AISA IMPIANTI S.p.A. 19 settembre 2015

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1 AISA IMPIANTI S.p.A. 19 settembre

2 IMPATTO AMBIENTALE 140. A causa della quantità e varietà degli elementi di cui tenere conto, al momento di determinare l impatto ambientale di una concreta attività d impresa diventa indispensabile dare ai ricercatori un ruolo preminente e facilitare la loro interazione, con ampia libertà accademica. B Questa ricerca costante dovrebbe permettere di riconoscere anche come le diverse creature si relazionano, formando quelle unità più grandi che oggi chiamiamo ecosistemi. Non li prendiamo in considerazione solo per determinare quale sia il loro uso ragionevole, ma perché possiedono un valore intrinseco indipendente da tale uso. Come ogni organismo è buono e mirabile in sé stesso per il fatto di essere una creatura di Dio, lo stesso accade con l insieme armonico di organismi in uno spazio determinato, che funziona come un sistema. Anche se non ne abbiamo coscienza, dipendiamo da tale insieme per la nostra stessa esistenza. Occorre ricordare che gli ecosistemi intervengono nel sequestro del biossido di carbonio, nella purificazione dell acqua, nel contrasto di malattie e infestazioni, nella composizione del suolo, nella decomposizione dei rifiuti e in moltissimi altri servizi che dimentichiamo o ignoriamo. Quando si rendono conto di questo, molte persone prendono nuovamente coscienza del fatto che viviamo e agiamo a partire da una realtà che ci è stata previamente donata, che è anteriore alle nostre capacità e alla nostra esistenza. Perciò, quando si parla di uso sostenibile bisogna sempre introdurre una considerazione sulla capacità di rigenerazione di ogni ecosistema nei suoi diversi settori e aspetti. 2

3 IMPATTO AMBIENTALE 141. D altra parte, la crescita economica tende a produrre automatismi e ad omogeneizzare, al fine di semplificare i processi e ridurre i costi. Per questo è necessaria un ecologia economica, capace di indurre a considerare la realtà in maniera più ampia. Infatti, «la protezione dell ambiente dovrà costituire parte integrante del processo di sviluppo e non potrà considerarsi in maniera isolata».[114] Ma nello stesso tempo diventa attuale la necessità impellente dell umanesimo, che fa appello ai diversi saperi, anche quello B economico, per una visione più integrale e integrante. Oggi l analisi dei problemi ambientali è inseparabile dall analisi dei contesti umani, familiari, lavorativi, urbani, e dalla relazione di ciascuna persona con sé stessa, che genera un determinato modo di relazionarsi con gli altri e con l ambiente. C è una interazione tra gli ecosistemi e tra i diversi mondi di riferimento sociale, e così si dimostra ancora una volta che «il tutto è superiore alla parte».[115] 3

4 IMPATTO AMBIENTALE LETTERA ENCICLICA LAUDATO SI DEL SANTO PADRE FRANCESCO SULLA CURA DELLA CASA COMUNE CAPITOLO QUARTO: UN ECOLOGIA INTEGRALE I. ECOLOGIA AMBIENTALE, ECONOMICA E SOCIALE 4

5 ATTIVITA SVOLTA Descrizione Variazioni % Totale rifiuti trattati nell impianto integrato (t) ,6 % Totale rifiuti trattati nel termovalorizzatore (t) ,5% Totale rifiuti B trattati nel reparto di selezione meccanica (t) Totale rifiuti organici da raccolta differenziata (t) trattati nel reparto di compostaggio (t) ,3% ,4% Energia elettrica autoprodotta (MWh) ,8% Energia elettrica ceduta (MWh) ,5% Ore di funzionamento termovalorizzatore 8, ,7% 5

6 ORGANICO La situazione del personale dipendente del Gruppo alla data odierna è la seguente: B Personale Dirigenti 1 Impiegati tecnici 2 Impiegati amministrativi 3 Capoturno 6 Operai 22 TOTALE 34 6

7 ATTIVAZIONE VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE IMPIANTO INTEGRATO DI SMALTIMENTO RIFIUTI DI SAN ZENO - PROCEDURA DI VIA Operazioni di recupero Capacità termica INCENERIMENTO DI RIFIUTI URBANI NON PERICOLOSI E RIFIUTI PROVENIENTI DAL LORO TRATTAMENTO (CER 20, 19, 15), COMPRESI GLI SCARTI DALLA VALORIZZAZIONE DELLE RACCOLTE DIFFERENZIATE (CERNITA, COMPOSTAGGIO, ECC.) R1 25 MWt B Operazioni di recupero/smaltimen to Quantità soggetta ad attività di trattamento Quantità in ingresso all'impianto integrato (t) TRATTAMENTO MECCANICO BIOLOGICO DI RIFIUTI NON PERICOLOSI PER LA PRODUZIONE DI COMBUSTIBILE (C.S.S.) R12/D BIOSTABILIZZAZIONE DEL SOTTOVAGLIO PROVENIENTE DALLA POSIZIONE 1 R3/D DIGESTIONE ANAEROBICA DI RIFIUTI ORGANICI URBANI, E SPECIALI, RIFIUTI AGROALIMENTARI E SOTTOPRODOTTI ALIMENTARI R COMPOSTAGGIO DI RIFIUTI ORGANICI E DEL DIGESTATO DI CUI ALLA POSIZIONE 3 R SELEZIONE E CERNITA DI VETRO, CARTA, PLASTICA, METALLO, LEGNO ED ALTRI RIFIUTI NON PERICOLOSI DESTINATI A RECUPERO R4/R5/R PRODUZIONE DI CIPPATO DA RIFIUTI VERDI R12/R OLI ALIMENTARI R INCENERIMENTO DI RIFIUTI URBANI NON PERICOLOSI E RIFIUTI PROVENIENTI DAL LORO TRATTAMENTO (CER 20, 19, 15) R TOTALE RIFIUTI TRATTATI

8 CANDIDATURA AD IMPIANTO DI RIFERIMENTO PER LE MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI Motivazione della candidatura Installazione di un filtro di depolverazione dei gas di combustione mediante maniche catalitiche. Il materiale filtrante viene additivato con biossido di vanadio e pentossido di Titanio che fungono da catalizzatori, cioè permettono una reazione chimica senza parteciparvi, e quindi senza consumarsi. Nel caso in esame la reazione chimica avviene sulle diossine e furani eventualmente presenti nei gas di combustione mantenendole sempre costantemente nettamente inferiori ai limiti (0,1 ng/nmc). La capacità testata di distruzione è prossima al 99,9% con temperature dei gas di 180 C Come effetto secondario della catalisi è stata testata una capacità di distruzione degli NOx prossima al 20 % Il materiale filtrante è inoltre costituito da tele costituite da fibre tali da trattenere sulla superficie esterna della manica materiale particellare anche di granulometria fine, tale da mantenere costantemente le emissioni sempre 10 volte inferiori al limite (<1 mg/nmc anziché 10 mg/nmc) anche nelle condizioni di lavoro più gravose La durata garantita delle maniche è di 5 anni, la vita media è di 8 anni 8

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