, non è stato incluso tra i taxa di maggior interesse dal punto di vista conservazionistico. Analoga situazione per 5 delle 12 specie di Rettili figuranti nella checklist ed incluse nell Allegato IV della Direttiva Habitat. Per la lucertola muraiola (Podarcis muralis), la lucertola campestre (Podarcis siculus), il biacco (Hierophis viridiflavus) e il saettone comune (Zamenis longissimus) lo stato di conservazione risulta infatti favorevole e, considerando l elevato indice di diffusione sia a livello regionale che del Parco, non si è ritenuto opportuno inserire tali specie tra quelle di interesse conservazionistico. Tale situazione è riferibile anche al ramarro occidentale (Lacerta bilineata): seppur essendo caratterizzato, a livello nazionale, da uno stato di conservazione inadeguato con un trend in peggioramento la diffusione a livello regionale non lo fa rientrare tra quelle di particolare interesse conservazionistico per il Parco. Sono state inserite, invece, la testuggine palustre europea (Emys orbicularis) e la testuggine di Hermann (Testudo hermanni) entrambe inserite nell allegato II e IV della Direttiva Habitat. 11

12 2.3 Specie critiche Relativamente ai gruppi presi in esame sono state definite come critiche 2 specie: la trota fario (Salmo trutta) e la testuggine palustre dalle orecchie rosse (Trachemys scripta). Per quanto riguarda i Pesci l unica specie che viene ritenuta critica è la trota fario (Salmo trutta). E ormai accertato che le popolazioni di trote presenti nei corsi d acqua del versante atlantico dell Europa, sono geneticamente differenziate da quelle del versante mediterraneo. La separazione tra il ceppo atlantico (settentrionale) ed il ceppo mediterraneo (meridionale) potrebbe essersi verificata durante l ultima glaciazione. Considerando ciò la trota fario (Salmo trutta) è una specie alloctona trapiantata nei nostri bacini a seguito di ripopolamenti. La specie si ibrida con la trota mediterranea (Salmo cetti) determinando di fatto inquinamento genetico con conseguente contrazione o scomparsa delle popolazioni di trota nativa. E stato osservato che nella maggior parte dei casi le trote allevate in Italia e che oggi vengono adoperate per i ripopolamenti appartengono al ceppo atlantico. Tra i Rettili l unica specie la cui presenza viene ritenuta critica è quella della testuggine palustre dalle orecchie rosse. Trachemys scripta compete con successo con l'indigena testuggine palustre europea (Emys orbicularis) per l'occupazione dei siti di basking influenzandone negativamente i parametri demografici; inoltre è in grado di esercitare un impatto sulle comunità acquatiche nel loro complesso. Riassumendo di seguito la tabella indicante le specie critiche individuate per il Parco Regionale del Monte Subasio: SPECIE CRITICHE Nome Comune Nome Scientifico Pesci Trota fario Salmo trutta Rettili Testuggine palustre dalle orecchie rosse Trachemys scripta 12

13 2.4 Distribuzione e dati di consistenza delle specie d interesse conservazionistico-gestionale Gruppo Nome Comune Nome scientifico Distribuzione nel Parco Gambero di fiume Austropotamobius pallipes Nel Parco del Subasio, la specie è conosciuta solo per la parte più a monte del Fiume Tescio. Cervo volante Lucanus cervus Per il Parco del Subasio questa specie è stata rinvenuta in località Montarelle, nei pressi dell'eremo delle Carceri e sul Monte Subasio a Vallonica. Per il Parco del Subasio questa specie è Cerambicide delle querce Cerambyx cerdo stata rinvenuta in località Montarelle, nei pressi dell'eremo delle Carceri e sul Monte Subasio a Vallonica. Rhyacophila italica La specie è stata rinvenuta nei pressi di Assisi a Le Cascatelle a 450 m di quota. Hydroptila ruffoi La specie è conosciuta solo per Fonte Orbi a circa 700m di quota. Sono presenti nel Parco due stazioni Drusus improvisus conosciute le sorgenti I e II del Torrente Sanguinone a 780 m di quota. La specie è stata rinvenuta nella porzione cacuminale del Monte Parnassius mnemosyne Subasio tra i siti di Prati Pistello, il Macchione e la parte più alta del Subasio con popolazioni significative. È stata rinvenuta solo in una località Zerynthia cassandra con una discreta popolazione alle Montarelle intorno ai 750 m di quota. L'area in cui è presente la specie è la porzione cacuminale del Monte Phengaris arion Subasio oltre i 1000 m di quota tra la parte più alta del monte, Prati Pistello e Vallonica. La specie è stata rinvenuta nelle poche località del Parco dove è presente la Iolana iolas Colutea arborescens (Colcaprile e Ponte Grande nei pressi del fiume Tescio). La prima segnalazione della specie risale al Esistono poche popolazioni distribuite a macchia di Melanargia arge leopardo nel Parco; i siti dove è stata segnalata sono Armenzano, Ponte Grande, Casa Ginestrelle e casa Torgiovannetto. Questa specie nel Parco è stata Coenonympha dorus rinvenuta a Ponte Grande e ad Armenzano con popolazioni poco numerose e molto localizzate Nel Parco sono stati rinvenuti quattro esemplari nella stessa località (Ca' Erannis ankeraria Piombino 470m). Tale dato risulta la prima segnalazione per l'umbria ed è il sito più occidentale in Europa. Invertebrati 13

