Antico Troi degli Sciamani - 80 km/3300d+

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1 Antico Troi degli Sciamani - 80 km/3300d+ roadbook ) DA FREGONA A RIFUGIO CITTÀ DI VITTORIO VENETO Partenza da Fregona zona Campo sportivo (q 255 m s.l.m.). La partenza è in discesa lungo via F.lli Barzotto percorrendo un tratto sassicemento che può essere scivoloso fino a raggiungere il torrente Carron, poi si risale per andare a imboccare il percorso su passerelle che si snoda all interno delle Grotte del Caglieron. All uscita (km 1,704) girando a sinistra, si ritrova brevemente l asfalto che si abbandona in località Breda per imboccare il sentiero Minerario che inizia con una ripida rampa e che con numerose svolte risale la Costa di Fregona fino a raggiungerne il culmine per poi svallare sul versante opposto (Km 3,593 - q 452 m s.l.m.). Dopo una breve corribile discesa si incrocia una strada asfaltata che si abbandona subito imboccando sulla destra una sterrata che passa vicino a un abitazione (loc. Piadera Bassa km 4,452 q 399 m s.l.m.) iniziando poi a salire moderatamente. Una discesa porta a superare un ruscello per poi risalire ancora fino a una strada bianca che si prende a sinistra, fatti pochi metri si incontra una rampa cementata che conduce al termine della salita. Si abbandona la strada (che scenderebbe di nuovo verso le Grotte del Caglieron km 5,350 q 533 m s.l.m.) per imboccare una stradina in salita sulla sinistra che si abbandona quasi subito all altezza di una casa abbandonata portandosi ancora sulla sinistra verso un prato, il Prà Grande, (sorgente non sempre attiva). Si risale il prato puntando a un abitazione andando a incrociare una sterrata che si percorre verso sinistra (breve discesa e poi risalita) fino a sbucare sulla strada asfaltata. (km 6,633 q 533 m s.l.m.) Si prosegue ora tenendo la destra dapprima in leggera salita poi in discesa fino a trovare sulla sinistra una strada pianeggiante e dopo pochi metri una sbarra. Proseguendo in piano si raggiungono e si superano i vecchi opifici dell Italcementi iniziando poi a risalire su sterrata incontrando successivamente un altra sbarra. (km 7,150 q 544 m s.l.m.) A un bivio si incontra un capitello (km 7,380 q 569 m s.l.m.), si tiene la destra e si continua a salire fino a quando la strada sembra finire, si svolta a sinistra e si prosegue su ripido sentiero fino a raggiungere il termine della salita nei pressi delle cave sulla sommità della Costa di Serravalle (km 8,221 - q 764 m s.l.m.). Si prosegue tenendo la destra ora in piano su sterrata sul tracciato dell Altavia n 6 fino a raggiungere un bivio (km 9,376 q 740 m s.l.m.) dove la sterrata comincia a scendere e dove il percorso è in comune per un tratto con il tracciato del Troi dei Cimbri e del Pizzoc Trail. Il percorso si sviluppa su sentiero prevalentemente in salita sempre seguendo l Altavia, superata la grotta della Madonna dell Agnelezza (km 10,440 q 925 m s.l.m.) il sentiero si fa più impegnativo, si supera un balcone panoramico e poco dopo si svolta a destra. La pendenza aumenta, il tracciato è ancora su sentiero, più avanti si esce dalla vegetazione arborea e con un ultimo strappo si raggiunge la Tana. (km 10,829 - q 1245 m s.l.m.)

