Anno III - Numero 61 - Giovedì 13 marzo 2014 Direttore: Francesco Storace Roma, via Giovanni Paisiello n. 40

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1 Anno III - Numero 61 - Giovedì 13 marzo 2014 Direttore: Francesco Storace Roma, via Giovanni Paisiello n. 40 Ligresti e dintorni Cancellieri, profumo d'archiviazione Calvo a pag. 3 Napoli Molestie a ragazza: assalto al campo rom Markovic a pag. 10 Trieste Allevatori inferociti "murano" la Regione Brogino a pag. 11 di Francesco Storace Chiudere bottega. Sembra essere questo ormai il destino dei partiti più piccoli. Con l'approvazione alla Camera del cosiddetto Italicum, la legge elettorale, il clima cambia, non e' più il tempo di tenere in campo le macchine da voti per mantenere le classi dirigenti e relativa figliolanza. Viene cancellato il porcellum, che negli ultimi tre anni non e' servito per garantire maggioranze chiare alle quali si è sopperito a colpi di larghe intese, da Monti a Letta e ora a Renzi senza che mai gli italiani fossero chiamati a dire la loro sui governi calati dal Colle. Non sarà più così. Cessa il potere di interdizione attribuito ai partiti minori. Il che era parzialmente vero, perché i conflitti sono esplosi in quelli grandi. Ma da adesso in poi, non ci sarà più nemmeno quell'alibi. Per non farsi definire piccolo, un partito dovrà superare l'asticella del 4,5 per cento e rifugiarsi all'interno di un coalizione in grado di superare il 12 per cento. Un partito ambizioso, che possa pensare di fare da se', dovrà mettere in campo sforzi enormi per puntare all'8 per cento correndo da solo al gran ballo delle elezioni politiche. Del resto, in maniera sempre più crescente sono stati gli italiani a privilegiare le forze politiche di dimensione più grande. Solo tre partiti sono oltre la soglia del 20 per cento, con il Partito democratico attorno CON LA CANCELLAZIONE DEL PORCELLUM E DEL FINANZIAMENTO DELLA POLITICA SI CHIUDE UNA STAGIONE LA BOTTEGA I piccoli partiti dovranno superare almeno il 4,5 per cento: anche per questo urgono scelte aggreganti al 30 e a distanza di qualche punto Forza Italia e il movimento 5 stelle di Beppe Grillo. Poi, tabula rasa. Difficile prevedere quale sarà la sorte di Sinistra ecologia e libertà, di Scelta Civica e Udc, di Lega, nuovo centrodestra e Fratelli d'italia. Le statistiche non depongono a favore di un superamento da parte di tutti insieme della soglia del 4,5. E anche se al Senato, la percentuale dovesse essere ridotta al quattro per cento, l'impresa sarebbe egualmente complicata per tutti. Quindi, vita grama per i partitini. Paradossalmente, con la fine del Pdl - voluta anche e soprattutto da quanti cooperarono con Fini nello scioglimento di alleanza nazionale senza pronunciare una sola parola di dissenso, fatte salve isolatissime e poche eccezioni - si porta a compimento il disegno sostanzialmente bipartitico (anche se resta in campo l'opzione del terzo polo grillino) con cui il grande partito del centrodestra era nato. Unico dato imbarazzante della legge, le liste bloccate che rimangono, sia pure in formato ridotto. Se l'assenza delle preferenze sarà rimpianta dagli italiani, lo vedremo dalla quantità di voti ai singoli candidati verso i quali orienteranno i loro consensi personali alle prossime elezioni europee. Ovviamente, per essere coerenti, sarà da chiedere, soprattutto ai partiti che più protestano per la negazione delle preferenze, di non far capeggiare le loro liste da candidature civetta, ovvero lo stesso capolista in tutta Italia che magari preferirà restare in Parlamento anziché andare in Europa. Anche questa sarebbe una beffa. Comunque, la ridotta dimensione dei collegi alle politiche, ridurrà anche le liste, e pochi si potranno permettere candidature non radicate nel territorio dove si presenteranno. L'elettore e' sempre più esigente. Ma anche per un altro motivo finisce probabilmente la stagione dei piccoli partiti. La stessa norma sull'abolizione del finanziamento pubblico della politica costringerà molti a ridurre le proprie ambizioni in termini di aggregazioni. Cesseranno anche le lamentazioni ipocrite di questo tempo difficile per la destra italiana. RENZI PRESENTA "LA SVOLTA BUONA". E LE SPARA GROSSE... I RETROSCENA DEL CONCLAVE, UN ANNO DOPO IL VANGELO SECONDO MATTEO Vignola a pag. 2 BERGOGLIO SARA PAPA: ECCO PERCHE LO DISSI Traboni a pag. 4

2 2 Attualità L ATTESA SVOLTA BUONA DEL PREMIER IN CONSIGLIO DEI MINISTRI SI RISOLVE IN UNA RELAZIONE CARICA DI ANNUNCI Mille, centomila, cento miliardi: anzi nessuno Renzi sfoglia il libro dei sogni, ma basta un piccolo innalzamento dello spread per svegliarlo di Robert Vignola Tirando insomma le somme: 1 maggio, 10 per cento di sconto, cento auto blu, mille euro netti, centomila posti di lavoro, dieci milioni di lavoratori interessati e dieci miliardi di euro. Ci va di moltiplicazioni, Matteo Renzi, senza neanche troppa fantasia. Intanto si mette in posa davanti alle telecamere mentre presenta la sua svolta buona. Già che c è, aggiunge pure un altro numero tondo, cento giorni di lotta molto dura, perché se non supero il bicameralismo perfetto esco dalla politica. Nella giornata che lui vorrebbe inforcare da trionfatore, per aver incassato dalla Camera il primo sì sull Italicum, c è un po di tutto. E tanti numeri da dare, tutti tondi, accompagnati nella conferenza stampa del tardo pomeriggio dalla novità delle slide. Per dire cosa? Capitolo Irpef Dal 1 maggio mille euro netti all'anno per chi guadagna meno di euro al mese, cioè 25milaeuro lordi. Queste persone sono i destinatari del nostro intervento e non sono solo i ceti meno abbienti ma anche un po di ceto medio. I soldi per farlo? Spending review! E se Cottarelli aveva previsto 3 miliardi, secondo Renzi si tratta di stime prudenziali : si può arrivare a 7, dice il premier, e c è pure la possibilità di ampliare il deficit pubblico, attualmente previsto al 2,6% del Pil contro un limite europeo del 3%. Capitolo Irap: diminuzione del 10% dell Irap per le aziende, da finanziare con l aumento della tassazione delle rendite finanziarie dal 20 al 26%. E la nonnina coi Bot? Stia serena: sono esclusi i titoli di Stato. Ma allora, a chi tocca? Non si sa. Si sa solo che il gettito previsto di 2,6 miliardi. Un po poco per le imprese? Ma Renzi è in forma e annuncia lo sconto del 10% sulle bollette energetiche, sempre da maggio, per piccole e medie imprese e rispolvera pure un vecchio cavallo di battaglia del suo governo precedente: il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione (ma questo entro luglio ). Si tratta di 68 miliardi che porteranno anche un maggiore gettito fiscale, perché saranno immessi nell economia. Il che sarebbe giusto, la sensazione anzi è che più che l Iva ci riuscirà Equitalia Sempre se il Durc lo permetterà. E ancora i Jobs Act. Mezzo miliardo per le imprese sociali, grandi promesse per centomila posti da creare nel settore della ricerca, la semplificazione del contratto a termine (tetto massimo tre anni da applicare anche senza causale) e una semplificazione del contratto di apprendistato. Infine tre miliardi e mezzo per le scuole, uno e mezzo per la tutela del territorio, quasi due per il piano casa. Tutto oro, quel che riluce? Vedremo. La copertura per l Irpef al momento è - il presidente del consiglio lo consentirà - un po fumosa: bisognerà aspettare il Def, oltre ad altri decreti attuativi. La tassazione sulle rendite finanziarie è tutta da verificare (anche nell impatto reale del gettito) e la spending review pure. Perché poi, se sale lo spread, quanto detto salta sicuramente. Fermo restando che quello votato ieri dal consiglio dei ministri non era un atto, ma una relazione, anzi una informativa. E questo sarebbe il nuovo che avanza? A MILANO IMPRENDITORI IN PIAZZA CONTRO EQUITALIA La crisi ci ha davvero ridotto in mutande di Francesca Ceccarelli Non si è trattato di alta moda ma di esasperazione: sono stati infatti gli imprenditori stremati dalla crisi i protagonisti di una sfilata per le vie di Milano. Il corteo, al grido di 'ci avete messo in mutande', si è diretto in via di San Gregorio, di fronte alla sede di Equitalia. Azzeramento dei debiti, più liquidità alle imprese e meno tasse sul lavoro: queste le richieste avanzate dal gruppo di imprenditori che hanno dato vita a una manifestazione in biancheria intima. Ciò che chiediamo, spiega Luca Miatton, presidente dell'associazione 'Alt', organizzatore insieme all'associazione Movimento dell'italia della mobilitazione, è che ''vengano azzerate le cartelle creando un punto zero dal quale ripartire per rimettere in moto l economia. Le nostre proposte partono innanzitutto da una maggiore liquidità ad aziende e lavoratori, fondamentale per rilanciare i consumi. Quindi eliminare le restrizioni sugli assegni e le somme in contanti, che attualmente impongono il limite a mille euro e, a proposito di euro, discutere anche di una eventuale uscita dalla moneta unica. Secondo gli organizzatori, servirebbero anche misure per premiare chi paga le tasse. Un incentivo - sottolinea Miatton - per chi, ad esempio, paga in anticipo o in una soluzione unica. E questo anche per chi non ha un impresa perché i suicidi riguardano anche semplici cittadini che si trovano in difficoltà economiche, come la donna che si è uccisa a Lecco per il timore di non riuscire a mantenere le proprie tre figlie. Rispetto agli annunci di misure da parte del nuovo governo, gli imprenditori sono scettici: Per noi - afferma Miatton - Renzi rappresenta soltanto un cambio di giacca. Finché continueranno a prendersi i loro 15mila euro al mese, per noi le loro saranno solo parole al vento. Siamo stufi di essere presi in giro. SETTIMO BILANCIO NEGATIVO CONSECUTIVO PER LA ROCCAFORTE DELLA SINISTRA, CHE HA DELUSO PURE GLI ANALISTI Mps in tilt: rosso da 1500 milioni nel 2013 Perdita superiore ad ogni attesa, azionisti furiosi Rinnovato l accordo con le banche per l aumento di capitale di Marcello Calvo Esperti, analisti e manager di lungo corso si aspettavano una perdita di 900 milioni, ma Monte dei Paschi di Siena è riuscita ancora una volta a deludere tutti, facendo registrare un profondo rosso di quasi 1 miliardo e mezzo (1,43) nel Negli ultimi 3 mesi dell anno il passivo è stato addirittura di 920 milioni. Un assurdità. Inutile mettersi a guardare i risultati del 2012, dove l istituto di credito riuscì a compiere un impresa unica, andando sotto di 3,7 miliardi. Tutto questo non rappresenta altro che una magra e inutile consolazione. Anche perché il margine di interesse è calato ancora, del 23,9%, così come quello di intermediazione primario (14,6%). Netta, inoltre, la flessione degli oneri operativi a 2.811,5 milioni (- 12,7%). Alla formazione della maxi perdita hanno contribuito anche una serie di voci tra cui gli accantonamenti netti per 243,1 milioni (-25,5% rispetto al 2012), che hanno pesato nel quarto trimestre per 225,8 milioni. Da segnalare poi, su base annua, la riduzione del portafoglio titoli e derivati che è sceso a 35,5 miliardi. Dal punto di vista della solidità patrimoniale è giusto dirlo - il Core Tier (la componente primaria del capitale di una banca) si è attestato al 10% contro l 8,9% di un anno fa. E non incorpora i benefici derivanti dalla rivalutazione delle quote di Bankitalia. Il risultato registra un incremento di 188 milioni grazie agli effetti positivi dei Monti bond che, al netto del rimborso dei Tremonti Bond, hanno apportato patrimonio aggiuntivo per 2,1 miliardi. Nel frattempo Mps è riuscita a rinnovare l accordo (scaduto lo scorso gennaio) con il pool di banche per la sottoscrizione dell aumento di capitale monstre da 3 miliardi necessario per evitare la nazionalizzazione - che verrà eseguito non