Saunders, Cornett, Anolli, Alemanni, Economia degli intermediari finanziari 4e 2015 McGraw-Hill Education (Italy) S.r.

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1 Saunders, Cornett, Anolli, Alemanni, Economia degli intermediari finanziari 4e 2015 McGraw-Hill Education (Italy) S.r.l SOLUZIONI ESERCIZI CAPITOLO 7 1. Il mercato secondario delle azioni è uno dei mercati più regolati e vigilati; è anche quello sul quale si riscontra la maggiore disponibilità e circolazione di informazioni. Ogni giorno televisione e quotidiani riportano una sintesi dei movimenti avvenuti nei mercati azionari (sia in Italia sia nelle principali piazze europee). L importanza attribuita ai movimenti del mercato deriva, oltre che dalla diffusione dell investimento azionario, dal valore predittivo a essi associato nei confronti dell attività economica in generale. Inoltre, la maggior parte delle persone detiene azioni direttamente o indirettamente attraverso il possesso di quote nei fondi comuni di investimento o nei fondi pensione. 2. Gli azionisti ordinari non hanno un diritto al dividendo: anche in presenza di elevati profitti, la decisione a maggioranza dell assemblea potrebbe, infatti, disporre di non procedere alla loro assegnazione, reinvestendo tali risorse in nuovi progetti e nella crescita dell impresa. Diversamente dal pagamento degli interessi sul debito, pertanto, il mancato pagamento di dividendi agli azionisti non costituisce un inadempimento. Dal punto di vista di un investitore, un altro inconveniente associato ai dividendi pagati sulle azioni ordinarie è che questi possono essere doppiamente tassati: una volta a livello di società (al tasso d imposizione fiscale dovuto dall impresa in virtù del fatto che i pagamenti di dividendi non sono fiscalmente deducibili dai suoi profitti) e una seconda volta a livello personale. Questo, ad esempio, è quanto accade negli Stati Uniti. Gli investitori italiani non possono evitare l effetto appena richiamato neppure detenendo azioni di società in crescita le quali, piuttosto che pagare cospicui dividendi, reinvestono la gran parte dei guadagni realizzati per finanziare l espansione. 3. Nel caso in cui l attività di impresa conduca a risultati negativi tali da comportare lo scioglimento della società, gli azionisti ordinari si posizionano all ultimo posto nel concorso sul patrimonio sociale: essi hanno, pertanto, un diritto residuale. Solo dopo che siano state soddisfatte tutte le pretese di grado superiore (per esempio, i pagamenti dovuti ai creditori ad es.: i lavoratori dipendenti, gli obbligazionisti, l ufficio preposto alla riscossione delle tasse e agli azionisti privilegiati), gli azionisti ordinari avranno il diritto di partecipare alla ripartizione del patrimonio della società eventualmente rimasto. La caratteristica del diritto residuale appena descritta, rende le azioni ordinarie maggiormente rischiose rispetto ai titoli di debito e a quelle categorie di azioni dotate di particolari diritti patrimoniali.

