Le Distopie Ciclo dedicato alla ricerca artistica di Dario Carratta

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Graziano Giannini
7 anni fa
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2 Le Distopie Ciclo dedicato alla ricerca artistica di Dario Carratta Il progetto, a cura di Roberto D Onorio e proseguito al fianco di Vania Caruso, è stato portato avanti a partire dal 2012 negli spazi della Galleria 291 Est e ospitato all interno del progetto Comodato d uso presso la 26 cc. Il tema portante è la distopia, il cattivo luogo, e vede come protagonista l artista originario di Gallipoli, al quale nella II edizione si è affiancato il lavoro di Dario Agrimi. La I edizione di Distopie è presentata presso la Galleria 291 Est nel gennaio 2012 con il titolo Società indesiderabili. Dario Carratta, tramite il video Youcaos #32 e la serie di acquerelli su carta, voleva riflettere il mondo che c è, così com è. Il vaso di Pandora è stato aperto e l artista non fa che raccogliere le immagini tragiche che ci circondano; attraverso la sua arte svela l umanità mettendo in mostra il deforme, la trasfigurazione dell individuo. Nella II edizione del ciclo, Società fragile, tenutasi presso la 26 cc a fine 2012, il discorso distopico prosegue con nuove sfumature e viene presentata la grande tela Bacon Motel (200x245 cm). n quest opera Carratta fa riferimento alla storia dell arte che l ha preceduto, Francis Bacon, e al tempo stesso riflette sulla condizione umana nella società contemporanea, creando un ponte tra il sentimento di diverse epoche. Nel 2013 per Spam - Informazione indesiderata, terza mostra di Distopie, Carratta crea un installazione, dimostrando di saper dominare anche le arti plastiche, per la quale inventa uno scenario fantascientifico popolato da miniature di uomini e alieni rosa. Inoltre, la sua testimonianza entra a far parte del progetto The Open Space Portrait, archivio di video-interviste, in cui l artista afferma che per lui l errore è la regola, l imperfezione è perfezione; una chiave di lettura per comprendere la sua poetica che rifiuta l appeal luccicante della società dello spettacolo. Dario Carratta squarcia l idea di razionalità apollinea per entrare in dialogo con il dionisiaco e con l inconscio.

3 ATTIVITÀ ALPHA iv edizione Distopie Con Attività Alpha, Dario Carratta riporta al grado zero il linguaggio pittorico dando vita ad un inedito progetto dedicato alle declinazioni del segno. Le opere presentate su fogli di carta 30x50, indagano i sintomi di uno stato psichico e di una memoria inconscia appartenenti a un intera cultura. Il disegno viene utilizzato per descrivere la paradossale vita delle immagini, la loro natura di fantasma, il loro potere di trasmettere pathos, o come le definisce il critico d arte tedesco Aby Moritz Warburg la loro natura di teatro dei tempi. Penna e inchiostro sono i dispositivi con cui l artista rastrella cattiverie di una società afflitta. Dalla ricerca di un possibile futuro, parte l analisi di un cattivo luogo, il disegno, nella declinazione di progetto e quindi di speranza, diviene gesto apotropaico, volto ad allontanare l incubo più orribile. Nato a Gallipoli nel 1988, lega la sua indagine tra le pieghe della mente e paure latenti che lo avvicinano alla natura cruenta delle fiabe nordiche. Come i fratelli Grimm vanno a fondo all anima germanica, nella costituzione del primo vocabolario della lingua tedesca Deutsches Wörterbuch, Dario Carratta svela tutti gli atavismi di una società soffocata. L immaginario dell artista proviene dalla condizioni di incertezza e avvilimento di prospettiva futura, in cui dal profondo scava le ansi e le paure vere dell animo umano. Abisso dal quale riecheggia lo stesso terrore dei lavori incisori di Alfred Kubin: quello di una crisi. Verità crudeli segnano il percorso narrativo nato nel buio di una camera da letto, in cui l artista esilia figure in frame di un possibile racconto. Visioni private relegano le atmosfere in un tempo imperfetto che Bergman definisce l ora del lupo: Quella tra la notte e l alba, quando molta gente muore e molta gente nasce, quando il sonno è più profondo, gli incubi ci assalgono, e se restiamo svegli abbiamo paura (come la definisce il protagonista dell omonimo film); lì l esperienza del quotidiano diviene visione orrenda. Nel bianco e nero delle immagini, nulla viene spiegato, tutto rimane fortemente sotteso in delirio, restituendo la sensazione passata di ansia in elettricità pura. L unico sentiero utile viene suggerito dall intervento dell autore sulla superficie della galleria, in cui il segno si fa incisione dall evocazione romantica. L immagine, profondamente solcata in una delle pareti ha come soggetto un elemento naturale, che a ben vedere svela l immagine di un varco, una porta, scavata in una vetta. La meta da raggiungere, che i disegni ci preparano a valicare, simboleggia l ascesi, fisica o intellettuale, come unico moto capace di una purificazione rituale e spirituale. L immagine liberatasi dal supporto del foglio, agisce nella realtà in qualità di proiezione intangibile, inafferrabile, debole e flebile al fianco dei segni neri e fitti delle situazioni circostanti, quasi a divenire un miraggio, a suggerire quelle altezze e quelle solitudini fatali all uomo, servili allo smarrimento. Un viaggio verso l ignoto che se non siamo pronti ad affrontare, liberandoci dalle nostre ossessioni, potrebbe metterci in pericolo. Dario Carratta nasce a Gallipoli nel 1988, si diploma in pittura presso l Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 2005 vince il primo premio nel Concorso Nazionale di pittura organizzato dall Associazione Nazionale Arma di Cavalleria; ancora nel 2007 vince il secondo premio al Concorso Nazionale Trofeo Città di Lecce. Dal 2008 al 2013, la sua presenza è confermata in molte mostre italiane, alcune delle quali personali: solo per citarne alcune, sono da ricordare le retrospettive del 2010, a cura di Sibilla Panerai Metafisica del Dandy ad Imola e Scissioni a Roma; e la personale del 2012 presso la Galleria 291 Est, DISTOPIE Società indesiderabili, a cura di Roberto D Onorio. Dal 2013 approda oltralpe esponendo alla Mostra Collettiva Collateral Orbits presso l Allegranomad Gallery di Bucarest ed a New York, nella collettiva PETTY THEFT presso la Galleria Launch F18, a cura di Tim Donovan, con altri artisti emergenti come Bartosz Beda, Joel Holmberg, Walker T Roman, Boris Torres e Sam Trioli.

25 Fondata nel 2006 da giovani curatori e professionisti del settore, l associazione culturale Galleria 291 Est, si propone di esercitare e diffondere arte e cultura, agendo sul territorio Italiano ed estero. Attraverso la promozione e la sostenibilità di progetti, workshops, symposia, residenze e mostre. L Associazione è impegnata in attività sperimentali volte a nuove strategie di sviluppo e ricerca. l intera struttura si avvale del dialogo e la collaborazione dei principali collettivi e magazine dell arte Romana. viale dello scalo San Lorenzo 45, Roma

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