LA NECROPOLI DI VALEGGIO NEL QUADRO DELLE DUCUMENTAZIONI CELTICHE NEL TERRITORIO TRA MINCIO E ADIGE
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1 Luciano Salzani 45 LA NECROPOLI DI VALEGGIO NEL QUADRO DELLE DUCUMENTAZIONI CELTICHE NEL TERRITORIO TRA MINCIO E ADIGE L identificazione della pianura veronese come parte integrante del territorio cenomane è uno dei dati che ha avuto le maggiori conferme dai rinvenimenti archeologici di questi ultimi anni. Sono state scavate importanti necropoli a Isola Rizza, S. Maria di Zevio e Povegliano, oltre che a Valeggio sul Mincio. La massima parte dei risultati è ancora inedita. Allo stato delle attuali conoscenze, nella pianura veronese possono essere distinti due gruppi di documentazioni celtiche del II - I sec. a.c. Il primo è situato nella media pianura, in vicinanza delle colline moreniche del Garda: Valeggio. Necropoli di via Gorizia. Valeggio. Loc. Le Buse. È stata trovata una tomba con corredo particolarmente ricco, comprendente tra l altro una padella tipo Aylesford, un mestolo tipo Pescate e una brocca tipo Gallarate (SALZANI 1982, pp ). P e s c h i e r a. Tra i materiali recuperati durante il secolo scorso nelle palafitte del lago di Garda, alcuni sono attribuibili alla tarda età del Ferro. Si segnalano in particolare una fibula a scorpione (MONTELIUS 1985, tav. 63, 7) e un coltello con fodero (MONTELIUS 1985, tav. 64, 13). Mozzecane. In una cava di ghiaia sono state distrutte sepolture ad inumazione e ad incenerazione, probabilmente attribuibili alla tarda età del Ferro. Da un altra località provengono un olla e tre grosse perle in pasta vitrea, (SALZANI 1987, pp ). P o v e g l i a n o. Località Crocetta. È stata recuperata una tomba, in seguito a lavori edilizi. Comprende una spada di ferro, con parte del fodero di bronzo, una padella tipo Aylesford, una roncoletta e un coltello ( SA L Z A N I 1987, p p ). Povegliano. Loc. Madonna dell Uva Secca. Recuperi di vasi ossuari e di corredi funerari sono avvenuti nel secolo scorso ( CI P O L L A , pp ). Altri materiali da corredi funerari sono stati recuperati nel 1911 (SALZANI 1985, p. 355). Nel 1985 sono state scavate due tombe nel fondo Novaglia (SALZANI 1987, p. 97). Povegliano. Loc. Ortaia. Si trova nei pressi della Madonna dell Uva Secca. Nel 1985 è stata recuperata una tomba ad incinerazione nel fondo Bertolaso, con vasellame bronzeo intenzionalmente fracassato (SALZANI 1987, p.97).tra il 1992 e 1993 è stata esplorata un ampia area e sono state portate alla luce alcune centinaia di tombe di epoca La Tène, romana e longobarda. Per la tarda età del Ferro è documentato il biritualismo. P o v e g l i a n o. Loc. Marinare. Dai recuperi avvenuti verso la fine del secolo scorso vi sono elementi di bronzo attribuibili ad epoca tardo La Tène (SALZANI 1987, p. 98). Povegliano. Loc. Campi Magri della Bora. Nel 1880 i lavori di una cava hanno distrutto un sepolcreto di inumati disposti su file. I corredi permettono una datazione ad epoca tardo La Tène (CIPOLLA 1880, pp ). Nogarole Rocca. Loc. Ponte dei Mulinei. È stata recuperata una dramma padana d argento e un frammento di vaso con un tratto d iscrizione in caratteri nordetruschi ( SA L Z A N I 1987, p. 102). Nogarole Rocca. Fondo Barbieri. Nel 1908 è stato dissotterrato un recipiente in lamina di bronzo contenente oltre trecento dramme padane d argento (SALZANI 1987, p. 112). Nogarole Rocca. Corte Vivaro. Nei pressi di un abitato dell eta del Bronzo sono state recuperate due dramme padane d argento e un denario suberato (SALZANI 1990, pp ). V i g a s i o. Loc. Ciringhelli. La necropoli è andata in buona parte distrutta durante i lavori di cava. Sembra sia documentato il biritualismo. I materiali di corredo permettono una datazione al medio e tardo La Tène ( SA L Z A N I 1987, p. 104). V i g a s i o. Loc. Forette. Agli inizi del secolo sono stati recuperati alcuni materiali attribuibili alla tarda età del Ferro ( SA L Z A N I 1987, p. 104). V i g a s i o. Loc: Campagna S. Michele. U n a tomba è andata distrutta durante i lavori agricoli. Conteneva una spada, una lancia, un
2 46 LA NECROPOLI GALLICA DI VALEGGIO SUL MINCIO Fig.38) Ritrovamenti di epoca Tardo La Tène dalla pianura tra Mincio ed Adige: 1) Valeggio, via Gorizia; 2) Valeggio, le Buse; 3) Peschiera; 4)Mozzecane; 5) Povegliano, Crocetta; 6) Povegliano, Madonna dell Uva Secca; 7) Povegliano, Ortaia; 8) Povegliano, Marinare; 9) Povegliano, Campi la Bora; 10) Nogarole Rocca, Ponte dei Mulinei; 11) Nogarole Rocca, Fondo Barbieri; 12) Nogarole Rocca, Corte Vivaro; 13) Vigasio, Ciringhelli; 14) Vigasio, Forette; 15) Vigasio, Campagna S.Michele; 16) Vigasio, Campagna Magra; 17) S.Maria di Zevio, Fenil Nuovo; 18) S.Maria di Zevio, Mirandola; 19) Oppeano, Montara; 20) Oppeano, Piletta; 21) Isola Rizza, Casalandri; 22) S.Pietro di Morubio; 23) Cologna. Veneta, Baldaria; 24) Pressana, S. Agata.; 25) Legnago, Torretta; 26) Sorgà, Moratica.
