Città di Castelfranco Veneto Assessorato alla Cultura LE VILLE DEL GIORGIONE ONE

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1 Città di Castelfranco Veneto Assessorato alla Cultura LE VILLE DEL GIORGIONE ONE Promozione turistica 2012

2 In collaborazione con: Villa Corner della Regina Ca Amata Ca Marcello Villa Cornaro Villa Barbaro Villa Emo Villa Corner-Chiminelli

3 CASTELFRANCO VENETO Il contesto di Castelfranco è assai particolare sotto molti aspetti. La proposta di creare il circuito Le Ville del Giorgione, nasce dall esigenza di rendere omaggio allo straordinario patrimonio storico e architettonico della zona della castellana e del Veneto in generale. Castelfranco Veneto è una città quasi millenaria, denominata fino al recente passato Città Murata grazie alle sue mura medioevali del XII secolo, tuttora abbastanza ben conservate. Di centri urbani cinti da orizzonti merlati, il Veneto ne ha molti altri e di indubbio valore storico, e questo è certo un vanto per l intera Regione.

4 Il recente straordinario successo della Mostra celebrativa per i 500 anni del sommo pittore rinascimentale Giorgione ha ribattezzato a futura memoria questa città con il patronimico del suo concittadino più importante. Eppure, Castelfranco Veneto, Città del Giorgione, va conosciuta (e fatta conoscere) anche per molte altre eccellenze che lo scorrere del tempo ha sedimentato nel suo perimetro storico e non solo.

5 L'Illuminismo qui ha visto nascere un cenacolo di "accademici" di livello internazionale, a partire dalla famiglia Riccati (matematici, fisici e altro ancora) che trova tuttora la sua massima espressione nella bellezza del Teatro Accademico (autentico cuore pulsante della cultura cittadina), frutto dell' estro di quel Francesco Maria Preti, architetto progettista della regina delle Ville del Brenta, conosciuta in tutto il mondo: Villa Pisani a Strà.

6 Un' altra eccellenza che risale all età romantica è il compendio di Villa e Parco Revedin Bolasco. Un mondo a parte, una vera enclave di fascino e storia dall' antico blasone aristocratico, ora interamente inglobata nel tessuto urbano del XXI secolo.

7 Ma questo non è sufficiente per descrivere le straordinarie opportunità che il visitatore può trovare nei dintorni a partire da Asolo, la città dei cento orizzonti, che è a un tiro di tappo, lassù verso le colline del prosecco. Dr. Giancarlo Saran Assessore alla Cultura Città di Castelfranco Veneto

8 Le perle di eccellenza del patrimonio storico e architettonico del territorio veneto sono quelle che compongono la collana delle Ville del Giorgione: sette ville di epoca palladiana e post palladiana (tre di loro sono patrimonio dell' Unesco) che sono impareggiabile corollario alla Città del Giorgione, tutte vive, abitate e praticamente tutte visitabili. Le Ville del Giorgione, sono sette meraviglie che attendevano solo di essere valorizzate come merita la loro storia, la loro bellezza. Sono sette"stelle" che ruotano attorno

9 alla Città del Giorgione, meta ideale di escursioni, lunghi week end, dedicati all' arte, al paesaggio, alla storia e confortate dalle altre eccellenze della cosiddetta "cultura materiale", ovvero delle pepite gastronomiche che si possono trovare nelle Terre di Giorgione: dal radicchio, testimonial indigeno conosciuto in tutto il mondo, a una tradizione che, attraverso funghi, asparagi e quant' altro, imbandisce praticamente tutta la stagione del turista curioso, ma anche goloso.

