L I C E O D E L C O S S A T E S E E V A L L E S T R O N A

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1 L I C E O D E L C O S S A T E S E E V A L L E S T R O N A LA RAGNATELA 20 / 04/ 2015 NUMERO 5 In Questo Numero I giorni successivi alle visite di istruzioni i volti erano tutti sorridenti, compresi quelli dei docenti: meglio così. Quest anno, a parte un po d acqua a Venezia, che a scriverlo suona quasi normale, tutti sono tornati soddisfatti dei viaggi. Un - occasione per divertirsi e anche per imparare cose nuove, ad esempio che su un aereo ti fanno salire più volentieri se con te hai una carta d identità. Alle pagine 2-5 trovate le cronache di tutte le uscite, da Ravenna alla Provenza, da Firenze a Venezia, fino a Praga. Gite Provenza, Firenze Praga, Ravenna, Venezia Musica perché, come, in TV, i prof. e la musica, giovani musicisti, intervista al professionista, test I fumetti 13 Premio Galileo Tutte le recensioni 14 e 15 Articolo del Mistero 16 L invenzione 16 Perché ascoltiamo musica, come le nuove tecnologie ci hanno influenzato, quanto siamo influenzati da XFactor, quali genere amano i prof., cosa ne pensa della musica che ne ha fatto una ragione di vita o ha concentrato su di essa i propri sogni. Ci siamo sbizzarriti, abbiamo indagato, intervistato persone, sentito pareri e alle pp vi proponiamo un lungo viaggio nel mondo delle sette note. REDAZIONE RIVOLGERSI A Prof. FERRARO TITIN MARCO Prof. PETTINAROLI CATIA Oppure agli studenti della redazione. Oppure scrivi a laragnatela@ .it

2 "Mio marito è convinto sia il suo cane!". "Perché: ti maltratta? ti picchia?". "No, crede che sia fedele!" P rimo Giorno. Erano appena le sei e mezza ed eravamo già partiti per la Provenza. C'era chi ascoltava musica, chi chiacchierava e chi semplicemente dormiva. Per colpa del brutto tempo non abbiamo potuto visitare il canyon del Verdon, così dopo sette ore di pullman siamo arrivati ad Aix, piccola cittadina tipica del sud della Francia e città natale del pittore Paul Cézanne. Poi finalmente siamo giunti verso l'ora di cena all'hotel, dove abbiamo consumato del tipico cibo francese (e anche di qualità molto discutibibile, direi) e passato la serata a chiacchierare e divertirci in compagnia. Secondo Giorno. Appena alzati abbiamo fatto colazione con i classici croissant francesi e tanta caffeina. Durante la mattinata abbiamo visitato Aigues Mortes, una splendida cittadina circondata da mura del XIII secolo e il cui nome deriva dalle paludi e dagli stagni che si trovano tutto intorno alla città. Per pranzo abbiamo sostato a Saintes Marie de La Mer e goduti lo splendido mare che la bagna (peccato non avessimo il costume da bagno). Nel pomeriggio siamo stati ad Arles, dove abbiamo fatto un tour sulle tracce di Van Gogh. Abbiamo visto i luoghi che hanno ispirato alcuni dei capolavori dell'artista, fra cui l'ex manicomio che ospitò il pittore durante uno dei suoi ricoveri, il famoso caffè, il ponte e il Rodano, il fiume che attraversa Arles. Se volete visitare la Provenza, una sosta ad Arles è d'obbligo. Terzo Giorno. Fatte le valigie e saliti sul pullman siamo partiti ufficialmente per casa. Durante la mattinata abbiamo fatto una sosta a Les Baux de Provence, un piccolo comune situato su uno sperone roccioso. Poi ci siamo recati alla Cattedrale delle Immagini, ovvero una enorme cava dentro la quale vengono proiettate immagini tagliate, ripetute o ricomposte, accompagnate da musica che la rendono uno spettacolo unico. Imperdibile! Un modo alternativo per riscoprire l'arte. In serata siamo tornati a Cossato, dove ad attenderci oltre alle nostre famiglie c'erano i nostri agognati letti. La Provenza è fatta di colori, di cavalli e tori, di sterminati campi di fiori e piante, di profumi, di borghi pieni di fascino, di acque limpide e di rocce calcaree, una destinazione che in un modo o nell'altro ha accontentato tutti. E' stata una splendida gita, non c'è mai stato un momento di noia e abbiamo imparato tante cose nuove, per esempio che in Francia trovare un cestino per la pattumiera è raro. Abbiamo rischiato di essere portati via dal vento, abbiamo ripassato l'arte studiata in classe e abbiamo gustato piatti mai assaggiati. Ma io credo che la parte migliore della gita siano state le serate con gli amici in camera, giocando a Uno e mangiando schifezze, conoscendoci meglio e divertendoci con semplicità. Grazie a tutti, alle professoresse e ai compagni di viaggio, per aver reso questa gita un bel ricordo che resterà per sempre. Roberta P artenza un piena notte, arrivo a Firenze alle 10 e subito la visita al museo della matematica. Un tour de force, ma ne è valsa la pena. Firenze con i suoi musei, palazzi e chiese ospita alcuni dei più importanti tesori artistici del mondo. Tra i luoghi d' arte e di culto più conosciuti vi sono la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, il Battistero, la Galleria degli Uffizi, il Bargello e la Galleria dell' Accademia. Le chiese di Santa Maria Novella e Santa Croce sono delle vere e proprie gallerie d' arte, le quali racchiudono importanti opere artistiche. Noi ragazzi di terza siamo andati in questo polo culturale e ne siamo rimasti affascinati. La visita però, oltre ad essere d'istruzione, è una occasione per confrontarsi e conoscere, al di fuori dell'ambito scolastico, i compagni. Così è stato, abbiamo stretto profonde amicizie tra noi, legando anche con gli alunni delle altre classi. La gita a Firenze insomma è stata un momento di svago assolutamente formativo! Marta