2 Superata la casera si tiene la destra (ora i tracciati delle tre gare si dividono fare attenzione a seguire le frecce blu) si imbocca il sentiero del Bracconiere (n 981) che taglia lungamente in saliscendi il fianco del monte Pizzoc, si perviene a Casera Mandre (km 12,183 - q 1188 m s.l.m.), si rientra nel bosco per poi uscire nel pascolo di Campo Croce. Dopo qualche centinaio di metri, sulla sinistra in ripida salita si stacca il sentiero Berry (km 13,929 - q 1298 m s.l.m.) (ATTENZIONE a non andare dritti verso la discesa ma risalire il versante del monte Pizzoc in quanto le balise che scendono sono quelle del Pizzoc Trail). Si risale ripidamente su traccia di sentiero (il tratto è completamente rimesso a nuovo) tra bassa vegetazione, rocce affioranti e pascolo fino a raggiungere la strada asfaltata che porta alla cima del Monte Pizzoc nei pressi della Ex Baita Edelweiss (km 15,409 - q 1536 m s.l.m.). Si continua sulla sinistra imboccando subito dopo una rampa cementata dotata di guardrail che in breve conduce al Rifugio Città di Vittorio Veneto (km 16,082 - q 1547 m s.l.m.). (Punto di ristoro e rilevamento di passaggio). 2) DAL RIFUGIO CITTÀ DI VITTORIO VENETO A PIAN CANAIE Lasciato il rifugio, si percorre la sterrata pianeggiante in direzione Nord Ovest contrassegnata dal segnavia H3 raggiungendo le Casere Pizzoc (km 16,954 q 1499 m s.l.m.). All altezza delle casere, si abbandona la strada per risalire brevemente su sentiero sempre seguendo il sentiero si percorrono le pendici del Monte Millifret. Più avanti il sentiero si allarga fino a divenire una splendida sterrata che con qualche saliscendi porta a un eccezionale balcone panoramico che si raggiunge con una breve deviazione dalla strada principale portandosi così a Casera Pian della Pita (km 19,997 q 1483 m s.l.m.). Punto di rilevamento del passaggio. Si riprende la sterrata che in piacevole discesa porta all uscita dal bosco in località Prese (km 22, 982 q m s.l.m.) dove inizialmente si segue la recinzione del pascolo per poi superare un cancello, risalire brevemente sulle pendici del Monte Costa, si nota sulla destra un monumento ai Partigiani, e poi scendere (seg. 922) attraverso il pascolo alla Malga Mezzomiglio (Km 24,337 - q 1291 m s.l.m.). Attenzione alla recinzione verso la metà della discesa. Qui si ritrova per breve tratto l asfalto, si passa vicino alla malga e si continua in discesa, poco prima di arrivare alla chiesetta dedicata a Sant Anna, si abbandona la strada per imboccare, sulla destra la sterrata 922 che scende verso il bosco. Dopo pochi metri si perviene a una sterrata nei pressi dell incrocio con la strada che scende lungo la Val Faldina, si gira a destra salendo moderatamente e si abbandona quasi subito per seguire un sentiero che scende sulla sinistra (cartelli in legno con indicazioni Spert Palughetto) inoltrandosi nel bosco (km 24,996 q 1209 m s.l.m.). Con numerose svolte e saliscendi si contorna il fianco della Montagnetta si supera il Vallon dei Gritti, raggiungendo dopo una breve rampa uno splendido balcone sul lago di Santa Croce, sulla Conca dell Alpago e sulle Dolomiti; poco oltre si incrocia ignorandolo il sentiero E1 che scende ripido verso il Santuario della Madonna del Runal si prosegue sempre seguendo la via pricipale ora più agevole, fino a sbucare sulla strada asfaltata. Si attraversa l asfalto e si continua sempre scendendo lungo il valloncello tenendo la sinistra e ritrovando poco più avanti la strada asfaltata nei pressi di Palughetto ( km 28,429 q 1041 m s.l.m.). (Questo sentiero è caratterizzato dal segnavia giallo ocra dipinto sui faggi). Incrociando la strada che porta alla Casa Forestale di Palughetto (e alla Madonna del Runal) si tiene la sinistra e subito dopo la destra riprendendo il sentiero 922 e l Altavia n 6, si percorre un breve tratto pianeggiante che termina sulla strada Provinciale 422 nei pressi

