COMMISSIONE NAZIONALE CPT

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1 COMMISSIONE NAZIONALE CPT 1) PROCEDURA ASSEVERAZIONE INDICE 1. SCOPO E PREMESSA RIFERIMENTI NORMATIVI CONDIZIONI GENERALI E DESTINATARI DEL SERVIZIO PREREQUISITI D ACCESSO DEFINIZIONI AUDIT ASSEVERAZIONE INFORMAZIONE AL SISTEMA NAZIONALE CPT ASPETTI GESTIONALI ) PROCEDURA GESTIONE PROCESSO DI CONSULENZA INDICE SCOPO, APPLICABILITÀ E RIFERIMENTI RIFERIMENTI NORMATIVI RIFERIMENTI CONTRATTUALI DEFINIZIONI CICLO ORGANIZZATO DI SERVIZI DEL SISTEMA CPT PROCESSO DI CONSULENZA TECNICA DESTINATARI TECNICO CPT RICONOSCIBILITÀ PROFESSIONALITÀ COMPETENZA DEONTOLOGIA COMPORTAMENTO IN CANTIERE PROCEDURA DESCRIZIONE GENERALE INFORMAZIONI SU UBICAZIONE CANTIERI CRITERI DI SCELTA CANTIERI DINIEGO ACCESSO AL CANTIERE CONTENUTI DI VERIFICA NOTA TECNICA REPORT DI SOPRALLUOGO VALUTAZIONE CANTIERE NON CONFORMITÀ MAGGIORI (NC +) NON CONFORMITÀ MINORI (NC -) OSSERVAZIONI (OSS) CRITERIO DECISIONALE PER AZIONI SUCCESSIVE ARCHIVIAZIONE ULTERIORE SOPRALLUOGO SEGNALAZIONE CANTIERE

2 2.1)CONTENUTI RICORRENTI DI VERIFICA INDICE PREMESSA ORGANIZZAZIONE DEI CONTENUTI GRUPPO CONTENUTI TECNICI AREA IMPIANTI DI CANTIERE AREA PROTEZIONE LUOGHI DI LAVORO AREA APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO AREA ATTREZZATURE SCALE - UTENSILI AREA MACCHINE DI CANTIERE AREA DPC - OPERE PROVVISIONALI AREA DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE GRUPPO CONTENUTI DI NATURA ORGANIZZATIVA AREA DOCUMENTAZIONE AREA SOGGETTI AREA FORMAZIONE ) IPOTESI DI MODELLO DEL SISTEMA CPT PER UN SGSL INDICE 1. PREMESSA STRUTTURA DI UN SGSL FASE PRELIMINARE DI IMPIANTO DEL SISTEMA FASE DI ESERCIZIO E CONTROLLO MONITOTAGGIO DI SECONDO LIVELLO, RIESAME E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA ESEMPI DI LISTE PER IL MONITORAGGIO DI 1 LIVELLO LISTE DI CONTROLLO PER IL MONITORAGGIO DI 2 LIVELLO ESEMPI DI DOCUMENTI E COMUNICAZIONI ) LA FORMAZIONE DEI TECNICI ADDETTI ALL ASSEVERAZIONE DEI SGSL NEGLI ORGANISMI PARITETICI INDICE 1. PROGRAMMA DIDATTICO ASSEVERATORE

3 PROCEDURA DI ASSEVERAZIONE 1. SCOPO E PREMESSA Scopo del presente documento è descrivere il processo mediante il quale tutti i CPT erogano il servizio denominato ASSEVERAZIONE. Si ritiene che l erogazione del servizio di ASSEVERAZIONE alle imprese da parte del sistema CPT possa trovare una concreta attuazione dando alla presente procedura lo status di regolamento della Commissione Nazionale assumendo così carattere di cogenza per tutti i Comitati territoriali. In tal senso si ipotizza una sperimentazione della procedura qui descritta in almeno tre territori rappresentativi delle diverse realtà nazionali (ad esempio nord, centro e sud) per poterne verificare eventuali criticità e margini di miglioramento. 2. RIFERIMENTI NORMATIVI Il processo oggetto della presente procedura ha come riferimento normativo l art. 51 del D. LGS. 81/2008. Di seguito si riportano i commi di interesse: comma 3-bis: Gli organismi paritetici [ ], su richiesta delle imprese, rilasciano una attestazione dello svolgimento delle attività e dei servizi di supporto al sistema delle imprese, tra cui l asseverazione della adozione e della efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza di cui all articolo 30, della quale gli organi di vigilanza possono tener conto ai fini della programmazione delle proprie attività comma 3-ter: Ai fini di cui al comma 3-bis, gli organismi paritetici istituiscono specifiche commissioni paritetiche, tecnicamente competenti comma 6: Gli organismi paritetici di cui al comma 1, purché dispongano di personale con specifiche competenze tecniche in materia di salute e sicurezza sul lavoro, possono effettuare, nei luoghi di lavoro rientranti nei territori e nei comparti produttivi di competenza, sopralluoghi per le finalità di cui al comma CONDIZIONI GENERALI E DESTINATARI DEL SERVIZIO Il servizio descritto nella presente procedura, è a domanda individuale. Destinatari del servizio sono le imprese edili La richiesta di accesso al servizio dovrà essere fatta dall impresa in possesso dei prerequisiti di seguito descritti al CPT della provincia in cui l impresa è iscritta in Cassa Edile Il CPT che riceve la domanda è responsabile della verifica dei prerequisiti dell impresa richiedente e, in caso di accettazione della domanda, dell erogazione del servizio. Qualora al momento dell AUDIT in cantiere fosse necessario visitare un cantiere al di fuori della provincia del CPT di riferimento, sarà sua cura accordarsi con il CPT della provincia in cui è ubicato il cantiere oggetto di AUDIT. 4. PREREQUISITI D ACCESSO Al fine di erogare il servizio descritto dalla presente procedura, è richiesto alle imprese richiedenti il possesso dei seguenti prerequisiti, che saranno verificati a cura di CPT: 3

4 4.1. PREREQUISITI OBBLIGATORI Iscrizione alla Cassa Edile del territorio in cui viene fatta la domanda, in regola con tutti i versamenti e gli accantonamenti che le disposizioni del CCNL e gli accordi provinciali dispongono di effettuare alla Cassa Edile Messa a disposizione di personale referente e di tutta la documentazione di riferimento (manuale SGSL, procedure e quant altro necessario) PREREQUISITI FACOLTATIVI Possesso di certificazione del SGSL (es. BS OSHA 18001) Possesso di certificazione di qualità UNI EN ISO Elevata motivazione al conseguimento dell obiettivo. La verifica di questo requisito, difficilmente valutabile attraverso strumenti standardizzati, può emergere a seguito di un momento seminariale introduttivo anche di breve durata rivolto alle imprese che richiedono il servizio nel quale vengono spiegate le caratteristiche del sistema e cosa prevede il processo di asseverazione. 5. DEFINIZIONI 5.1. SISTEMA DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (SGSL): parte del sistema di gestione di un organizzazione utilizzato per sviluppare ed implementare la propria politica e gestire i propri rischi per la sicurezza. Il sistema di gestione è un insieme di elementi tra loro correlati utilizzati per stabilire la politica e gli obiettivi e per conseguire questi ultimi. Comprende la struttura organizzativa, le attività di pianificazione (includendo, ad esempio, le responsabilità, le prassi, le procedure, i processi e le risorse) ASSEVERAZIONE: processo attraverso il quale, tramite uno o più AUDIT, CPT dichiara di aver verificato la corretta adozione e l efficace attuazione da parte dell impresa richiedente di un modello di organizzazione e gestione della sicurezza AUDIT: processo sistematico, indipendente e documentato atto ad ottenere le evidenze di audit e valutarle in maniera oggettiva, per determinare in che misura i criteri di audit del sistema di gestione stabiliti dall organizzazione siano rispettati CPT DI RIFERIMENTO (CPT): CPT territoriale della provincia presso cui si trova o la sede legale dell impresa richiedente o presso cui è ubicato il cantiere (ove il cantiere costituisca unità produttiva). Al CPT di riferimento sono in capo gli aspetti di gestione organizzativa ed amministrativa della singola pratica di asseverazione, il contatto e la gestione dei rapporti con l impresa richiedente, nonché i relativi oneri economici COMMISSIONE PARITETICA: ai sensi del d. lgs. 81/08 art. 51 comma 3 ter è costituita presso CPT una commissione paritetica tecnicamente competente, presieduta dal Presidente di CPT o da persona delegata; in attesa dell emanazione di direttive specifiche in tal senso da parte della Commissione Consultiva Permanente, la sua composizione è la seguente: Presidente CDA CPT Vice Presidente CDA CPT Direttore CPT Esperto in materia di Sistemi di Gestione Esperto di area tecnica Esperto di area giuridica normativa 4

5 5.6. POOL DI TECNICI ESPERTI (POOL): a livello provinciale, regionale o nazionale viene costituito e coordinato un gruppo formato da un numero limitato di personale tecnico avente requisiti di particolare competenza e professionalità comprovata da curricula formativi e professionali nell ambito dei SGSL applicati al settore edile. Nell ambito di ogni pratica di asseverazione un tecnico del pool assume il ruolo di RESPONSABILE DEL GRUPPO DI AUDIT (RGA) TECNICO CPT (TEC): se ritenuto opportuno dalla direzione del CPT di riferimento viene incaricato di affiancare RGA nell esecuzione delle attività mantenendo il collegamento tra l impresa richiedente ed il CPT. Il TEC non deve svolgere attività di consulenza per l impresa interessata durante il processo di asseverazione. Se presente, nell ambito di ogni pratica di asseverazione assume il ruolo di AUDITOR (AUD). 6. AUDIT CPT oltre a verificare la presenza delle condizioni necessarie per il rilascio dell asseverazione attraverso l AUDIT, supporta le imprese nell attuazione delle misure di prevenzione per rendere più sicuro ed efficiente il luogo di lavoro. L AUDIT prevede l apertura di una pratica di asseverazione per ogni impresa richiedente, e si compone di due momenti distinti, entrambi necessari al raggiungimento dell obiettivo PRE AUDIT - VERIFICA DOCUMENTALE Oggetto di verifica sono gli obblighi documentali inerenti l adozione del sistema di gestione della sicurezza. In particolare saranno oggetto di analisi e verifica da parte del gruppo di verifica: La documentazione inerente il sistema di gestione della sicurezza: manuale, procedure, istruzioni, modulistica per le registrazioni La documentazione inerente la sicurezza quali, ad esempio, il Documento di Valutazione dei Rischi ed i relativi allegati, il piano di emergenza ed evacuazione, la documentazione relativa alla formazione del personale, la nomina delle figure di sistema ed altra documentazione ritenuta necessaria dal personale tecnico del CPT 6.2. AUDIT VERIFICA IMPRESA E CANTIERE La seconda fase ha le seguenti finalità: Visitare la sede dell organizzazione ed a campione almeno un cantiere, sia per confermarne la localizzazione ed osservarne le specifiche caratteristiche, sia per stabilire il grado di implementazione del SGSL; Raccogliere direttamente dati ed informazioni riguardo ai processi e alle attività rientranti nello scopo del SGSL, considerando gli aspetti connessi con il rispetto di leggi e norme applicabili; Valutare l adeguatezza della documentazione del Sistema di Gestione per la Salute e Sicurezza sul lavoro (Manuale, Procedure, Istruzioni e Modulistica per le Registrazioni) nonché l effettuazione degli audit interni e del riesame del SGSL da parte della direzione; Riesaminare con i responsabili aziendali il cantiere campionato per la valutazione delle attività in essere in riferimento al SGSL implementato; Esprimere un giudizio relativamente all attestazione in base ad una valutazione del grado di implementazione del SGSL. 5