prima del prossimo 12 maggio. A guidare l operazione è Ubs, al fianco di Citigroup, Goldman Sachs e Mediobanca. Si aggiungono poi Barclays, BofA Merrill Lynch, Commerzbank, JpMorgan, Morgan Stanley e Société Générale in qualità di intermediari (joint bookrunners). La Fondazione, guidata da Antonella Mansi, ha avviato ufficialmente un azione di responsabilità nei confronti degli ex manager dell ente, ma anche contro le banche che le concessero un prestito di 600 milioni per la sottoscrizione della ricapitalizzazione decisa da Mps nel 2011, tra cui Mediobanca, ma anche Unicredit, Intesa Sanpaolo e Banca Imi. Scontro in tribunale, dunque sostengono le indiscrezioni -, per scongiurare una maxi multa da 9 milioni di euro che la roccaforte della sinistra dovrebbe pagare a quelle banche che avevano dato garanzia all aumento di capitale. Nuovo record per Rocca Salimbeni. Si tratta del settimo bilancio negativo consecutivo, ed è facile ipotizzare che all assemblea di fine aprile gli azionisti, che già in altre occasioni hanno rimarcato critiche ai vertici, su questo punto faranno sentire la propria voce. A maggior ragione ora che il principale socio privato, la famiglia Aleotti, ha ridotto dal 4% a poco più dell 1% la propria partecipazione, dopo appena due anni, e la stessa Fondazione ha annunciato ufficialmente la vendita dell 1,58% dei titoli scendendo per la prima volta sotto il 30% (29,9%). Un segnale chiaro, inequivocabile. Il risultato? L ente non ha più potere di blocco in assemblea e ha di fatto perso la presa sulla banca rossa, anche se ne rimane comunque il primo azionista. Alessandro Profumo, al centro delle critiche, è alla disperata ricerca di soci stranieri. Le trattative con alcuni fondi arabi proseguono, ma gli sceicchi non si fidano e preferiscono andarci con i piedi di piombo. E adesso che al governo non c è più Enrico Letta, tutto è diventato più difficile. Via Giovanni Paisiello n Roma Tel Fax redazione@ilgiornaleditalia.org Direttore responsabile Francesco Storace Amministratore Roberto Buonasorte Direttore Generale Niccolò Accame Capo Redattore Igor Traboni Progetto grafico Raffaele Di Cintio Società editrice Amici del Giornale d Italia Sito web Per la pubblicità Responsabile Marketing Daniele Belli tel mail: daniele.belli@hotmail.it Autorizzazione del Tribunale di Roma n 286 del

3 3 Attualità ANNA MARIA CANCELLIERI INDAGATA SUI CONTATTI CON I LIGRESTI, MA L INCHIESTA È PROSSIMA ALL ARCHIVIAZIONE Se il telefono è muto, c è il Corriere Il quotidiano milanese brucia lo scoop della Repubblica: gli inquirenti sono già convinti dell assenza di reati di Marcello Calvo La giustizia italiana oltre ad essere ingiusta è anche curiosa. E per nulla sorprendente. Quasi scontata. Grazie ai soliti quotidiani, si è venuto a sapere che Anna Maria Cancellieri è stata iscritta nel registro degli indagati della Procura di Roma. I giudici capitolini le contestano di aver reso false dichiarazioni a proposito delle telefonate sospette con Antonino Ligresti, fratello di Salvatore, nei giorni in cui pendeva la richiesta degli arresti domiciliari per una delle figlie del costruttore di Paternò, Giulia, malata di anoressia. C è stato un giornale, vicinissimo al Pd, che si è limitato a dare la notizia in esclusiva. E ce n è stato un altro, il solito, che addirittura è voluto andare oltre. Anticipando la richiesta di archiviazione, firmata direttamente dal procuratore della Repubblica Giuseppe Pignatone. Svolti tutti gli accertamenti si legge gli inquirenti si sono convinti dell assenza di reati. Notizia confermata dall avvocato dell ex Guardasigilli, Franco Coppi, indiscutibilmente il più grande penalista italiano. E tutto sul tavolo del giudice per le indagini preliminari, il primo commento del professore, che ha poi aggiunto: Quando si danno le notizie, sarebbe bene che venissero riferite in modo esatto e nei termini reali. Prendendosela dunque con Repubblica, rea di non aver detto tutta la verità. Al contrario di un altro storico (il più importante) quotidiano italiano, lo stesso che diede il via, nel 1994, alla carriera giudiziaria del Cavaliere. Il primo e l unico che il 5 ottobre di 20 anni fa ricevette prima del diretto interessato tra le mani ben 2 pagine fotocopiate dell avviso di garanzia (per corruzione) a Silvio Berlusconi, già presidente del Consiglio. Lo stesso che anticipò quasi miracolosamente un invito a comparire sempre nei confronti del Cav sul caso Mills. Stiamo parlando del Corriere della Sera, che solo pochi mesi fa (era l 8 luglio 2013), sempre sulla prima pagina, è riuscito nell impresa di scovare un intoppo di cui neanche l attentissima Procura di Milano si era accorta. In quel caso nessuna fuga di notizie, con uno dei migliori inviati che scopriva, nelle pieghe del fascicolo dei diritti tv (caso Mediaset) ciò che pm, giudici e organi competenti (Cassazione compresa) non avevano notato e cioè che parte del processo (per il reato più grave) rischiava di inabissarsi per intervenuta prescrizione. Anche se, hanno giurato dalla Suprema Corte, dagli uffici giudiziari meneghini era già partito un fax che allarmava sui rischi incombenti. Tutte coincidenze, sicuramente, tant è Il quotidiano milanese arriva sempre prima degli altri. Tornando all attualità, l inchiesta pronta all archiviazione che coinvolge la Cancellieri è imbarazzante. Visto che l ex ministro della Giustizia è certamente innocente, non si capisce il perché ed il percome gli atti dell indagine siano stati (così sembrerebbe) secretati e dell inchiesta non si sia saputo niente per mesi (o settimane). I fatti contestati dalla Procura di Roma risalgono all estate scorsa, quando l allora titolare di via Arenula venne ascoltata dal procuratore aggiunto di Torino (gli atti sono stati poi trasferiti nella Capitale per competenza territoriale), Vittorio Nessi, circa le ormai famose telefonate con il fratello del noto imprenditore, un caro amico di famiglia. Chiamate dove quindi non ci sarebbe alcuna rilevanza penale volte, secondo gli inquirenti (da qui l avviso di garanzia per false dichiarazioni) a sensibilizzare i responsabili dell amministrazione penitenziaria sulle precarie condizioni di Giulia Ligresti. Stranamente la notizia dell iscrizione nel registro degli indagati della Cancellieri è arrivata solo dopo che quest ultima è stata sostituita da Orlando nel ruolo di ministro della Giustizia. Tutte coincidenze, le solite, che però vanno avanti da decenni. LA PROCURA DI NAPOLI INDAGA SULL'INCARICO AL COMANDANTE ACANFORA De Magistris tiene famiglia, forse L ex togato respinge l accusa: Ho avuto il torto di farlo conoscere ad un magistrato di Catanzaro con cui, poi, si è sposato di Marco Compagnoni Chi la fa l aspetti. Dopo tanti anni passati come il padre, il nonno e il bisnonno nella magistratura, da politico Luigi De Magistris è stato iscritto nel registro degli indagati per ben due volte. Non c è due senza tre? Sembra proprio di sì. La procura partenopea ha aperto un inchiesta sulla nomina di Luigi Acanfora a capo della polizia municipale del capoluogo campano e secondo quanto riferisce l Espresso, settimanale de La Repubblica l ex togato figurerebbe nel mirino dei giudici con l accusa di abuso d ufficio. E così, dopo l indagine sulla Coppa America, dove è accusato di turbativa d asta e abuso d ufficio, insieme al governatore Caldoro e al presidente della Provincia Cesaro, e quella sulle buche stradali, De Magistris incappa in un altro guaio giudiziario. Ad accendere la miccia l esposto presentato in procura dall ex comandante dei vigili napoletani, dal 2008 al luglio 2013, Luigi Sementa. A due anni dall insediamento della nuova giunta, però, il numero uno dei vigili partenopei lascia l incarico. Ufficiosamente da Palazzo San Giacomo trapela l indiscrezione che l ex comandante avrebbe rimesso il suo ruolo nelle mani del primo cittadino in seguito a dissapori con lo stesso. E così, a un anno di distanza, la guida vacante del corpo della polizia municipale è stata affidata, lo scorso dicembre, ad Acanfora. Una nomina lampo. A febbraio, all indomani della bocciatura del piano di riequilibrio delle finanze comunali da parte della Corte dei Conti, il neo capo dei vigili è decaduto. Poi l inchiesta. Sementa ritiene che Acanfora, in passato tenente colonnello delle fiamme gialle, per questo motivo è privo dei titoli previsti dalla legge per ricoprire l incarico. Come mai? Non avrebbe esperienza in funzioni dirigenziali in quanto il suo grado non sarebbe equiparabile alla qualifica da dirigente comunale. L ex comandante Sementa si è anche rivolto ai magistrati perché a parer suo la nomina di Acanfora sarebbe avvenuta senza comparazione di curricula, pure regolarmente pervenuti. Ma l Espresso va oltre. Nella ricostruzione del settimanale, secondo i pm, il sindaco di Napoli avrebbe favorito l amico Acanfora, del quale De Magistris è stato testimone di nozze, nella nomina a comandante dei vigili urbani. Possibile conflitto d interesse? Chissà. Il primo cittadino, ex delfino di Tonino Di Pietro, prende le distanze dalle accuse e rivela un particolare: Acanfora, qualora diventasse comandante della polizia municipale come io spero, proviene dalla Guardia di Finanza e, insieme a me, ha portato avanti indagini contro le ecomafie, la corruzione e le massonerie deviate. Secondo aspetto sul comandante lampo, ironizza il sindaco che ho avuto il torto di farlo conoscere ad un magistrato di Catanzaro con cui, poi, si è sposato. L antiberlusconismo relegato in soffitta di Biagio Cacciola LA LETTERA Ministri e sottosegretari del Pd sono stati reclutati in massa prima per bocciare le cosiddette quote rosa, poi per respingere l emendamento sulle preferenze.l a Bindi e tutta la zona bersaniana si è scatenata contro i 100 traditori che hanno votato contro l emendamento sulle quote rosa. In realtà è stato un fuoco di sbarramento contro Renzi e il suo patto con Berlusconi. Però il patto ha tenuto nonostante i mal di pancia dei deputati di quell area. La legge elettorale favorevole ai grandi partiti va dunque avanti. Nonostante le minacce di reintroduzione dell alternanza uomodonna al Senato, la verità è che sulla riforma elettorale Forza Italia e il Pd continuano a dare le carte. In questo assecondati anche dai cinque stelle che, anche loro, hanno votato contro l emendamento presentato per la percentuale femminile nelle liste. Una battaglia di retroguardia che, pero, serviva come grimaldello per affossare l Italicum e far saltare il banco. Perché la verità è che questo patto di ferro tra la leadership renziana e quella berlusconiana, non va proprio giù a chi cerca di rifarsi della pesante sconfitta inflitta da Renzi alla vecchia guardia del PD. Contemporaneamente questo voto e minaccioso per il futuro di Renzi sull attività di governo. Infatti, il vero asse su cui si regge il suo governo e quello con Forza italia. Certo, per quanto riguarda l aspetto tattico la maggioranza è con il NCD, ma la vera sintonia è con Berlusconi. Il ritorno di Bersani è stato sancito dalla dichiarazione testuale: Io non avrei mai fatto un patto con Berlusconi. In queste poche parole c è sintetizzato il vero cambio della politica italiana, verificatosi in pochi mesi.l antiberlusconismo, vero collante dell impotenza del centrosinistra, e stato relegato in soffitta. Berlusconi conta molto di piu fuori dal Parlamento che dentro. La vera rivoluzione e proprio questa indifferenza del popolo italiano ai tentativi giudiziari di scalzare, attraverso sentenze pilotate, l uomo forte della politica italiana. Che addirittura, dopo la sentenza di agosto dell anno scorso, viene riconosciuto come l unico interlocutore da chi, oltre a essere presidente del consiglio, è anche segretario PD.

