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1 PROTOCOLLO OPERATIVO TRA: IL SERVIZIO SOCIALE DEI COMUNI DELL AMBITO DISTRETTUALE DI LATISANA L AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI N.5 BASSA FRIULANA (EMT - EQUIPE MULTIDISCIPLINARE TERRITORIALE DISTRETTO OVEST) GLI ISTITUTI COMPRENSIVI DI LATISANA, DI LIGNANO SABBIADORO, DI PALAZZOLO DELLO STELLA, DI SAN GIORGIO DI NOGARO E DI RIVIGNANO ISTITUTI D ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE DI LATISANA E DI SAN GIORGIO DI NOGARO LA FEDERAZIONE ITALIANA SCUOLE MATERNE DI UDINE PER LA PRESA IN CARICO INTEGRATA DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONI DI DISAGIO. pag. 1

2 INTRODUZIONE Il protocollo nasce all interno di un tavolo di lavoro realizzato nell ambito delle azioni di sistema previste dal Piano di Zona 2013/2015 e costituito dai rappresentanti di: - SSC (Servizio Sociale dei Comuni dell Ambito Distrettuale di Latisana) - EMT (Equipe Multidisciplinare Territoriale del distretto Ovest dell Azienda Sanitaria n.5 Bassa Friulana - Cooperative gestori dei servizi assistenziali ed educativi - Istituto Comprensivo di Latisana - Istituto Comprensivo di Lignano Sabbiadoro - Istituto Comprensivo di Palazzolo dello Stella - Istituto Comprensivo di Rivignano - Istituto Comprensivo di San Giorgio di Nogaro - I.S.I.S. (Istituto d Istruzione Secondaria Superiore) di Latisana - I.S.I.S. (Istituto d Istruzione Secondaria Superiore) di San Giorgio di Nogaro - F.I.S.M. (Federazione Italiana Scuole Materne) di Udine Le linee operative descritte sono attinenti a quanto già previsto nel protocollo d intesa vigente nell Ambito di Cervignano del Friuli Protocollo d intesa fra le istituzioni scolastiche ed i servizi sociali e socio-sanitari afferenti all ambito distrettuale e al distretto sanitario di Cervignano del Friuli per la presa in carico congiunta degli alunni in situazione di difficoltà. Il presente protocollo non sostituisce linee guida, protocolli clinici, didattici, regolamenti adottati dalle singole Istituzioni in quanto va a definire le linee operative per l integrazione tra servizi sociali, sanitari e scuola. Il servizio educativo e di assistenza per i minori disabili e il servizio educativo territoriale vengono erogati in base al regolamento vigente dell Ambito Distrettuale di Latisana. DESTINATARI Il protocollo si rivolge agli insegnanti della scuola dell infanzia statale e paritaria, della scuola primaria, della scuola secondaria inferiore e superiore, agli operatori del SSC e dell EMT presenti nel territorio di questi Comuni: Carlino, Latisana, Lignano Sabbiadoro, Marano Lagunare, Muzzana del Turgnano, Palazzolo dello Stella, Pocenia, Porpetto, Precenicco, Rivignano, Ronchis, San Giorgio di Nogaro Teor e Torviscosa. Il personale scolastico ATA garantisce le funzioni assistenziali come da Contratto Collettivo Nazionale. Le scuole paritarie garantiscono le funzioni assistenziali con personale proprio nell ambito della loro organizzazione. pag. 2

3 DISPOSIZIONI LEGISLATIVE e LINEE GUIDA L organizzazione e l integrazione dei servizi sociali, sanitari e della scuola si articola sulla base della normativa nazionale e regionale vigente. In particolare si richiamano: Costituzione art. 34; L. 9/1999 Disposizioni urgenti per l elevamento dell obbligo d istruzione ;; L. 144/199 "Misure in materia di investimenti, delega al Governo per il riordino degli incentivi all' occupazione e della normativa che disciplina l'inail, nonche' disposizioni per il riordino degli enti previdenziali" L. 328/2000 "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali"; L. 53/2003 Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale ; L.170/2010 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico ; L.R. 6/2006 Sistema integrato di interventi e servizi per la promozione e la tutela dei diritti di cittadinanza sociale ;; L.R. 41/96 Norme per l'integrazione dei servizi e degli interventi sociali e sanitari a favore delle persone handicappate ed attuazione della legge 5 febbraio 1992, n. 104 ;; D.Lgs. 297/1994 Approvazione del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado ;; D.lgs 267/2000 Testo unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali ;; Decreto del Ministero della Pubblica Istruzione del 22 agosto 2007, n.139 Regolamento recante norme in materia di adempimento dell obbligo di istruzione, ai sensi dell art.1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 ; Decreto Legislativo 76/2005 "Definizione delle norme generali sul diritto-dovere all'istruzione e alla formazione, a norma dell'articolo 2, comma 1, lettera c), della legge 28 marzo 2003, n. 53" DPCM 23 febbraio 2006, n. 185; Regolamento recante modalità e criteri per l'individuazione dell'alunno come soggetto in situazione di handicap, ai sensi dell'articolo 35, comma 7, della legge 27 dicembre 2002, n. 289; Decreto Ministeriale n del 12 luglio 2011 con allegate linee guida per il diritto allo studio per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l inclusione scolastica;; Accordo Stato/Regioni 27 luglio 2012 Indicazioni per la diagnosi e la certificazione dei Disturbi specifici di Apprendimento ;; Direttiva MIUR 27 dicembre 2012 Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l inclusione scolastica ; Circolare Ministeriale n. 8/2013 del 6 marzo 2013 Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l inclusione scolastica. Indicazioni operative ;; Nota Ministeriale del 27 giugno 2013 Piano annuale per l inclusività;; Nota Ministeriale del 22 novembre 2013 Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali. A.S. 2013/2014. Chiarimenti; Ministero dell Istruzione, dell università e della ricerca. Responsabilità penali e minori: il ruolo del dirigente scolastico. Maggio pag. 3