6 Le modalità operative dell audit in cantiere sono quelle previste dall apposita procedura della CNCPT PROCEDURA GESTIONE PROCESSO DI CONSULENZA, allegata alla presente, a cui si rimanda per una descrizione dettagliata. In particolare l audit effettuato presso il cantiere coinvolge tutti i soggetti presenti (impresa affidataria, subappaltatori e lavoratori autonomi) ed è effettuato durante le fasi di lavoro maggiormente significative. Al termine del processo il gruppo di audit, coordinato da RGA, redige un rapporto nel quale viene documentato lo svolgimento delle attività di verifica, viene data evidenza delle risultanze degli audit, e viene adeguatamente motivata la proposta relativamente al rilascio - qualora il processo di verifica abbia esito positivo - o al diniego del documento di asseverazione. Di tale rapporto, destinato alla Commissione Paritetica, viene rilasciata copia all impresa richiedente. 7. ASSEVERAZIONE La Commissione Paritetica valuta opportunamente il rapporto del gruppo di audit e conseguentemente delibera l eventuale emissione del documento di ASSEVERAZIONE della adozione e della efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza Documento: il documento di asseverazione, redatto su un unico modello nazionale riportante i loghi di CPT e CNCPT, sarà protocollato, riporterà la data di rilascio, i dati dell impresa, del cantiere, la data dei sopralluoghi. Farà inoltre riferimento al rapporto conclusivo del gruppo di audit Pubblicazione: il riconoscimento verrà pubblicato su un apposito sito web gestito a livello provinciale, regionale o nazionale, affinché anche gli organi di vigilanza ne possano prendere atto (ai sensi del D.Lgs. 81/08 art. 51 comma 3bis). La pubblicazione sul sito web avrà una durata limitata, da definirsi, di alcuni mesi, trascorsi i quali si dovrà attivare un processo di mantenimento dell asseverazione Sospensione o revoca: l eventuale sospensione o revoca dell asseverazione verrà tempestivamente comunicata all impresa, ne verrà rimossa la pubblicazione dal sito web e verranno attivate le procedure finalizzate alla risoluzione della sospensione di seguito descritte. Qualora si rendesse necessario nel corso delle verifiche di mantenimento procedere più di due volte alla sospensione dell attestazione, CPT si riserva la facoltà di revocare definitivamente il rilascio dell asseverazione. 8. INFORMAZIONE AL SISTEMA NAZIONALE CPT Al duplice scopo di gestire un sistema unificato on line di pubblicazione delle asseverazioni e di implementare un sistema di statistiche in grado di monitorare l efficacia dell azione dei CPT e di orientarne le linee di intervento, ogni CPT provinciale trasmette alla Commissione Nazionale CPT copia dei seguenti documenti: Rapporto di audit redatto da RGA Delibere assunte dalla Commissione Paritetica in merito alla pratica di asseverazione (rilascio, rifiuto, mantenimento, sospensione, revoca) 9. ASPETTI GESTIONALI Di seguito si riporta una stima relativamente all impegno delle risorse umane necessarie per le attività previste dalla presente procedura per ogni singola pratica di asseverazione. 6

7 La tabella che segue è da affinare e definire ulteriormente; i valori riportati nella terza colonna sono da rivedere significativamente. DESCRIZIONE RISORSE IMPEGNO (GIORNI/UOMO) Verifica adempimenti organizzativi esame documentale Un audit di verifica in impresa Un audit di verifica in cantiere Totale impegno risorse umane RGA 1 AUD 1 RGA 1 AUD 1 RGA 1 AUD 1 RGA 3 AUD 3 7

8 PROCEDURA GESTIONE PROCESSO DI CONSULENZA SCOPO, APPLICABILITÀ E RIFERIMENTI Scopo della presente procedura è descrivere i criteri, le responsabilità e le modalità operative del PROCESSO DI CONSULENZA TECNICA erogato dal CPT all interno del cantiere. Il processo oggetto della presente procedura ha numerosi riferimenti normativi e contrattuali. Di seguito si riportano i principali RIFERIMENTI NORMATIVI L attività dei CPT è stata recentemente definita dal D. LGS. 81/2008. In particolare sono significativi i seguenti articoli: Art. 51 comma 6 - Accesso ai cantieri Gli organismi paritetici di cui al comma 1, purché dispongano di personale con specifiche competenze tecniche in materia di salute e sicurezza sul lavoro, possono effettuare, nei luoghi di lavoro rientranti nei territori e nei comparti produttivi di competenza, sopralluoghi per le finalità di cui al comma 3. Art. 51 comma 3-bis - Attestazione e asseverazione Gli organismi paritetici [ ], su richiesta delle imprese, rilasciano una attestazione dello svolgimento delle attività e dei servizi di supporto al sistema delle imprese, tra cui l asseverazione della adozione e della efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza di cui all articolo 30, della quale gli organi di vigilanza possono tener conto ai fini della programmazione delle proprie attività RIFERIMENTI CONTRATTUALI Lo Statuto tipo del CPT, pubblicato sul CCNL, descrive le attività che l Ente è chiamato a promuovere per ottenere un miglioramento dell ambiente di lavoro; fra queste vi è la promozione di iniziative che favoriscano l attuazione delle norme di legge sugli apprestamenti, le misure prevenzionali e sull igiene del lavoro, avvalendosi allo scopo di tecnici professionalmente qualificati. Di seguito si riporta l art.16 che definisce le modalità di intervento del CPT sui luoghi di lavoro: Art. 16 Intervento sui luoghi di lavoro Per l attività di cui alla lettera e) dell art. 4, il Consiglio di Amministrazione determina le modalità concrete di svolgimento delle attività di cui sopra compatibilmente con le disponibilità finanziarie dell Ente. Esso può altresì stabilire i modi degli eventuali interventi di emergenza dell Ente per i casi di particolare gravità. Le attività suddette sono disciplinate, in via prioritaria, come segue: a) su espressa richiesta delle imprese aderenti o dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, il Comitato di Presidenza programma l effettuazione di visite dei tecnici finalizzate a fornire valutazioni e supporto alle imprese medesime ed ai suddetti rappresentanti su specifiche misure di prevenzione concretamente da adottarsi nel singolo luogo di lavoro; b) il Consiglio di Amministrazione, tenuto conto delle risorse organizzative in possesso dell Ente, può programmare in via autonoma l effettuazione da parte dei tecnici di visite a luoghi di lavoro. Le visite sono disposte normalmente con criteri di territorialità o di tipologia produttiva. L effettuazione del programma è autorizzata dal Comitato di Presidenza. Il Segretario dà comunicazione preventiva dei programmi di visite disposte dal Consiglio di Amministrazione ai titolari o legali rappresentanti delle imprese e ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza cui fanno capo i luoghi di lavoro; c) il tecnico incaricato della visita ha il compito di fornire chiarimenti e consigli al rappresentante dell impresa ed ai lavoratori e/o loro rappresentanti nonché di impartire immediatamente le istruzioni ritenute più opportune, indicandone i tempi di attuazione, e di riferire tempestivamente al Segretario. 8

9 Ove possibile, allo scadere dei predetti termini, è effettuata una seconda visita allo scopo di accertare l attuazione delle misure suggerite. Sulla relazione dei tecnici, il Comitato di Presidenza, al quale compete valutare le comunicazioni da fornire al riguardo al Consiglio di Amministrazione, è informato tramite il Segretario. Ove risulti che le istruzioni fornite e gli interventi effettuati non hanno sortito esito, il Consiglio di Amministrazione ne dispone la segnalazione alle Organizzazioni territoriali di cui all art. 1 per le iniziative del caso. Le procedure di cui sopra non esonerano le imprese da eventuali loro responsabilità penali, né le esimono dal dare applicazione alle disposizioni o prescrizioni che fossero ad esse impartite dai competenti Organi ispettivi o di controllo previsti dalla legge. 9

10 01.02 DEFINIZIONI Di seguito sono definiti i parametri del servizio oggetto della presente procedura Premessa - Ciclo organizzato di servizi del sistema CPT Il processo di consulenza tecnica erogato in cantiere deve essere considerato come l unità di base dell attività del CPT, rappresentando così il punto di partenza per altre attività servizi erogati. Tale processo ha l obiettivo strategico di coinvolgere il sistema dei CPT nel sostegno alle imprese nel processo di qualificazione ed organizzazione aziendale della sicurezza. In particolare l oggetto della presente procedura costituisce il fondamento di un ciclo organizzato di servizi, (processo di consulenza tecnica bollino di qualità asseverazione sgsl) dove ogni punto include quello precedente e costituisce la base per il successivo (Nota 1). Figura 1 Ciclo organizzato servizi sistema CPT Processo di consulenza tecnica Tale attività è il momento più diretto e concreto per dare applicazione ai contenuti previsti nel contratto. Attraverso il processo di consulenza tecnica erogato in cantiere il CPT supporta e informa le imprese, i lavoratori ed i loro rappresentanti relativamente alle specifiche e concrete misure di prevenzione da adottare per rendere più sicuro ed efficiente il luogo di lavoro. Il CPT, attraverso il proprio personale tecnico, opera interloquendo, coinvolgendo, motivando, e sollecitando chi in cantiere lavora quotidianamente affinché si renda attivo promotore della sicurezza sul luogo di lavoro. L attività in oggetto si definisce processo in quanto si compone di diverse fasi, tutte necessarie al raggiungimento dell obiettivo, come indicato in figura 2. Nota 1: Il processo di consulenza tecnica oggetto della presente procedura è inoltre strettamente integrato con la formazione on the job erogata direttamente in cantiere, costituendone, nel momento della valutazione del Piano operativo di Sicurezza, l analisi dei bisogni. 10

