CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE VANNUCCI, VELTRONI, BERNINI BOVICELLI, CERONI, CICCANTI, FAVIA, GHIZZONI, GIOVANELLI, PAOLINI

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1 Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI VANNUCCI, VELTRONI, BERNINI BOVICELLI, CERONI, CICCANTI, FAVIA, GHIZZONI, GIOVANELLI, PAOLINI Disposizioni per il recupero architettonico, il restauro e la valorizzazione del patrimonio artistico, culturale, librario e archivistico del Palazzo ducale di Urbania Presentata il 18 maggio 2010 ONOREVOLI COLLEGHI! Il Palazzo ducale di Casteldurante (Urbania dal 1636) è frutto della committenza di Federico da Montefeltro, duca di Urbino e conte di Casteldurante, che lo fece realizzare dall architetto Francesco di Giorgio Martini nella seconda metà del quattrocento. In evidenza del grande architetto senese il sommo equilibrio del cortile rinascimentale, la scala elicoidale e segreta del palazzo, l aspetto fortificato e fascinoso sui meandri del fiume Metauro. Nel corso del XVI secolo, dopo il passaggio del ducato a Francesco Maria I Della Rovere, il Palazzo fu gradualmente ampliato con interventi dell architetto Gerolamo Genga che vi lasciò impressi i suoi stilemi nelle solenni aule, fino a divenire con Francesco Maria II Della Rovere sede principale della corte dei duchi. Furono qui trasferite le collezioni artistiche ducali e fu realizzata un addizione al Palazzo ducale con un panoramico corridoio per giungere alla sede della «Libraria» costruita, ex novo, per accogliere la biblioteca a stampa dell ultimo duca, ritenuta una delle maggiori nell Europa del Rinascimento. Il Palazzo ducale di Casteldurante (Urbania), nella valle del Metauro, era anche parte di un sistema di residenze ducali con il Barco ducale collegato alla corte da un percorso fluviale e con la villa principesca di Monteberticchio. Il Barco ducale, in particolare, fu progettato come parco di caccia dei duchi di Urbino, realizzato per volontà di Federico da Montefeltro, in una suggestiva penisoletta del Metauro, con un Circuito murario di circa 6 miglia secondo i dettami del-