4 4 Attualità AD UN ANNO DALL ELEZIONE, PARLA L UNICO VATICANISTA CHE PUNTÒ SUL CARDINALE ARGENTINO Bergoglio sarà Papa: ecco perché lo scrissi... Tornielli: Lo conoscevo, era una persona semplice. E rimasto così. Ed è ancora più sereno di Igor Traboni Scola, l americano Dola, il canadese Ouellet, il filippino Tagle. O addirittura un L italiano cardinale americano. O magari un altro tedesco, dopo il dimissionario Ratzinger. Tanti i nomi dei papabili che circolavano prima dell ultimo Conclave tra gli addetti ai lavori, i famosi vaticanisti. Mai però quello di Jorge Mario Bergoglio, che invece esattamente un anno fa venne eletto Papa, ad eccezione della giusta intuizione di Andrea Tornielli, che indicò scrivendone compiutamente - il cardinale di Buenos Aires già una settimana prima della fumata bianca. Milanese di adozione e veneto di nascita, Tornielli è il vaticanista de La Stampa e il coordinatore di Vatican Insider, il sito internet sempre bene informato che in Vaticano oramai compulsano prima dell Osservatore Romano, 50 anni e una cinquantina di libri scritti (compresi due su papa Francesco e un terzo in uscita in questi giorni scritto a più mani con i colleghi del sito e di cui si dice sodisfatto proprio per la coralità dell operazione editoriale). A Tornielli abbiamo chiesto di raccontarci la genesi di quello scoop, prima di alcune considerazioni su questo pontificato. Allora Tornielli, come andò con l intuizione, unico tra i giornalisti non solo italiani, di scrivere che Bergoglio sarebbe diventato Papa? Una settimana prima dell inizio del Conclave, feci una pagina sulla Stampa e, tra i vari nomi, inserii anche quello di Bergoglio, individuandolo come un outsider. Ma con il passare dei giorni ebbi sempre più chiara la sensazione che c era un determinato movimento attorno al cardinale argentino, che proprio lui sarebbe potuto diventare Pontefice. Mi resi conto che questa spinta per Bergoglio, che veniva su anche da un certo movimento nell opinione latino-americana, si stava facendo reale. E due giorni prima ne scrissi, ma non dando per scontato che sarebbe diventato Papa. Già conoscevi Bergoglio? Quando e come lo avevi incontrato in precedenza? Sì, lo conoscevo grazie ad alcuni amici comuni, come Gianni Valente del mensile 30 giorni, e varie volte lo avevo incontrato, sempre in maniera molto informale. Tra i papabili era uno dei cardinali che conoscevo meglio. Che impressione avevi avuto di Bergoglio ancora Cardinale? Una grandissima impressione. Mi aveva sempre colpito di lui, grazie anche al fatto che i nostri incontri erano stati informali e semplici, il suo sguardo straordinariamente rivolto alla Chiesa con una grande spiritualità, un attenzione che scaturiva da dentro. Una volta eletto Papa, hai di nuovo incontrato Bergoglio? Sì, più volte. Una, in particolare, in occasione dell intervista per La Stampa, nel dicembre scorso (si è trattato del primo incontro del Pontefice con un giornalista laico, preceduto dall intervista con padre Spadaro, gesuita, direttore de La Civiltà Cattolica,; mentre quella con Eugenio Scalfari è stata riadattata ad intervista dal fondatore di Repubblica, sulla scorta di una semplice conversazione con il Papa, ndr). Lo hai trovato cambiato, una volta diventato Pontefice? L ho trovato ancora più sereno, sorridente, sempre più dedito alla Chiesa. Eppure da fuori abbiamo l impressione che il peso della Chiesa non sia lieve neppur per Bergoglio Ma lui lo porta con assoluta serenità, ammesso che si tratti di un peso. Il termine più in voga per definire questo Papa è rivoluzionario. Quale pensi sia il cambiamento più grosso che finora ha portato? E un termine che non mi piace. Io parlerei di riformatore. Ma la sua vera riforma è quella che parte dal cuore: sta facendo veramente sentire la Chiesa vicina a chi soffre, con quel mettersi guancia a guancia con chi ha bisogno, con quei suoi grandi abbracci alla folla, tra la folla. Però c è anche bisogno di una riforma più strutturale, non credi? Se parliamo della riforma della Curia, allora dico che quella sta andando avanti. Che si farà, ma per Bergoglio non mi pare la cosa più importante. Un Papa che tutti tirano un po per la giacchetta: Bergoglio di destra, Bergoglio di sinistra. Perché queste classificazioni? Perché spesso vengono fatte da chi riduce la Chiesa a categorie, magari senza conoscerla. Sono più che altro polemiche giornalistiche, per pochi intimi, magari sul web. La gente vede ben altro in questo Papa. E poi, destra e sinistra non esistono più in Parlamento, figuriamoci nella Chiesa. Ma ce la farà Bergoglio, tenuto conto che ha anche i suoi 77 anni? Il Papa non si pone programmi temporali. Fa tutto nella massima libertà, con il sorriso e la semplicità di sempre. E così andrà avanti. Perché poi sa che è un Altro a portare avanti la baracca LINEE-GUIDA DEL VATICANO SULL ITER PER NUOVI SANTI E BEATI IL SOCIOLOGO GARELLI COMMENTA UNA RICERCA, ANCHE SE MANCANO I DATI DELL EFFETTO-FRANCESCO Canonizzazioni sempre meno costose Secolarizzazione? Avanti piano Santi e Beati poco conosciuti, ma che la gente possa amare perché umili e realmente missionari, e cause di canonizzazione sobrie, senza spendere cifre folli che i fedeli non capirebbero. Queste le linee-guida che Papa Francesco ha ribadito anche in questi giorni, in alcuni incontri con i vertici della Congregazione, dopo che la spending review in materia era stata indicata nelle settimane scorse (sempre su indicazione del Pontefice) dal prefetto della stessa Congregazione delle cause dei Santi, il cardinale Angelo Amato. Già da quest anno, quindi, per istruire la pratica che può portare agli altari questa o quella persona, sacerdote, religioso o laico, c'è un "tariffario di riferimento", a cui postulatori e attori delle cause di canonizzazione devono attenersi, come "novità ispirata da un senso di sobrietà ed equità, perché non vi siano sperequazioni tra le varie cause", come ha avuto modo di dire il cardinale Amato nel corso di un intervento pubblico a Roma, durante la prolusione di apertura del trentesimo corso dello Studium del dicastero alla Pontificia Università Urbaniana. "È bene che gli attori delle cause aveva aggiunto il porporato - conoscano le spese alle quali vanno incontro, relative sia alle tasse della Santa Sede sia ai compensi dei postulatori". E da varie parti del mondo, proprio come ulteriore sintomo di questo cambiamento, sono già arrivate offerte per supportare le cause che si presentano più povere, anche e soprattutto per la provenienza geografica del futuro Santo o Beato. Ma Papa Francesco, come detto, ha voluto anche che venissero aperte delle sorte di corsie preferenziali per i potenziali beati e santi poco conosciuti, umili, missionari di fede, provenienti soprattutto dal cosiddetto mondo povero. La stessa Congregazione per ritornare alle parole di Amato - da sempre "riserva una corsia preferenziale alle cause provenienti dall'asia, dall'africa, dalle Americhe e anche dall'europa dell'est, per le note vicende circa la feroce persecuzione subita da queste Chiese sotto i regimi nazisti e comunisti". La fede è sempre più questione di scelta e non di etichette, senza alcun automatismo, ma la Chiesa è ancora una presenza rilevante nel nostro Paese. E il calo delle vocazioni può essere affrontato puntando sulla qualità della testimonianza, in una società in cui la domanda religiosa è molto più selettiva rispetto al passato. Senza contare l effetto Francesco, che ancora nessuna statistica ha rilevato. Così Franco Garelli, ordinario di sociologia all Università di Torino, commenta - in un intervista all agenzia Sir - i risultati del IX Rapporto sulla secolarizzazione in Italia, curato dalla Fondazione Critica Liberale e dalla Cgil-Nuovi Diritti. Stando a questo Rapporto, in Italia tramontano le vocazioni, diminuiscono i battesimi, i matrimoni religiosi sono sempre meno diffusi e il numero delle scuole cattoliche va riducendosi. I dati - precisa Garelli - si riferiscono agli ultimi vent anni, un arco di tempo abbastanza lungo per i tempi che stiamo vivendo. Gli anni dal 1991 ad oggi sono stati anni di grandi trasformazioni sociali, alcune prevedibili e altre meno. Per il sociologo, siamo passati da una società in cui le figure religiose erano molte - e molte di più nei decenni passati - a una società in cui le figure e le strutture religiose sono ancora rilevanti, ma meno presenti. Contemporaneamente, però, le associazioni ecclesiali o i gruppi di base sono presenti in maniera proporzionalmente più intensa, più forte, più ramificata rispetto a 20 o 30 anni fa, dove la presenza cattolica era di punta. In una parola, viviamo in una società più pluralistica, in cui si è ormai passati da un cattolicesimo diffuso e dato per scontato per quote ampie di popolazione a un tipo di appartenenza che si mantiene numericamente abbastanza elevata, ma con una quota di popolazione che aderisce in modo diverso. Oggi la questione religiosa è sempre più una questione di scelta e non di etichette, sostiene l esperto, secondo il quale 408 nuove vocazioni all anno non sono poche. In vent anni, se si dovesse confermare questa tendenza, sarebbero poco meno di 10mila nuove unità, che di certo non riescono a sostituire le uscite per le morti o per l invecchiamento del clero, ma non sono tuttavia un dato trascurabile. Quella di oggi è una Chiesa che restringe un po le proprie fila - conclude Garelli - ma anche la domanda religiosa è molto diversa rispetto a quella di un tempo: è numericamente ridotta, ma molto più selettiva.