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11 UN TESORO DI CITTÀ

12 SETTE STELLE

13 LE VILLE DI GIORGIONE Villa Corner della Regina Ca Amata Ca Marcello Villa Cornaro Villa Barbaro Villa Emo Villa Corner-Chiminelli

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15 VILLA CORNER DELLA REGINA Villa Corner della Regina, situata a Cavasagra di Vedelago (Treviso), è una tipica villa veneta di impronta palladiana, resa tale dall'intervento sulla precedente struttura cinquecentesca attuato dall architetto Francesco Maria Preti nel XVIII secolo. Egli intervenne sul precedente edificio, fece aggiunte,incrementi e lo ridusse, con stile palladiano,felicemente nel corpo, adornandolo di fianchi e barchesse su committenza dello stesso Pietro Corner, che volle però mantenere sul frontone lo stemma gentilizio ducale costituito da un cappello dogale. La magnifica struttura della villa e del parco, tra l ispirazione mitica e la bellezza dell equilibrio architettonico di chiara esperienza neoclassica, rendono Villa Corner della Regina uno dei più significativi esempi del genio palladiano del territorio veneto. Nonostante gli interventi attuati sugli spazi e sugli ambienti, dalla facciata fino alle barchesse, l edificio non ha perso

16 l ispirazione sotto cui è stato creato. Inoltre, l intervento settecentesco del Preti, unito a quello coevo dell architetto Marinali, legano in maniera inscindibile questa villa alle altre ville della zona per ricorrenza di stili utilizzati, per elementi decorativi e per il gusto del bello neoclassico.

17 L ingresso attraverso un viale alberato che porta ad un imponente scalinata, le colonne e le statue mitiche che ornano la facciata, gli spazi armoniosi e ampi, il giardino ampio e misterioso: Villa Corner della Regina è l esempio per eccellenza dell esperienza palladiana applicato all architettura locale.

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19 CA AMATA Villa Ca Amata, situata a Castelfranco Veneto (Treviso), è un complesso architettonico realizzato nel 1711 sulla base di un progetto di Giovanni Rizzetti, scienziato, architetto e matematico che la creò per abitarvi. La proprietà di Ca Amata si estende ancor oggi su 64 ettari e il suo parco è uno degli esempi architettonici più prestigiosi della Venezia del Settecento. Tutto l edificio deve la creazione a Giovanni Rizzetti, esemplare scienziato illuminista di provincia, che visse amministrando le sue proprietà e sorvegliando le sue colture agricole. Egli è ricordato per i suoi studi di matematica, di ottica, di astronomia; per la sua analisi del calcolo probabilistico, per gli studi di statistica. Ma Rizzetti è anche compiuto ingegnerearchitetto illuminista e all origine del dibattito sulla media armonica proporzionale e l arte del costruire, della quale si è servito nella costruzione della sua Cà Amata. Colà pensò di fabbricarsi una Nobile abitazione nel sito detto la Cà Amata: a questo fine si pose ad istudiare l architettura, e secondo il risultato dei suoi studi, formò il disegno di un palazzo, che nel 1711 era già al fine perfezionato. Rizzetti ha costruito la sua Cà Amata con completa padronanza degli strumenti dell arte progettuale, in linea con le tendenze stilistiche e architettoniche della sua epoca, ma senza prescindere dall esperienza palladiana. La villa infatti fu costruita in assenza di giardino perché concepita come casa di campagna, priva delle preziosità delle Ville Venete e dando spazio ai campi coltivati.

20 Nel suo impianto fondamentale poi presenta uno sviluppo orizzontale su un unico piano, con al centro il corpo dominicale e gli edifici laterali destinati all uso agricolo, allineati sull asse maggiore della Villa, secondo l insegnamento palladiano.

21 Villa Cà Amata dunque luogo di delizia ma anche centro di coltivazione, come nella tradizione delle ville venete che associano all otium il negotium. La villa è isolata dalla campagna e circondata dall acqua dei fossati che ne segnano il perimetro come un antico castello, sullo sfondo dei monti, con le facciate del corpo padronale e delle barchesse che guardano a mezzogiorno.

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23 CÀ MARCELLO Villa Ca Marcello, situata a Levada di Piombino Dese (Padova), è una delle ville in stile palladiano ancor oggi abitata dalla nobile famiglia veneziana dei Marcello, che la fece erigere nella prima metà del Edificata come residenza di caccia, divenne ben presto il simbolo della ricchezza della famiglia dei Marcello, che la fece ampliare già a metà del secolo XVI restituendola come la vediamo adesso. Solo nel 1700 tuttavia Ca' Marcello venne arredata e finemente decorata con affreschi, quadri a stucco e arredi preziosi, ma sopratutto venne creato il parco di oltre 9 ettari che è oggi visibile e visitabile. Sempre più luogo di ricerca dei piaceri della vita, Ca' Marcello subì parecchi interventi di abbellimento in una linea sempre più sofisticata arricchendola di ornamenti, decorazioni e dipinti che la esaltano per splendore rispetto alle altre ville della regione.