3 Il Consiglio Superiore di Sanità: "Non ci sono prove della correlazione uso di cellulari e tumori al cervello. Per informazioni chiamateci al fisso!" uelli di Firenze sono Q stati tre giorni di full immersion nell arte del rinascimento affrontati da alcuni con una dedizione alla causa degna di un encomio solenne. Tra gli episodi avvolti dal velo della leggenda quello dei tre che sono andati al ristorante per consumare, uniti da ferma determinazione, una gigantesca fiorentina. Sulle sue dimensioni si favoleggia, ma certo è il costo della super bistecca; 105 divisi equamente tra i tre commensali, che però hanno avuto patatine e cantuccini omaggio. Dopo una simile prova culinaria chi avrebbe osato proporre loro una porzione di risotto o di polenta con i funghi? Sarebbe stata una follia perché quando è troppo è troppo. Forse per gli amanti della buona tavola sì, ma per i cultori dell - arte nulla è davvero esagerato. Erano le le ombre della sera iniziavano a calare su quello che per la 3A di Cossato e per la 3M di Vallemosso era stato un Giovedì da leoni. La giornata era iniziata alle 8.45, in coda per entrare alle Gallerie dell Accademia (David di Michelangelo) e proseguita al Museo di San Marco (Beato Angelico forever), alle Tombe Medicee (di nuovo Michelangelo) e in San Lorenzo (Donatello e Bramante). Non male per una giornata? Non ci siamo capiti: questa era solo la mattina. Al pomeriggio si era proseguito con il Battistero, le porte del Pisano e del Ghiberti e i mosaici della volta, il duomo con l interno e salita alla cima della cupola (463 gradini), il campanile di Giotto, Orsanmichele, con uno sguardo al San Giorgio di Donatello e Piazza della Signoria con la loggia e Perseo del Cellini. Stremati da una simile abbuffata di arte i nostri erano giunti nel cortile degli Uffizi dove la coda, per tutto il giorno chilometrica, era ormai ridotta a poche decine di irriducibili. Qui veniva formulata l insana proposta. Chi vuole può ancora visitare gli Uffizi. Hanno detto di sì in 11, una squadra di calcio da campionato del mondo, preferendo la Venere di Botticelli e il Tondo Doni di Michelangelo, l annunciazione di Leonardo e la Madonna del Cardellino di Raffaello, a un tuffo ristoratore nella piscina dell - hotel, alla sauna e al bagno turco, o anche solo a una doccia e al meritato riposo. Un sacrificio affrontato per poter dare almeno una sguardo a capolavori fino a quel momento visti solo in fotografia. Venere batte Fiorentina 1 a 0. P er noi studenti di quarta quest anno la scelta della gita non è stata così immediata; dopo varie proposte saltate sia per colpa nostra che per colpa di forze maggiori (Viaggio Studio a Lione, settimana a Malta) finalmente martedì 24 Marzo siamo partiti per il Veneto. La prima tappa è stata Desenzano. Qui abbiamo visitato l architettonico Autogrill (soprattutto i suoi bagni) e dopo una passeggiatina intorno alla pompa di benzina siamo ripartiti verso Verona. Arrivati alla città scaligera, oltre alle numerose piazze e all Arena, abbiamo ripercorso le tappe dell amore tra Romeo e Giulietta reso immortale da Shakespeare; dopo aver toccato le bellezze della statua della fanciulla (dicono che porti fortuna) e aver scarabocchiato le nostri iniziali sul muro degli innamorati, ci siamo diretti a Jesolo. La sera, nonostante le occhiaie fino ai piedi, abbiamo fatto una passeggiata sul lungomare dedicato ad Andrea Bocelli, con tanto di battute: Gliel avranno dedicato per la bella vista che c è. Il secondo giorno era dedicato a Venezia, ed è stato memorabile. Scesi dal pullman, non abbiamo fatto in tempo a fare due passi per raggiungere il battello che c erano già ombrelli che si contorcevano e piedi completamente allagati. Arrivati a Venezia come se avessimo attraversato la laguna a nuoto, i venditori ambulanti hanno fatto la fortuna con tutte le mantelline/copri scarpe/copri zaino che hanno venduto. In quel momento ho seriamente desiderato che avessero inventato i tergicristallo per gli occhiali perché mi sentivo dentro un sottomarino. Nonostante la pioggia, ci siamo rifatti gli occhi con la grandiosità dei mosaici di San Marco e con le pittoresche viuzze di Rialto. Il terzo giorno fortunatamente la pioggia si è calmata e abbiamo potuto visitare le due isole di Murano e Burano con più calma. Nella prima

4 Zorro non prende la pensione perché ha sempre lavorato in nero. abbiamo assistito ad una dimostrazione della lavorazione del vetro che meritava davvero e nella seconda abbiamo girovagato per le casupole tutte colorate molto caratteristiche. Ciliegina sulla torta è stato vedere una troupe indiana girare un video musicale proprio nel mezzo del paese. Rientrati in hotel per la cena i professori hanno voluto stupirci con un idea insolita: hanno voluto premiare la coppia migliore, le più ritardatarie, con un santino di Lourdes coloro che avevano intrapreso la gita con braccia/polsi rotti e molte altre categorie. Inoltre dopo questo simpatico pensiero ci hanno addirittura portati in discoteca! Ma poi è arrivato l ultimo giorno e siamo dovuti partire in direzione Vicenza. Fortunatamente il tempo è stato dalla nostra parte e abbiamo visitato il Teatro Olimpico (che mi ha lasciato letteralmente a bocca aperta) e Piazza dei Signori; purtroppo nel pomeriggio siamo dovuti tornare a casa. Di questi quattro giorni porterò con me tanti bei ricordi, dalle serate passate a giocare a Tabù a quelle passate guardando film ignorantissimi tipo Scary Movie, dalle lacrime per le risate in pullman alle nuove amicizie. Questi quattro giorni sono stati la conferma del fatto che nonostante la pioggia, il vento e il freddo, quando si è in buona compagnia non c è niente che ti distolga dall essere felice. Ringrazio ancora i professori e tutti i friends che hanno reso questa gita indimenticabile! Giulia S. unedì 23 marzo, ore 14:00 (con qualche minuto di ritardo, forse). Fresche L di mattinata di lezione le quinte al completo partono alla volta di Orio al Serio per la gita più attesa di tutta la carriera scolastica. Praga sorride ai nostri giovani eroi all alba delle 9 di sera, quando giungono in hotel affamati come belve in cattività e stanchi. Una prima sorpresa li aspetta al varco: il cibo. Qui l opinione pubblica si spacca in due, tra chi con minestrine di verdure e piatti giganti di pollo e patate è andato a nozze e chi avrebbe preferito un menù più internazionale. Appartenendo alla prima fazione per me, dal punto di vista culinario, si sono rivelati cinque giorni di buon mangiare condito dalla vera irrinunciabile protagonista praghese, la birra. Scura, chiara, torbida, alla ciliegia che ci ha accompagnati nei pranzi tipici di gruppo, nelle serate al pub e al magnifico birrificio Staropramen. Di certo una delle chicche è stata, infatti, la visita mattutina al birrificio più antico della Repubblica Ceca, un viaggio nel processo di produzione della bevanda più amata, dalla raccolta del luppolo al trasporto finale. Assaggio e visita al negozio accanto sono stati d obbligo. Così la bottiglia di birra che sostituisce il magnete da frigo come souvenir più venduto raggiunge quotazione 1.5 per gli assetati viaggiatori, sempre più avvezzi alle tradizioni locali. Altra nota piccante del panorama praghese è, senza dubbio, l atteggiamento degli autoctoni. I residui del blocco sovietico e il senso di emancipazione di cui l eroe nazionale Jan Palach (a cui è dedicato uno dei monumenti principali di Piazza Venceslao, il centro nevralgico della città) è simbolo, sono l essenza della Repubblica Ceca. Il Praghese DOC sgomita per uscire dalla

