Geologia e instabilità dei versanti nella città di Roma
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1 Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma Instabilità di versante nella città di Roma Geologia e instabilità dei versanti nella città di Roma Maurizio Sciotti
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6 Solo qualche riflessione: inventario dei fenomeni franosi e carta della distribuzione dei dissesti nel territorio di Roma Capitale, il ruolo dell analisi storica dei dissesti, importanza dei fattori antropici nell area della città di Roma, propensione al dissesto carta della pericolosità per frana, le incertezze nelle varie fasi di valutazione della pericolosità.
7 Inventario dei fenomeni franosi nel territorio di Roma Capitale Database ISPRA - Servizio Geologico d Italia realizzato consultando numerose e differenziate fonti di dati e con un attento controllo della attendibilità e della qualità dei dati è stata realizzata una carta della distribuzione dei dissesti in scala 1:75.000, sulla quale i 332 fenomeni franosi identificati sono indicati con simboli e colori differenti in funzione della tipologia di movimento. il confronto dei dati dell inventario con una carta geolitologica del territorio comunale ha permesso un analisi statistica della distribuzione dei dissesti in funzione del substrato su cui essi ricadono, fornendo indicazioni sulla propensione al dissesto dei differenti litotipi (Amanti, 2008).
8 Inventario dei fenomeni franosi nel territorio di Roma Capitale Database ISPRA - Servizio Geologico d Italia (Amanti et al., 2008) Tipologia di frana - Crollo 20,2% - Scivolamento 10,5% - Colamento lento 9,9% - Complessa 20,8% - Frane superficiali diffuse 20, 2% - Non determinata 18,4%
9 Inventario dei fenomeni franosi nel territorio di Roma Capitale Database ISPRA - Servizio Geologico d Italia (Amanti et al., 2008) Distribuzione delle frane rispetto alle litologie affioranti Tufi e pozzolane 41,3 % Argille plio-pleistoceniche 20,8 % Terreni continentali a grana fina 13,3 % Terreni prevalentemente sabbiosi 11,4 % Terreni misti e indifferenziati 10,5 % Lave basiche 0,9 % Travertini 0,9 % Terreni prevalent. grossolani 0,6 % Terreni residuali 0,3 % Riporti e discariche antropiche 0,0 %
10 Inventario dei fenomeni franosi nel territorio di Roma Capitale Database ISPRA - Servizio Geologico d Italia (Amanti et al., 2008) Indice di franosità puntuale (I) numero di frane / superficie di affioramento dei singoli litotipi argille plio-pleistoceniche I = 0,88 /km 2 terreni continentali a granulometria fina I = 0,56 /km 2 terreni a granulometria prevalent. sabbiosa I = 0,19 / km 2 tufi e pozzolane I = 0,18 / km 2
11 Distribuzione dei dissesti ISPRA 2013 (da Amanti, 2014)
12 Carta geologica della città di Roma (Giordano & Funiciello, 2008 )
13 Carta geologica della città di Roma (Giordano & Funiciello, 2008 )
14 Carta geologica della città di Roma - Sezioni (Giordano & Funiciello, 2008 )
15 Carta geologica della città di Roma (Ventriglia, Sciotti, 1970 )
16 Inventario dei fenomeni franosi nel territorio di Roma Capitale Database ISPRA - Servizio Geologico d Italia Purtroppo per la maggior parte delle segnalazioni non è stato possibile definire la data dell evento: indicazioni in tal senso sono disponibili solo per alcuni dissesti recenti e per alcune frane storicamente note e che hanno interferito con il tessuto urbano (Amanti, 2008). analisi storica evoluzione del pendio individuazione dei meccanismi
17 Inventario dei fenomeni franosi nel territorio di Roma Capitale Database ISPRA - Servizio Geologico d Italia L impatto dei fenomeni franosi sul tessuto urbano della città di Roma non si è mai manifestato in età storica in modo particolarmente cruento; in primo luogo a causa della conformazione morfologica del suo territorio, che, non presentando grandi variazioni altimetriche, non rende disponibile ai movimenti gravitativi un elevata energia di rilievo (Amanti, 2008). impatto correlato alla intensità? intensità = danno? In un area urbanizzata anche un fenomeno di bassa intensità, in conseguenza del numero, del valore e della vulnerabilità degli elementi coinvolti può determinare situazioni di rischio elevato.
18 I fattori antropici In molti dissesti possono riconoscersi connessioni, più o meno dirette, con le modifiche locali delle condizioni morfologiche del territorio indotte dalle attività antropiche e soprattutto dagli scavi effettuati in passato per l estrazione di materiali da costruzione.