11 Figura 2 Processo di consulenza Qualora la verifica dell efficacia dell intervento non dia risultati soddisfacenti sarà necessario reiterare il processo secondo le modalità successivamente descritte. Ben lontana da questa attività è quindi la figura del "semplice" controllore, il quale, trincerandosi dietro una mera elencazione di inadempienze, non riesce ad incidere e ad apportare alcun cambiamento nel modo di agire degli uomini di cantiere Destinatari Sono destinatari di questo servizio: 1. Imprese con cantieri presenti nella provincia di riferimento del CPT 2. Lavoratori dipendenti delle imprese indicate al punto 1 e loro rappresentanti (RLS) Tecnico CPT Il tecnico del CPT è colui che concretamente eroga il servizio qui descritto in cantiere. Il suo profilo si contraddistingue per i parametri di seguito descritti: Riconoscibilità Dispone, e mostra, un tesserino di riconoscimento rilasciato dal CPT ed indossa eventualmente abbigliamento riportante il logo dell ente. Sa presentare e proporre il servizio che rappresenta e, potendo, lascia all'impresa depliant esplicativi sull attività dell Ente Professionalità È fortemente motivato e propenso alle relazioni interpersonali; Non parla il linguaggio dell ispettore, ma si relaziona con efficacia con chi opera in cantiere, pur rifacendosi alla legislazione ed alle interpretazioni degli organi di vigilanza locali; È idoneo fisicamente ad operare su opere provvisionali ed altre strutture in elevazione; 11

12 Competenza È in possesso di diploma tecnico o laurea tecnica; Ha maturato esperienza di cantiere; Ha frequentato un corso di specializzazione sulla sicurezza della durata minima di 120 ore, con i contenuti previsti per il corso coordinatori; Deontologia Non può effettuare attività che possano in qualunque modo configurarsi in conflitto di interessi con l attività svolta dal CPT, a prescindere dalla tipologia di inquadramento (dipendente dell ente o libero professionista a contratto). In particolare non gli è consentito effettuare prestazioni in materia di sicurezza ad imprese edili (codice ATECO 3) su tutto l ambito territoriale di riferimento del CPT con cui collabora. Eventuali eccezioni alle clausole di incompatibilità devono sempre essere autorizzate espressamente dalla presidenza dell ente. Mantiene il segreto d ufficio in merito all attività effettuata per conto del CPT Non reclamizza prodotti o servizi particolari, ma fornisce solamente indicazioni sulle caratteristiche tecniche richieste per tali prodotti dalla normativa Comportamento in cantiere Indossa, anche per risultare credibile, tutti i dispositivi di protezione individuale richiesti dalle lavorazioni in corso: scarpe antinfortunistiche, elmetto di protezione, otoprotettori, alta visibilità; Ricorda che opera in casa d altri; mantiene all'interno del cantiere un comportamento tale da non recare danno all'impresa stessa e ai lavori in esecuzione; Si presenta a chi guida i lavori nel cantiere (titolare ove possibile, suo referente o conduttore del cantiere individuato dal titolare), dichiara il proprio nome, ricorda il ruolo di consulenza tecnica gratuita che svolge il CPT sul territorio, rimarcando la differenza con l organismo di vigilanza e chiede di poter essere accompagnato durante la visita; Qualora gli fosse negato l ingresso o fosse aggredito verbalmente non si impone ed esce dal cantiere dando segnalazione immediata del fatto all Ente; Si rapporta con le imprese, i lavoratori ed i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza non precludendo i contatti con i committenti se ufficializzati da specifici accordi stipulati dal CPT; Ove possibile richiede la presenza durante la visita del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza se esso è stato nominato e se è presente sul luogo di lavoro; Se nel cantiere sono presenti più imprese con dipendenti, cercherà di coinvolgere ciascuna impresa in merito all applicazione delle misure di prevenzione di competenza; Se nel cantiere si stessero svolgendo operazioni di lavoro particolari, quali getti in calcestruzzo estesi od altre fasi urgenti che richiedono l attenzione di chi guida i lavori nel cantiere, il tecnico ritornerà in seguito, perché non è suo ruolo ostacolare il lavoro, ma favorirlo; Tiene presente che il suo intervento va inteso come momento formativo e di sensibilizzazione sulle tematiche di prevenzione e come una consulenza finalizzata ad evitare eventuali sanzioni; Il tecnico visita tutto il cantiere cercando di osservare e di comprendere il più possibile le modalità con cui vengono svolte le fasi di lavoro necessarie alla realizzazione dell opera; si fa descrivere dal preposto le scelte operate, quindi individua i fattori di rischio e segnala le corrispondenti misure di prevenzione da applicare riservandosi qualora lo ritenesse necessario eventuali approfondimenti in fasi successive del processo di consulenza; analizza la presenza della parte documentale relativa alla sicurezza; ricorda i documenti obbligatori da tenere in cantiere ed invita l impresa a produrli eventualmente per la prossima visita; A conclusione della visita il tecnico ricorda agli interlocutori che il suo operato non solleva l impresa dalle proprie responsabilità. 12

13 01.03 Procedura Di seguito sono descritti i parametri necessari per dare concreta attuazione al processo di consulenza Descrizione generale Il processo di consulenza ordinaria è rivolto alle imprese operanti nel cantiere; è auspicabile un contatto preventivo con l impresa madre o affidataria da parte della presidenza dell ente attraverso una comunicazione scritta. Ogni processo di consulenza è costituito indicativamente da due o tre sopralluoghi che hanno l obiettivo di monitorare l evoluzione delle condizioni di sicurezza del cantiere sulla scorta dei suggerimenti forniti. Nel processo di consulenza deve essere privilegiato il rapporto con l impresa madre o affidataria estendendo successivamente l intervento alle imprese esecutrici e subappaltatrici. Il singolo processo di consulenza deve riferirsi ad uno stato di avanzamento lavori che permetta di paragonare la situazione del cantiere nel corso dei diversi sopralluoghi. Le unità di riferimento relative a questo processo, anche per l elaborazione di successive statistiche, sono le seguenti: Il cantiere. Ogni singolo processo di consulenza è relativo ad un singolo cantiere, a prescindere dal numero di imprese che si trovino presenti su di esso. I sopralluoghi: ogni singolo accesso al cantiere. Le imprese coinvolte: tutte le imprese operanti nel cantiere a cui è riferita la consulenza. La consulenza a richiesta individuale dell impresa può differenziarsi relativamente al numero massimo di sopralluoghi ed altri aspetti della procedura. Cantieri particolari invece, che si distinguono dall ordinario in base a parametri quali la natura speciale delle attività, il numero particolarmente elevato di maestranze presenti, l entità particolarmente rilevante delle opere, utilizzando la presente procedura possono fare riferimento anche a protocolli e/o accordi specifici. 13

14 Informazioni relative all ubicazione dei cantieri Territorialmente il CPT può rapportarsi a diversi enti ed organismi in possesso di dati ed informazioni che permettono di conoscere preventivamente l ubicazione dei cantieri o la loro futura apertura sul proprio territorio così da poter procedere nella propria attività avvisando eventualmente l impresa affidataria del proprio intervento in cantiere. Possono costituire fonte di informazione per la pianificazione dell attività, ad esempio: Denunce inizio lavori in possesso di Cassa Edile Notifiche preliminari Concessioni edilizie rilasciate dai comuni. Segnalazioni effettuate da Parti Sociali, imprese, lavoratori, RLS, RLST, membri del consiglio d amministrazione o altri soggetti Criteri di scelta cantieri La programmazione dei sopralluoghi da parte dei tecnici può essere effettuata in base ad uno dei seguenti criteri: Complessità tecnologica o organizzativa del cantiere Copertura territoriale: ogni tecnico è responsabile della copertura di una parte del territorio della Provincia. Priorità: cantieri la cui situazione dal punto di vista della sicurezza, a seguito di un analisi esterna, appare più urgente Diniego accesso al cantiere Qualora al tecnico venga negato l accesso al cantiere questi ne dà segnalazione immediata alla direzione, la quale informa la presidenza affinché possa attivare una comunicazione diretta con l impresa, in forma scritta, con l obiettivo di chiarire il ruolo del CPT e i riferimenti normativi che ne autorizzano l accesso al cantiere Contenuti di verifica Il processo di consulenza del CPT verterà su tutti i contenuti di legge inerenti la sicurezza. L allegato 1 alla presente procedura CONTENUTI RICORRENTI DI VERIFICA, opportunamente integrato con i riferimenti normativi, costituisce un valido sostegno ai tecnici per la rilevazione delle irregolarità più ricorrenti in cantiere ai fini della gestione del programma di visita. I rilievi effettuati dal tecnico verranno riportati in forma scritta sulla nota tecnica report di sopralluogo, che verrà consegnata all impresa. L elenco dei contenuti minimi di verifica costituisce inoltre la base per la carta dei servizi. I contenuti più ricorrenti oggetto di consulenza sono suddivisi in due grandi gruppi. 1. Contenuti di natura tecnica (ad esempio Ponteggi, Impianti di cantiere, Apparecchi di sollevamento, ecc.). La valutazione di questi elementi determina l indice di pericolosità del cantiere (IPC), necessario per l assunzione delle azioni successive al sopralluogo, come di seguito specificato. 2. Contenuti di natura organizzativa (ad esempio Documentazione, Formazione). La valutazione complessiva di queste inadempienze costituisce un indicatore per il tecnico relativamente al grado di ottemperanza alla norma da parte dell impresa destinataria della consulenza. Tale valutazione sarà particolarmente utile inoltre per gli altri servizi di consulenza erogati dal CPT (Bollino di qualità). 14

15 Nota tecnica report di sopralluogo Al termine di ogni sopralluogo il tecnico redige e sottoscrive una nota tecnica report che riassume il contenuto della consulenza. La nota tecnica report di sopralluogo deve sempre riportare in intestazione i riferimenti anagrafici dell impresa destinataria finale del processo di consulenza. Oltre a ciò devono essere riportati i dati di eventuali imprese subappaltatrici qualora queste siano interessate dai rilievi e presenti al momento del sopralluogo. In tale documento, oltre al rilievo delle osservazioni - non conformità riscontrate, devono essere indicati, sommariamente, i suggerimenti tecnico organizzativi proposti; in questo la nota tecnica report di sopralluogo si discosta radicalmente dal verbale dell UPG, che si limita ad elencare le inadempienze riscontrate alla normativa e le relative sanzioni. La gestione del report di sopralluogo può avvenire secondo una o entrambe le modalità di seguito descritte. Il documento originale viene lasciato al referente dell impresa presente in cantiere o a chi, in sua vece, abbia accompagnato il tecnico nel corso del sopralluogo, mentre una copia, firmata per ricevuta dal referente, viene trattenuta dal tecnico per la successiva archiviazione. Successivamente al sopralluogo il CPT invia all impresa destinataria finale del processo di consulenza una lettera con allegata copia della nota tecnica, per coinvolgere e chiedere alla direzione dell impresa di prendere le eventuali decisioni organizzative più opportune per eliminare i rischi presenti sul luogo di lavoro Valutazione cantiere I rilievi effettuati dal tecnico al termine di ogni sopralluogo vengono classificati secondo l articolazione indicata successivamente. Qualora nella valutazione di un area vengano rilevate delle inadempienze, per ciascuna di questa nella nota tecnica - report di sopralluogo dovranno essere indicati: Relativo riferimento descrittivo riportante AREA, SOTTOAREA e OGGETTO INADEMPIENZA, così come classificati nell Allegato 1 ( es Impianti di cantiere Apprestamenti igienico sanitari Mezzi di primo soccorso) Consiglio per la risoluzione dell inadempienza (es. Integrare il contenuto della cassetta di primo soccorso) Per ogni inadempienza rilevata il tecnico dovrà valutarne la gravità utilizzando la formula GIUDIZIO = P X I, dove P rappresenta la pericolosità dell inadempienza (definita a priori su una scala da 1 - pericolosità minima a 5 - pericolosità massima) e I rappresenta l intensità (definita dal tecnico su una scala da 1 minima a 3 massima), in relazione all importanza della inadempienza rilevata rispetto al contesto del cantiere (Nota 2). Nota bene: se la stessa inadempienza risultasse ripetuta più volte, o fosse particolarmente grave nel contesto del singolo cantiere, il tecnico ne terrà conto aumentando l intensità, ma conteggiandola una sola volta (ad es.: se viene rilevato per 5 volte la mancanza della protezione della testata di un ponteggio, il tecnico indicherà come massima l intensità della voce relativa, ma l inadempienza verrà conteggiata una sola volta). Nota 2: Nel caso di assenza di singolo rischio rilevato ad I può essere attribuito convenzionalmente un valore pari a 0. 15

