PRO-GEO progettazione geotecnica

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PRO-GEO progettazione geotecnica"

Transcript

1

2 INDICE 1 - PREMESSE ED OGGETTO SINTESI DELLO STUDIO GEOLOGICO CENNO ALLO STUDIO GEOTECNICO INTERVENTI PREVISTI IN PROGETTO TEMPI DI ESECUZIONE QUADRO ECONOMICO ELABORATI DI PROGETTO E COLLABORAZIONI CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE... 16

3 1 - PREMESSE ED OGGETTO Nella notte tra il 21 ed il 22 agosto dell anno 1996 si verificò un crollo di un blocco lapideo del volume di circa 1 m 3 da un costone roccioso sovrastante il fondo di proprietà della ditta Magaddino, ubicato in Contrada Locosecco - Bonagia, nel territorio comunale di Erice. Il masso lambì la parete meridionale della villa dei signori Magaddino, arrecando danni alle strutture e alla pavimentazione esterna del fabbricato. A seguito del dissesto, la ditta proprietaria dell edificio danneggiato richiese il sollecito intervento delle Autorità e degli Organi competenti (Prefetto di Trapani; Sindaco di Erice; Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Trapani) per rimuovere il masso crollato e, soprattutto, paventando ulteriori crolli, per realizzare tutte le opere necessarie a garantire l incolumità di opere e persone all interno della proprietà. La richiesta della ditta Magaddino attivò un iter burocratico che coinvolse tecnici di vari Enti; oltre a quelli già menzionati, si citano: il Genio Civile di Trapani; gli Assessorati Regionali ai Lavori Pubblici e Agricoltura e Foreste; la Sovrintendenza per i BB. CC. AA. di Trapani. Tuttavia, malgrado numerosi sopralluoghi ed incontri effettuati a seguito del dissesto in parola, non risultò chiaro quale Organo avrebbe dovuto operativamente intervenire per eliminare le condizioni di pericolo per il fondo sottostante il costone roccioso citato. Per sboccare tale situazione di stallo, nell ambito della riunione tenutasi il giorno 8 aprile 1998, il Prefetto di Trapani invitò il Sindaco di Erice ad occuparsi del problema; questi manifestò la propria disponibilità, subordinando un eventuale intervento al costo dello stesso e riservandosi di identificare successivamente l obbligato verso cui vantare, eventualmente, la rivalsa per le somme anticipate. Per ottemperare all impegno assunto dall Amministrazione Comunale, i tecnici dell U.T.C., architetti Pietro Pedone e Mario Fontana, in data 27 aprile 1998, effettuarono un dettagliato accertamento sui luoghi, unitamente allo scrivente, da essi invitato previa autorizzazione del Sindaco. Scopo del sopralluogo era verificare se, sul costone roccioso in oggetto, sussistano ulteriori situazioni di pericolo per la sottostante abitazione dei signori Magaddino. Lo scrivente, presa 1

4 visione dei luoghi, ravvisò la necessità di un esame diretto del pendio a monte del costone e del costone medesimo. Conseguentemente, insieme all ing. Marco Bonamini, istruttore di alpinismo del CAI, raggiunse il pendio sovrastante la parete rocciosa; dopo un esame dei luoghi, lo scrivente e il citato ing. Bonamini effettuarono un rilievo sommario del fronte roccioso, limitatamente alla zona di interesse, scendendo lungo corde per uso alpinistico e spelologico fissate in sommità. Avendo ravvisato una situazione di grave pericolo per la presenza di ulteriori blocchi lapidei in equilibrio precario, si rilevò la necessità di uno studio di dettaglio della stabilità del costone roccioso e la progettazione di un idoneo intervento di consolidamento. Successivamente, con Deliberazione della Giunta Comunale n 223 del 2 luglio 1998, inviata allo scrivente con nota del 18 marzo 1999 prot. 7785, l Amministrazione Comunale incaricò lo scrivente dello studio del dissesto in argomento e del progetto di somma urgenza degli interventi di consolidamento del tratto di costone roccioso sovrastante la proprietà Magaddino. In particolare fu richiesto: l esame diretto del pendio a monte del costone e del costone medesimo da parte di personale specialista in progressione su corda; di stabilire l origine del dissesto e localizzare i blocchi lapidei in stato di equilibrio instabile posti sul costone e sul pendio sovrastante la parete rocciosa; di effettuare il rilievo geostrutturale del fronte carbonatico e l individuazione dei blocchi lapidei in equilibrio instabile; la redazione delle Relazioni Geologica e Geotecnica; la redazione di un progetto di massima e di quello esecutivo degli interventi di consolidamento di eventuali blocchi pericolanti, al fine di assicurare la stabilità degli stessi e dell intero costone roccioso e per l eliminazione delle attuali situazioni di pericolo. Prima di procedere ad espletare l incarico ricevuto, lo scrivente richiese chiarimenti ai tecnici dell U.T.C. innanzi citati a proposito della zona da studiare e consolidare, in quanto nella Delibera di Incarico si faceva riferimento all intero costone roccioso (v. sopra). I tecnici dell U.T.C. chiarirono che lo studio e l intervento di consolidamento andava limitato al tratto di costone roccioso 2

5 sede di eventuali dissesti che possono, direttamente o a seguito di rimbalzi, raggiungere l edificio sottostante già danneggiato, di proprietà Magaddino. Fu, quindi, elaborato il progetto di massima contenente lo studio relativo alla stabilità del costone roccioso nell intorno del dissesto e la tipologia degli interventi di consolidamento indispensabili per la sicurezza del fabbricato sito al piede del costone, danneggiato dal crollo precedente. Avendo i tecnici dell U.T.C. condiviso le tipologie di intervento proposte, fu attivato l iter della progettazione esecutiva. A tal fine furono necessari ulteriori sopralluoghi, nel corso dei quali: lo scrivente, unitamente all ing. Bonamini, effettuarono l ispezione puntuale del tratto di costone roccioso in studio mediante tecniche alpinistiche; un gruppo di topografi eseguirono il rilievo della zona di maggiore pericolo, mediante opportuna strumentazione, descritta nell appendice riportata in calce. Il progetto fu consegnato all Amministrazione Comunale nel giugno 1999 ma, per mancanza delle risorse economiche, gli interventi non furono realizzati. Poiché alla data attuale si è reso disponibile un finanziamento da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l Amministrazione Comunale ha incaricato lo scrivente di rendere esecutivo, in base alla normativa attuale, il progetto a suo tempo redatto; infatti esso è stato approvato come definitivo dalla medesima Amministrazione. Lo scrivente ha effettuato un sopralluogo in data 5 novembre 2009, verificando che nei dieci anni intercorsi tra le due progettazioni non sono intervenute significative modifiche dei luoghi. Quindi ha adeguato il progetto alla normativa vigente, rendendolo esecutivo. Nel seguito, dopo una sintesi degli studi Geologico e Geotecnico, si illustrano gli interventi finalizzati a rimuovere le condizioni di pericolo per il fondo sottostante, limitatamente al fabbricato e alla zona di accesso ad esso. Si riportano, infine, considerazioni sui tempi esecutivi ed il Quadro Economico. In calce al presente elaborato è riportata una relazione relativa all attrezzatura utilizzata e alle modalità eseguite per il rilievo topografico a cura della Topcad di 3

6 Palermo. 2 - SINTESI DELLO STUDIO GEOLOGICO Dalla Relazione Geologica R2, a firma della dottoressa Palma Pratini, a cui si rinvia per i dettagli, risulta che il costone lapideo dal quale si è verificato il distacco del masso che ha danneggiato il fabbricato di proprietà Magaddino è costituito di roccia appartenente alla Formazione Fanusi (Trias sup.): si tratta di doloareniti, doloruditi e brecce dolomitiche e, talora, calcari dolomitici, di colore grigiastro e nocciola, cataclasati e tettonizzati, privi di fossili, a stratificazione in banchi di spessore variabile. Tali rocce, ben stratificate, sono interessate da una diffusa rete di fratturazione con giunti variamente orientati e, in genere, normali alla stratificazione, che isolano blocchi, per lo più di forma prismatica, delimitati da superfici lisce o concoidi. 3 - CENNO ALLO STUDIO GEOTECNICO Dalla Relazione Geotecnica, alla quale si rinvia per i dettagli, risulta che sussistono condizioni di pericolo di caduta di blocchi lapidei dal costone roccioso sovrastante la proprietà Magaddino. Infatti possono verificarsi: crolli di elementi lapidei non radicati presenti nel pendio sovrastante il costone roccioso: tali elementi, già distaccatisi dagli affioramenti rocciosi presenti sul pendio, poggiano su terreno vegetale e/o detritico e, pertanto, in corrispondenza di eventi meteorici intensi, anche grazie alla acclività del versante, possono essere trascinarti verso valle dalle acque di ruscellamento, raggiungendo il coronamento della parete rocciosa, e crollare; distacchi di massi rocciosi dalla parete lapidea, disarticolati da discontinuità di natura tettonica (giunti e faglie, in genere subverticali) e di natura sedimentaria (piani di stratificazione, suborizzontali). Le dimensioni degli elementi lapidei in equilibrio instabile, ubicati sia sul coronamento del costone roccioso che nella parete subverticale in oggetto, determinate dai valori di spaziatura e persistenza delle superfici di discontinuità presenti nell ammasso roccioso, sono in generale dell ordine del metro cubo o 4

7 poco superiori. Con riferimento ai blocchi che possono distaccarsi dal costone roccioso, in relazione ai mutui rapporti di orientazione delle discontinuità e del fronte lapideo, sono cinematicamente possibili i meccanismi di rottura appresso elencati: ribaltamento intorno allo spigolo di valle di elementi di forma prismatica per la presenza di giunti subverticali subparalleli al fronte, che delimitano posteriormente i blocchi medesimi; scorrimento di blocchi lapidei tetraedrici lungo la retta di intersezione dei piani di stratificazione con giunti subverticali normali al fronte; crollo di massi, di forma per lo più prismatica, che si trovano in una configurazione a sbalzo, ossia sono privi di base di appoggio in quanto i blocchi sottostanti sono già caduti. Nel corso delle ispezioni nel pendio sul costone lapideo e, in cordata, nel tratto di parete rocciosa sovrastante il fabbricato dissestato, sono stati individuati alcuni massi o gruppi di blocchi caratterizzati da condizioni di equilibrio precarie, che potrebbero crollare per dissesti dei tipi innanzi descritti (v. Elaborati A2, A4). In particolare, con i rilievi condotti in parete dallo scrivente insieme all ing. Marco Bonamini sono stati individuati: un elemento lapideo, del volume di circa 1 m 3, posto nella parte alta del costone roccioso (Elaborato A4 - blocco A), separato dall ammasso roccioso da una discontinuità subverticale e subparallela al fronte, la cui base di appoggio coincide con un piano di stratificazione mentre le due pareti laterali sono individuate da giunti normali al fronte. Per tale masso sono cinematicamente possibili sia il ribaltamento intorno allo spigolo di valle che la traslazione lungo la retta di intersezione della base con un giunto normale al fronte; un gruppo di elementi lapidei di volume variabile da uno a qualche metro cubo, posti uno sull altro in corrispondenza della grossa faglia che interseca la parete rocciosa in oggetto, proprio sulla verticale dell edificio di proprietà Magaddino (Elaborato A4 - gruppo di massi B). I blocchi inferiori, sui quali gravano tutti gli altri, sono a sbalzo per il vuoto lasciato dal crollo degli elementi lapidei sottostanti. Per tale gruppo di massi è cinematicamente possibile il crollo, ossia 5

