Allegati Relazioni Specialistiche

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2 I N D I C E 1. PREMESSA GENERALITA NORMATIVA DI RIFERIMENTO DOCUMENTI DI RIFERIMENTO BACKGROUND DESCRIZIONE DELL AREA INQUADRAMENTO GEOLOGICO DELL AREA GEOLOGIA E MORFOLOGIA IDROLOGIA ED IDROGEOLOGIA CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOLOGICA ATTIVITA SVOLTE E RISULTATI INDAGINI SPELEOLOGICHE INDAGINI GEOFISICHE INDAGINI GEOGNOSTICHE VIDEOISPEZIONI IN FORO CARATTERISTICHE DELLE CAVITÀ DESCRIZIONE DELL INTERVENTO GENERALITA SPECIFICHE DEI MATERIALI DI RIEMPIMENTO FASI OPERATIVE CRONOPROGRAMMA QUADRO ECONOMICO MODALITA DI SCELTA DEL CONTRAENTE CONCLUSIONI Allegati Relazioni Specialistiche 1. ARKAIKOS Restauri per Roma Capitale, Dicembre 2013: Indagine Geofisica di Tomografia Elettrica di Superficie 3D ; 2. ARKAIKOS Restauri per Roma Capitale, Gennaio 2014: Indagini Geognostiche relative l intervento di SOMMA Urgenza per il completamento della messa in sicurezza della sede stradale di via Filarete per la presenza di voragini generate dal cedimento delle volte degli ambienti ipogei nel sottosuolo ; 3. ARKAIKOS Restauri per Roma Capitale, Aprile 2014: Modellazione Geologica del Sito in riferimento agli interventi di Messa in Sicurezza della sede stradale di via Filarete e aree limitrofe per la presenza di voragini generate dal cedimento di ambienti ipogei ; 4. CRSA Centro Ricerche Speleo Archeologiche Srl per Roma Capitale, Schede di Pronto intervento di Maggio 2013, Ottobre 2013 (n. 2), Gennaio 2014 (compreso Rilievo): Scheda di Pronto intervento su Cavità Artificiali ; U.O. n. 4 Nuove Opere Stradali e Fognature pag. 1 di 36

3 1. PREMESSA 1.1 GENERALITA La presente relazione, redatta dal Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana (di seguito SIMU) Direzione Urbanizzazioni Primarie, U.O. Nuove Opere Stradali e Fognature, costituisce la Relazione Generale del dell intervento di Consolidamento delle cavità sotterranee rilevate sotto la sede stradale di via Filarete, nel territorio di Roma Capitale Municipio V. La progettazione dell intervento di consolidamento è basato sui risultati scaturiti dalle indagini e dai rilievi già condotti sull area oggetto di esame. Scopo della presente relazione è descrivere modalità di intervento dei lavori di consolidamento e fornire il necessario supporto tecnico amministrativo per la successiva fase di affidamento dei lavori. Le indagini e gli studi hanno permesso di rilevare la presenza di un sistema caveale che dalla sede stradale interessa anche il sottosuolo delle proprietà private poste al margine della stessa strada oggetto di studio. Il presente progetto descrive gli interventi da effettuare esclusivamente sull area di competenza pubblica e non comprende le aree private che rimangono estranee alla competenza dell Amministrazione di Roma Capitale. I dati e le informazioni riportati all interno del presente documento sono desunte da dati di bibliografia e o letteratura nonché estratti dalle indagini geognostiche e geofisica eseguite dall impresa ARKAIKOS Restauri Srl affidataria delle attività di Indagine. 1.2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO I principali riferimenti normativi sono i seguenti: Decreto Legislativo 12 aprile 2006 n. 163, Codice dei Contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE; Decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207; D.M. Infrastrutture 14 gennaio Norme Tecniche per le costruzioni e successiva Circolare del Ministero MIT n. 617 del 02/02/2009; U.O. n. 4 Nuove Opere Stradali e Fognature pag. 2 di 36

4 D. M. LL. PP. 11 marzo 1988: "Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l'esecuzione ed il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione" e successiva Circolare ministeriale (MIT) 24 settembre 1988 n Associazione Geotecnica Italiana; 1977: esecuzione delle indagini geotecniche". "Raccomandazioni sulla programmazione ed DGR Lazio 13 gennaio 2012, n.10: Snellimento delle procedure per l esercizio delle funzioni regionali in materia di prevenzione del rischio sismico Ordinanza 3274 del Presidente del Consiglio; 20/03/2003 Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica. Ordinanza 3274 del Presidente del Consiglio: Modifiche ed integrazioni all ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n del 20 marzo 2003, 10/10/ DOCUMENTI DI RIFERIMENTO Si riporta di seguito l elenco dei documenti Tecnici di Riferimento cui confrontare eventuali dati e informazioni sono: ARKAIKOS Restauri per Roma Capitale, Dicembre 2013: Indagine Geofisica di Tomografia Elettrica di Superficie 3D ; ARKAIKOS Restauri per Roma Capitale, Gennaio 2014: Indagini Geognostiche relative l intervento di SOMMA Urgenza per il completamento della messa in sicurezza della sede stradale di via Filarete per la presenza di voragini generate dal cedimento delle volte degli ambienti ipogei nel sottosuolo ; ARKAIKOS Restauri per Roma Capitale, Aprile 2014: Modellazione Geologica del Sito in riferimento agli interventi di Messa in Sicurezza della sede stradale di via Filarete e aree limitrofe per la presenza di voragini generate dal cedimento di ambienti ipogei ; CRSA Centro Ricerche Speleo Archeologiche Srl per Roma Capitale, Schede di Pronto intervento di Maggio 2013, Ottobre 2013 (n. 2), Gennaio 2014 (compreso Rilievo): Scheda di Pronto intervento su Cavità Artificiali ; 1.4 BACKGROUND Il dissesto verificatosi sotto la sede stradale di via Filarete è stato rilevato in data 29 aprile In tale data, l impresa Di Cesare Gino S.r.l., appaltatrice della manutenzione delle fognature per conto ACEA, intervenuta in loco, su incarico di ACEA ATO2 S.p.A. per il mal funzionamento della rete U.O. n. 4 Nuove Opere Stradali e Fognature pag. 3 di 36