14 Gruppo Nome Comune Nome scientifico Distribuzione nel Parco Vairone Telestes multicellus La presenza di tale specie è stata accertata durante il monitoraggio della carta ittica del bacino del Chiascio nella parte alta del Fiume Tescio. L unico dato di consistenza risale al 2000, la specie rappresenta il 12,5% della comunità ittica con una densità piuttosto bassa di 0,004 Ind/mq Pesci Anfibi Rettili Trota mediterranea Tritone crestato italiano Rospo smeraldino Raganella italiana Rana agile Rana appenninica Testuggine palustre europea Testuggine di Hermann Salmo cetti Triturus carnifex Bufotes viridis Hyla intermedia Rana dalmatina Rana italica Emys orbicularis Testudo hermanni Una popolazione di trota è presente nella porzione superiore del Fiume Tescio, andrebbe approfondito è chiarito il grado di introgressione tra la specie atlantica e quella nativa che la popolazione presenta. Dal campionamento effettuato la specie risultava dominante (87,5% della comunità ittica) con una densità di 0,027 Ind/mq. Le cinque segnalazioni note per il Subasio sono tutte ascrivibili al settore settentrionale del Parco (S. Maria di Lignano, Postignano, Micciano). L unico dato noto per la specie è stato rilevato nel 2001 lungo il Fiume Tescio nei pressi di Ponte Santa Croce (Assisi). L unico dato noto per la specie è stato rilevato nel 2001 lungo il Fiume Tescio nei pressi di Ponte Santa Croce (Assisi). La presenza della specie è nota in tre siti localizzati nel settore settentrionale (S. Maria di Lugnano), in quello centrale (Fosso Marchino) ed in quello meridionale (S. Antonio). La presenza della specie è stata segnalata lungo il Fiume Tescio in località Madonna dei Tre Fossi e nei pressi di Ponte Grande, immediatamente fuori dai confini del Parco. L'unica segnalazione ricade nel settore sud-occidentale del Parco, in località Rivotorto, immediatamente fuori dai confini del Parco. L'unica segnalazione ricade nel settore meridionale del Parco, in località Capodacqua, immediatamente fuori dai confini del Parco. 14