2 4. Alle azioni ordinarie si affiancano le azioni dotate di particolari diritti patrimoniali, le azioni di risparmio e gli strumenti finanziari partecipativi. 5. Nella pratica, il sistema di votazione più ricorrente oggi imposto a tutte le società quotate è rappresentato dal voto di lista, concepito per attribuire un ruolo concreto anche ai gruppi azionari di minoranza. Con il criterio del voto di lista, i candidati si presentano attraverso due o più liste. Ogni azionista può votarne una sola e le posizioni disponibili sono assegnate in proporzione ai voti ricevuti da ciascuna lista, tenendo conto dell ordine di preferenza dei candidati. 6. Gli strumenti finanziari partecipativi non concorrono alla formazione del capitale sociale, non attribuiscono lo status di azionista, né il diritto di voto nell assemblea generale degli azionisti. Il legislatore consente che a essi possano essere concessi particolari diritti patrimoniali, il diritto di voto su specifici argomenti e, infine, il diritto di nominare un membro indipendente dell organo amministrativo o di controllo. 7. Una delle più importanti caratteristiche proprie delle azioni è costituita dal beneficio della responsabilità limitata. Giuridicamente, la responsabilità limitata implica che le perdite imputabili alla società siano riferibili agli azionisti solo nei limiti dell ammontare dei conferimenti inizialmente apportati a titolo di capitale, qualora il valore delle attività scenda al di sotto di quello delle passività. In altre parole, il patrimonio personale dell azionista resta estraneo alle pretese vantate dai creditori della società, persino se le perdite dell impresa eccedono il valore del capitale apportato. Per contro l ordinamento italiano non concede il beneficio della responsabilità limitata nel caso in cui si è scelto di svolgere l attività di impresa ricorrendo a uno dei tipi annoverati fra le società di persone (in cui l istituto della responsabilità limitata dei soci è drasticamente circoscritto) oppure lo fa venir meno in altri limitati casi previsti in tema società di capitali. Ciò implica che i soci possano essere ritenuti illimitatamente responsabili per le obbligazioni della società, qualora il patrimonio sociale sia insufficiente a soddisfare le pretese dei creditori. 8. La volontà negoziale degli operatori si esprime attraverso proposte di negoziazione in forma anonima. Le proposte di negoziazione contengono le informazioni relative allo strumento finanziario da negoziare, alla quantità, al tipo di operazione (acquisto o vendita), al tipo di conto (conto proprio o conto terzi) nonché alle condizioni di prezzo. In base alle caratteristiche di prezzo, gli ordini negoziali si distinguono in ordini a prezzo limitato e ordini senza limite di prezzo. In un ordine a prezzo limitato è l investitore che stabilisce il prezzo massimo (in caso di acquisto), o minimo (in caso di vendita) al quale è disposto a scambiare, mentre nelle proposte senza limite di prezzo il contratto è concluso al prezzo di apertura (se la proposta è stata immessa nella fase di apertura), ovvero alle migliori condizioni presenti nel mercato al momento nel quale la proposta giunge sul mercato (se la proposta è immessa nella fase di negoziazione continua). 9. L immissione, la modifica e la cancellazione delle proposte di negoziazione possono essere effettuate dagli operatori autorizzati sia nelle fasi di preapertura, sia durante la fase

3 di negoziazione continua. Tutte le proposte di negoziazione sono automaticamente ordinate nel mercato per ciascuno strumento finanziario dal sistema in base ai criteri di priorità in precedenza ricordati (in base al prezzo decrescente se in acquisto e crescente se in vendita nonché, a parità di prezzo, in base alla priorità temporale determinata dall orario di immissione) e sono esposte nel book di negoziazione, che rappresenta in una visione d insieme la sintesi di tutte le proposte di negoziazione giunte al sistema in un determinato momento. Il prezzo delle negoziazioni è definito automaticamente dal sistema nel rispetto delle regole di incrocio degli ordini immessi. Durante le fasi di preapertura il prezzo teorico d asta è calcolato e aggiornato in tempo reale. Esistono diverse regole per la determinazione di questo prezzo: in primo luogo, il prezzo teorico d asta è il prezzo al quale è negoziabile il maggiore quantitativo di strumenti finanziari; qualora esistano più prezzi ai quali risulta scambiabile il quantitativo di cui sopra, il prezzo teorico d asta è pari a quello che produce il minor quantitativo non negoziabile relativamente alle proposte in acquisto o in vendita, aventi prezzi uguali o migliori rispetto al prezzo considerato. Si tratta, in altre parole, del prezzo che favorisce la minore differenza tra il volume degli acquisti e delle vendite; qualora, rispetto a più prezzi differenti, risulti di pari entità anche il quantitativo di strumenti non negoziabili, il prezzo teorico d asta è quello che risulta più prossimo al prezzo di controllo10; se, in applicazione di quanto appena detto, risultano ancora due prezzi equidistanti dal prezzo di controllo, il prezzo teorico d asta è pari al maggiore dei due. La fase di validazione ha inizio una volta chiusa la fase di preapertura. In questa fase, il sistema procede alla verifica della