5 fognaria in Via Laparelli angolo Via Ciro da Urbino (Centro Polifunzionale Torpignattara ), ha constatato, in corrispondenza del pozzetto fognario di testata sito in via Filarete, l esistenza di una grande cavità sotterranea. Il 30 Aprile si è proceduto a transennare e a chiudere la strada al traffico veicolare, a tutela della pubblica incolumità. Il Dipartimento SIMU viene informato dell apertura di tale voragine in data 2 maggio 2013 con nota prot. ACEA ATO 2 S.p.A n di pari data, nella quale è, inoltre, richiesta agli uffici comunali la trasmissione di tutta la documentazione tecnica eventualmente disponibile sul tratto di strada in oggetto. Il giorno 13 maggio 2013 viene effettuato un sopralluogo dal Servizio Attività Geologiche e Difesa del Suolo (già Servizio Geologico) congiuntamente a tecnici ACEA, nel quale si accerta la presenza di un ambiente ipogeo principale con n. 2 rami di gallerie riconducibile alla presenza di un sistema caveale ad andamento sconosciuto posto alla profondità di circa m dal p.s.. Con nota prot. Dip Simu n del 14 Maggio 2013, si è richiesto al Centro Ricerche Speleo Archeologiche, in riferimento al protocollo d intesa stipulato tra quest ultimo e Roma Capitale, una prestazione di pronto intervento speleologico ai fini di un rilievo speditivo dell ipogeo rinvenuto. Le risultanze di tale ispezione, effettuata il 20 maggio 2013 (prot. Dip. XII del 27/05/2013) hanno accertato che la galleria ispezionata fa parte di un vasto sistema caveale, in stato degenerativo in fase attiva, che si sviluppa in ogni direzione e che risulta in parte occluso da coni detritici e in parte colmo da liquami putrescenti. Si presume la presenza di un doppio ordine di gallerie nella parte sottostante gli edifici privati; lo spessore stimato tra i due ordini è di circa 2 m. Considerato lo scenario sopra descritto si è deciso di ricorrere alle procedure di somma urgenza di cui al citato art. 176 del Regolamento dpr 207/2010, individuando nell impresa ARKAIKOS Restauri s.r.l., con sede in Roma Via Teodoro Monticelli 1, il soggetto imprenditoriale in possesso della adeguata qualificazione e requisiti normativamente previsti. In data 17/09/2013 è stato redatto il Verbale di Somma Urgenza e nel periodo Ottobre 2013 Gennaio 2014 sono state eseguite le indagini Speleologiche Geofisiche e Geognostiche. 1.5 DESCRIZIONE DELL AREA L area in esame, a prevalente vocazione abitativa, è ubicata nel territorio del Comune di Roma, precisamente nel Municipio V nel quartiere Tuscolano, nell area compresa tra via Casilina, via Torpignattara e via del Mandrione. L area interessata dal sistema caveale oggetto di intervento (voragine principale più quattro cavità isolate) è ubicata su via Filarete nel tratto compreso tra via Alessi Galeazzo e via Ciro da Urbino. L area a elevata densità abitativa è interessata da numerosi edifici residenziali i cui locali a piano terra sono spesso adibiti a uso commerciale. U.O. n. 4 Nuove Opere Stradali e Fognature pag. 4 di 36

6 Il progetto consiste nel Consolidamento delle cavità sotterranee nella porzione di sottosuolo di competenza pubblica, presenti sotto la sede stradale di via Filarete nel Municipio V, nel tratto compreso tra via Alessi Galeazzo e via Ciro da Urbino. 2. INQUADRAMENTO GEOLOGICO DELL AREA 2.1 GEOLOGIA E MORFOLOGIA L area in esame, ubicata nel settore sud - occidentale della città di Roma, presenta una morfologia da sub-pianeggiante a debolmente inclinata, con quote topografiche medie intorno ai metri s.l.m.. Le formazioni geologiche ivi presenti, appartenenti al Distretto Vulcanico dei Colli Albani, sono caratterizzate dai prodotti piroclastici albani riferibili in particolare alla Formazione di Villa Senni, Unità delle Pozzolanelle e del Tufo Lionato, e alle Pozzolane Rosse e Nere mentre i depositi alluvionali ed eluviali recenti affiorano lungo i principali fossi che drenano l area. I principali processi morfogenetici che hanno contribuito al modellamento dell area in studio fino all attuale assetto geomorfologico sono legati principalmente all erosione dovute dagli agenti atmosferici in particolare alle acque correnti superficiali, che hanno eroso i prodotti vulcanici affioranti e dando origine in forma di deposito a coltri alluvionali ed eluvio-colluviali rilevabili nei principali fondovalle. L area oggetto di studio oggi si presenta completamente urbanizzata e gli interventi antropici hanno in gran parte mascherato la topografia originaria e modificato l assetto idrologico ed idrogeologico locale. La zona si presenza geomorfologicamente stabile e non sono localmente evidenti segni di fenomeni di dissesto in atto. Tuttavia va evidenziata la presenza di cavità sotterranee, note in letteratura e legate ad un intensa attività estrattiva delle pozzolane, come evidenziato nella Carta delle Cavità Sotterranee di Ugo Ventriglia (2002) intercettate coi sondaggi nonché con accesso diretto in cavità dalla voragine creatasi sotto la sede stradale. Per la definizione preliminare dell assetto geologico e della caratterizzazione litologica dei terreni affioranti nell area in studio sono stati utilizzati i dati dei sondaggi eseguiti in sito, corredati da un indagine bibliografica, che hanno evidenziato un primo strato di terreno di riporto antropico seguito dai prodotti piroclastici del distretto dei Colli Albani, rinvenuti fino a fondo foro. Le formazioni geologiche presenti nell area d interesse sono individuabili nella Carta geologica del Comune di Roma di Funiciello e Giordano (2008), al Foglio n , in scala 1: U.O. n. 4 Nuove Opere Stradali e Fognature pag. 5 di 36

