SI.TA.C. Situazione Tattica Complessa. Gli aspetti della sicurezza: Corpo forestale dello Stato. Relatori: Ruggero Bonaldi Pietro Bertola

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1 SI.TA.C Situazione Tattica Complessa Gli aspetti della sicurezza: ( Osservazione e riconoscimento delle criticità - Acquisire competenza nella valutazione del rischio ) Relatori: Ruggero Bonaldi Pietro Bertola Curno 18 ottobre 2014 Corso di aggiornamento per Volontari AIB con specializzazione di 2 Livello

2 Qualcuno dice che il DOS deve fare in modo che tutte le operazioni si svolgano nelle condizioni di massima sicurezza possibile;.. e ricordati che Il fuoco non è il solo ed unico problema da considerare..

3 Disponibilità mezzi aerei Responsabilità penali Comunicazioni radio Situazioni d interfaccia Punti sensibili Responsabilit à civili Presenza linee elettriche Gestione della viabilità Vegetazione ad alto potenziale evolutivo Gestione risorse umane e strumentali

4 E chi lo dice? DELIBERAZIONE X/967 DEL 22/11/2013 Piano regionale delle attività di previsione, prevenzione ve lotta attiva contro gli incendi boschivi della Regione Lombardia come del resto TUTTI i Piani AIB Regionali

5 assumere la responsabilità del coordinamento delle operazioni autorizzare di estinzione nei riguardi delle componenti presenti, mano a mano che le forze operative l utilizzo del sopraggiungono controfuoco nel come luogo tecnica di dell incendio, valutare, spegnimento; nel duplice decidere rispetto della efficacia e richiedere degli interventi e della piena l intervento salvaguardia verificare mantenere dei della mezzi incolumità aerei nazionali degli addetti; e regionali nel caso in cui le forze a terra non siano sufficienti l esigenza l impiego per di ulteriori operativo il contenimento rinforzi del mezzo terrestri dell evento, aereo e di o in valutare, contatti seguito personale assegnato prevedibile necessari, sino a con quando decidere, oltre e grave i necessario, a mass-media quelli evolversi presenti ordinando ordinare della sul situazione; fuoco, il rilascio attraverso dalla zona contatti di intervento con le dei strutture mezzi aerei locali e e terrestri, provinciali, mano al fine a mano consentire che le non più alle efficaci durante coordinare medesime risultano operazioni e dopo più la necessari; predisposizione le operazioni intervento intervento; di attivo tutte sul le fuoco, ulteriori alla misure luce della necessarie; dinamica assicurarsi individuare, atto e delle sue le operazioni possibili ove possibile, evoluzioni; di intervento il più probabile dei mezzi punto aerei, di mediante collegamento radio, dello con spegnimento informazioni di ai ogni piloti focolaio sulla e della raccogliere insorgenza dell incendio tutti e provvedere i dati alla sua preservazione. Dovrà, situazione successiva dell incendio, opera di bonifica pertanto, farsi garante sulle che non direttrici dei si fronti, alteri di prima azione la scena di da abbandonare del seguire, crimine per l'area disponendo necessari La dell incendio; nuova figura lo la sgombero corretta operativa rilevazione del DOS deve, dell area interessata statistica inoltre, dell incendio; essere grado di permettere le successive fasi di indagine svolte ed autorizzando dal NIAB o da il lancio strutture disporre acqua operare equivalenti, o miscele per di nel acqua la identificazione quadro e ritardanti, del curando punto della altresì di innesco; la temporanea disattivazione le misure di linee necessarie, elettriche; anche nei giorni fornire, collaborare seguenti, al fine se di possibile evitare nella la e contestualmente riaccensione successiva fase dell incendio; all evento, di investigazioni cooperazione internazionale,

6 riflessione spontanea per gestire un GRANDE Incendio.. ci vuole un GRANDE cervello! NO! ci vuole METODO Corpo Corpo forestale forestale dello dello Stato Stato

7 Metodo Ruggero Bonaldi Studio e Ricerca Innovazione e Tecnologia Dopo la realizzazione del Forest Fire Fighting Terms Handbook, ( glossario tecnico tascabile multilingue sugli incendi boschivi ) nato nell ambito del progetto EU F.I.R.E. 4, il Corpo Forestale dello Stato ed il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile hanno continuato la loro collaborazione nella predisposizione di semplici strumenti tecnici mirati ad agevolare la cooperazione e l azione sinergica tra le diverse forze in campo nella lotta agli incendi boschivi. Dopo tre anni di studio e di sperimentazione, è stata ultimata la predisposizione di un metodo di rappresentazione cartografica della Situazione Tattica Complessa sugli incendi boschivi (SI.TA.C.).