4 OBIETTIVI Tali riferimenti legislativi che attribuiscono a più Istituzioni l obiettivo comune dell interesse del minore in situazione di disagio, fanno nascere la necessità che all interno dell impianto progettuale siano previste e ben specificate le competenze di ogni Ente, attraverso una chiara definizione degli interventi specifici e delle modalità operative di relazione tra i servizi. Il protocollo contiene le linee guida per attuare l integrazione tra i vari interlocutori nel rispetto delle reciproche competenze. L obiettivo del lavoro integrato è il progetto personalizzato sul minore in base alla sua specificità individuale, familiare e socio-culturale. La definizione di un progetto personalizzato integrato, che vede il concorso di Istituzioni diverse, necessita di una sottolineatura del dovere alla riservatezza e il rispetto del segreto d ufficio, che tutti gli operatori ed insegnanti destinatari del presente protocollo sono tenuti a rispettare. Per una maggiore chiarezza espositiva sono state individuate 6 specifiche aree d intervento: a) Disabilità b) Disturbi dell apprendimento (L.170/2010) c) Disagio familiare o problematiche emotive, affettive, relazionali, integrazione culturale d) Situazioni interessate da interventi dell autorità giudiziaria e) Situazioni di abbandono, abuso, grave trascuratezza e maltrattamento f) Evasione scolastica. TRATTAMENTO DATI PERSONALI L integrazione tra i diversi soggetti deve avvenire nel rispetto di quanto previsto dal D.Lgs. n. 196/2003 Codice in materia di protezione dei dati personali. Pertanto la famiglia deve esprimere il consenso in merito alla valutazione integrata scuola/servizi, deve essere attivamente coinvolta nel percorso di valutazione e definizione del progetto personalizzato del minore, nonché informata sul trattamento dei dati personali, anche sensibili. Il consenso viene raccolto da chi rileva la situazione di disagio. Tale consenso viene omesso nei casi previsti dalla legge ovvero in cui è prevista la procedibilità d ufficio o a fronte di interventi predisposti dall autorità giudiziaria. VALUTAZIONE MULTIPROFESSIONALE e PROGETTO PERSONALIZZATO Facendo seguito a quanto è stato definito nella programmazione socio-sanitaria integrata del Piano di Zona 2013/2015, i servizi territoriali (Servizi Sociali dei Comuni/Ambito distrettuale e i Servizi dell Azienda Sanitaria) attivano i propri interventi e prestazioni attraverso l Unità di Valutazione Multiprofessionale (UVM) e il ProP (Progetto Personalizzato) di cui sono state definite specifiche procedure operative. Gli operatori scolastici sono soggetti indicati tra i professionisti coinvolti nell UVM e nella definizione del ProP e pertanto partecipano ai processi secondo le modalità di funzionamento definite. pag. 4

5 (a) AREA DISABILITA SCUOLA: la scuola realizza l integrazione scolastica dei minori disabili, anche attraverso la programmazione coordinata dei servizi scolastici con quelli sanitari, socio-assistenziali, culturali, ricreativi, sportivi e con altre attività sul territorio gestiti da enti pubblici e privati. Il referente istituzionale per la scuola è il dirigente scolastico che può nominare i referenti per area e per i singoli progetti. Per ogni minore disabile la scuola definisce il Pei (Piano educativo individuale) in accordo con la famiglia e con il concorso dei servizi sociali e sanitari territoriali. AZIENDA SANITARIA: l Azienda per i servizi sanitari esercita le funzioni di tutela dei minori disabili, con particolare riguardo alla diagnosi precoce, alla cura e riabilitazione, attraverso l Equipe Multidisciplinare Territoriale (EMT), unità operativa del Distretto. L EMT elabora il progetto di vita del minore disabile (Prop progetto personalizzato) in accordo con la famiglia e con il concorso dei servizi sociali e sanitari territoriali. Il referente istituzionale per l EMT è il dirigente medico o psicologo. AMBITO DISTRETTUALE: il Comune di Latisana in qualità di Ente gestore del Servizio Sociale dei Comuni dell Ambito Distrettuale, gestisce il Servizio Educativo e di Assistenza Scolastica per i minori disabili. Il referente istituzionale, riguardo i singoli progetti è l Assistente Sociale che definisce il monte ore in base agli obiettivi identificati in sede progettuale e alla disponibilità delle risorse finanziarie. DITTE APPALTATRICI: le ditte aggiudicatarie dei servizi educativi ed assistenziali dell Ambito, individuano il personale da assegnare ai singoli servizi, in base a competenze, formazione specifica, caratteristiche personale e fattori organizzativi. Il Regolamento del Servizio Educativo e di Assistenza ai minori disabili dell Ambito Distrettuale di Latisana distingue il personale in: (a) PERSONALE EDUCATIVO: l educatore svolge un azione diretta a dare risposta primariamente ai bisogni relazionali e alle esigenze educative dell alunno in condizioni di disabilità, finalizzata ad una migliore integrazione. Gli interventi in contesto scolastico hanno come obiettivo primario il supporto alla disabilità del minore nell ambito comportamentale, relazionale e sociale. Il personale educativo, inoltre, è chiamato alla collaborazione e alla condivisione delle linee educative condivise nel Progetto educativo individualizzato scolastico (PEI), ma non deve assolutamente servire a sostituire la funzione dell insegnante di sostegno. L educatore elabora il Progetto Educativo che va condiviso con servizi/scuola/ famiglia e viene allegato al PEI. (b) PERSONALE ASSISTENZIALE: l assistente all handicap svolge un azione diretta primariamente ai bisogni personali e alle esigenze di comunicazione e autonomia dell alunno in condizione di disabilità, integrando e non sostituendo, in base agli obiettivi identificati in sede progettuale, gli interventi del personale scolastico e Ata. L assistente elabora il Piano Assistenziale (PAI) che va condiviso con servizi/scuola/ famiglia e viene allegato al PEI. pag. 5