validità del prezzo teorico d asta precedentemente determinato. Per tutta la durata della validazione, agli operatori non è consentito intervenire nel sistema. Al termine della fase di validazione, il prezzo teorico d asta è considerato valido ed è assunto come prezzo d asta per la conclusione dei contratti se lo scarto dal prezzo di controllo non supera la percentuale di variazione massima stabilita da Borsa Italiana, che per le azioni (e le quote di fondi chiusi) è pari al 10%11. In caso di mancata validazione, il periodo di preapertura è prorogato. Una volta verificata la validità del prezzo teorico d asta, si passa alla fase di apertura. Durante questa fase, tutti i contratti il cui prezzo di apertura è stato dichiarato valido sono conclusi. Tali contratti risultano dall abbinamento automatico delle proposte in acquisto aventi prezzi uguali o superiori al prezzo d asta con quelle in vendita aventi prezzi uguali o inferiori allo stesso prezzo, secondo le priorità di prezzo e di tempo delle singole proposte e fino a esaurimento delle quantità disponibili. Al termine dell asta di apertura le proposte rimaste ineseguite, in tutto o in parte, sono automaticamente trasferite (salvo diversa indicazione del proponente) alla successiva fase di negoziazione continua. Durante la negoziazione continua, gli ordini possono essere trasmessi al sistema in ogni istante e sono ordinati secondo il criterio di priorità di prezzo e il criterio temporale. In altre parole, le proposte negoziali sono automaticamente iscritte nel book, dopo essere state disposte in senso decrescente per le proposte d acquisto e in senso crescente per quelle di vendita. La conclusione dei contratti avviene mediante l abbinamento automatico con le proposte di segno contrario presenti nel mercato. In questa fase del mercato l immissione di una proposta con limite di prezzo in acquisto determina l abbinamento con una o più proposte

4 di vendita aventi prezzo inferiore o uguale a quello della proposta immessa (in modo speculare si procede con le proposte con limite di prezzo in vendita). Occorre precisare che la stipulazione del contratto non avviene al prezzo limite della proposta, ma alla migliore condizione presente sul lato opposto del mercato. L immissione di una proposta senza limite di prezzo in acquisto determina quindi l abbinamento con una o più proposte di vendita aventi prezzo uguale al migliore prezzo di vendita esistente al momento della sua immissione (specularmente accade per le proposte immesse senza limite di prezzo in vendita). Le proposte di negoziazione ancora in essere anche parzialmente al termine della fase della negoziazione continua sono automaticamente trasferite alla fase di preasta dell asta di chiusura con il prezzo e la priorità temporale presenti al termine della negoziazione continua. Una volta giunta al termine la negoziazione continua, si passa alla fase finale: la chiusura, che si svolge secondo le modalità già richiamate. Al termine della fase di asta di chiusura, qualora non sia stato determinato un prezzo teorico d asta, ovvero non sia stato validato, le proposte presenti nel sistema sono cancellate (salvo diversa indicazione del proponente). Non è quindi prevista la possibilità di prorogare la fase di preasta in chiusura. Alla fine della giornata il sistema di Borsa elabora le informazioni relative alle transazioni avvenute nella seduta, comunica il riepilogo di fine giornata agli operatori autorizzati e, per ogni titolo, determina sia il prezzo di riferimento sia il prezzo ufficiale. 10. Gli operatori che vogliono esercitare uno specifico controllo sulle proprie strategie di trading, possono associare alle Pdn determinati parametri. Tali clausole, che specificano le modalità di esecuzione delle Pdn, possono distinguersi in relazione alla quantità di titoli ai quali si riferisce la Pdn, all indicazione della durata della validità della proposta, ovvero ai prezzi di esecuzione della proposta. Per esempio, con riferimento alle quantità da eseguire, si possono avere proposte: tutto o niente (ton), la proposta è eseguita unicamente per l intero quantitativo indicato al momento dell inserimento e alle condizioni di prezzo indicate; se ciò non è possibile la proposta è cancellata automaticamente; esegui e cancella (eec), la proposta è eseguita, anche parzialmente, per le quantità disponibili e al prezzo indicato oppure al miglior prezzo del lato opposto del mercato se la proposta è senza limite di prezzo e l eventuale saldo residuo è cancellato automaticamente; esegui quantità minima (eqm), la proposta è eseguita anche parzialmente almeno per il quantitativo minimo e alle condizioni di prezzo indicate o migliori; se detto quantitativo non è disponibile nel mercato la proposta è cancellata automaticamente. Con riferimento al periodo di validità temporale possono distinguersi proposte: valide sino a cancellazione (vsc), valide fino alla data specificata (vsd), o valide fino all orario specificato (vso), mentre con riferimento ai prezzi di esecuzione delle proposte esponi al raggiungimento del prezzo specificato (erp). Secondo quest ultimo parametro, la proposta è accettata, ma è esposta sul mercato solo al raggiungimento del prezzo indicato. 11. I principali indici dei mercati italiani sono il MIBTEL, il MIDEX, lo S&P/MIB e l ALLSTARS.