15 2.5 Definizione sintetica dell habitat e dei salienti fattori limitanti e avversi per le specie d interesse conservazionistico-gestionale Per ciascuna delle specie di interesse conservazionistico-gestionale è stata condotta una disamina della letteratura allo scopo di recuperare tutte le informazioni necessarie alla definizione dell habitat di riferimento. L esame delle cartografie, con particolare riferimento a quella dell uso del suolo, nonché le conoscenze dirette del luogo hanno consentito quindi di individuare gli habitat riferibili a ciascuna specie all interno del territorio del Parco. Di seguito si riportano due tabelle contenenti rispettivamente per ciascuna specie di interesse conservazionistico-gestionale gli habitat individuati all interno del Parco ed i principali fattori di pressione e minaccia. Invertebrati Erannis ankeraria Lucanus cervus Iolana iolas Phengaris arion Zerynthia cassandra Parnassius mnemosyne Melanargia arge Coenonympha dorus Cerambyx cerdo Rhyacophila italica SPECIE DI INTERESSE CONSERVAZIONISTICO-GESTIONALE Nel parco del Monte Subasio la specie sopravvive nelle porzioni di querceto mediocollinari ben conservato, presenti anche nella fascia vegetazionale compresa tra i 350 e i 600 m. Tale fascia è costituita soprattutto da roverella e cerro. Nel parco del Subasio, anche se i rinvenimenti di questa specie sono scarsi e frammentari, si può affermare che esistono le condizioni adatte alla sopravvivenza della specie. Infatti la presenza di ceppaie marcescenti e legno morto a terra di grandi dimensioni permette la vita del cervo volante ad altitudini medio collinari. Nel Parco la specie utilizza i piccoli assembramenti di esemplari maturi di Colutea arborescens presenti a quote medio basse (sotto i 600 m) in terreni calcarei, su pendii aridi o boscaglie sempre ben assolati. Nel Parco del Monte Subasio, la specie predilige la porzione cacuminale dove piante nutrici e formiche (Myrmica) trovano un habitat ideale. Le farfalle si rinvengono infatti nelle aree di transizione tra il prato e i boschi dove sono presenti spesso zone arbustive. Nel Parco del Subasio la specie predilige le aree ecotonali tra la vegetazione e i prati dove è presente la pianta nutrice (Aristolochia sp.) è stata rinvenuta solo in una località le Montarelle con una discreta popolazione intorno ai 750m di quota. Questa specie nel Parco predilige le vallecole fresche e umide tra la vegetazione arborea e i prati presenti nella porzione cacuminale del Monte Subasio. Le popolazioni numerose stanno a significare una buona conservazione della specie almeno in questa porzione di parco. Questa specie predilige i prati di media collinari intorno ai 700 m di quota dove sono presenti le piante nutrici. La farfalla nel Parco sfrutta aree con arbusti sparsi ad esempio di rosa canina o biancospino e area aperte lontane dai boschi. Questa specie nel Parco è associata a pendii sassosi aridi esposti al sole generalmente ai margini dei boschi, dove sono presenti le piante nutrici delle larve. La specie si rinviene negli ambienti forestali dove sono presenti querce secolari, sempre più rare ma ancora presenti nel Parco del Subasio. Nel Parco del Subasio, la specie è stata rinvenuta nel tratto di torrente che segue le cascatelle di S. Francesco che forma delle piccole cascate 15

16 Invertebrati Hydroptila ruffoi Drusus improvisus Austropotamobius pallipes Pesci Vairone Trota mediterranea Anfibi Tritone crestato italiano Rospo smeraldino Raganella italiana Rana agile Rana appenninica Rettili Testuggine palustre europea Testuggine di Hermann SPECIE DI INTERESSE CONSERVAZIONISTICO-GESTIONALE scorrendo verso valle. Si rinvengono le larve appena dopo i piccoli salti dell'acqua, probabilmente a causa della maggiore ossigenazione. Nel Parco del Subasio, la specie è conosciuta soltanto per Fonte Orbi a circa 700m di quota che presenta una buona qualità delle acque, associata alla conservazione originaria della struttura fonticola che permette alle larve di sopravvivere. Gli stadi pre-immaginali si arrampicano sulle pareti della fonte nutrendosi di alghe e piccoli invertebrati. La specie necessita di acque molto fresche e pulite tipiche delle sorgenti. Nel Parco si rinviene solo in questi ambienti molto particolari per le loro caratteristiche chimico-fisiche delle acque e per l'habitat, unico nel suo genere. La specie necessita di acque pulite e ben ossigenate dove non siano presenti inquinanti naturali o chimici. L'alto bacino del fiume Tescio presenta ancora le caratteristiche necessaria alla sopravvivenza della specie, con fondo composto da ciottoli. Questo habitat naturale idoneo alla vita di un gran numero di invertebrati acquatici costituisce il substrato trofico del gambero di fiume. É una specie stenoecia che necessita di una buona qualità della acque. Nel Parco trova condizioni idonee di corrente, buona ossigenazione delle acque e fondo ghiaioso, indispensabile per la riproduzione, nel tratto superiore del fiume Tescio. Nel Parco è presente nella parte montana del fiume Tescio caratterizzato da acque limpide, fredde, ben ossigenate con corrente elevata e fondo sassoso. La specie nel Parco frequenta corpi d acqua ferma, quali piccole pozze, o debolmente corrente, quali fontanili. In Umbria sono note poche informazioni sugli habitat utilizzati dal rospo smeraldino. É una specie termofila, frequenta ambienti aperti, primari o di derivazione da formazioni forestali. Per la riproduzione predilige pozze temporanee su substrati sabbiosi e argillosi, pur utilizzando anche bacini con acqua costanti come gli stagni. Frequenta la vegetazione presente nelle vicinanze delle raccolte d acqua, soprattutto a carattere lotico quali piccoli stagni e laghetti. È possibile rinvenirla in pozze temporanee, stagni, anse morte di fiumi e torrenti soltanto durante la stagione riproduttiva. In tutti gli altri periodi dell anno vive in campi, prati e boschi essendo, tra le rane rosse, quella maggiormente terragnola. Tra le rane rosse è quella maggiormente legata all'acqua. È possibile rinvenirla praticamente durante tutto l'anno nei pressi di piccoli torrenti che scorrono all'interno nelle fasce boscate poste tra le praterie sommitali del Subasio e le aree coltivate del fondovalle. L unica segnalazione registrata per il Parco non consente di avere un quadro esaustivo sulle esigenze ecologiche nella specie nell area di studio. Emys orbicularis frequenta stagni e pozze caratterizzate dalla presenza di canneti e da ricca vegetazione acquatica, sia in ambienti naturali che antropizzati. In Umbria per la specie non sono note informazioni sugli habitat utilizzati. Occupa ambienti estremamente vari prediligendo boschi xerofili di leccio, rimboschimenti di conifere nonché le macchie mediterranee caratterizzate da substrati diversi. 16