16 Non conformità maggiori (NC +) Giudizio = 15: inadempienze che espongono i lavoratori ad un rischio grave ed imminente (vedi per esempio punto con intensità massima mancanza totale di parapetti su un ponteggio esteso-) Non conformità minori (NC -) Giudizio da 9 a 14: inadempienze che espongono i lavoratori ad un rischio generico (vedi per esempio punto mancanza totale recinzione di cantiere -) Osservazioni (OSS) Giudizio da 1 a 8: inadempienze la cui presenza non espone ad alcun rischio diretto i lavoratori (vedi per esempio punto mancanza ricovero per attrezzi -). I rilievi effettuati, raggruppati per tipologia (OSS, NC-, NC+), permette di determinare l indice di pericolosità del cantiere e delle singole imprese (IPC), come specificato nella tabella seguente: INDICE PERICOLOSITÀ CANTIERE E SINGOLE IMPRESE IPC ASSENTE BASSO MEDIO ALTO NESSUN RILIEVO 1 OSS 6 OSS >6 e/o 1 NC- 3 NC- >3 e/o NC CRITERIO DECISIONALE PER AZIONI SUCCESSIVE Le azioni possibili a seguito di ciascuno sopralluogo sono l archiviazione, la pianificazione di un ulteriore sopralluogo e la segnalazione del cantiere. L indice di pericolosità del cantiere IPC costituisce il criterio decisionale per determinare quali azioni effettuare a seguito di ciascun sopralluogo. In Tabella 1 è riassunto il criterio decisionale definito dai parametri sopra descritti. INDICE PERICOLOSITÀ CANTIERE IPC VISITA ASSENTE BASSO MEDIO ALTO Visita ulteriore Visita ulteriore Visita ulteriore 1 Archiviazione Ordinaria Ordinaria Urgente Visita ulteriore Segnalazione 2 Archiviazione Archiviazione Ordinaria Immediata Segnalazione 3 Archiviazione Archiviazione Archiviazione Immediata Tabella 1 Schema criterio decisionale Archiviazione Il tecnico archivia il processo di consulenza relativo alla fase lavorativa in essere, eventualmente pianificando con l impresa un ulteriore intervento in un stato successivo di avanzamento delle attività. 16

17 Ulteriore sopralluogo Il tecnico pianifica un ulteriore sopralluogo concordando con l impresa un appuntamento al fine di verificare l efficacia dell intervento. In base all indice di pericolosità riscontrato sul cantiere ed al numero di sopralluoghi già effettuati varia la pianificazione dell appuntamento: Pianificazione ordinaria (entro gg.) Pianificazione urgente (entro 1-5 gg.) Segnalazione cantiere Il tecnico - immediatamente - segnala la situazione alla direzione che, dopo opportuna valutazione, ne dà tempestiva comunicazione alla Presidenza affinché possa assumere gli opportuni provvedimenti. 17

18 CONTENUTI RICORRENTI DI VERIFICA PREMESSA Il presente documento costituisce un valido sostegno ai tecnici per la rilevazione delle irregolarità più ricorrenti in cantiere ai fini della gestione del programma di visita. Come indicato nella relativa procedura gli elementi oggetto di consulenza tecnica sono suddivisi in due gruppi. 1. Il primo gruppo raccoglie tutti i contenuti di natura tecnica (ad esempio Ponteggi, Impianti di cantiere, Apparecchi di sollevamento, ecc.). La valutazione di questi elementi determina l indice di pericolosità del cantiere (IPC), necessario per l assunzione delle azioni successive al sopralluogo. 2. Il secondo gruppo raccoglie tutti gli elementi di natura organizzativa (ad esempio Documentazione, Formazione). La valutazione di questi elementi costituisce un indicatore per il tecnico relativamente al grado di ottemperanza alla norma da parte dell Impresa destinataria della consulenza. Tale valutazione sarà particolarmente utile anche per gli altri servizi di consulenza erogati dal CPT (Bollino di qualità). ORGANIZZAZIONE DEI CONTENUTI PIÙ RICORRENTI I contenuti di entrambi i gruppi sono organizzati in un sistema ad albero a tre livelli. AREA Il primo livello rappresenta la base dell organizzazione degli elementi oggetto di verifica. Il gruppo degli argomenti tecnici è suddiviso in 7 aree, mentre quello degli argomenti di sistema in 3 aree. SOTTOAREA Ogni area è suddivisa in una o più sottoaree: il secondo livello del sistema ad albero raggruppa i singoli elementi oggetto di verifica in gruppi omogenei per argomento. Ciascuna delle 32 sottoaree tecniche e delle 12 sottoaree di sistema dovrà essere presa in considerazione dal tecnico CPT e, rispetto ad ognuna di esse, dovrà essere indicata una valutazione come previsto nelle tabelle riepilogative. Si potrà passare alla sottoarea successiva qualora: non vengano rilevate inadempienze (OK) la sottoarea non sia applicabile al cantiere in oggetto (NON APPLICABILE - NA) la sottoarea non possa, per qualsiasi motivo, essere oggetto di valutazione (NON VALUTATA - NV) Se invece sono presenti delle inadempienze, queste verranno analizzate passando al livello successivo. OGGETTO DI VERIFICA Le singole voci rappresentano gli argomenti rispetto ai quali il tecnico eroga la propria consulenza. Ogni rilievo effettuato deve essere ricondotto ad una delle voci elencate. Per ogni contenuto di verifica, sia tecnico che di sistema, è indicato il grado di pericolosità, definito a priori su una scala che va da 1 (minimo) a 5 (massimo). È invece compito del tecnico, qualora rilevi delle irregolarità relative ad una specifica voce determinarne l intensità, su una scala che va da 1 (minima) a 3 (massima). 18

19 GRUPPO CONTENUTI TECNICI AREE SOTTOAREE OK N A N V 01 IMPIANTI DI CANTIERE 02 PROTEZIONE LUOGHI DI LAVORO 03 APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO 04 ATTREZZATURE SCALE UTENSILI 05 MACCHINE DI CANTIERE 06 DPC OPERE PROVVISIONALI 07 DPI LOGISTICA APPRESTAMENTI IGIENICO SANITARI IMPIANTI ELETTRICI AGIBILITÀ CANTIERE ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO SEGNALETICA AREE DI SCAVO AREE DI DEMOLIZIONI ALTRE AREE DI PERICOLO GRU AUTOGRU ARGANO PIATTOFORME DI LAVORO ELEVABILI ATTREZZATURE SCALE UTENSILI MACCHINE MOVIMENTO TERRA MACCHINE MOVIMENTAZIONE MATERIALI MACCHINE STRADALI PONTEGGI FISSI PONTEGGI SOSPESI PONTI SU CAVALLETTI PONTI SU RUOTE TRABATTELLI ALTRI DPC INDUMENTI DI PROTEZIONE PROTEZIONE DELLA TESTA PROTEZIONE DEI PIEDI PROTEZIONE DELLE MANI PROTEZIONE DELL UDITO PROTEZIONE CONTRO LA CADUTA DALL ALTO PROTEZIONE DEGLI OCCHI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE NON OK 19

20 01 AREA IMPIANTI DI CANTIERE CODICE OGGETTO DI VERIFICA P I GIUD. RIF. NORM. FASI LAVOR SOTTOAREA LOGISTICA Recinzione di cantiere Ricovero attrezzi Estintore Illuminazione Tettoia Collocazione postazione fissa Segregazione postazione fissa Stoccaggio materiali Viabilità di cantiere SOTTOAREA APPRESTAMENTI IGIENICO-SANITARI Acqua potabile Servizi igienici Docce Spogliatoi Dormitorio Refettorio Mezzi primo soccorso SOTTOAREA IMPIANTI ELETTRICI Quadro elettrico Sottoquadri Cavi Prese Impianto messa a terra Derivazioni Lampade portatili Assenza dich. di conformità impianto elettrico SOTTOAREA AGIBILITÀ DEL CANTIERE Fattori ambientali / climatici Agenti chimici, fisici, biologici Amianto SOTTOAREA ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO Movimentazione manuale dei carichi Interferenze di lavorazioni Posture N addetti per attività Esec. lavori in assenza POS Esec. lavori in assenza piano rimozione amianto e trasmissione SOTTOAREA SEGNALETICA Segnaletica stradale orizzontale Segnaletica stradale verticale Segnaletica di cantiere 2 20

21 02 AREA PROTEZIONE LUOGHI DI LAVORO CODICE OGGETTO DI VERIFICA P I GIUD. RIF. NORM. FASI LAVOR SOTTOAREA AREE DI SCAVO Stabilità Armatura Accesso allo scavo SOTTOAREA AREE DI DEMOLIZIONI Consolidamento strutture Convogliamento materiale Delimitazione area SOTTOAREA ALTRE AREE DI PERICOLO Aperture sul vuoto Segregazione area di pericolo Passerelle - andatoie Postazione di lavoro in quota 5 21

22 03 AREA APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO CODICE OGGETTO DI VERIFICA P I GIUD. RIF. NORM. FASI LAVOR SOTTOAREA GRU Funi Catene Ganci Fasce Benna Forche Accessori di sollevamento Piano di appoggio Interferenze Manutenzione / integrità SOTTOAREA AUTOGRU Funi Catene Ganci Fasce Benna Forche Accessori di sollevamento Piano di appoggio Stabilizzatori Interferenze Manutenzione / integrità SOTTOAREA ARGANO Funi Catene Ganci Fasce Ancoraggio Manutenzione / integrità SOTTOAREA PIATTAFORME DI LAVORO ELEVABILI Piano di appoggio Stabilizzatori Interferenze Manutenzione / integrità Personale a terra 4 22