5 Chiedo asilo. Ho un'età mentale di tre anni. metro, non chiede mai permesso e non è tipo da farsi mettere i piedi in testa facilmente. Testardi ed inclusivi, conservano con orgoglio l attraente quartiere ebraico e dietro a facciate quantomeno anonime si celano meravigliose chiese barocche. Praga, però, è soprattutto magia. Medaglia d oro al Ponte Carlo by night e alla discoteca Karlovy con il suggestivo Ice Pub interamente fatto di ghiaccio. Misteriosa ed intrigante, fonde culture e stili di ogni genere: verde che domina nei tetti di rame ossidato, palazzi liberty, il maestoso cavallo rovesciato, mille teatri di circuito alternativo, il magnifico orologio astronomico. Una menzione speciale al tipico dolcetto zuccherino (Trdlo), alla riposante crociera sulla Moldava e alle intense camminate nelle giornate di sole al castello di Hradcany e in tutto il quartiere di Malà Strana in compagnia della guida e di un gruppo di professori con grande spirito d avventura. Nessun grande intoppo e più responsabilità agli ormai maggiorenni maturandi che, finalmente, hanno potuto godere di Praga in ogni suo magico volto. Alice S veglia di prima mattina per essere puntuali per la partenza: alle ore 6 eravamo già sulla strada per l Emilia Romagna. Dopo una mattinata in autobus, fra i più disparati passatempi e con le opportune soste in autogrill, i due gruppi sono finalmente giunti a destinazione: il primo, composto dalle classi II B e II V, raggiunge san Leo mentre il secondo (II A e II G) si dirige a Pennabilli. Dopo la camminata in salita per raggiungere la cima della rocca di S. Leo (chiamata così in onore di papa Leone X), abbiamo visitato l interno dell edificio, mentre la guida ci narrava della sua storia. Adibita a scopi militari (come ci fanno intuire la sua posizione e alcuni elementi costruttivi come i fori per i cannoni) e poi a carcere, oggi ospita (giusto per rimanere in tema bellico) un museo di armi. Questa tappa è stata molto bella, sia per la rocca in sé, sia per il meraviglioso paesaggio romagnolo che si poteva ammirare dalla cima di essa. Per cambiare totalmente ambito, nel museo del calcolo Mateureka siamo stati guidati in un viaggio nella storia di questa disciplina: ciò che ci ha veramente colpiti sono stati gli strumenti di calcolo analogici del XIX secolo (come il regolo calcolatore o i bastoncini di Genaille) con i quali si possono fare operazioni difficilissime con il minimo sforzo. La cena a Rimini (senza pesce purtroppo) e la passeggiata serale sul lungo mare con giro sulla ruota panoramica (alta ben 60 metri) dalla quale si aveva veduta completa della città hanno concluso il primo giorno. La meta del secondo giorno era la città di Ravenna. Abbiamo qui visitato durante la mattina le basiliche di S. Apollinare Nuovo e S. Vitale, il mausoleo di Galla Placidia (figlia dell imperatore Teodosio) e il battistero degli Ariani, ammirando i mosaici che, visti dal vivo, sono molto più efficaci di pagine e pagine sul libro di storia dell arte. Fra un mosaico e l altro, non poteva mancare la tomba di Dante Alighieri, dove sono tuttora conservate le spoglie dell illustre poeta (tanto bramate dai fiorentini). Il pranzo nella città di Ravenna non poteva che essere costituito dalla tipica piadina romagnola prosciutto crudo e squacquerone ed è stato seguito da un ora di passeggio libero per le vie intorno a Piazza del Popolo. Due cose particolari si possono notare fra le vie della città: i ciclisti che vanno all impazzata facendo zig-zag fra i pedoni senza rallentare e i piccioni temerari, che se ne camminano tranquilli per le strade di fianco alle persone. Sant Apollinare in Classe, basilica che si trova dove un tempo c era il mare (fuori dalla città di Ravenna), ha, con i suoi mosaici del VI secolo, concluso in bellezza questa gita, resa memorabile non solo dalla bellezza dei luoghi visitati, ma anche dalle risate con gli amici, che non sono mai mancate. Non resta quindi che dedicare ai prof accompagnatori e a tutti i partecipanti un enorme GRAZIE! Romeo

6 Tra gamberi: "Fermo, non hai scampo" L a musica ci accompagna fin da piccoli, il carillon attaccato alla porta, il primo giocattolo con i fantastici tasti che suonano, il primo Mp3, il primo Cd fino alle cuffie sempre nelle orecchie; quelle cuffie che ti tengono lontano da tutto e da tutti. Quale adolescente non ha visto High School Musical? Questi giovani liceali che cantano, ballano e recitano a ritmo di storie d amore e di difficoltà da adolescenti; quando ero piccola quelle canzoni fresche fecero crescere in me una voglia di avvicinarmi alla musica incontenibile così iniziai a frequentare delle lezioni di pianoforte. La mia prima volta in quella stanza eravamo solo io, un Yamaha a coda, lucido appena spolverato, 88 tasti, 220 corde tese e Ciro (il mio maestro); appena entrai Ciro mi fece accomodare allo sgabello e mi chiese Cos è per te la musica? e in quel momento, da bambina di 8 anni che ero, rimasi con un interrogativo dentro di me che solo coltivando la mia passione riuscì ad avere una risposta. Siamo tutti legati a qualche canzone che porteremo sempre con noi, una sinfonia che ci portiamo dentro, come un tesoro da tirare fuori per farci sentire bene. Purtroppo sempre più spesso la musica viene trascurata e nella maggior parte dei casi molte persone sentono la musica stessa come una moda da seguire soltanto per essere alla pari con il gruppo di amici frequentati. Musica, come cita il buon Zanichelli, non è solo l arte di combinare assieme dei suoni, la musica come tute le cose che fanno parte di noi ci rappresenta e spesso ci conforta. La musica è vita, passione, amore e pensiero; come arte in generale ci permette di provare emozioni perché stimola in noi l immaginazione. La musica è anche disciplina, è un mondo che va oltre l essere fisico, è ordine ed è un po come la matematica che ha un linguaggio tutto suo. Musica non è soltanto la moda fra amici, non è solo una radio accesa in macchina ad alto volume con gli acuti mal riusciti di tua mamma, uno stereo in casa che accompagna le pulizie primaverili, un video su Mtv la mattina appena sveglio, un continuo fischiettare durante una passeggiata in centro, un sottofondo per i pisolini sui banchi o un'improvvisa immaginazione del nostro cervello fatta di diverse circostanze. Musica per me è quel qualcosa che ti fa sognare e vivere in un mondo parallelo a questo. E se ti chiedessero cos è per te la musica, tu cosa risponderesti? Sara I l consumo della musica, oltre ad essere motivato dal desiderio di svago e gioia, riflette anche la società in cui viene prodotta. Mi spiego meglio: quando i nostri genitori erano giovani, facevano apparizione in casa i primi stereo e la musica veniva ascoltata dalle audio cassette; ancora prima loro e i nostri nonni ascoltavano le canzoni incise su neri dischi di vinile. Noi oggi, nell era della tecnologia, usiamo per riprodurre la musica essenzialmente il computer o il cellulare. Ma perchè limitarsi al normalissimo lettore musicale o alla radio, quando esistono applicazioni anche molto utili per ascoltare musica, elaborarla, modificarla, ecc.? Eccone qui di seguito alcune app che trovo indispensabili per gli appassionati di musica. su Partirei da Spotify: applicazione scaricabile su smartphone, su computer e anche su tablet, che nel giro di due annetti ha spopolato in Italia. Consiste in una piattaforma, una sorta di social network della musica, dove i cantanti possono creare un loro profilo e caricare i loro album, anche in versione deluxe. Si può scaricare gratis oppure pagare un abbonamento mensile, che io personalmente sconsiglio, specialmente se l'app è stata scaricata su computer o dispositivi Apple: con questi apparecchi infatti le differenze tra musica disponibile gratuitamente o con l'abbonamento sono ridotte a poca cosa: niente pubblicità, qualità del suono maggiore e possibilità di uso senza una connessione internet; nei dispositivi Android invece Spotify gratis non permette di scegliere la singola canzone da ascoltare, quindi l'abbonamento, seppur un po caro, può essere utile. Un'altra applicazione conosciutissima è Shazam: non bisogna più scervellarsi per ricordare le parole di una canzone che si è sentita in radio e fare il tentativo inutile di cercarle su Google, con Shazam si avvicina il cellulare alla cassa, si avvia la ricerca e la nostra applicazione identifica la canzone desiderata. Per i più disperati, non temete, esiste u- n'applicazione chiamata Sound Hound che ho scoperto da pochissimo e che sostituisce Shazam nel caso in cui avessimo dimenticato il cellulare a casa e volessimo proprio sapere il titolo di una canzone che stiamo ascoltando: una volta a casa basta ricordarsi qualche parola o solo il motivo della canzone e il gio-