17 Codice Descrizione Austropotamobius pallipes Lucanus cervus A Agricoltura A03.03 Abbandono/assenza di mietitura x x x x A04.03 Abbandono dei sistemi pastorali, assenza di pascolo x x x x B Sivicoltura B02.04 Rimozione di alberi morti e deperienti x x B07 Attività forestali non elencate (es. erosione causata dal disboscamento, frammentazione) x x x C Miniere, estrazione di materiali e produzione di energia C03.03 Produzione di energia eolica E Urbanizzazione, sviluppo residenziale e commerciale E06.01 Demolizione di edifici e manufatti (inclusi ponti, muri ecc) E06.02 Ricostruzione e ristrutturazione di edifici I Specie invasive, specie problematiche e inquinamento genetico I01 Specie esotiche invasive (animali e vegetali) x x I03.01 Inquinamento genetico (animali) x J Modifica degli sistemi naturali J02 Cambiamenti delle condizioni idrauliche indotti dall'uomo x x x x x J02.06 Prelievo di acque superficiali x x x x J03.01 Riduzione o predita di specifiche caratteristiche di habitat x x x x x x x x x K Processi naturali biotici e abiotici (esclusi gli eventi catastrofici) K03.04 Predazione x K03.05 Antagonismo dovuto all'introduzione di specie x x K05 Riduzione della fertilità/depressione genetica (es. per popolazioni troppo piccole) x Cerambyx cerdo Rhyacophila italica Hydroptila ruffoi Drusus improvisus Parnassius mnemosyne Zerynthia cassandra Phengaris arion Iolana iolas Melanargia arge Coenonympha dorus Erannis ankeraria Salmo cetti Telestes multicellus Triturus carnifex Bufo viridis Hyla intermedia Rana dalmatina Rana italica Emys orbicularis Testudo Hermanni 17

18 A partire dal documento edito da ISPRA e Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Linee guida per le regioni e le province autonome in materia di monitoraggio delle specie e degli habitat di interesse comunitario. Valutazione e rendicontazione ai sensi dell art. 17 della Direttiva Habitat (Appendice 3) sono state prese in esame per ciascuna specie le pressioni e minacce note a livello nazionale per la Regione Biogeografica Continentale e Mediterranea dalle quali sono state selezionate quelle che insistono all interno dell area tutelata. 18

