La Protezione Civile in Italia Storia, genesi ed evoluzione

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1 La Protezione Civile in Italia Storia, genesi ed evoluzione Cervia 24 Settembre 2013 Gian Marco Venturoli Agenzia regionale di Protezione Civile

2 Maggiori eventi di Protezione Civile dal 1943 ad oggi ed evoluzione normativa : Marche, sisma (M: 5.7), 30 vittime 1944: Basilicata Balvano, disastro ferroviario, 600 vittime 1944: Vesuvio, eruzione vulcanica, 26 vittime 1948: Piemonte, alluvione, 49 vittime 1948: Gargano, sisma (M: 5.5) D.Lgs 1010/ : Campania, alluvione, 27 vittime 1951: Gera Lario (CO), alluvione, 18 vittime 1951: Sicilia Orientale, alluvione/frane, 35 vittime 1951: Calabria (RC-CZ), alluvione, 77 vittime 1951: Polesine, alluvione, 100 vittime 1951: Tavernerio (CO), alluvione/frana, 16 vittime Legge 3136/ : Marone (BS), alluvione, 10 vittime 1953: Reggio Calabria, alluvione, 100 vittime 1954: Salerno, alluvione, 297 vittime 1962: Loveno (BS), frana, 12 vittime Legge 469/ : Irpinia, sisma (M:6.1), 16 vittime 1963: Vajont, frana, 1917 vittime 1966: Bolzano, alluvione, 13 vittime 1966: Trento, alluvione, 22 vittime 1966: Belluno, alluvione/frana, 24 vittime 1966: Udine, alluvione, 12 vittime 1966: Firenze, alluvione, 39 vittime Legge 765/ : Belice, sisma (M:6.1), 370 vittime 1968: Genova, frana, 19 vittime 1968: Piemonte, alluvione/frana, 72 vittime 1970: Genova, alluvione, 25 vittime Legge 996/70

3 : Viterbo, sisma(m: 4.6), 21 vittime 1973: Mitigliano (NA), frana, 10 vittime 1976: Friuli, sisma (M:6.4), 989 vittime 1976: Friuli, sisma (M:5.9), 12 vittime 1976: Seveso, incidente industriale 1976: Trapani, alluvione, 16 vittime 1978: Bologna, frana/trasporti, 47 vittime 1978: Val D Ossola (VB), alluvione/frana, 18 vittime 1979: Umbria (Valnerina) sisma (M:5.8), 5 vittime 1980: Irpinia, sisma (M:6.9), 2914 vittime 1981: Vermicino (RM), 1 vittima DPR 66/ : Pozzuoli, bradisisma Legge 938/ : Appennino Abruzzese, sisma (M:5.6) 1985: Val di Stava (TN), frana, 268 vittime Legge 662/ : Senise (PZ), frana, 8 vittime Legge 120/ : Palma Campania (NA), frana, 8 vittime Legge 349/ : Valtellina (SO), frana, 41 vittime Legge 183/ : Sicilia, sisma, (M:5.4), 13 vittime Legge 142/ : Zafferana Etnea, eruzione vulcanica Legge 225/ : Piemonte, alluvione, 69 vittime 1994: Trecate (NV), esplosione pozzo petrolifero 1996: Versilia, alluvione, 13 vittime 1996: Correggio (RE), sisma, M: : Crotone, alluvione, 4 vittime 1997: Umbria - Marche, sisma (M:6.1), 11 vittime Legge 59/ : Campania, colate di fango, 160 vittime Legge 267/ : Campania, colate di fango, 5 vittime 1999: Albania e Macedonia, missione Arcobaleno DLvo 112/98-L 265/ : Soverato (CZ), alluvione, 12 vittime DLvo 381/ : Nord Italia, alluvioni/frane, 25 vittime DLvo 267/00