24 Il corpo centrale di Ca' Marcello è in stile palladiano, come mostra la facciata posteriore, ad oggi ancora intatta a differenza di quella anteriore. La creazione delle facciate e degli arricchimenti settecenteschi è anche in questo caso dovuta all'architetto Francesco Maria Preti, riscontrabile per stile e ispirazione classicista nella progettazione delle facciate (un tempo identiche) fino a quella delle statue: sul timpano si erge quella

25 dell'imperatore Marco Claudio Marcello, capostipite leggendario della famiglia dei Marcello. Elemento d'orgoglio e simbolo della Ca' Marcello è certamente l'immenso parco che la circonda. Di una superficie di mq, questo magnifico esempio di immersione nel verde è ancora oggi uno dei maggiori vanti della villa, che si conferma essere una delle più preziose del Veneto.

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27 VILLA CORNARO Villa Cornaro, situata a Piombino Dese (Padova,) fu progettata da Andrea Palladio nel Ideata dal geniale architetto per la nobile famiglia veneziana dei Cornaro e realizzata nel tempo record di un anno, la villa segna un netto salto nel prestigio e nella capacità di spesa della committenza palladiana, sino ad allora essenzialmente vicentina. Questa villa si lega in maniera inscindibile a Villa Pisani a Montagnana, cantiere cui negli stessi anni Palladio si trovò a lavorare contaminando di elementi comuni le due costruzioni. Uno degli elementi che spiccano maggiormente e che trova la spiegazione in questa sorellanza tra le costruzioni è che la villa dei Cornaro ha una struttura e un decoro molto simili a una residenza di campagna più che di villa. Come la Pisani, la Cornaro mantiene certi elementi che testimoniano la presenza di un ben preciso stile architettonico che l'ispirazione palladiana fece fiorire e esaltare nell'accezione neoclassica che noi tutti oggi conosciamo.

28 Un esempio magnifico è il tema della doppia loggia in facciata, tipico dell'edilizia gotica lagunare: si tratterebbe quindi di una sorta di traduzione in latino di temi tradizionali veneziani. Villa Cornaro quindi non è solo uno dei gioielli dell'architettura veneta. Creata dalle stesse mani del genio di Palladio, essa è punto d'arrivo e di partenza

29 dell'architettura del XVI secolo, e riassume tutte le contraddizioni che essa portava in sé. Infatti l'esser isolata rispetto alla tenuta agricola e alle dipendenze per dominare invece la strada pubblica, rimarca il carattere ambivalente di questa magnifica costruzione.

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31 VILLA BARBARO Villa Barbaro Basadonna Manin Giacomelli Volpi, situata a Maser (Treviso), è anch'essa una villa costruita da Andrea Palladio tra il 1554 e il Fu dal geniale architetto ideata e costruita per l'umanista Daniele Barbaro e per suo fratello Marcantonio Barbaro, ambasciatore della Repubblica di Venezia, trasformando il vecchio palazzo medievale di proprietà della famiglia in una splendida abitazione di campagna consona allo studio delle arti e alla contemplazione intellettuale, decorata tra l'altro con un ciclo di affreschi che rappresenta uno dei capolavori di Paolo Veronese. Il progetto che Palladio elabora per questo edificio segna nella sua carriera un punto di arrivo importante nella definizione della nuova tipologia di edificio di campagna. Per la prima volta infatti la casa dominicale e le barchesse sono allineate in un'unità architettonica compatta. Se è vero che per molti versi la villa mostra marcate differenze rispetto alle altre realizzazioni palladiane, questo è di certo frutto dell'interazione fra l'architetto e una committenza d eccezione: Daniele Barbaro, mentore di Palladio dopo la morte di Giangiorgio Trissino e Marcantonio Barbaro, instancabile promotore dell inserimento di Palladio nell ambiente veneziano.