2 Atti Parlamentari 2 Camera dei Deputati 3482 l architetto Francesco di Giorgio Martini. Durante il governo dell ultimo duca di Urbino il Barco ducale si arricchì e accentuò il suo carattere di luogo religioso e spirituale: all interno della sua cinta muraria furono costruiti una chiesa e un convento, con alcune sale per la biblioteca ducale, e fu anche realizzato, per accentuare la spiritualità del sito, un modellino del Santo Sepolcro. Il Palazzo ducale di Casteldurante fu sede della corte di Francesco Maria II Della Rovere che risiedette a Casteldurante negli ultimi decenni della storia del ducato. Qui il duca svolgeva i suoi giorni nelle solenni aule del palazzo durantino, esteso per metri quadrati con cortili e giardini, con percorsi panoramici sul Metauro e con la libreria «impressa» che era il gioiello del principe intellettuale e filosofo, come la biblioteca dei codici manoscritti lo era stata per il suo avo Federico di Montefeltro. La corte favoriva le arti tra cui le botteghe di ceramica durantina ed era celebre per l ospitalità e la protezione accordate ai letterati e agli artisti; furono ospiti a Casteldurante, fra gli altri, Pietro Bembo e Torquato Tasso. Il centro storico di Casteldurante fu segnato profondamente in alcuni interventi di tipo artistico architettonico dall influenza dei Montefeltro-Della Rovere. Nel centro storico durantino, ancora ben conservato nel suo impianto di fine XIII secolo, si leggono gli apporti della civiltà roveresca in varie emergenze cittadine: nel Palazzo del Monte di Pietà, nel Palazzo comunale con la sua torre di Gerolamo Genga, negli affreschi della Chiesa del Corpus Domini realizzata dall équipe di pittori attivi alla Villa Imperiale di Pesaro, nell acquedotto cittadino di impianto genghiano. Il principe era spesso intervenuto affinché Casteldurante acquisisse i necessari caratteri per essere sede della corte dei Della Rovere. Ma il fulcro consisteva, ovviamente, nel Palazzo ducale ove Francesco Maria II aveva riunito i libri prima conservati tra i palazzi di Pesaro e di Urbino e quelli del Barco di Casteldurante. Analogamente aveva raccolto la quadreria con i sommi maestri della pittura rinascimentale come Piero della Francesca, Raffaello, Tiziano e Federico Barocci. Durante il governo di Francesco Maria II Della Rovere il Palazzo ducale di Casteldurante diviene una piccola capitale del ducato di Urbino. Dopo i fasti della reggia di Urbino e di Pesaro, la corte di Casteldurante con il suo Palazzo divenne luogo di accoglienza e di promozione delle arti mentre si avviava al tramonto una delle signorie più significative della storia italiana del Rinascimento. In seguito alla devoluzione del ducato di Urbino allo Stato della Chiesa (1631) le imponenti collezioni artistiche, tra cui la quadreria ducale furono trasferite, per buona parte, a Firenze secondo le volontà testamentarie dell ultimo duca che dispose l eredità a favore della nipote Vittoria Della Rovere. La libreria a stampa di Francesco Maria II fu, invece, trasportata quasi interamente a Roma allo studio di Sant Ivo alla Sapienza, nel 1667, per volontà di Papa Alessandro VII. Il palazzo ducale rimase comunque in possesso di importanti collezioni, soprattutto di disegni antichi e di stampe, e le raccolte furono reintegrate già dal 1667 con le donazioni dei conti Ubaldini, famiglia genealogicamente intrecciata ai duchi di Urbino. Rimase anche, nel Palazzo durantino, una cospicua dotazione libraria di cinquecentine e incunaboli che costituiscono l unico fondo dei Della Rovere conservato nelle Marche. Storia recente. Nella seconda metà del novecento il Ministero della pubblica istruzione, accertò, attraverso i suoi uffici centrali, l esistenza di un patrimonio vasto e di rilievo conservato nel palazzo ducale di Urbania e bisognoso di un intervento generale di riordino e di restauro. Di conseguenza promosse un operazione culturale di vasto respiro che portò al recupero dell intera collezione di disegni antichi e di grafica rinascimentale. Risaltavano tra le opere restaurate disegni di Federico Barocci, di Claudio Ridolfi,

