Problemi e prospettive dell'educazione degli adulti: dai CTP ai CPIA Quadro normativo e progetto culturale. Prof. Giovanni Fioravanti

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Problemi e prospettive dell'educazione degli adulti: dai CTP ai CPIA Quadro normativo e progetto culturale. Prof. Giovanni Fioravanti"

Transcript

1 Università degli Studi di Ferrara Dipartimento di Studi Umanistici Sezione di Scienze Umane Corso di Educazione degli Adulti Prof.ssa Elena Marescotti 2014/2015 I semestre didattico 11 novembre 2014 Problemi e prospettive dell'educazione degli adulti: dai CTP ai CPIA Quadro normativo e progetto culturale Prof. Giovanni Fioravanti

2

3 Dopo la seconda guerra mondiale, per combattere l alta percentuale di analfabetismo presente nella popolazione, lo Stato italiano istituisce le «Scuole popolari», destinate agli adulti. Con il boom economico degli anni il bisogno di educazione aumenta notevolmente ed i corsi serali con i loro orari rigidi e i programmi tradizionali, non sono sufficienti a soddisfarlo. La legge n.300, 20 maggio 1970, (Statuto dei lavoratori) all art. 10 sancisce per la prima volta il diritto allo studio per i lavoratori. Nel 1973 il contratto collettivo dei metalmeccanici, per primo riconobbe il diritto dei lavoratori ad impegnare 150 ore del proprio orario di servizio retribuito, nello studio e nella formazione professionale. C.M. 71/2-A del 74: «Istituzione e Ordinamento dei corsi statali sperimentali di scuola media per lavoratori».

4 Il concetto di life long learning è ancora quello delle origini (1930), di istruzione popolare, educazione degli operai. Formazione del lavoratore per migliorare il rendimento in ambito lavorativo.

5 1972 UNESCO Rapporto Faure «Learning to Be» Libro bianco di Jacques Delors 1996 Libro bianco di Edith Cresson 1997 Conferenza di Amburgo

6 I CENTRI TERRITORIALI PERMANENTI (CTP) O.M. n. 455/1997 Sono istituiti i Centri Territoriali Permanenti per l'istruzione e la formazione in età adulta. Luglio 1993 Accordo Confindustria Sindacati 24 settembre 1996 Accordo sul lavoro Governo Sindacati 15 marzo 1997 Legge n Bassanini

7 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE ELEMENTARE DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE SECONDARIA I GRADO Ordinanza Ministeriale n. 455 del EDUCAZIONE IN ETÀ ADULTA ISTRUZIONE E FORMAZIONE IL MINISTRO CONSIDERATO che l'educazione in età adulta, considerata come elemento propulsore della crescita personale, culturale, sociale ed economica di tutti i cittadini, si struttura in attività finalizzate all arricchimento culturale, alla riqualificazione ed alla mobilità professionale; RITENUTO che tali finalità possono essere raggiunte attraverso la promozione di una maggiore collaborazione tra scuola e comunità locale, il coinvolgimento del mondo del lavoro e dei partner sociali, il rapporto tra formazione generale e formazione professionale per l'inserimento nella vita attiva; SENTITE le Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative: ORDINA

8 ART. 1 ISTITUZIONE DEI CENTRI TERRITORIALI PERMANENTI [ ] I Centri si configurano come luoghi di lettura dei bisogni, di progettazione, di concertazione, di attivazione e di governo delle iniziative di istruzione e formazione in età adulta, nonché di raccolta e diffusione della documentazione. Essi hanno di norma configurazione distrettuale; potranno tuttavia essere istituiti Centri interdistrettuali in relazione ai flussi dell'utenza [ ] in presenza di una domanda proveniente dalla comunità e sostenuta da reali prospettive di intese e accordi e dove sia prevedibile un flusso - in corso d'anno - di 90/110 utenti. [ ] Il Centro assume altresì, d'intesa con gli istituti penali iniziative per lo svolgimento di attività di educazione degli adulti nelle carceri, assicurando in ogni caso l'offerta negli istituti penali minorili.

9 ART. 2 OBIETTIVI E COORDINAMENTO DEI CENTRI.Ogni Centro predispone un servizio finalizzato a coniugare il diritto all'istruzione con il diritto all'orientamento ed al riorientamento e alla formazione professionale. In tale contesto si prefigurano pertanto, interrelati fra loro, obiettivi di alfabetizzazione cultuale e funzionale, consolidamento e promozione culturale, rimotivazione e riorientamento, acquisizione e consolidamento di conoscenze e competenze specifiche pre-professionalizzazione e/o riqualificazione professionale. Il coordinatore di ciascun Centro opera per il radicamento nella realtà territoriale delle iniziative di istruzione e formazione in età adulta.

10 ART. 3 ATTIVITA' DEI CENTRI - ACCESSO I Centri promuovono la domanda, la valutano e predispongono adeguate risposte ad essa. In un contesto che costituisca opportunità di interazione sociale essi svolgono attività di: accoglienza, ascolto e orientamento; alfabetizzazione primaria funzionale e di ritorno, anche finalizzata ad un eventuale accesso ai livelli superiori di istruzione e di formazione professionale; apprendimento della lingua e dei linguaggi; sviluppo e consolidamento di competenze di base e di saperi specifici; recupero e sviluppo di competenze strumentali culturali e re!azionali idonee ad una attiva partecipazione alla vita sociale; acquisizione e sviluppo di una prima formazione o riqualificazione professionale; rientro nei percorsi di istruzione e formazione di soggetti in situazione di marginalità Alle attività dei Centri possono accedere tutti gli adulti privi del titolo della scuola dell'obbligo nonché quegli adulti che, pur in possesso di titolo, intendano rientrare nei percorsi di istruzione e formazione.

11 Ai fini della prevenzione del disagio giovanile e della promozione del successo formativo ed anche allo scopo di garantire la possibilità di un reale raccordo con la formazione professionale e con il mondo del lavoro, è consentito l'accesso a coloro che abbiano compiuto il quindicesimo anno di età. Resta fermo che l'accesso alle attività dei Centri viene prioritariamente garantito a coloro che richiedono il conseguimento del titolo di studio. I singoli utenti possono accedere a diverse attività sulla base della negoziazione del percorso di cui al successivo art. 6. AI termine delle attività è previsto il rilascio di titoli, certificazioni o attestazioni di cui al successivo art. 7.