5 12. Il MIBTEL riflette l andamento di tutte le azioni nazionali quotate in Borsa ed è diffuso in base al tempo di fixing con intervalli temporali di un minuto. È calcolato sulla base dei prezzi degli ultimi contratti conclusi su ogni azione al quale si riferisce. Il MIB è l'indice informativo relativo a tutte le azioni quotate nella Borsa Italiana, ha quindi il pregio di rispecchiare l'andamento dell'intero mercato.viene calcolato una volta al giorno al termine della seduta di Borsa. E' un indice definito aperto, tiene quindi di conto dei nuovi titoli e l'esclusione di quelli cancellati. 13. Lo S&P/MIB è calcolato ogni 30 secondi sui prezzi dell ultimo contratto concluso relativamente a 40 titoli azionari quotati nei mercati MTA/MTAX, a loro volta selezionati sulla base di tre diversi criteri, quali l appartenenza settoriale di ciascun componente, il grado di liquidità e di capitalizzazione del flottante. L indice S&P/MIB si caratterizza in quanto non ha un numero fisso di componenti. In effetti, l Index Committee ha la facoltà di modificare il numero dei componenti compresi nell indice al fine di permettere allo stesso di riflettere correttamente la struttura del mercato. Possono far parte dell indice tutte le tipologie azionarie a eccezione delle azioni di risparmio e privilegiate, a meno che le azioni ordinarie di una società non siano quotate, oppure siano meno liquide di quelle di altra categoria. Possono essere oggetto della selezione anche i titoli esteri, purché le società emittenti osservino i requisiti di Borsa Italiana stabiliti in termini di comunicazione e divulgazione di informazioni. 14. L evidenza empirica dimostra che gli indici azionari non possono essere considerati come accurate variabili predittive dell andamento dell economia. 15. La disciplina europea dei mercati finanziari ha registrato un sostanziale rinnovamento con la Direttiva sui servizi di investimento mobiliare, 93/22 del 10 maggio 1993 (ISD, Investment Service Directive). Obiettivo prioritario della disciplina è stato quello di offrire un contesto regolamentare omogeneo per i mercati dell Unione Europea. La direttiva ISD ha introdotto alcuni fondamentali principi in materia di intermediari e di organizzazione dei mercati. Con riferimento agli intermediari, è stato esteso al settore mobiliare il principio del mutuo riconoscimento e della libertà di stabilimento. Di fatto, gli intermediari autorizzati dalle autorità competenti del Paese di origine, sono divenuti liberi di prestare i propri servizi di investimento su tutto il territorio comunitario. È stato esteso, inoltre, il principio dell home country control, secondo il quale l attività di vigilanza sulle imprese di investimento spetta all autorità competente del Paese di origine. Con riferimento all organizzazione dei mercati, la direttiva ISD ha invece previsto la libertà di negoziazione dei titoli quotati, riservando ai singoli Stati la facoltà di adottare il principio della concentrazione degli scambi nei mercati regolamentati. Si è altresì sancita la libertà di accesso da parte delle imprese di investimento e delle banche a tutti i mercati regolamentati, mutuamente riconosciuti a livello europeo. In Italia, la disciplina introdotta dalla direttiva ISD è stata recepita attraverso il d.lgs. n. 415 del 23 luglio Con esso, sono state definite le regole di istituzione, organizzazione e funzionamento dei mercati regolamentati, che devono pertanto essere organizzati e gestiti da organismi di natura privatistica. Nonostante la Direttiva del 1993 avesse introdotto importanti novità, non era riuscita nell obiettivo di definire un quadro di regole efficace per l esercizio dell attività di

