LE SPECIE ARBOREE DEL PARCO DELLA VILLA LE PIANORE. Paolo Emilio Tomei*
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1 LE SPECIE ARBOREE DEL PARCO DELLA VILLA LE PIANORE Paolo Emilio Tomei*
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3 LE SPECIE ARBOREE DEL PARCO DELLA VILLA LE PIANORE Paolo Emilio Tomei* Il grande giardino della Villa Le Pianore, a Capezzano in comune di Camaiore (Toscana. IT), si inserisce nella tipologia dei parchi storici delle dimore patrizie lucchesi; i vegetali in esse presenti sono legati a tre diversi periodi, durante i quali sono state introdotte specie differenti; più precisamente si fa riferimento al XVIII secolo ed ai precedenti (I periodo), alla prima metà del XIX (II periodo), alla fine del XIX inizi del XX (III periodo); nel parco in oggetto queste tre linee di introduzione appaiono evidenti. Di seguito vengono indicate le specie arboree ed arbustive oggi presenti, o che un tempo lo sono state, commentandone brevemente alcune. 1 Un primo gruppo di entità vegetali è legato al giardino geometrico rinascimentale, con elementi ancora più antichi, riferibili al mondo classico. Si tratta di: abete bianco (Abies alba Miller); abete rosso (Picea abies (L.) Karsten); acero (Acer campestre L.); acero di Montpellier (Acer monspessulanus L.); acero platanoide (Acer platanoides L.); acero pseudoplatano (Acer pseudoplatanus L.); agrifoglio (Ilex aquifolium L.); albizzia (Albizia julibrissin Durazz.); alloro (Laurus nobilis L.); arancio dolce (Citrus aurantium L.); bosso (Buxus sempervirens L.); carpino bianco (Carpinus betulus L.); carpino nero (Ostrya carpinifolia Scop); cerro (Quecus cerris L.); cipresso (Cupressus sempervirens L.); corbezzolo (Arbutus unedo L.); farnia (Quercus robur L.); frassino maggiore (Fraxinus excelsior L.); ginepro (Juniperus communis L.); ippocastano (Aesculus hippocastanum L.); leccio (Quercus ilex L.); ligustro (Ligustrum vulgare L.); limone (Citrus limon (L.) Burm.); maggiociondolo (Laburnum anayroides Medicus); nocciolo (Corylus avellana L.); oleandro (Nerium oleander L.); olmo (Ulmus minor Miller); orniello (Fraxinus ornus L.); pino domestico (Pinus pinea L.); sambuco (Sambucus nigra L.); sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia L.); sughera (Quercus suber L.); tasso (Taxus baccata L.); tiglio (Tilia platyphyllos Scop.); tiglio cordato (Tilia cordata Miller.). La maggior parte delle specie sopra elencate sono autoctone, e fanno quindi riferimento alla flora del nostro Paese. 2 L uso dell alloro e del corbezzolo è documentato già per i giardini della 1*Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali. Via del Borghetto 80 Pisa. Paolo.tomei@unipi.it 1 In questa breve nota desidero fare memoria di Padre Mario Zendron del Marianum Cavanis, che lo ebbi come collega quando qui insegnavo Storia Naturale ( ); di lui conservo alcuni appunti sulla flora del parco che, insieme ai miei ricordi, hanno permesso di inserire in elenco alcune specie oggi non più presenti nel giardino (i loro nomi sono seguiti da un!). 2 Vedi G. SAVI, Trattato degli alberi della Toscana (ristampa anastatica), Firenze, Libreria Editrice Fiorentina, 1977 e anche P. ZANGHERI, Flora italica, Padova, CEDAM editore,
4 Roma imperiale come del resto il limone e il pino domestico; il primo è di provenienza orientale mentre il secondo fu introdotto probabilmente dalla Spagna. 3 Fra le esotiche di più recente introduzione sono l ippocastano e l albizia. L ippocastano rimase sconosciuto in Europa fino al XVI secolo quando arrivò in Italia, e precisamente in Toscana, nel 1557; probabilmente furono portati semi proveniente dai giardini di Costantinopoli. Inizialmente questo albero fu coltivato solo negli orti botanici e solo successivamente, alla fine del 700, cominciò ad essere inserito anche nei giardini privati. 