12 ART. 4 ORGANICO FUNZIONALE E INTEGRATO L'organico di base previsto per ogni Centro è costituito da cinque docenti provenienti dalla scuola secondaria di primo grado e da tre docenti provenienti dalla scuola elementare. Coerentemente con gli obiettivi formativi, la tipologia dei docenti assegnati al Centro con l'organico di base è indicativamente la seguente: tre docenti di scuola elementare; due docenti di scuola media classe 43/A (Italiano. storia ed educazione civica, geografia); un docente di scuola media classe 59/A (Scienze matematiche. chimiche, fisiche e naturali); un docente di scuola media classe 45/A (Lingua straniera); un docente di scuola media classe 33/A (Educazione tecnica), preferibilmente in possesso dei requisiti richiesti all'operatore tecnologico

13 ART. 5 - ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA' Le attività del Centro sono permanenti. Le offerte integrate di istruzione e di formazione, concordate territorialmente, debbono essere comunque garantite nelle loro varie articolazioni per almeno 200 giorni all'anno. [ ] Il personale impegnato nelle attività dei Centri opera per l'acquisizione di saperi che permettano una reale integrazione culturale e sociale e che sostengano e accompagnino i percorsi di formazione professionale per facilitare l'inserimento o il reinserimento nel mondo del lavoro, in relazione alle dimensioni: comunicazione, progettualità, operatività. Pertanto gli assi culturali di riferimento dovranno essere: i linguaggi e le culture; l'alfabetizzazione alla multimedialità; la formazione relazionale come conoscenza del sistema sociale, ambientale, economico, geografico.

14 I docenti utilizzano il valore formativo delle discipline, gli altri operatori le specificità delle attività proposte, per realizzare Opportunità che debbono consentire di acquisire, consolidare e sviluppare: la flessibilità come disponibilità a cambiare e innovare l'analisi dei punti di vista e delle realtà come approccio alle altre culture la visione sistemica come saper inquadrare la propria attività in quella complessiva dell'organizzazione la padronanza dei linguaggi e delle tecnologie più diffuse l'apprendimento continuo come disponibilità ad aggiornarsi e ad apprendere lo spirito partecipativo come capacità di lavorare con gli altri lo spirito di autocritica come capacità di valutarsi

15 ART. 6 NEGOZIAZIONE DEL PERCORSO - PATTO FORMATIVO Nella fase di accoglienza, i docenti, in modo coordinato ed integrato con gli altri operatori del Centro, acquisiscono elementi di conoscenza allo scopo di fare emergere le risorse, i bisogni, le aspettative e gli interessi di ciascun iscritto. All'interno delle risorse personali verranno individuati crediti culturali, sulla base delle esperienze formative e di lavoro di ciascuno. In relazione agli elementi raccolti il gruppo docente, presieduto dal coordinatore, d'intesa con gli altri operatori, effettua la negoziazione con ogni iscritto per la definizione dello specifico percorso di istruzione e formazione, fissando obiettivi, metodologie e tempi atti a conseguirlo, nonché le modalità di adattamento, di verifica in itinere e di valutazione. La risultante del processo che vede coinvolti docenti e operatori del Centro e ciascun adulto interessato è pertanto il patto formativo: elemento fondante di esso è quindi l'analisi iniziale della realtà di ciascuno. Il patto formativo va reso esplicito e formalizzato.

16 ART. 7 VALUTAZIONE, ESAMI, LIBRETTO, CERTIFICAZIONI AI termine delle attività realizzate dal Centro è previsto il rilascio di una o più delle seguenti certificazioni: titolo di licenza elementare; titolo di licenza media; attestato delle attività di professionalizzazione o di riqualificazione professionale, nei casi in cui siano state attivate specifiche intese; attestato delle attività di cultura generale seguite. Le prove d'esame, per coloro per i quali è previsto all'interno del patto formativo il conseguimento del titolo di licenza elementare o di licenza media, vengono predisposte al termine delle attività, anche in periodi non coincidenti con quelli dei corsi ordinari in relazione a specifici progetti finalizzati.

17 Ministero dell'interno - Decreto 4 giugno 2010 Test di lingua Italiana per la Prefettura Decreto del Presidente della Repubblica 14 settembre 2011, n. 179 Regolamento concernente la disciplina dell'accordo di integrazione tra lo straniero e lo Stato, a norma dell'articolo 4-bis, comma 2, del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286

18

19

20

21

22

23

24

25

26

27

28

29

30

31

32

33

34

35

36

37

38

39

40

41

42

43

44

45

46

47

48

49

50 DAI CENTRI TERRITORIALI PERMANENTI AI CENTRI PROVINCIALI PER L ISTRUZIONE DEGLI ADULTI

51

52

53 D.P.R. n. 263 del 29/10/2012 Regolamento recante le norme generali per la ridefinizione dell assetto organizzativo didattico dei centri di istruzione per gli adulti compresi i corsi serali. art. 2 (Identità dei centri) Istituzioni scolastiche autonome, dotate di specifico assetto didattico e organizzativo, articolate in reti territoriali di servizio, di norma su base provinciale. I centri realizzano una offerta formativa finalizzata al conseguimento di titoli di studio rilasciati al termine dei loro percorsi.

54 Art. 3 (Utenza) Adulti anche stranieri che non hanno assolto l obbligo di istruzione o che non sono in possesso del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione. Gli adulti stranieri in età lavorativa, anche in possesso di titoli di studio conseguiti nei Paesi di origine, che intendono frequentare i percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana. Coloro che hanno compiuto il sedicesimo anno di età e che non sono in possesso del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione. Coloro che hanno compiuto il quindicesimo anno di età sulla base di specifici accordi tra regioni e uffici scolastici regionali. Alla frequenza dei corsi di secondo livello gli adulti, anche stranieri, che sono in possesso del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione, compresi i sedicenni in grado di dimostrare che non possono frequentare i corsi diurni.