32 L'abilità con cui Palladio intervenne sul precedente edificio mostra la sua ormai raggiunta maturità tecnica e culturale. Proprio in questa villa l'architetto sviluppa un eccezionale exploit tecnologico per il circolo dell'acqua nei vari ambienti, sia interni che esterni, ispirandosi all'idraulica della Roma antica. E romano è più in generale il modello di villa Barbaro: le grandi residenze romane, le magnifiche ville dei ritiri bucolici della miticità. Non a caso

33 infatti, Palladio realizza ai piedi del declivio su cui sorge la villa, un raffinato tempietto destinato ad assolvere la doppia funzione di cappella di villa e chiesa parrocchiale per il borgo di Maser che, insieme al Teatro Olimpico di Vicenza, è una delle ultime opere dell'architetto, che la tradizione vuole morto proprio a Maser.

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35 VILLA EMO Villa Emo, situata nei pressi di Fanzolo a Vedelago (Treviso) fu realizzata dall'architetto Andrea Palladio probabilmente a partire dal 1558, e fu commissionata dalla famiglia Emo di Venezia, famiglia di cui rimasta nelle disponibilità fino al Questa è una delle più compiute ville palladiane, costruita da Palladio dopo vent'anni di progettazione di edifici secondo moduli ormai ben prefissati. Nella progettazione della villa sono state utilizzate le stesse proporzioni matematiche, sia in elevazione che nelle dimensioni delle stanze, impiegate da Palladio per il resto della sua opera; le due lunghe barchesse colonnate furono ideate secondo un progetto di struttura analogo a quello di buona parte dei progetti palladiani di villa; l'ingresso si trova al termine di un lungo percorso lastricato di grandi pietre squadrate; gli esterni sono essenziali, privi di decorazioni, mentre gli interni sono riccamente decorati.

36 Il progetto di Villa Emo corrisponde esattamente alla sua realizzazione effettiva. Per Palladio, questa realizzazione rappresenta l'esito di una nuova tipologia, dove le necessità pratiche della vita agricola tradotta in termini mitici sono tradotte in forme inedite e in un linguaggio nuovo ispirato all architettura antica: gli edifici funzionali alla conduzione delle campagne, in villa Emo raggiungono una sintesi architettonica mai

37 vista prima. Dalla casa del padrone che si erge some su un piedistallo alle barchesse laterali, la maturità della composizione con cui Palladio realizza il progetto di villa Emo la rendono una delle più consapevoli e preziose realizzazioni architettoniche palladiane e non solo di tutto il Veneto.

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39 VILLA CORNER CHIMINELLI Villa Chiminelli, situata a Sant Andrea oltre Muson a Castelfranco Veneto (Treviso), risale al tardo 1500 e fu eretta su di una precedente "domus" di proprietà originale di un nobile Veneziano. Anch'essa rientra, come molte ville del territorio, nella categoria degli edifici per villeggiatura, di caccia e di svaghi letterari tipica dell architettura di terraferma, vale a dire della civiltà di villa dei Veneziani benestanti. I locali ampi e decorati, i giardini cinti da mura affrescate, le barchesse su due piani rappresentano quelle costanti che, per moduli e realizzazione, la classificano tra le ville venete di indubbio pregio. A partire dal simbolo dei Corner, che spicca nella facciata, in tutti gli elementi architettonici aleggia lo spirito palladiano. Esempio lampante è la triplice apertura della loggia sottolineata da un finto colonnato: grandi colonne scanalate con capitelli corinzi scandiscono il prospetto costituendo una architettura dipinta. Dalla loggia agli ambienti interni, dove l effetto d illusione si accentua nello schema a riquadri, in cui elementi architettonici contrappuntano finestre e logge aperte su ariosi paesaggi, prospetticamente incentrati sulle diagonali. Anche gli spazi esterni risentono dell'ispirazione classica dell'estro palladiano. Il giardino, chiuso ad est dall'antico muro anch'esso affrescato e decorato dalla fontana posta in asse con la loggia, è e da numerose sculture di pregio in pietra dura.

40 Ad oggi, villa Chiminelli ospita anche un Museo Conciario, omaggio all'imprenditoria e tradizione conciaria di Bassano del Grappa e un Museo Agricolo che raccoglie strumenti di quella tradizione che insieme alla raffinatezza delle ville costituisce il duplice volto del territorio veneto, da sempre alla ricerca della bellezza ma strettamente legato alle proprie origini.

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