6 L Azione integrata dei vari soggetti trova definizione nello schema seguente: PROGETTO DI VITA (ProP): EMT/FAMIGLIA/ SCUOLA/ SERVIZIO SOCIALE PROGETTO EDUCATIVO o PIANO ASSISTENZIALE: SERVIZIO SOCIALE/FAMIGLIE/ EMT/SCUOLA PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALE (PEI): SCUOLA/FAMIGLIA/ EMT /SERVIZIO SOCIALE PATTO EDUCATIVO TRA FAMIGLIA/SCUOLA/SERVIZI NEL RISPETTO DELL AUTONOMIA E COMPETENZA DI CIASCUNO pag. 6

7 A tal fine si concordano le seguenti procedure e prassi operative: FASI AZIONI STRUMENTI/DOCUMENTI SOGGETTI COINVOLTI TEMPI SEGNALAZIONE RILEVAZIONE Discussione della situazione in sede di classe/interclasse/intersezione Convocazione della famiglia in un incontro Interlocutorio ed esposizione della situazione rilevata Verbale incontro Verbale incontro Richiesta diretta della famiglia all Equipe Scheda di segnalazione ed Multidisciplinare Territoriale per l Handicap e eventuale documentazione sanitaria l Età Evolutiva in possesso della famiglia Scuola Scuola - Famiglia Famiglia EMT- scuola Al momento della rilevazione della situazione di difficoltà Successivamente alla rilevazione della situazione di difficoltà Successivamente al colloquio con famiglia Valutazione del caso tramite incontri con famiglia e minore (Firma consenso e Informativa trattamento ei dati) Eventuale relazione clinica da presentare al proprio medico certificatore Famiglia - EMT Per le situazioni ex DPR secondo le indicazioni della Circolare Ministeriale in materia Passaggio in commissione medico-legale Inps Certificato medico e/o relazione clinica multidisciplinare da inviare all 'lnps telematicamente Famiglia medico di basepediatra - EMT Definiti dall Inps Richiesta di Inoltro della domanda di accertamento per valutazione Inps Domanda redatta da medico e corredata da certificato Famiglia - patronato Associazioni di categoria Definiti dall Inps Passaggio in Commissione medico - legale Verbale di individuazione dell alunno come soggetto in situazione di handicap Famiglia Commissione Medica di Verifica Vincolati alle sedute stabilite dalla Commissione Consegna verbale della commissione a scuola Verbale INPS ricevuto dalla famiglia Scuola - Famiglia Definiti dall Inps e famiglia ATTIVAZIONE DEGLI INTERVENTI Stesura Diagnosi Funzionale Consegna della Diagnosi funzionale alla Scuola tramite la famiglia Incontro Scuola, famiglia, EMT, Servizio Sociale dei Comuni se da coinvolgere Eventuale attivazione del servizio socioassistenziale o educativo scolastico e/o extrascolastico Compilazione scheda di attivazione del servizio da parte del Servizio Sociale dei Comuni ed assegnazione educatore/assistente Presentazione educatore/assistente alla famiglia ed eventualmente alla Scuola Strumenti di valutazione clinica/neuropsicologica per la Diagnosi Funzionale Diagnosi Funzionali Verbale dell incontro Richiesta da parte della famiglia al Servizio Sociale dei Comuni Scheda di attivazione del servizio EMT Eventuali specialisti della patologia EMT - Famiglia - Scuola Scuola - Famiglia - EMT - Servizio Sociale dei Comuni (Equipe Minori) Altri operatori Famiglia - Servizio Sociale dei Comuni Servizio Sociale del Comuni Cooperative EMT - Servizio Sociale dei Comuni (Equipe Minori) - Operatore - Scuola - Famiglia Successivamente alla ricezione del verbale della Commissione (entro 30 giorni) Al termine della valutazione Come da calendari programmati Al termine del percorso di valutazione di cui sopra e comunque secondo i tempi previsti nel regolamento All avvio dell anno scolastico per le situazioni già note o in corso d anno in rapporto alle disponibilità di bilancio All avvio dell anno scolastico per le situazioni già note o successivamente per i nuovi accessi Stesura Progetto educativo Stesura del Piano assistenziale individuale Progetto Educatore Assistente All avvio dell anno scolastico (entro novembre) per le situazioni già note o successivamente per i nuovi accessi. Il Progetto va allegato al PEI Stesura del Profilo Dinamico Funzionale Relazione Insegnanti curricolari e di sostegno - EMT - Famiglia - Servizio Sociale dei Comuni - Al momento dell Individuazione dell handicap, con aggiornamenti della diagnosi funzionale e passaggio dei cicli scolastici pag. 7