7 Dai dati di letteratura, la successione stratigrafica dell area in esame è costituita, dai terreni più recenti verso quelli più antichi, dalla seguente successione: Depositi alluvionali ed eluviali recenti (SFTba) Depositi siltoso-sabbiosi e siltoso-argillosi delle piane alluvionali. Nella piana alluvionale del Fiume Tevere e del Fiume Aniene è litologicamente nota da dati di sondaggio ed è prevalentemente costituita da depositi fini siltoso argillosi alternati a livelli sabbiosi e a livelli di torbe a diversa profondità. Alla base sono frequenti livelli ghiaiosi e sabbiosi, che possono ospitare falde idriche in pressione (Olocene); Formazione di Villa Senni Unità delle Pozzolanelle (VSN2) Deposito piroclastico massivo, di colore da viola a nero, a matrice da cineritico a grossolanalapillosa, povero in fini e ricco di cristalli di leucite, biotite e clinopirosseno, contenente grosse scorie nere, generalmente incoerenti. (Pleistocene medio); Formazione di Villa Senni Unità del Tufo lionato (VSN1) Deposito piroclastico massivo, litoide, a matrice cineritico-lapillosa con abbondanti pomici gialle, scorie grigie, litici lavici e olocristallini a gradazione inversa, di colore da giallo a rosso ed a marrone, con gradazione verticale, con spessore fino a 25 metri. (Pleistocene medio); Pozzolane Nere (PNR) Unità piroclastica di colore nero, in facies massiva e caotica, localmente con gas pipes, a matrice scoriaceo-cineritica, nella quale sono dispersi scorie, di dimensioni fino a 15 cm, litici lavici, piroclastici, olocristallini e sedimentari termo-metamorfosati di dimensioni fino a 10 cm e cristalli di leucite e clinopirosseno. (Pleistocene medio). Pozzolane rosse (RED) Unità piroclastica massiva e caotica, semicoerente, da rosso a viola vinaccia a grigio scuro, a matrice scoriacea povera della frazione cineritica, con scorie di dimensioni fino a 24 cm, litici lavici e sedimentari termo-metamorfosati e olocristallini, di dimensioni fino a 20 cm ed abbondanti cristalli di leucite, clinopirosseni e biotite. (Pleistocene medio). I sondaggi eseguiti in sito, spinti fino alla profondità di 20 metri dal p.c., hanno messo in evidenza la presenza di un sottile strato di terreno di riporto antropico seguito dai prodotti piroclastici albani da incoerenti a litoidi, nei quali si intercettano le cavità sotterranee. 2.2 IDROLOGIA ED IDROGEOLOGIA L area in esame ricade nel bacino idrografico Marrana della Caffarella, al limite col Bacino del fiume Aniene in particolare col 5 sottobacino del Fiume Aniene. U.O. n. 4 Nuove Opere Stradali e Fognature pag. 6 di 36

8 Il bacino è drenato dalla marrana della Caffarella e dalla marrana dell Acqua Marciana che si estende dall Apparato Vulcanico dei Colli Albani alla periferia meridionale della città di Roma, fino a circa 2 km dal fiume Tevere, alla quota di circa 18 metri s.l.m.. Il bacino imbrifero presenta una forma allungata in direzione SE- NO, con una lunghezza di circa 18 km, larghezza media di 3 km ed una superficie di circa 55 km 2. La zona in studio ricade nel settore nord-occidentale della struttura idrogeologica del Sistema dei Colli Albani ( Carta Idrogeologica della Regione Lazio Boni, Capelli, Mazza, Petitta, Baldoni, Banzato, Cascone, Di Salvo, La Vigna, Taviani, Teoli, 2012), caratterizzata da un ampia area di alimentazione e da prodotti piroclastici indifferenziati, con potenzialità acquifera media. Nell area in esame, il cui acquifero principale ha sede nei depositi sabbioso-ghiaiosi sottostanti le vulcaniti, il livello piezometrico statico si assesta a circa 25 metri s.l.m., pari a circa metri dal p.c.. Nell area oggetto di studio è possibile intercettare una falda idrica il cui tetto si a profondità variabili da circa 13 metri di profondità dal p.c., in funzione della quota locale. Il deflusso delle acque sotterranee presenta direzione principale verso il fiume Tevere, posto a Nord Ovest. 3. CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOLOGICA 3.1 ATTIVITA SVOLTE E RISULTATI La campagna di indagine eseguita sul sito in oggetto è stata sviluppata attraverso le seguenti attività: indagine speleologica e rilievo dell andamento e cavità sotterranee; indagine geofisica per il rilievo delle anomalie correlabili con la presenza di cavità sotterranee; indagine geognostica per la ricostruzione delle caratteristiche geologiche nonché per la verifica delle risultante delle indagini sopra descritte. Dati, informazioni e risultati di seguito riportati sono pertanto estratti dalla documentazione tecnica prodotta dalle società Centro Ricerche Speleo Archeologico - CRSA, ARKAIKOS Restauri S.r.l., GEORES Srl affidatarie rispettivamente delle indagini speleologiche, geofisiche, geognostiche INDAGINI SPELEOLOGICHE Le indagini speleologiche sono state eseguite dalla Società CRSA in diverse fasi temporali tramite accesso diretto alle cavità di personale specializzato e autorizzato. Il rilievo delle cavità e degli ambienti ipogei è stato eseguito in gennaio Sulla scorta delle indagini speleologiche eseguite, è stata rilevata la presenza di un sistema caveale ipogeo, insistente al di sotto della sede stradale di che trattasi, con andamento, ampiezza, U.O. n. 4 Nuove Opere Stradali e Fognature pag. 7 di 36

9 estensione come riportate nel rilievo sotterraneo riportato nella Relazione Specialistica Schede di Intervento. Inoltre, le perforazioni di sondaggi geognostici eseguite hanno permesso di rilevare ulteriori quattro cavità circoscritte di ridotte dimensioni. La cavità in pianta si sviluppa con andamento principale in direzione ENE WSW e diramazioni di modesta entità e lunghezza in direzioni ortogonali alla direttrice principale. Per quanto riguarda lo sviluppo della stessa, questa si estende per una lunghezza di circa 50 m lineari di cui circa 50% su area pubblica e restante su area privata lungo il lato Ovest INDAGINI GEOFISICHE Lo studio è stato eseguito con l applicazione della metodologia geofisica della tomografia elettrica di superficie 3D ad alta definizione. Il settore in studio è stato indagato attraverso l esecuzione di n. 16 stendimenti elettro-tomografici in configurazione lineare posti in tre distinti settori, come anche indicato nella Relazione Specialistica della Tomografia Elettrica 3D. Il lavoro è stato realizzato in tre fasi con una progressione di intervento crescente, modificata in funzione dei dati ottenuti dalle fasi precedenti, al fine di costruire un modello realistico dell assetto del sottosuolo. Nella FASE 1 - fase preliminare - si è operato mediante un indagine sui dati bibliografici esistenti sull area che hanno permesso di esaminare le condizioni generali del sito e ricostruirne l assetto e l evoluzione geologico-ambientale. A questa è seguita la FASE 2 acquisizione dei dati caratterizzata dalla realizzazione delle indagini geofisiche attraverso l esecuzione della tomografia elettrica tridimensionale. Nella FASE 3 - Interpretazione dei dati e relazione di sintesi si è proceduto all elaborazione dei dati e alla redazione della relazione tecnica conclusiva. Il sistema dei profili elettrici superficiali con dispositivo multi-array per Tomografia Elettrica di Resistività è una metodologia innovativa in quanto evoluzione delle misure geoelettriche classiche, intesa ed applicata in modo tale da ottenere risoluzioni spaziali elevate. Il sistema permette di ricostruire la distribuzione della resistività reale nel sottosuolo con una risoluzione che dipende dalla distanza tra gli elettrodi. Tutti gli elettrodi sono collegati, mediante un apposito cavo multi-conduttore, allo strumento di acquisizione. La corrente viene applicata ad una coppia di elettrodi misurando poi la differenza di potenziale tra tutte le altre coppie di elettrodi disponibili nella configurazione scelta. Si passa poi ad una seconda coppia di trasmissione e così via fino a raggiungere il numero massimo di misure indipendenti sui poli e dipoli disponibili. Si ottengono così centinaia di misure per ciascuna sezione di interesse e, con un apposito algoritmo di inversione, è possibile ricostruire la distribuzione tridimensionale di resistività reale del sottosuolo. Nel complesso l analisi dei risultati delle prospezioni geofisiche hanno permesso di rilevare: nei primi livelli di sottosuolo (piano di resistività 38.5 m s.l.m.) aree mediamente ed alto-resistive caratterizzate da un elevato contrasto con il medio-resistivo del sito e in forme perlopiù amorfe; queste aree si presentano prevalentemente in continuità con il p.c. attuale e possono essere U.O. n. 4 Nuove Opere Stradali e Fognature pag. 8 di 36