8 la traslazione lungo la superficie di discontinuità subverticale costituita dal piano di faglia citato. Le attuali condizioni di equilibrio instabile possono evolversi in un dissesto a seguito dell azione aggressiva esercitata dalle acque meteoriche ovvero a causa di un ulteriore sollecitazione agente sui blocchi, determinata, per es., dall azione sismica; un blocco con una grossa cavità di origine carsica al piede (Elaborato A4 - cavità C), originatasi per fenomeni di aggressione chimica delle acque acide; un elemento lapideo, completamente disarticolato dall ammasso roccioso (blocco D - Elaborato A4), del peso di kg circa, che ha già ruotato intorno allo spigolo di valle; un ulteriore rotazione, anche di modesta entità, comporterebbe il crollo del masso. 4 - INTERVENTI PREVISTI IN PROGETTO Al capitolo precedente è stato evidenziato che i pericoli per la proprietà Magaddino sono determinati da possibili crolli di: massi non radicati, dal pendio sovrastante la parete rocciosa; blocchi lapidei delimitati da superfici di discontinuità, dal costone roccioso. Evidentemente nella scelta degli interventi mirati a garantire la sicurezza del fabbricato in oggetto e della zona immediatamente circostante si è tenuto conto della differente morfologia delle zone in cui possono manifestarsi i dissesti innanzi descritti. Per ovviare alle condizioni di pericolo determinate da possibili crolli di blocchi non radicati presenti nel pendio sovrastante la parete rocciosa subverticale, si è fatto riferimento ad una barriera paramassi ad elevato assorbimento di energia, da collocare al margine di valle del pendio innanzi citato, quasi a ridosso del coronamento della parete calcareo - dolomitica, come si evince dai disegni raccolti nell elaborato A6. La barriera paramassi ha la finalità di intercettare i massi non radicati che raggiungono il coronamento del costone lapideo, impedendone il crollo: si tratta, quindi, di un intervento di tipo passivo, nel senso che non impedisce lo spostamento dei blocchi rispetto alla posizione iniziale degli stessi, ma neutralizza 6

9 gli effetti del dissesto su ciò che si intende salvaguardare, nel caso specifico persone e cose ubicate al piede della parete rocciosa. La barriera paramassi ad elevato assorbimento di energia, del tipo verticale con altezza utile non inferiore a m 3, è in grado di bloccare elementi lapidei aventi energia all impatto con l opera di intercettazione non inferiore a kj. Tale valore energetico rappresenta il M.E.L., ossia il massimo livello di energia delle barriere, che tuttavia devono essere caratterizzate da un S.E.L., ossia da un livello di energia di esercizio, non inferiore a 333 kj: la barriera deve essere, cioè, in grado di arrestare blocchi con energia di 333 kj mantenendo la propria funzionalità, ossia senza danni alle parti strutturali e con deformazioni alle quali corrisponda una riduzione dell altezza di intercettazione inferiore al 30% di quella utile. Va evidenziato che la caratterizzazione di una barriera paramassi ad elevato assorbimento di energia con due differenti valori energetici, uno relativo allo stato limite ultimo dell elemento di intercettazione (M.E.L.), l altro riguardante lo stato di esercizio (S.E.L.), è stato mutuato dalle linee guida per le barriere paramassi ETAG 27, a cura dell EOTA (European Organization for Technical Approvals): si tratta di un complesso di norme che disciplinano le barriere paramassi nei paesi che aderiscono alla Unione Europea. Come risulta dai disegni con ubicazione della barriera (elaborato A6), la barriera avrà una lunghezza complessiva di m 30, essendo costituita da 3 elementi modulari della lunghezza di m 10 ciascuno: essa si svilupperà lungo il tratto del coronamento della parete rocciosa in corrispondenza dell ingombro del fabbricato sottostante (circa m 13, comprensivi di scale e terrazzi), più un franco di m 17 sui due lati della villa, suddiviso in maniera asimmetrica per tenere conto della topografia dei luoghi e, quindi, della possibile traiettoria seguita dai blocchi non radicati nel pendio. Poichè l altezza prevista per ciascun pannello è di m 3, complessivamente verranno installati 90 m 2 di barriera paramassi ad elevato assorbimento di energia. 7

10 Gli interventi sul costone roccioso subverticale sono, invece, di tipo attivo, ossia di consolidamento dell ammasso carbonatico, con i quali, cioè, si rendono stabili i blocchi originariamente in precarie condizioni di equilibrio. Di seguito si illustrano gli interventi medesimi e le fasi esecutive previste. A tale proposito si rileva che si parte dalla fase 2 in quanto tutti gli interventi dovranno realizzarsi dopo la collocazione della barriera innanzi indicata (fase 1). FASE 2 - ispezione di dettaglio del tratto di costone roccioso di interesse ai fini del presente progetto, che si sviluppa per circa m 50 in larghezza e per circa m 30 in altezza, per complessivi m di fronte roccioso. Scopo dell ispezione, da eseguire in cordata con rocciatori qualificati coordinati da un tecnico rocciatore, è di individuare ed eliminare eventuali situazioni di pericolo connesse alla presenza di blocchi di piccole dimensioni in procinto di crollo, in modo che nelle fasi successive, appresso illustrate, gli interventi possano essere realizzati in condizioni di sicurezza per gli operatori. In tale lavorazione rientrano, pertanto: la scerbatura del tratto di versante roccioso oggetto del presente studio, ossia il taglio della vegetazione e degli apparati radicali; l asportazione, previa demolizione con mezzi meccanici od espansivi chimici, dei blocchi di piccole dimensioni in procinto di crollo. Nel caso specifico, per la presenza del fabbricato al piede della parete lapidea, non dovrà essere eseguito disgaggio, ma gli eventuali elementi da asportare saranno preliminarmente imbracati con reti metalliche ancorate a chiodature provvisorie realizzate nella roccia stabile. Inoltre, la scerbatura sarà limitata ai casi in cui le piante esercitano un azione destabilizzante nell equilibrio dei blocchi, oppure ai casi in cui si riconosce la possibilità che la vegetazione possa occultare situazioni di pericolo; FASE 3 - esecuzione, procedendo in cordata con tecniche alpinistiche, degli interventi di imbracatura dei blocchi rocciosi A e D e del gruppo di elementi lapidei B innanzi descritti. In particolare, l intervento sui blocchi A e D consiste nell imbracatura di ciascun masso mediante funi 8

11 metalliche φ16 mm ancorate all estremità a tiranti del tipo a bulbo iniettato armati con barre di acciaio ad alta resistenza φ15 mm della lunghezza di m 4, posti ai lati del blocco medesimo (v. elaborato A5). L imbracatura del gruppo B avrà, invece, carattere preliminare, essendo finalizzata a consentire di operare in sicurezza nelle fasi esecutive successive: essa è indispensabile per le particolari condizioni di pericolo di crollo che caratterizzano gran parte degli elementi del gruppo, come si evince dalle foto raccolte nell Allegato A2. Per l estensione della zona e per la variabilità delle dimensioni dei singoli blocchi in equilibrio instabili, è stato previsto il rafforzamento corticale dell ammasso roccioso. Con tale termine si designa un intervento comprendente (v. particolari contenuti nell Elaborato A5): l applicazione di rete metallica del tipo in pannelli con larghezza di m 2, in filo metallico zincato tipo C (UNI 3598) con diametro pari a 3 mm, in maglia esagonale 80 mm x 100 mm a doppia torsione; l imbracatura con funi metalliche zincate del diametro pari a 12 mm, disposte secondo un reticolo verticale ed uno romboidale, fissate alla roccia con chiodi armati con barre metalliche φ24 mm FeB 44K, della lunghezza di m 3. FASE 4 - collocazione del ponteggio in corrispondenza della zona di intervento. FASE 5 - sottomurazione in c.a. del gruppo di elementi lapidei B ed in corrispondenza della cavità C. Le pareti in c.a. saranno tirantate alla roccia mediante tiranti del tipo a bulbo iniettato con armatura in barre di acciaio ad alta resistenza φ 26,5 mm della lunghezza di 12 m, di cui m 6 di bulbo, e rivestite con la medesima roccia in affioramento nel fronte roccioso. In esse saranno posizionati tubi di drenaggio della lunghezza di m 2, inclinati di 10 verso l alto, per il controllo delle pressioni neutre nella roccia retrostante le sottomurazioni. FASE 6 - dismissione del ponteggio. Va ribadito che prima di porre in opera il ponteggio (fase 4) ed eseguire gli interventi di consolidamento definitivo (fase 5), si è previsto di imbracare 9