8 Strumenti di supporto al DOS, realizzati dal CFS e dal DPC, mirati a facilitare gli interventi effettuati nell ambito della cooperazione internazionale rafforzata tra i sistemi antincendio boschivo dell Europa mediterranea.

9 Metodo Ruggero Bonaldi Studio e Ricerca Innovazione e Tecnologia (SI.TA.C.) Acronimo di Situazione Tattica Complessa Si usa per pianificare incendi boschivi complessi Utilizzando un metodo di analisi ed una simbologia grafica permette di rappresentare e mostrare il quadro della situazione tattica Costituisce una sorta di registro dell evoluzione dell evento e delle azioni intraprese Viene passato dal Direttore delle Operazioni di Spegnimento al suo sostituto all atto del passaggio delle consegne

10 Metodo Ruggero Bonaldi Studio e Ricerca Innovazione e Tecnologia (SI.TA.C.) Acronimo di Situazione Tattica Complessa La simbologia è stata creata partendo dai simboli già usati dai Pompieri francesi I nuovi simboli introdotti sono stati concordati con la Scuola della difesa civile francese Per caratterizzare meglio i simboli sono stati usati diversi colori; la grafica dei simboli è stata tuttavia progettata in modo da poter essere utilizzata senza equivoci anche in bianco e nero

11 Metodo Ruggero Bonaldi Studio e Ricerca Innovazione e Tecnologia (SI.TA.C.) Acronimo di Situazione Tattica Complessa La simbologia è stata creata partendo dai simboli già usati dai Pompieri francesi I nuovi simboli introdotti sono stati concordati con la Scuola della difesa civile francese Per caratterizzare meglio i simboli sono stati usati diversi colori; la grafica dei simboli è stata tuttavia progettata in modo da poter essere utilizzata senza equivoci anche in bianco e nero

12 Le 4 fasi per una corretta pianificazione

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15 Cono di propagazione teorico quando il VENTO è l elemento DETERMINANTE: angolo di 30 avente come bisettrice la direzione del vento Direzione e intensità del VENTO 15 15

16 Poco o assenza di vento, terreno in piano e distribuzione uniforme dei combustibili Vento variabile con topografia irregolare. Combustibili eterogenei Vento e pendenza media, distribuzione uniforme dei combustibili Propagazione molto rapida con pendenza accentuata Due pendenze separano il fronte di fiamma. Vento variabile Forte pendenza e Materiale rotolante a valle. Forte vento Fuoco spinto per vento forte e pendenza media Vento forte e distribuzione eterogenea dei combustibili. Forte pendenza e presenza di fuochi secondari

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19 Scala di intensità del vento Esiste una scala dell intensità del vento chiamata scala Beaufort, in cui il vento è suddiviso solamente per intensità e non per direzione GRADO DESCRIZIONE INTENSITA (m/s) INTENSITA (km/h) EFFETTI 1 Bava di vento Movimento del vento visibile dal fumo 2 Brezza leggera Si sente il vento sulla pelle. Le foglie frusciano 3 Brezza tesa Foglie e rami piccoli in movimento costante 4 Vento moderato Sollevamento di polvere e carta. I rami sono agitati 5 Vento teso Oscillano gli arbusti con foglie. 6 Vento fresco Movimento di grossi rami. Difficoltà ad usare l ombrello 7 Vento forte Interi alberi agitati. Difficoltà a camminare controvento 8 Burrasca Ramoscelli strappati dagli alberi. Impossibile camminare controvento 9 Burrasca forte Leggeri danni alle strutture, camini e tegole asportati 10 Tempesta Sradicamento alberi e consistenti danni alle strutture 11 Tempesta violenta Vasti danni alle strutture 12 Uragano > 32.7 >117 Danni ingenti ed estesi alle strutture

