UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II

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1 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTA DI SCIENZE BIOTECNOLOGICHE CORSO DI LAUREA IN BIOTECNOLOGIE PER LA SALUTE CURRICULUM MEDICO Dipartimento di Biochimica e Biotecnologie Mediche ELABORATO DI LAUREA SCREENING DELLE PATOLOGIE TIROIDEE NEL TERRITORIO SANNITA-IRPINO E MONITORAGGIO DEL LORO DECORSO Relatore Dott.ssa Olga Scudiero Candidato Carmen Notariello Matr.514/3385 ANNO ACCADEMICO

2 1. INTRODUZIONE 1.1 La ghiandola tiroidea e il suo metabolismo La tiroide (figura 1) è una ghiandola endocrina, e quindi a secrezione interna, di grandi dimensioni, l unica di tipo follicolare (costituita cioè da strutture approssimativamente sferiche piene di colloide), atta a mantenere il metabolismo dei tessuti in condizioni ottimali per le funzioni fisiologiche dell organismo. E situata nella regione sottoioidea. E formata da due lobi piriformi, destro e sinistro, uniti da una ristretta parte trasversale che prende il nome di istmo, da cui può dipartire (30-50% dei casi) un prolungamento parenchimale, il processo piramidale, che si staglia in alto spostato verso sinistra e che può raggiungere l osso ioide. L organo ha un colorito rosso bruno, superficie liscia, consistenza molle e misura 7 cm di larghezza, 3 cm di altezza e 0,5-2 cm di spessore, mentre il peso medio è di 20 g anche se si presenta minore nel bambino e maggiore nella donna incinta. Dal punto di vista anatomo-microscopico l unità fondamentale è il follicolo, di forma cubica, che delimita la cavità follicolare. La ghiandola produce tre ormoni fondamentali per lo sviluppo e il metabolismo corporeo; è il centro di riserva dello iodio, fondamentale per la sintesi degli ormoni tiroidei, i quali stimolano il consumo di O2 nelle cellule dell organismo, regolano il metabolismo dei lipidi e dei carboidrati e condizionano la crescita e lo sviluppo sessuale. Sono prodotti dalle cellule follicolari o tireociti, sotto stimolo ipofisario: si tratta di dipeptidi iodati derivanti dalla tirosina, la tetraiodotironina (tiroxina) o T4, prodotta in maggior quantità, che rappresenta l 80% della produzione totale, e la triiodotironina o T3; la loro entrata in circolo e il successivo legame alle proteine plasmatiche, è dovuta ad idrolisi dei 3

3 legami peptidici. Entrambi sono sotto il controllo dell ormone ipofisario TSH (figura 2), agiscono sul metabolismo cellulare e sui relativi processi di accrescimento; una scarsa produzione di questi ormoni nell infanzia (ipotiroidismo), può portare ad un mancato sviluppo del sistema nervoso (cretinismo tiroideo). Figura 1: La tiroide Figura 2: L'asse Ipotalamo-Ipofisi-Tiroide La secrezione di TSH è a sua volta regolata dalla concentrazione ematica degli ormoni tiroidei; quando il tasso ematico di questi ultimi è inferiore alla norma, l ipofisi sintetizza il TSH che provvede all entrata in circolo degli ormoni tiroidei che, a loro volta, raggiunta la concentrazione fisiologica, manifestano un effetto inibitore sull ipofisi, arrestando la secrezione del TSH (figura 3). Gli ormoni tiroidei sono costituiti per il 65% da iodio; nelle regioni geografiche laddove la 4

4 quantità di iodio è insufficiente per soddisfare il fabbisogno metabolico, si riscontrano patologie varie, dovute all ipertrofia della ghiandola per carenza di iodio e per stimolazione da TSH: tra queste, il gozzo endemico è quella maggiormente diffusa. La tiroide, infatti, è avida di iodio e capta tutto lo iodio a disposizione in circolo (trappola degli ioduri), in virtù di un meccanismo a pompa di trasporto attivo energiadipendente. Lo iodio captato viene è a sua volta inglobato nei radicali tirosinici della tireoglobulina, tramite un processo di ossidazione, catalizzato da un sistema perossidasico. Anche questa tappa metabolica appare modulabile da agenti fisiologici ed è sotto lo stimolo del TSH. Lo iodio verrà così depositato come tiroxina o T4, con 4 molecole di iodio, o triiodotironina o T3, nell ambito della molecola di tireoglobulina (Tg). Questa è una grossa glicoproteina dimerica (660 kda) composta da due identiche subunità legate da ponti disolfuro; svolge un ruolo importante nella biosintesi degli ormoni tiroidei T3 e T4. Rappresenta all incirca il 75% delle proteine totali della tiroide. La liberazione degli ormoni tiroidei, invece, avverrà tramite la proteolisi della tireoglobulina ad opera di preteasi e peptidasi, con T3 e T4 liberi. Ma è la T3 il vero ormone attivo. 5

5 Figura 3: Il metabolismo tiroideo Due proteine sieriche, la TBG e la TBPA, sono deputate alla veicolazione. La principale trasformazione metabolica degli ormoni tiroidei si attua attraverso consecutive rimozioni di singoli atomi (monodeiodinazioni) che conducono, in ultimo, alla perdita totale del contenuto iodico e dell attività biologica della molecola. La tiroide rappresenta l unico caso di ghiandola endocrina che possiede la capacità di accumulare il secreto, prima che esso venga riversato nel torrente circolatorio, in sede extracellulare, in quanto gli ormoni, legati alla glicoproteina iodata (tireoglobulina), si accumulano nel lume follicolare sottoforma di colloide. La regolazione dell attività della 6

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