12 preliminarmente i blocchi a sbalzo, le cui condizioni di stabilità appaiono particolarmente gravose, posti in corrispondenza della faglia (fase 3), al fine di ridurre le condizioni di pericolo e permettere agli esecutori di operare in sicurezza. Va, inoltre, rilevato che, per via dello specifico meccanismo di rottura (crollo), l intervento di imbracatura non può essere risolutivo del problema, ma per consolidare a titolo definitivo i massi occorre bloccarne il piede. Rinviando per i dettagli al citato elaborato A5 in cui ci sono, altresì, riportati i particolari costruttivi, di seguito si puntualizzano i criteri posti a base delle scelte effettuate. Nel caso dei blocchi isolati A e D, si è fatto riferimento ad interventi da porre in opera senza sollecitare i blocchi medesimi, in precarie condizioni di stabilità: il masso sarà imbracato con due funi in acciaio, ancorate ai lati del blocco medesimo, in zone ad esso attigue dove non si riconoscono problemi di stabilità, tramite tiranti del tipo a bulbo iniettato. L intervento prescelto si fa preferire, inoltre, in quanto è il più sicuro per gli esecutori che, infatti, potranno operare ai lati del blocco, in posizioni di sicurezza nei confronti di eventuali possibili movimenti dell elemento roccioso da consolidare. Per l imbracatura sono state previste funi in acciaio zincato φ16 mm, a 6 trefoli con 37 fili per trefolo, con tensione nominale del singolo filo pari a N/mm 2, per un carico di rottura R G = 157 kn. Tali funi saranno inguainate, onde evitare che si danneggino per sfregamento nelle zone di contatto con la roccia. All estremità della fune sarà predisposta una radancia, che sarà collegata al golfare manicottato in corrispondenza della testata della barra di ancoraggio (v. particolare costruttivo riportato nell All. A5). Va evidenziato che l angolo di incidenza delle funi rispetto al golfare dovrà essere compreso tra 0 e 20, in modo da limitare le sollecitazioni flessionali e di taglio sul manicotto di testata, in corrispondenza del quale avviene l aggancio tra la fune e il tirante di ancoraggio. Con riferimento al particolare riportato nell All. A5, dovrà essere, cioè: ε

13 Il gruppo di massi a sbalzo B saranno sostenuti mediante una sottomurazione in c.a., tirantata alla roccia con tiranti del tipo a bulbo iniettato, armati con barre in acciaio ad alta resistenza. La parete in c.a. assolve allo scopo di: ricostituire la base di appoggio dei massi, impedendo in tal modo il fenomeno di crollo; costituire l elemento di interposizione tra i tiranti e la roccia, in grado di assorbire le pressioni elevate al contatto delle piastre metalliche, trasferendo tensioni limitate alla roccia retrostante; distribuire su aree estese gli sforzi puntuali trasmessi con i tiranti; La parete in c.a., armata con una doppia rete elettrosaldata φ12 mm / 10 cm x 10 cm, sarà ancorata mediante n 12 tiranti, come indicato nel particolare costruttivo contenuto nell All. A5. In essa saranno posizionati tubi di drenaggio per il controllo delle pressioni neutre a tergo dell elemento in c.a. Essi saranno inclinati di circa 10 verso l alto e di lunghezza tale da superare la parete in c.a. (circa m 2). Va rilevato che si è fatto ricorso alla parete in c.a. in quanto tale intervento è risultato strettamente indispensabile. Infatti, esso è relativo al gruppo di blocchi in pericolo di crollo, per i quali la forza stabilizzante deve essere di tipo attivo, in modo da incrementare le forze resistenti che si oppongono al meccanismo di rottura. Pertanto, non serve imbracare i blocchi, nè è possibile tirantarli direttamente con ancoraggi tesati, in quanto in generale si tratta di elementi lapidei fratturati. Gli interventi previsti non devono, comunque, destare preoccupazioni dal punto di vista dell impatto ambientale, in quanto le pareti di calcestruzzo hanno un estensione pressoché trascurabile a fronte di quella del fronte roccioso; inoltre, il calcestruzzo sarà rivestito con la medesima roccia calcareo-dolomitica che costituisce l ammasso roccioso e si favorirà la vegetazione che, crescendo, occulterà del tutto, nel tempo, l intervento. Un intervento analogo, di sottomurazione in c.a. tirantata, ma di modesta entità, è stato, altresì, previsto in corrispondenza del blocco con la cavità carsica C al piede. Anche in tal caso la sottomurazione sarà rivestita in pietra calcarea, 11

14 identica a quella dell ammasso roccioso. I tiranti di placcaggio delle due sottomurazioni sopra descritte saranno armate con barre in acciaio caratterizzato da una tensione di snervamento σ s 850 MPa e una tensione di rottura σ r MPa. Ciascun tirante, della lunghezza complessiva di m 12, sarà caratterizzato da un tratto di ancoraggio libero (m 6) e da uno di fondazione ( bulbo od ancoraggio fisso ). Il tratto di ancoraggio libero serve a trasferire in profondità, alla fondazione del tirante, gli eventuali sforzi trasmessi in corrispondenza della testata. Lungo il bulbo, al contatto con la roccia non interessata dal meccanismo di rottura, si esplicano le tensioni la cui risultante costituisce la forza stabilizzante che viene trasferita al blocco lapideo. E, evidente, pertanto, che la lunghezza del bulbo deve essere idonea a sviluppare tale forza equilibrante. Ciascun ancoraggio sarà del tipo con doppia protezione nei confronti della corrosione, ossia sarà dotato di una doppia guaina in materiale plastico, liscia nel tratto di ancoraggio libero e corrugata in corrispondenza della zona del bulbo, come evidenziato nei particolari costruttivi citati. Le piastre dei tiranti saranno realizzate in apposite nicchie ricavate nelle sottomurazioni e, successivamente, coperte mediante un getto di cls di 2 a fase, in modo da essere adeguatamente protette nei confronti dei fenomeni corrosivi (v. particolari - All. A5). Tutti gli elementi metallici esterni, quali le asole di passaggio delle funi di imbracatura, dovranno essere zincati e/o trattati con prodotti anticorrosione. Complessivamente, gli interventi previsti comprendono (v. elaborato A5): masso A: n 2 funi di imbracatura φ16 mm di lunghezza complessiva pari a 6 m circa e n 4 tiranti della lunghezza di m 4 ciascuna, armati con barre φ15 mm in acciaio ad alta resistenza; masso D: n 2 funi di imbracatura di lunghezza complessiva pari a 6 m circa e n 4 tiranti della lunghezza di m 4 ciascuna, armati con barre φ15 mm in acciaio ad alta resistenza; 12

15 gruppo di blocchi lapidei B - intervento preliminare: circa 100 m 2 di rafforzamento corticale; gruppo di blocchi lapidei B - intervento definitivo: 28 m 3 di sottomurazione in c.a. tirantata mediante n 12 tiranti armati con barre φ26,5 mm in acciaio ad alta resistenza della lunghezza di m 12, con n 6 tubi di drenaggio di m 2 di lunghezza ciascuno; cavità C: 4 m 3 di sottomurazione in c.a. ancorata mediante n 2 tiranti armati con barre φ26,5 mm in acciaio ad alta resistenza della lunghezza di m 12, con n 1 tubo di drenaggio di m 2 di lunghezza. 5 - TEMPI DI ESECUZIONE Al capitolo precedente sono stati illustrati gli interventi previsti in progetto; essi comprendono: una barriera paramassi, sul coronamento della parete rocciosa; l ispezione e la bonifica del costone roccioso; l imbracatura preliminare dei blocchi aggettanti posti in corrispondenza della faglia; il consolidamento definitivo dei blocchi instabili mediante imbracatura (massi A e D) e sottomurazioni tirantate (gruppo di blocchi B e cavità C). Le sottomurazioni tirantate saranno realizzate da ponteggio. La durata complessiva dei lavori viene stimata in mesi 5, ripartiti come indicato nel Cronoprogramma dei lavori (elaborato A14). 6 - QUADRO ECONOMICO A1) Importo lavori ,73 A2) a detrarre oneri diretti sicurezza 4.178,96 A3) Importo lavori sottoposto a ribasso , ,77 A4) Oneri di sicurezza non sottoposti a ribasso a) Oneri diretti 4.178,96 b) Oneri speciali 3.581, , ,92 13

16 A) Importo complessivo dei lavori ,69 B) Somme a disposizione dell'amministrazione ,31 Importo totale del progetto (A+B) ,00 Per quanto riguarda le somme a disposizione per l'amministrazione, si ha: B1) IVA sui lavori 20% ,14 B2) Spese Tecniche (IVA e tasse di leggi escluse) ,42 B3) IVA e tasse di legge sulle spese tecniche 5.134,63 B4) Competenze per il R.U.P. 614,90 B5) Competenze per il personale di Supporto al R.U.P. 368,94 B6) Spese per pubblicità bando di gara 1.500,00 B7) Imprevisti 2.464,28 Sommano ,31 Si osserva quanto appresso: con riferimento all importo dei lavori, i prezzi applicati alle singole categorie di lavoro sono stati desunti dal Prezzario Regionale vigente, relativo all anno 2009; per quelli non previsti in elenco sono stati formulati nuovi prezzi (elaborati A7 e A8); nell allegato A15 sono riportate le specifiche relative alle competenze tecniche dei professionisti esterni all Amministrazione; la somma per gli imprevisti è inferiore al 5% dell importo dei lavori, come prescritto dalla vigente normativa. Il Quadro Economico di dettaglio è riportato nell'elaborato A ELABORATI DI PROGETTO E COLLABORAZIONI Oltre alla presente Relazione Generale R1, fanno parte del progetto gli elaborati appresso elencati: 14

17 R2 - Relazione Geologica; R3 - Relazione Geotecnica; R4 - Calcoli Strutturali; R5 - Piano di Manutenzione; R6 - Relazione Paesaggistica; A1 - Cartografia; A2 - Documentazione Fotografica; A3 - Rilievo Topografico del Fronte Roccioso; A4 - Rilievo dei blocchi da consolidare; A5 - Interventi in parete Disegni Esecutivi e Particolari Costruttivi; A6 - Barriera paramassi Disegni Esecutivi e Particolari Costruttivi; A7 - Analisi Prezzi; A8 - Elenco Prezzi; A9 - Computo Metrico; A10 - Quadro dell incidenza percentuale della manodopera; A11 - Quadro Economico A12 - Schema di Contratto; A13 - Capitolato Speciale di Appalto; A14 - Cronoprogramma dei Lavori; A15 - Competenze. Come previsto dall Art. 10 del disciplinare d incarico, lo scrivente si è servito dei seguenti collaboratori: ing. Marco Bonamini, istruttore di alpinismo del Cai per i rilievi geostrutturali e geometrici dei singoli blocchi lapidei in equilibrio precario eseguiti sul costone roccioso, operando con tecniche alpinistiche; arch. Alfredo Cangemi, della ditta TopCad, per i rilievi topografici del costone roccioso e per la relativa restituzione su supporto cartaceo e magnetico; geol. Palma Pratini, dello studio associato GEO.I.TER., per la consulenza geologica. La Relazione Paesaggistica è stata redatta da personale esterno 15