5 5 DOPO L INDIPENDENZA DELLA CRIMEA, NEGLI USA IL PREMIER YATSENYUK Esteri Barroso: Ucraina, una pagina di storia da chiudere Al lavoro la diplomazia per evitare scontri. Tra pochi giorni le nuove elezioni di Francesca Ceccarelli Non abbiamo bisogno di nuove guerre fredde e certamente non le vogliamo : così José Manuel Barroso si rivolge alla Russia nel dibattito sull Ucraina al Parlamento europeo. La pagina del 20 secolo deve essere chiusa, non riscritta ha aggiunto, affermando che la nostra relazione con i vicini dell est non vuole essere esclusiva e che non chiediamo di voltare le spalle alla Russia : ma Mosca deve accettare l idea che i paesi decidano da soli le loro relazioni. Un dibattito davanti il Parlamento europeo in gran parte dedicato alla invasione dell Ucraina da parte della Russia. Ribadendo la decisione di un approccio graduale da parte del Consiglio straordinario della settimana scorsa, il presidente della Commissione ha sostenuto nel suo ultimo intervento che è stato proposto un negoziato con il gruppo di contatto e che ora la palla è nel campo della Russia, ma la situazione diplomatica, politica e militare ancora non va nella direzione giusta. E ora arrivato quindi il momento di dare alla Russia segnali non ambigui che continuare su questa strada avrà conseguenze e che l Europa è pronta a prendere le misure in risposta a questa situazione se negoziati significativi non cominceranno nei prossimi giorni. Intanto ieri il primo ministro ad interim ucraino Arseniy Yatsenyuk ha incontrato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama per ricevere aiuto e sostegno, all indomani della richiesta a Mosca del Congresso Usa di ritirare immediatamente le sue truppe dalla penisola ucraina sotto la minaccia di sanzioni punitive. Questa risoluzione è una parte importante del più ampio sforzo per aiutare l Ucraina e far pagare dei costi reali alla Russia ha detto Ted Royce, repubblicano californiano e Presidente della Commissione Esteri, che ha poi aggiunto come, in termini chiari ed evidenti, il testo evidenzi l importanza per gli Stati Uniti di un Ucraina democratica e prospera, oltre che territorialmente integra. Sosteniamo l Ucraina, il popolo ucraino e la legittimità del nuovo governo di Kiev così ha detto Jay Carney, il portavoce della Casa Bianca, a margine dell incontro di ieri. Anche Joe Biden, vice-presidente USA, è tornato dalla missione in America Latina per essere presente all incontro: per il Segretario di Stato John Kerry un incontro separato col premier ucraino. Nel frattempo il primo ministro della Crimea Aksenov ha annunciato che domenica prossima, durante le votazioni che potrebbero ufficializzare il passaggio della Crimea alla Federazione Russa, verrà chiuso lo spazio aereo per motivi di sicurezza: i voli verso l aereoporto di Sinferopoli sono già stati parzialmente limitati, lo ha annunciato il vice-premier crimeano Temirgalyev, per evitare l arrivo in masso di provocatori da Kiev. MOMENTO COMPLICATO PER IL PRESIDENTE USA Obama in difficoltà nello show tv per giovani Non è stata certo una notte da leone per il Presidente americano Barak Obama, che l altra sera si è sottoposto alle scottanti domande di Zach Galifianakis, nel suo show Between Two Ferns. L altro democratico che presidiò la Casa Bianca, Bill Clinton, andò allo show televisivo di Arsenio Hall per suonare il sax e rivelare che preferiva gli slip ai boxer; e così in pratica portò via a George Bush padre quasi tutto l elettorato giovane. Barack Obama ha tentato la stessa strategia, cercando di utilizzare la trasmissione web del personaggio pazzo di Una notte da Leoni, per convincere i giovani a sottoscrivere le polizze della sua riforma sanitaria. Un esempio concreto di come la cultura pop sia stata completamente rivoluzionata negli ultimi vent anni. Il capo della Casa Bianca ha lanciato nell autunno scorso la sua riforma sanitaria, che ha assolutamente bisogno di raccogliere molte iscrizioni per funzionare. I giovani sono i più distratti, e quindi lui è andato a cercarli dove si trovano adesso, nella Rete. E così si è lasciato intervistare da Galifianakis, forse più noto al grande pubblico americano, oltre che per i suoi film, per il suo show comico che viene diffuso attraverso il sito Funny or Die.com. La strategia aveva un senso, perché Between Two Ferns è popolarissimo tra i giovani, ma prima bisognava passare attraverso le sue forche caudine, perché il brand consiste nel maltrattare il più possibile gli ospiti. Galifianakis pone le domande più stupide, insensate, imbarazzanti e maleducate, per godersi poi la reazione attonita degli ospiti. Al di là delle battute sul baseball e la vita precedente di Obama prima di entrare in politica, la trasmissione ha preso una piega non troppo buona per il premio Nobel per la Pace, in imbarazzo di fronte a domande del tipo: Come ci si sente ad essere l ultimo presidente nero?, oppure: Ok, qual è la cosa che sei venuto a promuovere? Dai, dimmela, così ce la togliamo di torno, riferendosi appunto alla riforma sanitaria. Alla quale Galifianakis ha controrisposto lapidario: Ah, quella roba che non funziona? L intervista è stata vista da almeno due milioni di persone. Insomma: tempi duri per il Presidente dell Impero americano. Sia in politica estera che in quella interna. ALLARME A MANHATTAN Esplodono due edifici Due morti e 20 feriti Eurosky Tower. L investimento più solido è puntare in alto. Attimi di panico negli Stati Uniti: ieri un'esplosione ha causato il crollo di due edifici nel quartiere di Manhattan a New York. Un palazzo di cinque piani è stato completamente ridotto in macerie causando due morti e 20 feriti, di cui uno in gravi condizioni. L incidente è successo attorno alle 9.30 ora di New York (le in Italia) tra la 116esima strada e Park Avenue. Secondo fonti locali uno dei palazzi crollati era in costruzione: per molte ore alcune persone sono rimaste intrappolate tra i detriti. Secondo la CNN, poco prima dell'esplosione c'era stata una telefonata per segnalare una fuga di gas naturale, e potrebbe essere proprio questa la causa dell'esplosione. I vigili del fuoco, accorsi per spegnere l'incendio divampato, hanno dichiarato che la situazione "è sotto controllo". Dalla zona si è levata una fitta coltre di fumo visibile anche da mid-town, a qualche chilometro di distanza. Sul posto sono accorse anche le squadre anti-bomba. Grande ruolo nella diffusione della notizia hanno avuto i social network: immagini del fumo che emerge dal luogo dell'esplosione sono state mostrate in diretta via Twitter e Facebook. L'esplosione ha coinvolto anche molte palazzine vicine, tra cui una chiesa e un edificio che ospita un negozio di pianoforti e alcuni appartamenti. F.Ce. Eurosky Tower è il grattacielo residenziale di 28 piani che sta sorgendo a Roma, nel prestigioso quartiere dell EUR. Un progetto modernissimo e rivoluzionario che coniuga esclusività e tecnologia, ecosostenibilità ed eleganza. Eurosky Tower è destinato a diventare un simbolo di Roma e soprattutto un grande investimento che si rivaluterà nel tempo. Le residenze sono state progettate per offrire spazi comodi, ma al tempo stesso funzionali, perfettamente rifiniti in ogni dettaglio e con tagli che vanno dai 50 mq fino agli oltre 300 mq. La vicinanza di grandi aziende (italiane e multinazionali) e la posizione assolutamente strategica rispetto agli aeroporti e al centro città garantiscono una elevata richiesta di unità abitative di piccolo/medio taglio in affitto per manager e dirigenti. Al 19 piano, ad oltre 70 metri di altezza, sono state realizzate le prime tre residenze campione, altamente rifinite in ogni singolo dettaglio. Per prenotare la tua visita contatta i nostri consulenti al numero RE AWARDS Premio Speciale Smart Green Building UFFICIO VENDITE Roma EUR Viale Oceano Pacifico (ang. viale Avignone) Numero Verde

6 6 Storia IO LO DEVO PRENDERE, IO NON POSSO LASCIARLO LÌ : LA VICENDA DELLA SALMA DEL CAPO DEL FASCISMO DOPO LA SEPOLTURA ANONIMA DI MUSOCCO Domenico Leccisi, quel fiore ideale sulla tomba di Mussolini/1 Dal film Il corpo del Duce: Scavammo Quei colpi di piccone risuonavano alti e impressionanti nel silenzio della notte di Emma Moriconi Finalmente, o Duce, ti abbiamo con noi. Ti circonderemo di rose, ma il profumo delle tue virtù supera quello delle rose. È il testo del messaggio che viene rinvenuto nella fossa del cimitero di Musocco, a Milano, dove era stato seppellito fino ad allora il corpo di Benito Mussolini. Lo ha lasciato lì, quel messaggio, nella nuda terra che aveva accolto le spoglie del capo del Fascismo, Domenico Leccisi, nella notte tra il 22 e il 23 aprile Leccisi è venuto a mancare nel 2008, 62 anni dopo quei fatti, all età di 88 anni, portando con sé il ricordo di un azione compiuta per dare degna sepoltura ad un uomo le cui spoglie erano state nascoste agli occhi del mondo. La vicenda del corpo di Mussolini è una delle più inquietanti della storia: ne fa un resoconto drammaticamente intenso Fabrizio Laurenti nella pellicola Il Corpo del Duce. Ma perché le spoglie mortali del capo del Fascismo vengono sepolte nel cimitero di Musocco, in gran segreto? Per mantenere l ordine pubblico, per non scaldare ulteriormente gli animi dopo le note vicende di piazzale Loreto, da una parte e dall altra. In realtà il cadavere di Benito Mussolini è ingombrante: perché fornire a chi lo piange l occasione di un sacrario? meglio nasconderlo, renderlo anonimo è la superficialità di chi non ha pensato che così facendo, invece, probabilmente, il mito sarebbe cresciuto ancora di più. Una storia lunga e complessa, quella che vive il cadavere di Mussolini dopo la morte. Lo sa Domenico Leccisi, che non accetta di sapere che a quelle spoglie nessuno può portare un fiore. Le sue parole, tratte dal film documentario Il corpo del Duce di Fabrizio Laurenti: Tutte le sere, quando rientravo da Milano per tornare a Vernante, in Piemonte - il treno costeggia il cimitero di Parozzi, Leccesi e Michelini Musocco - vedevo questa grande croce che ne illumina l ingresso. E si fece largo in me l idea: io lo devo prendere, io non posso lasciarlo lì. La voce di Domenico Leccisi, ormai anziano, è crinata dalla commozione. Andammo alla tomba, scavammo, e quello che mi impressionò furono i primi colpi di piccone, che non dimenticherò mai. Sembravano colpi di cannone, tanto risuonavano alti e impressionanti nel silenzio della notte. Si calò prima Parozzi (Alfredo Parozzi, ndr) continua a narrare Leccisi poi Mauro (Mauro Rana, ndr), e io, che scivolai dolcemente il telo tenda in cui erano composti i resti verso loro due, che lo raccolsero a braccia aperte. Le parole di Leccisi sono quasi sussurrate, sembra che davanti ai suoi occhi passino le immagini di quella notte, come un film in bianco e nero fatto di frammenti, immagini, flashback. E prosegue: Ponemmo la salma su di una carriola e spingendola in avanti raggiungemmo, attraverso il viale principale, l uscita, rappresentata da un muretto che delimita la parte del cimitero verso la fine. Poi lo mettemmo nel bagagliaio dell Aprilia nera che era posteggiata lì, vicinissimo. Il corpo del Duce è un film estremamente interessante, che ripercorre le vicende del corpo vivo e poi del corpo morto di Benito Mussolini. Laurenti lo fa in maniera rispettosa, con il giusto approccio storico e con la giusta pietas, quella che si deve ai defunti. Le vicende che si susseguono sembrano frutto della fantasia di un buon romanziere, e invece sono vere. Non è questa la sede per rievocarle e di certo non mancherà l occasione di farlo, qui basti ricordare come le spoglie mortali di Benito Mussolini trovano il giusto riposo nella tomba di famiglia a Predappio soltanto il 31 agosto 1957, dodici anni dopo la sua morte. Per tornare a Domenico Leccisi, il Comitato Direttivo Nazionale del Partito Fascista Democratico, all indomani del trafugamento della salma dall anonimo Campo 16 del cimitero di Musocco, scrive: le spoglie di Benito Mussolini sono prese in custodia dai fascisti del Partito Fascista Democratico Il Duce è nuovamente tra noi. Tutti i quotidiani ne parlano: dov è finito il corpo di Mussolini? È destino che quest uomo non debba mai smettere di far parlare di sé. Vengono paventate le ipotesi più assurde, compresa quella di un Mussolini risuscitato. (continua) emoriconi@ilgiornaleditalia.org