6 investimento a livello transfrontaliero (europeo), né a garantire sufficiente chiarezza in termini di concorrenza. Il 21 aprile 2004 è stata quindi emanata una nuova direttiva sui servizi di investimento e sui mercati, 2004/39 (MiFID, Markets in Financial Instruments Directive). Obiettivi del nuovo disegno normativo sono: 1. creare un nuovo quadro normativo organico, che disciplini l esecuzione organizzata delle transazioni degli investitori; 2. rafforzare l integrità e la trasparenza dei mercati comunitari; 3. stimolare la concorrenza tra le Borse tradizionali e gli altri sistemi di negoziazione, al fine di incoraggiare l innovazione, ridurre i costi di transazione e liberare risorse per gli investimenti, favorendo il rafforzamento della crescita. La direttiva MiFID ridetermina l elenco dei servizi di investimento e ne riserva l esercizio alle imprese di investimento. Essa elimina inoltre la possibilità in capo ai singoli Stati membri di imporre l obbligo di concentrazione delle negoziazioni sui mercati regolamentati, introdotto dalla precedente direttiva ISD. Si è giunti, inoltre, a delineare un nuovo schema operativo di offerta dei servizi di negoziazione, nel quale, accanto ai mercati regolamentati, si collocano i nuovi sistemi multilaterali di negoziazione (MTF, Multilateral Trading Facilities) e anche gli stessi intermediari (che potrenno operare secondo la figura dell internalizzatore sistematico). Tre sono quindi i possibili canali attraverso i quali possono, sotto il regime MiFID, espletarsi i servizi di negoziazione: i mercati regolamentati, i sistemi multilaterali di negoziazione e gli intermediari internalizzatori sistematici. A questo proposito, l MTF è stato definito come un sistema multilaterale gestito da un impresa di investimento o da un gestore del mercato che consente l incontro al suo interno e in base a regole non discrezionali di interessi multipli di acquisto e di vendita di terzi relativi a strumenti finanziari, in modo da dare luogo a contratti. MTF e mercati regolamentati svolgono entrambi una funzione di organizzazione degli scambi. Tuttavia, gli MTF, a differenza dei mercati regolamentati, non hanno la possibilità di decretare l ammissione alle negoziazioni dei titoli oggetto di scambio. Un ulteriore stimolo alla concorrenza è stato introdotto riconoscendo agli intermediari la prerogativa di internalizzare gli ordini di negoziazione provenienti dalla clientela. Gli internalizzatori hanno quindi la facoltà di eseguire gli ordini di investimento direttamente e senza alcun obbligo di indirizzarli verso i mercati di Borsa. La direttiva MiFID chiarisce, infatti, che l intermediario internalizzatore è l impresa di investimento che in modo organizzato, frequente e sistematico negozia per conto proprio, eseguendo gli ordini del cliente al di fuori di un mercato regolamentato o di un sistema multilaterale di negoziazione. Gli intermediari internalizzatori possono quindi porsi in contropartita diretta degli ordini di negoziazione provenienti dalla clientela, purché rispettino requisiti di trasparenza (pre e post trade) simili a quelli che caratterizzano l operatività dei mercati regolamentati. L obiettivo della revisione normativa è costituito dalla riduzione delle barriere all entrata per i fornitori di servizi di negoziazione. La competizione, in ultima analisi, costituirebbe un incentivo all innovazione. Tuttavia, diversi sono i rischi associati alle potenziali conseguenze del nuovo quadro organizzativo.