8 Stesura del Progetto Educativo Individualizzato (PEI) annuale Progetto Educativo Individualizzato Insegnanti curricolari e di sostegno - EMT - Famiglia - Servizio Sociale dei Comuni educatore e/o altri operatori coinvolti nel progetto Preferibilmente entro novembre di ogni anno scolastico per le situazioni in continuità o al momento dell individuazione della situazione di handicap VERIFICA (Gli incontri sono programmati e realizzati con tempistica variabile) Verifica intermedia progetto educativo Incontro di verifica finale del PEI Verifica finale progetto educativo Incontro/verbale Incontro/verbale Relazione illustrativa Una sintesi scritta viene inserita nella valutazione del PEI Educatore - EMT e Servizio Sociale dei Comuni- Scuola Insegnanti curricolari e di sostegno EMT - Famiglia - Servizio Sociale dei Comuni Altri operatori (anche esterni) coinvolti nel progetto Educatore Servizio Sociale Comuni famiglia - Scuola A metà anno scolastico Entro maggio/giugno A fine anno scolastico Note operative: Il Dirigente scolastico comunicherà ogni anno all Ambito Distrettuale il referente della funzione strumentale dell area disabilità. Il progetto educativo elaborato dall educatore condiviso fra servizi/scuola/famiglia viene allegato al PEI. A tal fine l educatore partecipa ad alcuni incontri di programmazione con gli insegnanti e, qualora sia ritenuto opportuno, agli incontri per definire la messa a punto del Profilo Dinamico Funzionale e del Piano Educativo Individualizzato. L azione dell educatore viene svolta in modo integrato rispetto al lavoro dell intera classe e del personale docente; può essere concordata la possibilità di lavoro individuale o in piccolo gruppo al di fuori della classe in coerenza con gli obiettivi del PEI. Il coordinatore scolastico presenta al gruppo classe di riferimento l educatore motivandone la presenza. L orario dell educatore va concordato con lo stesso in fase di definizione dell orario scolastico. L educatore non predispone materiale scolastico, schede individualizzate, riduzione dei testi e ogni altro compito didattico proprio dell insegnante. Inoltre l educatore non può svolgere la sorveglianza del gruppo classe in caso di assenza prolungata dell insegnante. La presenza dell educatore va organizzata in base alle esigenze del minore e agli obiettivi del progetto condiviso. La sostituzione dell educatore, limitata ad alcune ore, va organizzata solo ed esclusivamente nell interesse del minore valutando tutti gli aspetti nella loro globalità. L educatore è tenuto ad avvisare sempre la scuola in caso di assenza. Per ogni progetto vanno organizzate almeno due incontri annuali: uno di definizione del PEI e di presentazione del progetto educativo e uno di verifica di entrambi. Tutti gli operatori scolastici e dei servizi socio-sanitari coinvolti sono tenuti a rispettare il segreto professionale in merito alle conoscenze acquisite in ragione del proprio operato salvo le giuste cause di rilevazione previste dalla legge e salvo il caso di rischio di grave pregiudizio del minore, nel rispetto delle norme vigenti in materia di trattamento dei dati personali (legge 196/03). pag. 8

9 (b) DISTURBI DELL APPRENDIMENTO SCUOLA: garantisce l erogazione di una didattica individualizzata, attraverso l uso di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere. E compito della scuola di ogni ordine e grado, comprese le scuole per l infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti. AZIENDA SANITARIA: esercita le funzioni di diagnosi dei disturbi Disturbi Specifici dell Apprendimento (DSA) rilasciando una relazione clinica alla famiglia. La famiglia trasmette alla scuola la relazione rispettando il modello di diagnosi proposto nell accordo Stato-Regioni del 27 luglio 2012 e successive integrazioni. AMBITO DISTRETTUALE: non esercita competenze specifiche, può concorrere con la scuola e l Azienda Sanitaria a realizzare progetti personalizzati a domicilio a fronte di situazioni di minori con disturbi DSA in situazione di pregiudizio (vedi prassi operative area - c) con disabilità riconosciuta ai sensi della L.104/92 (vedi prassi operative areaa). L Azione integrata dei vari soggetti trova definizione nello schema seguente: SERVIZIO SOCIALE SCUOLA/FAMIGLIA/ EMT PROGETTO PERSONALIZZATO pag. 9

10 A tal fine si concordano le seguenti procedure e prassi operative: FASI AZIONI STRUMENTI/ DOCUMENTI SEGNALAZION E RILEVAZIONE ATTIVAZIONE DEGLI INTERVENTI Discussione della situazione In sede di classe/interclasse/intersezione Convocazione della famiglia in un incontro interlocutorio ed esposizione della situazione rilevata Richiesta diretta della famiglia all Equipe Multidisciplinare Territoriale per l Handicap e l Età Evolutiva Valutazione tramite incontri con la famiglia e il minore (firma consenso e Informativa trattamento dati) Valutazione neuropsicologica clinica e medica Verbale incontro Verbale incontro Scheda di segnalazione dell EMT ed eventuale documentazione sanitaria/scolastica in possesso della famiglia Documentazione medica/clinica Eventuale stesura certificato DSA (con codici ICD 10) SOGGETTI COINVOLTI Scuola Scuola - Famiglia Famiglia - EMT Famiglia - EMT EMT - specialisti del caso secondo protocollo interno all'ass5 Eventuale intervento riabilitativo Documentazione EMT Famiglia Richiesta alla scuola del PDP da parte della famiglia Certificato DSA ed eventuale domanda scritta Famiglia-Scuola TEMPI Dopo la rilevazione del persistere delle difficoltà di apprendimento, nonostante attività di recupero didattico mirato Successivamente alla rilevazione del persistere delle difficoltà In qualsiasi momento venga rilevato un bisogno Durante la presa in carico Successivamente alla presa in carico In base agli obiettivi stabiliti nel progetto di intervento In base alla decisione della famiglia Incontro Scuola, famiglia, per PDP con eventuale coinvolgimento dell EMT Verbale dell incontro Scuola Famiglia EMT In base a quanto stabilisce la normativa VERIFICA Rinnovo valutazione e diagnosi ad ogni passaggio di ciclo scolastico Documentazione medica e clinica Famiglia EMT Entro febbraio successivo al passaggio di ciclo NOTA INTEGRATIVA PER LE DIAGNOSI STILATE DA PRIVATI Allo stato attuale L'ASS5 ha disposto che non vi siano atti di convalida di documentazione rilasciata da privati. L'EMT deve quindi svolgere una valutazione multi-professionale che deve concretizzarsi anche come comparazione tra i rilievi documentali acquisiti e la valutazione oggettiva e diretta dell'interessato e del suo nucleo familiare, aperta ad eventuali ulteriori indagini diagnostiche, qualora ritenuto necessario, allo scopo di un corretto giudizio clinicofunzionale Note operative: Il Dirigente scolastico comunicherà ogni anno all Ambito Distrettuale il referente della funzione strumentale dell area DSA. pag. 10