19 I fattori antropici Le azioni di origine antropica (scavi, riporti di materiali o costruzioni) determinano un aumento delle azioni destabilizzanti sul versante. In argille consistenti la stabilità di fronti di scavo evolve nel tempo per processi di weathering, rigonfiamento, modifica delle pressioni interstiziali
20 Evoluzione dei versanti Sud-Est di Monte Mario Carta della Pericolosità (Sciotti, 2001)
21 Evoluzione dei versanti Sud-Est di Monte Mario Carta della Pericolosità (Sciotti, 2001)
22 Evoluzione dei versanti Sud-Est di Monte Mario N IGM 1:
23 Villa Ciocci 1875
24 Evoluzione dei versanti Sud-Est di Monte Mario Foto Aerea 1943
25 Evoluzione dei versanti Sud-Est di Monte Mario Foto Aerea 1943 Villa Ciocci N
26 Evoluzione dei versanti Sud-Est di Monte Mario Foto Aerea 1969
27 Evoluzione dei versanti Sud-Est di Monte Mario Foto Aerea 1980
28 Via Simone Simoni - Maggio 2015
29 Via Simone Simoni - Maggio 2015
30 Via Simone Simoni - Maggio 2015
31 Via Pietro de Cristofaro 2015
32 Via Pietro de Cristofaro 2015
33 Piazzale degli Ammiragli
34 Via Labriola novembre 1998
35 Via Labriola
36 Via Labriola
37 Via Labriola
38 Evoluzione dei versanti - Monti della Creta Carta della Pericolosità (Sciotti, 2001)
39 Monti della Creta
40 Inventari e indici numerici Gli inventari, con le analisi e le elaborazioni possibili a partire dai loro contenuti, sono uno strumento utile ai fini della valutazione della pericolosità per frana del territorio considerato. La loro utilità deriva dall implicita assunzione che la probabilità di franamenti sembra essere più elevata nei pendii che già in passato furono sede di movimenti franosi.. Questo approccio può essere limitante, dato che molti fenomeni in passato possono essere derivati da condizioni climatiche diverse da quelle attuali e, per occasionali eventi climatici estremi, possono svilupparsi frane di primo distacco.
41 Via Dandolo gennaio 2003 (Sciotti) Via Dandolo dicembre 2008 (Amanti, 2014)
42 Inventari e indici numerici Inventari e indice di franosità puntuale per: caratterizzare lo stato di dissesto attuale di un territorio, valutare la propensione al dissesto del territorio analizzato. PERICOLOSITA PER FRANA
43 Pericolosità Rischio di frana R = H x E x V (rapporto UNESCO di VARNES & IAEG, 1984) H (pericolosità) = probabilità che un fenomeno potenzialmente distruttivo si verifichi in un dato periodo di tempo e in una data area. la pericolosità spaziale è condizionata da fattori permanenti di predisposizione o suscettibilità, la pericolosità temporale può essere condizionata da fattori innescanti molto vari e mutevoli nel tempo, spesso non prevedibili (eventi climatici estremi o azioni antropiche). per definire H è necessario tener conto dei vari fattori che concorrono a definire la stabilità di un pendio:
44 I fattori da cui dipendono le condizioni di stabilità di un pendio configurazione geometrica del pendio caratteri strutturali dei terreni interessati dal movimento proprietà meccaniche dei terreni stato di tensione naturale del pendio condizioni idrauliche azioni esterne
45 I diversi fattori interagiscono tra loro in modo diverso e con peso diverso da caso a caso Le loro interazioni variano nel tempo: lo stato di un pendio evolve nel tempo. indagini geologiche e geotecniche mirate a riconoscere, in termini quantitativi, la situazione attuale e a raccogliere elementi atti a prevedere le sue possibili variazioni nel tempo. analizzare e quantificare in modo adeguato i diversi fattori è oneroso e difficile per una singola frana, ancora di più su una grande area, a meno di particolari siti per i quali si disponga già di dati sufficienti.
46 Le carte di pericolosità per frana La carta della pericolosità per frana su grandi aree è un documento di sintesi che, sulla base di varie informazioni e valutazioni, fornisce una zonazione del territorio in termini di propensione o suscettibilità al dissesto. su grandi aree per l impossibilità di disporre di tutti i dati geologici e geotecnici di dettaglio che il problema richiede : pericolosità spaziale relativa stima del grado di pericolosità di un versante rispetto ad un altro, senza esprimere la probabilità di occorrenza dei fenomeni franosi in termini assoluti e in senso temporale.