7 E' morto John. L'hanno travolt. co è fatto, l'applicazione ti trova il titolo. Infine, secondo me molto utile, esiste Musixmatch, una sorta di enciclopedia della musica, in cui si possono ascoltare molti brani, di cui l'applicazione ti fornisce testo e traduzione, la possibilità di scaricarli e di sapere qualche cosa in più sul cantante e sulla sua discografia. Un po' abbandonato come strumento per a- scoltare musica quotidianamente, vuoi la pubblicità, vuoi il dover cambiare sempre video ogni canzone, è You Tube, che resta però il sito preferito come piattaforma per i videoclip originali dei cantanti. Uso queste applicazioni quotidianamente, ma non so, forse per il gusto di averli tra le mani, forse perchè resteranno per sempre, non riesco a non comprare i CD. Ebbene sì, il virtuale non mi basta, ho bisogno di avere un oggetto fisico, di vedere le foto della copertina, di ascoltarlo sullo stereo. Alla fine non so neanche io bene il perché. di essere ascoltata. Il modo più bello per ascoltare la musica, resta però a mio parere quello live. Non c'è esperienza più speciale che sentire quelle voci registrate finalmente dal vivo, coglierne le sfumature e partecipare a creare un'atmosfera magica saltando o cantando. In qualunque modo la si ascolti, dal cellulare, in radio, su un CD o live, dalla musica emana sempre un energia talmente potente da riuscire ad unire persone che stanno agli antipodi e quindi merita Aurora R iuscite ad immaginare una pubblicità senza quelle musichette di sottofondo che ti entrano subito in testa? Non credo. E che dire dei programmi televisivi negli anni 80'/90' senza le sigle della Carrà o della Cuccarini? La musica è da sempre un elemento fondamentale nella televisione, non solo italiana, ma di tutto il mondo, tanto da diventare, per mezzo di alcuni programmi molto amati dal grande pubblico, protagonista. In Italia alcuni sono veri e propri pezzi di storia del Paese: Da sessantacinque anni, il Festival di Sanremo ci intrattiene con una gara entusiasmante tra alcune canzoni italiane. Purtroppo negli ultimi tempi, il Festival della Canzone Italiana è diventato il Festival dei Cantanti e degli Ospiti, meglio se stranieri. Dal 1956 al 1975 Canzonissima aveva proposto una gara tra canzoni abbinata a vari sketch comici e balletti. Successo clamoroso negli anni '60, ma poco considerato successivamente, era il Cantagiro: la formula era presa a modello del Giro d'italia di ciclismo, e consisteva in una carovana canora in giro per l'italia con diversi cantanti, conosciuti o meno, che gareggiavano tra loro. Dal 1964 al 2007 si è svolto in varie piazze di Italia il Festivalbar, il cui scopo finale era eleggere simbolicamente la canzone più gradita e più rappresentativa della bella stagione. Infine c'è stata l epoca del Karaoke, che lanciò Fiorello, andato in onda negli anni '90, e ripreso in questa stagione. Si tratta di una sorta di competizione sullo stile della festa paesana, tra persone normali che si divertono per tre minuti a imitare le popstar. Insomma, sono sempre state tante le gare a tema musicale, ma mai come al giorno d'oggi in televisione si vedono programmi dedicati al mondo delle sette note. Da qualche tempo infatti, come funghi, sono spuntati decine di talent show dove, per lo più ventenni, provano a sfondare nel mondo delle star. La domanda sorge spontanea: improvvisamente siamo diventati tutti dei cantanti provetti col sogno di far carriera? No, il punto è che tutti questi talent hanno così tanto successo perchè fanno partecipare attivamente il pubblico, attraverso votazioni, commenti sui social network o anche indagando la vita di tutti i giorni dei concorrenti. Il risultato è che si abbatte quel distacco verso i 'vip' e ci si affeziona al 'ragazzo semplice' e alla sua musica. Seguo personalmente Amici, X Factor o The Voice of Italy, e li reputo spettacoli belli, dove vengono sfornati cantanti, sì commerciali, ma non privi di talento. Invece valuto raccapriccianti altri programmi come Io Canto o Ti Lascio Una Canzone, dove a sfidarsi con le canzoni sono bambini e adolescenti: la gara si trasforma inevitabilmente in qualcosa di più serio, che travalica lo spirito del gioco adatto a quell età. Dovrebbero prendere tutti esempio da lui, il caro e vecchio Zecchino d'oro, la gara più sincera e più sana di tutti i tempi. Aurora