10 attribuite alla presenza di terreni più areati / rimaneggiati rispetto ai circostanti (ad es. sacche di riporti in materiale grossolano, riporti con detriti edilizi, colmamenti di scavi per sottoservizi) nei terreni sottostanti si rilevano aree resistive circoscritte e in medio-elevato contrasto con il medio-resistivo del sito (piani di resistività m s.l.m.); si tratta di anomalie piuttosto superficiali, pertanto potenzialmente attribuibili a sottoservizi o sacche di riporti sviluppate a maggiori profondità. Non può tuttavia escludersi l ipotesi che queste anomalie siano attribuibili a settori con vuoti, anche per possibile evoluzione di cavità verso l alto. aree conduttive in forme circoscritte, presumibilmente riconducibili a settori caratterizzati da un anomalo grado di saturazione (ad es. per perdite idriche da sottoservizi e/o infiltrazione preferenziale da superficie) nei livelli medio-superficiali di sottosuolo sono state individuate alcune. alcune rilevanti anomalie di resistività nei settori di medio-elevata profondità (da circa -4.0 a circa -7.5 m dal p.c.); Sulla base dei risultati ottenuti dalla campagna di indagine geofisica con metodo della tomografia elettrica in foro 3D, si possono trarre le seguenti considerazioni. Nei livelli superficiali, è stata individuata una anomalia di rilevanti dimensioni posta alle progressive dell indagine (nel Settore su Via Filarete) X=37-44 m; questa anomalia è posta in un settore del sito in studio in cui sono oggi presenti dei dissesti in superficie; immediatamente al di sotto dell anomalia superficiale è visibile un settore alto-resistivo più profondo, potenzialmente imputabile ad una cavità. Nei settori di medio-elevata profondità (da circa -4.5 a circa -7.5 m dal p.c.) l indagine ha individuato alcune ulteriori anomalie di resistività, aree anomale indicate in colorazione rossa nella Carta delle Aree Anomale riportata nell allegato Relazioni Specialistiche. Si tratta infatti delle aree a maggiore probabilità di individuazione di cavità o settori con vuoti nel sottosuolo. Sulla base degli strumenti interpretativi forniti e per un maggior dettaglio sulle dimensioni e sull ubicazione delle aree anomale si rimanda alla visione degli allegati cartografici e in particolare alla Relazione Specialistica della Tomografia Elettrica 3D INDAGINI GEOGNOSTICHE Si è proceduto ad effettuare una campagna d indagine geognostica per ricostruire il modello geologico locale e determinare le principali caratteristiche fisico-meccaniche delle formazioni presenti in affioramento ed in successione stratigrafica. Nel complesso sono state eseguite le seguenti attività: n.1 sondaggio a carotaggio continuo, spinto fino alla profondità di 20 metri dal p.c.; n.38 sondaggi a distruzione di nucleo, di cui si riportano in questa relazione solo n.4 stratigrafie, spinti fino a profondità massima di 15 metri dal p.c., per la verifica della rete caveale presente nel sottosuolo e il prelievo di n. 2 campioni indisturbati; U.O. n. 4 Nuove Opere Stradali e Fognature pag. 9 di 36

11 n.3 Standard Penetration Test Il sondaggio a carotaggio continuo è stato eseguito con un sistema di perforazione asta e carotiere, con diametro 101 mm, che ha consentito una percentuale di carotaggio pari al 100% del materiale estratto, mentre i sondaggi a distruzione di nucleo sono stati eseguiti con eliche di diametro pari a 200 mm. L ubicazione dei sondaggi è evidente nella planimetria allegata nella Relazione Specialistica delle Indagini Geognostiche. STRATIGRAFIE La stratigrafia risulta costituita da un primo strato di terreno di riporto antropico con in successione i depositi piroclastici albani da incoerenti a litoidi, presenti fino a fondo foro (Stratigrafie allegate alla relazione specialistica delle indagini geognostiche). ELABORAZIONE PROVE SPT Al fine di poter caratterizzare con continuità le litologie ed a completamento dell indagine geognostica, sono state eseguite, n. 3 prove S.P.T a diverse profondità durante l avanzamento del Sondaggio S1, i cui valori espressi in numero di colpi, sono riportati nelle stratigrafie allegate alla relazione specialistica delle indagini geognostiche. Per l esecuzione delle prove S.P.T. è stata utilizzata un attrezzatura le cui caratteristiche (dimensioni del campionatore, peso delle aste e del maglio, altezza di caduta dello stesso) risultano conformi a quanto indicato nella normativa di riferimento ASTM 1586/68, "Penetration Test and Split Barrel Sampling of Soils". Dall elaborazione delle prove S.P.T. sono stati ottenuti alcuni parametri sperimentali, utilizzati per ricavare l angolo di attrito interno (φ), mediante l'applicazione selettiva di diversi metodi di correlazione utilizzati in relazione alle caratteristiche granulometriche del terreno oggetto dei test. I risultati delle elaborazioni dei dati ottenuti dalle prove in foro sono correlabili, ma non esattamente sovrapponibili ai parametri forniti dalle prove di laboratorio, per l eterogeneità nelle caratteristiche geomeccaniche dei terreni intercettati nei sondaggi. SPT n. Profondità (m) N. colpi N SPT N SPT 60 φ( ) S1 SPT1 3, ,0 26 S1 SPT2 9, ,2 24 S1 SPT3 12, I dati ottenuti dalle prove SPT in foro sono stati normalizzati (NSPT 60) in funzione delle caratteristiche tecniche del dispositivo di battuta e di quello del sondaggio per riferirli ad un U.O. n. 4 Nuove Opere Stradali e Fognature pag. 10 di 36