7 7 Cultura BENITO ABITA ANCORA A VILLA CARPENA: IL RISULTATO DELL INDAGINE DI GHOST HUNTER PADOVA PARLA CHIARO Lui è qui, parola di Donna Rachele Macchie rosse nelle foto scattate con la termocamera, avvertita la presenza del Duce vicino alla sua motocicletta di Emma Moriconi Entrare a Villa Carpena fa sempre un certo effetto. Sarà suggestione, ma non sembra un luogo come un altro. L indagine di Ghost Hunter Padova condotta dagli acchiappafantasmi nella notte tra il 30 ed il 31 agosto scorso si è conclusa e i risultati che sono stati diffusi parlano di macchie di colore rosso nella foto scattata con la termocamera e di una voce che dice Lui è qui. Quella voce l ha riconosciuta un contadino, l ultimo a lavorare nella villa: è di Rachele Guidi, la signora Mussolini, che nella storica residenza ha vissuto fino al termine della sua vita. Altre tracce audio pare riportino la frase A noi camerata, un colpo di tacchi e la parola mamma. Andrea Pugliese, di Ghost Hunter Padova, ha riferito all Adn Kronos che i proprietari della struttura nel forlivese hanno concesso l autorizzazione a svelare i misteri di Villa Carpena : e sul sito del team si viene a sapere che saranno pubblicati anche i nastri con le registrazioni, non appena sarà stata rilasciata la debita autorizzazione alla diffusione. Una villa, Carpena, di cui si parla da tempo: molte voci avevano riferito, nel tempo, di presunte apparizioni de Benito Mussolini al suo interno. Proprio a seguito di questo, sono cominciate le indagini dello scorso agosto. In fase di analisi ha detto Pugliese all Adn Kronos si sono evidenziati tre punti rossi, due sulla pedaliera e uno sul serbatoio della moto di Benito Mussolini, vicino alla scala che porta alle camere. Qualcuno, quella notte, mentre indagavamo, potrebbe essersi appoggiato sulla moto. Non c era nessuno, tranne noi, né una fonte di calore. E ancora: A Villa Carpena è stata riconosciuta la voce di Donna Rachele. Quando Arnaldo Nughini, l ultimo contadino che ha lavorato per tanti anni i campi di donna Rachele, ha ascoltato l Evp (cioè le voci elettroniche) è saltato dalla sedia. Quel timbro lo conosceva bene. Ha voluto ascoltarlo più volte, poi ha detto sicuro: è la voce di donna Rachele. La moglie del Duce avrebbe detto: Lui è qui, mentre in un altro file audio è invece chiaro il rumore di un bimotore hanno proseguito i membri de team ma nessun velivolo sorvolava il cielo la sera dell indagine. Non è casuale il fatto che poco distante dalla villa ci sia un eliporto dei Carabinieri, dismesso da anni, da dove partiva per le missioni il figlio del Duce, Bruno Mussolini. Il giovane morì proprio durante uno dei suoi voli, lasciando la moglie e una figlioletta, Marina. Abbiamo consegnato hanno detto ancora i risultati della nostra ricerca a Domenico Morosini, proprietario di Villa Carpena, che ci ha autorizzati alla pubblicazione del materiale anche sul sito ghosthunterpadova.it. Le indagini continueranno, assicura Pugliese: abbiamo chiesto alla proprietà di Villa Carpena, che si è dimostrata sempre disponibile, l autorizzazione per tornare la prossima estate ad approfondire altri aspetti. Sul sito del team si può trovare un resoconto della vicenda, a cominciare dalla storia, riferita per sommi capi, della struttura, passando per un tour virtuale in uno spicchio di mondo che costituisce l occasione per un vero e proprio viaggio nel tempo in quella che oggi è una Casa dei Ricordi e si chiama Villa Mussolini. Il sito racconta della casetta dei giochi costruita sul finire degli anni venti alla nascita dei figli Romano e Annamaria, dei secolari alberi del parco, del gazebo dove il Duce si ritirava per la lettura, del tempietto orientale e della grande pietra sacra del Fujiyama, dei veicolo storici tra cui il trattore che Gianni Agnelli in persona regalò a Donna Rachele. E ancora della camera da letto del Duce con la divisa di S. E. Benito Mussolini stesa sul suo capezzale e del bouquet tricolore che celebra la presenza dell indimenticabile moglie Rachele. Villa Carpena è davvero un viaggio nella storia e nella vita di un uomo che ha segnato il Novecento e della sua famiglia: il violino di Benito, per esempio, è un pezzo di quella vita e di quella storia. E poi c è lo specchio. Dove si dice sia rimasto impresso il volto di Benito quando è stata collocata sul suo letto la sua divisa. Noi lo specchio l abbiamo visto dicono ancora i Ghost Hunter nel primo sopralluogo fatto domenica 25 agosto, ed effettivamente sembra ci sia il volto del Duce. Sono gli stessi membri del team a chiedersi se non si tratti di pareidolia, cioè di un illusione di vedere tratti più o meno definiti di un volto all interno di un immagine non ordinata. È il subconscio, dunque, a mostrare quel volto nello specchio? Una passeggiata a visitare le meraviglie di Villa Carpena può bastare, forse, a togliersi il dubbio IL LIBRO DI MANOLA ARAMINI, USCITO LO SCORSO ANNO, SARÀ PRESENTATO DOMENICA 23 MARZO A NOVI LIGURE E poi ci sono le donne fantasma di Mussolini Opinioni sul lavoro della scrittrice, che presenta una certa originalità ma che inciampa negli stereotipi Èun libro che continua a riscontrare un certo consenso: si chiama Gabbiani luminosi Le donne fantasma di Mussolini, Milena edizioni, di Manola Aramini. Il volume, che è un insieme di storia e fantasia, è stato pubblicato nel maggio dello scorso anno e domenica 23 marzo sarà presentato a Novi Ligure, alle 21, presso l Ovo Center in via Serravalle 52, in collaborazione con l associazione culturale Il Club dei Creativi. Relatrice sarà Antonella Ronzulli. La trama è avvincente e soffusa di mistero: l anziana Costanza vede approssimarsi la fine e decide così di narrare alla nipote la sua vita. La giovane viene così catapultata in appassionanti vicende che hanno come protagonista proprio lui, il Duce. In un atmosfera caratterizzata dal paranormale, Costanza racconta di aver ereditato dalla madre, Ludovica, amica di Margherita Sarfatti, nota amante e confidente di Benito Mussolini, la capacità di relazionarsi con i fantasmi: Ludovica ha condiviso, nel corso della sua vita, le emozioni di Margherita ed ha vissuto accanto ad un uomo, Edoardo, suo marito, fervido fascista. Che è un violento: la Aramini, originale in molti casi, qui segue lo stereotipo trito e ritrito di un equazione che ormai lascia decisamente perplessi anche i più convinti antifascisti. Costanza, che ha il dono di parlare con i defunti, intreccia un legame con Benito Mussolini: gli spiriti delle donne che il Duce ha amato nella sua movimentata vita sentimentale tornano a pulsare: c è, per esempio, Ida Dalser, sulla cui vicenda molto ci sarebbe da dire. C è Claretta Petacci (che svelerebbe di affacciarsi di nuovo al mondo provenendo dagli inferi dove sarebbe stata catapultata). Molti sono i personaggi femminili che la Aramini propone; la critica ha valutato questo tipo di approccio narrativo ponendo una questione: visto che i nomi proposti dall autrice non sono molto noti ai più, diventa difficile seguire la trama della vicenda. Sarà anche così, ma delle donne del Duce si è fatto sempre un gran parlare (oltre che un gran scrivere), il che le ha rese arcinote. E poi sono donne che vivono di emozioni, e un volume che racconta le emozioni è sempre piacevole da leggere. Quando poi queste emozioni costituiscono il condimento di un epoca storica, lo scritto che ne viene fuori è certamente apprezzabile. Nella stesura delle varie situazioni, poi, come pure nei riferimenti scelti o in quelli non scelti - si potrebbe argomentare molto. Per fare un esempio: Mi chiamo Ida Dalser e sono morta in uno squallido manicomio nel 1937, dopo essere stata la moglie rinnegata di Benito Mussolini scrive la Aramini, e ancora - vorrei che avesse ben chiaro che Benito Mussolini non era un uomo capace di amare, né me, né Margherita Sarfatti, che fu solo una delle tante amanti, né alcun essere vivente in quanto era troppo impegnato a pensare a se stesso. Un passaggio che meriterebbe un approfondimento: la signora Ida Dalser, che è stata una delle numerose amanti di Benito Mussolini, non è mai stata sua moglie. Benito non la sposò mai. Pare che da lei abbia avuto un figlio, ma tra i due non ci fu mai un rapporto coniugale. La donna morì è vero in un manicomio, dove era stata rinchiusa dopo anni di pazzia. Ancora, l uomo incapace di amare troppo impegnato a pensare a se stesso aveva, nel momento estremo, una donna accanto. Si chiamava Claretta Petacci, e volle morire con lui, infrangere per sempre la sua giovinezza contro i colpi di un fucile per restargli vicino. Il fatto che la Aramini collochi la Petacci all inferno, poi, è una scelta almeno discutibile: in quale girone per l esattezza? Quali colpe avrebbe Claretta Petacci per meritare di essere collocata all inferno? L uomo incapace di amare ha avuto accanto una moglie, per tutta la sua vita. Donna Rachele Guidi non ha mai lasciato il suo posto, neppure dopo la morte di lui, accudendone la salma al suo rientro a Predappio, dopo gli anni di note vicissitudini. Una donna che è rimasta la moglie di Mussolini fino all ultimo giorno della sua vita. Tutto ciò non significa che il volume non sia appassionante o che non meriti di essere letto, tutt altro. Va però sottolineato come, ancora, si continui a presentare il Mussolini uomo come un personaggio esecrabile, il che è frutto di una cultura indotta e che ormai ha un po stancato. Peccato, perché il lavoro potrebbe essere davvero lodevole, se non si percepisse un punto di vista antifascista che non giova alla narrazione. L autrice, forse non volendo, mostra il suo giudizio personale sul Fascismo: se fosse rimasta semplice osservatrice di un epoca e si fosse dedicata alle sole vicende delle sofferenze umane, magari tutte, il romanzo ne avrebbe guadagnato. Sarebbe stato interessante, per esempio, avere del Duce una versione più originale, meno uniformata alla vulgata che lo dipinge come un uomo senza scrupoli nei confronti delle donne. E visto che la Aramini è stata originale nel presentarci le sue donne, ci si sarebbe aspettati un angolazione originale anche per quanto riguarda l uomo. Che non fu uno stinco di santo, ma neppure un aguzzino. em

8 8 Dall Italia ANCHE LA UIL BACCHETTA IL SINDACO DI ROMA E IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO SULL INGENTE CARICO FISCALE Anche il sindacato se ne accorge: romani sempre più tartassati Impennata dei costi per la raccolta rifiuti e i servizi assicurativi connessi alla salute Non è iniziata nel migliore dei modi l avventura di Ignazio Marino al Campidoglio e di Nicola Zingaretti alla Regione Lazio. A stanare le conseguenze dei provvedimenti messi in campo dai due esponenti di sinistra un inchiesta condotta dalla Uil, sindacato molto vicino al loro connotato politico. Aumenti e rincari hanno interessato, in particolare, la tassa sui rifiuti e i servizi veterinari e quelli connessi alla salute. Impennata per i costi della raccolta rifiuti a Roma che, a febbraio 2014, registrano un +8,7% rispetto allo stesso mese dell anno precedente. In forte aumento anche i servizi assicurativi connessi alla salute (+4,3%) e i servizi veterinari (+3,3%), denuncia il sindacato che ha analizzato alcuni dati sull inflazione nel mese di febbraio 2014 nella capitale. Diminuiscono invece, si legge nel rapporto - i costi delle assicurazioni sui mezzi di trasporto che a febbraio 2013 registravano un -9,3% e un - 1,9% rispetto al mese precedente. Segno più anche per l istruzione primaria (2,2% nei confronti del 2013) e secondaria (+5,1% in confronto a dodici mesi fa), per gli articoli di cartoleria (+2,3%), le automobili (+3,4%) e i motocicli (+2%). Un ulteriore conferma delle rinunce che i cittadini della nostra regione - spiega il segretario generale della Uil di Roma e del Lazio, Pierpaolo Bombardieri - stanno oramai effettuando da parecchi mesi. Si risparmia sul trasporto privato, sulla manutenzione dell automobile e della casa e i prezzi di conseguenza calano. Altro che stringere la cinta, quindi. I romani, di mese in mese, pur di far quadrare i conti, cambiano le proprie abitudini vista la forte pressione fiscale che li proietta nelle prime posizioni della classifica dei cittadini più tartassati d Italia. Così come diminuiscono osserva ancora Bombardieri - anche i costi dei beni superflui, i gioielli ad esempio (-3,2%), e, per la prima volta, anche delle cure odontoiatriche, che registrano un meno 4%. Non è un caso che il 58,6% dei cittadini della regione abbia dichiarato di aver subito gli effetti della crisi nel 2013 in maniera di gran lunga superiore agli anni precedenti. Mentre molti hanno già eliminato i propri vizi per far fronte ai rincari, tantissime persone invadono i punti di accoglienza delle associazioni caritatevoli per un pasto caldo. Male il mercato del mattone: ancora in calo il prezzo degli affitti per l abitazione principale, che costano il 7,4% in meno nei confronti del 2013 e l 1,7% in meno in confronto a un mese fa. Preoccupa ed è fortemente indicativa di una situazione di grave crisi - avverte il sindacalista - la variazione dei prezzi dei generi alimentari: invariati, o quasi, pane, pasta, acqua. L estremo sintomo di gravi restrizioni che i nostri cittadini stanno attuando. Per far fronte anche a un aumento della tassazione, incomprensibile in questo contesto. Chiaro l allarme della Uil al sindaco Marino e al presidente Zingaretti sull inflazione di cui sono vittime i romani: Il +8,7% della raccolta sui rifiuti rappresenta un eloquente esempio. Giuseppe Sarra OPERAZIONE DECORO Marino si fa pulire la città dagli studenti Decoro fai da te. Mentre il sindaco chirurgo passeggia per gli Champs-Élysées, i cittadini si attivano per pulire la capitale. Studenti, attivisti dei comitati e delle associazioni e volontari residenti nei quartieri del municipio II, armati di guanti, sacchi e ramazze, sabato dalle 9 alle 13 saranno impegnati nella pulizia delle aree circostanti le scuole e le strade dalla circonvallazione Nomentana a piazza Bologna, a via Flaminia, passando per piazza Ungheria, viale Parioli fino a piazza Euclide. Lo scopo della manifestazione è di denunciare lo stato di allarmante degrado e incuria in cui versano le strade, le piazze, le aree verdi del nostro municipio, causato sia dall inefficienza della pubblica amministrazione sia dallo scarso senso civico di parte degli abitanti di Roma. I cittadini chiedono al Comune: un servizio adeguato di pulizia e manutenzione delle strade e degli spazi verdi; una maggior trasparenza nella comunicazione tra cittadini e Ama; la realizzazione di iniziative divulgative per responsabilizzare ed educare la cittadinanza alla pulizia e al senso del decoro; l attivazione di efficaci azioni di controllo da parte degli organi di vigilanza finalizzate al rispetto della normativa. Antonio Testa RIETI: TRASPORTO IN AUTO DEI DIALIZZATI E FALSI RIMBORSI, IN MANETTE UN MEDICO E UN SUO COLLABORATORE