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21 La pendenza del terreno esalta il preriscaldamento per Secondo dati americani l influenza della l apporto di calore esterno, i materiali vengono gradualmente riscaldati pendenza ed essiccati, è data scompare dalle seguenti l acqua, grandezze: la temperatura raggiunge i 100 gradi e facilità l avanzata dell incendio verso le zone più alte. V = velocità di propagazione di un incendio - con pendenza da 0 a 5% = V - con pendenza del 30% = 2V - con pendenza del 55% = 4V

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23 La proiezione nel tempo dello sviluppo H T+180 T+240 H T+60 T mt TP 1800 mt 900 mt 2700 mt H Vento stimato 30 km/h

24 Le prime fasi dell incendio H T+180 T+240 DOS eli FI VOL VOL VOL TP T+120 H T+60 H VOL VOL VVF VVF 3600 mt 2700 mt 1800 mt 900 mt Vento stimato 30 km/h

25 L evoluzione successiva CFS H VOL eliar DOS VVF CFS VOL eli FI VOL VOL VOL H VOL eli SI VOL VVF elipt TP VOL H VOL VOL Vento stimato 30 km/h

26 I VENTI LOCALI FASI DELLA GIORNATA All alba Alle ore 8 circa Brezze di mare e di terra La brezza soffia verso il mare ( brezza di terra ) La brezza di terra diminuisce di intensità Brezze di valle e di monte La brezza soffia da monte verso valle ( brezza di monte ) La brezza di monte è quasi assente e nei versanti esposti a solatio inizia a soffiare la brezza da valle verso monte ( brezza di valle ) Alle ore 9 circa La brezza di terra è quasi assente La brezza di valle inizia a soffiare Tra le ore 11 e le 13 Tra le 15 e le 16 Al tramonto Alle ore 20 circa Si avvicina la temperatura massima dell aria; si alza e rinforza la brezza che soffia dal mare verso la terra ( brezza di mare ) La brezza di mare raggiunge la massima intensità La brezza di mare diminuisce di intensità Si raggiunge un equilibrio tra la brezza di mare e la brezza di terra La brezza di valle rinforza La brezza di valle raggiunge la massima intensità La brezza di valle è quasi assente e inizia a soffiare la brezza da monte verso valle ( brezza di monte ) La brezza di monte rinforza

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29 Il Foehn

30 Il Foehn

31 Il Foehn Foehn Classica situazione da "Foehn" sul versante alpino Stau Nuvole del "Foehn" sulla vetta del monte Bianco Fotografia didattica che evidenzia la genesi del favonio lungo le Alpi occidentali, sul versante estero si notano le nubi legate al "muro del Foehn

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33 FATTORE TOPOGRAFICO CARATTERISTICHE EFFETTI SULLA PROPAGAZIONE DEL FUOCO PENDENZA L inclinazione di un versante aumenta il calore di convezione All aumento della pendenza aumenta la velocità di propagazione del fuoco se la progressione del fronte è verso l alto ESPOSIZIONE La posizione di un versante rispetto ai punti cardinali condiziona l insolazione e conseguentemente la temperatura e l umidità relativa dell aria Nelle esposizioni a Sud aumenta la velocità di propagazione del fuoco ALTITUDINE L altezza sul livello del mare condiziona la temperatura, l umidità dell aria e la presenza di ossigeno A maggiore altitudine corrisponde una minore velocità di propagazione del fuoco RILIEVO La conformazione del territorio condiziona il regime dei venti locali periodici e dei venti generali Variano in funzione dei movimenti d aria che si generano

34 ESPOSIZIONE dei versanti Nei versanti esposti a Sud aumenta la velocità di propagazione del fuoco

35 I Rilievi

36 I Rilievi

37 ... e poi c è tutto il mondo dei COMBUSTIBILI Fusti predominanti Incendio di chioma Fusti dominanti Fusti dominati Strato aereo Incendio radente Fusti sottoposti Radici Incendio ipogeo Lettiera in decomposizione Lettiera in fermentazione Humus Strato di superficie Strato del terreno o sotterraneo Gemma Russo Ruggero Bonaldi

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