19 3. DEFINIZIONE DI PROPOSTE GESTIONALI 3.1 Azioni e interventi necessari alla conservazione dei popolamenti faunistici Sulla base delle minacce/pressioni legate alle specie di interesse conservazionistico-gestionale e critiche vengono proposte una serie di azioni volte alla conservazione dei popolamenti faunistici. Le azioni di seguito elencate, suddivise in intervento attivo (IA), regolamentazione (RE), incentivazione (IN), programma di monitoraggio e/o ricerca (MR) e programma di educazione e di informazione (PD), vengono descritte attraverso una scheda mutuata dal Manuale per la gestione dei Siti Natura 2000, in parte modificata e adattata allo scopo. Tipo intervento attivo (IA) regolamentazione (RE) incentivazione (IN) programma di monitoraggio e/o ricerca (MR) programma di educazione e di informazione (PD) Descrizione Sono azioni di conservazione che si basano sull attivazione di appositi progetti, su base volontaria, da parte dell ente gestore o sotto il suo controllo. Sono le misure regolamentari ispirate a quelle dell Art. 6 della Direttiva 92/43. Sono le misure contrattuali ispirate a quelle dell Art. 6 della Direttiva 92/43. Sono azioni di monitoraggio o ricerca finalizzate alla raccolta dei dati per la valutazione degli effetti del piano. Sono azioni finalizzati ad incrementare le conoscenze sull area nel pubblico o a formare tecnici e operatori coinvolti nell applicazione delle azioni previste dal piano. 19

20 Scheda azione Parco Regionale Subasio IA01 Titolo dell azione Azione ordinaria Azione straordinaria Interventi per la riqualificazione e nuova realizazione dei fontanili Azione generale Azione materiale Azione localizzata Azione immateriale Tipologia azione Localizzazione Descrizione dello stato attuale e contestualizzazione dell azione Indicatori di stato Finalità dell azione intervento attivo (IA) regolamentazione (RE) incentivazione (IN) programma di monitoraggio e/o ricerca (MR) programma di educazione e di informazione (PD) Tutto il territorio del Parco ed aree immediatamente limitrofe. I fontanili rappresentano un habitat fondamentale per gli anfibi presenti nel sito. Spesso la loro struttura non è tuttavia completamente idonea al loro insediamento e per questo le popolazioni presenti sono piccole e isolate. La loro riqualificazione è un azione prioritaria anche per i chirotteri che li utilizzano per bere. Numero di fontanili su cui si interviene; numero d fontanili di nuova costruzione Rendere i fontanili presenti idonei all utilizzo da parte di anfibi e chirotteri. Nel caso in cui sia previsto il restauro della vasca perché compromessa da lesioni o cedimenti delle pareti, prevedere appropriati interventi in muratura, utilizzando possibilmente tecniche analoghe a quelle dell architettura originaria del manufatto. Il materiale utilizzato per impermeabilizzare le vasche, necessario a preservare l integrità nel tempo delle strutture, dovrà essere ecocompatibile e atossico idoneo al contenimento di acqua potabile, privo inoltre di sostanze antialgali e antifungine, la cui presenza precluderebbe l instaurarsi di un equilibrato ecosistema acquatico. Nel cronoprogramma di esecuzione dei lavori, in linea generale, e soprattutto se questi comportano utilizzo di materiali quali cemento o altri leganti, prevedere di intervenire a fine estate, autunno o inverno. Prevedere in tutte le situazioni possibili, un sistema per il troppo pieno costituito da una scanalatura praticato sul bordo superiore della vasca, che esclude, come nel caso di fori e tubatura, il rischio di occlusione e tracimazione su tutte le pareti esterne e conseguenti infiltrazioni d acqua che accelerano il degrado della struttura. Escludere in ogni caso fori nella parte inferiore della vasca. In tutti i siti in cui è prevista la sostituzione di vasche lesionate o totalmente deteriorate, porre particolare attenzione affinché sia mantenuta la continuità tra una vasca e l altra. Descrizione dell azione e In presenza di terreni in pendenza, in cui il bordo esterno di una o più vasche del fontanile si trova in programma operativo prossimità del livello del piano di campagna, attuare tutti gli accorgimenti atti a mantenere un adeguato contatto tra questi mediante pietre e terra reperite in loco preferibilmente senza l impiego di materiali leganti. Per la realizzazione delle rampe prevedere un piano inclinato con il maggior sviluppo possibile, preferibilmente sul lato lungo della vasca. La rampa di risalita deve avere inizio direttamente sul fondo della vasca e possibilmente distante dall angolo opposto di circa 1/3-1/4 della lunghezza della parete. La larghezza ideale della rampa è di cm, tuttavia, nei fontanili con uno sviluppo in larghezza contenuto, una rampa interna di tali dimensioni ridurrebbe eccessivamente la capacità della vasca, in questi casi evitare tuttavia di costruire rampe con larghezza inferiore ai cm. La pendenza ottimale è di (rampa lunga 3 volte l altezza della parete interna) arrivare fino a se la possibilità di risalita viene agevolata dalla scabrosità del piano. Nel caso di varianti con rampe a gradini utilizzare pietra e cemento con gradini di massimo 2 cm. Nelle rampe esterne, da realizzarsi con pietrame, prevedere l utilizzo di pietre e materiale legante ponendo particolare attenzione nel garantire un ancoraggio duraturo alle pareti della vasca. 20