4 : Catania, eruzione Etna, argini in terra rifugio Sapienza 2002: Macugnaga (VCO), lago epiglaciale 2002: Catania, eruzione Etna 2002: Santa Venerina (CT), sisma (M:3.7) 2002: Molise, sisma (M:5.5), 29 vittime 2002: Nord Italia, alluvioni 2002: Stromboli (ME), eruzione vulcanica e tsunami 2003: Termoli (CB), alluvione 2003: SARS e terrorismo 2003: Taranto, Udine e Siracusa, alluvioni nelle provincie 2003: Interruzione energia elettrica della rete nazionale 2004: Basilicata, Puglia e Calabria, eventi alluvionali 2004: Salò (BS), sisma, M: : Cagliari, Nuoro e Sassari, maltempo 2004: Sud Est Asiatico, maremoto, M: : Nocera Inferiore (SA), frana, 3 vittime 2005: Cerzeto (CS), frana 2005: Roma, funerali Papa Giovanni Paolo II 2009: L Aquila, sisma, 308 vittime 2009: Frana di Giampilieri (ME), 36 vittime 2011: Emergenza migranti Nord Africa 2011: Liguria-Toscana, alluvione, 12 vittime 2011: Genova, alluvione, 6 vittime 2012: Isola del Giglio, naufragio Concordia, 30 vittime 2012: Emilia-Romagna, sisma, 27 vittime 2012: Grosseto, alluvione, 6 vittime Legge 401/01 Dic. Stat. Em Grandi Eventi Legge Costituzionale n.3 Legge 286/02 Legge 152/05 Dic.Stat.Em - Missioni Estere

5 Il coordinamento dei soccorsi è affidato al Ministero dei Lavori Pubblici Organizzazione dello Stato dopo il R.D.L. del 1919 LIVELLO NAZIONALE AUTORITA RESPONSABILE DELLA DIREZIONE DEL COORDINAMENTO DEI SERVIZI DI PRONTO SOCCORSO IN OCCASIONE DI TERREMOTI Ministero dei Lavori Pubblici Ministero della Guerra Ministero del Tesoro Ministero dell Interno Croce Rossa Ordine di Malta LIVELLO REGIONALE LIVELLO PROVINCIALE Prefetto LIVELLO COMUNALE Sindaco Civici pompieri Volontariato

6 Frana del Vajont 9 ottobre 1963, h vittime Volume: 270 milioni mc Durata: sec Velocità: m/s ( km/h) Altezza onda: >100 m Esercito: 10mila unità VVF: 850 unità «Se non lo fate voi questo lavoro non lo fa nessuno» Una ferita ancora aperta Un lutto mai elaborato Scarsa credibilità delle autorità pubbliche Silenzi colpevoli prima, mancanze e ritardi dopo Le scuse dello Stato dopo 50 anni

7 Alluvione di Firenze 4 novembre vittime 500 feriti 20mila senza tetto 1500 opere d arte danneggiate 10 gg di pioggia 200 mm/24h 600mila t di fango Prima emergenza mediatica italiana Cittadinanza attiva: Angeli del fango Mancanza di un sistema di protezione civile Assenza rete monitoraggio idro-pluviometrica Cittadini colti di sorpresa Parrocchie + Case del Popolo = primi luoghi di coordinamento soccorsi

8 Terremoto del Belice (Sicilia occidentale) 15 gennaio 1968, h vittime Magnitudo feriti 70mila sfollati Gestione emergenza = fallimento Assenza coordinamento forze in campo VVF - EI - CRI Ho volato sopra un inferno Impreparazione logistica Iniziale inerzia dello Stato Ritardi nella ricostruzione Popolazione costretta all emigrazione Allontanamento popolazione dai centri storici Nuovi insediamenti estranei a tradizioni Squallore baracche per chi è rimasto

9 1970 Legge n.996 Norme sul soccorso e l assistenza alle popolazioni colpite da calamità Protezione Civile (è la prima legge di Protezione Civile) Il Ministro dell Interno provvede all organizzazione della Protezione Civile Organizzazione dello Stato dopo la Legge n.996 LIVELLO NAZIONALE Ministero dell Interno dichiarazione di catastrofe o calamità naturale Commissario per le emergenze Comitato interministeriale della protezione civile C.A.P.I 5 Regioni a Statuto Speciale LIVELLO REGIONALE Comitato Regionale di Protezione Civile (nominato dal Ministro dell Interno) Studio e programmazione Commissario di Governo Ufficio regionale di protezione civile LIVELLO PROVINCIALE Provincia Prefetto LIVELLO COMUNALE Sindaco