12 rendimento medio, verificato da molti ricercatori, pari al 60% del valore del numero di colpi (N) misurato. ANALISI DI LABORATORIO Durante l esecuzione dei sondaggi, lungo il sondaggio S1, sono stati prelevati complessivamente n. 2 campioni indisturbati a diverse profondità al fine di caratterizzare le formazioni litologiche, su cui sono state effettuate specifiche analisi di laboratorio, per una caratterizzazione fisica e meccanica, i cui risultati sono riportati nella relazione specialistica delle indagini geognostiche. Con le prove di laboratorio sono stati ricercati i parametri fisici e meccanici per la caratterizzazione geotecnica dei terreni: contenuto d acqua naturale (W%), peso dell unità di volume (densità naturale) (γn ); peso specifico dei granuli (γg); angolo di attrito interno (φ); coesione efficace (c); modulo di compressibilità edometrica (Ed). I parametri fisici ricavati dalle prove di laboratorio sono riassunte nella tabella: Descrizione Profondità W Campione (m) (%) n (kn/m 3 ) Gs S1C1 Piroclastite costituita da limo con argilla e sabbia di colore marrone 5,00 5,40 30,7 17,3 - S1C2 Piroclastite costituita da sabbia limosa e argillosa e ghiaiosa di colore marrone, con inclusi vulcanici anche centimetrici 10,30 10,70 30,9 17, W = umidità naturale γn = densità naturale Gs = Peso specifico dei granuli Si riportano di seguito i risultati relativi ai parametri geotecnici conseguiti mediante le prove di laboratorio: Campione Descrizione Profondità (m) n (kn/m 3 ) φ ( ) c (kpa) S1C1 Piroclastite costituita da limo con argilla e sabbia di colore marrone 5,00 5, U.O. n. 4 Nuove Opere Stradali e Fognature pag. 11 di 36

13 S1C2 Piroclastite costituita da sabbia limosa e argillosa e ghiaiosa di colore marrone, con inclusi vulcanici anche centimetrici n = densità naturale c = coesione efficace 10,30 10, φ= angolo di attrito interno efficace Ed = modulo di compressibilità CARATTERIZZAZIONE FISICO-MECCANICA DEI TERRENI Si descrivono di seguito le unità litotecniche individuate in successione stratigrafica, a cui sono stati attribuiti i parametri fisico-meccanici più indicativi per ciascuna di esse, desunti da dati bibliografici e dalle prove eseguite in sito ed in laboratorio. Per l area in esame è possibile individuare seguente successione stratigrafia, il cui schema è riportato nell Elaborato della relazione specialistica delle indagini geognostiche: Terreno di riporto antropico Unità litotecnica A Il terreno di riporto antropico presenta uno spessore variabile da un minimo di circa 1,2 metri nel fori S1 ad un massimo di circa 3,5 metri nel foro S15 ed è costituito da una matrice di natura vulcanica marrone, da sabbiosa a sabbioso-limosa, poco addensata, di colore marrone, con inclusi eterogenei. I parametri fisico-meccanici di riferimento sono desunti da fonti bibliografiche: = kn/ m 3 F = C = 0-5 kpa Ed= kpa Piroclastite tufacea marrone-rossastro Unità litotecnica B Il deposito sottostante, intercettato nel foro di sondaggio S1 fino a profondità di circa 2 metri dal p.c., è costituito da una piroclastite coerente, a tratti litoide, sabbiosa debolmente limosa, di colore marrone-rossastro, con scarsa leucite analcimizzata e scorie nerastre e verdastre. I parametri fisico-meccanici di riferimento sono desunti da fonti bibliografiche: = kn/ m 3 F = C = 0-5 kpa Ed= kpa Piroclastite pozzolanacea marrone Unità litotecnica C La formazione sottostante, intercettata fino a profondità di circa 4-5 metri dal p.c., è costituita da una piroclastite pozzolanacea sabbioso-limosa, da poco a mediamente addensata, di colore marrone, con scorie verdastre e lapilli. U.O. n. 4 Nuove Opere Stradali e Fognature pag. 12 di 36

14 I parametri fisico-meccanici di riferimento sono desunti dalle prove SPT in foro e da fonti bibliografiche: = kn/ m 3 F = C = 0-5 kpa Ed= kpa Piroclastite coerente di colore rossastro Unità litotecnica D Il deposito sottostante è costituito da una piroclastite coerente, litoide alla base, limo-sabbiosa debolmente argillosa, mediamente consistente, di colore rossastro, con leucite analcimizzata, scorie e rari minerali femici; è stato intercettato fino a profondità di circa 5.60 metri dal p.c.. I parametri fisico-meccanici di riferimento sono desunti dalle prove di laboratorio e da fonti bibliografiche: = kn/ m 3 F = C = 0-5 kpa Ed= kpa Piroclastite pozzolanacea marrone-rossastro Unità litotecnica E La formazione sottostante è costituita da una piroclastite pozzolanacea, sabbioso-limosa, da poco a mediamente addensata, di colore da marrone-rossastro a marrone-grigiastro, con leucite analcimizzata, minerali femici ed è presente fino a profondità di circa 10 metri dal p.c.. I parametri fisico-meccanici di riferimento sono desunti dalle prove SPT in foro e da fonti bibliografiche: = kn/ m 3 F = C = 5-10 kpa Ed= kpa Piroclastite pozzolanacea marrone-arancio Unità litotecnica F In successione si intercetta una piroclastite pozzolanacea sabbioso-limosa debolmente argillosa, mediamente addensata, di colore marrone-arancio, con scarsi minerali femici e scorie giallastre e nerastre ed è presente fino a profondità di circa 12 metri dal p.c.. I parametri fisico-meccanici di riferimento sono desunti dalle prove SPT in foro e dalle prove di laboratorio: = kn/ m 3 F = F = nei livelli scoriacei C = 5-10 kpa Ed= kpa U.O. n. 4 Nuove Opere Stradali e Fognature pag. 13 di 36