18 all Amministrazione. 8 - CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Come già evidenziato in precedenza, nel presente progetto sono stati previsti interventi a salvaguardia della pubblica e privata incolumità in Località Locosecco- Bonagia, nel Comune di Erice. A tal fine si è fatto riferimento ad opere di difesa passiva e ad interventi di consolidamento in parete: le prime sono finalizzate ad arrestare eventuali blocchi in caduta dal coronamento del fronte roccioso incombente sull edificio da salvaguardare, già danneggiato dal crollo del 1996; con i secondi si rendono stabili gli elementi lapidei in equilibrio instabile presenti nel tratto di parete rocciosa incombente nel fabbricato innanzi indicato. Nella redazione del presente progetto si è operato con estremo dettaglio per individuare le condizioni di pericolo di caduta massi dal tratto di parete lapidea indicato dall Amministrazione Comunale. Infatti, sono stati effettuati rilievi puntuali diretti (ispezione su corda) ed indiretti (mediante strumentazione topografica). E, quindi, evidente che è stato fatto tutto il possibile per individuare le situazioni di pericolo al momento prevedibili nell area in studio e per ridurre le condizioni di rischio per il sottostante edificio. Una volta realizzate le opere in progetto, le condizioni di rischio e l edificio in argomento si saranno sensibilmente ridotte. Tuttavia, non si potrà ritenere nulla la condizione di rischio residuo, per la potenzialità di situazioni di pericolo imprevedibili in quanto al momento non visibili, poiché il costone carbonatico ricadente in Località Locosecco-Bonagia è stato interessato da storie geologiche particolarmente complesse, che hanno determinato situazioni geostrutturali che evolvono verso condizioni di dissesto sia a grande scala che a piccola scala, per cui la naturale evoluzione dei versanti può, nel tempo, rendere in equilibrio instabile singoli elementi lapidei e/o aree estese attualmente in condizioni di equilibrio. Del resto in nessun settore dell ingegneria, ma anche di semplice vita quotidiana, si può considerare nulla la condizione di rischio; ed infatti, nel settore 16

19 del consolidamento di costoni rocciosi l obiettivo realistico è la mitigazione del rischio. Il principale strumento per controllare le residue condizioni di rischio è la prevenzione, basata: 1. sul monitoraggio della parete rocciosa; 2. sulla manutenzione delle opere di salvaguardia realizzate. E' stato, pertanto, definito un programma dei controlli periodici e di manutenzione delle opere realizzande, come peraltro previsto dalla vigente normativa. Si ritiene, pertanto, di fondamentale importanza per la sicurezza dell edificio in oggetto, che nel tempo vengano effettuati i controlli e la manutenzione delle opere illustrati in dettaglio nell'elaborato R5 - Piano di Manutenzione. Un altro aspetto fondamentale riguarda l estensione dell intervento previsto, indicata dai tecnici dell U.T.C. sulla base di quanto deciso nelle varie riunioni di cui si è fatto cenno e riguardante esclusivamente il tratto di costone roccioso sede di eventuali dissesti che possono, direttamente o a seguito di rimbalzi, raggiungere l edificio sottostante danneggiato nel 1996, di proprietà Magaddino (cap. 1). A tale zona è stato, pertanto, limitato lo studio della stabilità dei fronti rocciosi e il progetto degli interventi a salvaguardia della pubblica e privata incolumità. Tuttavia corre l obbligo allo scrivente di segnalare che dall intero costone roccioso visibile nella foto 0 riportata nell elaborato A2 possono verificarsi crolli del tipo di quello già avvenuto. Si cita, in particolare, il tratto di costone roccioso intensamente fratturato visibile nella foto 22: esso sovrasta una piscina di proprietà Magaddino, nonché una stradella di collegamento della villa alla piscina medesima. A parere dello scrivente è necessario uno studio generale a cui seguano solerti interventi di consolidamento, indispensabili per eliminare le attuali gravissime condizioni di pericolo per l incolumità delle persone e l integrità dei manufatti ubicati al piede del versante. Palermo, novembre 2009 F:\98018\Rel-generale Dott. Ing. Fabio Cafiso 17

20

21

22

Consorzio Forestale Alta Valle Susa Oulx (TO) 1 / 9

Consorzio Forestale Alta Valle Susa Oulx (TO) 1 / 9 INDICE A) MANUALE D USO PAG. 2 B) MANUALE DI MANUTENZIONE pag. 6 C) INTERVENTI DI MANUTENZIONE pag. 8 1 / 9 A) Manuale d uso Collocazione geografica Gli interventi sono situati in frazione Cels nel Comune

Dettagli

18/04/2013. Dettagli costruttivi di barriere ad alto assorbimento di energia. Anelli d acciaio formanti la rete. Montante in acciaio

18/04/2013. Dettagli costruttivi di barriere ad alto assorbimento di energia. Anelli d acciaio formanti la rete. Montante in acciaio Barriere paramassi sono realizzate con pannelli di rete in fune o ad anelli sostenute da montanti, funi di controvento e ancoraggi di fondazione. Si tratta di dispositivi in grado di fermare massi con

Dettagli

LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA DELLA TENSOSTRUTTURA DEGLI IMPIANTI SPORTIVI DI VIA NAPOLEONICA COMMITTENTE. Comune di Bagnolo di Po

LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA DELLA TENSOSTRUTTURA DEGLI IMPIANTI SPORTIVI DI VIA NAPOLEONICA COMMITTENTE. Comune di Bagnolo di Po Pag. 1 di 11 totali LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA DELLA TENSOSTRUTTURA DEGLI IMPIANTI SPORTIVI DI VIA NAPOLEONICA COMMITTENTE Comune di Bagnolo di Po UBICAZIONE TENSOSTRUTTURA PRESSO COMUNE DI BAGNOLO

Dettagli

COMUNE DI GIARDINI NAXOS

COMUNE DI GIARDINI NAXOS COMUNE DI GIARDINI NAXOS ( Provincia di Messina) OGGETTO: CONSOLIDAMENTO DEL COSTONE ROCCIOSO IN LOCALITÀ ORTOGRANDE Lavori di messa in sicurezza del tratto a monte Progetto Definitivo ESECUTIVO RELAZIONE

Dettagli

R1 RELAZIONE TECNICA

R1 RELAZIONE TECNICA COMUNE DI PANTELLERIA (Provincia di Trapani) SERVIZI DI PROGETTAZIONE PRELIMINARE, DEFINITIVA ED ESECUTIVA, COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN PROGETTAZIONE E PRESTAZIONI ACCESSORIE RELATIVI ALL INTERVENTO

Dettagli

IG INGEGNERIA GEOTECNICA

IG INGEGNERIA GEOTECNICA SAN RAFFAELE CIMENA (TO) CONVENTO DELLE SUORE MISSIONARIE SAN RAFFAELE CIMENA (TO) Attività professionali svolte: Esecuzione delle indagini geognostiche e progettazione degli interventi di stabilizzazione

Dettagli

COMUNE DI POPPI PROGETTO DI BONIFICA E CONSOLIDAMENTO DEL MOVIMENTO FRANOSO IN LOCALITÁ QUOTA Pag. 1 di 5 MONITORAGGIO IN FASE D'OPERA E POST-OPERA

COMUNE DI POPPI PROGETTO DI BONIFICA E CONSOLIDAMENTO DEL MOVIMENTO FRANOSO IN LOCALITÁ QUOTA Pag. 1 di 5 MONITORAGGIO IN FASE D'OPERA E POST-OPERA Pag. 1 di 5 MONITORAGGIO IN FASE D'OPERA E POST-OPERA Pag. 2 di 5 Con la presente si forniscono integrazioni al piano di monitoraggio dell opera in relazione alla perizia di variante tecnica. Con le modifiche

Dettagli

SOMMARIO 1. NORMATIVA DI RIFERIMENTO PREMESSA E DESCRIZIONE DELLE OPERE COLLOCAZIONE MODALITÀ D'USO CORRETTO...

SOMMARIO 1. NORMATIVA DI RIFERIMENTO PREMESSA E DESCRIZIONE DELLE OPERE COLLOCAZIONE MODALITÀ D'USO CORRETTO... SOMMARIO 1. NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 4 2. PREMESSA E DESCRIZIONE DELLE OPERE... 4 3. COLLOCAZIONE... 5 4. MODALITÀ D'USO CORRETTO... 5 5. ANOMALIE RISCONTRABILI... 5 6. CONTROLLI E INTERVENTI... 6 3

Dettagli

Paretine in c.a. Presupposti e scopi

Paretine in c.a. Presupposti e scopi 1 Il placcaggio delle murature con intonaco armato può essere utile nel caso di murature gravemente danneggiate e incoerenti, sulle quali non sia possibile intervenire efficacemente con altre tecniche,

Dettagli

I. INTRODUZIONE. Il fascicolo accompagna l opera per tutta la sua durata di vita. II. CONTENUTI

I. INTRODUZIONE. Il fascicolo accompagna l opera per tutta la sua durata di vita. II. CONTENUTI PREMESSA I. INTRODUZIONE Il fascicolo predisposto la prima volta a cura del coordinatore per la progettazione, è eventualmente modificato nella fase esecutiva in funzione dell evoluzione dei lavori ed

Dettagli

RINGROSSO ARGINALE CON RINFORZO DEGLI SCOLI CONSORTILI PENSILI CHE PRESENTANO PERICOLI DI CROLLO II STRALCIO - LAVORI LUNGO IL CANALE BRANCAGLIA

RINGROSSO ARGINALE CON RINFORZO DEGLI SCOLI CONSORTILI PENSILI CHE PRESENTANO PERICOLI DI CROLLO II STRALCIO - LAVORI LUNGO IL CANALE BRANCAGLIA CONSORZIO DI BONIFICA ADIGE EUGANEO Padova RINGROSSO ARGINALE CON RINFORZO DEGLI SCOLI CONSORTILI PENSILI CHE PRESENTANO PERICOLI DI CROLLO II STRALCIO - LUNGO IL CANALE BRANCAGLIA ALLEGATO: POSIZIONE:

Dettagli

MURI DI SOSTEGNO. a cura del professore. Francesco Occhicone

MURI DI SOSTEGNO. a cura del professore. Francesco Occhicone MURI DI SOSTEGNO a cura del professore Francesco Occhicone anno 2014 MURI DI SOSTEGNO Per muro di sostegno si intende un opera d arte con la funzione principale di sostenere o contenere fronti di terreno

Dettagli

OGGETTO: NUOVA STRUTTURA SPORTIVA POLIFUNZIONALE COMUNALE: APPROVAZIONE PROGETTO DEFINITIVO CAMPO COPERTO LA GIUNTA COMUNALE