3 Luciano Salzani 47 umbone di scudo e un coltellaccio (SALZANI 1987, p. 105). V i g a s i o. Loc. Campagna Magra. È stata recuperata una spada di tipo medio La Tène che faceva parte del corredo di tombe distrutte dai lavori agricoli (SALZANI 1987, p. 106). Un secondo gruppo di rinvenimenti celtici è posto lungo la direttrice del corso dell Adige: S. Maria di Zevio. Loc. Fenil Nuovo. U n gruppo di sepolture è andato distrutto in seguito a lavori edilizi. Forse è documentato il biritualismo. I materiali dei corredi funebri permettono una datazione al medio e tardo La Tène (SALZANI 1986). S. Maria di Zevio. Loc. Mirandola. Con tre campagne di scavo iniziate nel 1988, è stato recuperato oltre un centinaio di sepolture, che sono inquadrabili tra il medio La Tène e gli inizi dell epoca imperiale romana. Sono tutte ad incinerazione (FRINZI BAY, SALZANI 1994). O p p e a n o. Loc. Montara. Sono segnalati materiali tipo La Tène, tra i corredi di una necropoli che ha avuto durata durante tutta l età del Ferro ( PI G O R I N I 1878, p p ; PELLEGRINI 1912, p. 110). O p p e a n o. Loc. Piletta. Nel 1967 è andata distrutta una tomba che conteneva vasellame bronzeo, tra cui sono stati conservati un mestolo tipo Pescate e un attacco per il manico di una situla tipo Eggers 18 ( SA L Z A N I 1982, p p ). Isola Rizza. Loc. Casalandri. La necropoli è stata oggetto di tre campagne di scavo che hanno portato al recupero di 111 sepolture databili tra il II e il I secolo a.c. È documentato il biritualismo (SALZANI 1987, p. 154). S. Pietro di Morubio. Durante lavori edilizi sono andate distrutte alcune tombe del II - I secolo a.c. (SALZANI 1984, p. 806). Cologna Veneta. Necropoli di Baldaria. Tra i materiali dei corredi funerari, alcuni elementi possono essere datati alla tarda età del Ferro (SALZANI 1989, p. 36). P r e s s a n a. Loc. S. Agata. Nel 1985 è stato recuperato un probabile ripostiglio datato al I secolo a.c. Comprende in particolare due Maskenfibeln ( SA L Z A N I 1990, p p ; VITALI 1990, pp ). Più isolati rispetto a questi due gruppi risultano il rinvenimento di Legnago, loc. Torretta, dove furono recuperati una spada, un ascia e una falce ( RI Z Z E T T O 1976, p ), e quello di S o r g à, loc. Moratica, dove furono recuperate due tombe a cremazione (SALZANI 1985, pp ). Mentre il primo gruppo di complessi archeologici tardo lateniani è strettamente connesso con i rinvenimenti della Lombardia orientale, e in particolare con la necropoli di Remedello, per il secondo gruppo si può ipotizzare una penetrazione di gruppi celtici lungo la direttrice del corso dell Adige fino a Montagnana ed Arquà Petrarca. Le necropoli tra Mincio e Adige presentano numerose affinità tra loro, che le distinguono nettamente da quelle della più tarda cultura paleoveneta. Innanzitutto, tranne Baldaria che probabilmente rimane paleoveneta, non esiste continuità con precedenti necropoli dell età del Ferro, anzi molte necropoli di epoca tardo La Tène sono situate in zone prive di documentazioni archeologiche paleovenete. La caratteristica della planimetria di necropoli con disposizione delle tombe su file si trova a Valeggio, a Povegliano Campi Magri della Bora, a Mozzecane e Remedello. La pratica funebre più diffusa è quella del biritualismo, con la cremazione dei guerrieri e l inumazione di donne e bambini ( DE MA R I N I S 1986, p ), pur con le significative eccezioni di Valeggio, dove è esclusiva l inumazione, e di S. Maria di Zevio loc. Mirandola dove è esclusiva l incinerazione. Sepolture di guerrieri armati si trovano a Povegliano, Vigasio, S. Maria di Zevio e Isola Rizza. Dunque, la necropoli di Valeggio si differenzia per l assenza di sepolture di guerrieri, oltre che per l uso esclusivo del rito funebre dell inumazione. È probabile che queste due caratteristiche siano strettamente connesse tra loro. In effetti la totale assenza di sepolture di