15 Piroclastite scoriacea Unità litotecnica G La formazione basale è costituita da una piroclastite scoriacea incoerente, sabbiosa debolmente limosa, poco addensata, di colore da violaceo a marrone, con scarsi minerali femici e abbondanti scorie, lapilli e litici lavici. I parametri fisico-meccanici di riferimento sono desunti da fonti bibliografiche: = kn/ m 3 F = C = 0-5 kpa Ed= kpa ANALISI DELLA PERICOLOSITA GEOLOGICA La pericolosità geologica, generalmente definita come la probabilità di verifica di un fenomeno potenzialmente pericoloso in un determinato intervallo di tempo e in una determinata area, è riferibile ai processi morfogenetici naturali, potenziali o attivi, nell area in studio. Sono stati quindi esaminati tutti gli aspetti geologici locali, verificando eventuali condizioni di pericolosità, che possano presentare interferenze con gli interventi in progetto. Nell insieme l area si presente geomorfologicamete stabile e non presenta segni evidenti di fenomeni di dissesto in atto. Non risultano, in base alla cartografia disponibile nel Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico P.A.I. dell Autorità di Bacino Tevere, né zone a rischio di frana, né zone a rischio idraulico. E tuttavia da sottolineare la presenza di cavità sotterranee, note in letteratura, legate ad un intensa attività estrattiva delle pozzolane come evidente nella Carta delle Cavità sotterranee di U. Ventriglia del 2002, (cfr. Tavole riportate nella relazione specialistica del Modello Geologico). Durante l esecuzione dei sondaggi geotecnici sono state intercettate numerose cavità sotterranee VIDEOISPEZIONI IN FORO Durante le perforazioni dei sondaggi è stato rinvenuto un sistema di cavità sotterranee isolate non collegate tra loro, ispezionate con una videocamera introdotta all interno di alcuni fori di sondaggio al fine di ricostruire l andamento delle gallerie e di verificare le condizioni di stabilità delle pareti e delle volte. Le video-ispezioni, riportate nella relazione specialistica del Modello Geologico si riporta la documentazione fotografica, sono state eseguite all interno dei sondaggi S6, S7, S27 e S28 e hanno permesso di rilevare un deposito piroclastico massivo di colore da marrone a marronerossastro, consistente, con abbondanti minerali vulcanici e scorie. Si riportano di seguito le caratteristiche delle cavità isolate rilevate mediante videoispezioni: U.O. n. 4 Nuove Opere Stradali e Fognature pag. 14 di 36

16 ID Cavità Direz.allung.cavità Ubicazione Prof.intradosso calotta (m da p.c.) Prof. piano calpestio cavità (m da p.c.) Sondaggio S 6 - Altezza civ ,40 6,00 Sondaggio S 7 Sondaggio S 25 NW - SE Altezza civ ,00 7,00 5,80 7,80 Sondaggio S 27 NW - SE Altezza civ ,80 4,80 Sondaggio S 28 NE - SW Altezza civ ,50 5,80 Per quanto riguarda la cavità principale, la video-ispezione realizzata nell area civ.133 all interno della voragine principale hanno messo in evidenza la presenza di una galleria lungo il marciapiede del lato est di Via Filarete, avente direzione generale nord ovest-sud est. Introducendo la videocamera prima in un foro e poi nell altro, si nota che le pareti di essi sono integre fino al raggiungimento del tetto della cavità posto a circa 4,40 metri di profondità dal piano stradale. La volta della cavità è disomogenea e presenta sporgenze ed evidenti segni di splaccaggio. Dalle riprese si evince la presenza di radici e abbondante materiale da crollo sulla base delle gallerie, con blocchi tufacei etero-metrici distaccatisi dalle pareti e soprattutto dalla volta, sia in NW che SE. La galleria, pertanto, prosegue sia in direzione nord ovest civ.124, per un breve tratto, che in direzione sud-est verso il civ.133 che oltrepassa la recinzione di cantiere. Le gallerie sotterranee evidenziate nel sito in oggetto sono state intercettate all interno della formazione piroclastica semicoerente, di colore da rosso a viola-vinaccia a grigio scuro, con abbondanti cristalli di leucite, clinopirosseno e biotite, riferibile alla Formazione delle Pozzolane Rosse. 4. CARATTERISTICHE DELLE CAVITÀ Nell area in esame sono presenti due sistemi di cavità: una cavità principale a andamento circa EST OVEST con diverse diramazioni allungate in direzione N-S altresì a quattro cavità isolate di ridotte dimensioni ubicate a nord della galleria principale. Le caratteristiche delle cavità sotterranee presenti nell area in esame sono state rilevate attraverso rilievi diretti e indiretti: la cavità principale è stata rilevata con accesso diretto in sotterraneo, mentre le caratteristiche delle quattro cavità isolate sono state desunte da videoispezioni in foro. Si riportano di seguito le caratteristiche delle cavità divise per ciascun sistema su citato, la galleria principale, le quattro cavità isolate: U.O. n. 4 Nuove Opere Stradali e Fognature pag. 15 di 36

17 Sistema caveale Presenza di crolli e liquami Volume stimato (m 3 ) Galleria principale (area pubblica) Cavità isolate S6, S7/S25, S27 e S28 Materiali di Crollo e Liquami 450 Materiali di Crollo DESCRIZIONE DELL INTERVENTO 5.1 GENERALITA L area interessata dall intervento è quella di proprietà pubblica comprendente la carreggiata stradale e i marciapiedi fino al limite delle proprietà private. L intervento di consolidamento prevede il riempimento degli ambienti ipogei con idoneo materiale (miscela) iniettato attraverso pozzi verticali realizzati dalla sede stradale e spinti fino a raggiungere l estradosso della cavità. Le operazioni di consolidamento si sviluppano per fasi successive fino alla saturazione delle cavità, secondo tre fasi distinte: Confinamento; Riempimento; Saturazione (eventuale); Ogni fase è caratterizzata da specifica metodologia d intervento. Per il riempimento si prevede di utilizzare una miscela cementizia con aggregati riciclati, di specifica consistenza (slump) a seconda della fase di intervento, con lo scopo di ottimizzare il riempimento e ottenere una omogenea chiusura della cavità, non alterando le condizioni al contorno sia a breve sia a lungo termine. Propedeutiche all intervento, sia in fase preliminare che in corso d opera sono previste le seguenti precauzioni e attività: Esecuzione di indagini conoscitive per l individuazione della rete dei sottoservizi; Esecuzione di prescavi laddove previste le perforazioni Monitoraggio e controllo, tramite videoispezioni e o con accesso diretto in cavità, dell andamento e della morfologia del riempimento; 5.2 SPECIFICHE DEI MATERIALI DI RIEMPIMENTO Per il riempimento delle cavità è previsto l utilizzo di una miscela cementizia realizzata con Inerti Riciclati provenienti dalle attività di demolizione e costruzione (construction and demolition waste - C&D). U.O. n. 4 Nuove Opere Stradali e Fognature pag. 16 di 36