8 La Natura ha strane leggi, ma almeno le rispetta. P er uno studente la musica è un pezzetto della vita. E per un docente? Ne abbiamo intervistati un bel gruppo e gli abbiamo fatto tre domande. 1) Cos'è per lei la musica? 2) Qual è il suo genere di musica preferito? 3) Ci consiglia una canzone? Ecco cosa ci hanno risposto. Nella versione online basta cliccare sul link per sentire il pezzo consigliato. Benanchietti 1) Per me la musica è un'occasione di svago molto piacevole e consolatoria. 2) Il genere che preferisco è sicuramente la musica classica, ma anche quella rock non mi dispiace. 3) Mi stanno molto a cuore i Notturni di Chopin ( Delorenzi 1) E' stata parte della mia vita, perchè ho fatto conservatorio per 9 anni, ho suonato il pianoforte e ho avuto una band, quindi ho scritto dei pezzi ho suonato in locali per anni con diverse band. Quindi ormai è stata una parte della mia vita. Ora non più, diciamo come ora consumatore passivo non più in maniera attiva. Camera 1) Sono sette note che unite danno molto divertimento e con le quali si può fare di tutto. 2) Un po di tutto, ma mi è sempre piaciuto il rock. Poi mi piace molto l opera ma credo che si conosca troppo poco ed è qualcosa di grave visto è che un genere italiano e noi, che siamo italiani, dovemmo conoscerla di più. 3) La canzone "Mediterraneo" Zulato 1) La musica per me è l'indispensabile colonna sonora di ogni mio viaggio in auto. 2) folk, rock, blues 3) Nevermind di Leonard Cohen 2) Non amo la musica classica, non amo Heavy, Trash, Metal e per il resto mi piace di tutto, non uno in particolare 3) "Feeling Goog", ma non la versione originale di Nina Simone ma quella dei Muse. Pettinaroli 1) La musica è un mondo, che purtroppo non conosco molto: ci sono generi per accontentare tutti, anche se certi tipo house o heavy metal (se ancora esistono) non li sopporto proprio! sarò un po' antiquata... E' un buon modo per rilassarsi nel tempo libero, per qualcuno è un sottofondo continuo della vita quotidiana, ma non per me, che quando lavoro devo avere silenzio (dopotutto anche il silenzio è musica, ed è sempre più raro trovare oasi di silenzio in questo mondo rumoroso...) 2) Non ho un genere preferito, mi piacciono i cantautori italiani tipo Dalla, De Gregori, Vecchioni, Battisti (di cui conosco molte canzoni a memoria!), le cui canzoni hanno anche testi significativi; mi piacciono però anche i Beatles, i Rolling Stones, i Queen, Simon & Garfunkel e molto il "boss" Bruce Springsteen, con la sua energia inesauribile nel cantare i suoi USA. Inoltre mi piace la musica classica, Vivaldi e le quattro stagioni, Beethoven, Mozart. 3) Ne cito alcune, perchè non riesco a decidere! L'anno che verrà di Lucio Dalla, La canzone del sole di Battisti, The sound of silence di S & G; Bohemian Rhapsody dei Queen.

9 3) Dreams dei Cramberries La Ragnatela Numero 5 Io quando mi fanno un favore dico: "Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie...". Ma a volte abbrevio con "Grazie mille". Pozzali Ghirardi 1)La musica è una parte importantissima della vita, è la mia passione da quando sono adolescente, attraverso la voce esprimo i sentimenti più interni che provo. 1) La musica è compagnia. 2) Classico e contemporanea. 3) In questo periodo ascolto molto "Take me To Church". Baradel 2) Mi piace la musica classica e lirica. 1) La musica, secondo me è una compagna gradevole. 2) Mi piace molto la musica classica. Castaldi 1) Per me ascoltare la musica corrisponde ad un momento di relax che permette di allontanarsi dai problemi del quotidiano. 2) Preferisco come genere la musica italiana, in particolare il cantautorato. 3) Un brano magnifico è La Cura di Battiato. 3) Sicuramente i Notturni di Chopin. Tamiati 1) La musica è una magia che permette di esprimere sentimenti, emozioni sensazioni senza parole e immagini. Arte che giunge a tutti senza distinzione di età o cultura. 2) In genere l'ascolto tutta escludento solo quella più dura e violenta A bbiamo intervistato alcuni studenti del Liceo che hanno fondato un gruppo musicale i "Fun Days". Sono cinque ragazzi di età compresa tra i 15 e i 19 anni. Raccontateci chi siete Il gruppo è nato ufficialmente il 14 giugno 2014, ad agosto la Band si iscrive su Facebook e in seguito su YouTube a settembre. I membri della Band sono cinque: Alessandro Bono alla batteria, Samuele Giacomone e Lorenzo Grassano alle chitarre, Ludovico Angelini al basso e Giulia Nale è la voce. Il nome è stato scelto casualmente mentre si scherzava con la canzone di John Newman,"Cheating". La canzone diceva "I saw you Sunday, Monday", mentre loro dicevano "I saw you Fun Days", che in realtà non aveva nessun senso per quanto riguarda l'inglese. Però, ripensandoci,"fun Days" era un nome originale e interessante; la traduzione è "Giorni divertenti" e in effetti è proprio questo il nostro obiettivo: fare musica divertendoci, perché la musica fa sorridere e quando suoni sei felice e non pensi ad altro; è come entrare in un mondo parallelo, dove ci sei solo tu e una melodia con la quale riesci ad unirti magicamente. Perché la musica è qualcosa di strano e misterioso che deve essere svelato. Quali musiche suonate e dove? Lo stile dei Fun Days è Rock-Pop. Alla prima serata al Tortuga (Continua a pagina 10)

10 Lei: "Possiamo vivere insieme e felici". Lui: "O insieme o felici di Vigliano, il 23 dicembre 2014, ci siamo esibiti con "I want to break free" dei Queen e "Creep" dei Radiohead. I quella stessa serata abbiamo anche proposto il loro primo inedito "Father", scritto e composto da Samuele Giacomone. Il testo narra di un figlio abbandonato a se stesso dal padre, il quale ha problemi di alcolismo. Questo però è solo uno dei tanti inediti, il secondo, già finito, è "Stop my baby" e vi sono altri brani in preparazione, pronti a breve. Sogni e speranze? Ognuno all'interno della Band ha qualche sogno nascosto, più o meno vicino al mondo della musica. Alessandro: vorrei trasformare questo mio piccolo hobby in un lavoro vero e proprio, partendo dall'esibirmi prevalentemente con inediti e fino ad insegnare batteria. Samuele: vorrei continuare a scrivere e a comporre, dedicando tutto il mio tempo alla musica, soprattutto durante l'adolescenza, perché, come scrivono i grandi musicisti, il periodo migliore per comporre è questo. Giulia: vorrei diventare cantante a tutti gli effetti con la mia Band, ma vorrei prevalentemente lasciare un segno nella storia, un segno dato da una bambina che ha iniziato a cantare e a ballare con il Funky degli anni '70 fra i divani del suo salotto. Lorenzo: Beh certo che se mai dovessi vivere suonando la chitarra sarebbe bellissimo, ma adesso vedo la musica solo come un hobby, per suonare con gli amici. Il mio vero sogno è la cucina, avere un ristorante tutto mio e girare il mondo grazie a questa passione (Lorenzo frequenta infatti l'alberghiero) Ludovico: Il mio sogno sarebbe quello di poter girare il mondo per venire a contatto con culture e popoli diversi e, perchè no, magari farlo coltivando la mia passione, ossia suonare il basso. Alberto Fanno prima, ma sono determinate. Su La ragnatela sono già apparsi un paio di loro video. A rispondere alle nostre domande il duo di 1E SalgarellaBanderè. 1) Sì, io (Giulia) e Alessia abbiamo un duo. Entrambe amiamo la musica, quindi ci siamo dette: perchè non condividere insieme questa passione? Così abbiamo iniziato a caricare video su facebook o instagram: ci siamo accorte che piacevano e abbiamo continuato. È molto divertente mettere in pratica ciò che impariamo nella scuola di musica che frequentiamo. 2) Le canzoni che suona Alessia e che io canto sono principalmente di genere pop, come Ariana Grande o Demi Lovato, ma anche Evanescence e Christina Aguilera. Inoltre, in pochi lo sanno, amo il rock, ma è difficile da eseguire essendo solo in due. Ovviamente le canzoni che suoniamo sono canzoni che ci piacciono, così tutto viene più naturale. 3) Come ogni musicista, il nostro sogno sarebbe di andare avanti in questo campo e guadagnarci da vivere facendo ciò che a- miamo sopra ogni cosa. La musica è capace di darci emozioni incredibili e fare di lei un lavoro sarebbe veramente un sogno. Ghirardi: mio nonno aveva gli occhi azzurri, mia madre pure, e io ho gli occhi azzurri. Mio nonno era pelato, mio padre pure, e io sono pelato... È un destino, non si sfugge! Ghirardi: ma rompete anche agli altri insegnanti o ce l'avete solo con me? Ghirardi: ah, beh, non sei obbligato a guardare il modellino della molecola da quel punto di vista li... Puoi guardarlo da qui, puoi guardarlo da là, dall'alto puoi suonare una trombetta, puoi fare tutto! Matteo: vuole una copia del giornalino, prof? Antonini: si, grazie, quanto viene? Ah, scusami, non ho lire dietro. Romejan: si può notare la simmetricità degli assi Bertotto: "Someone who sells illegal drugs", 4 verticale. Non fate nome e cognome! Zulato: perché l'etá "fiorita" è una metafora per indicare la gioventù? Classe: perché si sboccia. Aurora: Bramante dipinge il "Cristo alla Madonna" (invece che "alla colonna") De Lorenzi: la Madonna dal collo lungo è molto sproporzionata. Ettore: è la Madonna di Chernobyl Pettinaroli: ma chi è che si mangia tutto il gesso? Sarà mica la prof pinco pallino? Arriva sempre in aula professori con le mani sporche di bianco Alunni: no è impossibile lei usa la LIM Ettore: allora mi sa che il bianco non è gesso...