Sanità, scoperta l ennesima truffa Decine di migliaia di euro i danni stimati al Servizio sanitario regionale Altro episodio di truffa ai danni della cosa pubblica. Un fenomeno molto diffuso nella sanità. A finire nel mirino dei carabinieri del comando provinciale di Rieti il trasporto truccato dei malati dializzati dal loro domicilio all ospedale San Camillo De Lellis e i presunti rimborsi che un medico e un suo stretto collaboratore addebitavano impropriamente al Servizio sanitario regionale. Secondo gli investigatori il servizio di accompagnamento dei dializzati, gestito da una società amministrata dal medico tratto in arresto, anziché essere eseguito in una idonea autoambulanza, si svolgeva su normali autovetture, incluse quelle di proprietà degli stessi. Gli indagati avrebbero inoltre attestato all Asl di aver effettuato un chilometraggio superiore al reale per il trasporto, dichiarando luoghi diversi da quelli dove di fatto i pazienti venivano prelevati e successivamente riaccompagnati al termine della loro dialisi. Ai pazienti sarebbe poi stata fatta firmare una delega a favore della società, affinché quest ultima avanzasse richiesta di rimborso, non facendo transitare il denaro nella mani dei malati per L INSICUREZZA REGNA SOVRANA NELLA CAPITALE evitare eventuali contestazioni. E così, dopo un attenta indagine, i carabinieri hanno eseguito durante la notte a cavallo tra martedì e mercoledì due misure di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti del medico e di un suo stretto collaboratore. La società appaltatrice del servizio, ad esempio, nel caso di un malato dializzato, ha effettuato un ciclo completo di cure per tredici giorni e ha dichiarato falsamente il trasporto del paziente in ambulanza. Una procedura che ha consentito agli arrestati di percepire a rimborso la somma di euro anziché 864,50 euro con una sottrazione netta di 435,50 euro su base mensile. Il Tribunale ha anche disposto il sequestro preventivo di somme detenute a qualsiasi titolo sui conti correnti degli indagati, o a loro riconducibili, e dei beni immobili, fino all ammontare di 100mila euro circa quale profitto illecitamente conseguito. L attività d indagine scaturisce da una verifica fiscale svolta di recente nei confronti della società, nel corso di cui sono emerse alcune anomalie nello svolgimento, da parte della stessa, del servizio di trasporto dei malati. A.T. La microcriminalità in mano agli stranieri I militari dell Arma, in due episodi, hanno consegnato alla giustizia due georgiani e tre ragazze rom Altro colpo alla microcriminalità romana. I carabinieri, in due diversi episodi, hanno consegnato alla giustizia cinque topi d appartamento, tutti stranieri. Due georgiani, rispettivamente di 36 e 49 anni, con precedenti penali, e tre ragazze rom, due 18enni e una 23enne, tutte già note alle forze dell ordine. I protagonisti del primo furto sono stati i georgiani, arrestati dai militari del Nucleo operativo della compagnia Roma Parioli, dopo essere stati sorpresi all interno di un appartamento di via Cavour, dove erano entrati mediante la tecnica del key bumping. Poco dopo, i carabinieri della stazione piazza Bologna hanno fermato tre giovani donne nomadi, in via Arezzo, angolo via Padova. Alla vista dei militari le rom hanno abbandonato immediatamente la refurtiva, oro e argenteria che avevano appena portato via da uno stabile, e sono fuggite via. Prontamente sono state inseguite e bloccate dai Carabinieri di piazza Bologna che hanno anche recuperato la merce rubata che è stata riconsegnata al legittimo proprietario. Dopo essere stati arrestati, i cinque topi d appartamento sono stati poi accompagnati in caserma, a disposizione dell autorità giudiziaria, in attesa del rito direttissimo. I georgiani e le ragazze rom dovranno rispondere di furto in abitazione in concorso. Un altro episodio che spiega quanto sia diffusa e da chi è gestita la microcriminalità nella capitale d Italia. Chissà se, grazie allo svuota carceri ideato e votato dal governo Letta, sconteranno qualche giorno di carcere. G.S

9 9 PORDENONE E VENEZIA - ALTRE DUE VITE SPEZZATE Dall Italia Attività in crisi: ancora suicidi nel Nord-Est Ad Aviano un imprenditore 69enne si è ucciso perché non riusciva a pagare gli stipendi ai suoi dipendenti. A Mira si è impiccato un orafo: il settore aveva subito una flessione Il Nord-Est continua a pagare a caro prezzo gli effetti di una crisi economica senza precedenti. In soli due giorni si registrano altri due suicidi. Ad Aviano in provincia di Pordenone un imprenditore 69enne, Galliano Moro, titolare di un azienda, la Tgm, che opera nella componentistica per mobili, si è tolto la vita all interno del suo capannone. A scoprire il cadavere dell uomo martedì pomeriggio è stato il figlio che ha riferito di una situazione di grave difficoltà dovuta proprio alla crisi economica. Sulla vicenda indagano i carabinieri, che hanno già escluso la responsabilità di terzi. Moro aveva fondato la sua azienda nel 1975 cominciando a produrre antine per cucina. Negli anni la ditta si era specializzata arrivando, per l appunto, a produrre mobili all ingrosso. Poi le difficoltà economiche. La Tgm aveva otto dipendenti e Moro non riusciva più a pagare i loro gli stipendi. Temeva per il futuro della sua attività, messa in piedi con tanto impegno e sacrificio. L imprenditore non ha lasciato alcun messaggio: nessuna parola per giustificare quel gesto che lascia amareggiati parenti e amici. Tanta è la partecipazione al dolore di questa famiglia da parte degli Industriali pordenonesi. Unindustria Pordenone e il suo presidente, Michelangelo Agrusti, si stringono attorno alla famiglia di Galliano Moro si legge in una nota solidali in questo momento di dolore straziante per una morte che, ancora una volta, colpisce un imprenditore travolto dall insopportabile peso di una crisi che sempre più spesso, oltre al lavoro, toglie anche la dignità. Ancora un episodio che segnala con pesantezza la condizione di tante aziende medie e piccole Purtroppo la tragedia che arriva dalla provincia di Pordenone è solo una delle tante. Ci sono problemi economici anche dietro al suicidio avvenuto lunedì in una villetta di Oriago di Mira (Venezia), dove un artigiano orafo, di 52anni, titolare di un laboratorio, padre di una figlia di 12 anni, ha deciso di farla finita, impiccandosi. A scoprire l uomo ormai senza vita è stata la compagna e il padre di lei, che si erano diretti al capanno degli attrezzi della casa per cercare un arnese che serviva all uomo. Aperta la rimessa, i due si sono trovati davanti il corpo esanime del 52ene, appena suicidatosi. I due hanno provato a togliere il cappio di corda dal collo del uomo, ma invano: era ormai deceduto. L orafo aveva accusato già da alcune settimane, che il settore non andava bene, risentendone per la crisi economica, ma la moglie certo non pensava potesse arrivare a tanto. In famiglia, i parenti avevano cercato di stargli vicino, non c erano particolari problemi e sebbene avesse un carattere solitario, amava il suo mestiere ed era circondato dall affetto dei suoi cari. Scusatemi, vi voglio bene, questo quanto scritto sul bigliettino lasciato alla moglie e alla figlia, senza una spiegazione per il fatale gesto. Moglie e suocero hanno immediatamente avvertito i Carabinieri di Mira, arrivati sul posto insieme ad un pubblico ministero. Sono le ennesime vite strappate da una crisi che sta portando via tutto. Una depressione economica che taglia le gambe anche a chi negli anni è riuscito a costruire la sua fortuna, non senza fatica. Barbara Fruch ACrotone la Guardia di Finanza ha scoperto una truffa ai danni dell Inps, 23 le persone coinvolte e denunciate. Nel corso delle indagini sono stati scoperti 22 falsi braccianti che risultavano assunti dal 2007 al 2008 da un imprenditore di Isola Capo Rizzuto, Crotone, percependo indebitamente, durante tale periodo, le indennità previdenziali. Tale truffa ha portato danni all erario per 100 mila euro. Questo è il bilancio dell operazione svolta dai militari del Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Crotone che hanno portato alla luce il OPERAZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA: 110MILA EURO DI DANNO ALL ERARIO Maxitruffa all erario di Crotone: ventitré denunce I braccianti fantasma risultano assunti dal titolare della ditta mentre era chiuso in carcere raggiro ai danni dell Inps organizzata dal titolare di una ditta individuale di Isola Capo Rizzuto. La ditta, attraverso l assunzione fittizia di 22 braccianti agricoli, denunciati insieme al titolare dell azienda, ha consentito l indebita percezione di indennità previdenziali ed assistenziali per un ammontare di 100mila euro. Il sostituto procuratore della Repubblica Gabriella De Lucia coordina le indagini delle Fiamme Gialle crotonesi. Gli inquirenti hanno dedotto che la ditta era stata costituita al solo scopo di consentire l indebita percezione di vari trattamenti previdenziali quali indennità di disoccupazione agricola, maternità e malattia. La GdF ha eseguito un ispezione dell Inps nell ambito dell operazione in cui erano già emerse anomalie in ordine alla posizione dell azienda. I capi d accusa contro il titolare, già denunciato in passato per reati tributari, sono in concorso con i 22 braccianti fittiziamente assunti alle sue dipendenze, per i reati di falso e truffa aggravata. Nello specifico, la ditta coinvolta nell inchiesta, nasceva nel 2003 come impresa di costruzioni, per poi dichiarare, nel gennaio 2008, l avvio delle attività nel settore della coltivazione di ortaggi. Ma già nell anno precedente il titolare aveva assunto diversi lavoratori dipendenti e stipulato due contratti per l affitto di terreni. Dalle indagini investigative si è potuto verificare che l azienda operava solo su carta. Dei due contratti d affitto dei terreni da coltivare è emerso che uno era falso in quanto stipulato con una persona deceduta, mentre l altro è stato completamente disconosciuto dal proprietario quanto al contenuto ed alla firma. Tra l altro il titolare della ditta risulta avere precedenti per armi, stupefacenti, oltre alla detenzione presso la casa circondariale di Crotone nel periodo dal settembre 2007 al novembre 2010, ossia per quasi tutto l arco temporale della dichiarata operatività dell azienda e delle false assunzioni. Le dichiarazioni dei braccianti, rese agli inquirenti, sono state contraddittorie e poco credibili. Molti di loro non sono stati in grado di riconoscere fisicamente il loro datore di lavoro, né tantomeno ricordavano le coltivazioni effettuate e l ubicazione dei terreni da lavorare. Inoltre 5 dei 22 lavoratori fantasma erano già stati coinvolti in casi simili. Chantal Capasso Con riferimento agli articoli di stampa pubblicati l 11 e il 12 marzo relativi al caso che ha coinvolto il sig. Francesco Giuzio, si forniscono alcune importanti precisazioni per una maggiore conoscenza del caso. L eliminazione delle due pensioni, di cui il signor Francesco Giuzio è titolare, è stata determinata dalla comunicazione di decesso del Comune di Bari del tramite una procedura telematica di variazioni anagrafiche (denominata Ina Saia 2). La direzione provinciale dell Inps di Bari, ricevuta la notizia dell esistenza in vita dell interessato, ha attivato la procedura di ripristino della pensione Inps, mentre l altra prestazione pensionistica - di competenza Enasarco - non può essere gestita dall Istituto. In considerazione dei tempi tecnici connessi alla procedura delle pensioni, al fine di attenuare i disagi del pensionato, è stato disposto dalla sede Inps competente un pagamento fuori cassa a favore di Giuzio per le mensilità di febbraio, marzo ed aprile. BARI - LA RISPOSTA Caso Giuzio, l Inps risponde: Già ripristinata la pensione È stato inoltre richiesto telematicamente all Ufficio pagatore di non procedere alla restituzione dei ratei di pensione spettanti all utente fino al mese di gennaio 2014, come era stato inizialmente richiesto sulla base dell errato decesso comunicato dal Comune. Al Francesco Giuzio sono stati forniti telefonicamente tutti i chiarimenti del caso con assicurazione che sono stati predisposti i pagamenti spettanti. Alla neonata è stato applicato uno stent al cuore, quando era ancora un feto di 33 settimane. È una bimba che ha ancora gravi problemi di salute e che dovrà subire ulteriori interventi, ma è nata ed è una gran bella notizia. Prodigioso, l intervento eseguito in ambiente intrauterino per una piccola che sarebbe morta appena venuta al mondo. Alla bimba era stata diagnosticata un'ipoplasia del cuore sinistro, una malformazione che rappresenta il 10% di tutte le cardiopatie congenite. Tale patologia comporta il mancato sviluppo della metà sinistra dell'organo, e la totale chiusura del setto atriale, che l avrebbe condotta alla morte. Inoltre la piccola presentava un occlusione totale di un foro anomalo nel cuore, che mette in comunicazione parte destra e sinistra del cuore, un foro che consentiva, seppur in modo anomalo l ossigenazione. Ma con tale occlusione non avrebbe avuto BERGAMO - LIETA NOTIZIA È nata la bambina operata nel grembo della mamma ossigeno, fuori dalla pancia della mamma. L intervento, avvenuto alla trentatreesima settimana di vita, è stato effettuato senza praticare incisioni nell'addome della madre ne' nell'utero. È stata praticata una settostomia atriale, attraverso una cannula, consentendo la comunicazione fra i due lati del cuore, poi è stato posizionato il dispositivo per mantenere aperto il foro. La neonata è la quarta di figlia di una coppia romena che vive nella Bergamasca. C.C.