OGGETTO: NUOVA STRUTTURA SPORTIVA POLIFUNZIONALE COMUNALE: APPROVAZIONE PROGETTO DEFINITIVO CAMPO COPERTO LA GIUNTA COMUNALE OGGETTO: NUOVA STRUTTURA SPORTIVA POLIFUNZIONALE COMUNALE: APPROVAZIONE PROGETTO DEFINITIVO CAMPO COPERTO LA GIUNTA COMUNALE VISTA la propria Deliberazione n. 92 del 25.05.2005 con la quale è stato autorizzato

Dettagli

REL 03a RELAZIONE INTEGRATIVA SULLE FONDAZIONI

REL 03a RELAZIONE INTEGRATIVA SULLE FONDAZIONI COMMITTENTE Comune di Raiano PROGETTO NUOVA COSTRUZIONE PLESSO SCOLASTICO SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO Istituto comprensivo "U. Postiglione" Viale Medaglia D Oro G. Di Bartolo PROGETTO DEFINITIVO

Dettagli

Il terremoto del 6 aprile in Abruzzo: l'evento e la sua evoluzione Gli effetti sugli edifici esistenti

Il terremoto del 6 aprile in Abruzzo: l'evento e la sua evoluzione Gli effetti sugli edifici esistenti Avellino, 8 maggio 2009 Il terremoto del 6 aprile in Abruzzo: l'evento e la sua evoluzione Gli effetti sugli edifici esistenti Gerardo Mario Verderame gerardomario.verderame@unina.it Dipartimento di Ingegneria

Dettagli

COMUNE PIEDIMONTE SAN GERMANO Provincia di Frosinone

COMUNE PIEDIMONTE SAN GERMANO Provincia di Frosinone COMUNE PIEDIMONTE SAN GERMANO Provincia di Frosinone DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO LL.PP. AREA TECNICA Copia N 540 REGISTRO GENERALE Del 20/09/2013 N 226 Del 20/09/2013 OGGETTO: APPROVAZIONE

Dettagli

RELAZIONE METODOLOGICA DI APPROCCIO INDICE. 1.0 Normative di Riferimento pg.00

RELAZIONE METODOLOGICA DI APPROCCIO INDICE. 1.0 Normative di Riferimento pg.00 RELAZIONE METODOLOGICA DI APPROCCIO INDICE Premessa pg.00 1.0 Normative di Riferimento pg.00 2.0 Descrizione delle modalità tecniche per l espletamento dell incarico pg.00 3.0 Organizzazione e definizione

Dettagli

PARTICOLARE ANCORAGGI IMBRAGAGGIO

PARTICOLARE ANCORAGGI IMBRAGAGGIO ANCORAGGIO TIPO 2 ANCORAGGIO TIPO 1 - SOTTOMURAZIONE CHIODATURA IN PARETE PER L'ANCORAGGIODI VOLUMI ROCCIOSI INSTABILI 300x300x45 mm 150x150x8 mm Ø 36 mm L=25.0 m Ø 26,5 mm L=10.0 m Perforazione Ø 160

Dettagli

RELAZIONE TECNICA PROGETTO ESECUTIVO

RELAZIONE TECNICA PROGETTO ESECUTIVO COMUNE DI BRINDISI SETTORE LAVORI PUBBLICI LAVORI PER LA REALIZZAZIONE DI N. 3 COMPARTI DI CANILE RIFUGIO COMPOSTI CIASCUNO DA 15 BOX RELAZIONE TECNICA PROGETTO ESECUTIVO Brindisi 26.03.2015 Il tecnico

Dettagli

COMUNE DI CAMPI SALENTINA Provincia di Lecce

COMUNE DI CAMPI SALENTINA Provincia di Lecce COMUNE DI CAMPI SALENTINA Provincia di Lecce OGGETTO: MANUTENZIONE TRATTI DI STRADE INTERNE AL CENTRO ABITATO. IMPORTO LAVORI 164.000,00 PROGETTO ESECUTIVO COMMITTENTE:AMMINISTRAZIONE COMUNALE RELAZIONE

Dettagli

Misure di spostamento e deformazione eseguite su pannelli sandwich durante prove di carico in flessione a quattro punti

Misure di spostamento e deformazione eseguite su pannelli sandwich durante prove di carico in flessione a quattro punti DISTART DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA DELLE STRUTTURE, DEI TRASPORTI, DELLE ACQUE, DEL RILEVAMENTO, DEL TERRITORIO LABORATORIO PROVE STRUTTURE Bologna, 1//3 Pos. 73/3 Misure di spostamento e deformazione

Dettagli

Capitolato Speciale d Appalto delle opere a verde

Capitolato Speciale d Appalto delle opere a verde Giunta Regionale - Assessorato ai Lavori Pubblici, Energia, Polizia locale e Sicurezza Dipartimento LL.PP., Sicurezza Urbana, Polizia Locale e R.A.S.A. Sezione Lavori Pubblici Capitolato Speciale d Appalto

Dettagli

RELAZIONE INTEGRATIVA ERSU - Fondazione Brigata Sassari Studio Associato di Geologia Madau&Sechi via Pasubio 14 Sassari Tel. 0793493506896 Premessa La presente relazione definisce le caratteristiche litologico

Dettagli

MOD.G ALLEGATO 2. Check list per il rischio caduta dall'alto. CPT Firenze Via Lorenzo Il Magnifico, Firenze - Tel. 055/ /

MOD.G ALLEGATO 2. Check list per il rischio caduta dall'alto. CPT Firenze Via Lorenzo Il Magnifico, Firenze - Tel. 055/ / MOD.G ALLEGATO 2 Check list per il rischio caduta dall'alto CONFORME NON CONFORME A.2.1 Nei lavori in quota oltre i 2 m, sono state adottate adeguate impalcature, ponteggi o idonee opere provvisionali

Dettagli

Convenzioni di rappresentazione

Convenzioni di rappresentazione Convenzioni di rappresentazione Ogni elemento grafico su un elaborato deve avere un preciso ed inequivocabile significato, secondo le convenzioni di seguito illustrate. In particolare: Disegno tecnico:

Dettagli

I N D I C E. 4. Quadro Economico

I N D I C E. 4. Quadro Economico I N D I C E 1. Premessa------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 2 2. Progetto-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Dettagli

a) studio di fattibilità ambientale (art. 27 DPR207/2010)

a) studio di fattibilità ambientale (art. 27 DPR207/2010) SETTEMBRE 2015 a) studio di fattibilità ambientale (art. 27 DPR207/2010) b) relazione descrittiva del progetto e tecnica delle opere architettoniche (art.li 25 e 26 RELAZIONE TECNICA GENERALE DPR207/2010)

Dettagli

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

RELAZIONE ILLUSTRATIVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA SALVAGUARDIA del COSTONE ROCCIOSO SOTTOSTANTE IL CASTELLO di FRANCAVILLA di Sicilia Sommario 1. PREMESSA... 2 2. riferimenti normativi... 3 3. INQUaDRAMENTO TERRITORIALE... 3 4.

Dettagli

APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE

APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE Riepilogo Esistono normative alle quali fare riferimento durante lo sviluppo del progetto stradale; La progettazione stradale va considerata come un intervento

Dettagli

COMUNE DI UBOLDO Provincia di Varese VI Area Funzionale Tecnica: LL.PP - Manutenzioni - Ecologia

COMUNE DI UBOLDO Provincia di Varese VI Area Funzionale Tecnica: LL.PP - Manutenzioni - Ecologia COMUNE DI UBOLDO Provincia di Varese VI Area Funzionale Tecnica: LL.PP - Manutenzioni - Ecologia LINEE GUIDA - STUDIO DI FATTIBILITÀ Artt. 128 e 153 del D.LGS 163/2006 AFFIDAMENTO IN PROJECT FINANCING

Dettagli

COMUNE DI CALTABELLOTTA Provincia di Agrigento Libero Consorzio Comunale *********** DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE

COMUNE DI CALTABELLOTTA Provincia di Agrigento Libero Consorzio Comunale *********** DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE COMUNE DI CALTABELLOTTA Provincia di Agrigento Libero Consorzio Comunale *********** DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE Num. 12 del Registro - Seduta del 12/02/2016 Oggetto: Progetto esecutivo per la

Dettagli

RELAZIONE SULLE INTERFERENZE

RELAZIONE SULLE INTERFERENZE LAVORI DI COSTRUZIONE S.P. In Località Saletti di ATESSA PROGETTO ESECUTIVO RELAZIONE SULLE INTERFERENZE Premessa Le interferenze con servizi esistenti nel caso in oggetto sono rappresentate oltre dai

Dettagli

C O M U N E D I S A L T A R A

C O M U N E D I S A L T A R A C O M U N E D I S A L T A R A PROVINCIA DI PESARO E URBINO REGOLAMENTO PER L ALIMENTAZIONE E L UTILIZZAZIONE DELLE RISORSE E CRITERI PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI PER LE ATTIVITA DI PROGETTAZIONE

Dettagli

pag. 2 Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE R I P O R T O LAVORI A MISURA

pag. 2 Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE R I P O R T O LAVORI A MISURA pag. 2 R I P O R T O LAVORI A MISURA 1 ALLESTIMENTO CANTIERE IN AREE DISAGIATE 14_VS.021.0 Impianto di cantiere per esecuzione di opere di prevenzione rischi, 1.a comprensivo di approntamento delle strade

Dettagli

- COMUNE DI AULETTA - Provincia di Salerno

- COMUNE DI AULETTA - Provincia di Salerno - COMUNE DI AULETTA - Provincia di Salerno REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEL FONDO RELATIVO AGLI INCENTIVI DI PROGETTAZIONE Art. 18, legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modifiche ed integrazioni

Dettagli

Elaborato tecnico della copertura ai sensi LR n 1/2005 art

Elaborato tecnico della copertura ai sensi LR n 1/2005 art Elaborato tecnico della ai sensi LR n 1/2005 art. 82 (permesso a costruire) Sommario Elaborato tecnico della ai sensi LR n 1/2005 art. 82... 2 Interventi di progetto... 3 Descrizione delle coperture...