3 dell abitato Cimbro di Campon. (km 29,426 q m s.l.m.) (Possibilità di rifornimento d acqua naturale di fontana andando 300 metri verso destra). Attraversare la provinciale in località il Pezzon nei pressi dell area pic nic Tiriton. Proseguire dritti sul sentiero della Val Tiriton (seg. D D Altavia n 6). Sulla sinistra ci sono due pannelli informativi sull Altopiano del Cansiglio. Dopo pochi metri si incontra la cappella di Sant Antoni del Tiriton e successivamente un bivio proseguire dritti seguendo il segnavia D1 ora la strada normalmente diventa fangosa passando nel bosco di abeti e faggi. Si Passa in un piccolo canyon nella val Tiriton poi il sentiero prosegue all interno di una valletta con una vegetazione lussureggiante un altro dei luoghi più suggestivi del percorso il tratto è in lievissima salita, corribile, sempre nel bosco misto di faggi e abeti. L ambiente effettivamente inizia a diventare magico. Da un momento all altro potremmo incontrare folletti, sciamani, avere visioni di vario tipo. Più avanti un prato di ortiche. Si narra che l orticoterapia fosse una delle pratiche terapeutiche maggiormente seguite dagli sciamani, quindi non temete di affrontare le ortiche, fa parte del gioco. Si arriva uscendo dal bosco con una breve salita a Canaie antico insediamento Cimbro (km 32,771 q m s.l.m.) Punto di ristoro, cancello orario, controllo materiale obbligatorio e verifica del passaggio. 3) DA PIAN CANAIE ALLA CASA FORESTALE DI CANDAGLIA Attraversata la strada si imbocca in salita il sentiero n 922 (contrassegnato anche dalla lettera C e dal segnavia dell Altavia n 6) in direzione Casera Palantina, più avanti il sentiero diviene una strada forestale, che in un susseguirsi di salite e brevi discese prende quota. Dopo circa 920 metri sulla sinistra in corrispondenza di un cippo in pietra (freccia direzionale) si stacca una traccia di sentiero contrassegnata dalla segnaletica bianco - rossa che corre mantenendosi alta sulla costa puntando in diagonale al fondo valle fino a incrociare (al km 34,344 q m s.l.m.) una strada forestale (Val de Piera). Proseguendo in salita verso destra dopo 200 metri si incontra successivamente un bivio a sinistra contrassegnato dal cartello di legno SENTIERO ALPAGO NATURA Malga Col Indes (km 35,634 - q m s.l.m.). Si segue a sinistra la strada che si snoda contornando le pendici del bosco fino a sbucare sul pascolo della malga di Col Indes. Si punta alla strada asfaltata e una volta raggiunta nei pressi di una lama si gira a sinistra in leggera discesa verso il parcheggio di Col Indes. (km 36,465 - q 1161 m s.l.m.). Raggiunto il parcheggio si nota subito sulla destra un cartello con informazioni turistiche e una stradina sterrata chiusa al traffico contrassegnata dal numero XIII che scende di nuovo inoltrandosi nel bosco. Dopo circa 400 metri si incontra un bivio con segnalazione cava, si ignora e si continua a scendere verso Larghet e Tambre. Al bivio successivo, caratterizzato da una casetta in legno, si tiene la destra e si risale ora su asfalto per un centinaio di metri seguendo il contrassegno V. (km 37,577 q m s.l.m.) Al termine della rampa l asfalto finisce e la pendenza si addolcisce, ora il bosco è composto quasi totalmente da abeti. Si giunge in località Menin dove al bivio si segue per Saline e