11 Lei (a letto): "Vorrei parlare". Lui: "Fai pure, ho il sonno pesante". G iorgio Pastore è un musicista che ha girato il mondo per suonare la chitarra. Ama questo strumento, colleziona plettri e chitarre in edizioni limitate. Nella vita insegna a suonare la chitarra sia nelle scuole, sia a privati (me compreso), inoltre le acquista, le vende, le ripara e ogni tanto ne costruisce anche qualcuna. È veramente bravo a suonare, lo potrete verificare andandolo a cercare su Youtube ( www. youtube. com/ channel/ UC6TjgtVSLwwpbL_Q0dJQDDA) L intera intervista è stata svolta rigorosamente con chitarra elettrica in mano e improvvisando pezzi a caso. stato fondamentale per me, sono andato anche a Nashville per studiarlo). Dove hai imparato a suonare? Nel Mondo! Come già detto mi sono diplomato in America, sono stato a Dublino, a Londra due volte; ho girati tutti i posti dove si fa musica. Qual è il tuo metodo di insegnamento? E' l'insieme di tanti metodi, non ce n'è uno solo, non esiste! Insegno ritmica col metodo Dante Agostini per batteristi, poi uso il metodo di lettura per sax, poi uso il Violino Paganini. Si cerca di prendere il meglio da tutto. Presentati brevemente Sono Giorgio Pastore, sono nato a Coggiola e suono la chitarra da sempre. Già alle elementari volevo suonare, ho preso le prime lezioni in prima media. Andavo benissimo, mi ricordo che erano tutti stupiti di quanto fossi bravo! Sempre in prima media andavo a suonare in giro per i ricoveri della zona col gruppo del prete di Coggiola. Non so cosa sentissero i poveri anziani, però ho iniziato così. Quali sono state le tue esperienze musicali? Infinite! sono stato 8 volte, forse anche 10 a Los Angeles, la prima volta nell'89, sempre per musica. Ho visto che c'era il Rock and Roll che funzionava e sono stato là. Mi sono diplomato nel 94 a Los Angeles nella scuola più stimolante che ci fosse al mondo, il Musicians Institute. In America ci sono 2 scuole principali, una è il Musicians Institute, appunto, e l'altra è la Berklee. Ai tempi era assolutamente più figo il Musicians Institute! Tutti andavano lì. Poi mi sono fermato ancora a Los Angeles, sono andato a lezioni per 6-8 mesi da Carl Verheyen (lui, ai tempi, suonava per Cher, Supertramp, ed era il più grande turnista sulla faccia della terra). E andavo a casa sua. Poi ho studiato con Jennifer Batten, il chitarrista di Michael Jackson, Paul Gilbert, e... boh! Ne ho avuti miliardi di insegnanti! Sono ritornato in Italia per studiare da Giorgio Cocilovo, che ai tempi suonava per Loredana Bertè, Jannacci ed era nell'orchestra di Canale 5 (se mi ricordo bene). Il mio curriculum è lunghissimo! Che musica ascolti? Non ascolto più gruppi da mille anni, ascolto generi. Sono cresciuto con i Genesis e i Pink Floid, poi sono andato avanti ascoltando Neil Young, successivamente ho iniziato con il Rock and roll, e da li, dopo i vari Van Halen e Randy Rhoads, ho scoperto il Blues, quindi Stevie Ray Vaughan, Johnny Winter e Gary Moore, tutta questa gente qua. Poi studiando ho dovuto fare tutti i generi, dal Jazz al Country (che è Chitarra elettrica o acustica? Entrambe! Io preferisco quella elettrica perché ci puoi fare tante cose in più, pensa che l'esame finale del Musicians Institute consisteva nel suonare tutti i generi musicali. E' quella la "ienaggine"! La chitarra elettrica mi ha permesso di suonare con più tecniche spaziando in tutti i generi. La chitarra acustica è un po' più limitata, però dipende sempre da cosa si vuole fare: se ho bisogno di accordi belli per suonare con altri strumenti ho bisogno di una chitarra acustica. Ho registrato parecchi pezzi con una chitarra acustica, perché serviva quella! Perché insegni? Bella domanda! Mi ricordo sempre che quando sono ritornato in Italia ho incontrato uno che mi ha detto: "Guarda che qui l'unico modo per sopravvivere con la musica è insegnarla". Tra me e me ho detto: "Beh, sì, ha ragione". Le esperienze di un musicista sono: Suonare in studio, suonare dal vivo e insegnare. Adesso non si suona più in giro, insegnando si può tirare avanti (a me piace tantissimo), e ormai col fatto che al giorno d'oggi la musica si fa elettronicamente, coi suoni campionati, in studio si registra pochissimo. Una volta, quando c'era solo l'analogico, avevi bisogno del chitarrista che suonava, perché era l'unica maniera per registrare suoni. Adesso non hai più bisogno del chitarrista, basta che scrivi le note e la musica te la fa il computer. Questo fin che ascolti musica oscena, ma tanto adesso va di moda quella! Cosa vuoi dire per concludere? La musica è la cosa più bella che esista al mondo! Perché suonare fa bene, suonare è la cosa più bella del mondo! Unisce le persone, anche i bambini! Io ho insegnato a miliardi di bambini in molte scuole, anche nelle materne ho dimostrato che con la chitarra i bimbi stanno più tranquilli. L'insegnate mi diceva: "Senti, per favore, suonami qualcosa per farli stare tranquilli sti bambini", e funziona! La musica è una cosa dinamica, è vivere! Matteo