3 Atti Parlamentari 3 Camera dei Deputati 3482 di Raffaellin del Colle, gli acqueforti di Nicola Hogenberg e di Sigmund Holbein e di altri importanti artisti che nell ambito del Ducato di Urbino illustravano i valori di quella stagione e la rete di relazioni artistiche e culturali tessute dai Della Rovere. Gli importanti studi e restauri sfociarono in una mostra di disegni rinascimentali ospitata presso gli Uffizi di Firenze (1959) e poi alla Galleria nazionale di Urbino per rientrare, in fine, nella sede originaria del Palazzo ducale di Urbania. L operazione promossa dal Ministero della pubblica istruzione segnò l avvio della riapertura e del risveglio del Palazzo ducale durantino che dopo quell impulso riacquistò vigore o riprese le attività ponendosi come centro culturale per la città e per il territorio metaurense e rilanciando gli istituti storici del palazzo: i musei con le collezioni roveresche, la biblioteca antica con i fondi di incunaboli e cinquecentine, gli archivi storici e le raccolte librarie moderne che ripresero la loro funzione di servizi culturali per la città e per il territorio. Nel corso della seconda metà del novecento fino ad oggi il palazzo ducale è stato gradualmente recuperato, pressoché per intero ed è stato restituito a funzioni consone alla sua natura di rilevante bene monumentale e che ospita rilevanti collezioni artistiche del Rinascimento. Attualmente è sede dei seguenti istituti: 1) i musei, che con venti sale sviluppano un percorso costruito con le collezioni ducali dislocato per l intero piano nobile fino ai suggestivi sotterranei del Palazzo; 2) la pinacoteca comunale, che espone pregevoli opere artistiche del tardo Rinascimento nel ducato di Urbino; 3) la biblioteca civica, ricca di circa volumi e ancora organizzata secondo la partizione ducale; 4) gli archivi storici, tra cui l archivio notarile antico e l archivio comunale dal quattrocento in poi, importante fonte per le ricerche storiche e artistiche. Le collezioni dei Della Rovere e della famiglia Ubaldini, esposte nelle aule museali, sono particolarmente notabili, per il gabinetto di disegni e di grafica antica con quasi opere e con volumi della libreria antica e permettono la programmazione di un attività culturale incentrata sulle collezioni ducali e sugli ambiti culturali di riferimento, che potrebbe espandersi ulteriormente. Un forte impulso allo sviluppo del Palazzo è stato impresso, di volta in volta, dalle ricorrenze centenarie; quali la trecentocinquantesima devoluzione del ducato di Urbino o le mostre nazionali come quella dedicata ai Della Rovere. Nel Palazzo ducale sono realizzate mostre di ceramiche rinascimentali di cui i duchi furono fondamentali mecenati, esposizioni di grafica e di pittura, di cartografia e di geografia. Nelle sale del palazzo ducale, ogni anno, è realizzata una mostra-esposizione per valorizzare le collezioni dei Della Rovere, per presentare restauri o per segnalare donazioni a favore dei musei. Con ricerche, convegni e appuntamenti culturali sono approfonditi e indagati temi e problemi attinenti alla civiltà dei Della Rovere e del Rinascimento. L attività è documentata e accompagnata da una collana editoriale dell università «Carlo Bo» di Urbino, avvalendosi di un comitato scientifico che annovera importanti studiosi nelle varie discipline afferenti. Per dare continuità a un processo dai caratteri storici sono state acquisite nuove collezioni (soprattutto di grafica antica e moderna) che hanno incrementato sensibilmente il patrimonio del gabinetto di disegni e di stampe durantino; segnatamente la donazione del letterato Enrico Galluppi, già vicedirettore de «Il Selvaggio» e di Nadia Maurri Poggi nota coinesseur dei circoli fiorentini. Dall acquisizione dei fondi Galluppi e Maurri, le collezioni d arte e grafica contemporanea presentate in alcune sale del museo e una collezione di ceramiche popolari che documentano la produzione del centro Italia, presentata in parte nel torrione coperto del Palazzo. Per acquisire opere di artisti contemporanei che vadano a incrementare e a documentare il panorama contemporaneo