Sabionere comunque sempre seguendo la strada principale in leggera salita. Si raggiunge quindi Saline caratterizzata dalle caratteristiche abitazioni dell Alpago e da un ampio panorama (km 38,295 - q m s.l.m.). Proprio dove inizia l asfalto si trovano alcuni cartelli indicatori, si seguono quindi le indicazioni per Pian delle Mosche che portano a imboccare una strada erbosa che si stacca sulla destra. Si tiene ancora la destra, tenendosi sul limitare del bosco, la pendenza aumenta fino a sbucare su una strada bianca (circa 480 m da Saline). Si tiene la sinistra percorrendo un breve tratto pianeggiante che passa vicino a una casa pervenendo quindi al Pian delle Mosche (km 38,924 q 1.160). Si abbandona subito la strada seguendo le indicazioni del sentiero IX che attraversa il pascolo in salita puntando alla soprastante Malga Pian delle Lastre. Raggiunta la Malga e la strada asfaltata (km 39,639 q m s.l.m.) si imbocca il sentiero 923 che risale il fianco della Costa Schienon seguendo il tracciato dell Altavia n 7. Si oltrepassa una sbarra e si rientra nel bosco di faggi, la forestale si innalza seguendo il contorno della montagna, si ignorano i vari bivi

4 e sempre seguendo il segnavia 923 si perviene a un incrocio caratterizzato da cartelli indicatori CAI (km 42,176 q m s.l.m.). Si prosegue dritti verso Baracche Mognol Rifugio Semenza. Si oltrepassa il piano con la Baracca degli Alpini (Punto di controllo del passaggio )(km 42,816 q m s.l.m.) e si continua lungo il segnavia CAI verso il Rifugio Semenza tenendo la sinistra per un evidente traccia fino ad arrivare al Sasson della Madonna, caratteristico masso erratico appoggiato sul ciglio della scarpata morenica che scende dalla Val de Piera, (km 43,270 q 1630 m s.l.m.). Lasciando il Sasson sulla sinistra si prosegue scendendo verso destra con il sentiero 922 in direzione Casera Palantina. Si continua seguendo il sentiero con piccoli salti di roccia fino a sbucare dal bosco nei prati della Casera Palantina, si passa a fianco a un cippo dedicato a un partigiano caduto scendendo alle casere (km 44,534 q 1508 m s.l.m.). Si prosegue tenendo il sentiero di sinistra che risale la valle su tracce di sentiero fino alla Forcella Palantina che si raggiunge con ripida salita (km 45,559 - q 1778 m s.l.m. punto più elevato del percorso). (Punto di controllo del passaggio). Si continua su un pianoro verso la Baita Arneri per circa 500 metri dove a destra si scende verso l Antro delle Mate (km 46,074 - q 1737 m s.l.m.) per facile sentiero. Oltrepassato l Antro, si continua a scendere fino al bivio con il sentiero n 933 che sale dalla Casera Palantina. Proseguire a sinistra per circa un chilometro (q 1694 m s.l.m.) dove a un altro bivio si abbandona il sentiero 993 (per il Rif. Arneri) proseguendo invece a destra con il sentiero 984 e continuando sempre diritti e ignorando, dopo circa 300 mt, il bivio che a destra scende per la Val Seraie (fare attenzione). Si prosegue con molti saliscendi seguendo le tracce di sentiero e i segnavia CAI fino a incontrare (km 48,234 q m s.l.m.) il bivio con cartelli segnaletici Cai con il numero 991 verso Casera Ceresera-Rifugio Maset-Crosetta prendere a destra (lasciando sulla sinistra il 984 per la Val di Friz). Si oltrepassa un Cippo Storico girando a sinistra sempre seguendo i segnavia CAI in misura sufficiente a indicare la via, si passa la Busa delle Scioselle, reimmergendosi nel bosco fino al successivo bivio Croseraz - Val Frattuzza. (km 50,718 q 1491 m s.l.m.). Si prosegue tenendo la sinistra correndo lungo bellissimi saliscendi a tratti sotto pareti rocciose