Dettagli

AZIENDA TERRITORIALE PER L EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA DELLA PROVINCIA DI LATINA

AZIENDA TERRITORIALE PER L EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA DELLA PROVINCIA DI LATINA AZIENDA TERRITORIALE PER L EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA DELLA PROVINCIA DI LATINA ANALISI DELL ATTIVITÀ SVOLTA E VALUTAZIONE DEL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI NELL ANNO 2013 A. Prosecuzione cantieri

Dettagli

6 IL CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO. 6.1 Fondamenti teorici

6 IL CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO. 6.1 Fondamenti teorici 6 IL CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO 6.1 Fondamenti teorici Si è detto in precedenza che in un elemento in cemento armato il calcestruzzo lavora solo a compressione mentre alle barre di armatura viene affidato

Dettagli

RELAZIONE ILLUSTRATIVA. TREVIGLIO FUTURA S.p.A. Società Trasformazione Urbana RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA SETTI DUE PIANI INTERRATI

RELAZIONE ILLUSTRATIVA. TREVIGLIO FUTURA S.p.A. Società Trasformazione Urbana RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA SETTI DUE PIANI INTERRATI committente TREVIGLIO FUTURA S.p.A. Società Trasformazione Urbana Piazza L. Manara n. 1 24047 TREVIGLIO (BG) progetto RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA SETTI DUE PIANI INTERRATI PROGETTO PRELIMINARE DELLE STRUTTURE

Dettagli

Comune di SANT'ANGELO MUXARO. Provincia AGRIGENTO

Comune di SANT'ANGELO MUXARO. Provincia AGRIGENTO Comune di SANT'ANGELO MUXARO Provincia AGRIGENTO COMPUTO METRICO ESTIMATIVO OGGETTO LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA STRADA MUXARELLO COMMITTENTE COMUNE DI SANT'ANGELO MUXARO GEOM. SPOTO PIETRO RIPORTO

Dettagli

STUDIO ED OTTIMIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI PROTEZIONE PER ESCAVATORI

STUDIO ED OTTIMIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI PROTEZIONE PER ESCAVATORI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BOLOGNA FACOLTÀ DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA Tesi di laurea in Disegno Tecnico Industriale STUDIO ED OTTIMIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI PROTEZIONE PER ESCAVATORI

Dettagli

ANALISI PREZZI OPERE INTEGRATIVE 1

ANALISI PREZZI OPERE INTEGRATIVE 1 Ing. Clara Bruno V. per Plello, 15 13011 Borgosesia (VC) Telefono 016349133 e-mail: ingclarabruno@gmail.com ANALISI PREZZI OPERE INTEGRATIVE 1 OGGETTO: REALIZZAZIONE DI BARRIERE PER LA STABILIZZAZIONE

Dettagli

CRITERI PROGETTUALI Scheda: CR005 Rev: 17/06/ Pagina 1/1 DISTANZE ANTICADUTA

CRITERI PROGETTUALI Scheda: CR005 Rev: 17/06/ Pagina 1/1 DISTANZE ANTICADUTA CRITERI PROGETTUALI Scheda: CR005 Rev: 17/06/2009 23.49.00 Pagina 1/1 DISTANZE ANTICADUTA 1. Distanza libera di caduta 2. Tirante d aria 3. Distanza di Arresto Descrizione: Nella corretta progettazione

Dettagli

C O MUNE DI PANTELLERIA Provincia di Trapani

C O MUNE DI PANTELLERIA Provincia di Trapani C O MUNE DI PANTELLERIA Provincia di Trapani DELIBERAZIONE ORIGINALE DELLA GIUNTA MUNICIPALE N. 15 del Reg. DATA: 08.02.2012 OGGETTO: Approvazione progetto esecutivo lavori finalizzati alla messa in sicurezza

Dettagli

COMUNE DI Provincia. Elaborato Tavola N

COMUNE DI Provincia. Elaborato Tavola N Ubicazione Opera COMUNE DI Provincia Opera Ente Appaltante Indirizzo P.IVA Tel./Fax E-Mail / Tecnico Data 16/12/2015 Archivio Elaborato Tavola N DETERMINAZIONE DEI CORRISPETTIVI SERVIZI RELATIVI ALL ARCHITETTURA

Dettagli

RELAZIONE DI CALCOLO E VERIFICA PALI DI SOSTEGNO I.P. IN ACCIAIO E PLINTI DI FONDAZIONE

RELAZIONE DI CALCOLO E VERIFICA PALI DI SOSTEGNO I.P. IN ACCIAIO E PLINTI DI FONDAZIONE AMGA - Azienda Multiservizi SpA - Udine pag. 1 di 8 RELAZIONE DI CALCOLO E VERIFICA PALI DI SOSTEGNO I.P. IN ACCIAIO E PLINTI DI FONDAZIONE 1. GENERALITA La presente relazione riguarda la verifica di un

Dettagli

ESERCIZI SVOLTI. Verifica allo SLU di ribaltamento (tipo EQU) 9 Spinta delle terre e muri di sostegno 9.3 Il progetto dei muri di sostegno

ESERCIZI SVOLTI. Verifica allo SLU di ribaltamento (tipo EQU) 9 Spinta delle terre e muri di sostegno 9.3 Il progetto dei muri di sostegno ESERCIZI SVOLTI Seguendo le prescrizioni delle N.T.C. 008 effettuare le verifiche agli SLU di ribaltamento, di scorrimento sul piano di posa e di collasso per carico limite dell insieme fondazione-terreno

Dettagli

PROVA SCRITTA DI TECNICA DELLE COSTRUZIONI DEL 05/12/2011 Esercizio n 1

PROVA SCRITTA DI TECNICA DELLE COSTRUZIONI DEL 05/12/2011 Esercizio n 1 PROVA SCRITTA DI TECNICA DELLE COSTRUZIONI DEL 05/1/011 Esercizio n 1 Sia data una sezione di c.a. avente dimensioni 40 x 60 cm. I materiali impiegati sono: a) calcestruzzo Rck=0 N/, b) acciaio tipo B450C.

Dettagli

Autorità di Bacino del Fiume Tevere. Scheda Tecnica Interventi P.S. 5. Codice ABT : Aniene Intervento Ambientale 1 (ANIA 01);

Autorità di Bacino del Fiume Tevere. Scheda Tecnica Interventi P.S. 5. Codice ABT : Aniene Intervento Ambientale 1 (ANIA 01); Autorità di Bacino del Fiume Tevere Scheda Tecnica Interventi P.S. 5 Codice ABT : Aniene Intervento Ambientale 1 (ANIA 01); Sottobacino : Aniene Asta fluviale: Aniene Tratto oggetto dell'intervento : Fiume

Dettagli

Alcuni esempi realizzati Esempio Applicazione casa 278 mq, Classe energetica A+

Alcuni esempi realizzati Esempio Applicazione casa 278 mq, Classe energetica A+ Alcuni esempi realizzati Esempio Applicazione casa 278 mq, Classe energetica A+ Superficie Complessiva: 278 mq Località: Giarre (Catania) Fonti Energetiche rinnovabili: Fotovoltaico 5 Kw Impianti: Pompa

Dettagli

LEZIONE N 48 ELEMENTI TOZZI

LEZIONE N 48 ELEMENTI TOZZI LEZIONE N 48 ELEMENTI TOZZI Nelle strutture tozze, quali ad esempio le mensole, le seggiole di appoggio di travi, i plinti alti, ecc.., lo stato tensionale all interno dell elemento si discosta considerevolmente

Dettagli

COMUNE DI PRATO. Determinazione n del 19/10/2016

COMUNE DI PRATO. Determinazione n del 19/10/2016 COMUNE DI PRATO Determinazione n. 2800 del 19/10/2016 Oggetto: Piano di risanamento acustico - realizzazione di barriere antirumore presso la scuola Meoni, via Cantagallo - Approvazione progetto esecutivo

Dettagli

DIREZIONE GENERALE TERRITORIO E URBANISTICA. Stabilizzazione della Frana di Camorone

DIREZIONE GENERALE TERRITORIO E URBANISTICA. Stabilizzazione della Frana di Camorone CONVEGNO LINEE DIINDIRIZZO PER LA PROGETTAZIONE DELLE OPERE DI DIFESA DEL SUOLO IN REGIONE LOMBARDIA Stabilizzazione della Frana di Camorone Dott. Ing. Renato Stilliti Dirigente Settore Viabilità e Trasporti

Dettagli

COMUNE DI S.MINIATO (PI) IMPIANTO DI SOLLEVAMENTO PER LA RIDUZIONE DEI FENOMENI DI ALLAGAMENTO E RISTAGNO PRESSO LA ZONA DI S.

COMUNE DI S.MINIATO (PI) IMPIANTO DI SOLLEVAMENTO PER LA RIDUZIONE DEI FENOMENI DI ALLAGAMENTO E RISTAGNO PRESSO LA ZONA DI S. COMUNE DI S.MINIATO (PI) IMPIANTO DI SOLLEVAMENTO PER LA RIDUZIONE DEI FENOMENI DI ALLAGAMENTO E RISTAGNO PRESSO LA ZONA DI S.DONATO RELAZIONE PRELIMINARE DI CALCOLO DELLE STRUTTURE - indice 1. Relazione

Dettagli

7/a COMUNE DI GIACCIANO CON BARUCHELLA PROVINCIA DI ROVIGO TAVOLA

7/a COMUNE DI GIACCIANO CON BARUCHELLA PROVINCIA DI ROVIGO TAVOLA COMUNE DI GIACCIANO CON BARUCHELLA PROVINCIA DI ROVIGO TAVOLA 7/a Piazzale G. Marconi n 1 Giacciano con Baruchella (RO) STUDIO TECNICO CAPPELLARI GEOM. FRANCESCO Riviera Pace n. 141/1 Badia Polesine (Ro)

Dettagli

n. 57/ST del 12 MARZO 2014

n. 57/ST del 12 MARZO 2014 C O P I A DETERMINA n. 57/ST del 12 MARZO 2014 DIVISIONE: TECNICA SERVIZIO: SERVIZIO EDILIZIA SCOLASTICA - SPORTIVA - TUTELA AMBIENTALE DETERMINA DI ASSUNZIONE DI IMPEGNO DI SPESA Oggetto: APPROVAZIONE

Dettagli

Sottopasso STG Caratteristiche e descrizione opere realizzate

Sottopasso STG Caratteristiche e descrizione opere realizzate Sottopasso STG Caratteristiche e descrizione opere realizzate Dati di progetto: Data di inizio lavori: marzo 2011 Data fine lavori civili agosto 2013 Data fine lavori impiantistici novembre 2013 Lunghezza

Dettagli

PROVINCIA DI PESARO E URBINO PROVINCIA DI ANCONA

PROVINCIA DI PESARO E URBINO PROVINCIA DI ANCONA PROVINCIA DI PESARO E URBINO PROVINCIA DI ANCONA Progetto di rifacimento delle opere trasversali sul Fiume Cesano crollate definitivamente a seguito del maltempo del 2012, al confine fra le Province di