21 Nella finitura delle vasche con le rampe interne porre particolare attenzione affinché le opere in muratura previste si raccordino esattamente con il margine esterno del fontanile, senza creare dislivelli particolari né bordi sporgenti verso l interno, che impedirebbero la fuoriuscita degli anfibi dalla vasca. Porre particolare attenzione in tutte le sistemazioni connesse al ripristino delle captazioni e ai sistemi di scarico delle acque in uscita dalle vasche. In particolare nei pozzetti di captazione e negli scarichi posti sul piano di campagna, causa di possibile caduta e intrappolamento di molte specie animali tra cui gli Anfibi, si dovrà provvedere alla chiusura di tutti gli accessi, o nel caso in cui questo non fosse possibile, dovranno essere posizionate rampe di adeguata pendenza per consentire agli esemplari caduti all interno di poter uscire. Manutenzione Verificare costantemente in ogni singola vasca la capacità di contenere acqua e di mantenerla a livello del troppo pieno. Nel caso in cui sia presente un eccessivo accumulo di materiale organico depositato sul fondo della vasca, che riduce il volume d acqua disponibile, si potrà prevedere la ripulitura del fontanile. Nell attività di pulitura vanno considerate una serie di norme cui attenersi per non arrecare danno agli Anfibi: - non svuotare completamente la vasca; - non asportare completamente la vegetazione presente in particolare dalle pareti (rimuovere circa l'80% della stessa); - effettuare gli interventi preferibilmente a mano e porre particolare attenzione durante l utilizzo di attrezzi (badili, bastoni, ecc ), escludendo tassativamente l utilizzo di idropulitrici; - riporre il materiale vegetale asportato vicino al fontanile, possibilmente sui bordi e rimuoverlo solo dopo alcuni giorni, quando risulta completamente secco; - escludere qualsiasi utilizzo di sostanze chimiche; - per evitare di vanificare la riproduzione o arrecare lesioni ad eventuali individui presenti in acqua, programmare le pulizie tra ottobre e dicembre. Descrizione dei risultati attesi Incremento dei siti idonei all insediamento degli anfibi presenti nel sito Interessi economici coinvolti Soggetti competenti Priorità dell azione Tempi e stima dei costi Regione ed Ente gestore Alta Misura da avviare all entrata in vigore del Piano Riferimenti programmatici e linee di finanziamento Riferimenti e allegati tecnici 21

22 Scheda azione Parco Regionale Subasio IA02 Titolo dell azione Recupero e realizzazione di piccole zone umide per favorire ed incrementare la presenza di alcune specie minacciate di Anfibi Azione ordinaria Azione straordinaria Azione generale Azione localizzata Azione materiale Azione immateriale Tipologia azione Localizzazione Descrizione dello stato attuale e contestualizzazione dell azione Indicatori di stato Finalità dell azione Descrizione dell azione e programma operativo Descrizione dei risultati attesi intervento attivo (IA) regolamentazione (RE) incentivazione (IN) programma di monitoraggio e/o ricerca (MR) programma di educazione e di informazione (PD) Tutto il territorio del Parco ed aree immediatamente limitrofe. In tutta l area del Parco sono presenti piccole zone umide ritenute marginali ma di estrema importanza per la riproduzione di numerose specie di Anfibi. In alcune di queste si riscontrano delle alterazioni che non permettono alle specie di sfruttare tali situazioni per la riproduzione. Numero di pozze realizzate o ripristinate. Colonizzazione delle pozze di nuova realizzazione o oggetto di intervento da parte di alcune delle specie sopra citate e successo riproduttivo di queste. Creazione ex-novo e ripristino di habitat riproduttivi per alcune specie di Anfibi presenti o potenzialmente presenti nel SIC. Realizzazione di alcune pozze artificiali. L intervento dovrà essere effettuato nei mesi tardo autunnali o di inizio inverno e preceduto dalla stesura di un progetto che indichi le aree più idonee per la realizzazione delle pozze, le caratteristiche di queste (profondità, dimensioni, morfologia delle sponde, etc.) e le modalità di realizzazione (escavazione manuale o con miniescavatori, tecniche di impermeabilizzazione del fondo, approvvigionamento idrico). Operazioni di ripristino delle condizioni idonee per la riproduzione degli Anfibi in pozze già presenti. L intervento dovrà essere effettuato nei mesi tardo autunnali o di inizio inverno e a seconda della situazione potrà consistere in interventi di rinaturalizzazione delle sponde, eradicazione di specie alloctone e/o di ittiofauna, realizzazione di staccionate in alcuni punti per evitare il calpestio di persone e bestiame. Consolidamento ed incremento della presenza delle specie nell area. Tutela di tali specie. Sensibilizzazione del pubblico fruitore dell area e degli abitanti del SIC. Interessi economici coinvolti Soggetti competenti Priorità dell azione Tempi e stima dei costi Riferimenti programmatici e linee di finanziamento Regione ed Ente gestore Alta Misura da avviare all entrata in vigore del Piano. PSR Umbria Riferimenti e allegati tecnici 22

