REPUBBLICA ITALIANA CORTE DEI CONTI

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1 ~ ~ ~ CORTE DEI CONTI - CODICE UFF. U09 DOC. INTERNO N del 14/03/2013 Delibera n. 3 /2013 REPUBBLICA ITALIANA CORTE DEI CONTI SEZIONE DEL CONTROLLO PER IL TRENTINO - ALTO ADIGE/SODTIROL - SEDE di TRENTO composta dai magistrati: Dott. Adolfo Teobaldo DE GIROLAMO Dott. Gianfranco POSTAL Dott. Dario PROVVIDERA Presidente Consigliere Primo Referendario - relatore Nella Camera di consiglio del 14 marzo 2013 VISTO l'art. 100 comma 2 della Costituzione; VISTO il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti approvato con R.D. 12 luglio 1934 n e successive modificazioni; VISTA la legge 14 gennaio 1994 n. 20 recante disposizioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei conti; VISTO il regolamento per l'organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti approvato con deliberazione n. 14/2000 delle Sezioni Riunite della Corte dei conti in data 16 giugno 2000 e sue successive modifiche; VISTO l'art. 7 del decreto legislativo 30 marzo 2001 n.165 come modificato dall'art. 46 del D.L. n. 112/2008 convertito in legge n. 133/2008; VISTO il D.Lgs. 16 marzo 1992 n.266 recante le norme di attuazione dello Statuto speciale del Trentino-Alto Adige/Sudtirol concernenti il rapporto tra atti legislativi statali e leggi regionali e provinciali; VISTI i commi 56 e 57 nonché i commi 76 e 77 dell'art. 3 della legge 24 dicembre 2007 n. 244 (legge finanziaria per il 2008) così come modificati dall'articolo 46 del D.L. 25 giugno 2008 n. 112 convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008 n.133 che hanno introdotto ulteriori norme in materia di affidamento da parte di pubbliche amministrazioni di incarichi a soggetti esterni e in particolare disposto la trasmissione delle disposizioni

2 regolamentari per estratto alla Sezione Regionale di controllo della Corte dei Conti competente per territorio entro trenta giorni dalla loro adozione; VISTA la Legge provinciale 19 luglio 1990 n. 23 recante la disciplina dell'attività contrattuale e dell'amministrazione dei beni della Provincia autonoma di Trento come modificata dalla Legge provinciale 24 ottobre 2006 n. 9; VISTO l'art. 3 della Legge provinciale 19 settembre 2008 n. 16 (legge finanziaria provinciale per il 2009) come modificato dali' art. 14 della Legge provinciale 27 dicembre 2010 n. 27 (legge finanziaria provinciale per il 2011); VISTO l'art. 41 del D.PReg n2/l recante TU. delle leggi regionali sull'ordinamento del personale dei comuni della regione autonoma Trentino Alto Adige; VISTA la deliberazione n 6/AUT/2008 della Sezione delle Autonomie della Corte dei Conti del 14 marzo 2008; VISTE le deliberazioni di questa Sezione di controllo n 4 del 29 aprile 2009 n. 2 del 25 febbraio 2010 e n. 26 del 21 ottobre 2010; VISTA la nota prot. n. 322 del 16 gennaio 2013 con la quale il Comune di Roncone ha inviato copia della deliberazione consiliare n 61 del 19 dicembre 2012 avente ad oggetto l'approvazione del Regolamento comunale recante le linee di indirizzo per il conferimento di incarichi di consulenza studio ricerca e collaborazione; VISTA l'ordinanza n 6 del 5 marzo 2013 con la quale il Presidente della Sezione di controllo di Trento ha convocato la Sezione per la Camera di consiglio del 14 marzo 2013 al fine di valutq~e. gli esiti dall'attività istruttoria svolta in merito all'atto regolamentare inviato dal c091ùilé'di -~.'...\ Roncone' UDITO il magistrato relatore dotto Dario Provvidera; PREMESSO in FATTO r ' - Con nota prot. n. 322 del 16 gennaio 2013 il Comune di Roncone ha inviato al sensi dell'articolo 3 comma 57 della legge 24 dicembre 2007 n. 244 copia della deliberazione consiliare n. 61 del 19 dicembre 2012 avente ad oggetto l'approvazione del Regolamento comunale recante le linee di indirizzo per il conferimento di incarichi esterni di consulenza studio ricerca e collaborazione. In data odierna su richiesta del magistrato istruttore è convocata questa Sezione per deliberare in ordine alla legalità e regolarità dell'atto trasmesso. - \ \ )!.'. I /' CONSIDERATO in DIRITTO La legge 24 dicembre 2007 n 244 (legge finanziaria per il 2008) e s.s.m" detta all'articolo 3 nuove disposizioni in tema di affidamento di incarichi di studio o di ricerca o di consulenza a soggetti estranei all'amministrazione integrando (e in parte modificando) la disciplina di cui all'art. 7 del D.Lgs n.165/2001. Secondo il dato testuale dell'art. 3 comma 57 della legge l'efficacia delle disposizioni regolamentari non è subordinata al loro esame da parte della Corte dei conti. Deve escludersi quindi l'effetto tipico del controllo preventivo di legittimità che è integrativo dell'efficacia dell'atto. Nella logica di sistema l'obbligatoria trasmissione in termini temporali ravvicinati ad