10 Terremoto del Friuli 6 maggio 1976, h vittime Magnitudo 6.4 Profondità 6 km 77 comuni colpiti 45mila senza tetto Gestione dell emergenza con iniziative innovative e decentrate Istituiti per la prima volta i centri operativi Modello Friuli : com era, dov era Ricostruzione completata in 15 anni Signor Sindaco

11 Terremoto dell Irpinia (AV) 23 novembre 1980 h vittime Magnitudo Comuni colpiti 70mila alloggi gravemente danneggiati La cifra dei senzatetto non è mai stata valutata con precisione Il modo migliore per ricordare i morti è quello di aiutare i vivi Inadempienze dei soccorsi Ritardi (solo dopo 5 giorni) Grida di disperazione di sepolti vivi

12 Tragedia di Vermicino (Roma) 10 giugno 1981 Pozzo artesiano 3 gg di tentativi falliti di salvataggio 60 m al di sotto della superficie Volevamo vedere un fatto di vita e abbiamo visto un fatto di morte Presa di coscienza dei limiti del sistema dei soccorsi

13 1981 D.P.R. n.66 Regolamento di esecuzione della Legge 996/ Legge n. 938 Istituzione del Ministro senza portafoglio per il Coordinamento della Protezione Civile e del Dipartimento della Protezione Civile Organizzazione dello Stato dopo la Legge n.938 LIVELLO NAZIONALE Ministro per il coordinamento della protezione civile (PCM) Dip. Prot. Civ. dichiarazione di catastrofe o calamità naturale Emercom Com. Naz. Volontariato Gruppi Naz. CNR Com. Grandi Rischi LIVELLO REGIONALE 20 Regioni: 15 Statuto Ordinario - 5 Statuto Speciale Comitato Regionale di Protezione Civile (nominato dal Ministro dell Interno) Commissario di Governo Ufficio regionale di protezione civile LIVELLO PROVINCIALE Amm.ne Provinciale ATTIVITA DI PREVISIONE E PREVENZIONE PIANI DI EMERGENZA Prefettura GESTIONE DELL EMERGENZA C.C.S. C.O.M C.O.M LIVELLO COMUNALE Sindaco Ufficiale di Governo

14 Catastrofe della Val di Stava (TN) 19 luglio vittime I corpi di 13 persone non vennero mai ritrovati 160mila mc di fango Velocità: 90 km/h 3 alberghi 53 abitazioni 8mila VVF 4mila Alpini L impianto è crollato perché progettato, costruito, gestito in modo da non offrire margini di sicurezza L argine superiore non poteva che crollare

15 Frana della Valtellina (SO) 28 luglio vittime 40 milioni mc Scivolamento da 200 m di altezza velocità: 400 km/h Paesi evacuati La frana crea una diga naturale sbarrando il fiume Adda Il lago sale 2 cm/h 60 gg di tempo per una soluzione Si teme effetto Vajont Il lago artificiale viene svuotato in tempo utile

16 1992 Legge n.225 Istituzione del Servizio Nazionale della Protezione Civile Momento di passaggio tra la fase ACCENTRATA e DECENTRATA del Sistema La Legge n.225/1992 coincide con Direttiva di Maastricht del 1992 che introduce il principio di SUSSIDIARIETÀ tra UE e Paesi Membri il concetto immediatamente successivo è quello della RESILIENZA «RISCHIO ACCETTABILE» «PATTO» tra CITTADINI e SINDACO

17 Organizzazione dello Stato dopo la Legge n.225/92 LIVELLO NAZIONALE Presidente del Consiglio dei Ministri Dipartimento della protezione civile dichiarazione stato di emergenza Commissione Grandi Rischi Comitato Operativo Comitato Nazionale del Volontariato LIVELLO REGIONALE Regione PROGRAMMI DI PREVISIONE E PREVENZIONE LIVELLO PROVINCIALE Provincia Prefetto PROGRAMMI DI PREVISIONE E PREVENZIONE PIANI DI PROTEZIONE CIVILE C.C.S. C.O.M. C.O.M. LIVELLO COMUNALE Sindaco Autorità di protezione civile