23 Scheda azione Parco Regionale Subasio RE03 Titolo dell azione Tutela degli habitat faunistici dei piccoli corsi d acqua dagli effetti negativi delle attività selvicolturali Azione ordinaria Azione straordinaria Azione generale Azione localizzata Azione materiale Azione immateriale Tipologia azione Localizzazione Descrizione dello stato attuale e contestualizzazione dell azione Indicatori di stato Finalità dell azione Descrizione dell azione e programma operativo Descrizione dei risultati attesi Interessi economici coinvolti Soggetti competenti Priorità dell azione Tempi e stima dei costi Riferimenti programmatici e linee di finanziamento intervento attivo (IA) regolamentazione (RE) incentivazione (IN) programma di monitoraggio e/o ricerca (MR) programma di educazione e di informazione (PD) Tutto il territorio del Parco ed aree immediatamente limitrofe I piccoli corsi d acqua sono un ambiente fondamentale per la biodiversità creando condizioni idonee alla riproduzione degli anfibi forestali e un microclima che permette l insediamento nel sottobosco di specie floristiche mesofile in genere poco comuni. Il taglio della vegetazione arborea altera completamente questo equilibrio consentendo improvvisamente l ingresso della luce solare con modifica sostanziale dei parametri fisici del biotopo. Metri lineari di corsi d acqua tutelati. Favorire la conservazione dei microhabitat forestali legati alla presenza dei corsi d acqua. È vietata qualsiasi operazione selvicolturale sulla vegetazione arborea adiacente a fossi e valloni non caratterizzati da deflusso idrico superficiale permanente, per una fascia della profondità di 10 metri per lato dalla linea di impluvio, qualora non si ravvisino problemi legati alla prevenzione del dissesto idrogeologico delle sponde naturali e delle pendici sovrastanti e dei danni alla salute e sicurezza umana, animale e vegetale e delle strutture ed infrastrutture a valle, legati ad eventi meteorologici eccezionali. Quest obbligo può essere derogato in presenza di progetti o Piani forestali specifici tesi al miglioramento ecologico-strutturale del bosco. Gli impluvi da assoggettare a quest obbligo devono essere individuati e cartografati dall Ente gestore ad una scala adeguata (1:2000). Garantire lo stato di conservazione delle facies forestali più mesofile e la tutela dei potenziali siti di riproduzione degli anfibi forestali. Proprietari o conduttori delle aree boscate. Regione ed Ente gestore. Alta Misura da avviare all entrata in vigore del Piano. PSR Umbria Riferimenti e allegati tecnici 23