55 Art. 4 (Assetto didattico) a) Percorsi di primo livello: finalizzati al conseguimento del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione e della certificazione attestante l acquisizione delle competenze di base connesse all obbligo di istruzione. b) Percorsi di secondo livello: realizzati dalle istituzioni scolastiche finalizzati al conseguimento del diploma di istruzione tecnica, professionale e artistica. c) Percorsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana (A2)

56 I percorsi di primo livello sono articolati in due periodi didattici: a) il primo periodo didattico è finalizzato al conseguimento del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione; b) il secondo periodo didattico è finalizzato al conseguimento della certificazione attestante l acquisizione delle competenze di base connesse all obbligo di istruzione. I percorsi di secondo livello sono articolati in tre periodi didattici: a) il primo periodo didattico è finalizzato all ammissione al secondo biennio degli istituti tecnici e professionali; b) il secondo periodo didattico è finalizzato all ammissione all ultimo anno degli istituti tecnici e professionali; c) il terzo periodo didattico è finalizzato all acquisizione del diploma di istruzione tecnica o professionale.

57

58

59

60

61

62 Education at a Glance 2014: OECD Indicators OECD 2014

63

64

ORDINANZA MINISTERIALE

ORDINANZA MINISTERIALE Istituzione dei Centri Territoriali Permanenti ORDINANZA MINISTERIALE 455/97 Art. 1 - Istituzione dei Centri Territoriali Permanenti Art. 2 - Obiettivi e coordinamento dei centri Art. 3 - Attività dei

Dettagli

DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE ELEMENTARE DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE SECONDARIA I GRADO. Ordinanza Ministeriale n. 455 Roma, 29 luglio 1997

DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE ELEMENTARE DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE SECONDARIA I GRADO. Ordinanza Ministeriale n. 455 Roma, 29 luglio 1997 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE ELEMENTARE DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE SECONDARIA I GRADO Ordinanza Ministeriale n. 455 Roma, 29 luglio 1997 OGGETTO: Educazione in età adulta - Istruzione e formazione

Dettagli

BOZZA di Decreto attuativo del comma 632 dell'art. 1 della L. n. 296 del 27 dicembre 2006 (finanziaria 2007)

BOZZA di Decreto attuativo del comma 632 dell'art. 1 della L. n. 296 del 27 dicembre 2006 (finanziaria 2007) BOZZA di Decreto attuativo del comma 632 dell'art. 1 della L. n. 296 del 27 dicembre 2006 (finanziaria 2007) VISTA la Legge, art. 1, comma 632, riguardante la riorganizzazione dei centri territoriali permanenti

Dettagli

Il ruolo dei CPIA per l apprendimento permanente. Firenze 24 novembre 2015

Il ruolo dei CPIA per l apprendimento permanente. Firenze 24 novembre 2015 Il ruolo dei CPIA per l apprendimento permanente Firenze 24 novembre 2015 Principali norme di riferimento Legge 92/12 (art. 4, commi 51-68); Accordo in CU del 10/7/14 (1.2,1.3,1.4 e 2.2) DI 12 marzo 2015

Dettagli

Scuola Secondaria di I Grado P. Gobetti di Borgomanero con annesso CTP EDA

Scuola Secondaria di I Grado P. Gobetti di Borgomanero con annesso CTP EDA Scuola Secondaria di I Grado P. Gobetti di Borgomanero con annesso CTP EDA CTP EDA Centro Territoriale Permanente Educazione degli Adulti Il CTP EDA èun istituto scolastico appartenente al MIUR Opera,

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA. la REGIONE TOSCANA, la RETE TOSCANA DEI CENTRI PROVINCIALI DI ISTRUZIONE PER ADULTI (CPIA)

PROTOCOLLO D INTESA TRA. la REGIONE TOSCANA, la RETE TOSCANA DEI CENTRI PROVINCIALI DI ISTRUZIONE PER ADULTI (CPIA) PROTOCOLLO D INTESA PER LA REALIZZAZIONE DI PERCORSI PER ADULTI CHE NON HANNO ASSOLTO O NON SONO IN GRADO DI DIMOSTRARE DI AVER ASSOLTO ALL OBBLIGO DI ISTRUZIONE, AI FINI DELLO SVOLGIMENTO DI TIROCINI

Dettagli

XIV ISTITUTO COMPRENSIVO K. WOJTYLA Via Tucidide, 5 SIRACUSA CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE EDUCAZIONE DEGLI ADULTI

XIV ISTITUTO COMPRENSIVO K. WOJTYLA Via Tucidide, 5 SIRACUSA CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE EDUCAZIONE DEGLI ADULTI XIV ISTITUTO COMPRENSIVO K. WOJTYLA Via Tucidide, 5 SIRACUSA Tel- Fax 0931-38083 www.14comprensivosr.it sric81100x@istruzione.it CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE EDUCAZIONE DEGLI ADULTI Progetto assistito

Dettagli

IL CPIA La scuola degli adulti

IL CPIA La scuola degli adulti IL CPIA La scuola degli adulti CONVEGNO UNIVERSITA' CATTOLICA DEL SACRO CUORE DI MILANO 12 Maggio 2017 AMELIA MELOTTI PRIMA DEI CPIA I CPIA 1 Per contrastare l analfabetismo e l analfabetismo di ritorno

Dettagli

Istituto Comprensivo Luigi Valli di Narni Infanzia, Primaria e Secondaria di Primo Grado Centro Territoriale Permanente E.D.A.

Istituto Comprensivo Luigi Valli di Narni Infanzia, Primaria e Secondaria di Primo Grado Centro Territoriale Permanente E.D.A. Istituto Comprensivo Luigi Valli di Narni Infanzia, Primaria e Secondaria di Primo Grado Centro Territoriale Permanente E.D.A. Via del Parco, 13 05036 Narni Scalo (TR) Tel. 0744/733857 Fax 0744/751201

Dettagli

ACCORDO TRA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA E UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL FRIULI VENEZIA GIUGLIA

ACCORDO TRA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA E UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL FRIULI VENEZIA GIUGLIA Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Friuli Venezia Giulia Direzione centrale lavoro, formazione, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili

Dettagli

L ISCRIZIONE DEI QUINDICENNI

L ISCRIZIONE DEI QUINDICENNI L ISCRIZIONE DEI QUINDICENNI GLI ACCORDI E LE POLITICHE REGIONALI DI ACCOGLIENZA DEI QUINDICENNI NEI CPIA Roma, 9 maggio 2016 IL RICHIAMO ALLA NORMA DPR 263/12 art. 3 c. 2 Ai Centri possono iscriversi