lasciando il cartello Croseraz-Candaglia per continuare sempre diritti fino al km 52,121 q 1480 m s.l.m. dove si incrocia una carrareccia, che si prende verso destra. Dopo 400 metri, si sbuca dal bel bosco su una strada bianca con segnavia sent. 991 Casera Ceresera. Proseguire tenendo la destra con qualche saliscendi fino ad arrivare all amena Casera Ceresera (km 54,296 - q 1347 m s.l.m.), che sorge in mezzo ad un bellissimo pascolo. (Possibilità di rifugiarsi in caso di cattivo tempo nel bivacco invernale sempre aperto, munito di posti branda e di una stufa a legna). Lasciando alle spalle le casere prendiamo l evidente traccia che va a sinistra passando sotto gli abeti fino a raggiungere dopo circa 700 mt il tornante di una strada bianca presso Casera Masonil Vecio (km 54,718 q m s.l.m.). Proprio sul primo tornante scendendo, (fare attenzione) si stacca verso destra la traccia di un sentiero nel bosco con segnavia CAI, si passa nei pressi di un rudere di una vecchia casera sulla destra prima e una bella radura con una caratteristica dolina sulla sinistra immergendosi di nuovo nel bosco fino a un incrocio poco visibile sulla destra dove il sentiero scende giù per una vallecola (fare attenzione) fino a sbucare sulle radure che conducono alla Casa Forestale di Candaglia (km 56,410 q 1268 m s.l.m.). (Punto di ristoro e controllo del passaggio). 4) DALLA CASA FORESTALE DI CANDAGLIA AL PASSO DELLA CROSETTA Dalla casa forestale di Candaglia, si imbocca la sterrata che sale moderatamente verso Sud Est con segnavia B1 si supera una sbarra e ignorando tutti i bivi si perviene, uscendo dal bosco a un bivio a T con una sterrata q 1280 m s.l.m. (Km 57,707, ampio panorama sulla pianura sottostante). Si prende a destra seguendo l ampia carrareccia (segn. 981) dapprima scendendo e poi salendo moderatamente fino a raggiungere la Malga di Col dei Scios (km 58,736 - q 1340 m s.l.m.). Ora la sterrata procede in leggera discesa fino a raggiungere il bivio (km 60,238 -q m s.l.m.) contrassegnato da freccia direzionale e dal cartello che indica il rifugio Maset. Una breve ma ripida rampa conduce al rifugio (km 60,492 - q 1274 m s.l.m.) (ricovero d emergenza) che si lascia sulla destra proseguendo sempre in salita ora più moderata. Si perviene all incrocio con il sentiero 991 (km 60,711 q 1312 m s.l.m.) che si ignora procedendo sulla sterrata che prosegue in salita, dopo circa 400 metri finisce la salita, si percorre una breve discesa poi un altra rampetta quindi la strada procede con molte curve fino a che con una breve salita si perviene a un incrocio (km 62,239 q m s.l.m.). Si prende ora a sinistra oltrepassando la sottostante Casera Busabella continuando sempre su strada forestale che con molte curve continua a scendere moderatamente fino a raggiungere il bivio che porta a Casera Sponda Alta (km 63,826 q 1225 m s.l.m.). Si continua ancora tenendo la destra (cartelli segnaletici per Crosetta) procedendo in discesa fino a quando, dopo circa 800 metri nei pressi di una semicurva in vista della Casera Cercenedo, si stacca sulla destra una sterrata che sale attraverso i faggi con qualche curva passando alta sopra la casera che si intravvede più in basso (km 64,673 q m s.l.m.). Dopo circa 350 metri la pendenza si addolcisce, poi si scende moderatamente per proseguire quindi in piano. Si ignora un bivio a sinistra tenendosi sempre sulla principale, si risale ancora per pochi metri fino a una selletta (mt 841) da dove si nota un cartello giallo. Al bivio tenere la sinistra e scendere seguendo i segnavia bianco-rossi del Sentiero Cai 991 che, con molti saliscendi