11 (c) Disagio familiare o problematiche emotive, affettive, relazionali, integrazione culturale, situazioni di pregiudizio SCUOLA: la scuola offre adeguata e personalizzata risposta agli alunni che con continuità o per determinati periodi, possono manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici o sociali. Tali tipologie di BES sono individuati dal consiglio di classe/collegio docenti sulla base di ben fondate considerazioni psicopedagogiche o didattiche o a seguito di segnalazione dei servizi territoriali. AZIENDA SANITARIA: l EMT, nel quadro dei compiti attribuiti all Azienda Sanitaria in materia di salute, svolge i compiti di diagnosi, cura e riabilitazione. Fornisce gli elementi utili alla programmazione educativa-didattica e al processo di orientamento e inserimento professionale. Concorre all elaborazione del progetto con la condivisione e partecipazione della famiglia. AMBITO DISTRETTUALE: il Comune di Latisana in qualità di Ente gestore del Servizio Sociale dei Comuni dell Ambito Distrettuale, esercita le funzioni tecnico-amministrative di cui sono titolari i Comuni nell area della tutela dei minori, mobilitando competenze tecnicoprofessionali e risorse economico-strutturali per assicurare concreta realizzabilità a progetti d intervento per nuclei inadeguati o minori a rischio, con la condivisione della famiglia e privilegiando la domiciliarità. L intervento educativo è svolto a sostegno della funzione genitoriale ed educativa e/o per contrastare l emergere di problemi gravi di disagio e/o devianza. DITTE APPALTATRICI: le ditte aggiudicatarie dei servizi educativi dell Ambito, individuano il personale da assegnare ai singoli servizi, in base a competenze, formazione specifica, caratteristiche personale e fattori organizzativi. Il compito dell'educatore è quello di proteggere e sostenere il minore, nonché, contemporaneamente, offrire ai genitori gli strumenti e le competenze che permettano loro di rapportarsi in modo adeguato e positivo con i figli. pag. 11

12 L Azione integrata dei vari soggetti trova definizione nello schema seguente: SCUOLA/ SERVIZIO SOCIALE/FAMIGLIA EMT/SERVIZI TERRITORIALI PROGETTO PERSONALIZZATO A tal fine si concordano le seguenti procedure e prassi operative: FASI AZIONI STRUMENTI/ DOCUMENTI SOGGETTI COINVOLTI TEMPI SEGNALAZIONE RILEVAZIONE Rilevazione della situazione da parte dell E M T o dei Servizi Sociali o della Scuola oppure Richiesta diretta della famiglia Famiglia EMT Servizio Sociale dei Comuni - Scuola In qualsiasi momento venga rilevata la situazione ATTIVAZIONE DEGLI INTERVENTI Invito alla famiglia a rivolgersi all EMT o al Servizio Sociale dei Comuni oppure disponibilità ad un incontro interlocutorio con la presenza dei Servizi Sociali e Socio-sanitari (firma del consenso e informativa trattamento dei dati) Valutazione della situazione da parte dei servizi competenti Scheda di segnalazione primo accesso Verbale incontro Strumenti proprie dei servizi Famiglia EMT Servizio sociale dei Comuni Scuola Servizi/famiglia In qualsiasi momento venga rilevata la situazione di disagio Eventuale incontro Scuola, famiglia, e Servizi sociali e sanitari per monitoraggio e/o progettazione individualizzata in base alla specificità del caso Verbale incontro Famiglia Servizi sociali o sanitari Scuola VERIFICA Eventuale incontro di verifica Verbale incontro Famiglia Servizi sociali e sanitari Scuola Al termine dell anno scolastico NOTA INTEGRATIVA SPECIFICA PER GLI ALUNNI STRANIERI - Esiste un protocollo tra Azienda Sanitaria, alcuni Istituti scolastici e l'associazione CESI di Udine riguardante i minori stranieri con la possibilità di rendere disponibili operatori qualificati della stessa associazione per l azione di interpretariato con le famiglie prese in carico. La richiesta formale e le spese relative agli interventi sono a carico dell Azienda Sanitaria Note operative: Il Dirigente scolastico comunicherà ogni anno all Ambito Distrettuale il referente della funzione strumentale dell area BES. Si intende per situazione di pregiudizio una qualunque situazione in cui il minore viva uno stato di sofferenza, disagio o carenza legato al contesto familiare o a quello extra-familiare nel quale è inserito e che può incidere negativamente sulle sue potenzialità di crescita e sviluppo. Il Dirigente scolastico segnala il minore che, in base alle sue informazioni, ritiene si trovi in una situazione di pregiudizio al Servizio Sociale dell Ambito distrettuale. pag. 12