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione Costituzione di ambiti disciplinari finalizzati allo snellimento delle procedure concorsuali e di abilitazione all insegnamento IL MINISTRO VISTA il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE CALABRIA, IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE CALABRIA, IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE CALABRIA, IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004

Dettagli

Linee guida e buone prassi alla luce delle nuove direttive Ministeriali. DPR 263/2012 Linee guida art 11 c 10 DPR 263/12 C M 2014

Linee guida e buone prassi alla luce delle nuove direttive Ministeriali. DPR 263/2012 Linee guida art 11 c 10 DPR 263/12 C M 2014 ALFABETIZZAZIONE DEI CITTADINI STRANIERI ADULTI Linee guida e buone prassi alla luce delle nuove direttive Ministeriali DPR 263/2012 Linee guida art 11 c 10 DPR 263/12 C M 2014 ISTRUZIONE DEGLI ADULTI

Dettagli

IL CENTRO DI ISTRUZIONE PER GLI ADULTI

IL CENTRO DI ISTRUZIONE PER GLI ADULTI IL CENTRO DI ISTRUZIONE PER GLI ADULTI Quando fai piani per un anno, semina grano. Se fai piani per un decennio pianta alberi. Se fai piani per la vita, forma e educa le persone. Proverbio cinese I Centri

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA SARDEGNA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CAGLIARI

PROTOCOLLO D INTESA TRA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA SARDEGNA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CAGLIARI Università degli Studi di Cagliari Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Sardegna Direzione Generale PROTOCOLLO D INTESA TRA UFFICIO SCOLASTICO

Dettagli

normativa Legge 1859 del 31 dicembre 1962: Istituzione e ordinamento della scuola media di Speranzina Ferraro, Flavia Marostica, Annamaria Pretto

normativa Legge 1859 del 31 dicembre 1962: Istituzione e ordinamento della scuola media di Speranzina Ferraro, Flavia Marostica, Annamaria Pretto PIANO NAZionalE ORIEntamENTO 287 DOCUMENTI E norme SULL ORIEntamENTO IN italia Legge 1859 del 31 dicembre 1962: Istituzione e ordinamento della scuola media statale. Legge 382 del 22 luglio 1975: Norme

Dettagli

Accordo di Rete tra. Il CPIA Montagna e gli Istituti Superiori d Istruzione sede di corsi serali

Accordo di Rete tra. Il CPIA Montagna e gli Istituti Superiori d Istruzione sede di corsi serali CPIA MONTAGNA Via Berzantina n.30/10-40030 Castel di Casio (BO) Tel. 0534/803507 - C.F.91378910375 Cod.Mecc.: BOMM365005 e-mail: ctp@isicast.org Accordo di Rete tra Il CPIA Montagna e gli Istituti Superiori

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Decreto n. 37 del 26.3.2009 IL MINISTRO VISTO il testo unico delle leggi in materia di istruzione approvato con decreto legislativo 16.4.1994, n. 297; VISTO il decreto legislativo 30.3.2001, n. 165, e

Dettagli

SERALI e EDA Analisi della situazione

SERALI e EDA Analisi della situazione SERALI e EDA Analisi della situazione Seminario per Dirigenti e Docenti degli Istituti Associati Cipat, 20 novembre 2013 Rita Gaeta - USR Toscana 1 Lo scenario europeo 17/11/13 Rita Gaeta - USR Toscana

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE SICILIANA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE SICILIANA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE SICILIANA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Riconoscimento dei titoli di specializzazione in Italiano Lingua 2 IL MINISTRO VISTI VISTA gli articoli 33 e 34 della Costituzione della Repubblica Italiana; la legge 13 luglio 2015, n.107, recante Riforma

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA. Corso di laurea in Economia e Commercio

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA. Corso di laurea in Economia e Commercio UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA Corso di laurea in Economia e Commercio Classe di laurea n. L-33 Scienze economiche DM 270/2004, art. 12 R.D.A. art. 5 RIDD 1 Art.

Dettagli

Normativa. DPR 15 marzo 2010, n.89: Regolamento dei licei: art.10, comma5

Normativa. DPR 15 marzo 2010, n.89: Regolamento dei licei: art.10, comma5 Normativa Normativa CLIL DPR 15 marzo 2010, n.89: Regolamento dei licei: art.10, comma5 5. Nel quinto anno e impartito l insegnamento, in lingua straniera, di una disciplina non linguistica compresa nell

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LAZIO IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LAZIO IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LAZIO IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004

Dettagli

OGGETTO: Linee guida per l'attuazione, nel sistema di istruzione, dell'accordo sancito dalla Conferenza unificata il 2 marzo 2000

OGGETTO: Linee guida per l'attuazione, nel sistema di istruzione, dell'accordo sancito dalla Conferenza unificata il 2 marzo 2000 DIRETTIVA n. 22 del 6 febbraio 2001 OGGETTO: Linee guida per l'attuazione, nel sistema di istruzione, dell'accordo sancito dalla Conferenza unificata il 2 marzo 2000 Visto l'accordo per la riorganizzazione

Dettagli

CPIA : i primi passi per l avviamento. A cura di Maria Cristina De Nicola DT USR Abruzzo

CPIA : i primi passi per l avviamento. A cura di Maria Cristina De Nicola DT USR Abruzzo CPIA : i primi passi per l avviamento A cura di Maria Cristina De Nicola DT USR Abruzzo 1 CM 6 del 27/02/15: - Il 31/08/15 tutti i CTP e i corsi serali di II grado secondo il previgente ordinamento, cessano

Dettagli

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca DECRETO MINISTERIALE N. 300 Norme per lo svolgimento degli esami di Stato nelle sezioni di liceo scientifico ad opzione internazionale cinese

Dettagli

ITCG P. TOSCANELLI CORSO SERALE PERCORSO DI ISTRUZIONE DI SECONDO LIVELLO

ITCG P. TOSCANELLI CORSO SERALE PERCORSO DI ISTRUZIONE DI SECONDO LIVELLO ITCG P. TOSCANELLI CORSO SERALE PERCORSO DI ISTRUZIONE DI SECONDO LIVELLO ATTIVITÀ DI FORMAZIONE SUL TERRITORIO L Istituto Paolo TOSCANELLI vanta una esperienza trentennale nell ambito della formazione