Dettagli

RELAZIONE GENERALE. Lavori di restauro, risanamento e recupero funzionale degli antichi abbeveratoi di Santa Margherita di Belice

RELAZIONE GENERALE. Lavori di restauro, risanamento e recupero funzionale degli antichi abbeveratoi di Santa Margherita di Belice COMUNE DI SANTA MARGHERITA DI BELICE PROVINCIA DI AGRIGENTO RELAZIONE GENERALE -PROGETTO ESECUTIVO- Lavori di restauro, risanamento e recupero funzionale degli antichi abbeveratoi di Santa Margherita di

Dettagli

ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA (DECRETO ASS.TO REG.LE DELLA SALUTE del 05/09/2012)

ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA (DECRETO ASS.TO REG.LE DELLA SALUTE del 05/09/2012) ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA (DECRETO ASS.TO REG.LE DELLA SALUTE del 05/09/2012) ELABORATI FASE 1: RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA PRESENTAZIONE PRATICA EDILIZIA AL COMUNE DI PATERNO Identificazione

Dettagli

DIREZIONE NUOVE E GRANDI OPERE - SETTORE RISTRUTTURAZIONI E RISANAMENTI DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N

DIREZIONE NUOVE E GRANDI OPERE - SETTORE RISTRUTTURAZIONI E RISANAMENTI DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N DIREZIONE NUOVE E GRANDI OPERE - SETTORE RISTRUTTURAZIONI E RISANAMENTI DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 2012-154.3.0.-71 L'anno 2012 il giorno 30 del mese di Maggio il sottoscritto Innocentini Roberto in

Dettagli

RELAZIONE TECNICA 1 - Descrizione delle strutture 2 - Strumenti di calcolo utilizzati

RELAZIONE TECNICA 1 - Descrizione delle strutture 2 - Strumenti di calcolo utilizzati 1 RELAZIONE TECNICA 1 - Descrizione delle strutture Il progetto in questione si occupa della realizzazione di un locale tecnico adibito a sede di quadri e trasformatori elettrici nonché di una cabina Enel

Dettagli

World Tech Engineering Srl

World Tech Engineering Srl SCHEDA DI PROGETTO Opere in terra rinforzata per la S.R. 232 Variante Cossato Trivero Vallemosso 2 Tronco 3 Lotto Incarico: Progettazione esecutiva - costruttiva di rilevati in terra rinforzata e supervisione

Dettagli

COMUNE DI MEZZANEGO Provincia di Genova

COMUNE DI MEZZANEGO Provincia di Genova COMUNE DI MEZZANEGO Provincia di Genova Via Cap. Fr. Gandolfo, 115 16046 MEZZANEGO (GE) Tel. (0185) 336085 - Fax (0185) 336398 C.F. 82002550109 - P.I. 00209450998 COMUNE DI MEZZANEGO - PROVINCIA DI GENOVA

Dettagli

COMUNE DI ROGOLO. Provincia di Sondrio COMPLETAMENTO FUNZIONALE STRADA FISTOLERA IN COMUNE DI ROGOLO PERIZIA DI VARIANTE N.1

COMUNE DI ROGOLO. Provincia di Sondrio COMPLETAMENTO FUNZIONALE STRADA FISTOLERA IN COMUNE DI ROGOLO PERIZIA DI VARIANTE N.1 Provincia di Sondrio COMPLETAMENTO FUNZIONALE STRADA FISTOLERA IN PERIZIA DI VARIANTE N.1 COMPLETAMENTO FUNZIONALE STRADA FISTOLERA IN RELAZIONE DESCRITTIVA 1 Iscritto all Ordine degli Ingegneri della

Dettagli

SCHEDA 2A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A CINGOLI MODELLO FIAT 120C E SIMILI (60C, 70C, 80C, ECC.)

SCHEDA 2A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A CINGOLI MODELLO FIAT 120C E SIMILI (60C, 70C, 80C, ECC.) SCHEDA 2A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A CINGOLI MODELLO FIAT 120C E SIMILI (60C, 70C, 80C, ECC.) Nel presente documento sono illustrati gli elementi meccanici necessari alla costruzione della struttura di

Dettagli

COMUNE DI LOIRI PORTO SAN PAOLO Provincia Olbia - Tempio

COMUNE DI LOIRI PORTO SAN PAOLO Provincia Olbia - Tempio COMUNE DI LOIRI PORTO SAN PAOLO Provincia Olbia - Tempio OPERE DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA IN LOC. ZAPPALI Progetto Definitivo - Esecutivo RELAZIONE TECNICA GENERALE - Relazione tecnica generale - Pagina

Dettagli

DETERMINAZIONE PROT N. 926/REP. N. 57 DEL

DETERMINAZIONE PROT N. 926/REP. N. 57 DEL DETERMINAZIONE PROT N. 926/REP. N. 57 DEL 30.01.2013 Oggetto: Comune di Villaputzu. Studio di compatibilità relativo al progetto di Variazione di un sottotetto in appartamento ai sensi dell art. 15 della

Dettagli

SCHEDA 23A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD MODELLO SAME DELFINO 35 DT E SIMILI

SCHEDA 23A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD MODELLO SAME DELFINO 35 DT E SIMILI SCHEDA 23A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD MODELLO SAME DELFINO 35 DT E SIMILI R2. : il testo compreso fra i precedenti simboli si riferisce all aggiornamento di Aprile 2014 Il

Dettagli

CODICE: CODICE:

CODICE: CODICE: UNI EN 795:2002 Dispositivo che utilizza una linea di ancoraggio rigida con un inclinazione sull asse orizzontale non superiore a 15 (misurato tra gli ancoraggi di estremità e gli ancoraggi intermedi in

Dettagli

INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA RIFACIMENTO PAVIMENTAZIONI SULLE SSRR E SSPP DELLA ZONA B (CODICE 15) PROGETTO ESECUTIVO. Relazione generale

INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA RIFACIMENTO PAVIMENTAZIONI SULLE SSRR E SSPP DELLA ZONA B (CODICE 15) PROGETTO ESECUTIVO. Relazione generale PROVINCIA DI PISA Servizio Viabilità U.O. Gestione Stradale Zona del Cuoio Via Nenni 30, 56124 Pisa Tel. 050-929111 - Fax 050929276 INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA RIFACIMENTO PAVIMENTAZIONI SULLE SSRR

Dettagli

Comune di Lucito. Provincia di Campobasso INTERVENTI DI SISTEMAZIONE DEL TERRAZZO PRESSO LA STRUTTURA RESIDENZIALE PER ANZIANI

Comune di Lucito. Provincia di Campobasso INTERVENTI DI SISTEMAZIONE DEL TERRAZZO PRESSO LA STRUTTURA RESIDENZIALE PER ANZIANI Comune di Lucito Provincia di Campobasso INTERVENTI DI SISTEMAZIONE DEL TERRAZZO PRESSO LA STRUTTURA RESIDENZIALE PER ANZIANI PROGETTAZIONE ESECUTIVA RELAZIONE TECNICA PREMESSA Il progetto di cui alla

Dettagli

PORTO DI MESSINA PROGETTO DEFINITIVO ELENCO ALLEGATI DICEMBRE 2014 (REDATTO AI SENSI DELL ART.105 D.P.R. 207/2010)

PORTO DI MESSINA PROGETTO DEFINITIVO ELENCO ALLEGATI DICEMBRE 2014 (REDATTO AI SENSI DELL ART.105 D.P.R. 207/2010) AUTORITA PORTUALE Sistema Portuale di Messina e Milazzo PORTO DI MESSINA LAVORI DI PICCOLA MANUTENZIONE DEI MANUFATTI E DELLE INFRASTRUTTURE RIENTRANTI NELLE AREE DEMANIALI MARITTIME COMPRESE TRA LA FOCE

Dettagli

Posa interrata delle tubazioni

Posa interrata delle tubazioni Posa interrata delle tubazioni Profondità di esecuzione I cavi per posa interrata devono sempre: essere dotati di guaina protettiva (doppio isolamento) protetti contro lo schiacciamento, quando si prevede

Dettagli

SCHEDA 8A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD MODELLO SAME CENTAURO

SCHEDA 8A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD MODELLO SAME CENTAURO SCHEDA 8A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD MODELLO SAME CENTAURO Il presente documento è stato realizzato nell ambito dell attività di ricerca prevista: dalla convenzione stipulata

Dettagli

relazione tecnica A- SVILUPPO DEGLI STUDI TECNICI DI PRIMA APPROSSIMAZIONE CONNESSI ALLA TIPOLOGIA E CATEGORIA DELL INTERVENTO

relazione tecnica A- SVILUPPO DEGLI STUDI TECNICI DI PRIMA APPROSSIMAZIONE CONNESSI ALLA TIPOLOGIA E CATEGORIA DELL INTERVENTO relazione tecnica A- SVILUPPO DEGLI STUDI TECNICI DI PRIMA APPROSSIMAZIONE CONNESSI ALLA TIPOLOGIA E CATEGORIA DELL INTERVENTO B- INDICAZIONE DI MASSIMA DEI REQUISITI DELL INTERVENTO C- INDICAZIONE MATERIALI

Dettagli

I.T.A. CANTONI TREVIGLIO I.S.I.S. RUBINI ROMANO DI LOMBARDIA INTERVENTO DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA PER RIFACIMENTO COPERTURE PROGETTO ESECUTIVO

I.T.A. CANTONI TREVIGLIO I.S.I.S. RUBINI ROMANO DI LOMBARDIA INTERVENTO DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA PER RIFACIMENTO COPERTURE PROGETTO ESECUTIVO I.T.A. CANTONI TREVIGLIO I.S.I.S. RUBINI ROMANO DI LOMBARDIA INTERVENTO DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA PER RIFACIMENTO COPERTURE PROGETTO ESECUTIVO RELAZIONE La Provincia di Bergamo nell ambito delle proprie

Dettagli

PROVINCIA DI GORIZIA GIUNTA PROVINCIALE

PROVINCIA DI GORIZIA GIUNTA PROVINCIALE PROVINCIA DI GORIZIA GIUNTA PROVINCIALE VERBALE DI DELIBERAZIONE N. 82 Prot. 16048/2012 adottata nella seduta del 23 maggio 2012 alla quale partecipano i Signori: GHERGHETTA Enrico Presidente P ČERNIC

Dettagli

COMUNE PERANO. (Provincia di Chieti) GESTIONE INTEGRATA IMPIANTI DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE SUL TERRITORIO COMUNALE