3 un organo di controllo esterno come la Corte dei conti va finalizzata all'esercizio di competenze desumibili dalle norme che regolano l'attività dell'istituzione. La funzione tipica delle Sezioni regionali della Corte dei conti rispetto agli enti locali è l'esercizio di un controllo di natura "collaborativa". Riguardo alla natura dell'atto il controllo della Corte dei conti è ascrivibile alla categoria del riesame di legalità e regolarità dovendosi assumere a parametro delle disposizioni regolamentari lo statuto dell'ente i criteri deliberati dal Consiglio e i limiti normativi di settore. Nell'ordinamento regionale l'affidamento d'incarichi esterni di collaborazione studio ricerca e consulenza è disciplinato solo in modo generico dall'art. 41 del d.p.reg n. 2/L recante il T.U. delle leggi regionali sull'ordinamento del personale dei comuni della Regione autonoma Trentino - Alto Adige il quale prevede che "Per obiettivi determinati e con convenzioni a termine il regolamento può prevedere collaborazioni esterne ad alto contenuto professionale...". Nell'ambito dell'ordinamento provinciale nella L.p. 19 luglio 1990 n. 23 che disciplina l'attività contrattuale e l'amministrazione dei beni della Provincia autonoma di Trento è stato introdotto dalla L.p. 24 ottobre 2006 n. 9 il Capo I-bis che disciplina per l'ente provinciale l'affidamento degli incarichi di studio ricerca consulenza e collaborazione fissandone i relativi princìpi. L'art. 3 comma 4 della L.p. 12 settembre 2008 n. 16 ha regolato tale materia per gli enti locali soggetti al patto prevedendo che "Gli enti soggetti al patto di stabilità provinciale possono conferire incarichi di studio di ricerca e di consulenza nonché attivare forme di collaborazione coordinata e continuativa sulla base dei principi desumibili dalle disposizioni del capo I bis della legge provinciale 19 luglio 1990 n. 23 (Disciplina dell'attività contrattuale e dell'amministrazione dei beni della Provincia autonoma di Trento) ed eventualmente entro i limiti stabiliti dalla Giunta provinciale d'intesa con il Consiglio delle autonomie locali. Gli epti.:;. :. medesimi disciplinano gli aspetti organizzativi e le modalità per l'affidamento degli in?fr: cf/;~/ -ot<f;.: predetti". j - - ~ ' '\?.~; <. ";.J;' '. Successivamente con l'art 14 della L.p. n. 27 del 27 dicembre 2010 (legge finanziaria. " provinciale per il 2011) il legislatore locale ha introdotto una modifica dell'art. 3 comma 4 della L.p. 12 settembre 2008 n. 16 il quale nella versione emendata e ora vigente così recita: "Gli enti soggetti al patto di stabilità provinciale possono conferire incarichi di studio di ricerca e di consulenza nonché attivare forme di collaborazione coordinata e continuativa sulla base dei principi desumibili dalle disposizioni del capo I bis della Legge provinciale 19 luglio 1990 n. 23 (Disciplina dell'attività contrattuale e dell'amministrazione dei beni della Provincia autonoma di Trento). Per l'affidamento degli incarichi previsti dal capo I bis della Legge provinciale 19 luglio 1990 n. 23 (legge sui contratti e sui beni provinciali) i comuni e le comunità applicano le disposizioni del medesimo capo nonché le relative deliberazioni di attuazione approvate dalla Giunta provinciale ad esclusione delle specifiche disposizioni organizzative rivolte all'amministrazione provinciale. Gli enti medesimi disciplinano gli aspetti organizzativi e le modalità per l'affidamento degli incarichi predetti"... '