Dettagli

La scuola che progetta

La scuola che progetta La scuola che progetta Corso di formazione per docenti neo-assunti Con contratto a tempo indeterminato Anno scolastico 2009/2010 Trento/Rovereto 20 gennaio 2010 Aldo Gabbi Contratto di formazione Definire

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA Corso di laurea in Scienze dei servizi giuridici pubblici e privati Classe di laurea L-14 DM 270/2004, art. 12 R.D.A. art. 5 RIDD

Dettagli

Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento a sostegno dell autonomia organizzativa e didattica dei Centri provinciali per l istruzione degli

Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento a sostegno dell autonomia organizzativa e didattica dei Centri provinciali per l istruzione degli Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 130 dell 8 giugno 2015 - Serie generale Spediz. abb. post. 45% - art. - 1, art. comma 2, comma 1 20/b Legge 27-02-2004, 23-12-1996, n. n. 46-662 Filiale

Dettagli

C o n f e r e n z a U n i f i c a t a

C o n f e r e n z a U n i f i c a t a C o n f e r e n z a U n i f i c a t a Intesa riguardante l adozione delle linee guida per realizzare organici raccordi tra i percorsi degli istituti professionali e i percorsi di istruzione e formazione

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE PUGLIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE PUGLIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE PUGLIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004

Dettagli

2. Agli stessi effetti rientra, fra le funzioni inerenti la materia, la vigilanza sull'attivita' privata di formazione professionale.

2. Agli stessi effetti rientra, fra le funzioni inerenti la materia, la vigilanza sull'attivita' privata di formazione professionale. Decreto Legislativo n.112 Roma, 31 marzo 1998 Oggetto: Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997,

Dettagli

CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE VALTIBERINA

CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE VALTIBERINA CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE VALTIBERINA Il Centro Territoriale Permanente (CTP) per l Educazione e la formazione degli adulti (EDA), istituito con decreto del Provveditore agli studi Arezzo nel giugno

Dettagli

TRA LA REGIONE TOSCANA ASSESSORATO ATTIVITA' PRODUTTIVE LAVORO E FORMAZIONE L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA TOSCANA

TRA LA REGIONE TOSCANA ASSESSORATO ATTIVITA' PRODUTTIVE LAVORO E FORMAZIONE L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA TOSCANA Regione Toscana Assessorato Attività produttive lavoro e formazione Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Accordo per la realizzazione nell anno scolastico 2011/2012 di percorsi di Istruzione e Formazione

Dettagli

AUTONOMIA SCOLASTICA. Dal D.Lgs 275del 1999 alla L.107del 2015

AUTONOMIA SCOLASTICA. Dal D.Lgs 275del 1999 alla L.107del 2015 AUTONOMIA SCOLASTICA Dal D.Lgs 275del 1999 alla L.107del 2015 IL MODELLO DI STATO E L AUTONOMIA SCOLASTICA L AUTONOMIA ALLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE E STATA CONFERITA TRAMITE LART. 21 DELLA LEGGE 59/97

Dettagli

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca di concerto con il l Ministro dell Economia e delle Finanze

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca di concerto con il l Ministro dell Economia e delle Finanze Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca di concerto con il l Ministro dell Economia e delle Finanze Linee Guida, di cui all art. 11, comma 10 del d.p.r. 29 ottobre 2012 n. 263 per

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA. Corso di laurea in Scienze della formazione primaria

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA. Corso di laurea in Scienze della formazione primaria UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA Corso di laurea in Scienze della formazione primaria Classe di laurea LM-85 bis - Scienze della formazione primaria DM 270/2004,

Dettagli

Scrivere per restare. I test di lingua italiana livello A2 per la richiesta del permesso di. Annalisa Spinello CPIA Padova

Scrivere per restare. I test di lingua italiana livello A2 per la richiesta del permesso di. Annalisa Spinello CPIA Padova Scrivere per restare. I test di lingua italiana livello A2 per la richiesta del permesso di soggiorno lungo Annalisa Spinello CPIA Padova D.lgs. 25 luglio 1998, n.286 Testo unico sull immigrazione Art.

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA. 2 OGGETTO: D.Lgs 31.3.1998 n. 112 art. 138 - Calendario Scolastico Regionale per l anno scolastico 2008/2009. LA VISTO il documento istruttorio riportato in calce alla presente deliberazione

Dettagli

INCONTRO ANNUALE RE.A.DY OTTOBRE, TORINO

INCONTRO ANNUALE RE.A.DY OTTOBRE, TORINO INCONTRO ANNUALE RE.A.DY 2013 28-29 OTTOBRE, TORINO PROGETTO UNAR / RE.A.DY Presentazione del Piano di dettaglio di esecuzione delle attività per la realizzazione della Strategia nazionale di prevenzione

Dettagli

La certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione

La certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione La certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione Dalle sperimentazioni ai modelli nazionali Maria Rosa Silvestro Padova, 19 maggio 2017 I riferimenti normativi DPR 275/1999, art. 10, comma

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE EMILIA ROMAGNA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE EMILIA ROMAGNA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE EMILIA ROMAGNA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico

Dettagli

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca D.M. n. 217 Norme per lo svolgimento degli esami di Stato nella sezione ad opzione internazionale cinese funzionante presso il Convitto nazionale

Dettagli

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO Mariangela Icarelli USP Verona ALTERNANZA SCUOLA LAVORO Formazione 2007-2008 per tutor esperti IL NUOVO OBBLIGO DI ISTRUZIONE: COSA CAMBIA NELLA SCUOLA? -LA NORMATIVA ITALIANA DAL 2007- Decreto 22 agosto

Dettagli

Corso di Specializzazione per il Sostegno Università di Pisa

Corso di Specializzazione per il Sostegno Università di Pisa Corso di Specializzazione per il Sostegno Università di Pisa Orientamento, Progetto di Vita e Alternanza Scuola Lavoro " " A cura di M. Gabriella Bonomi M. Gabriella Bonomi 1 Esame di Stato della scuola

Dettagli

Linee Guida di cui all articolo 13, comma 1-quinquies del decreto legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito dalla legge 2 aprile 2007, n.