13 (d) Situazioni interessate da interventi dell autorità giudiziaria AMBITO DISTRETTUALE: il Comune di Latisana in qualità di Ente gestore del Servizio Sociale dei Comuni dell Ambito Distrettuale, esercita, nell ambito dell autonomia tecnicofunzionale del servizio sociale i compiti attribuiti dagli organi giurisdizionali: indagine, predisposizione del progetto di tutela e protezione del minore, funzioni di sostegno e controllo su situazioni di rischio (interventi direttivi rispetto alla funzione genitoriale). I singoli Comuni (in qualità di Enti affidatari) rimangono titolari delle funzioni tutorie per la promozione e la tutela dell interesse del minore in base alle prescrizioni dell autorità giudiziaria. AZIENDA SANITARIA: l EMT, nel quadro dei compiti attribuiti all Azienda Sanitaria in materia di salute, svolge i compiti di diagnosi, cura e riabilitazione. Concorre insieme agli altri servizi territoriali alla realizzazione del progetto personalizzato del minore e il nucleo familiare, in base alle prescrizioni dell autorità giudiziaria. Fornisce gli elementi utili alla programmazione educativa didattica e all orientamento professionale. SCUOLA: svolge le funzioni previste per gli alunni con disabilità, con DSA o che manifestano altri BES (Bisogni Educativi Speciali). Collabora alla realizzazione del progetto personalizzato nel rispetto delle prescrizioni dell autorità giudiziaria. DITTE APPALTATRICI: le ditte aggiudicatarie dei servizi educativi dell Ambito, individuano il personale da assegnare ai singoli servizi, in base a competenze, formazione specifica, caratteristiche personale e fattori organizzativi. Il compito dell'educatore è quello di proteggere e sostenere il minore, nonché, contemporaneamente, offrire ai genitori gli strumenti e le competenze che permettano loro di rapportarsi in modo adeguato e positivo con i figli nel rispetto delle prescrizioni dell autorità giudiziaria. L Azione integrata dei vari soggetti trova definizione nello schema seguente: SERVIZIO SOCIALE/SCUOLA/ SERVIZI TERRITORIALI (FAMIGLIA) PROGETTO PERSONALIZZATO pag. 13

14 A tal fine si concordano le seguenti procedure e prassi operative: FASI AZIONI STRUMENTI/DOCUME NTI SOGGETTI COINVOLTI TEMPI SEGNALAZIO NE RILEVAZIONE Informazione al dirigente Scolastico rispetto alla situazione ed alle prescrizioni contenute nel provvedimento riguardante il minore. Comunicazione alla Scuola degli operatori referenti sul caso Incontro tra Servizio Sociale dei Comuni e Scuola Scuola - Servizio Sociale dei Comuni - eventualmente altri operatori coinvolti All inizio o durante l anno scolastico ATTIVAZIONE DEGLI INTERVENTI a) In caso di indagine da parte dell Autorità Giudiziaria, richiesta relazione o incontro b) Formulazione del Progetto personalizzato da parte dei Servizi e suo raccordo con la programmazione scolastica, con eventuale coinvolgimento della famiglia a) Incontro (verbalizzato) o relazione scritta b) Progetto personalizzato Scuola Servizio Sociale dei Comuni servizi sociosanitari indicati nel provvedimento Eventualmente la famiglia e altri soggetti coinvolti All inizio o durante l anno scolastico Eventuali incontri di monitoraggio Incontri verbalizzati Verbali degli incontri/relazioni di aggiornamento Verbali incontri/relazioni Scuola - Servizio Sociale dei Comuni; eventualmente la famiglia e altri soggetti coinvolti In qualsiasi momento venga rilevata l esigenza VERIFICA Incontro di verifica del progetto personalizzato e sulla situazione di benessere/malessere rilevata. Verbali Scuola - Servizio Sociale dei Comuni Eventualmente la famiglia e altri soggetti coinvolti A fine anno scolastico ed eccezionalmente in ogni momento in cui se ne rilevi la necessità Il Dirigente scolastico comunicherà ogni anno all Ambito Distrettuale il referente della funzione strumentale dell area BES. pag. 14

15 (e) Situazioni di abbandono, abuso, grave trascuratezza, maltrattamento, violenza assistita SCUOLA, AZIENDA SANITARIA, AMBITO DISTRETTUALE: Segnalazione alla Procura Ordinaria e alla Procura del Tribunale per i Minorenni come da indicazioni contenute nel codice di procedura penale. Gli educatori o il personale assistenziale che operano per il Servizio Sociale dell Ambito Distrettuale all interno della scuola, qualora vengano a conoscenza di situazioni perseguibili d ufficio informeranno per iscritto il Dirigente scolastico e l assistente sociale referente. In tali situazioni si tiene conto in via prioritaria dell interesse superiore del minore e pertanto si agirà con competenza professionale e nel rispetto della Legge, anche indipendentemente dai principi di trasparenza, che caratterizzano normalmente la funzione didattica, educativa, sociale e clinica. L utilità delle azioni sotto indicate è tanto maggiore quanto più si riesce a mettere in sinergia le diverse competenze (sotto il profilo istituzionale, ma prima ancora sotto il profilo delle specifiche e concrete differenti professionalità) nel tentativo di prendere in carico a tutto tondo il minore in situazione di disagio. Pertanto è auspicabile una consultazione tra Scuola, Azienda e Servizi Sociali anche nelle situazioni gravi ed urgenti. A tal fine si concordano le seguenti procedure e prassi operative: FASI SEGNALAZIONE RILEVAZIONE AZIONI Segnalazione alla Procura Ordinaria da parte di chi rileva l ipotesi di reato Il Dirigente può richiedere un incontro interlocutorio urgente al Servizio Sociale dei Comuni o all Equipe Integrata Tutela Minori e Famiglie Condivisione dei contenuti della segnalazione all Autorità Giudiziaria Minorile a) invio della segnalazione da parte della scuola all Autorità giudiziaria per situazioni non in carico ai servizi b) Invio della segnalazione all autorità giudiziaria da parte dei servizi nel caso di situazioni già in carico STRUMENTI/ DOCUMENTI Nota scritta come da indicazioni contenute negli artt. 331 e 332 del CCP. Relazione scritta circostanziata Verbale Relazione scritta circostanziata SOGGETTI COINVOLTI Dirigente scolastico/ insegnanti/emt Scuola/operatori sanitari/servizio Sociale Scuola, Servizio Sociale dei Comuni, EMT, Autorità Giudiziaria, altri operatori TEMPI Al momento della rilevazione degli elementi di pregiudizio e di danno a carico del minore come prevede la Legge ATTIVAZIONE DEGLI INTERVENTI Attuazione delle necessarie misure di protezione per il minore ove disposte dall Autorità Amministrativa o Giudiziaria da parte del Servizio sociale dei Comuni e da eventuali altri operatori che hanno in carico il caso Contatto telefonico e incontro Scuola Servizio Sociale dei Comuni EMT, altri operatori Scuola, Servizio Sociale dei Comuni, EMT, altri operatori Al momento della segnalazione pag. 15