4 Atti Parlamentari 4 Camera dei Deputati 3482 delle arti della grafica è stata fondata una rivista di arte e letteratura «Istmi» che annualmente censisce e pubblica gli incisori della regione Marche. Per segnare il filo della modernità intrecciato a quello della storia ducale del Palazzo è stato istituito il Premio letterario Metauro che si ispira direttamente alla «Canzone al Metauro» di Torquato Tasso; giunto alla XX edizione, con cadenza annuale, esso sostiene e premia opere di poesia nazionale favorendo la lettura e l approccio alla contemporaneità. Meritevoli attività che tuttavia, per le scarse risorse, non sfruttano le potenzialità del complesso. Attuale utilizzo. Il piano terra del Palazzo ducale ha acquisito le caratteristiche centro culturale polivalente con diverse attività culturali a carattere sociale. Riassumiamo brevemente: 1) i laboratori di ceramica gestiti dall associazione Amici della ceramica, che promuovono la formazione dei ceramisti preparandoli alla forgiatura e alla decorazione, organizzando corsi e conferenze culturali ed eventi; 2) la sala convegni «Paolo Volponi», ove hanno luogo convegni e appuntamenti culturali; 3) la mediatica, che integra con gli opportuni aggiornamenti gli strumenti di informazione e di ricerca nel campo del cinema e della musica e dei nuovi strumenti della navigazione informatica; 4) la galleria Montefeltro, che ospita esposizioni e mostre di artisti della contemporaneità; 5) la scuola di musica, i servizi informa giovani e informa donna, il centro anziani, le sale per il tempo libero e, infine, l ufficio turistico che offre le prime informazioni ai visitatori della città e del Palazzo. Il Palazzo Ducale ha recuperato negli ultimi anni anche l uso delle cantine, collegate con i piani superiori da una rampa elicoidale di chiara derivazione martiniana. Le cantine propongono un museo rurale con una collezione di oggetti della civiltà rurale e una collezione fotografica legata al ciclo della vite e del grano. Il Palazzo ducale di Urbania è un esempio per il territorio nazionale. Come in pochi altri casi nel nostro Paese un Palazzo di corte è tornato a vivere riassumendo la funzione di centro culturale della città e del Palazzo, contenitore della memoria e motore di iniziative e di attività culturali contemporanee che devono e possono espandersi. Il Palazzo è di proprietà comunale e le attività culturali sono organizzate da personale qualificato formatosi in decenni di iniziative, che oltre a offrire un servizio al territorio ha prodotto negli ultimi venti anni circa un trentina di pubblicazioni. Tutte le attività sono a carico quasi esclusivo, tranne pochi e limitati sponsor, del comune di Urbania, mentre i servizi sono rivolti, ovviamente, a un territorio molto più ampio rispetto a una città di abitanti. Tranne pochi e limitati interventi di restauro, realizzati tramite iniziative statali o private (legge Montefeltro e gruppo de «L Espresso»), il mantenimento del Palazzo è a totale carico della comunità, che ha difficoltà finanziarie notevoli. D altronde gli istituti culturali, che mantengono collegamenti con tante istituzioni e con tanti studiosi locali e nazionali (università «La Sapienza» di Roma, istituti regionali, ISTMI, eccetera), svolgono iniziative e attività editoriali che sono a carico quasi esclusivo della città di Urbania. Il comune ha creato un istituzione culturale denominata «Palazzo Della Rovere», che ha lo scopo di valorizzare le collezioni del Palazzo e di consolidare i rapporti con le istituzioni che collaborano con il museo civico e con la biblioteca nell organizzazione di eventi e nella predisposizione delle ricerche e delle attività editoriali. Ma i numerosi progetti esistenti si scontrano spesso con la scarsità di risorse nella disponibilità del comune.

5 Atti Parlamentari 5 Camera dei Deputati 3482 Risultano pertanto fondamentali sia un sostegno al restauro murario e allo sviluppo di progetti culturali, editoriali e di ricerca, sia una valorizzazione del patrimonio artistico e librario oltre che architettonico. Il Palazzo ducale di Urbania è dotato di un progetto preliminare di restauro e riuso, realizzato solo in parte mediante finanziamenti pubblici e privati, per circa dieci milioni di euro previsti. Il Palazzo presenta problemi di stabilità dovuti alle spinte orizzontali delle volte di copertura delle cantine gravate dal peso dei muri senza fondazioni e spiccati in falso sulle volte stesse. La copertura del salone del trono presenta capriate con luci di dodici metri deteriorate e male ancorate ai muri. Per evitare rischi di inagibilità della struttura, occorrono interventi di consolidamento e restauro delle strutture portanti, delle volte, dei tetti e delle murature. Allo stesso tempo i pavimenti originali e le murature dei musei e degli spazi espositivi, necessitano di interventi di manutenzione e restauro generalizzati per garantire la fruibilità e la conservazione dei locali. In conclusione, la mole, l importanza storica e artistica del Palazzo ducale di Urbania e delle attività a esso connesse non può rimanere a esclusivo carico del comune di Urbania che non ha la «forza» necessaria per valorizzare un bene di così grandi importanza e dimensioni e di procedere alle opere di ristrutturazione, consolidamento e messa in sicurezza assolutamente improrogabili e necessarie pena il rischio di non fruizione del Palazzo e di pericoli per le opere d arte in esso contenute. Per questo è necessario un intervento nazionale che con questa proposta di legge si propone (articolo 1) attraverso l istituzione di un fondo (articolo 3), la cui gestione è demandata al Comitato nazionale istituito dall articolo 4, composto da soggetti qualificati, tenuto conto dell importanza del bene e delle attività che dovranno essere svolte.