5 attraversando ora un bosco misto di faggi e abeti, perdendo gradatamente quota porta verso il Passo della Crosetta che si raggiunge con una breve ma ripida discesa finale. Punto di ristoro e cancello orario. (km 66,518 - q 1128 m s.l.m.) 5) DAL PASSO DELLA CROSETTA A FREGONA Nota: da qui fino all arrivo il percorso è in comune con il Troi dei Cimbri e dopo il capitello di San Floriano anche con il Pizzoc Trail Dando le spalle alla casa forestale, si attraversa il parcheggio in direzione di una piccola casa gialla, aggirandola verso destra si trova il cartello indicatore del sentiero 982 che sale con qualche curva tra gli alberi. Sempre seguendo il sentiero principale contrassegnato dal segnavia bianco-rosso, si arriva a una casera, ci si passa davanti fino a raggiungere una forestale in salita che si prende verso sinistra (km 68,021 - q ms.l.m.). Si affronta quindi una rampa cementata. Al termine della salita si può ammirare il panorama sulla pianura sottostante e nelle belle giornate si scorge il luccichio del mare. La strada compie una curva verso destra, passa vicino ad alcune casere ristrutturate e con segnavia H porta al Pian dell Erba caratterizzato da numerose belle casere ristrutturate (km 69,499 - q m). Proseguire sempre sulla strada principale oltrepassando una sbarra in direzione di una casera con stalla e una lama per l abbeverata del bestiame. Dopo aver superato una seconda sbarra, termina la salita e inizia una discesa su fondo erboso che passando nei pressi di Malga Coro porta alla Casa Forestale di Cadolten. (km 70,923 - q 1.251). Imboccare la strada cementata che scende a sinistra, detta la Strada del Santo, che porta alla conca di Cadolten. Si supera la chiesetta di Campo Cadolten posta sulla destra e più in basso il capitello dedicato a San Floriano, si procede sempre in discesa ignorando il bivio sulla sinistra dopo pochi metri sulla destra si nota l imbocco del sentiero 981 che s ignora proseguendo in discesa successivamente sempre sulla destra inizia il sentiero 981 a delle Terre Nere (km 72,280 - q 1.140). Dopo una breve salita un pochino sconnessa il sentiero prosegue dapprima pianeggiante poi decisamente in discesa alternando tratti più o meno ripidi a tratti molto scorrevoli. Si sbuca su di una sterrata che si attraversa riprendendo il sentiero ancora in discesa piuttosto sconnessa a causa del fondo cosparso di sassi fino a raggiungere la Strada del Santo nei pressi della Briglia (km 75,053 q 576 m s.l.m.). Si prosegue ancora in discesa su ampia sterrata alternando tratti in terra, cemento e acciottolato fino a raggiungere un borgo di case denominato Case Bettarel (km 75,711 q 499 m s.l.m.). All altezza della prima casa si gira bruscamente a destra su sentiero e si continua a scendere attraversando anche una proprietà privata fino a ritrovare l asfalto in località Sonego (km 76,625 q 402 m s.l.m.). Tenendo la destra si percorrono qualche centinaio di metri su strada asfaltata per poi imboccare sulla sinistra un altro Sentiero Minerario 1037a che inizialmente scende, risale brevemente le pendici del Monte Castello per poi scendere definitivamente fino a sbucare nei pressi dell uscita delle Grotte del Caglieron. Si attraversa la strada e si scende verso le Grotte evitando questa volta di percorrerle, raggiunto il torrente Carron, lo si guada e si risale il pendio percorrendo stradine interpoderali fino a raggiungere l abitato. Si comincia a intravvedere l asfalto, dopo pochi metri si arriva sulla strada asfaltata che con rettilineo finale conduce in veloce discesa al traguardo (Km 79,869).