COMUNE PERANO. (Provincia di Chieti) GESTIONE INTEGRATA IMPIANTI DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE SUL TERRITORIO COMUNALE COMUNE PERANO (Provincia di Chieti) Committente: Amministrazione Comunale di Perano Oggetto: GESTIONE INTEGRATA IMPIANTI DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE SUL TERRITORIO COMUNALE PRIME INDICAZIONI E MISURE FINALIZZATE

Dettagli

PROGETTO PRELIMINARE - VARIANTE - Il R.U.P.: ing. Francesco Cicala. Il Progettista: ing. Francesco Cicala

PROGETTO PRELIMINARE - VARIANTE - Il R.U.P.: ing. Francesco Cicala. Il Progettista: ing. Francesco Cicala Comune di Villaricca Provincia di Napoli Progetto per la realizzazione di un'area parcheggio pubblico e completamento impianto sportivo al Corso Italia con struttura polifunzionale PROGETTO PRELIMINARE

Dettagli

n. 400 del 30 Marzo 2016

n. 400 del 30 Marzo 2016 DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO n. 400 del 30 Marzo 2016 OGGETTO: PROGRAMMA STRAORDINARIO DI INTERVENTI DI EDILIZIA SANITARIA 2^ FASE ART. 20 L. 67/88 ANNUALITA 2001 SCHEDA 47 Realizzazione

Dettagli

RELAZIONE TECNICA GENERALE E QUADRO ECONOMICO DI SPESA

RELAZIONE TECNICA GENERALE E QUADRO ECONOMICO DI SPESA scala: data: agg.: agg.: RELAZIONE TECNICA GENERALE E QUADRO ECONOMICO DI SPESA tav. n.: ARCHITETTONICO IMPIANTI ELETTRICI IMPIANTI TERMOMECCANICI TIMBRI e FIRME : ALESSI + ZANON studio associato 35013

Dettagli

ACCORDO. L anno 2015 il giorno... del mese di... presso la sede della Presidenza della Regione Toscana, Piazza Duomo 1 a Firenze FRA

ACCORDO. L anno 2015 il giorno... del mese di... presso la sede della Presidenza della Regione Toscana, Piazza Duomo 1 a Firenze FRA ACCORDO PER LA PROGETTAZIONE DEL NUOVO PONTE SUL FIUME ARNO E RELATIVI COLLEGAMENTI VIARI FRA LO SVINCOLO DELLA SGC FIPILI DI LASTRA A SIGNA, SUI TERRITORI DI LASTRA A SIGNA E SCANDICCI, E LA LOCALITA

Dettagli

Scale portatili. Le scale portatili sono di 3 tipi: - Semplici - Ad elementi innestati - Doppie (o a sfilo)

Scale portatili. Le scale portatili sono di 3 tipi: - Semplici - Ad elementi innestati - Doppie (o a sfilo) SCALE PORTATILI Scale portatili DEFINIZIONE Attrezzatura di lavoro costituita da due montanti paralleli, collegati tra loro da una serie di pioli trasversali incastrati ai montanti e distanziati in uguale

Dettagli

MONITORAGGIO E ANALISI NUMERICA DEL COMPORTAMENTO DI UNA PARATIA BERLINESE IN ROCCIA

MONITORAGGIO E ANALISI NUMERICA DEL COMPORTAMENTO DI UNA PARATIA BERLINESE IN ROCCIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE MONITORAGGIO E ANALISI NUMERICA DEL COMPORTAMENTO DI UNA PARATIA BERLINESE IN ROCCIA Relatore: Prof. FRANCESCO

Dettagli

Preliminare. Progetto. Provincia di PESARO e URBINO. Provincia di ANCONA

Preliminare. Progetto. Provincia di PESARO e URBINO. Provincia di ANCONA Provincia di ANCONA Provincia di PESARO e URBINO Oggetto: Progetto Preliminare DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DEL PONTE SUL FIUME CESANO, AL CONFINE TRA LE PROVINCE DI PESARO-URBINO ED ANCONA. U.O.S. di :

Dettagli

COMUNE DI BRUGHERIO (PROVINCIA DI MONZA E DELLA BRIANZA)

COMUNE DI BRUGHERIO (PROVINCIA DI MONZA E DELLA BRIANZA) COMUNE DI BRUGHERIO (PROVINCIA DI MONZA E DELLA BRIANZA) *** COPIA *** N. 105 DEL 26/07/2012 Codice Comune 10922 VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO (GIUNTA COMUNALE) OGGETTO: ADEGUAMENTO NORMATIVO

Dettagli

SCHEDA 4A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD MODELLO SAME MINITAURO

SCHEDA 4A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD MODELLO SAME MINITAURO SCHEDA 4A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD MODELLO SAME MINITAURO Il presente documento è stato realizzato nell ambito dell attività di ricerca prevista: dalla convenzione stipulata

Dettagli

STUDIO TECNICO FALCIOLA Dott. Arch. Giovanna FALCIOLA Dott. Ing. Franco FALCIOLA

STUDIO TECNICO FALCIOLA Dott. Arch. Giovanna FALCIOLA Dott. Ing. Franco FALCIOLA STUDIO TECNICO FALCIOLA Dott. Arch. Giovanna FALCIOLA Dott. Ing. Franco FALCIOLA Via Bonomelli n 16-28845 Domodossola (Vb) Tel./fax (0324)249322 Partita I.V.A. 01357560034 e-mail: studiotecnicofalciola@gmail.com

Dettagli

RELAZIONE ILLUSTRATIVA RIGUARDANTE LE STRUTTURE

RELAZIONE ILLUSTRATIVA RIGUARDANTE LE STRUTTURE RELAZIONE ILLUSTRATIVA RIGUARDANTE LE STRUTTURE Proprietà: Ubicazione: RONCONI & LIVERANI Srl Comune di Cotignola Via Madonna di Genova n 39/41 Prog. e DDL Strutturale: Progetto architettonico: Ing. Peroni

Dettagli

COME SI COSTRUISCE UNA PISCINA, AD ESEPIO SKIMMER E CON RIVESTIMENTO IN LINER

COME SI COSTRUISCE UNA PISCINA, AD ESEPIO SKIMMER E CON RIVESTIMENTO IN LINER COME SI COSTRUISCE UNA PISCINA, AD ESEPIO SKIMMER E CON RIVESTIMENTO IN LINER SCAVO costituisce, costruttivamente, la prima opera da compiere. Con l'ausilio di modine si delimita l'area di intervento e

Dettagli

R2 - Sistema Monitoraggio Geoelettrico Via A. Volta, 26/A Copparo (FE) Progetto esecutivo 6 lotto vasca 2

R2 - Sistema Monitoraggio Geoelettrico Via A. Volta, 26/A Copparo (FE) Progetto esecutivo 6 lotto vasca 2 AREA S.p.A. Ufficio Tecnico e Patrimonio 1 DISCARICA DI JOLANDA SAVOIA LOTTO VI VASCA 2 MONITORAGGIO GEOELETTRICO 3D DELLE LINEE DI IMPERMEABILIZZAZIONE INDICE 1. Premessa... 3 2. Caratteristiche generali

Dettagli

SCHEDA 32A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STRETTA MODELLO FIAT 300 DT E SIMILI

SCHEDA 32A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STRETTA MODELLO FIAT 300 DT E SIMILI SCHEDA 32A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STRETTA MODELLO FIAT 300 DT E SIMILI Il presente documento è stato realizzato nell ambito dell attività di ricerca prevista: dalla convenzione

Dettagli

Ord. Elenco e sviluppo delle operazioni Misura Unitario Parziale Totale EURO

Ord. Elenco e sviluppo delle operazioni Misura Unitario Parziale Totale EURO 1 48.05.021 LAVORI Taglio di vegetazione spontanea, cespugliosa ed arborea con diametro fino a 10 cm a 1,3 m dal suolo Pulizia versante 0.50*(220.00+132.00)*45.50 m² 8008,000 m² 3400,000 11408,000 4,00

Dettagli

Fascicolo con le caratteristiche dell opera Art.91 D.Lgs. 81/2008 Allegato XVI D.Lgs. 81/2008

Fascicolo con le caratteristiche dell opera Art.91 D.Lgs. 81/2008 Allegato XVI D.Lgs. 81/2008 Fascicolo con le caratteristiche dell opera Art.91 D.Lgs. 81/2008 Allegato XVI D.Lgs. 81/2008 Predisposto a cura del coordinatore per la progettazione. Viene eventualmente modificato nella fase esecutiva

Dettagli

Relazione sulla pericolosità sismica del sito

Relazione sulla pericolosità sismica del sito Relazione sulla pericolosità sismica di base del sito interessato dalle costruzioni PROGETTO PER L'ADEGUAMENTO SISMICO DELLA SCUOLA MATERNA "V.Foscolo" Relazione sulla pericolosità sismica del sito f l

Dettagli

PERIZIA DI VARIANTE TECNICA

PERIZIA DI VARIANTE TECNICA AREA VIABILITA SERVIZIO ESERCIZIO VIABILITA www.provincia.torino.it LAVORI DI MANUTENZIONE PROGRAMMATA PER LA SISTEMAZIONE DELLE PROTEZIONI MARGINALI LUNGO LE STRADE PROVINCIALI PER L'ANNO 2007 PERIZIA

Dettagli

Figura 15.2 - Cuneo di spinta attiva del terreno

Figura 15.2 - Cuneo di spinta attiva del terreno 15 LE OPERE DI SOSTEGNO 15.1 La spinta delle terre Per comprendere il significato di spinta delle terre, si prendano inizialmente in considerazione tre identici contenitori con pareti laterali piane, riempiti

Dettagli

COMUNE DELLA SPEZIA DIPARTIMENTO 1

COMUNE DELLA SPEZIA DIPARTIMENTO 1 COMUNE DELLA SPEZIA DIPARTIMENTO 1 REGOLAMENTO COMUNALE Diritti sulle Pubbliche Affissioni Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 10 del 29.03.2007 1 ART. 1 - SERVIZIO DELLE PUBBLICHE AFFISSIONI

Dettagli

2,+!!+ * RELAZIONE TECNICA

2,+!!+ * RELAZIONE TECNICA !"# $%&%' "##"()&%"*+" #!,+!*-"- $./0' *1#&%"!+*" # 2,+!!+ * $%30' -"!-()&%+-"! 2 4%3&03/%%56%0 $&%7' 11# &%+!+-+" RELAZIONE TECNICA OGGETTO: Progetto dei lavori di manutenzione straordinaria della copertura

Dettagli