Linee Guida di cui all articolo 13, comma 1-quinquies del decreto legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito dalla legge 2 aprile 2007, n. Linee Guida di cui all articolo 13, comma 1-quinquies del decreto legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito dalla legge 2 aprile 2007, n. 40 Premessa Il presente documento contiene indicazioni e orientamenti

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA. Corso di laurea in Mediazione culturale. Classe di laurea L-12

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA. Corso di laurea in Mediazione culturale. Classe di laurea L-12 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA Corso di laurea in Mediazione culturale Classe di laurea L-12 Dipartimento di riferimento: Lingue e Letterature, Comunicazione,

Dettagli

Preambolo Il Consiglio regionale

Preambolo Il Consiglio regionale All. A Disposizioni in materia di istruzione, formazione e di concertazione con le parti sociali. Modifiche alla legge regionale 26 luglio 2002, n. 32 (Testo unico della normativa della Regione Toscana

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA

PROTOCOLLO D INTESA TRA PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Assessorato al coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro Assessorato all agricoltura,

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. MIUR Ministero dell Istruzione Università e Ricerca. AVIS Associazione Volontari Italiani del Sangue

PROTOCOLLO D INTESA. MIUR Ministero dell Istruzione Università e Ricerca. AVIS Associazione Volontari Italiani del Sangue PROTOCOLLO D INTESA MIUR Ministero dell Istruzione Università e Ricerca AVIS Associazione Volontari Italiani del Sangue VISTA la Legge quadro sul Volontariato 11 agosto 1991, n.266 ed in particolare l

Dettagli

Schema di Decreto ministeriale recante

Schema di Decreto ministeriale recante Schema di Decreto ministeriale recante Determinazione delle classi delle lauree e delle lauree specialistiche universitarie nelle scienze della difesa e della sicurezza (acquisito il preliminare concerto

Dettagli

Il Sistema EdA e i suoi obiettivi

Il Sistema EdA e i suoi obiettivi Il Sistema EdA e i suoi obiettivi Obiettivo dell'educazione degli Adulti - EdA - organizzato in un complesso sistema di risorse umane (docenti, operatori sociali, rappresentanti della società civile) e

Dettagli

I progetti Erasmus+ e le strategie di sviluppo del sistema di istruzione degli adulti in Italiap

I progetti Erasmus+ e le strategie di sviluppo del sistema di istruzione degli adulti in Italiap Centro Provinciale Istruzione Adulti (C.P.I.A.) Caltanissetta/Enna C.F. 92063460858 - Codice meccanografico: CLMM04200B Sede amministrativa: Viale Regina Margherita, n. 26 93100 Caltanissetta Tel/Fax:

Dettagli

Ministero dell Università e della Ricerca

Ministero dell Università e della Ricerca Direzione Generale per l Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica Ufficio II Prot. n. 7797 Roma, 24 ottobre 2007 Ai Direttori Conservatori di Musica Ai Direttori Istituti Musicali Pareggiati LORO

Dettagli

Commento allo. Schema di decreto legislativo recante norme in materia di. valutazione e certificazione delle competenze del primo ciclo ed

Commento allo. Schema di decreto legislativo recante norme in materia di. valutazione e certificazione delle competenze del primo ciclo ed Commento allo Schema di decreto legislativo recante norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze del primo ciclo ed esami di Stato a norma dell articolo 1, commi 180 e 181, lettera

Dettagli

Legge 3 marzo 1971, n. 153, Iniziative scolastiche, di assistenza scolastica e di

Legge 3 marzo 1971, n. 153, Iniziative scolastiche, di assistenza scolastica e di Legge 3 marzo 1971, n. 153, Iniziative scolastiche, di assistenza scolastica e di formazione e perfezionamento professionali da attuare all'estero a favore dei lavoratori italiani e loro congiunti. 1.

Dettagli

SCUOLA, LAVORO, IMPRESA: AL VIA L APPRENDISTATO IN AZIENDA

SCUOLA, LAVORO, IMPRESA: AL VIA L APPRENDISTATO IN AZIENDA SCUOLA, LAVORO, IMPRESA: AL VIA L APPRENDISTATO IN AZIENDA di Alessandra PAPA L articolo è una breve ma esauriente analisi del d.lgs. 81/2015 che ha introdotto importanti novità in materia di apprendistato

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE MINISTERO DELL'ISTRUZIONE UNIVERSITÀ E RICERCA C.N.P.I.

BOLLETTINO UFFICIALE MINISTERO DELL'ISTRUZIONE UNIVERSITÀ E RICERCA C.N.P.I. MINISTERO DELL'ISTRUZIONE UNIVERSITÀ E RICERCA ANNO 135 Roma, 3-10 luglio 2008 N. 27-28 BOLLETTINO UFFICIALE C.N.P.I. Atti e documenti del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione Art. 43 del decreto

Dettagli

Consiglio regionale della Toscana

Consiglio regionale della Toscana Consiglio regionale della Toscana LEGGE REGIONALE N. 2/2017 (Atti del Consiglio) Disposizioni in materia di istruzione, formazione e di concertazione con le parti sociali. Modifiche alla l.r. 32/2002.

Dettagli

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Reg. delib. n. 1381 Prot. n. VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE OGGETTO: Definizione di specifiche modalità per il passaggio dall'istruzione e formazione professionale

Dettagli

Art. 1 (Finalità ed ambito di applicazione)

Art. 1 (Finalità ed ambito di applicazione) L.R. 10 Agosto 2006, n. 9 Disposizioni in materia di formazione nell'apprendistato (1) SOMMARIO Art. 1 Finalità ed ambito di applicazione Art. 2 Definizione dei profili formativi Art. 3 Piano Formativo

Dettagli

Certificare competenze

Certificare competenze Certificare competenze nel quadro europeo dell istruzione e formazione Valuazione_Modulo 2.2_Certificare competenze Grazia Fassorra 1 Valutare gli apprendimenti Certificazione Attestazione del percorso

Dettagli

Protocollo. tra. Ufficio Scolastico Regionale per. l Emilia-Romagna. Giunta e Assemblea legislativa della. Regione Emilia-Romagna