16 VERIFICA Formulazione del Progetto di protezione del minore da parte del Servizio Sociale dei Comuni e sua presentazione alla Scuola e comunicazione di eventuali altri operatori dei Servizi socio-sanitari coinvolti e altre figure con cui è possibile rapportarsi (educatori comunità di accoglienza, famiglie affidatarie, ecc.) Assunzione da parte della Scuola di un ruolo di monitoraggio e comunicazione di ogni elemento di pregiudizio e danno rilevato sul minore Incontri di verifica sull evoluzione della situazione del minore nel contesto ambientale e scolastico in attesa del provvedimento dell Autorità Giudiziaria Incontro Scuola, Servizio Sociale dei Comuni, altri servizi Comunicazione telefonica e/o scritta Verbale degli incontri Scuola, Servizio Sociale dei Comuni, EMT, altri servizi Scuola, Servizio Sociale dei Comuni Scuola, Servizio Sociale dei Comuni, EMT, altri operatori Al momento della formulazione del Progetto di protezione o successivam ente al momento Al momento della rilevazione A seconda delle necessità NOTA - Dal momento del ricevimento da parte del Servizio Sociale dei Comuni del Provvedimento dell Autorità Giudiziaria il percorso è quello previsto dall Area (d), relativo alle SITUAZIONI INTERESSATE DA PROVVEDIMENTI DELL AUTORITÀ GIUDIZIARIA. Note operative: Il Dirigente scolastico comunicherà ogni anno all Ambito Distrettuale il referente della funzione strumentale dell area BES. MINORI VITTIME DI REATO I minori possono essere sia vittime che autori di reato. In entrambi i casi, qualora si sia in presenza di reati procedibili d ufficio (ovvero di reati in cui la legge penale non prevede come necessaria la querela di parte della persona offesa) il dirigente scolastico procederà a denunciare la notizia di reato all Autorità giudiziaria (o ad altra autorità che abbia l obbligo di riferire a quella, come ad es. la Stazione o il Comando dei Carabinieri o la Questura). Tale obbligo grava sul dirigente scolastico in quanto pubblico ufficiale. Ad analoghi obblighi soggiace (artt. 362 e 358 c.p.) l incaricato di pubblico servizio. Il personale docente ed in generale il personale scolastico assolve l obbligo in questione riferendo al dirigente scolastico la notizia di reato di cui siano venuti a conoscenza nell esercizio delle loro funzioni. Nell ambito scolastico le fattispecie più significative di reati in danno di minori per i quali è prevista la procedibilità d ufficio sono la violazione di obblighi di assistenza familiare (art. 570 c. II c.p.), l abuso dei mezzi di correzione (art. 571 c.p.), i maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli (art. 572 c.p.), le lesioni personali con prognosi superiore a 20 giorni o con prognosi di durata inferiore dalla quale tuttavia derivi una malattia che metta in pericolo la vita (art. 582 c.p.), l abbandono di persone minori o incapaci (art. 591 c.p.). La segnalazione a soggetti diversi, pur se tenuti a loro volta alla denuncia, non assolve al relativo obbligo. E da evitare che la denuncia sia preceduta da atti di accertamento o di indagine, i quali potrebbe comportare un inquinamento delle prove, poiché l acquisizione della stesse e la valutazione dell attendibilità delle fonti di informazione sono di competenza esclusiva dell Autorità giudiziaria. Il tempo della denuncia non è istantaneo, non prevedendo comunque la norma un termine rigido e predeterminato: tuttavia, è punito il ritardo ingiustificato, che vanifichi lo scopo di accertamento e repressione del reato che costituiscono la pag. 16

17 finalità della norma. Nei casi in questione, la tempestività sarà tanto maggiore, tenuto conto soprattutto dell esposizione a rischio del minore vittima del reato. In caso di reati procedibili d ufficio commessi in danno di minori da parte di adulti conviventi o legati da rapporti di parentela o affinità, il Dirigente scolastico inoltra copia della denuncia alla Procura presso il Tribunale per i minorenni, competente al di promuovere iniziative giurisdizionali di tutela in sede civile. La denuncia va fatta in forma scritta, anche nel caso in cui l autore del reato non sia conosciuto, attendendosi strettamente ai fatti, riportando i dati in proprio possesso in maniera completa ed esauriente, ma senza effettuare valutazioni sull attendibilità del fatto. In particolare, nel caso di segnalazione penale per sospetto abuso, maltrattamento o grave pregiudizio intra-familiare, non valendo il principio di trasparenza (art 24 L. n 241/1990 e Decreto MPI n. 60/1996), non bisogna assolutamente convocare né avvisare la famiglia dell avvenuta denuncia, rientrando la segnalazione nel segreto istruttorio afferente alla fase delle indagini penali. Eventuali consultazioni informali, sia con Servizio Sociale che con le Forze dell Ordine, non sostituiscono né il dovere di segnalazione né l obbligo di denuncia. MINORE AUTORE DI REATO Nell ambito scolastico le fattispecie di rilievo penale più frequenti riguardano il c.d. bullismo (il bullismo in sé non è un reato, posto che nessuna disposizione se ne occupa esplicitamente: il cd. bullismo, però, costituisce la somma di reati previsti dall ordinamento, quali violenza privata, estorsione, ingiuria, diffamazione, atti persecutori e discriminatori a sfondo razziale, politico o sessuale, ecc.), la violenza fisica e/o sessuale, la realizzazione e diffusione di materiale pedopornografico, gli atti vandalici e di danneggiamento (ad esempio l imbrattamento e il deturpamento di beni immobili o mobili con scritte e graffiti), la detenzione a fine di spaccio e la cessione a qualunque titolo di stupefacenti. Il Dirigente scolastico, ricevuta notizia dal personale coinvolto nell evento, procede nella denuncia, senza ritardo, all Autorità giudiziaria i reati procedibili d ufficio commessi dagli studenti, verificatisi o rilevati all interno dell istituto, o comunque di cui è venuto a conoscenza in ragione del proprio ruolo. La denuncia va altresì effettuata anche per i minori di anni 14: sé è vero che prima degli anni 14 il minore non è imputabile, è però vero anche che ogni valutazione circa il rilievo dell imputabilità è rimessa esclusivamente all Autorità giudiziaria. Va altresì considerato che il Tribunale dei Minorenni, a fronte della commissione di un fatto comunque integrante gli estremi di un reato può prendere provvedimenti diversi. La denuncia può essere fatta sia in forma orale (presso gli uffici della Polizia di stato o dei Carabinieri che provvederanno direttamente alla verbalizzazione ed all inoltro all autorità giudiziaria competente) sia in forma scritta, con indicazione chiara del denunciante e sottoscrizione della stessa. La segnalazione a soggetti diversi, pur se tenuti a loro volta alla denuncia, non assolve al relativo obbligo. Nella denuncia devono essere presenti tutti i dati acquisiti e disponibili (oltre al racconto del fatto, l identità delle persone coinvolte, le modalità di acquisizione della notizia di reato, ecc.) con indicazione delle persone a conoscenza dei fatti o testimoni degli stessi. Anche in questo caso, la denuncia va fatta senza ritardo in rapporto alla gravità dei fatti. La comunicazione della denuncia ai genitori esercenti la potestà parentale sul minore autore del presunto reato è bene che sia gestita in accordo con la Procura presso il Tribunale dei Minorenni. pag. 17