10 10 Dall Italia I NUOVI CRAVATTARI DEL DRAGONE: INTERESSI AL 100% AL MESE Soldi ai giocatori d azzardo: tre arresti La banda organizzava trasferimenti in pullman per i casinò di Mendrisio e Campione. Poi proponeva prestiti a chi esauriva il budget ai tavoli. Le vittime aggredite con minacce e violenze Organizzavano trasferte a carattere ludico, da Milano verso i casinò di Mendrisio e di Campione d Italia, caricando sui pullman i connazionali per poi, quando avevano finito il denaro elargire prestiti. Cessioni di denaro anche significative, ma dal quale sapevano di poter rientrare agevolmente: con minacce, con intimidazioni, con pestaggi. Sono tre cinesi gli usurai che sono stati arrestati all alba di ieri nel corso di un operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Milano, a conclusione di un inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano. Dovranno rispondere dei reati di usura, esercizio abusivo di attività finanziaria, tentata estorsione e lesioni. Chen Sifeng (detto A De, 38 anni) e la moglie Wang Hongdan (detta A Dan, 35 anni), insieme a un terzo personaggio, Chen Shengqiang, 46 anni, residente a Como, riuscivano a muovere un giro di centinaia di migliaia di euro e di franchi svizzeri. Sul denaro prestato veniva poi chiesto un interesse equivalente al 10 per cento ogni tre giorni e al 100 per cento al mese. Un fardello tale da costringere il debitore a cercare in qualche modo denaro da terzi, una spirale da cui era difficile se non impossibile uscire. Ma non è finita: i cravattari pianificavano di impadronirsi delle attività commerciali di chi, finito nel giro di prestiti a tassi usurari, non riusciva più a ripagare i debiti contratti. Le indagini sono partite dopo che alcuni dei cinesi taglieggiati si sono presentati ai carabinieri denunciando di aver paura anche per la loro incolumità. Gli arrestati infatti si sarebbero resi responsabili anche di tentate estorsioni aggravate da lesioni personali. Due esempi su tutti: la titolare di un negozio picchiata e derubata a causa dei debiti e un altro uomo a cui è stato sottratto il passaporto. Solo dopo le aggressioni subite qualcuna delle vittime del racket si è decisa dunque a rompere il muro di silenzio, aprendo un vaso di Pandora. Gli inquirenti ritengono, quindi, che il giro di usura fosse molto più grande dei 200 mila euro già individuati. Ecco come funzionava il meccanismo creato dai tre indagati: tutte le mattine alle 8 con un pullman pieno di giocatori partivano alla volta del casinò prescelto e nel momento in cui uno dei giocatori iniziava a perdere uno dei tre malviventi si offriva di coprire i debiti mettendo a disposizione il contante, applicando poi tassi a usura per farselo rifondere. Gli ideatori del sistema di strozzinaggio si erano peraltro cautelati, costituendo uno schermo ossia una finanziaria (a quanto pare, mai registrata davanti alle autorità competenti e quindi illecita); i prestiti venivano tuttavia erogati di persona a minima distanza dai due casinò. Non è escluso inoltre che i tre usurai si servissero di manodopera terza per la gestione degli affari una volta sottoscritti i contratti di prestito. Da escludersi, invece, una stabile presenza degli usurai su territorio elvetico. Così come pare che le pratiche illegali fossero ignote in seno ai due casinò e che anzi siano in corso le pratiche per la costituzione in parte lesa. Dei tre, solo Shengqiang ha un lavoro, imprenditore, mentre gli altri due risultano nullatenenti. Gli inquirenti ipotizzano che siano riusciti comunque a mettere insieme ingenti capitali e si ipotizza che gran parte del denaro sia stato dirottato in Cina. Miriana Markovic SCONTRI AL CAMPO DI POGGIOREALE, ALLA PERIFERIA DI NAPOLI Ragazza molestata: parte l assalto ai rom La sedicenne è tornata a casa e ha raccontato di essere stata aggredita da due romeni. A quel punto è scattata la rappresaglia. La zona è già stata al centro di polemiche per le condizioni igieniche La ragazza dice di essere stata molestata da due rom. I parenti si impegnano a difenderla e assaltano il campo dei nomadi. Sono una cinquantina le persone che hanno preso di mira i rom di Poggioreale, alla periferia di Napoli, martedì sera costringendo polizia e carabinieri ad intervenire per riportare la situazione alla calma. Nei tafferugli un paio di persone sono rimaste ferite lievemente. La rappresaglia è iniziata poco prima delle 21, quando la giovane ha fatto ritorno a casa, in via Oreste Salomone, raccontando ai familiari di essere stata avvicinata da due nomadi. La ragazza era in stato d agitazione e in ospedale le è stato riscontrato uno stato d ansia. Poco dopo due suoi cugini, poco più che ventenni, hanno raggiunto il campo rom di via del Riposo per punire i molestatori. È nata una colluttazione con alcuni nomadi, dalla quale i due parenti della ragazza sono usciti con lievi ferite, medicate in ospedale e giudicate guaribili in 5 e 7 giorni. Ma non è finita qui: più tardi, una cinquantina di persone si è diretta verso l insediamento dei rom. Qui è scattata una sassaiola, seguita dal tentativo della folla di assaltare le baracche. Sono quindi dovute intervenute le Volanti dell Upg e del Commissariato di Poggioreale, appoggiate da alcune Gazzelle di carabinieri. La rivolta è proseguita fino alle 23, quando la situazione è tornata alla calma, al momento senza nessuna denuncia. Ma la situazione non è migliorata nella mattinata di ieri. I nomadi rom accampati in via del Riposo hanno lasciato a decine il campo. Dopo aver riempito di masserizie furgoni ed auto si sono allontanati velocemente dalla zona di Poggioreale. Alcuni petardi sono stati fatti esplodere nel campo ed hanno provocato paura tra le oltre 250 persone che vi risiedono da circa 4 anni. In nottata (secondo quanto hanno riferito alcuni di essi) un nomade rom che chiedeva l elemosina suonando una fisarmonica sarebbe stato picchiato da alcuni residenti. Sempre ieri mattina inoltre una cinquantina una cinquantina di residenti di Poggioreale ha attuato un blocco stradale sempre in via del Riposo per protesta contro il presunto tentativo di violenza subita da una ragazza di 16 anni, da parte di due occupanti del campo. Non è la prima volta che il campo rom in questione finisce al centro delle cronache. Il degrado igienico dell insediamento aveva già scatenato proteste e tentativi d incendio da parte di abitanti della zona. Ho chiesto all assessore alle politiche sociali del Comune, Roberta Gaeta, di dare immediata attuazione all ordinanza sindacale di sgombero del campo spiega il presidente della IV Municipalità, Armando Coppola Diversamente la giusta esasperazione dei cittadini di Poggioreale non sarà più controllabile. Finora i residenti avevano subito furti ed atti osceni da parte dei nomadi, che hanno l abitudine di urinare per strada. Ma l episodio di ieri sera ha fatto scattare una reazione violenta. Immediata la risposta dell Assessore: Stiamo lavorando a soluzioni che possano mettere d accordo tutte le parti ha affermato Gaeta secondo una strategia decisa insieme ad altre istituzioni. Invito tutti alla moderazione ed alla collaborazione ha concluso spiegando che il progetto del municipio prevede il trasferimento dei Rom. Al campo Rom è giunto anche l ex missionario comboniano Alex Zanotelli: È vergognoso quello che sta accadendo per responsabilità dal Comune: eravamo in trattative per trasferire i rom in un altra zona di Poggioreale, a Gianturco, ma evidentemente la notizia deve essere filtrata ed i residenti hanno fatto scattare la protesta. M.M. INTERCETTATE LE CONVERSAZIONI DELL ORA D ARIA DEL CAPO DEI CAPI AL DETENUTO LORUSSO Riina: Borsellino azionò il telecomando della bomba Sconvolgente rivelazione, il magistrato attivò l ordigno del proprio attentato in via d Amelio In questi giorni gli investigatori della Dia stanno finendo di trascrivere le intercettazioni delle conversazioni tenute in carcere da Totò Riina con il suo compagno dell ora d aria Alberto Lorusso, boss pugliese. Le conversazioni tra i due detenuti risultano confuse e difficili da decrittare. Ma da quanto si è potuto ricostruire sono emersi dati sorprendenti. Il capo dei capi, verso il mese di novembre scorso, è tornato a parlare delle stragi, raccontando al suo interlocutore una versione del tutto inedita sulla bomba che il 19 luglio 1992 scoppiò in via d'amelio, a Palermo: Riina spiega che il telecomando della carica era stato sistemato nel citofono del palazzo dove abitava la madre del procuratore Borsellino. Il boss descrive, la scena al boss pugliese,, quasi compiaciuto,svelandogli che sarebbe stato Paolo Borsellino, citofonando alla madre, ad aver azionato la bomba piazzata dentro la Fiat 126, l ordigno che non lasciò scampo al magistrato e ai cinque poliziotti della scorta. La sconvolgente dichiarazione è ora sotto esame del pool coordinato dal procuratore Sergio Lari, che in questi anni non ha mai smesso di cercare la verità sull attentato a Paolo Borsellino. Gli inquirenti di Caltanissetta sono impegnati ad analizzare con attenzione quanto dichiarato da Totò Riina, dato che ancor oggi a distanza di tempo, non si è ancora riusciti a capire chi azionò il congegno per far saltare la bomba che causò la strage. Nemmeno Gaspare Spatuzza e Fabio Tranchina, gli ultimi pentiti di Cosa Nostra, hanno saputo dire chi avesse in mano il congegno elettronico. Secondo quanto dichiarato da Tranchina, risulta che Giuseppe Graviano, suo capomafia, nel mese di luglio stava cercando un appartamento proprio in Via D Amelio, ma che in seguito a dei sopralluoghi effettuati riuscì a sistemare la questione in giardino. Ma il pentito non ha mai visto la persona che azionò il congegno dell attentato, forse l ordigno fu azionato dal citofono del condominio a poca distanza dal luogo della strage, come riferisce ora Riina nelle intercettazioni. Chantal Capasso