Protocollo. tra. Ufficio Scolastico Regionale per. l Emilia-Romagna. Giunta e Assemblea legislativa della. Regione Emilia-Romagna Protocollo tra Ufficio Scolastico Regionale per l Emilia-Romagna Giunta e Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna per la promozione dell Alternanza Scuola-Lavoro 1 L'Ufficio Scolastico Regionale

Dettagli

DECRETO N Del 07/10/2016

DECRETO N Del 07/10/2016 DECRETO N. 9870 Del 07/10/2016 Identificativo Atto n. 785 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO Oggetto AVVIO DI PERCORSI SPERIMENTALI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE PER LA LOTTA

Dettagli

REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN DISCIPLINE ETNO-ANTROPOLOGICHE (classe n. 29 Filosofia)

REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN DISCIPLINE ETNO-ANTROPOLOGICHE (classe n. 29 Filosofia) REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN DISCIPLINE ETNO-ANTROPOLOGICHE (classe n. 29 Filosofia) Proposto ed approvato dal Consiglio di Facoltà in data 29 ottobre 2003 TITOLO I: STRUTTURA DIDATTICA

Dettagli

Esami conclusivi del 2 ciclo di istruzione. Giugno 2012

Esami conclusivi del 2 ciclo di istruzione. Giugno 2012 Esami conclusivi del 2 ciclo di istruzione Giugno 2012 www.istruzioneer.it Materiali incontro 12.6.2012 Linee guida in materia di Esami conclusivi per gli allievi con handicap certificato in base alla

Dettagli

e la formazione delle nuove figure professionali

e la formazione delle nuove figure professionali SEMINARIO NAZIONALE EPALE Migranti e rifugiati: nuovi bisogni formativi degli educatori Catania, 20 novembre 2015 I cambiamenti nei CPIA e la formazione delle nuove figure professionali Giovanna Del Gobbo,

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA FRA REGIONE LOMBARDIA MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

PROTOCOLLO D INTESA FRA REGIONE LOMBARDIA MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI PROTOCOLLO D INTESA FRA REGIONE LOMBARDIA MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI PER LA SPERIMENTAZIONE DI NUOVI MODELLI NEL SISTEMA DI

Dettagli

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR)

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) PROTOCOLLO D'INTESA tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) La Scuola Internazionale e (di seguito denominato ALMA) di Cucina Italiana "Rafforzare il

Dettagli

tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) WWF Italia

tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) WWF Italia MIUR.AOODGOSV.REGISTRO UFFICIALE(U).0008922.03-08-2016 PROTOCOLLO D'INTESA' tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) e WWF Italia "Rafforzare il rapporto

Dettagli

LICEO ARTISTICO DI VERONA PROGETTO CORSO SERALE

LICEO ARTISTICO DI VERONA PROGETTO CORSO SERALE LICEO ARTISTICO DI VERONA PROGETTO CORSO SERALE Premessa Il CORSO SERALE del Liceo Artistico statale di Verona Nani Boccioni, che prende avvio nell a.s. 2014/15, intende rispondere ai bisogni di un utenza

Dettagli

Costituzione di ambiti disciplinari finalizzati allo snellimento delle procedure concorsuali e di abilitazione all'insegnamento IL MINISTRO

Costituzione di ambiti disciplinari finalizzati allo snellimento delle procedure concorsuali e di abilitazione all'insegnamento IL MINISTRO CORTE DEI CONTI I 11 I I ~.. 11 0005734-25 /02/2016-SCCLA Y31 PREV A Costituzione di ambiti disciplinari finalizzati allo snellimento delle procedure concorsuali e di abilitazione all'insegnamento IL MINISTRO

Dettagli

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Reg.delib.n. 2446 Prot. n. 26/2015-D VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE O G G E T T O: Disposizioni per l'iscrizione ai percorsi di istruzione e di istruzione

Dettagli

Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca

Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca Schema di regolamento recante Disposizioni per la razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso a cattedre e a posti di insegnamento, ai sensi dell articolo 64, comma 4, lettera a), del decreto-legge

Dettagli

Test di conoscenza della lingua italiana

Test di conoscenza della lingua italiana Prefettura di Torino Ufficio Territoriale di Governo Test di conoscenza della lingua italiana a cura di Donatella Giunti 1 La conoscenza della lingua italiana è, dal 2011, uno degli elementi fondanti al

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Schema di decreto recante: 11.11.2014 Organizzazione e compiti degli uffici di livello dirigenziale non generale istituiti presso l Ufficio scolastico regionale per l Umbria. IL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE,

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA IN MATERIA DEI DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO CENTRO DI SERVIZI PER LA DISABILITA UNIVERSITA DEGLI STUDI CATANIA

PROTOCOLLO DI INTESA IN MATERIA DEI DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO CENTRO DI SERVIZI PER LA DISABILITA UNIVERSITA DEGLI STUDI CATANIA PROTOCOLLO DI INTESA IN MATERIA DEI DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO CENTRO DI SERVIZI PER LA DISABILITA UNIVERSITA DEGLI STUDI AZIENDA UNITA SANITARIA LOCALE n 3 UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER

Dettagli

tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR)

tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) PROTOCOLLO D'INTESA tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) e Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro - S.U. (di seguito denominato ANCL ) "Rafforzare

Dettagli

3ISTRUZIONE E FORMAZIONE

3ISTRUZIONE E FORMAZIONE 3ISTRUZIONE E FORMAZIONE I NUOVI PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE IL RAPPORTO SCUOLA-LAVORO IL SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE I CORSI PER ADULTI I nuovi percorsi

Dettagli

Decreto Ministeriale del 11 novembre Atti Ministeriali MIURhttp://attiministeriali.miur.it/anno-2011/novembre/dm

Decreto Ministeriale del 11 novembre Atti Ministeriali MIURhttp://attiministeriali.miur.it/anno-2011/novembre/dm Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca Cerca Home» Atti Ministeriali» Anno 2011» Novembre» dm 11112011 Atti Ministeriali Ministero Istruzione Decreto Ministeriale 11 novembre 2011 Definizione

Dettagli

Nella Parte Prima - Sistemi formativi in Italia e nei paesi europei vanno così sostituiti i seguenti quesiti:

Nella Parte Prima - Sistemi formativi in Italia e nei paesi europei vanno così sostituiti i seguenti quesiti: Nella Parte Prima - Sistemi formativi in Italia e nei paesi europei vanno così sostituiti i seguenti quesiti: 37) L attuazione della riforma della scuola del secondo ciclo è stata attuata con: A. i Regolamenti