6 Atti Parlamentari 6 Camera dei Deputati 3482 PROPOSTA DI LEGGE ART. 1. (Disposizioni generali). 1. In considerazione della rilevante importanza storica, artistica e sociale del Palazzo ducale di Urbania, sede principale di Francesco Maria II, ultimo duca di Urbino, è prevista la realizzazione di un progetto finalizzato alla valorizzazione del patrimonio artistico, culturale, librario e archivistico del Palazzo ducale, di seguito denominato «progetto». ART. 2. (Caratteristiche del progetto). 1. Il progetto è realizzato attraverso azioni di analisi, monitoraggio e risanamento strutturale, interventi di ristrutturazione architettonica e di restauro, catalogazione e archiviazione del patrimonio artistico, nonché attraverso la promozione di eventi socio-culturali e il sostegno delle istituzioni museali. ART. 3. (Istituzione di un fondo per l attuazione del progetto). 1. Per la realizzazione del progetto è istituito un fondo, nello stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali, con una dotazione di euro per ciascuno degli anni 2010, 2011 e Le risorse del fondo di cui al comma 1 devono essere utilizzate per una quota almeno pari all 80 per cento per la realizzazione di opere di ristrutturazione e di restauro del Palazzo ducale.

7 Atti Parlamentari 7 Camera dei Deputati Le spese per la valorizzazione, il restauro e la catalogazione del patrimonio librario, delle opere d arte e delle attività relative al Palazzo ducale non possono eccedere il 20 per cento dell ammontare del fondo di cui al comma 1. ART. 4. (Istituzione del Comitato nazionale per la valorizzazione del Palazzo ducale di Urbania). 1. Il fondo di cui all articolo 3 è gestito dal Comitato nazionale per la valorizzazione del Palazzo ducale di Urbania, di seguito denominato «Comitato», istituito con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri e posto sotto la vigilanza del Ministero per i beni e le attività culturali. 2. Sono membri del Comitato: a) il presidente, nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri tra soggetti aventi comprovata esperienza nel campo della valorizzazione dei beni culturali; b) un rappresentante del Ministero per i beni e le attività culturali, nominato con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali; c) un rappresentante del Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo della Presidenza del Consiglio dei ministri, nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri; d) il sindaco del comune di Urbania o un suo delegato; e) un rappresentante della provincia di Pesaro e Urbino, nominato con decreto del presidente della giunta provinciale; f) un rappresentante della regione Marche, nominato con decreto del presidente della giunta regionale; f) il direttore regionale per i beni culturali e il paesaggio della regione Marche o un suo delegato;

8 Atti Parlamentari 8 Camera dei Deputati 3482 g) due esperti nominati, tra ricercatori o docenti universitari, con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali. 3. Ai componenti del Comitato spettano solo i rimborsi delle spese sostenute nell ambito delle attività svolte in seno al medesimo Comitato e autorizzati dal Ministero per i beni e le attività culturali. Agli oneri derivanti dall attuazione del presente comma si provvede nell ambito delle risorse del fondo di cui all articolo 3. ART. 5. (Copertura finanziaria). 1. Agli oneri derivanti dall attuazione dell articolo 3, pari a euro per ciascuno degli anni 2010, 2011 e 2012, si provvede mediante corrispondente riduzione della dotazione del Fondo per interventi strutturali di politica economica di cui all articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n Il Ministro dell economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. 1,00 *16PDL * *16PDL *

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