12 Imbecilli si nasce o si diventa? Chissà. Una cosa è certa. Tu sei partito già avvantaggiato.

13 Non sarò di certo mai una che dirà "sei il mio motivo per vivere". Al massimo aspettati un "sei il mio motivo per depilarmi". C ome vi avevo anticipato nello scorso numero, vi parlerò del perché il fumetto in Italia non è conosciuto e/o è considerato roba da bambini. Analizzerò poi i Manga (fumetto giapponese), il fumetto americano e quello italiano: in poche parole i due più grandi generi di fumetto del mondo e quello del nostro Paese stesso. Comincerò parlando del Manga: pochi in Italia, e forse anche in altri Paesi, conoscono il manga vero. In compenso, molti credono di conoscerlo attraverso gli anime (ovvero i cartoni di animazione giapponesi) ispirati ai manga. Questo fenomeno è simile a quello di un libro trasportato sul Grande Schermo, solo molto molto più disastroso: già, nel passaggio da Manga ad Anime, il prodotto diventa parecchio più scadente, in più le Grandi Case considerano questi Anime (che, vorrei ricordare, sono tutti Shonen, ovvero consigliati per una fascia d età che va dai 13/14 ai 18/19 anni) cartoni per bambini, e di conseguenza censurano tantissimo il prodotto originale già modificato, arrivando addirittura a tagliare intere scene, cambiare colori per non far vedere ad esempio il sangue oppure ad alterare i dialoghi (i fan di One Piece o Naruto sicuramente sanno di cosa sto parlando). Inoltre, il Manga è qualcosa di più che un semplice fumetto per ritardati, come mi è capitato di leggere su internet. Il Manga Shonen punta alla creazione di una storia che possa attirare l adolescente medio fin dai primi tankobon (ovvero i volumetti), scrivendo come base storie con demoni sempre più grandi e potenti, alieni dalla forza sovrumana, ragazzi con poteri ottenuti alla nascita oppure attraverso strani frutti, o ancora tramite particolari tecniche tramandate da generazioni nei propri villaggi o famiglie. Ma oltre a questo, il Manga invia dei messaggi profondi al lettore, lo fa crescere, e lo rende più aperto alla vastità del mondo: i personaggi di questi fumetti spesso diventano Persone, perché arrivi a conoscere i loro sogni, i loro dolori e le loro storie, nelle quali spesso il lettore si ritrova, e, quando se ne vanno, è come se un amico che conosci da sempre ti abbandonasse, con un sorriso, lasciandoti quella felicità mista a tristezza in bocca. Combattere per raggiungere i propri sogni, oppure mostrare al mondo la vera natura degli uomini, o ancora dimostrare quanto l amore e l amicizia possano essere forti nonostante le avversità: tutto questo, e vi assicuro anche molto molto altro, sono il Manga e l Anime (sempre parlando di materiale originale: esistono anche Anime nati come tali incredibilmente belli e toccanti) e la prossima volta che vi capiterà di incontrare dei lettori di queste testate, provate ad ascoltarli mentre vi mostrano le meraviglie di quei mondi creati da grandi autori: forse scoprirete qualcosa di nuovo che vi intrigherà. Bryan Zulato: Casoni rappresenta graficamente le parole in modo da formare dei disegni.. Ecco per esempio la "Passione di Cristo", a voi cosa sembra? Aurora: un gelato! Giulia: questo perché la passione di Cristo era proprio il gelato De Lorenzi: perché Palladio inserisce un porticato con delle colonne nella Villa? Aurora: per legarci gli schiavi! De Lorenzi: se voglio frustare qualcuno chiamo l'aguzzino così lui lo fa per me e io non mi sporco le mani. Mica sono Christian Grey eh Titin: devo dirvi di una comunicaz... Classe: ce l'ha già detta la prof Federici!! Ettore: una Federici al giorno toglie Titin di torno. Panizza spiega come comportarsi all'esame. Elisa: prof, ma se non sappiamo rispondere Panizza: sorridi Elisa, sorridi. Due ragazze cercano Titin per parlare di un video. Ragazze: prof, stiamo convertendo Titin: in quanto professore di religione questo dovrei farlo io

14 In Sicilia vince il Partito del Non Voto. Che è lo stesso del Non Vedo, Non Sento e Non Parlo ual è il miglior saggio scientifico Q pubblicato in Italia nel 2014? A deciderlo sarà una giuria composta da esperti e da studenti di 100 classi, tra le quali la 4B del Liceo Scientifico. Questi i 5 finalisti (non in ordine di preferenza) che gli studenti hanno esaminato e valutato per chiarezza, capacità di interessare ed efficacia. Un gruppetto di quattro di loro si recherà a Padova per presenziare alla cerimonia finale durante la quali il premio sarà consegnato al vincitore. Dimostrare l'impossibile è un saggio di argomento scientifico che affronta la storia della scienza, dagli inizi ad oggi, ponendo l' attenzione sugli uomini che contribuirono a migliorarla, sulle loro geniali intuizioni e sulle potenzialità delle ultime ricerche, ancora allo stato embrionale, e sui loro possibili utilizzi futuri. Il saggio si articola in due macro-capitoli. Il primo, intitolato intrecci, è composto principalmente da racconti biografici dei grandi scienziati del passato o a noi poco antecedenti; il secondo, intitolato idee, affronta invece quelle idee derivanti da intuizioni innovative che ci hanno garantito una condizione di vita migliore e quelle ipotesi per un futuro ancora più ricco di prospettive. L'impossibile allora si offre come chiave di lettura all'intero saggio e ne chiarisce i vari aspetti come filo conduttore. Esso non viene visto come limite oltre il quale la mente umana non può spingersi, ma, assumendo un'accezione totalmente positiva, diventa il punto di partenza verso cui dirigere tutte le proprie ricerche, incanalare i propri sforzi, perchè lo scienziato ha già precedentemente dimostrato ciò che era stato decretato impossibile dai più, e quindi ha le potenzialità per rifarlo. Nonostante la forma scorrevole e quasi discorsiva il saggio presenta numerosissime informazioni relative a dibattiti, citazioni di opere letterarie, riferimenti a fatti e persone ed accresce in questo modo la cultura del lettore, inoltre la suddivisione interna ai macro-capitoli di altrettanto numerosi capitoli (ognuno di 4-5 pagine circa) permette di affrontare in poco tempo una grande varietà di argomenti tra loro diversi e di spaziare in tutte le branche della scienza. Francesco M. N el libro Il caso Ogm Il dibattito sugli organismi geneticamente modificati Roberto Defez, direttore del laboratorio di biotecnologie al Cnr di Napoli e da anni coinvolto nella discussione sulla validità degli organismi geneticamente modificati, ha condensato tutto ciò che il consumatore deve conoscere riguardo gli ogm; argomento di grande attualità visto l imminente expo milanese che avrà come tema il cibo e l alimentazione. ma anche soprattutto a livello economico mondiale. L intento di questo testo scrive l autore è quello di raccontare cosa sia successo in Italia nel campo degli OGM negli ultimi vent anni (il 1994 è l anno in cui il primo OGM è arrivato sui banchi dei supermercati), mentre la disinformazione ha continuato a parlare alla pancia delle persone senza fornire le conoscenze, i fatti, i numeri e le statistiche su cui per anni si è giocata la partita della produzione di cibo nel mondo e della introduzione di una delle tecnologie di maggior successo nella storia dell agricoltura. Vedere la luce del Sole è doloroso se ci si è abituati al buio dell Underground, ma le scelte economiche e strategiche premono e impongono che ci si svegli da questo lungo sonno delle co(no)scienze. L - autore tenta quindi di demolire gli innumerevoli luoghi comuni e le diffidenze sugli ogm, con un linguaggio chiaro e semplice e con un gran numero di riferimenti a ricerche e statistiche. Forse in alcuni passaggi perde fluidità proprio a causa della notevole mole di dati ed informazioni, ad esempio quando si addentra nel labirinto della legislazione italiana sugli ogm. Libro assolutamente consigliato a chi voglia informarsi su questo tema di scottante attualità, che ha un impatto diretto sui consumi personali di ognuno Francesco M.