7 Una prima possibile conseguenza negativa è rappresentata da un assetto di mercato frammentato. Esisterebbero, infatti, più mercati ove è possibile negoziare lo stesso strumento verso i quali confluirebbe una parte del complessivo flusso di ordini. Le ripercussioni di tale frammentazione potrebbero manifestarsi in termini di ridimensionamento sia della liquidità dei mercati, sia dell efficienza informativa dei prezzi che in essi si formano. La pratica dell internalizzazione sottrarrebbe al confronto di tutti gli ordini proprio quella parte di proposte negoziali dirottata verso gli intermediari, causando una potenziale caduta di qualità dei prezzi e intaccando il livello di liquidità dei mercati. Il rischio della framentazione, inoltre, è che possano verificarsi fenomeni di disuguaglianza di trattamento degli investitori. Infine, gli operatori retail difficilmente sono in grado di selezionare i migliori intermediari internalizzatori, sia per i costi legati all acquisizione delle informazioni, sia perché spesso al servizio di negoziazione offerto sono abbinati anche altri servizi, che riducono la convenienza a cambiare intermediario. Il punto critico del nuovo assetto organizzativo, capace di integrarne i vantaggi, limitandone al contempo i potenziali rischi, è identificabile nel consolidamento delle informazioni. Sebbene la direttiva MiFID non imponga alcun meccanismo di consolidamento delle informazioni, ne riconosce l importanza, proponendo di standardizzare tutte le informazioni prodotte attraverso i vari canali di accesso ai servizi di investimento. 16. A titolo esemplificativo: MIBTEL ,58 S&P/MIB ,55 MIDEX ,53 All STARS ,44 Chiusura diurna del 05/10/ Informazioni al 07/10/07: TLX è il primo mercato regolamentato italiano indirizzato a soddisfare le esigenze di investimento degli investitori non professionali. Il mercato offre la possibilità di negoziare un'estesa gamma di strumenti finanziari con un elevato grado di trasparenza sui prezzi e sulle informazioni pre e post-trading. Chi può aderire Le banche e le imprese di investimento nazionali, comunitarie ed extracomunitarie autorizzate alla prestazione del servizio di negoziazione per conto terzi, ai sensi del Testo Unico della Finanza. Gli strumenti negoziati Su TLX è possibile negoziare più di 400 strumenti finanziari (dato aggiornato a Febbraio 2007), tra cui: dalle 9.00 alle 20.30:

8 - Titoli di Stato Italiani ed Europei - Obbligazioni Sovranazionali - Obbligazioni Sovereign - Obbligazioni Corporate - Obbligazioni Strutturate - Obbligazioni Step Up dalle 9.00 alle 22.00: - Azioni Europa - Euro Per ogni strumento obbligazionario negoziato è disponibile una scheda prodotto, che riassume le caratteristiche principali in termini di rischio e rendimento dell'investimento nello strumento finanziario. Per le azioni negoziate su TLX è disponibile un documento di sintesi, che, come la scheda prodotto, è redatto dal mercato e controllato dal Comitato dei Saggi. Il documento di sintesi raccoglie tutte le informazioni maggiormente rilevanti sull'emittente ai fini dell'investimento nello strumento 8 Economia degli intermediari finanziari 2ed - Anthony Saunders, Marcia Millon Cornett, Mario Anolli Copyright The McGraw-Hill Companies s.r.l. 9 azionario. Comitato dei saggi Al fine di aumentare il livello di trasparenza, l'ammissione di strumenti finanziari è valutata da un organismo statutario, chiamato "Comitato dei Saggi", che esprime il proprio parere, obbligatorio e vincolante, in merito all'adozione dei provvedimenti di ammissione, esclusione, revoca e sospensione degli operatori e degli strumenti finanziari dal mercato. Il comitato è composto da 3 membri indipendenti, che