23 04 AREA ATTREZZATURE SCALE - UTENSILI CODICE OGGETTO DI VERIFICA P I GIUD. RIF. NORM. FASI LAVOR SOTTOAREA ATTREZZATURE Betoniera Cannello gas per guaine Attrezzatura ossitaglio Compressori Generatore di corrente Pompa per sottofondi Finitrice per pavimenti in cemento (elicottero) Piegaferro / trancia Sega circolare da banco Impianto di betonaggio Intonacatrice Silos SOTTOAREA SCALE Scale a mano Scale a pacchetto Scale a libro Scala per getto pilastri SOTTOAREA UTENSILI Sega circolare Sega a catena Seghetto alternativo Smerigliatrice Trapano Martello demolitore Martello perforatore Taglia asfalto Miscelatore Trancia portatile Intonacatrice Idrovora Sparachiodi Altro 3 23

24 05 AREA MACCHINE DI CANTIERE CODICE OGGETTO DI VERIFICA P I GIUD. RIF. NORM. FASI LAVOR SOTTOAREA MACCHINE MOVIMENTO TERRA Dumper Terna Escavatore Pala Mini escavatore Mini pala Motolivellatrice lama - greder Bulldozer SOTTOAREA MACCHINE MOVIMENTAZIONE MATERIALI Autobetoniera Autopompa CLS Autocarro Autocarro con gru idraulica Sollevatore telescopico (merlo) Carrello elevatore SOTTOAREA MACCHINE STRADALI Rullo vibro - compattatore Fresatrice Vibrofinitrice Rullo asfalto Spanditrice per leganti bituminosi Emulsionatrice 4 24

25 06 AREA DPC - OPERE PROVVISIONALI CODICE OGGETTO DI VERIFICA P I GIUD. RIF. NORM. FASI LAVOR SOTTOAREA PONTEGGI FISSI Basette Impalcati Parapetti e testate Ancoraggi Sottoponte Deposito materiale su impalcati Piano di appoggio Castelli di tiro Elementi strutturali SOTTOAREA PONTEGGI SOSPESI Colonne montanti Impalcati Parapetti e testate Ancoraggi Sottoponte Deposito materiale su impalcati Piano di appoggio SOTTOAREA PONTI SU CAVALLETTI Impalcati Deposito materiale su impalcati Piano di appoggio SOTTOAREA PONTI SU RUOTE - TRABATTELLI Ruote Impalcati Parapetti e testate Ancoraggi Stabilizzatori Sottoponte Deposito materiale su impalcati Piano di appoggio SOTTOAREA ALTRI DPC Reti anticaduta Mensole su cassero Parapetti e testate Dispositivi di protezione da contatto Copertura ferri 4 25

26 07 AREA DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE CODICE OGGETTO DI VERIFICA P I GIUD. RIF. NORM. FASI LAVOR SOTTOAREA INDUMENTI DI PROTEZIONE Tute di protezione Indumenti ad alta visiblità SOTTOAREA PROTEZIONE DELLA TESTA Elmetto da cantiere Elmetto per ponteggi SOTTOAREA PROTEZIONE DEI PIEDI Scarpa Stivale SOTTOAREA PROTEZIONE DELLE MANI Rischio meccanico Rischio chimico - biologico Altri rischi SOTTOAREA PROTEZIONE DELL UDITO Cuffie Inserti auricolari SOTTOAREA PROTEZIONE CONTRO LA CADUTA DALL ALTO Imbracatura Punto di ancoraggi Connettori Elementi di collegamento SOTTOAREA PROTEZIONE DEGLI OCCHI Occhiali Maschera Schermo facciale SOTTOAREA PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE Facciale filtrante Respiratori a filtro 4 26

27 GRUPPO CONTENUTI DI NATURA ORGANIZZATIVA AREE SOTTOAREE OK N A N V GENERALE APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO NON OK 08 DOCUMENTAZIONE MACCHINE ATTREZZATURE (ART 71, C.4) MACCHINE ATTREZZATTURE (ART 71, C.8) DPI IMPIANTO ELETTRICO E DI MESSA A TERRA 09 SOGGETTI 10 FORMAZIONE PONTEGGI NOMINE FIGURE DI SISTEMA FORMAZIONE DI BASE FIGURE DI SISTEMA FORMAZIONE - ADDESTRAMENTO RISCHI SPECIFICI FORMAZIONE - ADDESTRAMENTO ATTREZZATURE E MACCHINE DA CANTIERE 27

28 08 AREA DOCUMENTAZIONE CODICE OGGETTO DI VERIFICA P I GIUD. RIF. NORM. FASI LAVOR SOTTOAREA DOCUMENTAZIONE GENERALE Notifica preliminare e succ. aggiornamenti Piano di sicurezza e coordinamento (PSC) Fascicolo tecnico Piano sostitutivo di sicurezza (PSS) Piano operativo di sicurezza (POS) Nota trasmissione POS DUVRI Piano di lavoro (rimozione amianto) e notifica Cartello di cantiere Tesserino di riconoscimento Elenco numeri di emergenza Autorizzazioni e prescrizioni enti terzi Piano di emergenza ed evacuazione Verifica congruenza POS e trasmissione a CSE 1 (affidataria) SOTTOAREA DOCUMENTAZIONE APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO Dichiarazione CE di conformita' Libretto di uso e manutenzione Richiesta di prima verifica (ISPESL/ASL) 1 (attrezzature di cui all all. VII) Richiesta di successive visite periodiche (secondo le 2 indicazioni dell allegato VII) Documento di controllo iniziale ad ogni montaggio Registro di controllo (verifica trimestrale funi) Ultimo controllo con esito positivo Piano di coordinamento gru interferenti SOTTOAREA DOCUMENTAZIONE MACCHINE ATTREZZATURE (ART 71 C. 4) Dichiarazione CE di conformità ove presente Libretto di uso e manutenzione Interventi di controllo o registro ove necessario SOTTOAREA DOCUMENTAZIONE MACCHINE ATTREZZATURE (ART 71 C. 8) Documento di controllo iniziale ad ogni montaggio Dichiarazione CE di conformità Libretto di uso e manutenzione Documento relativo ad attrezzature non CE e 3 relazione di calcolo 28

29 08.05 SOTTOAREA DOCUMENTAZIONE DPI Documento di controllo iniziale ad ogni montaggio 3 (linee vita) Dichiarazione CE di conformità Libretto di uso e manutenzione Interventi di controllo o registro ove presenti SOTTOAREA DOCUMENTAZIONE IMPIANTO ELETTRICO E DI MESSA A TERRA Dichiarazione di conformità dell impianto elettrico e di messa a terra e relativo modello di trasmissione Interventi di controllo - registro di controllo ove 3 presente Calcolo della probabilità di fulminazione o auto 3 protezione contro le scariche atmosferiche Richiesta di verifica periodica biennale per l impianto di messa a terra ed eventuale impianto di protezione contro scariche atmosferiche Verbali di verifica impianti di messa a terra ed impianto di protezione contro scariche atmosferiche SOTTOAREA DOCUMENTAZIONE PONTEGGI Libretto di autorizzazione ministeriale P.I.M.U.S Disegno del ponteggio Progetto (disegno esecutivo con relazione di 5 calcolo) Controllo iniziale / registro di controllo 3 29

30 09 AREA SOGGETTI CODICE OGGETTO DI VERIFICA P I GIUD. RIF. NORM. FASI LAVOR SOTTOAREA NOMINE FIGURE DI SISTEMA Dirigente RSPP RLS RLST Medico competente Addetto primo soccorso Addetto antincendio / evacuazione Preposto Direttore tecnico di cantiere Lavoratore autonomo 3 30

31 10 AREA FORMAZIONE CODICE OGGETTO DI VERIFICA P I GIUD. RIF. NORM. FASI LAVOR SOTTOAREA FORMAZIONE DI BASE ORE PRIMA Formazione di comparto Formazione di comparto - aggiornamento SOTTOAREA FORMAZIONE FIGURE DI SISTEMA Addetti antincendio Addetti antincendio - aggiornamento Addetti primo soccorso Addetti primo soccorso - aggiornamento Datori di lavoro RSPP Datori di lavoro RSPP - aggiornamento RSPP modulo A RSPP modulo B RSPP modulo B - aggiornamento RSPP modulo C RLS RLS aggiornamento Preposto Preposto - aggiornamento Dirigente Dirigente - aggiornamento Datori di lavoro - dirigenti preposti (art. 97) SOTTOAREA FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO RISCHI SPECIFICI Sistemi anticaduta linee vita (DPI 3 CAT) Uso otoprotettori Addetti lavori su funi Addetti lavori su funi - aggiornamento Montaggio e smontaggio ponteggi Montaggio e smontaggio ponteggi - aggiornamento Montaggio e smontaggio trabattelli Addetti rimozione amianto Coordinatore operazioni rimozione amianto SOTTOAREA FORMAZIONE ADDESTRAMENTO ATTREZZATURE E MACCHINE DA CANTIERE Gru a torre Autogru Gru su carro Sollevatori telescopici Piattaforme di lavoro elevabili Carrelli elevatori Macchine movimento terra Macchine stradali Patentino macchine complesse 5 31

32 IPOTESI DI MODELLO DEL SISTEMA CPT PER UN SGSL PREMESSA L individuazione di una efficace metodologia nazionale degli organismi paritetici per avviare l attività di asseverazione dei sistemi di gestione della sicurezza e salute sul lavoro (SGSL) adottati dalle imprese edili è ormai indispensabile. Gli organismi paritetici deputati a svolgere questo compito, certamente rilevante e impegnativo, sono quelli costituiti, a iniziativa di una o più associazioni dei datori di lavoro e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative nell ambito del sistema contrattuale di riferimento (Art. 2 D.Lgs. 276/2003 e art. 2, comma 1 lett. ee) del D.Lgs. 81/2008). Dalla C.M. 20 del 29 luglio 2011 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali si evince che quando necessario, ad esempio nell ambito di un attività ispettiva, la legittimazione di organismo paritetico deve essere fatta secondo i consolidati requisiti giurisprudenziali e se del caso facendo riferimento alla Direzione generale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Tale chiarimento sottolinea l importanza dei compiti affidati agli organismi paritetici ed in particolare quello di asseverare i SGSL che, come è noto, hanno efficacia esimente dalla responsabilità amministrativa dell ente prevista dall articolo 25-septies del D.Lgs. 231/2001. L asseverazione, al momento del suo rilascio, costituisce certamente un parere significativo sulla buona qualità del SGSL, strutturale e applicativa. Inoltre, ai sensi dell art. 51 comma 3 bis, dell asseverazione possono tenerne conto gli organi di vigilanza ai fini della programmazione delle loro attività. Da tale importante funzione deriva anche una notevole responsabilità; pertanto è fondamentale che l attività di asseverazione si possa svolgere con chiare regole e chiari limiti e che le caratteristiche della struttura tecnicamente competente preposta ad asseverare siano ben definite. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali con nota n datata informa che la Commissione consultiva permanente ha approvato un documento per chiarire alcuni concetti relativi ai modelli di organizzazione e gestione ex art. 30 D.Lgs. 81/2008; in particolare, i chiarimenti riguardano il sistema di controllo e il sistema disciplinare (commi 4 e 3). Il sistema disciplinare è l unico elemento che non è previsto dalle linee guida UNI INAIL e BS OHSAS 18001:2007, ma che comunque deve essere predisposto dall azienda che adotta il SGSL: le caratteristiche del sistema disciplinare (tipo ed entità dei provvedimenti) dovranno essere coerenti con i riferimenti legislativi e contrattuali applicabili e dovranno essere documentati. Il sistema di controllo, in base al documento della Commissione consultiva permanente, consta in due diversi processi: 1. Monitoraggio/Audit, 2. Riesame della direzione dell azienda. Il monitoraggio, che in base alle linee guida UNI INAIL si divide in due livelli, deve consentire il controllo dell attuazione del Modello e il mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate: il primo dei due livelli riguarda il raggiungimento degli obiettivi, mentre il secondo è relativo alla verifica del buon funzionamento del sistema. Un punto controverso è il riesame del sistema: mentre l art. 30 del D.Lgs. 81/2008 sancisce che il riesame e l eventuale modifica del modello organizzativo devono essere adottati quando siano scoperte 32