4 L albizia fu introdotta in Toscana nel 1749, anch essa sotto forma di semi, sempre provenienti da Costantinopoli. 5 A portarli fu il fiorentino Filippo degli Albizzi, di ritorno da una spedizione marittima dei cavalieri di Santo Stefano; ne fornì la prima descrizione il dottor Antonio Durazzini, in una memoria dell Accademia dei Georgofili pubblicata nel 1772, dandogli il nome di Albizia julibrissin 6 in ricordo di colui che l aveva introdotta presso di noi. 7 Ippocastano (figura tratta da P. E. TOMEI-A. LIPPI-R. MARTINELLI, Gli alberi delle mura di Lucca, Lucca, Nuova Grafica Lucchese, 1992) Il maggior contingente floristico del parco è rappresentato dal secondo gruppo di specie, introdotte nella prima metà dell 800. Si tratta di: abete del Canada (Picea glauca (Moench) Voss) abete del Colorado (Picea pungens Eng.) albero bottiglia (Brachychiton populneus (Schott & Endl) R. Br.)!albero dei tulipani (Liriodendron tulipifera L.) albero dei ventagli (Ginkgo biloba L.)albero della morte (Thuja orientalis L.) 3 Vedi. W. FEEMSTER JASHEMSKI-E. G. MEYER, The natural history of Pompeii, London, Cambridge University Press, Nel 1596 il padre Francesco Malocchi, in quegli anni prefetto dell Orto Botanico di Pisa, fece arrivare due piante vive sempre da Costantinopoli e le mise a dimora ai lati del cancello d ingresso del giardino. Uno dei due individui era ancora vegeto nella seconda metà del XIX secolo; attualmente non esiste più ma gli ippocastani presenti attualmente all Orto pisano senza dubbio sono nati da semi di quelli. 5 Vedi. F. MANIERO, Fitocronologia d Italia, Firenze, Olschki, Il termine julibrissin proviene dalla voce persiana ghul-ibrichim che significa fiore di seta. 7 Vedi A. TARGIONI TOZZETTI, Cenni storici sulla introduzione di varie piante nell agricoltura ed orticoltura toscana, Firenze, Galileiana,
5 albero di Giuda (Cercis siliquastrum L.) aucuba (Aucuba japonica Thunb.) calicanto d estate (Calycanthus floridus L.) calicanto d inverno (Chimonanthus praecox (L.) Link) camelia (Camellia japonica L.) canfora (Cinnamomum canfora (L.) Sieb.) carrubo (Ceratonia siliqua L.) catalpa (Catalpa bignonioides Walt.) cedro del Libano (Cedrus libani A. Rich.) cedro dell Atlante (Cedrus atlantica (Endl.) Carriere) cedro della California (Calocedrus decurrens (Torr.) Florin.) cedro dell Himalaya (Cedrus deodara (D. Don) G. Don) cedro rosso del Giappone (Cryptomeria japonica D. Don) falsa canfora (Cinnamomum glanduliferum (Wallich.) Meissn.) falso alloro (Cocculus laurifolius (Roxb.) DC.) fejoa (Acca sellowiana O. Berg.) fico rampicante (Ficus pumila L.) forsizia (Forsythia vividissima Lindl.) gelsomino comune (Jasminum officinale L.) gelsomino d inverno (Jasminum nudiflorum Lindl.) spino di Giuda (Gleditsia triacanthos L.) lauroceraso (Prunus laurocerasus L.) magnolia giapponese (Magnolia obovata Thunb.) magnolia (Magnolia grandiflora L.) maonia (Mahonia aquifolium (Pursh.) Nutt.) olivo degli agnelli (Elaeagnus angustifolia L.) olivo odoroso (Osmanthus fragrans Lour.) olivo odoroso a foglie spinose (Osmanthus heterophyllus (G. Don) P. S. Green) paulownia (Paulownia tomentosa (Thunb.) Steud) pero degli Osagi (Maclura pomifera (Rafn.) C. K. Schneider) pino dell Himalaya (Pinus wallichiana Jacks.) pino marittimo (Pinus pinaster Aiton) pino silvestre (Pinus sylvestris L.) pino strobo (Pinus. strobus L.) pittosporo (Pittosporum tobira (Thunb.) Aiton) pittosporo nero (Pittosporum tenuifolia Gaertn) platano ibrido (Platanus x hybrida Brot.) sequoia (Sequoia sempervirens (D. Don) Endl.) sofora del Giappone (Ttyphnolobium japonicum (L.) Schott) tabacco bianco (Nicotiana glauca Graham). Cedro dell Himalaya (1), dell Atlante (2), del Libano (3) Albero dei ventagli 3 57