18 La miscela dovrà avere caratteristiche meccaniche tali da risultare dimensionalmente stabile, ma facilmente demolibile, confezionata con eventuale aggiunta di additivi al fine di migliorarne lavorabilità (per renderla pompabile) e permeabilità. La miscela dovrà presentare consistenza tale da risultare pompabile durante ciascuna iniezione, resistenze a lungo termine modeste e caratteristiche controllate di permeabilità e di modulo a presa completata. Composizione della Miscela Gli aggregati riciclati da utilizzare dovranno essere provvisti di marcatura CE in conformità alle prescrizioni previste dalla norma EN A1 (Aggregati per materiali non legati e legati con leganti idraulici per l impiego in opere di ingegneria civile e costruzione di strade). La granulometria della miscela di aggregati dovrà appartenere alla classe 0/31,5 mm. Il cemento da utilizzare quale legante sarà Tipo I o Tipo II Portland con classe di resistenza Gli additivi saranno di tipo schiumogeno e/o plastificante in funzione delle caratteristiche di fluidità, lavorabilità e permeabilità da conferire alla miscela. Il mix design in laboratorio La ricetta compositiva sarà dichiarata a metro cubo e le quantità dovranno essere comprese all interno dei seguenti intervalli: cemento: kg/m³ acqua totale: dm³/m³ additivi: secondo studio sperimentale. La granulometria dovrà essere dichiarata utilizzando almeno sei setacci. Le miscele dovranno presentare caratteristiche di fluidità tali da garantire l autolivellamento e la rapidità di riempimento della cavità mediante pompaggio. A tal fine lo spandimento della miscela fresca dovrà essere superiore a 140 mm (norma ASTM 6103). Le miscele dovranno possedere le seguenti caratteristiche di resistenza: Resistenza a compressione a espansione laterale libera dopo 4 giorni di maturazione in condizioni umide: 0.8 Rc4 4 dan/cm² ovvero 80 Rc4 400 kpa; Resistenza a compressione a espansione laterale libera dopo 28 giorni di maturazione in condizioni umide: 4 Rc28 8 dan/cm² ovvero 400 Rc4 800 kpa; Indice di demolibilità a 28 giorni: ID < 105; Modulo di elasticità a 28 giorni in condizioni umide e a 35 giorni in condizioni secche dopo completa asciugatura: 100 < E < 500 MPa Le miscele saranno approvate dalla D.L. anche in relazione alle caratteristiche volumetriche e di permeabilità, che dovrà essere controllata con prove di conducibilità idraulica secondo ASTM D5084 e dovrà essere compatibile con quella delle formazioni litologiche circostanti la zona di intervento. Lo studio di laboratorio dovrà fornire dati per la correlazione del contenuto di vuoti residui della miscela indurita con la permeabilità e della resistenza a compressione a espansione laterale libera U.O. n. 4 Nuove Opere Stradali e Fognature pag. 17 di 36

19 a 24 ore con la analoga resistenza a 7 e 28 giorni. Controlli durante i lavori In corso d opera dovranno essere eseguiti regolarmente, e comunque non meno di una volta ogni 100 m 3 i sotto indicati controlli in impianto: granulometria del C&DW utilizzato per la confezione della miscela la percentuale di passante non dovrà discostarsi da quella dichiarata nello studio di laboratorio per più del 10% ai setacci maggiori di 2 mm, per più del 5% sotto a 2 mm e per più del 3% al setaccio mm; peso umido dell unità di volume della miscela, da utilizzare come indicatore della regolarità della produzione; permeabilità: stima speditiva del valore finale e della sua variabilità, mediante determinazione del contenuto dei vuoti residui dopo asciugatura rapida in forno a 80 C, previa maturazione umida per 24 ore; resistenza a compressione a 24 ore. Al momento della posa in opera, dovranno essere prelevati campioni di miscela rappresentativi del materiale di riempimento con formazione di provini di almeno 4 (quattro) ogni 100 m 3 ; dovranno essere formati cubetti della dimensione 15x15x15 cm da destinare alla stagionatura umida e ai controlli a posteriori, che saranno eseguiti nel numero stabilito a discrezione della D.L.. U.O. n. 4 Nuove Opere Stradali e Fognature pag. 18 di 36

20 5.3 FASI OPERATIVE Generalità Sulla base delle considerazioni sopra riportate, si riportano di seguito le fasi operative di intervento: Rilievo topografico dell area e ubicazione dei punti dei pozzi di iniezione; Indagini strumentali e prescavi a mano per ricerca sottoservizi in corrispondenza dei punti di trivellazione; Realizzazione delle Ture su tubazioni e fognature intercettate e o già note; in particolare all interno della voragine che ha interessato un pozzetto di capotesta della fognatura, dovrà essere portata a vista l estremità della fognatura ovvero installato un tratto di prolunga, realizzata la Tura della stessa e poi innestata all interno di un pozzetto di ispezione (dimensioni 120 x 120 cm) realizzato con prolunghe e raccordi in cls fino alla superficie con chiusino in ghisa carrabile D 400; Perforazione e realizzazione di pozzi di iniezione (diametro finale della tubazione 200 mm) da utilizzare sia per i confinamenti (interasse 1,5 m per i confinamenti) che per il riempimento (ubicazioni con criterio ragionato a seconda delle necessità). All interno dei fori adibiti al riempimento, laddove ritenuto necessario potranno essere installati i tubi di iniezione delle resine espandenti per la saturazione delle calotte; Asportazione dalle cavità dei materiali di crollo e dei liquami mediante escavatore a risucchio, con aspirazione sia dai pozzi di iniezione sopra descritti che dall apertura della voragine stessa; Realizzazione dei confinamenti: iniezione del materiale di riempimento per la realizzazione dei confinamenti. Per ciascun pozzo di confinamento (si prevede di utilizzare uno slump S2 S3) il riempimento avverrà fino in superficie a completa saturazione del foro tale da avere certezza della realizzazione del cono di parzializzazione; Riempimento delle cavità: iniezione di miscela betonabile (si prevede slump compresa tra S4 e S5). Per quanto riguarda il riempimento questo avverrà per stratificazioni successive distanza di 24h, di altezza massima pari a circa 50 cm fino a raggiungere la calotta ovvero fino a piano strada in prossimità dell apertura della voragine. Durante le fasi di riempimento, per quello che concerne la tubazione idrica in metallo Ø 1400 di ACEA Idrico saranno adottate le eventuali prescrizioni indicate da ACEA idrico direttamente in cantiere; Eventuale installazione dei tubi di iniezione e iniezione delle resine per la saturazione della calotta; Esecuzioni di fori finali di controllo di circa 250 mm per verificare l effettivo riempimento della cavità e successivo riempimento; Tomografia finale di controllo; Rifacimento del manto stradale in tutta l area interessata dalle perforazioni e della massicciata in corrispondenza della voragine e degli scavi di ispezione. Tutte le operazioni di confinamento e riempimento saranno monitorate mediante video ispezioni con telecamere e, ove possibile, con accesso diretto di operatori speleologi. Il confinamento Il confinamento, necessario per delimitare le aree da riempire, avverrà attraverso i fori praticati dalla sede stradale fino a raggiungere l interno della cavità, con l immissione della stessa miscela del riempimento ma con slump S2 o S3 (secondo le indicazione della D.L.), a formare tronchi-cono tali U.O. n. 4 Nuove Opere Stradali e Fognature pag. 19 di 36