24 Scheda azione Parco Regionale Subasio RE04 Titolo dell azione Azione ordinaria Azione straordinaria Tutela fauna ittica autoctona sul Fiume Tescio Azione generale Azione materiale Azione localizzata Azione immateriale Tipologia azione Localizzazione Descrizione dello stato attuale e contestualizzazione dell azione Indicatori di stato Finalità dell azione Descrizione dell azione e programma operativo Descrizione dei risultati attesi intervento attivo (IA) regolamentazione (RE) incentivazione (IN) programma di monitoraggio e/o ricerca (MR) programma di educazione e di informazione (PD) Fiume Tescio. La trota mediterranea è soggetta a fenomeni di inquinamento genetico provocato da immissioni di materiale geneticamente non selezionato e quindi non affine al ceppo autoctono. La costante immissione anche in tempi recenti di trota fario ha provocato la formazione di ibridi riproduttivi con evidente scadimento genetico. Sul Fiume Tescio da oltre 15 anni la Provincia di Perugia effettua ripopolamenti pronto-pesca con trote fario. Nel Piano Regionale per la Tutela e la Conservazione del Patrimonio Ittico e per la Pesca Sportiva adottato con DGR N del 22/12/2014 vengono forniti i principi generali per i ripopolamenti e nello specifico le modalità e temporizzazioni per i ripopolamenti con salmonidi. Nel suddetto documento vengono indicate come azioni da intraprendere a livello regionale: - abolizione dell utilizzo di trote fario provenienti da fuori regione entro il prosecuzione e forte potenziamento della produzione di trote geneticamente selezionate, del Centro Ittiogenico di Terria; - conversione del Centro di Borgo Cerreto, che già produce materiale ittico di qualità, in un centro di produzione di trote selezionate geneticamente. Inoltre considerando la presenza del vairone sul fiume Tescio, l azione potrebbe portare benefici anche per tale specie per la quale uno dei fattori di pressione e minaccia sono i ripopolamenti sovradensitari di salmonidi. Consistenza della popolazioni caratterizzate da linee genetiche pure. Conservazione ed incremento di popolazioni di trota di ceppo mediterranea, conservazione di popolazioni vitali di vairone. Divieto all interno del Parco di effettuare ripopolamenti con Salmonidi. Potranno essere effettuati ripopolamenti solo con avannotti di ceppo mediterraneo, provenienti da riproduttori selezionati geneticamente, dopo avere acquisito informazioni necessarie a stabilire la consistenza e lo stato di conservazione della trota mediterranea nel Parco e avere accertato la necessità di semine a supporto delle stesse. L acquisizione di tali informazioni dovrebbe inserirsi in un monitoraggio genetico delle popolazioni di trota mediterranea da intraprendere almeno a scala provinciale. Presenza sul Fiume Tescio di una popolazione in grado di autosostenersi di trota mediterranea e di vairone. Interessi coinvolti economici Provincia di Perugia Soggetti competenti Priorità dell azione Tempi e stima dei costi Provincia di Perugia, Università, Società di consulenza ambientale, Professionisti del settore. Media Misura da avviare all entrata in vigore del Piano. Riferimenti programmatici e linee di finanziamento Riferimenti e allegati tecnici 24

25 Scheda azione Parco Regionale Subasio Titolo dell azione Tutela dei nuclei di Colutea arborescens RE05 Azione ordinaria Azione straordinaria Azione generale Azione localizzata Azione materiale Azione immateriale Tipologia azione Localizzazione Descrizione dello stato attuale e contestualizzazione dell azione Indicatori di stato intervento attivo (IA) regolamentazione (RE) incentivazione (IN) programma di monitoraggio e/o ricerca (MR) programma di educazione e di informazione (PD) Siti in cui è presente la specie Il Parco del Subasio presenta ambienti in cui è presente la Colutea arborescens. Questa specie arbustiva eliofila (che vegeta bene alla diretta e forte luce del sole) predilige terreni calcarei su pendii arido o boscaglie presenti in alcune aree come lungo il corso del fiume Tescio, Colcaprile o Ponte Grande. La presenza di questa specie vegetale permettere la sopravvivenza della Iolana iolas, farfalla diurna rara e molto localizzata in Umbria e a livello nazionale. Siti dove è presente la specie vegetale. Finalità dell azione Descrizione dell azione e programma operativo Descrizione dei risultati attesi Tutela della Colutea aborescens, non soggetta a regolamentazione o protezione nella legge forestale 28/2000. Questa specie vegetale, la cui sopravvivenza risulta fondamentale per il ciclo biologico di Iolana iolas, si rinviene in aree boscate rade o aree ecotonali nel parco. E vietato il taglio della specie vegetale Colutea aborescens, fatto salvo l intervento legato alla realizzazione di interventi di prevenzione e lotta degli incendi boschivi ed a disposizioni in materia fitosanitaria emanate dalle autorità competenti. Mantenimento dei piccoli nuclei sparsi di Colutea aborescens presenti nel parco. Interessi coinvolti economici Proprietari e conduttori delle aree boscate. Soggetti competenti Priorità dell azione Tempi e stima dei costi Media Misura da avviare all entrata in vigore del Piano. Riferimenti programmatici e linee di finanziamento Riferimenti e allegati tecnici 25

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