47 Le carte di pericolosità per frana nelle aree urbanizzate le difficoltà aumentano sensibilmente a causa della molteplicità e della complessità delle interazioni delle attività antropiche con il suolo e il sottosuolo necessita maggiormente di revisioni ed aggiornamenti, in conseguenza sia dell evoluzione naturale dei fenomeni di dissesto, sia dei fattori ambientali ed antropici che li condizionano.
48 Incertezze nel modello geologico del pendio nel modello geotecnico del pendio nel modello di calcolo Le carte di pericolosità per frana nelle aree urbanizzate derivano da estensione, quantità, qualità delle indagini variabilità intrinseca (nello spazio e nel tempo) - dei parametri che caratterizzano i terreni coinvolti - dei fattori predisponenti ed innescanti - delle interazioni dei vari fattori
49 Le incertezze Possono celarsi nel modello geologico/geotecnico perché non sono stati considerati alcuni dati per mancanza di risorse nelle indagini per errore per scelta In ambiente urbano possono derivare dalla difficoltà di valutare in modo adeguato l influenza e la variabilità dei fattori ambientali delle attività antropiche
50 Le carte di pericolosità per frana nelle aree urbanizzate Roma Carta di pericolosità e vulnerabilità geologica del territorio comunale nel PRG di Roma Capitale (scala 1:20.000) Elaborato G9.5 (Succhiarelli e D Ottavio, 2007). Carta della pericolosità per frana - Studio inedito del DITS Facoltà d Ingegneria, Università di Roma La Sapienza Responsabile scientifico M. Sciotti (2001).
51 Le carte di pericolosità per frana nelle aree urbanizzate Possibili conseguenze ed effetti di una carta della pericolosità: allarme della popolazione; svalutazione di terreni ed edifici; implicita imposizione ai privati e/o alla Pubblica Amministrazione di eseguire studi e interventi per la messa in sicurezza delle aree indiziate. Preoccupazione ed esigenza di verifica della carta redatta nel Possibilità offerta da Progetto Pilota dell ISPRA
52 Progetto Pilota Progetto Pilota interistituzionale fra Roma Capitale, ISPRA-Servizio Geologico d Italia e Ordine dei Geologi del Lazio Revisione e aggiornamento delle aree identificate da studi precedenti come soggette a fenomeni franosi (potenziali e osservati) nel settore centro occidentale della città di Roma. Analisi delle problematiche e valutazione delle criticità ai fini delle attività di protezione civile, di pianificazione e attuazione urbanistica e manutenzione urbana. L obiettivo finale è quello di pervenire, con il contributo della Protezione Civile Capitolina, ad una rappresentazione degli scenari di rischio dei processi di instabilità. Sono stati effettuati numerosi sopralluoghi valutando la situazione oggettiva visibile al momento e la congruenza fra le fonti utilizzate.
53 Progetto Pilota Sopralluogo 35 versanti Sud-Est di Monte Mario area sopralluogo Frane Sciotti (2001)
54 Progetto Pilota Sopralluogo 35 versanti Sud-Est di Monte Mario Frane Sciotti (2001)
55 Considerazioni conclusive per la natura dei terreni affioranti e per la configurazione geometrica dei versanti, non sussistono situazioni geomorfologiche e geotecniche, intrinseche e originarie, che predispongano a condizioni generalizzate e pervasive di dissesto per frane. in base ai volumi di terreno coinvolti i dissesti più tipici e ricorrenti possono essere classificati (Fell, 1994) di media o bassa intensità; per quanto riguarda la velocità (Cruden e Varnes, 1994) rientrano nella classe dei fenomeni da molto rapidi a lenti. In molti dissesti possono riconoscersi connessioni, più o meno dirette, con le modifiche locali delle condizioni morfologiche del territorio indotte dalle attività antropiche e soprattutto dagli scavi effettuati in passato per l estrazione di materiali da costruzione.
56 Considerazioni conclusive le incertezze possono derivare non da insufficienza di dati, ma da una diversa interpretazione e correlazione dei dati disponibili. le valutazioni possono portare a concludere che il rischio non esiste, ma in realtà non è stato analizzato
57 La frana di via Saffi Leone (1986)
58 La frana di via Saffi Leone (1986)
59 La frana di via Saffi (Fossa-Mancini, 1922)
60 La frana di via Saffi Sciotti (1984, 1986) F PGL MTM MVA Sezione geologica ricostruita nel 1980 da Sciotti sulla base di una rilettura e di una sua interpretazione delle stratigrafie dei sondaggi del 1964.
61 La frana di via Saffi Sciotti (1980, 1984)
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