Dettagli

Scuola Italiana e bambini stranieri Indice tematico della normativa di riferimento

Scuola Italiana e bambini stranieri Indice tematico della normativa di riferimento Scuola Italiana e bambini stranieri Indice tematico della normativa di riferimento PROCEDURE DI INSERIMENTO ED ACCOGLIENZA PROMOZIONE DELL'INTEGRAZIONE LINGUISTICA E SOCIALE STRUMENTI PER LA RICERCA E

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE PROTOCOLLO D INTESA tra soggetti che a vario titolo si occupano di promuovere, programmare, erogare iniziative educative/formative/professionali rivolte ad un pubblico adulto, sul territorio di CUNEO PREMESSO

Dettagli

Vigente al:

Vigente al: DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 29 ottobre 2012, n. 263 Regolamento recante norme generali per la ridefinizione dell'assetto organizzativo didattico dei Centri d'istruzione per gli adulti, ivi

Dettagli

UNITARIETA DELLA SCUOLA DI BASE E CURRICOLO VERTICALE. Isp. Luciano Rondanini

UNITARIETA DELLA SCUOLA DI BASE E CURRICOLO VERTICALE. Isp. Luciano Rondanini UNITARIETA DELLA SCUOLA DI BASE E CURRICOLO VERTICALE Isp. Luciano Rondanini STRUTTURA DELLE INDICAZIONI NAZIONALI CULTURA SCUOLA PERSONA La scuola nel nuovo scenario- Centralità della persona- Per una

Dettagli

Calendario Scolastico per l'anno scolastico 2004/2005 Delibera n. 593 del 1 giugno 2004 LA GIUNTA REGIONALE

Calendario Scolastico per l'anno scolastico 2004/2005 Delibera n. 593 del 1 giugno 2004 LA GIUNTA REGIONALE Calendario Scolastico per l'anno scolastico 2004/2005 Delibera n. 593 del 1 giugno 2004 LA GIUNTA REGIONALE VISTO il documento istruttorio riportato in calce alla presente deliberazione predisposto dal

Dettagli

Regolamento dei Dipartimenti Disciplinari

Regolamento dei Dipartimenti Disciplinari Regolamento dei Dipartimenti Disciplinari 1. Finalità I Dipartimenti costituiscono, nell ambito dei loro fini istituzionali, il luogo privilegiato della libera collaborazione per lo sviluppo ottimale della

Dettagli

Regione Lazio. DIREZIONE LAVORO Atti dirigenziali di Gestione. 24/07/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N Supplemento n.

Regione Lazio. DIREZIONE LAVORO Atti dirigenziali di Gestione. 24/07/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N Supplemento n. Regione Lazio DIREZIONE LAVORO Atti dirigenziali di Gestione Determinazione 17 luglio 2014, n. G10316 Ulteriore riduzione della durata complessiva della formazione sulle competenze di base e trasversali

Dettagli

UFFICIO LEGISLATIVO IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

UFFICIO LEGISLATIVO IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA UFFICIO LEGISLATIVO Schema di decreto legislativo concernente il Diritto-dovere all istruzione e alla formazione, ai sensi dell articolo 2, comma 1, lettera c) della legge 28 marzo 2003, n. 53. IL PRESIDENTE

Dettagli

LICEO SCIENTIFICO e Classico G. Asproni LICEO ARTISTICO R. Branca

LICEO SCIENTIFICO e Classico G. Asproni LICEO ARTISTICO R. Branca LICEO SCIENTIFICO e Classico G. Asproni LICEO ARTISTICO R. Branca PIANO DI FORMAZIONE PER IL PERSONALE DOCENTE Premessa La comunicazione del MIUR n.2915, del 15/09/2016 sulla progettazione delle attività

Dettagli

IL DIRETTORE GENERALE

IL DIRETTORE GENERALE IL DIRETTORE GENERALE VISTO l art. 1, comma 1, della legge 18 dicembre 1997, n. 440, che individua le possibili destinazioni per l autorizzazione della spesa di cui alla medesima legge; VISTO il decreto

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA INSIEME NELL ACCOGLIENZA

PROTOCOLLO D INTESA INSIEME NELL ACCOGLIENZA Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Treviso PROTOCOLLO D INTESA INSIEME NELL ACCOGLIENZA La Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Treviso, la Provincia di Treviso per il tramite

Dettagli

LA REGIONE UMBRIA ASSESSORATO AL WELFARE E ISTRUZIONE

LA REGIONE UMBRIA ASSESSORATO AL WELFARE E ISTRUZIONE Assessorato Welfare e Istruzione Ufficio Scolastico Regionale per l Umbria Accordo per la realizzazione nell anno scolastico 2011/2012 di percorsi di Istruzione e Formazione Professionale di durata triennale,

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA. Corso di laurea in Ingegneria Elettronica

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA. Corso di laurea in Ingegneria Elettronica UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA Corso di laurea in Ingegneria Elettronica Classe di laurea n. L-8 (Ingegneria dell'informazione) Dipartimento Politecnico di Ingegneria

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca INTESA. tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. e Regione Lombardia

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca INTESA. tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. e Regione Lombardia INTESA tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Ministero dell Istruzione, e Regione Lombardia PERCORSI FORMATIVI IN APPRENDISTATO PER L ESPLETAMENTO DEL DIRITTO DOVERE DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE

Dettagli

IL CPIA 4 MILANO E IL SUO TERRITORIO INNOVAZIONE NELL ISTRUZIONE DEGLI ADULTI. Legnano, 10 Marzo 2017 Palazzo Leone Da Perego

IL CPIA 4 MILANO E IL SUO TERRITORIO INNOVAZIONE NELL ISTRUZIONE DEGLI ADULTI. Legnano, 10 Marzo 2017 Palazzo Leone Da Perego IL CPIA 4 MILANO E IL SUO TERRITORIO INNOVAZIONE NELL ISTRUZIONE DEGLI ADULTI Legnano, 10 Marzo 2017 Palazzo Leone Da Perego IL TERRITORIO DEL CPIA 4 - MILANO IDENTITA DEL CPIA 4 - MILANO Realtà formativa

Dettagli