4 Tale modifica normativa introduce un obbligo giuridico di comportamento uniforme per tutti I Comuni quanto all'affidamento degli incarichi esterni imponendo l'applicazione delle disposizioni puntuali del capo I bis della Legge provinciale 19 luglio 1990 n. 23 e non più solo dei princìpi da esse desumibili Va peraltro evidenziato che il Regolamento In esame pur conformandosi in generale alle disposizioni della predetta legge provinciale presenta profili che non appaiono in linea con i princìpi che costituiscono concretizzazione dei canoni dell'imparzialità e del buon andamento della P.A di cui all'art. 97 della Costituzione e che sono stati più volte evidenziati dalle delibere di questa Sezione di controllo (vedasi da ultimo delibera n 20/2011 del ). In particolare quanto alle procedure di affidamento previste nei punti 2.4 e 3. del disposto regolamentare questa Sezione di controllo ha già ripetuta mente affermato che l'assegnazione diretta deve rappresentare una eccezione da motivarsi di volta in volta nella singola determinazione di incarico con riferimento ali' ipotesi in concreto realizzatasi e puo considerarsi legittima solo ove ricorra il requisito della "particolare urgenza" connessa realizzazione dell'attività discendente dall'incarico oppure quando l'amministrazione dimostri di avere necessità di prestazioni professionali tali da non consentire forme di comparazione con riguardo alla natura dell'incarico all'oggetto della prestazione ovvero alle abilità/conoscenze/qualificazioni dell'incaricato. Il riferimento a leggi speciali che regolano settori diversi dell'azione amministrativa quali ad esempio i servizi in economia o i lavori pubblici non appare idoneo a consentire l'esclusione della procedura comparativa: la materia in oggetto è del tutto estranea a quella degli appalti di lavori di beni o servizi e pertanto non può farsi ricorso neppure per analogia a detti criteri. Il principio di eccezionalità nei termini sopra delineati è di stretta interpretazione e non consente deroghe sia pur motivate dall'esiguità del compenso pattuito per la prestazione affidata al professionista "esterno" all'amministrazione dell'ente. Nel regolamento inoltre manca l'espressa previsione che le società in house devono osservare i principi e gli obblighi fissati in materia per l'ente cui appartengono nonché i criteri per il controllo dell'ente locale sull'osservanza delle regole da parte delle Società partecipate. Tale previsione è da indicarsi tanto nel caso in cui l'ente comunale abbia costituito le predette società quanto nel caso in cui non ricorrano allo stato attuale siffatti schemi societari atteso che trattasi di una regolamentazione a carattere generale e preventivo che PUÒ}r6Var~ <.: concreta attuazione nelle future decisioni organizzative dell'ente comunale medesimo/- '.' P.Q.M. alla... ' La Corte dei conti Sezione regionale di controllo per il Trentino Alto-Adige/Sudtirol con'.. :.. ;;/ sede in Trento esaminato il documento allegato alla deliberazione consiliare n. 61 dèl.. J "" dicembre 2012 del Comune di Roncone avente ad oggetto l'approvazione del Regolamento comunale recante le linee di indirizzo per il conferimento di incarichi esterni di consulenza studio ricerca e collaborazione pervenuto a questa Sezione regionale di controllo delle Corte... " '

5 dei conti; vista la normativa locale vigente e l'attività istruttoria espletata dal magistrato incaricato; I DELIBERA di riferire al Consiglio comunale e al Sindaco di Roncone nei termini sopra esposti. DISPONE che copia della presente deliberazione sia trasmessa In formato elettronico a cura del Servizio di supporto della Sezione al Consiglio comunale e al Sindaco del Comune di Roncone e per conoscenza al Presidente del Consiglio delle Autonomie locali; che l'originale della presente delibera in formato cartaceo resti depositato presso la segreteria di questa Sezione regionale di controllo. Così deliberato in Trento il 14 marzo 2013 IL PRESIDENTE IL RELATORE Dario I

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