15 Lei: "Non so come prenderti". Lui: "Io come lasciarti". La Ragnatela Numero 5 C arlo Rovelli, è un fisico teorico ed anche uno dei migliori divulgatori scientifici sulla gravità quantistica del nostro tempo: nel libro La realtà non è come ci appare, la struttura elementare delle cose vuole mostrare le varie percezioni della realtà nella storia e i progressi conoscitivi compiuti dalla scienza fino ai giorni nostri, esponendo le teorie attualmente oggetto di studio e in attesa di conferme sperimentali alle quali i fisici odierni stanno lavorando. Lo scrittore, con fare logico, chiaro, quasi didattico, comincia dalle prime domande che l uomo si è posto nell antica Grecia di ventisei secoli fa, conducendoci in un viaggio attraverso le varie epoche del pensiero scientifico occidentale: un viaggio durante il quale si incontrano nomi illustri come Democrito, Galileo, Newton o Einstein ma anche scienziati meno noti ed altrettanto fondamentali allo sviluppo della nostra conoscenza delle leggi dell universo. Come dice lo stesso autore, il libro è costruito per essere perfettamente comprensibile a chiunque voglia aggiornare le proprie conoscenze in ambito fisico o si affacci per la prima volta alla visione di una realtà nuova, diversa da quella a cui siamo portati a pensare. Forse è proprio questa la caratteristica dell opera che la rende così efficace nel suo intento di divulgazione e interessante da leggere e Emanuele C. capire. I terremoti, che sulla superficie terrestre sono percepiti come un improvviso e violento scuotimento del terreno, sono una delle tante manifestazioni attraverso cui il nostro pianeta e- sprime la sua vitalità. Essi sono il risultato della propagazione all interno della crosta terrestre di onde di tipo elastico, definite onde sismiche, originate da un contatto rapido e violento fra due pareti tettoniche. Purtroppo questo fenomeno, che in alcuni casi distrugge intere città, non si può né prevedere, né tanto meno evitare. Quindi, mentre i sismologi continuano le loro ricerche, l unica possibilità per cercare di rendere i terremoti meno pericolosi è quella di curare la prevenzione, ad esempio costruendo nuovi edifici a norma antisismica e informandosi sul giusto comportamento da tenere in caso di terremoto. Il fine di questo libro è proprio quello di sensibilizzare le persone sul fenomeno, informandole sulle zone vulnerabili, su ciò che scientificamente rappresenta e su come prevenirlo. Fabiana G. I l libro "Scienza e arte" è incentrato sul confronto di queste due discipline attraverso il quale l'autore, analizzando le analogie e le differenze, cerca di valorizzarne non una, ma entrambe osservandole a partire da un unico approccio. Questo libro è stato scritto in un linguaggio non troppo complicato e abbastanza scorrevole. Alcune argomentazioni sono interessanti, come per esempio la parte relativa all'alchimia, di cui lo scrittore spiega la simbologia, e le caratteristiche come un qualcosa che precorre le scoperte della scienza; altre invece sono piuttosto noiose, in particolare il capitolo in cui l autore parla della narrativa, citando tutti gli esempi dei libri in cui è presente un riferimento alla scienza. Si può comunque dire che l'idea portante di questo saggio è originale e ben sviluppata. Francesca D.B.

16 "Erika torna libera. Dieci anni dopo la strage". Cioè, se io 10 anni fa uccidevo mia moglie con 96 coltellate domani tornavo libero? E perche non me l'ha mai detto nessuno? La Ragnatela Numero 5 S Il fenomeno si è svolto 3 anni dopo di quella che doveva essere la fine del mondo ( =3), sommiamo quindi questo numero al risultato del calcolo precedente: 0+3=3. Notate qualcosa di strano? Il numero 3 è il simbolo del ternario, la combinazione di tre elementi. Il ternario è uno dei simboli maggiori dell esoterismo. Coincidenze? Io non credo proprio. L altro fatto di cui vi volevo parlare è la settimana delle gite: gli Illuminati, ormai radicalmente infiltrati nella scuola, hanno fatto in modo di farci partire quasi tutti nella stessa settimana, ma come mai? La risposta ce l abbiamo proprio davanti agli occhi: gli Illuminati avevano intenzione di entrare indisturbati nell istituto per rubare il Plutonio presente nei nostri laboratori. Esatto ragazzi, abbiamo il plutonio nei laboratori, è stato inserito qualche anno fa da un gruppetto di giovani Illuminati che non sapevano dove metterlo per smaltirlo. Ecco spiegato il perché di quello strano bagliore verdastro che ogni tanto si vedeva nei laboratori. Perché ora gli serve di nuovo? Vogliono costruire una bomba Forse la numerologia ci può aiutare a carpire i significati criptici atomica, un cannone laser, o peggio, un cannone spara bombe di questo fenomeno. Sommiamo i numeri che compongono la atomiche? data dell avvenimento: =2038 Questa eclissi è la nona eclissi totale del ventunesimo secolo. Dobbiamo stare all erta ragazzi e ricordatevi che il pericolo è Sommiamo al risultato ottenuto precedentemente questi due sempre in agguato. Un abbraccio numeri: =2068 Ora prendiamo il numero così ottenuto e sottraiamolo per se stesso: =0 alve a tutti amici, sono ancora il vostro Umberto, e ho intenzione di parlarvi di due avvenimenti importanti accaduti in questi ultimi tempi. Innanzitutto, come sapete, c è stata un eclissi di sole il 20 marzo, ma purtroppo, a causa del brutto tempo, nella nostra zona non è stata possibile ammirarla, nonostante avessimo una visibilità dell 80%. Una vera sfortuna per i nostri amici Illuminati, che a quanto pare avrebbero voluto inondarci dei raggi gamma sprigionati dall allineamento Terra-Luna-Sole. Ma siamo davvero sicuri che queste nuvole fossero davvero casuali? E se fossero state create ad hoc da un organizzazione segreta che ci sta proteggendo? E se questa organizzazione si chiamasse Gli Oscurati? Sarebbe veramente buffo ma avrebbe un senso. Gli Oscurati potrebbero avere rubato agli illuminati il brevetto della Macchina per cambiare il Tempo, già stata usata dalle forze del male per provocare quella nevicata disastrosa di poco tempo fa. Umberto Matteo

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