devono avere maturato una significativa esperienza nel settore finanziario, ed è nominato direttamente dal Consiglio di Amministrazione e deve inoltre verificare l'adeguatezza della scheda prodotto che riporta: le principali caratteristiche finanziarie, di rischio e di rendimento dello strumento e gli eventuali conflitti di interesse. La scheda prodotto La scheda prodotto viene redatta da TLX S.p.A. per tutti gli strumenti negoziati su TLX. E' un documento informativo di una pagina, che si propone di fornire, in maniera sintetica e facilmente comprensibile, le principali caratteristiche e componenti di rischio per ogni strumento negoziato sui mercati. La scheda prodotto, dopo essere stata controllata e approvata dal Comitato dei Saggi, viene pubblicata all'interno del sito Microstruttura del mercato La liquidità è assicurata da un meccanismo di asta competitiva continua e dalla presenza di almeno un Market Maker durante gli orari di negoziazione del mercato per ogni strumento finanziario. Il mercato ha una struttura mista, order e quote driven: gli investitori possono inserire degli ordini al meglio o con limite di prezzo. Gli ordini e le quote vengono ordinate secondo modalità di prezzo e priorità temporale. L'attività di Market Making Obblighi di quotazione Continuativa e di Quantità I market maker hanno l'obbligo di esporre in via continuativa, per quantità almeno pari a quelle minime comunicate da TLX S.p.A., prezzi in acquisto e vendita durante tutto l'arco della negoziazione continua.

9 TLX S.p.A. definisce gli obblighi di quotazione per tipologia di strumenti finanziari. Post Trading - Regolamento delle operazioni a T+3 (tranne per i BOT, T+2) - Invio in automatico dei contratti eseguiti su Monte Titoli, Euroclear o Cleastream Economia degli intermediari finanziari 2ed - Anthony Saunders, Marcia Millon Cornett, Mario Anolli Copyright The McGraw-Hill Companies s.r.l SOLUZIONI PROBLEMI QUANTITATIVI CAPITOLO 7 1. a. La quota di partecipazione attuale è pari al 2,0% (50.000/2,5 milioni), prima dell aumento di capitale. Il diritto di opzione consente di acquistare nuove azioni ( * 0,4). Esercitando il diritto di opzione, la quota di partecipazione è ancora pari al 2% (( )/(2,5 milioni/1 milione)). b. Il valore di mercato delle azioni ordinarie è pari a 35 prima dell aumento di capitale, ossia il valore di mercato complessivo della società è pari al 87,5 mioni ( 35 * 2,5 milioni) e il milione di nuove azioni sono offerte agli attuali azionisti con lo sconto di 5 milioni (ossia 30 per azione). La società riceve 30 milioni. Il valore di mercato della scoietà dopo l aumento di capitale diventa pari a 117,5 milioni (i precedenti 87,5 milioni più i 30 milioni di nuove azioni), ossia 33,571 per azione (117,5 milioni/3,5 milioni). c. Le azioni iniziali valgono 1,75 milioni ( 35 * ) prima dell aumento di capitale ed è possibile acquistare azioni addizionali per ( 30 * ). In questo modo, l investimento totale nella società dopo l aumento di capitale è 2,35 milioni, ossia 33, 571 per azione ( 2,35 milioni/70.000). d. Le azioni iniziali valgono 1,75 milioni ( 35 * ) prima dell aumento di capitale. Poiché ogni diritto di opzione consente ad un azionista di acquistare una nuova azione a 30 per azione quando il valore delle azioni è 33,571, il valore di un diritto è pari a 3,571. Vendendo i diritti di opzione, anziché esercitarli, si manterrebbe lo stock iniziale di azioni. Dopo l aumento di capitale, esse varrebbero 1,679 milioni ( * 33,571). I diritti sarebbero venduti a 0,071 milioni ( * 3,57). L ammontare totale dell investimento diventa milioni e nessuna ricchezza è stata persa.

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