Paolo da San Leocadio

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1 Paolo da San Leocadio (Reggio Emilia 1447 València 150)

2 La notte del 1 maggio 1469 andò a fuoco l altare maggiore della Cattedrale di Valéncia: nel rogo andarono distrutti l intero retaule, la statua della Madonna e presumibilmente la decorazione murale ad olio eseguita nel 143 da Miquel Ancanyís, Felip Porta, Berenguer Matheu, Gonçal Sarrià, Garcia Sarrià e Arnau Gassies.

3 Il Capitolo inviò un emissario in Castiglia per intraprendere la nuova decorazione pittorica. Venne invitato a València il pittore italiano Nicolau Florentí (Nicolò Fiorentino, ossia Nicolò Delli) che fra agosto e settembre 1469 esegue un dipinto di prova: nonostante i suoi errori e le sue stravaganze, Nicolò Fiorentino ricevette l incarico degli affreschi dell altare maggiore, ma morì nel novembre 1470 senza averli neanche iniziati.

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6 Nicolò Fiorentino, Giudizio finale, affresco, abside della Cattedrale vecchia, Salamanca, 1445.

7 L incarico passò allora a un équipe guidata da Pere Reixac e Antoni Canyçar. Fra luglio e agosto 1471 intrapresero l opera, ma i primi risultati furono giudicati inadeguati e i lavori furono sospesi.

8 Il 19 giugno 147 il cardinale e vescovo di València Rodrigo Borgia giunse nella città con i pittori italiani ( florentins, nei primi documenti) Paolo da San Leocadio e Francesco Pagano.

9 Paolo da San Leocadio, lo pus solempne pintor de Spanya. La sua formazione ebbe luogo nell ambito del Ducato di Ferrara: denuncia infatti l influsso di Galasso, Cosmè Tura, Francesco del Cossa, Ercole De Roberti, dei miniatori della corte estense e di Andrea Mantegna. Forse fu a Roma nel corso del 1471 al seguito di Borso d Este: potrebbe spiegarsi così l incontro con Rodrigo Borgia e l ingaggio dell emiliano. In ogni caso, nel è ancora registrato a Reggio Emilia, dove viveva nella casa paterna. Dopo la conclusione dell incarico per la decorazione pittorica dell abside della cattedrale di València, Paolo si stabilisce in Spagna dove è attestato fino a tarda età, nel 150.

10 Francesco Pagano. Soltanto di recente (008) una scoperta archivistica ha fornito una notizia sull attività del Pagano anteriormente all arrivo a València nel 147: il 4 maggio 1457, a Napoli, quattro pittori formalizzano in un atto notarile la costituzione di una società. I quattro sono Raphaelem Tomas, di Barcellona, Jacobum Barreta, Paolum Burriello e Franciscum Pagano, tutti e tre napoletani. Nell atto il Tomàs è menzionato per primo e ciò lo designa come artista di maggior prestigio e peso contrattuale. Il documento, più che confermare l origine napoletana del Pagano già nota dalle carte valenzane, è utile innanzitutto a stabilire l età di costui, che è da ritenersi nato non dopo il Era quindi almeno dieci anni più anziano di Paolo da San Leocadio. Nel documento del 1457 Pagano figura in fondo all elenco: forse era il più giovane, verosimilmente era quello meno titolato ed esperto. A differenza di Paolo da San Leocadio, dopo il saldo delle sue spettanze per la decorazione absidale della cattedrale Francesco Pagano scompare dalla documentazione spagnola. É probabile che sia tornato in Italia, ma non è certamente identificabile con quel Francesco da Napoli cartaro retribuito dalla Tesoreria aragonese nell ottobre del 1489 per una immagine del Duca di Calabria.