33 violazioni significative delle norme relative alla prevenzione degli infortuni e all igiene sul lavoro o in occasione di mutamenti nell organizzazione e nell attività in relazione al progresso scientifico e tecnologico, le linee guida UNI INAIL (Guida Operativa, paragrafo F4) indica comunque nel riesame del sistema la fase conclusiva della sequenza ciclica di un SGSL finalizzato a: valutare se il sistema è adeguatamente attuato e si mantiene idoneo al conseguimento degli obiettivi tenuto conto di una serie di elementi quali ad esempio: risultati dei monitoraggi, azioni correttive intraprese, rapporti sulla efficacia del sistema di gestione; valutare lo stato di conseguimento degli obiettivi già fissati e stabilirne di nuovi nell ottica del miglioramento progressivo. STRUTTURA DI UN SGSL La struttura indicata di seguito è elaborata nel rispetto delle linee guida UNI INAIL. Principalmente consta di 3 fasi: 1. Fase preliminare di impianto del sistema (secondo le linee guida UNI INAIL è identificabile con la pianificazione), 2. Fase di esercizio e di controllo a livello di azienda e di singoli cantieri (secondo le linee guida UNI INAIL è identificabile con l attuazione e il monitoraggio), 3. Fase di riesame e miglioramento del sistema (secondo le linee guida UNI INAIL è identificabile con il riesame del sistema). Tra i vari strumenti operativi utilizzabili per dare corso ad alcune importanti fasi attuative di un SGSL un posto di estremo rilievo lo assume il manuale operativo Guida per la sicurezza in edilizia, frutto della collaborazione tra il CPT di Torino e il CPT di Messina. Il manuale consta di tre volumi e un CD-ROM: il primo volume riguarda una serie di liste di controllo, gestite da un programma informatico contenuto nel CD-ROM, utili per il monitoraggio di un SGSL; il secondo volume è il prontuario contenente schede bibliografiche di riferimento relative alla sicurezza preventiva, sicurezza generale, organizzazione del cantiere, sicurezza di fase e dotazioni di lavoro; il terzo volume contiene i modelli di documenti di valutazione dei rischi (DVR, POS, PSS e PiMUS), compreso il modello di scheda di gruppo omogeneo di lavoratori, con dettagliate istruzioni per la loro redazione. Fase preliminare di impianto del sistema. La fase preliminare o pianificazione di un SGSL in una impresa edile può comprendere quanto indicato di seguito: 1) Definizione del documento programmatico e sua diffusione. 2) Istituzione del sistema di controllo (organismo di vigilanza dell impresa) e definizione del sistema disciplinare 3) Definizione dei compiti e delle responsabilità e conferimento degli incarichi 33

34 4) Definizione del sistema di sensibilizzazione e coinvolgimento del personale e della sua formazione 5) Definizione delle procedure tecniche di uso e manutenzione di macchine, impianti, utensili e attrezzature e delle procedure tecniche di uso e stoccaggio delle sostanze e delle miscele pericolose 6) Definizione delle procedure relative ai DPI. 7) Redazione del documento di valutazione dei rischi con riferimento alle attività fisse dell impresa. 8) Redazione dei piani di sicurezza preliminari. 9) Definizione delle modalità di registrazione e gestione degli eventi inaspettati. 10) Definizione dei criteri per la tenuta della documentazione. 11) Definizione di procedure complementari relative al processo di approvvigionamento (scelta dei fornitori, compresi i subappaltatori) e al processo amministrativo (costi di sicurezza). Il complesso dei documenti e delle procedure di cui sopra costituisce il Manuale del SGSL. 1) Definizione del documento programmatico e sua diffusione. La politica per la salute e la sicurezza sul lavoro dell impresa, una volta definita dal vertice aziendale, deve essere esplicitata in un documento che ne specifichi i contenuti. A tale documento, formalmente approvato dai vertici aziendali, dovrà essere data la massima diffusione presso tutte le persone che operano nella sfera di influenza dell impresa e quindi, in primo luogo presso tutti i dipendenti e di volta in volta, ai propri subappaltatori. Una volta completate le fasi preliminari, il documento dovrà essere illustrato e commentato in una o più riunioni che coinvolgano la dirigenza ed i dipendenti dell impresa. Per la maggior diffusione copia del documento sarà esposta nella sede dell impresa e anche nei singoli cantieri, almeno in quelli di maggior rilievo. 2) Istituzione del sistema di controllo (organismo di vigilanza dell impresa) e definizione del sistema disciplinare L organismo di vigilanza è il braccio operativo del sistema di controllo e ha il compito di controllare l attuazione del modello SGSL e il mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate. Gli incaricati dei monitoraggi (auditor) per ogni non conformità devono indicare, nel documento di controllo e al responsabile del luogo di lavoro, le misure definite, la persona incaricata e il tempo previsto per eliminarle e comunicare i risultati al responsabile del SGSL, se non diversamente predisposto, che provvederà all archiviazione; inoltre, secondo le indicazioni della Commissione consultiva permanente, devono verificare anche l effettiva applicazione del sistema disciplinare Il sistema disciplinare deve essere idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello (tipo ed entità dei provvedimenti), dovranno essere coerenti con i riferimenti legislativi e contrattuali applicabili e dovranno essere documentati. Esso deve essere reso noto a tutti i dipendenti (anche per mezzo di affissione di manifesti in tutti i luoghi di lavoro) e redatto secondo le previsioni di cui agli artt. 99 e 100 del vigente CCNL. 34

35 Costituisce illecito disciplinare: a. la mancata, incompleta o non veritiera documentazione dell attività svolta prescritta per il processo della sicurezza e salute dei lavoratori; b. l ostacolo ai controlli e l impedimento ingiustificato all accesso alle informazioni e alla documentazione opposto ai soggetti preposti ai controlli delle procedure e delle decisioni, incluso l organismo di vigilanza, o altre condotte idonee alla violazione o elusione del sistema di controllo; c. le violazioni ingiustificate e reiterate delle altre prescrizioni previste a proposito del processo della sicurezza e salute dei lavoratori. 3) Definizione dei compiti e delle responsabilità e conferimento degli incarichi La definizione dei compiti e delle relative responsabilità deve tenere conto delle deleghe in materia di sicurezza. Fermi restando i compiti e le responsabilità del datore di lavoro, i compiti e le responsabilità dei suoi coadiutori in materia di sicurezza e salute e per ciò che concerne il SGSL devono essere esplicitate in documenti scritti e rese note agli interessati. Tra i compiti da assegnare vi sono anche quelli relativi al monitoraggio di primo e secondo livello: sarebbe opportuno che i soggetti incaricati di effettuare i monitoraggi di secondo livello, non siano gli stessi deputati all applicazione concreta del SGSL o che sia garantita l autonomia della funzione, ad esempio differenziando la tipologia di controllo da quella di attuazione. I soggetti dell impresa che possono essere coinvolti sono: il responsabile del SGSL (ad esempio il datore di lavoro, il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP); eventuali dirigenti a cui il datore di lavoro, tramite delega, trasferisce le funzioni relative alla sicurezza; responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP); addetti al servizio di prevenzione e protezione (ASPP); Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS); dirigenti e direttori di cantiere; preposti capi cantiere; addetti a pronto soccorso, emergenza e antincendio; eventuali addetti alla verifica della regolarità delle attrezzature e dei DPI; medico competente. 4) Definizione del sistema di sensibilizzazione e coinvolgimento del personale e della sua formazione La sensibilizzazione del personale è indispensabile per ottenerne la cooperazione al raggiungimento degli obiettivi del SGSL. 35

36 La sensibilizzazione si può attuare, ad esempio, attraverso apposite riunioni, durante le quali il personale è informato sull organizzazione aziendale per la salute e la sicurezza e per mezzo della divulgazione del documento SGSL, o parte di esso, realizzata anche attraverso la sua affissione nei luoghi di lavoro. Il coinvolgimento implementa gli auspicati effetti della sensibilizzazione rendendo il personale parte attiva del processo che può essere eseguito, ad esempio, attraverso consultazioni, anche per mezzo del RLS, e/o raccolta di osservazioni e commenti. In ogni caso è opportuno procedere alla consultazione dei soggetti dell impresa che già svolgono un ruolo in materia di salute e sicurezza sul lavoro, salvo che non partecipino direttamente alle riunioni per la gestione del SGSL durante le quali possano esprimere liberamente le proprie opinioni; tra questi soggetti una posizione di rilievo va data al RLS o RLST considerate le istituzionali attribuzioni conferitegli dal D.Lgs. 81/2008 in materia salute e sicurezza sul lavoro. L attività formativa (informazione, formazione e addestramento) e il suo aggiornamento anche in funzione delle necessità emergenti dell azienda è indispensabile oltre che per il rispetto della norma anche per il buon funzionamento del SGSL aziendale. Gli addetti a vario titolo alla salute e sicurezza aziendale devono essere competenti in materia e quindi formati e addestrati anche attraverso i corsi istituzionalmente previsti dalle norme (ad esempio, RSPP, RLS, addetti emergenze). Il manuale operativo Guida per la sicurezza in edilizia precedentemente citato è funzionale per lo svolgimento dell attività formativa sopra richiamata. Il manuale guida l utente alla redazione delle schede di gruppo omogeneo di lavoratori con le seguenti sezioni: Attività, Valutazione rischi, DPI, Sorveglianza sanitaria, Attività di informazione, formazione e addestramento, Documentazione di informazione a corredo; in questa ultima sezione è possibile indicare le schede bibliografiche di riferimento, presenti nel Prontuario del manuale e nel CD-ROM, utili anche per eseguire l informazione e formazione dei lavoratori. Dell attività informativa di ogni lavoratore è indispensabile tenere in azienda la relativa documentazione. 5) Definizione delle procedure tecniche di uso e manutenzione di macchine, impianti, utensili e attrezzature e delle procedure tecniche di uso e stoccaggio delle sostanze e delle miscele pericolose Considerando che macchine, impianti, attrezzature e utensili sono forniti assieme alle relative istruzioni di uso e manutenzione e che tali istruzioni si soffermano anche sulle misure di sicurezza da adottare, la corretta archiviazione di tali documenti (che comunque si raccomanda) potrebbe costituire assolvimento di quanto previsto nel presente paragrafo. Per rendere più fruibili tali informazioni sarebbe opportuno però che le i istruzioni d uso e manutenzione siano utilizzate per implementare le indicazioni contenute nelle schede bibliografiche presenti nel già citato manuale operativo Guida per la sicurezza in edilizia anche per eseguire l informazione/formazione dei dipendenti interessati. Per le sostanze e le miscele pericolose si può procedere in modo analogo utilizzando, in vece delle istruzioni, le schede di sicurezza. 36

