NORMATIVA FINALITÀ Tutelare i disturbi che non ricadono nelle leggi 104 o 170 e le gravi difficoltà di apprendimento OBIETTIVI
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- Leopoldo Corona
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1 B.E.S.
2 SI NORMATIVA FINALITÀ Tutelare i disturbi che non ricadono nelle leggi 104 o 170 e le gravi difficoltà di apprendimento OBIETTIVI sperimentazione e monitoraggio procedure, metodologie e pratiche organizzative, per migliorare la qualità dell inclusione NO assolvimento di ulteriori adempimenti burocratici espressione di autonomia scol. (DPR e L.53/2003) nella realizzazione della filosofia inclusiva e crescita dell offerta formativa d Istituto obbligo di ottemperare a. con compilazione di. modello BES pedagogico: questo alunno è BES perché ha bisogno di una personalizzazione modello BES clinico: questo alunno è BES quindi la scuola deve predisporre un PDP
3 AZIONI Il C.d.C./Team individua gli alunni per i quali è opportuna e necessaria una personalizzazione formalizzata, ossia un PDP. Tale alunno è BES perché secondo quel C.d.C./Team ha bisogno di un PDP SI IL C.D.C./TEAM NO Presta attenzione alla didattica, stratificata, agli stili di apprendimento, ai punti di forza (risorse) e a quelli deboli (vincoli) del singolo Presta attenzione, accoglie le richieste dei genitori, anche accompagnate da relazioni, diagnosi ADHD o altri scritti informativi, ma è autonomo in tema di flessibilità didattica e adozione o meno di PDP Individua, condivide la necessità di personalizzazione didattica Utilizza una didattica standard, per tutti Accetta gli scritti informativi e contestualmente si assume il compito, dovere di predisporre il PDP Stabilisce a priori i criteri per chi/se BES Rileva i bisogni educativi speciali (scheda) Somministra prove Stende il PDP (mod. sperimentale) Certifica un BES Verbalizza le motivazioni di ogni decisione e Verbalizza la certificazione di un delibera BES
4 1. Scheda di rilevazione STRUMENTI esprime, evidenzia, registra le gravi, persistenti difficoltà indica i bisogni, le necessità prevalenti in rapporto ad alcune, possibili modalità d intervento 2. PDP attenzione corale (C.d.C./Team) alle importanti necessità rilevate, emerse personalizzazione, flessibilità, adattamento didattico ai bisogni individuali formalizzazione di accordo condiviso fra scuola, famiglia e alunno 3. PAI monitoraggio sull inclusività: analisi criticità e punti di forza prassi organizzativa per: - accrescere la qualità inclusiva - promuovere una filosofia inclusiva d istituto condivisa, idonea a realizzare un offerta formativa attenta ai bisogni di tutti e di ciascuno
5 1. SCHEDA DI RILEVAZIONE Scheda Rilevazione B.E.S. SCHEDA DI RILEVAZIONE DEI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (B.E.S.) - A.S. 201 /201 SCUOLA Classe/Sezione: N. totale alunni:... di cui: n... con Disabilità (L. 104/92) n... DSA (L. 170/10) Descrizione dei casi di Bisogno Educativo Speciale (D.M ; C.M. 8/13; Nota Miur ) Esempio: N. Alunno/a¹ Tipi di BES Accertamento (L. 104/92; L. 170/10) Modalità di intervento Proposto In corso Effettuato 1 Bianchi Luca 1; 6; 7; 8 x a; b; g; i N. Alunno/a¹ Tipi di BES Accertamento (L. 104/92; L. 170/10) Modalità di intervento Proposto In corso Effettuato Legenda Tipi di BES: 1. carenze affettivo relazionali 2. disagio economico 3. disagio sociale 4. divario culturale 5. divario linguistico 6. difficoltà di apprendimento logico matematico 7. difficoltà di apprendimento linguistico 8. disturbo specifico di apprendimento (senza diagnosi specialistica) 9. disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) 10. altro (specificare) Legenda Modalità di intervento: a. a classe intera b. a piccolo gruppo c. individualmente d. attività di potenziamento e. attività di recupero f. tutoring g. personalizzazione didattica h. progetto i. laboratorio l. altro (specificare). Data:.. Il Coordinatore:. Nota1. Ai sensi dell'art. 13 del D.L. 196/03 i dati verranno trattati, nel rispetto della privacy, per finalità didattiche.
6 SI accordo congiunto, temporaneo, con validità annuale, o comunque per un tempo utile 2. PDP NO accordo statico, permanente, stabilito a maggioranza occasione, opportunità per superare, almeno in parte, gli ostacoli all apprendimento, con modalità condivisa, consapevole fra tutti gli attori documento lasciapassare automatico per il proseguo formativo dell alunno documento frenante rispetto al regolare processo e percorso formativo dell alunno quando? Gravi e persistenti difficoltà scolastiche quando? Divario linguistico, transitorio, alunni stranieri sfrutta i punti di forza, le risorse, le motivazioni, il voler/saper fare dell alunno giustifica i vincoli, i punti deboli e il non fare dell alunno attiva rinforzi positivi differenziati ad hoc prende atto della situazione, asseconda le difficoltà Promuove e attiva: Elenca: personalizzazione dell intervento esoneri strategie, flessibilità didattica strumenti compensativi/dispensativi definisce i criteri di valutazione degli apprendimenti richiede esoneri, dispense, compensazioni rispetto alle prove comuni crea sinergia, complicità e trasparenza fra tutti gli attori assolve il compito, l adempimento che si risolve con semplice compilazione segue, monitora costantemente la situazione per eventuali correzioni in itinere risponde alla normativa e rimane sterile documento agli atti
7 L ESEMPIO In accordo congiunto, scuola famiglia alunno, verbalizzato in C.d.C. l alunno X è stato coinvolto in attività inclusive per classi aperte. In particolare ha aderito al progetto Giocostruisco, edizione 2013, nel ruolo di assistente di laboratorio, con ricadute positive su autostima, relazione, competenze ed esiti scolastici. Sulla scia di questi risultati l accordo prosegue, quest anno con formalizzazione in PDP. L alunno svolge attività di assistenza, estesa a tutti i laboratori e collabora all evento Canone Inverso. GIOCOSTRUISCO, 2013
8 SI PRECISA CHE: in generale le difficoltà, soprattutto se lievi, vanno semplicemente verbalizzate, in sede di C.d.C./Team, senza rilevazione e senza formalizzazione in PDP vi sono tanti modi, strumenti e procedure per adattare la didattica ai bisogni individuali, più semplici, informali del PDP e ugualmente efficaci; è il caso, ad es. del divario, generalmente transitorio, di apprendimento linguistico degli alunni con cittadinanza non italiana, semplicemente da verbalizzare negli adattamenti didattici concordati l individuazione di un alunno come BES è fortemente condizionata dal contesto: può essere BES in una scuola e non esserlo in un altra la scelta non dipende solo dai bisogni, ma dall effettiva convenienza della strategia didattica personalizzata che si intende attuare
9 3. PAI Estensione composizione GLI e articolazione incontri con punti di contatto e intersezione fra commissioni Elaborazione dati, registrazione e stesura PAI Approvazione in incontro finale GLI Presentazione e delibera del Collegio Docenti (giugno 2014) Invio ai competenti uffici degli UUSSRR PAI da allegare e parte integrante il POF a.s. 2014/15
10 Antonella Grando
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