18 Terremoto Umbria Marche 26 settembre 1997, h vittime Magnitudo 6.1 Profondità 10 km Feriti 100 Oltre 80mila case danneggiate Terremoto infinito : sequenza sismica 5mesi 6mila scosse Prime ore: 14mila posti In pochi giorni: 40mila posti Allestire campi accoglienza in zone collinari Ottobre: 4mila moduli abitativi e centinaia di moduli sociali Dicembre: sistemazione nei moduli abitativi - Non abbandonare territorio di appartenenza - Riappropriarsi dei propri spazi - Riprendere in mano la propria economia - Risvegliare la vita sociale e culturale

19 1998 D.Lgs. N.112 Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della Legge 15 marzo 1997, n.59 Capo VIII Protezione Civile 2001 D.L. n.343 Disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo delle strutture preposte alle attività di protezione civile (convertito nella Legge 9 novembre 2001, n.401) 2001 Legge Costituzionale n.3 Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione La Protezione Civile è materia di legislazione concorrente 2012 Legge n. 100 del 12 luglio Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 15 maggio 2012, n. 59, recante disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile

20 Giuseppe Zamberletti ( l Architetto della Protezione Civile) Riconosciuto come il padre fondatore della moderna protezione civile italiana Una grande intuizione guida il suo lavoro: Si è trovato a gestire emergenze derivanti dai terremoti in Friuli nel 1976 e in Irpinia nel 1980 quale Commissario del Governo incaricato del coordinamento dei soccorsi, che furono gestiti male e poco incisivi nel secondo evento, nonostante la valanga di fondi la protezione civile è una materia complessa e come tale deve essere gestita, non si può più ragionare in base alle competenze delle singole amministrazioni Occorre pensare per temi, lavorare per funzioni

21 Franco Barberi ( il Professore prestato alla politica) Rappresenta la Scienza che fa il suo ingresso nel mondo della protezione civile È un accademico, uno scienziato, un vulcanologo Il suo periodo è quello in cui gli aspetti scientifici diventano imprescindibili: l interlocuzione con la Scienza è infatti uno dei momenti fondamentali nella vita dell intero Sistema di protezione civile Era Capo Dipartimento della Protezione Civile durante il terremoto Umbria-Marche nel 1997 e durante la missione Arcobaleno nel Missione Arcobaleno 1997 Terremoto Umbria-Marche

22 Guido Bertolaso ( il Manager del Sistema) Capo del Dipartimento della Protezione Civile dal 2001 al 2010 Uomo di grande istinto e sensibilità, interventista grande fiducia da parte della gente protezione civile amica l istituzione che funziona, vicina alla gente, rassicurante e presente La protezione civile delle magliette blu il modello della protezione civile italiana: sistema complesso ed efficiente, da studiare e imitare capacità di gestire situazioni complesse coordinare le diverse amministrazioni e istituzioni grandi emergenze internazionali: Tsunami del Sud Est Asiatico nel 2004 e il terremoto di Haiti nel Terremoto Abruzzo Ma sono gli anni anche del terremoto a S.Giuliano di Puglia nel 2002, del terremoto in Abruzzo nel 2009, della frana di Giampilieri a Messina nel Tsunami Sud Est Asiatico

23 Franco Gabrielli ( il Nocchiero alla guida del vascello in tempesta) Da novembre 2010 è capo Dipartimento Protezione Civile, E stato Prefetto a L Aquila durante il sisma del 2009 Sobrietà e determinazione le parole distintive della gestione Gabrielli Grazie alle sue relazioni con le autonomie locali, le Regioni e il volontariato difende il Dipartimento e l intero Sistema dall attacco che rischia di cancellare 30 anni di storia della protezione civile. Riafferma la centralità del Dipartimento, non antagonista alle altre componenti del Sistema, ma integrato nel Sistema Ha gestito l emergenza profughi Nord Africa nel 2011, il sisma in Emilia 2012, il naufragio della Costa Concordia del Naufragio Costa Concordia 2011 Emergenza profughi Nord Africa 2012 Sisma Emilia-Romagna

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