37 6) Definizione delle procedure relative ai DPI. Le procedure indicate nella scheda bibliografica , presente nel manuale operativo Guida per la sicurezza in edilizia, implementate, quando necessario, con le indicazioni delle note informative fornite con i DPI acquistati da ogni azienda consentono di definire questa importante sezione del SGSL aziendale. 7) Redazione del documento di valutazione dei rischi con riferimento alle attività fisse dell impresa. In questo documento l azienda, a prescindere dai singoli cantieri eserciti, definisce con riferimento alla singola realtà aziendale - quali e come sono assolti i compiti stabiliti dal D. Lgs. 81/08 in relazione alle attività fisse (uffici, magazzini, officina, etc.): le schede bibliografiche presenti nel CD-ROM in dotazione al manuale operativo Guida per la sicurezza in edilizia (AF AF AF ) sono utili per questo scopo relativamente agli uffici, magazzini e officine). Nello stesso manuale (vol. 2 Prontuario), nella sezione Sicurezza preventiva, è possibile consultare le indicazioni relative ad alcuni argomenti prettamente aziendali come: identificazione dell azienda, soggetti per la prevenzione, servizio di prevenzione e protezione, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, sorveglianza sanitaria, informazione formazione - addestramento, documento di valutazione dei rischi. Per ogni argomento, nel vol. 1 è disponibile una lista di controllo. 8) Redazione dei piani di sicurezza preliminari. Nelle indicazioni specifiche per l applicazione delle linee guida UNI-INAIL nelle aziende di costruzioni esercenti cantieri temporanei e mobili, approvate dallo stesso gruppo di lavoro UNI- INAIL, si preconizza, per definire la pianificazione dell impresa nei cantieri (luoghi in cui avvengono la maggior parte degli infortuni) la redazione preventiva di piani di sicurezza e salute sul lavoro relativi alle singole tipologie lavorative praticate correntemente dall impresa. In sostanza si tratta di redigere, con riferimento alle tipologie lavorative dell impresa, una serie di piani di sicurezza preliminari che, durante la fase successiva di gestione del SGSL e una volta acquisite le singole commesse, saranno personalizzati con riferimento al singolo cantiere e confrontati col PSC trasmesso dal committente. Nelle stesse indicazioni relative al settore delle costruzioni, a cui sopra si è fatto cenno, si segnala che per la redazione dei piani di sicurezza preliminari può risultare utile il ricorso a pubblicazioni specializzate. Utilizzando il manuale operativo Guida per la sicurezza in edilizia, in particolare il vol. 2 - Prontuario, è possibile redigere i piani di sicurezza preliminari analizzando in sequenza le schede bibliografiche di riferimento pertinenti ai cantieri, che sono suddivise in: Sicurezza generale (ad esempio, Scariche atmosferiche, Irruzioni di acque); Organizzazione del cantiere (ad esempio, Accessi e circolazione delle persone e dei mezzi di cantiere, protezione di terzi Delimitazione del cantiere); 1 AF: Attività Fissa. 37

38 Sicurezza di fase (ad esempio, Scavi di sbancamento e di fondazione, Strutture in c.a. tradizionali). 9) Definizione delle modalità di registrazione e gestione degli eventi inaspettati. Gli eventi inaspettati sono gli infortuni, gli incidenti e i comportamenti pericolosi così definiti: infortunio: incidente che produce un danno all integrità psico-fisica del lavoratore; incidente: evento inaspettato e indesiderato che può provocare un danno alle persone, alle cose, agli impianti, alle attrezzature e alle macchine; comportamento pericoloso: azione che può esporre i lavoratori a rischio di infortuni o a pericolo di incidenti. Per quanto concerne la rilevazione di infortuni, incidenti e comportamenti pericolosi è opportuno responsabilizzare i singoli capocantiere che si avvarranno anche delle segnalazioni dei capisquadra e dei singoli lavoratori. I capocantiere possono utilizzare delle schede di rilevazione da trasmettere al responsabile SGLSL che eventualmente le completerà, specie con riferimento alle azioni preventive e correttive proposte, e ne curerà l archiviazione. A cura del responsabile del SGSL sarà possibile sintetizzare i dati raccolti in statistiche annuali. 10) Definizione dei criteri per la tenuta della documentazione. La tenuta della documentazione relativa al SGSL è elemento fondamentale sia per la conduzione del sistema stesso sia per dimostrare che tale sistema è stato effettivamente attuato. È opportuno che la documentazione sia gestita da un soggetto responsabile individuato nell assegnazione dei compiti di cui al precedente punto 4. Il soggetto potrebbe essere il responsabile del SGSL. Inoltre, devono essere stabilite le modalità di gestione (ad esempio regole di archiviazione, tempi di conservazione) per una corretta conservazione anche ai fini dell aggiornamento. Tra la documentazione necessaria, si evidenzia l esigenza di produrre e conservare quella che riguarda l adempimento di tutti gli obblighi giuridici indicati nell articolo 30 del D.Lgs. 81/2008, tra i quali quello di consultazione del RLS; inoltre è importante documentare e registrare le attività di consultazione, coinvolgimento, informazione e formazione del personale in merito al SGSL. 11) Definizione di procedure complementari relative al processo di approvvigionamento (scelta dei fornitori, compresi i subappaltatori) e al processo amministrativo (costi di sicurezza). Tali procedure riguardano funzioni aziendali diverse da quelle legate strettamente alla prevenzione degli infortuni e delle tecnopatie ma rivestono comunque notevole importanza per una corretta gestione del SGSL nel settore delle costruzioni. Le funzioni aziendali coinvolte sono: il processo di approvvigionamento, il processo amministrativo. 38

39 Il processo di approvvigionamento riguarda i materiali, le attrezzature, gli apprestamenti e gli impianti, ma anche il rapporto con i subappaltatori: devono essere indicate e controllate le caratteristiche necessarie ai fini del SGSL. Il processo amministrativo sostanzialmente riguarda la verifica della presenza degli oneri della sicurezza nel piano dei conti di ciascuna commessa e l individuazione della quota parte di tali oneri riconosciuta ai subappaltatori. Fase di esercizio e di controllo 1. Esercizio in generale e per il singolo cantiere Dopo la definizione delle procedure ha inizio la fase di attuazione di quanto previsto sia a livello generale che di cantiere. Occorre quindi avviare tutte le procedure individuate di seguito riassunte per: sensibilizzazione, coinvolgimento e formazione del personale; uso e manutenzione di macchine, impianti, utensili e attrezzature e uso-stoccaggio delle sostanze e delle miscele pericolose; uso dei DPI; redazione o verifica del documento di valutazione dei rischi con riferimento alle attività fisse dell impresa; redazione dei piani di sicurezza preliminari; registrazione e gestione degli eventi inaspettati, se necessario; monitoraggi di 1 e 2 livello; tenuta della documentazione; processo di approvvigionamento e processo amministrativo; Inoltre, è necessario che i direttori tecnici di cantiere o altri incaricati prima dell inizio dei lavori in ogni cantiere,: verifichino la compatibilità delle indicazioni del PSC con le modalità operative e le tecnologie proprie dell impresa anche attraverso il piano di sicurezza preliminare; il piano di sicurezza preliminare può essere modificato o l impresa può proporre modifiche al PSC per eventuali incompatibilità operative; redigano il POS del cantiere in esame, che per quanto riguarda la parte operativa (D.Lgs. 81/2008, Allegato XV punto lettere g, h) è derivabile dal piano preliminare modificato con riferimento al singolo cantiere e al PSC, tenuto conto delle eventuali modifiche accettate dal Coordinatore per la sicurezza; Per la redazione del POS si può sempre fare riferimento al manuale operativo Guida per la sicurezza in edilizia (vol. 1 Liste di controllo e vol. 3 Documenti di valutazione dei rischi). 39

40 2. Controllo dell attuazione del SGSL a livello generale di impresa e nei singoli cantieri (Monitoraggio di primo livello) Il controllo (monitoraggio) deve essere avviato poco dopo dall inizio dell attuazione, affinché possa essere efficace per l applicazione del SGSL. Il controllo si divide in monitoraggio di primo livello e monitoraggio di secondo livello; quest ultimo è trattato più avanti nel capitolo Monitoraggio di secondo livello, riesame e miglioramento del sistema. Monitoraggio di 1 livello Il monitoraggio di primo livello, come indicato in premessa, riguarda in generale il raggiungimento degli obiettivi: in pratica è mirato all attuazione di quanto previsto nel documento di valutazione dei rischi con riferimento alle attività fisse delle imprese e di quanto previsto nei piani di sicurezza preliminari. Il monitoraggio aziendale di quanto previsto nel documento di valutazione dei rischi con riferimento alle attività fisse dell'impresa, ha frequenza almeno semestrale per gli uffici e può essere svolta anche mensilmente per il magazzino e l'officina in relaziona al livello di rischio valutato. Il monitoraggio di cantiere sarà svolto dalla funzione prevista (presumibilmente il capo cantiere) con cadenza mensile utilizzando liste di controllo. Tale monitoraggio può essere eseguito col manuale operativo Guida per la sicurezza in edilizia (vol. 1) più volte citato in questo documento: i contenuti di ogni lista di controllo sono esplicitati nelle schede bibliografiche presenti nel prontuario del manuale (Volo. 2). Le liste di controllo disponibili sono raggruppate nelle seguenti sezioni: sicurezza preventiva, sicurezza generale, organizzazione del cantiere, sicurezza di fase, dotazioni di lavoro. 40