guerrieri, che invece sono ben documentate in necropoli vicine e coeve, rappresenta un anomalia di difficile spiegazione. Infatti, da quanto risulta dai corredi funerari, il ruolo del guerriero sembra conservare ancora particolare prestigio nella comunità celtica del I secolo a. C., ormai pacificata da vari decenni. A livello d ipotesi, visto anche il limitato numero di sepolture recuperato a Valeggio, non è da escludere che in aree vicine a quella indagata si trovino altri gruppi di sepolture in cui siano presenti anche guerrieri. Mentre gli ornamenti personali sono ancora di tradizione celtica, l avanzato stadio di romanizzazione culturale si evidenzia soprattutto nelle monete e nel vasellame ceramico e bronzeo dei corredi funebri. La ceramica a vernice nera e quella acroma di imitazione rappresentano il gruppo più consistente. Vi sono poi vasi di tradizione e diffusione locale o regionale, come alcuni boccali ansati, bicchieri, ollette e i vasi a fiaschetto (TI Z Z O N I 1984, p. 7). Piuttosto rari sono i vasi di tipo paleoveneto. A Valeggio esistono solamente tre ciotole d argilla grigia, la cui produzione può essere ricondotta a centri del territorio patavino e atestino (GAMBA, RUTA SERAFINI 1984, pp ). Significativa è la presenza del vaso a trottola,
4 48 LA NECROPOLI GALLICA DI VALEGGIO SUL MINCIO anche con varianti locali, ad indicare rapporti con i centri celtici della Lombardia occidentale. Anche il vasellame bronzeo, tradizionalmente definito capuano ma probabilmente di produzione dal territorio etrusco ( CA S T O L D I 1991, p. 142), è un elemento di prestigio molto significativo per definire l avanzato grado di romanizzazione. Vasi in lamina di bronzo si trovano in corredi funebri a Valeggio, Povegliano, Vigasio, S. Maria di Zevio, Oppeano La Piletta, Isola Rizza e rappresentano la massima concentrazione di vasi di questo tipo in Italia settentrionale (TIZ- ZONI 1991, figg. 1-2). Se si valuta questo dato sulla presenza di beni di prestigio nell ambito di un livello generale di ricchezza, che risulta dai corredi funebri delle necropoli tra Mincio e Adige, si può ipotizzare che le comunità celtiche rurali di questo territorio avessero raggiunto un certo grado di benessere durante il I sec. a. C.
5 Luciano Salzani 49 RIASSUNTO LA NECROPOLI GALLICA DI VALEGGIO SUL MINCIO La necropoli è stata scoperta in seguito a lavori edilizi ed è stata scavata nel l985. Sono state portate alla luce 33 tombe, distinte sul terreno in tre gruppi. Le tombe dei Gruppi A e B sono attribuibili al I secolo a.c., mentre quelle del Gruppo C sono attribuibili al IV secolo d.c. Le tombe sono a fossa e sono tutte ad inumazione. Nelle tombe galliche il corredo è costituito da vasellame da mensa ed è deposto presso il capo del defunto. Le fibule, gli oggetti di ornamento e le monete si trovano sul corpo del defunto. L assenza di armi dimostra che la popolazione era ormai completamente pacificata. La necropoli di Valeggio sul Mincio fa parte di un gruppo di testimonianze galliche diffuse tra Mincio e Adige, che sono attribuibili ai Cenomani. SUMMARY THE GALLIC CEMETERY OF VALEGGIO SUL MINCIO (VERONA PROVINCE) The cemetery, found during building work, was escavated in burials, divided spacially into three groups, were brought to light. The burials of Groups A and B are dateable to the 1st century B.C. whilst those of Group C are of the 4th century A. D. All are simple ditch inhumation burials. The grave goods of the Gallic burials consist of fine table wares which lay by the skull, and fibulas, dress ornaments and coins which lay on the body. The absence of arms shows that the population was by this time completely peaceful. The cemetery of Valeggio sul Mincio is part of a group of Gallic finds present in the zone between the Mincio and Adige rivers, which are attibutable to the Cenomani.
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