11 11 Dall Italia SI VOTA IL 25 MAGGIO Cota firma il decreto per le nuove elezioni I piemontesi andranno alle urne nello stesso giorno anche per le Europee e le Comunali CLAMOROSA PROTESTA A TRIESTE, TRATTORI DAVANTI ALL ENTRATA Gli allevatori blindano il palazzo della Regione In seguito all annullamento delle elezioni regionali del 2010 da parte del Tar, si tornerà a votare in Piemonte. Lo ha stabilito il decreto firmato dal presidente della regione Piemonte Roberto Cota (nella foto), che ha fissato la data delle prossime elezioni per il 25 maggio. Tale decisione è il risultato di una dura battaglia fatta di ricorsi e contro-ricorsi per evitare la nomina di un commissario ad acta, il prefetto di Torino, Paola Basilone. Si voterà con la vecchia legge elettorale per eleggere 50 consiglieri più il presidente della giunta regionale. Insieme a quello sulle elezioni, il presidente ha emanato il decreto per il nuovo riparto delle circoscrizioni dei 40 seggi del Consiglio Regionale in base alla popolazione residente in Piemonte: 21 a Torino, 5 a Cuneo, 4 ad Alessandria, 3 a Novara, 2 ciascuna a Biella, Asti, Vercelli, 1 al Verbano-Cusio-Ossola. Mentre i restanti dieci seggi saranno assegnati con sistema maggioritario al listino legato al presidente. Una legge regionale varata nel corso della legislatura aveva ridotto il numero dei consiglieri, portandolo da 60 a 51: cinquanta consiglieri più il presidente. I piemontesi saranno, quindi chiamati a votare anche per le elezioni Europe e le comunali. Tale accorpamento alle regionali permetterà un risparmio di circa 21 milioni di euro alle casse pubbliche. Cota però non rinuncia alla sua battaglia personale, la sua elezione, avvenuta nel 2010 è stata espressa con voti veri. Non sono dello stesso avviso il Tar ed il Consiglio di Stato che entrambi hanno annullato il voto per le firme false della lista Pensionati per Cota. Il governatore uscente ribadisce di agire per non il mio, peraltro legittimo, diritto a terminare il mandato assegnatomi, ma la democrazia ed il voto dei piemontesi. C.C. All origine della mobilitazione, che dura da settimane nel silenzio generale, l annosa vicenda delle quote latte di Valter Brogino Erano settanta, e non hanno fatto complimenti. Arrivati con i loro trattori in piazza Unità d Italia, cuore di Trieste, ne hanno piazzati un paio davanti al portone della Regione Friuli Venezia Giulia, bloccandone l accesso. Una manifestazione e insieme un atto d accusa assolutamente chiaro nei confronti dell ente governato da Debora Serracchiani, renziana di ferro. Ma come mai questa protesta, e soprattutto chi sono coloro che l hanno inscenata? Si tratta degli allevatori del Friuli- Venezia Giulia, che sono letteralmente imbufaliti, si passi il gioco di parole, per la ormai annosa vicenda delle quote latte. Si parla di rimborsi, che dovrebbero arrivare nelle loro tasche prosciugate da lustri di politiche comunitarie : ma si sa, l Europa è veloce a togliere e lentissima nel dare. Ancor più quando il travaso di soldi deve passare da Roma e poi dalle Regioni. Peraltro, la loro è una protesta che affonda le radici ormai da tempo. Nonostante un singolare silenzio da parte della grande stampa, foriera assai di filmati ed interviste quando si tratta di documentare i sit-in di sparute minoranze che accampano chissà quale diritto, sono settimane che i trattori attraversano il Nord Est alla ricerca di qualcuno che li ascolti. Solo nel mese di febbraio sono stati due i blitz effettuati, alla guida dei potenti trattori, nel centro di Trieste. E proprio la città giuliana aveva visto quegli stessi mezzi agricoli stazionare lungo le Rive, da una settimana a questa parte. Anche stavolta però le risposte non sono arrivate e ieri mattina si è materializzata la decisione di murare l ufficio alle relazioni con il pubblico nella centralissima piazza Unità d Italia. Non solo: gli allevatori friulani avevano da subito anche ingrossato le fila dei cosiddetti forconi, presidiando il territorio nel sito di Orcenico di Zoppola subito dopo la mobilitazione del 9 dicembre scorso. Una mobilitazione che si è spenta poi praticamente in tutta Italia, ma che nel Nord Est invece resta viva. E probabilmente è pronta a prendere anche altre forme, come si è potuto vedere ieri stesso a Trieste. Dopo aver scontato la pena di 26 anni di carcere per l omicidio del suo amante Cesare Brin, è tonata definitivamente libera Gigliola Guerinoni, 69 anni. Il caso della mantide di Cairo Montenotte (Savona), così fu soprannominata, appassionò l opinione pubblica e i media a partire dall estate del Sulla sua vicenda fu girato anche un film. A dichiarare estinta la pena è stato il tribunale di sorveglianza di Roma, che ha accolto un istanza dell avvocato Nino Marazzita. Nel provvedimento si legge: Si prende atto del comportamento sufficientemente partecipativo della donna durante l affidamento in prova ai servizi sociali nel corso del quale si è dedicata con continuità al proprio lavoro, aderendo alle prescrizioni senza mai assumere atteggiamenti polemici. La Guerinoni già da qualche anno, più precisamente dal 2002, era in semilibertà e rientrava soltanto la sera nel carcere di Rebibbia. Il giorno lo trascorreva come stiratrice, in un albergo nei pressi di piazza Navona. Sono passati 26 anni e mezzo da quell omicidio. Era l agosto del 1987 quando il viso di Gigliola Guerinoni, avvenente gallerista 42enne di Cairo Montenotte, riempì le pagine dei giornali italiani ed entrò nella storia del crimine. Con un soprannome memorabile: la mantide, cioè l insetto le cui femmine divorano il maschio dopo (o durante) l accoppiamento. SAVONA Libera dopo ventisei anni la mantide di Cairo Dal 1987 detenuta per l omicidio dell amante Cesare Brin Accolta dal tribunale di Roma l istanza di scarcerazione Una storia complicata alla spalle: la signora, dopo alterne vicende, aveva deciso di abitare con l amante Cesare Brin, 56enne farmacista di Cairo Montenotte e presidente della locale società di calcio, che aveva espresso la voglia di sposarla. L uomo però aveva contratto numerosi debiti. Pochi mesi dopo la loro convivenza, la notte tra il 12 e il 13 agosto 1987 venne massacrato. Il cadavere sfigurato fu trovato una settimana dopo su un altura di Cairo. Inizialmente, le indagini si erano concentrate sui problemi economici dell uomo, ma poi si venne a scoprire che i due complici nella vicenda erano la Guarinoni e il suo amante precedente alla relazione con l uomo ucciso, Ettore Geri che fu condannato a 15 anni di reclusione. Nelle motivazioni alla sentenza della Cassazione che, il 17 dicembre 1991, confermò le condanne inflitte dalla corte di Assise di Savona, si affermava che il delitto avvenne in casa della Guerinoni. Sullo sfondo una storia caratterizzata da sesso, ricatti e frequentazioni ambigue. Il caso sconvolse l opinione pubblica italiana del 1987 per due motivi: il primo per la crudeltà che le forze dell ordine riscontrarono nelle manovre per sfigurare il cadavere; il secondo per le varie vicende e i diversi intrecci dietro la figura della Mantide, che scatenò un vero e proprio caso mediatico nei giornali dell epoca. Carlotta Bravo Il falso alibi di Sabrina Misseri e la verità del padre Michele. A 11 mesi dalla condanna alla pena dell ergastolo per Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano per aver strangolato e ucciso la quindicenne Sarah Scazzi il 26 agosto del 2010, arrivano le motivazioni: 1631 pagine, con cui i giudici della corte d Assise di Taranto ricostruiscono il caso e argomentano il verdetto. Per i giudici Sabrina mentì, riferì un falso alibi in relazione ai frangenti in cui la ragazzina fu uccisa, come confermato dagli sms non veritieri che la stessa imputata inviò dal telefonino della cuginetta. Dal soliloquio intercettato in auto del 5 ottobre 2010 si evince che Michele Misseri non è più in grado di reggere il peso di ciò che egli sa essere accaduto, cioè che la figlia è l autrice di quello che stato chiamato il delitto di Avetrana. Per la Corte inoltre non sussiste alcun ragionevole motivo per il quale Michele Misseri avrebbe dovuto accusare ingiustamente, provocandone la sua carcerazione, proprio la figlia prediletta Sabrina e non altri soggetti. Le motivazioni della sentenza e il loro deposito, giudicato dalla difesa in ritardo rispetto alla data della pronuncia della condanna, ha provocato nei mesi scorsi la protesta dei difensori di Sabrina Misseri, i quali TARANTO Caso Avetrana, depositati gli atti: Sabrina mentì Divulgati i dettagli della sentenza con cui la Corte di Assise ha condannato la Misseri e Cosima Serrano ne hanno chiesto la scarcerazione appellandosi alle sue condizioni psichiche e psicologiche. Ma sia la Corte d appello che il Tribunale del riesame hanno negato la libertà a Sabrina. Ricostruito anche l omicidio: secondo i giudici, quel giorno Sarah venne assalita dalla cugina più grande nella villetta di via Deledda e tentò la fuga. Mamma e figlia la inseguirono in auto. La riportarono in casa e la strangolarono. Alla base dell omicidio ci sarebbe la gelosia di Sabrina per le attenzioni che la quindicenne strappava a Ivano Russo, il ragazzo di cui lei era innamorata. Misseri, condannato a otto anni, entrò in scena solo dopo per nascondere il cadavere. C.B.

12 12 Sport IL CAPITOMBOLO DEL MILAN CON L ATLETICO E L OPACA PRESTAZIONE VALGONO UN AVVERTIMENTO PER L ATTACCANTE ROSSONERO I sassolini negli scarpini di Prandelli Il ct è un fiume in piena: Solo Buffon ha la maglia da titolare assicurata: gli altri lavorino duro di qui a giugno, Mario Balotelli compreso. La Nazionale? Conti quanto un grande club di Robert Vignola Nessuno si senta con le spalle al sicuro. Un messaggio che il ct della nazionale, Cesare Prandelli, ha voluto mandare a tutti ma che ha lanciato citandone uno. Per educarne ventidue? Forse. Certo è che l opaca, quasi torbida prestazione offerta da Balotelli a Madrid deve aver giocato un ruolo ben preciso. Perché guardando al conto alla rovescia verso Brasile 2014, il selezionatore azzurro ha dettato alla stampa poche parole, ben scandite, inequivocabili: solo Gianluigi Buffon avrà il posto da titolare assicurato. "Tutti gli altri sono sotto osservazione, Balotelli compreso". L intervista Cesare Prandelli l ha rilasciata a Raisport1, ed evidentemente l uscita malconcia del Milan dalla Champion s League ha il suo peso. La squadra di Seedorf arrivava in Spagna arrembante di dichiarazioni, ne è uscita con una quaterna sul groppone difficile da digerire. Tanto che ci si chiede se il nuovo corso dell olandese non sia poi semplicemente una copia di quello del tanto vituperato Allegri. Ma Prandelli sembra avere tutta l intenzione di vestire i panni del sergente di ferro, e dopo aver seminato il campo di Coverciano con la gramigna di una insicurezza che può essere però foriera di buoni risultati (la competitività nello sport può pagare denaro contante), guarda anche al di fuori al gruppo che finora ha gestito sul cammino verso il Brasile. Ovviamente, senza messaggi d amore E a chi gli chiede di Cassano, risponde così: per lui le porte non sono mai state chiuse, ma neanche troppo aperte. Sappiamo - aggiunge - che Antonio è un grande talento che fa giocare bene le squadre, ma sappiamo anche che è un giocatore che devi mettere in un contesto organizzato, non dare solo a lui la responsabilità. Discorso che riguarda anche Balotelli, che deve rimanere in un contesto di squadra, in un'idea di gioco. E poi loro possono farti fare il salto di qualità". Il fatto è che Prandelli fa i conti con un conflitto antico, quello dell interesse dei grandi club che a volte confligge con quello di una nazionale spesso snobbata, quando ci si crogiola in test match per quanto di lusso. Perché il ct, anche lui dopo un giretto in Spagna, le critiche le ha sentite. La federazione sono le parole di Prandelli - deve diventare un club forte, importante. Quando c'è la nazionale tutti si sentono in diritto di dire qualsiasi cosa. In un club non è così, la nazionale va rispettata. Inevitabile allora un cenno alla polemica con il tecnico della Juventus Conte, per la convocazione di Chiellini. Se uno critica per due giorni un club al terzo c'è qualcuno che mette qualche paletto. In nazionale non è così. Noi siamo aperti, democratici: ognuno può dire quello che vuole. Giustamente sì, ma non bisogna esagerare.