41 Monitoraggio di secondo livello, riesame e miglioramento del sistema 1. Monitoraggio di 2 livello Il monitoraggio di primo livello è mirato a verificare l efficacia del SGSL per il raggiungimento degli obiettivi, mentre quello di secondo livello deve permettere l assolvimento delle funzioni di ispezione interna sul SGSL e deve consentire la verifica del buon funzionamento del sistema, pertanto, è bene che, quest ultimo, sia attuato da soggetti non coinvolti direttamente nell attuazione delle misure di sicurezza. In tale ottica, il monitoraggio di secondo livello sarà affidato o ad auditor esterni qualificati o all RSPP che, in quanto in possesso dei requisiti di legge, è senz altro da ritenersi sufficientemente qualificato. Oggetto del monitoraggio di secondo livello sarà: la verifica dell attuazione di quanto previsto nelle fasi preliminari; la ripetizione del monitoraggio aziendale (ad esempio ufficio, magazzino, officina); la verifica a campione dell affidabilità dei monitoraggi di primo livello nei cantieri, utilizzando lo stesso tipo di liste di controllo utilizzate per il monitoraggio di primo livello. Il monitoraggio di 2 livello dovrebbe avere cadenza prefissata per le attività fisse e dovrebbe essere eseguito tendenzialmente cantiere per cantiere, compatibilmente e tenuto conto, ad esempio, della loro durata, dimensioni, rischi specifici presenti. Per i cantieri, in ogni caso, deve essere eseguito almeno una volta l anno. 2. Riesame e miglioramento del sistema Nonostante le recenti indicazioni della Commissione consultiva permanente (vedi premessa) è opportuno chiudere la sequenza ciclica del SGSL con il riesame, come indicato dalle linee guida UNI INAIL. Concluse le fasi di monitoraggio, il datore di lavoro coadiuvato dal responsabile del SGSL, dall RSPP e dai suoi dirigenti, verifica l adeguatezza del sistema e valuta il grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati. Il riesame è svolto, almeno una volta l anno, nell ambito di una o più riunioni i cui esiti devono essere verbalizzati. 41

42 Esempi di liste per il monitoraggio di 1 livello Le liste indicate di seguito derivano dal manuale operativo Guida per la sicurezza in edilizia (vol. 1); gli esempi riguardano una lista, o uno stralcio di essa, per i seguenti gruppi: sicurezza preventiva, sicurezza generale, organizzazione del cantiere, sicurezza di fase, dotazioni di lavoro. 42

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50 Liste di controllo per il monitoraggio di 2 livello Nel documento programmatico deve essere stabilito quando è necessario attivare il controllo del sistema (monitoraggio di secondo livello). Le liste appena abbozzate, riportate più avanti, costituiscono un ipotesi per eseguire una parte del monitoraggio di 2 livello. Le liste di controllo o i raggruppamenti di liste di controllo per il monitoraggio di 2 livello potrebbero riguardare i seguenti punti: 1. Flussi comunicativi (ad esempio: verifica della comunicazione degli incarichi, loro comprensione e accettazione; attuazione di riunioni comunicative o altro per la diffusione del documento SGSL; attuazione sensibilizzazione e coinvolgimento del personale previa redazione di appositi programmi di riunioni, consultazioni e relative modalità esecutive). 2. Formazione del personale (ad esempio verifica della realizzazione, tipologia e caratteristiche intrinseche della formazione, relativa anche alle macchine, impianti, sostanze e miscele pericolose e DPI). 3. Procedure tecniche relative alle macchine, impianti e sostanze/miscele pericolose (ad esempio verifica degli adeguamenti delle schede macchine, elaborazione istruzioni per la manutenzione, elaborazione delle istruzioni per la manipolazione e stoccaggio delle sostanze e miscele pericolose). 4. Procedure DPI (ad esempio: verifica dell attuazione delle procedure, quali quelle di consegna, manutenzione e conservazione; elaborazione e diffusione delle istruzioni tenuto conto anche delle note informative del fabbricante). 5. DVR attività fisse (ad esempio verifica della presenza e dei contenuti). 6. Piani di sicurezza preliminari e POS (ad esempio verifica della presenza e completezza dei piani preliminari, realizzazione degli adeguamenti secondo il PSC e la situazione di cantiere, verifica della presenza e completezza dei POS). 7. Eventi inaspettati (ad esempio verifica della puntuale registrazione degli eventi con i moduli predisposti, trasmissione al responsabile della documentazione). 8. Monitoraggi (ad esempio verifica delle caratteristiche degli auditor di 1 livello, rispetto delle procedure per il monitoraggio di 1 livello); 9. Processo di approvvigionamento e processo amministrativo (ad esempio verifica della presenza e attuazione delle procedure per il rifornimento di quanto necessario alla produzione e della congruità degli oneri della sicurezza previsti per la realizzazione delle opere). 10. Tenuta della documentazione (ad esempio verifica dell effettiva conservazione dei documenti, del rispetto delle modalità di conservazione, di realizzazione dei flussi informativi per la diffusione necessaria dei documenti all interno, e all esterno, dell azienda) Di seguito, in base ai precedenti raggruppamenti, sono individuati i codici alfabetici. 50

51 Monitoraggio di 2 livello - Raggruppamenti codice 1 Flussi Comunicativi FC 2 Formazione FO 3 Procedure Macchine/Impianti PMI 4 Procedure Sostanze e Miscele pericolose PSM 5 Procedure DPI PDPI 6 DVR Attività Fisse DAF 7 Piani di sicurezza preliminari e POS PDS 8 Eventi inaspettati EI 9 Monitoraggi MO 10 Processo di approvvigionamento e processo amministrativo AA 11 Tenuta della documentazione DOC Nelle liste che seguono sono state riportate alcune voci per chiarire il genere di verifica da effettuare. Le voci dovranno essere tutte pertinenti perché elaborate nel rispetto delle linee guida UNI INAIL e perché deriveranno dal documento programmatico dell azienda. La mancata spunta nella colonna Attuato significa il mancato rispetto della voce, corrispondente a una non conformità applicativa da trattare secondo le procedure stabilite. Anche se spuntata, per la voce considerata potrebbero essere adottate delle migliorie che possono essere indicate nella omonima colonna. Nel campo note possono essere inserite tutte le precisazioni ritenute opportune dal verificatore. FC Monitoraggio di 2 livello Data / / Flussi comunicativi Attuato Migliorie 1 Sono stati comunicati formalmente gli incarichi ai soggetti attori del SGSL 2 I soggetti hanno partecipato alla riunione aziendale esplicativa del SGSL adottato dall impresa 3 I compiti e le responsabilità derivanti dagli incarichi sono stati recepiti e accettati 4 È stata organizzata almeno una riunione esplicativa del SGSL adottato con i dipendenti dell impresa 5 È stata organizzata almeno una riunione esplicativa del SGSL adottato dall impresa con i subappaltatori dell impresa 6 È stato eseguita la consultazione dei dipendenti secondo le modalità previste 7 Note: 51

52 FC Monitoraggio di 2 livello Data / / Flussi comunicativi Attuato Migliorie 1 Sono stati comunicati i nuovi incarichi ai soggetti attori del SGSL 2 I soggetti di cui sopra hanno partecipato alla riunione aziendale esplicativa del SGSL adottato dall impresa 3 I compiti e le responsabilità derivanti dagli incarichi sono stati recepiti e accettati 4 È stata organizzata una riunione esplicativa delle modifiche apportate al SGSL adottato con i dipendenti dall impresa 5 È stata organizzata almeno una riunione esplicativa delle modifiche apportate al SGSL adottato dall impresa con i subappaltatori dell impresa 6 È stato avviata una nuova consultazione dei dipendenti secondo le modalità previste 7 Note: controllo effettuato dopo il riesame del sistema MO Monitoraggio di 2 livello Data / / Monitoraggi Organismo di controllo Attuato Migliorie 1 Gli addetti ai monitoraggi di 1 livello posseggono le necessarie competenze acquisite anche attraverso una formazione specifica Gli addetti ai monitoraggi di 1 livello si attengono alle procedure stabilite nel caso sia rilevata una non conformità che prevede, tra l altro, l indicazione nel verbale di controllo: 3 del responsabile del luogo di lavoro, delle misure definite, della persona incaricata, del tempo per eliminare le non conformità. 4 Gli addetti ai monitoraggi di 1 livello si attengono alle procedura stabilita che prevede la comunicazione del risultato del monitoraggio al responsabile del SGSL 5 Gli addetti ai monitoraggi di 1 livello si attengono alle procedura stabilita nel caso sia rilevata una non conformità che prevede la verifica dell effettiva applicazione del sistema disciplinare 6 Note: 52

53 MO Monitoraggio di 2 livello Data / / 1 Monitoraggi Pianificazione e procedure Attuato Migliorie 2 Il Responsabile del SGSL ha approvato il programma dei controlli di 1 livello 3 Il Responsabile del SGSL ha approvato le liste di controllo e i verbali per il monitoraggio di 1 livello 4 Il Responsabile del SGSL ha approvato le liste di controllo e i verbali per il monitoraggio di 2 livello 5 La modulistica (liste di controllo e verbali di monitoraggio) a disposizione degli auditor per il monitoraggio di 1 e 2 livello sono adeguati per numero e caratteristiche 6 Note: PDS Monitoraggio di 2 livello Data / / Piani di sicurezza Attuato Migliorie 1 Il direttore tecnico del cantiere ha visionato il PSC 2 Il direttore tecnico del cantiere, se necessario, ha richiesto al CSE modifiche/adattamenti del PSC 3 Il direttore tecnico del cantiere ha verificato ed eventualmente adeguato il piano di sicurezza preliminare secondo il PSC e la situazione del cantiere 4 Il direttore tecnico del cantiere ha elaborato il POS 5 Il datore di lavoro ha approvato il POS 6 7 Note: 53

54 Esempi di documenti e comunicazioni La documentazione da produrre deve essere completa e funzionale al sistema, per cui occorre evitare di produrre e conservare incartamenti che possano condizionare il sistema senza alcun beneficio pratico per la sua applicazione; inoltre, la documentazione deve essere aggiornata affinché risulti uno strumento organizzativo importante per gestire nel tempo le conoscenze pertinenti all attività dell azienda e al relativo SGSL. L elenco non esaustivo dei documenti da produrre per l impianto del sistema sono: 1. La politica della sicurezza; 2. Lettera di incarico al dirigente o esperto esterno chiamato a svolgere le funzioni dell Organismo di vigilanza; 3. Lettera di incarico per il responsabile del SGSL; 4. Esempi di procura speciale o di mandato per i dirigenti a cui il datore di lavoro, tramite delega, trasferisce le funzioni di sicurezza per l intera azienda (procura speciale) o per singoli cantieri (mandato): a. Delega per l intero complesso aziendale; b. Delega per singolo cantiere; 5. Esempio di lettera di incarico per dirigenti direttori di cantiere; 6. Lettera di incarico per preposti (capocantiere, assistente, capisquadra); 7. Lettera di incarico per il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione; 8. Lettera di incarico per addetti a pronto soccorso, emergenza e antincendio; 9. Lettera di incarico per il medico competente; 10. Lettera di incarico per addetto al servizio di prevenzione e protezione. 54

55 Esempio 1 55

56 Esempio 2 56

57 Esempio 3 57

58 Esempio 4 Esempio 4a 58

59 59

60 60

61 61

62 62

63 Esempio 4b 63

64 64

65 65

66 Esempio 5 66

67 Esempio 6 67

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