6 Magnolia Platano (Figure tratte da P. E. TOMEI-A. LIPPI-R. MARTINELLI, Gli alberi delle mura di Lucca, Lucca, Nuova Grafica Lucchese, 1992) Fra tutte le specie indicate si distingue, per le notevoli dimensioni, un individuo di platano ibrido; questa entità (conosciuta anche con il sinonimo di P. acerifolia (Aiton) Willd.) si e generato da un incrocio fra il platano orientale (P. orientalis L.) 8 ed il platano occidentale (P. occidentalis L.) introdotto in Europa dal Nord America nel XVII secolo. 9 Tale ibrido si è rivelato molto più vigoroso rispetto ai genitori ed è per questa ragione che oggi viene largamente coltivato nei giardini a discapito delle specie parentali. Di un certo interesse anche un annoso individuo di canfora, presente a sinistra della facciata del palazzo; questa specie è rara nei giardini lucchesi dove più frequentemente si trova l affine falsa canfora come, ad esempio, nell Orto Botanico di Lucca. 10 In ultimo sono state introdotte le palme, gruppo di vegetali la cui diffusione è strettamente legata al nascere dei giardini di acclimatazione. 11 In essi venivano coltivate in pien aria specie provenienti da Paesi a clima caldo con l intento di sperimentare la loro resistenza ai rigori dell inverno mediterraneo; si trattava di entità vegetali appartenenti alle famiglie delle Arecaceae (Palmae), Araucariaceae, Myrteceae, Cactaceae, ecc. A Villa Le Pianore le palme compaiono numerose e caratterizzano molti settori del parco; sono presenti le seguenti specie: buzia (Butia capitata (Mart.) Becc.); palma da datteri (Phoenix dactilifetra L.); palma delle Canarie (Phoenix canariensis Chabaud) 8 Specie originaria del sud-est Europa e dell Asia Minore, ma da tempo naturalizzata in Sicilia dove sembra sia stata introdotta da Dionisio il Vecchio. 9 Vedi P. E. TOMEI, A. LIPPI, R. MARTINELLI, Gli alberi delle mura di Lucca, Lucca, Nuova Grafica Lucchese, Vedi P. E. TOMEI, Un Orto e le sue radici, Lucca, Accademia Lucchese di Scienze, Lettere ed Arti, Vedi P. C. KUGLER, P. E. TOMEI, Le palme in Toscana, Pisa, ETS,
7 palma fontana (Livistona cfr. chinensis (Jacq.) R. Br. ex Mart.) palma nana (Chamaerops humilis L.) trachicarpo (Trachycarpus fortunei (Hook.) H. A. Wendl.) trachicarpo di Marzio (Trachycarpus martianus (Wallich) H. A. Wendl.) Wascintonia (Washingtonia filifera (Lindl. Ex Andrè) H. A. Wendl.) Wascintonia della Sonora (Washingtonia sonorae S. Watson) 12 Le altre specie la cui introduzione è legata a questo periodo sono la mimosa (Acacia dealbata Link), l acacia a legno nero (A. melanoxylon R. Br.), l acero negundo (Acer negundo L.) l ippocastano rosso (Aesculus x carnea), le araucarie (Araucaria araucana (Molina) K. Kock! e A. bidwillii (Molina) K. Kock), la bugainvillea (Bugainvillea spectabilis Willd.), il fico d India (Opuntia ficus-indica (L.) Mill.), l eucalipto (Eucalyptus globulus Labill.), il banano (Musa x paradisiaca L.), la yucca (Yucca gloriosa L.) e la roezlia (Furcraea palmentieri (Roezl) Garcia- Mend.), la cicas (Cycas revoluta Thubb.) ed i bambù (Phyllostachys bambusoides Sieber & Zucc. e P. nigra (G. Lodd. Ex Lindley) Munro). Complessivamente le fanerofite (alberi ed arbusti) a tutt oggi censite per il Parco della Villa Le Pianore sono , un numero cospicuo per un parco di non grandi dimensioni e fra queste come abbiamo visto alcune rivestono un particolare interesse per le loro dimensioni o per la loro rarità. Purtroppo nello scorso mese di marzo (a. D. 2015) un inusitato uragano ha devastato diverse aree della Toscana settentrionale arrecando notevoli danni anche al parco della Villa le Pianore; numerosi alberi sono stati divelti o spezzati ed ancora oggi giacciono stramazzati al suolo. I danni reali si potranno valutare solo dopo un accurato intervento di ripristino. 12 Molti autori considerano questa entità semplicemente una forma della Washingtonia robusta. Vedi D. JACQUEMIN, Le palme ornamentali. Marly le Roi, editions Champflour, Con il banano, da considerarsi specie erbacea, si raggiunge il numero di
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