21 da creare un diaframma di chiusura del cunicolo. L iniezione del materiale a formare i coni di confinamento avverrà fino in superficie del pozzo a garanzia dell avvenuta formazione del cono stesso. Il riempimento Dopo avere realizzato i confinamenti si procederà con la fase di riempimento. I fori saranno dislocati lungo tutto il percorso della cavità secondo le planimetrie di progetto. L intervento prevede il riempimento della cavità con l immissione, attraverso i fori, della miscela betonabile di cui sopra, di slump S4 - S5. Lo scopo è quello di riempire la cavità con un materiale artificiale avente caratteristiche fisiche e meccaniche simili a quelle circostanti. Il riempimento avverrà per strati successivi di circa 50 cm, sia per dar tempo al materiale di far presa (almeno 24h), in modo da non alterare le condizioni al contorno, sia per una migliore diffusione all interno della cavità. I fori rimarranno aperti e attivi fino al riempimento totale della cavità. La saturazione La terza fase è quella della saturazione degli spazi residui eventualmente presenti sotto la calotta della cavità. Tale azione potrebbe essere necessaria considerate le irregolarità della calotta nonché l eventuale incapacità del betonabile di ripristinare un contrasto di calotta. Questa sarà attuata mediante resine poliuretaniche espansive aventi caratteristiche tipo la MasterRoc MP 355 MR0 della Basf CC Italia Spa. Le resine saranno iniettate attraverso delle canne installate all interno dei fori già adibiti per il riempimento. Le quantità Si riportano di seguito volumi e quantità dei materiali stimati per la bonifica superficiale e sotterranea della tratta stradale: Materiale/ Apprestamenti/Attività Quantità Miscela betonabile (cavità) 800 mc fori ø 250 mm (profondità media 8 ml) n.55 pozzi d ispezione ø 800mm n.1 asfalto (tappetino) 400 mq 6. CRONOPROGRAMMA La durata dei lavori, escludendo i tempi necessari per le procedure di scelta del contraente e selezione delle offerte nonché di aggiudicazione e affidamento dei lavori, è stimata in 70 (settanta) giorni naturale e consecutivi. Si riporta in allegato il relativo cronoprogramma descrittivo le fasi di intervento e di lavorazione. U.O. n. 4 Nuove Opere Stradali e Fognature pag. 20 di 36

22 7. QUADRO ECONOMICO Si riporta di seguito il quadro economico desunto dal Computo Metrico Estimativo relativo le lavorazioni che dovranno essere svolte. (vedi quadro economico pagina successiva) U.O. n. 4 Nuove Opere Stradali e Fognature pag. 21 di 36

23 U.O. n. 4 Nuove Opere Stradali e Fognature pag. 22 di 36

24 Per quello che concerne l incidenza della mandopera questa è stata stimata nella misura del 20 % dell importo lavori. 8. MODALITA DI SCELTA DEL CONTRAENTE L intervento, individuato quale OP nel Piano Investimenti 2014 è finanziato con entrate derivanti dalla Legge Bucalossi (Cod. Risorsa GT0B17). Con D.D. della U.O. n. 4 del Dip.to S.I.M.U. rep. n. 911 del 05/08/2014 si è proceduto: - al conferimento dell incarico di R.U.P., individuato nella persona dell Ing. Mauro Laviola, funzionario dell Amministrazione di Roma Capitale attualmente in servizio presso la U.O. n. 4 del Dip.to S.I.M.U.; - alla costituzione del gruppo di funzionari dell amministrazione di Roma Capitale, così costituito: Nominativo Ing. Roberto Botta Geol. Theo Huber Geol. Maurizio Allevi Geom. Alessandro Palumbo I.S.G. Valerio Sacco Arch. Claudio Luzi Funzione Progettista Progettista Collaboratore di prima fascia Collaboratore di seconda fascia Collaboratore di seconda fascia Coordinatore della sicurezza in fase progettuale Il R.U.P., Ing. Mauro Laviola, con proprio Documento Preliminare alla progettazione, redatto ai sensi del comma 3 dell art. 15 del Codice, ha precisato che: a) la tipologia di contratto individuata per la realizzazione dell opera è quella di soli lavori; b) stante l ammontare dell importo presunto dei lavori da porre a base di gara, l appalto verrà aggiudicato ai sensi dell art. 122 del Codice sui Contratti Pubblici, con le procedure di cui all art. 57 comma 6) del Codice sui Contratti Pubblici; c) che il contratto sarà stipulato interamente a misura; d) che, in relazione alle caratteristiche dell oggetto del contratto, verrà adottato il criterio di aggiudicazione al prezzo più basso, espresso con il ribasso percentuale unico sull importo soggetto a ribasso d asta, al netto degli oneri della sicurezza, ai sensi dell art. 82 comma 2 lett. a) del Codice sui Contratti Pubblici, con esclusione automatica delle offerte anomale ai sensi dell art. 122, comma 9 del D. Lgs. n. 163/2006, individuate secondo le modalità ed i U.O. n. 4 Nuove Opere Stradali e Fognature pag. 23 di 36

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