18 (f) Evasione obbligo istruzione Nell'attuale ordinamento l'istruzione obbligatoria è impartita per almeno 10 anni, con la finalità di consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno d'età. L'obbligo di istruzione riguarda la fascia di età compresa tra i 6 e i 16 anni e si assolve frequentando il primo ciclo di istruzione (ossia i 5 anni di scuola primaria e i 3 anni di scuola secondaria di primo grado) ed i primi due anni delle scuole secondarie di secondo grado, oppure, alternativamente, frequentando percorsi di istruzione e formazione professionale realizzati da strutture formative accreditate dalle Regioni o da un Istituto Professionale in regime di sussidiarietà. Dopo i 16 anni sussiste l'obbligo formativo, come ridefinito dal decreto legislativo 15 aprile 2005, n.76, art.1 e cioè come "diritto-dovere all'istruzione e alla formazione sino al conseguimento di una qualifica di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età ". L obbligo formativo può essere assolto in tre modi diversi: a) terminando la scuola superiore fino al conseguimento del diploma; b) frequentando, dopo il primo biennio di scuola superiore, un corso professionale per il raggiungimento della qualifica; c) lavorando con un contratto di apprendistato o altro tipo di contratto che preveda comunque la frequenza di attività formative esterne all'azienda (come stabilito dal decreto legislativo n.167 del 14 settembre 2011, Testo Unico sull'apprendistato). Rispetto all obbligo d istruzione si concordano le seguenti procedure e prassi operative: FASI AZIONI STRUMENTI/ DOCUMENTI SOGGETTI COINVOLTI TEMPI SEGNALAZIONE RILEVAZIONE ATTIVAZIONE DEGLI INTERVENTI DI VERIFICA ED INDAGINE RESTITUZIONE DEGLI ESITI Segnalazione al Sindaco di presunta evasione scolastica Attivazione degli Uffici /Servizi Comunali (Settore Scuola e/o Vigili) e/o dell Ambito Distrettuale Comunicazione al Dirigente degli esiti interventi di verifica Nota scritta come da fac-simile allegato Nota scritta Dirigente scolastico Sindaco Uffici/Servizi Comunali Servizio Sociale dell Ambito distrettuale A discrezione del Dirigente scolastico Entro 15 gg Entro 15 gg. Nota scritta Sindaco/Dirigente Al termine della procedura d indagine Note operative: Per quanto concerne l obbligo d istruzione quindi per gli alunni con meno di 16 anni, la scuola, una volta verificata l evasione, invierà al Sindaco del comune di residenza dell alunno, o a quello di domicilio temporaneo per i migranti (ROM, giostrai, ecc.) la comunicazione dell evasione con tutti i dati in possesso della scuola che consentono la migliore rintracciabilità possibile del minore e del suo tutore. La valutazione del numero di assenze (disciplinata dal D.lgs n. 59/04) e delle azioni da intraprendere per riportare a scuola il minore, al termine delle quali considerare evasione dall obbligo la mancata frequenza dell alunno, è a discrezione del Dirigente scolastico ma egli deve cercare di mettere in atto tutte le procedure, anche utilizzando il coinvolgimento pag. 18

19 di altri soggetti istituzionali (esempio Servizio Sociale), utili a riportare l alunno nel percorso scolastico o formativo. Deve però informare tempestivamente il Sindaco competente una volta accertata la volontà del minore di evadere gli obblighi. Il Sindaco si avvale dei propri Uffici/Servizi Comunali e del Servizio Sociale dell Ambito distrettuale per svolgere gli opportuni accertamenti e attivare tutte le azioni utili per favorire la frequenza scolastica del minore coinvolgendo in primis i genitori o chi ne esercita la tutela. La segnalazione al Sindaco, da parte del dirigente, deve contenere tutti i dati utili per svolgere gli interventi necessari come da fac-simile allegato. ELENCO ALLEGATI: - Fac-simile segnalazione di presunta evasione dell obbligo scolastico. pag. 19

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